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Jacopo Bonanini, figlio d’arte: primo vino a 11 anni e ricavato in beneficenza

Jacopo Bonanini, figlio d’arte: primo vino a 11 anni e ricavato in beneficenza
Milleduecento euro. Una “paghetta” più che mai ragguardevole per un ragazzino di 11 anni, guidato passo dopo passo dal padre vignaiolo nella realizzazione del suo primo vino. Con quei soldi, Jacopo Bonanini avrebbe potuto finalmente comprarsi il tanto desiderato paio di “Jordan”, celebre brand di scarpe Nike intitolate al campione di basket Michael Jordan, del costo di 400 euro, già indossate da qualche compagno di scuola. E regalarsi pure l’agognato volante nuovo, per sfrecciare ancora più veloce con la PlayStation. Ma una volta terminato il lavoro, ha deciso di donare l’intero ricavato delle vendite delle sue prime bottiglie di vino delle Cinque Terre
al reparto di oncologia dell’ospedale Gaslini di Genova, vera eccellenza italiana nella cura delle patologie dei bambini.

Non è un caso se questa bella storia arrivi dall’angolo più fragile e al contempo più suggestivo della Liguria. E non è un caso che il protagonista sia proprio Jacopo, 11 anni, figlio di Samuele Heydi Bonanini, titolare dell’Azienda agricola Possa, a Riomaggiore. Siamo a casa di uno dei grandi interpreti dei vini eroici delle Cinque Terre, in una cantina che è molto più di una fucina artigianale dedita alla produzione dello Sciacchetrà e degli altri nettari tipici della zona. Possa, già “Cantina dell’Anno Nord Italia 2023” per la Guida Top 100 Migliori Vini italiani di winemag.it, è teatro di numerose iniziative benefiche sul proprio territorio, che coinvolgono bambini delle scuole locali e migranti. Un guardiano del territorio, Samuele Heydi Bonanini, che rifiuta di essere definito «eroe», preferendo i fatti e il cuore alle facili lusinghe.

JACOPO E IL SUO PRIMO VINO: RICAVATO IN BENEFICENZA AL GASLINI

«Mi aspettavo che il passaggio dalle scuole elementari alle scuole medie fosse cruciale per mio figlio – spiega a winemag.it il vignaiolo custode delle Cinque Terre – così come per tutti gli adolescenti. Un periodo che è coinciso con l’inizio di alcune richieste particolari, che non aveva mai fatto prima. A fronte di quella di un paio di scarpe Jordan da 400 euro, a quanto pare indossate da alcuni compagni di scuola, ho cercato di farlo ragionare sulla somma, ma anche sul fatto che, nell’ultimo anno, aveva cambiato già tre taglie! Dopo un po’ si è presentato con un’altra richiesta: un volante nuovo per la PlayStation».

«Eravamo sotto vendemmia – continua Bonanini – e ho colto la palla al balzo per un patto: gli ho detto che avrebbe potuto realizzare il suo primo vino e comprarsi quello che voleva con il ricavato. Ha accettato subito e ha lavorato sodo, seguendo passo dopo passo le mie indicazioni in cantina. A vendite quasi ultimate delle 60 bottiglie prodotte, se ne è uscito con l’idea di devolvere tutto il ricavato al Gaslini, al posto di comprarsi le scarpe Nike e l’accessorio per la Play: una bella lezione data da un bambino di 11 anni». Jacopo conosce i corridoi del noto ospedale di Genova, dove è già stato operato due volte. La prima a 23 giorni dalla nascita e la seconda un anno fa.

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IL VINO BIANCO “U PAPU” DI AZIENDA AGRICOLA POSSA

«È molto curioso – evidenzia il patron di Possa – e, come sempre, ha riempito di domande i suoi interlocutori, in quel caso i medici del Gaslini. Ha scoperto così il sistema delle donazioni, che consentono alla struttura di dotarsi di nuovi macchinari all’avanguardia, oltre che di nuove sale e stanze dove vengono poi accolti e curati altri bambini come lui. Una storia che deve averlo impressionato, tanto da convincerlo a donare il ricavato del suo primo vino proprio in favore dell’ospedale dove lui stesso ha ricevuto delle cure. Ora ci stiamo organizzando con il primario per la consegna della somma: una sorta di breve cerimonia, alla quale mio figlio non vede l’ora di partecipare».

Il primo vino di Jacopo Bonanini, dalla caratteristica etichetta che contraddistingue i vini dell’Azienda agricola Possa, è ottenuto dalla vinificazione di 80 chilogrammi di uve di varietà locali a bacca bianca, diraspate chicco per chicco dal giovane winemaker. Si chiama “U papu“, contrazione dialettale del nome “Jacopo” col quale il neo vignaiolo provetto viene chiamato dagli anziani di Riomaggiore. Per le strade del paese delle Cinque Terre lo conoscono in tanti. Ma da qualche giorno Jacopo ha un tratto distintivo in più: delle Jordan nuove fiammanti, che gli ha regalato papà. «Modello da 100 euro!», tiene a precisare Samuel Bonanini. Suole antishock d’ordinanza, per reggere i battiti di un cuore “grande così”. Quello ereditato da mamma e papà.

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Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it


Viticoltura eroica
all’ennesima potenza, tra costoni di roccia a picco sul mare, recupero e valorizzazione di vitigni autoctoni e progetti a sfondo sociale. Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it, dentro e fuori dal calice. Il progetto enologico di Heydi Bonanini travalica la dimensione enologica e conquista uno tra i massimi riconoscimenti dell’annuale Guida Vini del nostro wine magazine indipendente.

Possa è molto più di una semplice cantina. È un elastico tra la terra e il cielo della Liguria. Il collante tra la civiltà e la natura che si sbriciola sotto i piedi dell’uomo, in una zona troppo spesso alla ribalta della cronaca per i disastri, più che per le sue eccellenze.

E Heydi Bonanini non è un semplice vignaiolo. Guai, però, a chiamarlo “eroe“. Una definizione che il produttore di Riomaggiore non gradisce, lontano com’è dalle logiche di uno storytelling ormai deviato, anche nel mondo del vino e della gastronomia.

Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it per i suoi Sciacchetrà, vini dolci senza tempo che conquistano sorso dopo sorso. Nettari capaci come pochi di proiettare la Liguria nel calice.

POSSA: LA MIGLIOR CANTINA NORD ITALIA 2023 È ALLE CINQUE TERRE

Il riconoscimento è dettato anche dal resto della gamma di Bonanini, vignaiolo che ama sperimentare nello scenario d’ispirazione delle sue Cinque Terre, dopo aver avuto come maestro un certo Elio Altare, “Contadino” a Barolo. Ecco allora i vini secchi, fermi e mossi – bianchi, rossi e rosati – prodotti con vitigni come Canaiolo, Bonamico, Moscato Rosso e ancora Albarola e Vermentino.

Un ventaglio che va dai frizzanti ai dolci, esaltando insieme terroir e gusto. Il frutto delle terrazze rubate ad incuria e abbandono, in 25 anni di missione che hanno comportato la ricostruzione (a proprie spese e con pochi sussidi) degli antichi muretti a secco. Con la capacità di mettere allo stesso tavolo circa 150 persone, per acquistare 198 diversi appezzamenti di terreno. Per un totale di appena 5 ettari.

Fuori dal vetro, la vita sociale di Heydi Bonanini è una proiezione di quell’elastico che sono le sue vigne verticali. Una moglie e un figlio bellissimo (di Jacopo sentiremo parlare “sul campo”, appena inizierà a metter mano anche in cantina) e un impegno nel coinvolgimento di figure disagiate, a cui dare lavoro, speranza. Futuro.

Azienda Agricola Possa, nata ufficialmente nel 2004, è la quinta cantina per storicità delle Cinque Terre. Il boom verificatosi tra il 2004 e il 2010 ha portato a un totale di 27 cantine. Ma nessuno ha vigneti così vicini all’acqua del mare, in questa splendida fetta di Liguria (appena 5 metri; su, fino a 450). Un altro primato che invita all’assaggio, alla conoscenza, alla scoperta della Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. Prosit.


Azienda agricola Possa

Via S. Antonio, 72
19017 Riomaggiore (SP)

Tel. +39 348 316 2470
Email: info@possa.it

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Fivi, Mercato record: 15 mila accessi in 16 ore

PIACENZA – “Scarpe grosse, cervello FIVI”. È questo il messaggio del settimo Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti organizzato da FIVI in collaborazione con Piacenza Expo. Una due giorni che che avuto inizio sabato 25 novembre ed è terminata poco fa.

Alle ore 19, gli ingressi staccati nel weekend hanno raggiunto quota 15 mila: 6 mila in più dello scorso anno. Un evento che si ripeterà il 24 e 25 novembre 2018, quando la FIVI festeggerà i 10 anni di vita.

“Siamo convinti che il successo crescente del Mercato – ha dichiarato la presidente FIVI Matilde Poggi – sia la diretta conseguenza della credibilità che ci stiamo guadagnando a livello istituzionale, in Italia come in Europa. Abbiamo le scarpe grosse e il cervello FIVI, le mani nella terra e la testa rivolta a una causa comune”.

Tante sono infatti le battaglie condotte durante l’anno in corso e tante sono ancora quelle da combattere. Dall’etichetta nutrizionale, giudicata dalla FIVI un inutile aggravio, alla regolamentazione dell’Enoturismo, di cui FIVI come componente della CEVI (Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti) sta discutendo con le istituzioni europee.

Ma anche e soprattutto la sburocratizzazione di un settore, quello vitivinicolo, “schiacciato da una burocrazia che ostacola il ruolo di tutela del territorio che il vignaiolo riveste”.

Tutti temi di cui si è discusso nell’assemblea della domenica mattina, durante la quale sono stati premiati come Vignaioli dell’anno, di fronte a una platea di vignaioli commossi, Germana Forlini e Alberto Cappellini, coppia in vigna e nella vita nelle Cinque Terre, più esattamente nel Comune di Riomaggiore.

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