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degustati da noi vini#02

La Regola: radici in Toscana, futuro all’estero. Degustazione con punteggi

MILANO – Meno di 10 chilometri dal mare azzurro di Cecina, poco più di 20 dal mare rosso di Bolgheri. Se La Regola è una, meglio si trovi tra due cose belle. Ma con la propria identità. A presentare la cantina-gioiello di Riparbella (PI) ci ha pensato ieri uno dei suoi due fratelli titolari, Flavio Nuti.

Appuntamento al Tartufotto by Savini Tartufi, in zona Cairoli a Milano, per un pranzo-degustazione dall’accento tutto toscano: vino e piatti “conditi” da generose spolverate della varietà “bianchetto”, tartufo noto anche col nome di “marzuolo”, che predilige litorali sabbiosi (costa un decimo del “Bianco” ma è davvero ottimo).

I VINI DE LA REGOLA
A sorpresa, ma nella migliore delle tradizioni, si comincia con una “bollicina”. Il Brut Nature Metodo Classico Millesimato de La Regola. Base Gros Manseng, con un 10% di Chardonnay a completare un naso e un sorso di gran carattere. Acidità viva, citrina, quasi dura, solleticata da un perlage fine, cremoso.

“Molto più di una scelta commerciale – spiega Nuti -. Da un lato, con questo Champenoise, veniamo incontro alla crescente richiesta di bollicine sullo splendido litorale nel quale operiamo. Dall’altro offriamo agli intenditori un’etichetta di qualità, capace di distinguersi a partire dall’utilizzo di una varietà rarissima in Italia, come il Manseng”.

Trentasei mesi sui lieviti sono un periodo utile a rendere tutt’altro che banale l’esperimento. Ottomila bottiglie in versione Brut, per ora. Un numero destinato certamente a crescere, visto il trend del mercato e il grande “senso” di queste unconventional bubbles.

Segue l’assaggio del bianco top di gamma di casa La Regola. Anche in questo caso la scelta dei fratelli Nuti non è banale. “Lauro” è un blend di Viognier e Chardonnay, Costa Toscana Igt. Un vino che parla di mare e di serate con gli amici, in maglietta. Ma anche di abbinamenti che in altri casi risulterebbero azzardati.

Un bianco di struttura, capace di liberare con garbo il calore intrappolato dai grappoli di Viognier, avidi di sole e di brezza marina. Bello, in bocca, l’equilibrio tra la frutta matura e la delicata vena speziata, unita a un legno dosato, che si esprime su precisi rintocchi di vaniglia. Un vino “di” e “da” mare.

I VINI ROSSI
E’ poi la volta del Rosso Toscana Igt 2015 “Vallino”. Cabernet Sauvignon (85%) e Sangiovese (15%) affinati in barrique di secondo e terzo passaggio, messo in commercio dopo almeno 12 mesi di bottiglia. Un rosso che risponde bene a “Lauro”, per la sua capacità di coniugare bevibilità e freschezza.

Il naso colpisce per le sue pacate e tipiche tinte erbacee, corroborate da richiami leggeri alla frutta secca. Il frutto rosso è estremamente preciso al palato. Il legno, ancora una volta, è stato utilizzato con grande maestria da La Regola. Si rivela sotto forma di piacevoli sbuffi di caffè e caramella mou. Chiude il sorso una bella vena salina.

Ma è “La Regola” il vino paradigma della cantina di Riparbella. Nel calice la vendemmia 2015 di questo Rosso di Toscana Igt, prodotto con uve Cabernet Franc in purezza. Vino paradigma non solo per il nome, ma soprattutto per la sua capacità di raccontare l’attitudine della cantina per la qualità.

E’ il vino che più colpisce de La Regola, per la sua capacità di essere tanto tipico, “toscanaccio”, quanto internazionale. Un Cabernet Franc dal verde garbato e dal tannino integrato ma di prospettiva.

Grandissima bevibilità nonostante i 14,5% d’alcol in volume, grazie a una freschezza assoluta. Frutto e liquirizia a giocarsi il centro bocca, prima di una chiusura elegante, lunghissima. Utilizzato ancora una volta molto bene il legno: i 18 mesi in barrique nuove di rovere francese esaltano il resto del corredo. Chapeau.

In una zona di “Super Tuscan”, non poteva mancare il Merlot. E allora ecco “Strido”, altro Rosso di Toscana Igt. In degustazione al Tartufotto la vendemmia 2013 del vino di punta de La Regola, ottenuto in seguito a selezione manuale degli acini. Diciotto mesi in barrique nuove e almeno 12 in bottiglia.

Un Merlot tattile, di gran carattere, ancora una volta rispondente allo stile de La Regola: struttura e freschezza. Splendida e quasi infinita la chiusura, su note balsamiche e di macchia mediterranea, già avvertita al naso.

La degustazione termina con “Sondrete”, il Passito Bianco di Toscana Igt ottenuto da Trebbiano, Malvasia e Colombana. La vinificazione prevede la permanenza per 10 anni in caratelli da 100 litri, più altri 12 mesi in vetro prima della commercializzazione. Il vino su cui La Regola può ancora migliorare molto.

Vino spumante Brut Nature Metodo Classico Millesimato: 89/100   (4,5 / 5)
Bianco Costa Toscana Igt “Lauro”
: 87/100   (4 / 5)
Rosso Toscana Igt 2015 “Vallino”: 91/100  (5 / 5)
Rosso Toscana Igt  “La Regola”: 92/100   (5 / 5)
Rosso Toscana Igt “Strido”: 90/100   (5 / 5)
Passito Bianco di Toscana Igt “Sondrete”: 85/100   (4 / 5)

IL FUTURO DE LA REGOLA
Non a caso Milano per Flavio Nuti. “Più dell’80% della nostra produzione – spiega – si concentra oggi tra le province di Pisa e Lucca. Crediamo sia giusto favorire i consumi di vino nei luoghi in cui viene prodotto e continueremo a puntare sulla ristorazione locale. Ma il futuro dell’azienda vuole passare anche attraverso un consolidamento all’estero“. Anche su questo fronte i fratelli Nuti hanno le carte in Regola.

Venti ettari, che entro due anni diventeranno 25, in produzione. Centomila bottiglie complessive, ad oggi, ma un potenziale di gran lunga maggiore vista l’attuale media di 50-60 quintali per ettaro di resa. E, sempre per l’estero, anche una storia da raccontare.

“La nostra cantina – spiega Flavio Nuti – oltre ad essere stata realizzata secondo i più moderni canoni ecosostenibili, è ispirata alla tradizione etrusca di cui è pregna la nostra zona. La barricaia è stata affrescata dall’artista Stefano Tonelli con l’Opera Sognum, che ripercorre la storia degli Etruschi e la loro venerazione per il vino, tanto da farsi seppellire con le anfore per rendere il viaggio per l’aldilà più leggero e all’insegna dell’ebbrezza”.

Storia e concretezza nel calice, dunque, per una cantina che merita un posto tutto suo nel panorama enologico della Toscana e dell’Italia della qualità. Purché si continui a seguire negli anni La (stessa) Regola.

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***DISCLAIMER*** L’articolo è frutto di un pranzo-degustazione organizzato per la stampa dalla cantina e dal relativo ufficio stampa. I commenti espressi sono comunque frutto della completa autonomia di giudizio della nostra testata, nel rispetto assoluto dei nostri lettori

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Approfondimenti

Radici del Sud 2019: aperte le iscrizioni delle cantine

BARI – Il Castello Normanno Svevo di Sannicandro ospiterà dal 4 al 10 giugno 2019 la quattordicesima edizione di Radici del Sud. Una settimana di convegni, wine tour, concorsi e degustazioni in cui aziende di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia presenteranno i loro prodotti a stampa e importatori e infine al pubblico durante il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia.

Per le cantine che decidono di iscriversi entro il 30 dicembre 2018 sono previste condizioni agevolate. Le giornate del 5 e del 6 giugno saranno dedicate al concorso: i vini, suddivisi per vitigno, saranno giudicati da quattro diverse giurie composte da giornalisti, esperti del settore enologico e addetti ai lavori.

I giorni successivi si concentreranno invece sui wine tour per scoprire i prodotti del territorio, dove i produttori incontreranno buyer e importatori, provenienti da paesi europei ed extraeuropei come Svezia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Svizzera, Russia, Polonia, Australia, Stati Uniti e Cina.

Il Salone del vino e dell’olio sarà aperto al pubblico nella giornata di lunedì 10 giugno, quando operatori di settore e appassionati potranno partecipare ai banchi d’assaggio e incontrare le aziende per scoprire, degustare e acquistare i prodotti gastronomici tipici del Mezzogiorno.

In serata si svolgeranno il convegno e la premiazione delle migliori etichette selezionate dai giudici nel corso della settimana. La manifestazione si concluderà con la cena nella corte del Castello, dove i vini del concorso e gli oli del salone saranno abbinati ai piatti di alcuni dei migliori chef del Sud Italia.

In attesa dell’evento estivo Radici del Sud si sta preparando al Radici Wine Experience, in programma per il prossimo gennaio, dove saranno presentati i 77 vini selezionati quest’anno durante il salone in abbinamento a piatti preparati da ristoratori e pizzaioli premiati dall’edizione 2019 delle Guide di Radici.


RADICI DEL SUD 2019 – Salone dei vini e degli oli del Sud
Dove: Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA)
Apertura al pubblico: 10 giugno 2018
Orario: dalle 11.00 alle 21.00
Ingresso: kit di degustazione €15 (comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione)
Parcheggio: disponibile
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni

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degustati da noi news vini#02

Sei rosati del Sud da provare: Basilicata, Etna e Puglia

Sei rosati del Sud Italia da provare a tutti i costi, ma mica per caso. Il concetto è semplice, ma occorre impegnarsi per metterlo in pratica: “usare” l’estate per scoprire il vino rosato. E berlo, poi, tutto l’anno.

Già. Perché il rosato come “vino dell’estate” è un retaggio che, ormai, possiamo metterci alle spalle. Anche se la tendenza è quella di scimmiottare i francesi, soprattutto a livello cromatico, molti produttori del Bel Paese riescono a mettere nel calice dei rosé dotati di grande personalità

Meritevoli di accompagnare la tavola degli italiani, e non solo, trecentosessantacinque giorni l’anno. Il suggerimento è quello di giocare con gli abbinamenti. Sbagliate pure. Al massimo, un buon rosato, sarà buono anche il giorno dopo, per accompagnare l’aperitivo. E allora ecco il viaggio ideale nord-sud, dalla Basilicata alla Sicilia dell’Etna.

Sei etichette presenti a Radici del Sud 2018, in passerella giovedì 28 giugno all’Osteria del Pisello di Fano (PU), nelle Marche. Sei vini diversi tra loro. Ma ognuno in grado di dire la sua, come rosé in quanto tale. Né un rosso sciacquato, né un bianco carico. Semplicemente vini dotati di un’anima propria. Rosata.


Puglia Igt Primitivo 2017 “Teres”, Fatalone (Gioia del Colle, Bari)
“Autentico. Biologico. Sostenibile”. I tre aggettivi scelti dalla famiglia Petrera-Orfino per sintetizzare la filosofia aziendale si riflettono alla perfezione sul Primitivo rosato “Teres”. Un rosato di spessore, luminoso sia al naso sia al palato. Perfetta materializzazione nel calice del colore carico, che non lascia spazio a interpretazioni commerciali o sconfinamenti d’Oltralpe.


Salento Igp Susumaniello 2017 “Elfo”, Apollonio Vini (Monteroni di Lecce, Lecce)
Tutta la grassa voracità che sa regalare in Puglia il Susumaniello, unita all’eleganza tipica dei vini Apollonio. Mettici pure una buona vena sapida, a giocare con la freschezza. E nel calice ti rendi conto d’avere un rosato perfetto.


Igp Murgia Rosato Nero di Troia 2017 “Dandy”, Mazzone (Ruvo di Puglia, Bari)
“Dandy” fa parte della linea “Trendy” di Mazzone, assieme a “Trousse”. Bello constatare che oltre al marketing, ci sia di più. Ovvero tutto quello che serve a un rosato degno di tale nome, anche se qui col colore si strizza l’occhio al mercato. Un rosato che gioca sull’equilibrio perfetto tra un’acidità spiccata e una morbidezza glicerica setosa.


Basilicata Rosato Igt 2017 “Angelina”, Tenuta Le Querce (Barile, Potenza)
Non ne sbaglia una, Tenuta Le Querce. Siamo nello splendido Vulture, terra d’elezione dell’Aglianico, qui in versione rosé con riflessi “cipollé”. Il bello è che la sostanza organolettica rimane quella del vitigno. Un rosato tattile, da masticare, croccante. Al contempo succoso e sapido. Il vino prende il nome da Angelina Pietrafesa, figlia dei proprietari di Tenuta Le Querce.


Matera Doc Rosato 2017 “Akratos”, Battifarano (Nova Siri, Matera)
Il Primitivo in Basilicata? Ebbene sì. E pure Doc. La lunga macerazione sulle bucce (24 ore) conferisce al nettare il peso specifico dei rosati con gli attributi. Frutta rossa al naso e al palato, unita a puliti richiami vegetali e a una leggera speziatura. Solo 3.500 bottiglie, per una vera e propria chicca qualità prezzo.


Etna Doc Rosato 2017 “Millimetri”, Feudo Cavaliere (Santa Maria di Licodia, Catania)
Chiudiamo questo viaggio sull’Etna, terra a noi cara e oggetto di un recente tour. Siamo sul versante Sud. Nerello Mascalese in purezza, allevato a quasi mille metri d’altezza, sulle pendici della Montagna. A un naso piacevole, di frutta matura, risponde un sorso serio, minerale, di scheletrica essenzialità. Un rosé che colpisce per la precisione e pulizia del frutto rosso tipico del Mascalese.

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Food Lifestyle & Travel

Sette chef del Sud Italia a Radici 2018

Non solo vino a Radici del Sud. Lunedì 11 giugno, al Castello di Sannicandro di Bari, i protagonisti saranno 7 chef del sud Italia, con i loro piatti pensati sul tema “Più Salute e recupero”.

L’appuntamento è dalle ore 21, all’interno della corte del maniero. Qui, i visitatori troveranno i banchi di assaggio di tutti i 300 vini in concorso e di 20 etichette di olio di tutti i produttori presenti. Vini che risulteranno ancor più valorizzati dai maestri di cucina (prenotazioni https://goo.gl/9cttyx).

Giacomo Racanelli di Aromi Bistrot a Sannicandro di Bari (BA) proporrà Arancino con sivoni e ragu di scarti di maiale nero. Riccardo Barbera di Masseria Barera-Minervino a Murge (BT) presenterà Strascinati integrali con cozze, cime e fiori di zucchine.

Peppe Zullo di Orsara di Puglia (Fg) preparerà Maccheroncini di lenticchie rosse, ragu di melanzana chips di buccia di melanzana e menta. Mirko Balzano del Ristorante Triglia di Avellino Candele spezzate con code di cipolle e agnello.

Giovanni Ingletti e Cosimo Russo de La Taverna del Porto di Tricase (LE) serviranno Fegato di pescatrice, ciliegie ferrovia e cipolla rossa di Acquaviva. Infine Mariantonietta Santoro de Il Becco della Civetta di Castelmezzano (PZ) proporrà la sua Pecora alla materana in Pignata.

IL SUD IN PASSERELLA
Radici del Sud è la settimana dedicata alla valorizzazione dei vini da vitigno autoctono e all’olio del meridione d’Italia, che si concluderà appunto lunedì 11 giugno al Castello di Sannicandro di Bari con la tredicesima edizione del Salone dei vini e degli oli meridionali.

Dopo una settimana di degustazioni, press tour, incontri con buyer e giornalisti italiani e stranieri 100 aziende tra quelle che partecipano alla manifestazione incontreranno il pubblico in questo grande banco d’assaggio. Dalle 11 alle 21 porteranno i loro vini in degustazione, che da quest’anno potranno anche essere acquistati dai visitatori direttamente ai banchetti.

Al secondo piano del Castello troverà spazio l’area dedicata alle specialità gastronomiche: 5 aziende artigiane presenteranno i loro prodotti e dalle 13.00 alle 15.00 effettueranno anche un vero e proprio servizio ristorazione per permettere ai visitatori di godersi al meglio l’intera giornata con una pausa pranzo adeguata.

Dalle 19.00 alle 20.00 nella biblioteca del Castello si svolgerà il convegno “Autocotoni e ristorazione: l’identità per sfidare i mercati internazionali”. L’identità dei vigneti del Sud trova ormai da tempo nella ristorazione e nelle produzioni di qualità un prezioso alleato, in Italia e all’estero.

Interverranno sul tema i presidenti delle associazioni partner della manifestazione: Assoenologi, AIS Puglia, Onav Puglia, Aepi e Vinarius e i giornalisti e buyer internazionali che hanno partecipato alla settimana di approfondimento. Seguiranno le premiazioni dei vini vincitori della tredicesima edizione del concorso.

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news ed eventi

I vini naturali sbarcano a Radici del Sud 2018

BARI – Si preannuncia ricca di novità la prossima edizione di Radici del Sud, la settimana dedicata alla promozione dei vini da vitigno autoctono e agli oli extravergini del mezzogiorno d’Italia, che si terrà in Puglia dal 5 al 11 giugno 2018.

La proposta che già si compone di un concorso enologico, una settimana di incontri BtoB e con la stampa internazionale e un salone aperto al pubblico, si completa con tre nuove interessanti iniziative.

La prima, già anticipata lo scorso anno, è l’estensione del concorso anche agli oli.

Gli extravergini di Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia saranno giudicati da esperti e giornalisti e si disputeranno il podio di miglior olio del Sud Italia.

Un’altra novità è la creazione di un’area interamente dedicata ai vini naturali: qui troveranno uno spazio e saranno facilmente identificabili le numerose aziende di produttori di vini naturali che hanno scelto di partecipare al Salone di lunedì 11 giugno.

Un banco d’assaggio nel quale i visitatori oltre a degustare potranno da quest’anno, altra novità, acquistare direttamente vino e olio ai banchetti dei produttori.

“Per questa tredicesima edizione – afferma Nicola Campanile, organizzatore della manifestazione – abbiamo portato una ventata di aria fresca. Radici del Sud cresce sempre più in partecipazione e prestigio e questo ci spinge ogni anno a migliorare la nostra proposta. Il numero di adesioni finora raccolte ci conforta sulla bontà delle scelte”.

“Stiamo lavorando per definire la lista degli ospiti – prosegue Campanile -. Per quanto riguarda gli operatori stranieri abbiamo già avuto conferma della presenza di importatori dalla Danimarca come Ole Udsen, Mehmet Adanir, Nana Wad e Luigi Pucciano; dalla Polonia, Mariusz Majka; dall’Olanda Allard Ariszetal, Paulo De Almeida e Bruno Levi. Ci saranno anche Jelena Sakic dal Belgio, Fernando Zamboni dal Brasile.

Inoltre: Mark Jackoby dal Canada e una delegazione di buyer proveniente da varie regioni della Cina guidata da Alessio Fortunato. Per la giuria dei giornalisti abbiamo già nomi importanti della stampa americana come Susan Gordon, David Ransom, Olivera Markovic, Matthew Horkey e Tracy Ellen Kamens. Inoltre il numero di aziende che si sono iscritte finora è più che triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

È possibile ancora aderire fino al 31 marzo compilando il form online: http://www.radicidelsud.it/p.php/6548/il-salone-2018.html


RADICI DEL SUD 2018 
Salone dei vini e degli oli del Sud in breve – apertura al pubblico:
Dove: Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA)
Quando: 11 giugno 2018
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 21.00
Ingresso: kit di degustazione €15 (comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione).
Parcheggio: disponibile
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni

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news ed eventi

Radici del Sud 2018: i vini del Meridione sugli scudi a giugno

BARI – Torna dal 5 all’11 giugno Radici del Sud, il multi evento dedicato ai prodotti da vitigno autoctono e agli oli extravergini del mezzogiorno d’Italia.

Sette giorni in cui i produttori di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia presenteranno i loro vini agli importatori, provenienti da Cina, Olanda, Regno Unito, USA, Canada, Danimarca, Polonia, Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Austria e Belgio. Alla stampa italiana ed internazionale e al consumatore finale in una serie di appuntamenti: inconti BtoB, wine tour, concorsi e degustazioni.

Un evento che vinialsuper racconterà ai suoi lettori in presa diretta, sul posto. Come già fatto lo scorso anno, in occasione dell’edizione 2017 del premio.

IL PROGRAMMA
Radici Del Sud si sviluppa nell’arco di più giornate: il 6 e 7 giugno saranno i giorni dedicati alle sessioni del concorso fra tutti i vini del Sud suddivisi per vitigno.

Il 9 e 10 giugno ci saranno gli incontri BtoB fra i buyer ed esperti esteri con i produttori vitivinicoli e olivicoli, mentre lunedì 11 ci sarà il banco d’assaggio aperto al pubblico e la grande festa dove verranno celebrate e premiate le migliori eccellenze vitivinicole e gli oli del meridione.

NON SOLO VINO
Dalle ore 11.00 alle ore 21.00 di lunedì 11 giugno al Castello di Sannicandro di Bari resterà aperto il Salone dei vini e degli oli del Sud. I visitatori potranno conoscere le diverse produzioni delle Cantine e degli oleifici partecipanti.

Ai banchi d’assaggio avranno l’opportunità di parlare direttamente con i produttori, conoscere meglio le caratteristiche e le qualità delle etichette in degustazione e di acquistare direttamente i prodotti presentati.

Alle 19.00 ci sarà un convegno, seguito dall’annuncio dei vini vincitori della XIII edizione di Radici del Sud. Seguirà alle 21.00 la Cena di gala, nel cortile del Castello, realizzata da rinomati chef del Sud Italia.
Per info e iscrizioni aziende: http://bit.ly/2B3QVg4, info@radicidelsud.it


RADICI DEL SUD 2018
Salone dei vini e degli oli del Sud in breve – apertura al pubblico:
Dove: Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA)
Quando: 11 giugno 2018
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 21.00
Ingresso: kit di degustazione 15 euro (comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione)
Parcheggio: disponibile
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni

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news ed eventi

Sette Fiano da favola a Rassegna Montefredane 2017

Prendi sette Fiano da favola e portali in degustazione sulla terrazza del castello Caracciolo di Montefredane: la magia è servita. E’ andata in scena il 21 luglio la seconda edizione di Rassegna Fiano Montefredane, manifestazione che vede impegnati sette produttori di Fiano di Avellino Docg.

Scarsa l’adesione di pubblico ai banchi di assaggio. Ma il “plus” è l’orizzontale dei Fiano 2015, accompagnata da un piatto a base di trota preparato dallo chef stellato Cristian Torsiello del ristorante Arbustico.

LA DEGUSTAZIONE
La serata non può iniziare senza un (doveroso) ricordo di chi del Fiano ha fatto la sua ragione di vita, facendolo conoscere al mondo: Antoine Gaita, fondatore di Villa Diamante, prematuramente scomparso nel gennaio del 2015. Subito dopo, ad emozionare, sono i calici.

Un anno in più di affinamento rispetto al consueto per i Fiano proposti in degustazione. Ora pronti a esprimere (quasi) tutte le potenzialità di un vitigno a bacca bianca tra i più longevi. Celebre il risultato ottenuto proprio da Villa Diamante con il “Villa della Congregazione” annata 1998, ancora oggi sulla cresta dell’onda evolutiva.

La degustazione prende il via con il Fiano di Tenuta Ippocrate. Naso fresco di mela verde e grafite come biglietto da visita. Beva suadente e calda, tanto da ricordare i sentori tipici di una raccolta delle uve posticipata rispetto all’epoca di maturazione.

Il secondo assaggio è il Fiano di Ventitrèfilari, azienda giovanissima che prende il nome dalla disponibilità dei filari da vinificare. Naso un po’ più chiuso, da cui emergono sentori agrumati. Ma un gusto più fresco e pulito rispetto al precedente. Vino che fa ben sperare, avendo già testato (all’edizione 2017 di Radici del Sud) la vendemmia 2014.

Terzo Fiano di Avellino Docg in degustazione è quello di Tenuta Ciampi. Naso molto elegante e una beva un po’ più semplice e meno strutturata dei precedenti. Al giro di boa troviamo l’azienda Traerte, che ben si fa apprezzare per le note sapide e il palato molto asciutto. Il quinto assaggio è Pietracupapiù frutta dei precedenti, note calde di frutta esotica, padrone di una acidità ben presente.

SORPRESE E CONFERME
Si passa poi ad una vera e propria scoperta: il Fiano di Vigne Guadagno, il più equilibrato ai sensi, con note minerali, sentori boisè – filo conduttore di tutti i Fiano di questa rassegna – fiori bianchi a “mazzi” e una beva molto asciutta. Il più gastronomico dei vini presenti alla Rassegna 2017 di Montefredane.

In chiusura un omaggio a colui che ha fatto scuola nell’Avellinese, motivando i produttori della zona a credere nella grande potenzialità del Fiano. Ecco il Vigna della Congregazione di Villa Diamante, un bianco elegantissimo.

Si spazia dalla frutta esotica alle note di sambuco e coriandolo. Una complessità tale da sfociare in note selvatiche e di balsamico, prima di un palato pulito e imponente. Un grande vino.

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I 70 vini finalisti di Radici del Sud 2017

Dopo due giorni di lavoro le giurie di Radici del Sud hanno identificato i 70 vini finalisti del concorso di questa XII edizione della manifestazione dedicata ai vini e agli oli del Sud Italia. Le due giurie hanno assaggiato gli oltre 350 vini in concorso in due giorni, nelle sale del Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari.

I 70 vini finalisti ora passeranno ulteriormente al vaglio di una giuria di esperti e giornalisti del territorio a fine giugno per decretare il miglior vino bianco, rosso e rosato della XII edizione. La premiazione si terrà il 27 novembre sempre al Castello di Sannicandro di Bari, durante Radici Wines Experience.

Le giurie, composte da buyer e giornalisti, da enologi dell’Associazione Assoenologi e da membri del circuito Vinarius, erano suddivise secondo un nuovo criterio. I giurati erano distribuiti in 4 gruppi di cui due prevalentemente di buyers e due di giornalisti e critici del settore.

Due i presidenti di giuria: Alfonso Cevola per i buyer e Daniele Cernilli per i giornalisti, coadiuvati rispettivamente da Ole Udsen, importatore danese e dal giornalista Bernardo Conticelli. In questo modo è stato possibile incrociare i giudizi dei critici con quelli di chi, invece, ha un occhio di riguardo per il lato commerciale di ciascun vino.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro delle giurie – dichiara Nicola Campanile, organizzatore dell’iniziativa -.La nuova organizzazione ha infatti permesso una maggiore uniformità di giudizio e una migliore lettura dei vini. Avere tutti attorno a un tavolo esperti del territorio e ospiti stranieri ha consentito anche a buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo di interpretare e capire meglio il carattere dei vitigni autoctoni del Sud Italia”. I 70 vini finalisti saranno annunciati ufficialmente oggi alle 19 durante il convegno che si svolgerà all’interno della sala consiliare del Comune di Sannicandro di Bari.

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Radici del Sud, tutti i vini premiati

Ecco i vincitori di Radici del Sud 2016. Si sono chiuse le degustazioni dell’XI edizione della rassegna dei vini del Meridione d’Italia. Sono ottanta i vini premiati in occasione della rassegna internazionale, che vede protagonista il Sud Italia. La giuria composta da giornalisti stranieri e da buyer provenienti da 13 Paesi esteri (Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Canada, Giappone, Lituania, India, Polonia e Brasile) oltre che da operatori e stampa nazionale, ha decretato i migliori vini da vitigni autoctoni iscritti alla competizione. Nella rosa salita sul podio ci sono quest’anno anche i vini spumanti, nuova categoria inserita che completa il panorama enologico del Meridione. I blind tasting si sono svolti sabato 11 e domenica 12 con quattro sessioni di assaggio e come giudici hanno anche degustato i rappresentanti di AssoEnologi Puglia, Basilica e Calabria. Una edizione da record quella del 2016: sono stati 432 i vini in concorso, 183 le aziende partecipanti (23 produttori siciliani, 18 produttori calabresi, 16 produttori lucani, 32 produttori campani e 94 produttori pugliesi).

Giuria Press 1: Maurizio Valeriani (presidente); Remy Charest; Simon Woolf; Tomasz Prange – Barczyจฝski; Warren Edwardes; William Zacharkiw; Erin Stockton; Maria Grazia Melegari: Francesco  Soleti. Press 2: Pierluigi Gorgoni (presidente); Aneesh Bhasin; Arto Koskelo; Charles Scicolone; James Melendez; Mayumi Nakagawara; Elisabetta Tosi; Davide Sarcinella. Buyer 1: Ole Udsen (presidente); Mariusz Majka; Mehmet Adanir; Steen Højgård Rasmussen; Warren Edwardes; Nana Wad; Giorgio Cotti. Buyer 2: Chiara Giorleo (presidnete); Alessandro Pagano; Andrzej Kostyk; Brian Gwynn; Daiva Mumgaudiene; Erica Nonni; Bernardo Conticelli; Fernando Zamboni; Giuseppe Bino.

RADICI DEL SUD 2016, I VINCITORI

SPUMANTI BIANCHI – GIORNALISTI
1) CAPRETTONE, CASA SETARO; 2) RISERVA NOBILE 2012, D’ARAPRÌ

BUYER
1) NOI DUE, TENUTA VIGLIONE; 2) MACCONE SPUMANTE BIANCO BRUT, PUGLIA IGP, ANGIULI DONATO. Ex aequo 2: TIATI METODO CLASSICO, PUGLIA IGP, CANTINE TEANUM

SPUMANTI ROSATI – GIORNALISTI
1, BRUT ROSÈ, D’ARAPRÌ; 2) LEGGIARDO ROSATO, CONSORZIO PRODUTTORI VINI MANDURIA. Ex aequo 2: DOVÌ ROSÈ, FERROCINTO

BUYER
1) LEGGIARDO ROSATO, CONSORZIO PRODUTTORI VINI MANDURIA; 2) BUYER, LA VIE EN ROSE’, PUGLIA IGP, TENUTA COPPADORO. Ex aequo 2: DOVÌ ROSÈ, FERROCINTO

FALANGHINA – GIORNALISTI
1) BENEVENTANO FALANGHINA IGP 2015, SANPAOLO; 2) COSÌCOMÈ 2014, IGP PUGLIA, VALENTINA PASSALACQUA

BUYER
1) CRUNA DELAGO 2014, CAMPI FLEGREI DOC, LA SIBILLA; 2) MAIOR 2012, FALANGHINA DEL SANNIO DOP, CANTINA FOSSO DEGLI ANGELI

CATARRATTO – GIORNALISTI
1) ANTISA CATARRATTO 2015, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA. 2) VIGNA CASALJ 2015, ALCAMO DOC, TENUTA RAPITALÀ

BUYER
1) TERRE ROSSE DI GIABBASCIO 2014, TERRE SICILIANE IGT, CENTOPASSI. 2) ANTISA CATARRATTO 2015, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA

GRILLO – GIORNALISTI
1) BLUES 2015, TERRE SICILIANE IGP, PAOLO CALÌ; 2) GRILLO 2015, SICILIA DOC, FEUDO DISISA

BUYER
1) APOLLO 2014, TERRE SICILIANE IGP, FAUSTA MANSIO; 2) ROCCE DI PIETRA LONGA 2014, TERRE SICILIANE IGT, CENTOPASSI

MISTO BIANCHI DEL SUD – GIORNALISTI
1) BIANCO DI SEI 2014, ETNA DOC, PALMENTO COSTANZO: 2) BUCECI BIANCO 2015, TERRE SICILIANE IGT, BUCECI VINI. 3) KORE 2015, TERRE SICILIANE IGT, CANTINE COLOMBA BIANCA

BUYER
1) STRIALE 2015, PUGLIA IGP, TENUTA PATRUNO PERNIOLA; 2) MALVASIA BIANCA 2015, SALENTO IGP, CONTI ZECCA; 3) BIANCO DI SEI 2014, ETNA DOC, PALMENTO COSTANZO

GRECO – GIORNALISTI
1) GRECO DI TUFO DOCG 2015, DI MEO; 2) LE PAGLIE 2015, MATERA DOC, CANTINE CERROLONGO

BUYER
1) JENTILINO 2015, TERRE DI COSENZA DOP, LA PESCHIERA: 2) GRECO DI TUFO DOCG 2015, SOCIETÀ AGRICOLA NATI

FIANO – GIORNALISTI
1) FIANO DI AVELLINO DOCG 2015, DI MEO; 2) BIANCOFIORE 2014, DAUNIA IGP, KANDEA

BUYER
1) TRENTENARE 2015, PAESTUM IGP, SAN SALVATORE 1988; 2) TORRE DEL FALCO 2015, PUGLIA IGP, TORREVENTO

ROSATI DEL SUD – GIORNALISTI
1) CIRÒ DOC ROSATO 2015, SCALA CANTINA E VIGNETI: 2) OSA! 2015, TERRE SICILIANE IGP, PAOLO CALÌ; 3) LE ROTAIE 2015, VALLE D’ITRIA IGP, I PASTINI

BUYER
1) NAUSICA 2015, SALENTO IGP, CARDONE; 2) NERO DI TROIA ROSÈ, ROSSO DI CERIGNOLA DOC, BIOCANTINA GIANNATTASIO; 3) SPEZIALE 2015, SALENTO IGP, TRULLO DI PEZZA

NERO DI TROIA – GIORNALISTI
1) OTTAGONO 2013, CASTEL DEL MONTE DOCG, TORREVENTO; 2) NERO DI TROIA 2014, PUGLIA IGP, VALENTINA PASSALACQUA

BUYER
1) GRAN TIATI GOLD VINTAGE 2010, PUGLIA IGP, CANTINE TEANUM; 2) LUI 2012, PUGLIA IGP, CANTINA MUSEO ALBEA

NEGROAMARO – GIORNALISTI
1) COPERTINO ROSSO DOC RISERVA 2008, CUPERTINUM – ANTICA CANTINA DEL SALENTO 1935; 2) DANZE DELLA CONTESSA 2014, NARDÒ DOC, CANTINA BONSEGNA

BUYER
1) VECCHIO SOGNO 2014, SALENTO IGP, TENUTA GIUSTINI; 2) POSTA PIANA 2014 PUGLIA IGP, CANTINE PARADISO. Ex aequo 2: NERÌO 2013, NARDÒ DOC, SCHOLA SARMENTI

PRIMITIVO – GIORNALISTI
1) PRIMITIVO 2013,PUGLIA IGP, PIETREGIOVANI; 2) IL RACCOMANDATO 2014, PUGLIA IGP, FIORE AZIENDA AGRICOLA

BUYER
1) PAPALE LINEA ORO 2013, PRIMITIVO DI MANDURIA DOP, VARVAGLIONE VIGNE E VINI; 2) PRIMITIVO DI MANDURIA DOP 2012, ANTICA MASSERIA JORCHE

NERO D’AVOLA – GIORNALISTI
1) CURMA 2010, SICILIA IGT, A R M O S A; 2) VUARIA 2010, SICILIA IGT, FEUDO DISISA

BUYER
1) SANTA CECILIA 2011, NOTO DOC, PLANETA; 2) VUARIA 2010, SICILIA IGT, FEUDO DISISA

GRUPPO MISTO VINI ROSSI DEL SUD – GIORNALISTI
1) TAURASI S.EUSTACHIO 2008, TAURASI DOCG, BOCCELLA; 2) GHIAIA NERA 2013, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA; 3) DON VINCENZO 2013, LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO DOC ROSSO, CASA SETARO

BUYER
1) ERUZIONE 1614 2013, SICILIA DOC, PLANETA; 2) LIBICI 2012, CALABRIA IGP, CASA COMERCI. Ex aequo 2:  TAURASI 2011, TAURASI DOCG, TENUTA SCUOTTO. 3) BOCCA DI LUPO 2011, CASTEL DEL MONTE DOC, TORMARESCA

GAGLIOPPO – GIORNALISTI
1) CIRÒ RISERVA 2012, COTE DI FRANZE; 2) DUCA SANFELICE 2013, CIRÒ RISERVA, LIBRANDI

BUYER
1) ARCANO RISERVA 2009, CIRÒ ROSSO CLAS. SUP. RISERVA, SENATORE VINI; 2) DOM GIUVÀ 2013, CIRÒ ROSSO CLASSICO SUPERIORE DOC, DU CROPIO VINERY. Ex aequo 2: JACCA VENTU SUPERIORE 2012, MELISSA DOP, LA PIZZUTA DEL PRINCIPE

AGLIANICO – GIORNALISTI
1) RASOTT 2012, IRPINIA CAMPI TAURASINI DOP, BOCCELLA; 2) MILES 2012 CILENTO AGLIANICO DOC, CANTINE BARONE

BUYER
1) BORGOMASTRO 2007, COLLI DI SALERNO IGP, LUNAROSSA VINI E PASSIONE; 2) AGLIANICO 2MILA10 2010, COLLI DI SALERNO IGP, MILA VUOLO

AGLIANICO DEL VULTURE – GIORNALISTI
1) LIKOS 2012, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, VIGNE MASTRODOMENICO; 2) AQUILA DEL VULTURE 2012, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, LAGALA

BUYER
1) IL SIGILLO 2010, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, CANTINE DEL NOTAIO; 2) CAMERLENGO 2009, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, CAMERLENGO.

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Non solo vino a Radici del Sud: in cucina gli chef del Meridione

Sarà affidata all’abilità degli “osti del Mezzogiorno” la cena che chiuderà l’undicesimo salone del vino meridionale. Saranno 6 i protagonisti della cucina del Sud che parteciperanno insieme alla preparazione della cena conclusiva di Radici del Sud 2016 (qui il menu) alla quale è invitato lunedì 13 giugno tutto il pubblico degli appassionati di enogastronomia. Acquistando il coupon comprensivo di 6 ticket, in aggiunta al kit di degustazione col quale si accede al Salone del Vino in programma durante l’intero arco della stessa giornata (10.00 – 20.00), sarà possibile gustare i piatti che ognuno degli chef creerà pensando alla sostenibilità e a materie prime del loro territorio di provenienza per esaltarne al massimo le peculiari caratteristiche qualitative e assaggiare le 432 etichette (delle 184 cantine iscritte al salone) partecipanti a Radici del Sud. La cena si svolgerà a buffet negli accoglienti spazi all’aperto dell’Una hotel Regina (BA) per esaltare in gran stile i vini da vitigno autoctono meridionali cui è dedicata la manifestazione che da 11 anni coinvolge i massimi esperti internazionali del settore che puntualmente accorrono ad osservare la continua evoluzione di un comparto rappresentato da centinaia di importanti e qualificati produttori.

I PROTAGONISTI
I sei chef, in postazioni riservate nella zona degli stand dei vini, lavoreranno alla realizzazione di piatti che prevedano il meno possibile la manipolazione degli ingredienti ma giochino piuttosto sui sorprendenti risultati di leggerissime cotture, marinature ed altre tecniche di preparazione. Nando Salemme (Abraxas osteria/Pozzuoli) dalla Campania, Bianca Celano (Qqucina Qui/Catania) dalla Sicilia, Mariantonietta Santoro (Al Becco della Civetta/Castelmezzano) dalla Basilicata, Giuseppe Gatto (Da Lucrezia/Trebisacce) dalla Calabria, Stefano D’Onghia (Botteghe Antiche/Putignano) e Roberto Caputo (Una Hotel Regina/Bari) dalla Puglia, sono gli osti che Radici del Sud 2016 ospiterà e a cui affida il compito di rendere fedelmente l’essenza dell’autentica gastronomia italiana del Sud. Ognuno di loro si dedica giornalmente con ambizione, passione e sacrificio alla conoscenza e comprensione delle generose materie prime disponibili nei nostri territori e sa combinarle in una cucina che nel pieno rispetto dei loro naturali sapori riesca a esprimersi in modo assolutamente speciale, a volte imprevedibile. I risultati ottenuti, e spesso premiati, ne fanno degli autorevoli interpreti e ambasciatori della più identitaria cucina del Sud.

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