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Enoturismo virtuale: Domìni Veneti inaugura il museo Valpolicella VR 360

Un museo virtuale che valorizza il patrimonio agroalimentare del Veneto e abbatte le distanze, unendo narrazione e visione. Nasce Valpolicella VR 360, il progetto di tour virtuale alla scoperta della terra dell’Amarone, realizzato da Cantina Valpolicella Negrar grazie a fondi regionali.

Quando la pandemia allenterà la sua morsa, le enoteche Domìni Veneti di Cavaion Veronese (VR) e Sirmione (BS) allargheranno i loro orizzonti spaziali, grazie ai visori 3D (in tutto 6) e al sistema audio surround sperimentabili dai visitatori su prenotazione (eventi@dominiveneti.it).

Il progetto Valpolicella VR 360, curato dall’artista veronese Marco Ambrosi, offre la possibilità di accedere a una mappa interattiva e selezionare diversi itinerari tra i comuni storici della Valpolicella Classica: Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano.

“In un periodo in cui l’attività di accoglienza dei turisti è fortemente penalizzata dalla pandemia, la cantina ha voluto progettare il prossimo futuro con creatività, dando origine ad un viaggio emozionale che consente di scoprire la Valpolicella Classica ancora troppo poco conosciuta per la sua storia, le sue peculiarità e la sua bellezza”, spiega Marina Valenti, responsabile del progetto per la cantina.

«Siamo felici del riconoscimento regionale di buona pratica del nostro progetto – commenta al riguardo Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar: – in questo momento di incertezza generale, diffondere il valore di un’eredità sedimentata nel tempo dà speranza e rappresenta per noi un riferimento tangibile che aiuta a connettere il passato con il presente e il futuro”.

“La Valpolicella – ricorda Daniele Accordini, direttore generale ed enologo della cantina – non è solo una Doc riconoscibile nel mondo del vino, ma un luogo ben preciso con la sua storia e la sua identità culturale”.

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Cantina Valpolicella Negrar: bilancio 2019/20 in positivo: riconfermati i vertici

Cantina Valpolicella Negrar ha scelto di non rinviare di mesi l’Assemblea generale, possibilità prevista dal Dpcm in corso, per evitare di pagare in ritardo il saldo delle uve alle oltre duecento famiglie di soci. Nel rispetto delle disposizioni vigenti si è adottato un metodo elettorale per corrispondenza, inviando ai soci istruzioni video, bilancio e schede elettorali, quest’ultime riportate da loro in cantina lo scorso 14 novembre nell’arco di 8 fasce orarie per evitare assembramenti.

Il risultato, ottenuto con il 75% di partecipazione, percentuale paragonabile alle scorse assemblee effettuate in presenza, ha visto la sostanziale riconferma del CdA e dei vertici in scadenza, che rimarranno in carica per il prossimo triennio, con la rielezione di Renzo Bighignoli e Gianmichele Giacopuzzi, rispettivamente presidente e vice presidente di Cantina Valpolicella Negrar.

Una scelta, quella effettuata dai soci, che ha voluto premiare la buona conduzione, specie in un periodo così burrascoso, di un’azienda finanziariamente sana, tecnologicamente avanzata, attenta al rispetto dell’ambiente e al legame con il territorio.

“I dati del bilancio 2019/2020 costituiscono un buon risultato – ha affermato il presidente Bighignoli – lo voglio sottolineare con soddisfazione, perché in questo momento storico non è affatto scontato, in quanto siamo tutti consapevoli della complessa situazione economica e produttiva che la Valpolicella sta attraversando, come altri territori di vino”.

Il nostro obiettivo – ha conclusi Bighignoli – sarà quello di assicurare continuità nel proseguire il lavoro intrapreso e garantire stabilità, in modo da riuscire a portare avanti le strategie e i progetti commerciali programmati. Credo altresì che tutelare e garantire la salute nell’ambiente di lavoro, oltre a mantenere alta l’attenzione per l’ambiente esterno, attuando politiche di sicurezza e di sviluppo sostenibile, con lo sguardo puntato anche a progetti di responsabilità sociale, sia l’obiettivo vincente per una grande azienda come la nostra”.

II bilancio 2019/20 di Cantina Valpolicella Negrar registra un fatturato consolidato di 38.265.000 euro (+6,7% rispetto al fatturato precedente di 35.861.000 euro). Una crescita dovuta all’aumento di vendite nella Gdo, sia italiana (+18%) che estera (+15,2%), alla diversificazione dei canali di vendita con la seconda metà dell’esercizio che ha visto un calo di vendite nei punti vendita chiusi per l’emergenza Covid ed un raddoppio delle vendite nel canale e-commerce, attivo fin dal 2016, nonché all’acquisizione di nuovi mercati esteri.

L’export riguarda oggi 55 Paesi (56% per cento sul totale vendite), con Svezia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Svizzera e Norvegia tra i principali mercati di riferimento ed Israele, Kazakistan, Filippine e Lituania tra i nuovi mercati acquisiti.

“Il segno positivo – ha dichiarato Daniele Accordini, dg ed enologo della cantina – non ci deve impedire di analizzare questo momento di difficoltà dovuto alla pandemia con grande attenzione, cercando di capire come sta cambiando il nostro settore, avendo il coraggio di modificare le nostre politiche produttive, commerciali ed organizzative per poter competere in un nuovo mercato sempre più globale, sempre più social, dove tutto avviene molto velocemente”.

Oltre a Bighignoli e Giacopuzzi, sono stati riconfermati i consiglieri Pietro Alberto Antolini, Andrea Benedetti, Renzo Berzacola, Fabio Brunelli, Stefano Brunelli, Gianbattista Lavarini, Lino Tommasi, ai quali si aggiungono due nuove giovani nomine, Alessia Ceschi e Loris Turri.

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Cantina Valpolicella Negrar scrive ai soci: settore deve cambiare in risposta a crisi

NEGRAR DI VALPOLICELLA – A fronte dello scenario planetario pieno di incognite dovuto all’emergenza Covid-19 lo scorso 31 marzo Renzo Bighignoli e Daniele Accordini, rispettivamente presidente e direttore di Cantina Valpolicella Negrar, hanno inviato una lettera alle 230 famiglie dei viticoltori soci, in segno di vicinanza emotiva e con la volontà di dar loro notizie sullo stato dell’arte aziendale.

Convito che a far la differenza, oggi più che mai, è la struttura commerciale dell’impresa che premia coloro che hanno diversificato canali di vendita e mercati, Accordini ha scritto nella missiva:

“Questa crisi congiunturale si risolve con il business e l’attenzione ai mercati. Al momento, la grande distribuzione ogni giorno invia ordini, consentendoci di mantenere gli impianti produttivi impegnati, naturalmente nel rispetto delle misure di sicurezze previste dalle autorità che abbiamo adottato fin da subito, assieme alla polizza assicurativa a copertura di rischi derivanti da Covid-19 per tutti i dipendenti, alcuni impiegati in smart-working, altri in regime ridotto.”.

“Il canale di e-commerce lanciato a fine 2016 nel giro di 3 anni è molto cresciuto – prosegue il direttore – registrando nel 2019 il doppio delle vendite rispetto l’anno precedente e quadruplicando il successo di vendita del 2019 da marzo 2020, dimostrandosi oggi fondamentale anche per la vendita della linea premium Domìni Veneti destinata alla ristorazione, canale di vendita oggi completamente fermo. Il mercato estero appare più difficile da interpretare, vista la differente gradualità di contagio che sta colpendo i diversi Paesi”.

“Anche qui è importante diversificare i mercati, per non trovarsi a dipendere dalle dinamiche di un singolo Stato. Tutte misure queste che risultano essere, col senno di poi, pressoché doverose ma che spesso vengono disattese. Se c’è un messaggio che il settore enoico deve cogliere da questa situazione drammatica è proprio la necessità di rispondere velocemente alle nuove dinamiche cambiando le proprie strategie”.

“Per quanto riguarda la prossima vendemmia – dice ancora Accordini – c’è la problematica che riguarda tutta Italia e tutte le denominazioni da Nord a Sud, vale a dire le eccessive giacenze di vino presenti in cantina. E’ come fossimo ritornati all’improvviso agli anni ’80 del secolo scorso, quando la superficie vitata contava 1.200.000 ettari, quasi il doppio degli attuali 634.000″.

“Si sta discutendo fra tutte le organizzazioni di categoria di una distillazione facoltativa con il contributo europeo per cercare di sostenere il prezzo delle uve in vendemmia ed avere lo spazio per poterle incantinare. Nell’immediato, vi è poi un‘altra problematica oggettiva, sfortunatamente ampiamente diffusa in Italia, che si chiama ‘ritardo dei pagamenti‘. E’ facile prevedere che le aziende particolarmente esposte sul fronte dei crediti possano avere una lenta ripresa, mettendone addirittura in discussione la riapertura”.

“Sarà quindi importante fare ricorso agli strumenti finanziari in un’ottica di gestione delle passività generate dal mancato reddito ed anche su questo aspetto, il settore si dovrà presentare il più compatto possibile di fronte agli interlocutori. Per quanto riguarda la cantina, le scelte fatte in passato in tema di patrimonializzazione sono oggi un punto di solidità e sostenibilità che ci permette di guardare al futuro con relativa serenità” – conclude il direttore.

Il settore vitivinicolo è per la Valpolicella simbolo di vita, tenacia e cooperazione. “Vogliamo che questo messaggio arrivi a tutta la nostra comunità anche tramite un gesto doveroso di solidarietà, compiuto nei confronti del nostro ospedale di riferimento, il Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in prima linea fin dall’esordio dell’epidemia, con uno sforzo umano, tecnologico e organizzativo senza precedenti” – aggiunge Baghignoli.

“A loro abbiamo donato alcuni caschetti respiratori per la terapia sub-intensiva, una piccola goccia in questa situazione di emergenza sanitaria che ha sconvolto le nostre vite. Ma il tempo della malattia ci fa capire ciò che è necessario da ciò che non lo è: per noi, cooperativa agricola e vinicola, è necessario dar valore al nostro esistente, ripensare al significato dell’unione, all’impegno competente nei campi che si conduce con pazienza per sperare, scacciando il panico, di superare la tempesta e poter scrivere fin d’ora la nostra agenda per una visione del futuro migliore” – conclude il presidente.

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Anteprima Amarone 2012, appello di Cantina Negrar ai sindaci della Valpolicella

È un invito a gettare lo sguardo (e il cuore) oltre l’ostacolo e a pensare alla gestione del territorio confrontandosi con il carattere internazionale che contraddistingue i migliori territori vitivinicoli al mondo, quale è la Valpolicella, quello che Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar (230 soci, oltre 700 ettari di vigneto) rivolge ai sindaci di Negrar, San Pietro in Cariano, Marano, Fumane e Sant’Ambrogio, i cinque comuni della ValpolicellaClassica. “Una grande denominazione come la Valpolicella, che ha nell’Amarone il vino simbolo a livello mondiale, avrebbe bisogno di una gestione del territorio e del paesaggio più coordinata, con regole condivise da tutte le amministrazioni comunali che la governano”, afferma Bighignoli (nella foto). Cinque Comuni, ma per i produttori, un unico territorio. “Quando vendiamo all’estero i nostri vini, noi produttori vendiamo il brand Valpolicella, non certo l’appartenenza a una singola vallata, che rimane un’importante peculiarità da raccontare ai consumatori per far apprezzare ancor più i nostri vini”, aggiunge Daniele Accordini, direttore della Cantina. “A nostro avviso, anche le 5 amministrazioni della Valpolicella Classica dovrebbero riuscire a pensare come fossero un unico ente territoriale in grado di mediare tra i vari portatori d’interesse: i viticoltori, gli ambientalisti, e gli enti istituzionali extraterritoriali che vengono di volta in volta coinvolti nella progettualità di un’area vitivinicola. Per continuare a competere nello scenario mondiale, sarebbe importante per i produttori poter contare su una politica unica di gestione che abbia a cuore l’interesse del territorio nella sua interezza. Comprendiamo la difficoltà, ma è uno sforzo che una grande denominazione come la Valpolicella dovrebbe saper fare”, conclude Bighignoli. L’invito della Cantina rivolto ai Sindaci della Valpolicella Classica ad un’unitarietà vitivinicola di intenti arriva a pochi giorni da Anteprima Amarone, evento di interesse mondiale organizzato dal Consorzio Valpolicella (30-31/1/16, Verona, Palazzo della Gran Guardia), ed a cui la cantina Cooperativa negrarese parteciperà servendo in degustazione l’annata protagonista dell’evento, il 2012, e come annata storica, l’Amarone Vigneti di Jago 2008. “Il 2012 è stata un’annata molto calda, l’Amarone che ne è uscito è molto concentrato e con note marmellatose. Perde un po’ di territorialità, qualità che si esprime nelle annate più fresche, ma rimane una delle migliori annate degli ultimi 10 anni”, dichiara Accordini, enologo della Cantina. Che però, è completamente conquistato dall’andamento della vendemmia 2015. “Rischio di apparire banale nel definirla eccezionale, ma è quanto penso. La ritengo più equilibrata della vendemmia 2011, fino ad oggi l’annata che ritenevo qualitativamente migliore, perché era stato un anno in cui aveva piovuto con regolarità, senza lasciare la vite in stress idrico, ma nel 2015, più siccitoso, abbiamo potuto contare sulla scorta d’acqua del piovoso 2014, e dunque il caldo notevole ha sviluppato notevolmente la fotosintesi, per cui c’è stata più concentrazione di zuccheri e coloranti. L’annata 2015 sarà quindi di grande equilibrio e longevità, con tannini molto morbidi e dolci”.
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