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Vini al supermercato

San Valentino, che vino comprare? Dieci bottiglie al supermercato prodotte con “blend”

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Cos’è l’amore, se non una miscela di elementi che regalano un’unione, una fusione perfetta? Sappiate che anche le uve… s’innamorano. Creando quello che, in gergo tecnico, viene definito blend. Ovvero l’utilizzo di differenti uvaggi, per ottenere il taglio desiderato. E dare vita a un vino che non è nient’altro che la perfetta “fusione” tra uve differenti. Per il giorno di San Valentino, abbiamo deciso di suggerirvi dieci vini acquistabili al supermercato capaci di rendere ancora più speciale
la ricorrenza, anche a tavola. Per una scelta più ampia, potete invece fare riferimento alla lista dei migliori vini degustati da vinialsupermercato.it nel 2015.

VINO ROSSO:
1) Amarone 2012 Pagus Bisano
2) Villa Antinori Rosso Toscana Igt 2013, Antinori
3) AsiOtus, vino varietale Mgm Cuneo

Un Amarone, dunque: vino veneto per eccellenza, ottenuto mediante una vinificazione che lo rende di per sé uno dei vini più affascinanti al mondo. E’ il frutto dell’amore tra uve Corvina e Rondinella. Poi un rosso toscano d’eccellenza, prodotto da uno dei migliori marchi del vino made in Italy, Antinori: frutto dell’incontro tra Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. E, infine, quello che potremmo definire l’outsider, la sorpresa: AsiOtus, o Asio Otus, vino varietale prodotto nella zona di Cuneo, risultato accattivante dell’unione perfetta tra uvaggi Cabernet, Merlot e Syrah.

VINO BIANCO:
1) Langhe Bianco Divin Natura, Teo Costa
2) Gewurztraminer Leda, Aneri
3) Vignes de Nicole L’Assemblage Blanc, Paul Mas Domaines

Vogliamo suggerirvi un bianco “naturale”, capace di mostrare carattere, ma senza causare il mal di testa: Langhe Bianco Divin Natura di Teo Costa è il bianco che fa la caso degli intolleranti ai solfiti, prodotto in Piemonte senza aggiunta di solforosa durante la vinificazione. E’ il frutto dell’amore tra uve Sauvignon Blanc e Roero Arneis. Ecco poi l’immancabile Gewurztraminer, più difficile a dirsi che a bersi: vino di grande struttura, prodotto dall’ottima casa Aneri di Verona e imbottigliato nei pressi di Bolzano, in Alto Adige. Gradazione alcolica sostenuta, carattere e aromaticità da vendere, è il risultato dell’unione tra uve Gewurztraminer, Riesling, Sauvignon, con l’aggiunta di un 5% di un uvaggio che resta “segreto”. Ci spostiamo infine in Francia per il sorprendente Assemblage Blanc di Paul Mas Domaines: uve Sauvignon Blanc, Picpoul, Viognier e Chardonnay in perfetto equilibrio. Innamorate, insomma.

BOLLICINE:
1) Valdobbiadene Superiore Cartizze Docg, Col Del Sol, Drusian
2) Do Case Asolo Prosecco Docg, Ricci (magnum)

Immancabile lo spumante per San Valentino. E allora abbiamo scelto due bollicine venete, differenti Prosecco ottenuti dall’amore tra uve Glera e altre varietà autoctone locali. Cin Cin! Ma a tal proposito vogliamo anche segnalarvi due prodotti che abbiamo di recente toccato “con mano”, nel meraviglioso regno della Franciacorta. Al supermercato potete trovare la linea Cuvée imperiale di Berlucchi. Vi suggeriamo Vintage Millesimato e Max Rosè.

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Spumante italiano, capodanno 2016 da record. Il metodo Charmat è quello vincente

Per le feste correnti in Italia si stima che salteranno circa 52 milioni di tappi di spumante Made in Italy con consumi in ripresa del 4% per cento. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che è record storico per lo spumante italiano con 242 milioni di bottiglie stappate tra Italia ed estero per le feste di fine anno. Se all’estero salgono a 190 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate, con un balzo del 13 per cento nelle bottiglie esportate, in Italia si è di fronte ad una storica inversione di tendenza dopo sette anni di progressive riduzioni. L’ottantasei per cento degli italiani non rinuncia allo spumante, mentre appena il 14 per cento sceglie lo Champagne. A prevalere tra le bollicine italiane sono quelle ottenute con il metodo Charmat che rappresentano circa il 95 per cento della produzione. Il resto con il metodo classico (Champenoise), che prevede la fermentazione in bottiglia con l’introduzione del liqueur de tirage e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni, con un prezzo finale più elevato.

IL PROSECCO
Nella classifica delle bollicine italiane piu’ consumate nel mondo ci sono il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Se lo spumante è il prodotto irrinunciabile del cenone di capodanno quest’anno molto gettonati sono tornati ad essere il cotechino o lo zampone che vengono gustati a tavola da piu’ di due italiani su tre (67 per cento) spesso in accoppiata con le lenticchie (80 per cento). Sul 59 per cento delle tavole ci sarà l’uva, ma il segno di una maggiore attenzione all’economia nazionale e alla sobrietà dei comportamenti viene anche dal fatto che le ostriche rimangono un must per appena il 13 per cento degli italiani, anche se il 58 per cento non rinuncia al salmone, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Sulle tavole del Capodanno – conclude la Coldiretti – si prevede che saranno serviti piatti per un totale di 95 euro a famiglia, il 25 per cento in piu’ dello scorso anno anche perché gli italiani quest’anno sembrano preferire una buona cena piuttosto che uscire nelle piazze, al cinema, a teatro, nei concerti o nelle discoteche, dopo i recenti fatti di cronaca.

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Negroamaro e Primitivo Salento Igp 2014 – Tenute Al Bano Carrisi

(3 / 5) “Partirò. Diventerò un cantante. E quando tornerò, costruirò una cantina per dedicarla a te”. E’ una promessa mantenuta quella che il cantante Al Bano Carrisi fece al padre, prima di lasciare Cellino San Marco, paesino di 6 mila anime nel cuore del Salento, e dare avvio alla propria fulgida carriera, in Italia e nel mondo. Ma il cantante pugliese ha fatto di più. Il Negroamaro e il Primitivo delle Tenute Al Bano Carrisi hanno conquistato Milano. Sta infatti riscontrando un grande successo la promozione in corso in un superstore alle porte del capoluogo Lombardo, in cui le due bottiglie sono in vendita in promozione a 3,41 euro, da un prezzo pieno di 5,69 euro. Certamente a spingere le vendite concorre la curiosità con la quale i milanesi si sono accostati ai vini di Al Bano. Ma una volta a tavola, sia il Negramaro sia il Primitivo del cantante offrono buoni spunti. Tanto da poterli considerare una valida alternativa, considerato il rapporto qualità-prezzo (soprattutto in promozione) a prodotti di aziende vitivinicole più blasonate e “specializzate” nella produzione di casa Puglia.

“Quando ero bambino Don Carmelo, mio padre, mi portò alla vigna e mi insegnò a liberarla dalle erbacce. ‘Se dai alla terra, la terra ti dà’, mi diceva. Così – spiega il cantante sul sito Internet delle Tenute Carrisi – ho capito che prima ancora del vino, dalla vigna ti veniva un sorso di saggezza. Ho dedicato al ‘Mio Vecchio Saggio’ questo vino che mi aiuta a riscoprire il calore degli affetti ed il colore degli anni”.

Ma entriamo nel dettaglio delle due produzioni che hanno riscosso il gradimento dei milanesi. Si tratta innanzitutto di due Igp, indicazioni geografiche protette del Salento. Si Negroamaro sia Primitivo sono prodotti in purezza, utilizzando cioè uve del solo vitigno in questione. Esprimono, entrambe, una buona gradazione alcolica, 13,5 gradi, e una buona struttura e acidità complessiva. Il Primitivo, nel calice, si presenta di un rosso intenso, con riflessi violacei. Forti i sentori di piccoli frutti di bosco, mentre in bocca giungono nel finale, di buona lunghezza, anche cacao, liquirizia e cuoio, ammorbiditi dalla vaniglia. Un po’ meno strutturato e corposo il Negroamaro, dove si riscontrano i medesimi sentori di frutti di bosco e vaniglia. Per entrambi, ottimo l’abbinamento con piatti a base di carne rosse, compresa la selvaggina, ma limitatamente al Primitivo.

Prezzo pieno: 5,69 euro
Acquistato presso: Il Gigante / Iper Coop
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