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Vini al supermercato

Vino Rosé d’Italia La Primavera in rosa Grande Alberone, Provinco per Aldi

(2,5 / 5) Non sono molti i vini in vendita al supermercato che possono contare sulla “spinta” dei social network e di un sito dedicato. Tra questi c’è la linea “Grande Alberone“, presente su Instagram e Facebook. Un progetto a breve termine, dal momento che l’ultimo post risale al 30 aprile 2019, su entrambi i canali. I vini della linea, in primis il Rosé d’Italia “La primavera in rosa” Grande Alberone, restano però sugli scaffali internazionali del retailer Aldi.

“Grande Alberone” identifica un vero e proprio “marchio”, col quale Italian Wine Brands (Gruppo Iwb Spa) tramite una delle sue due controllate, Provinco Italia Spa di Rovereto (l’altra è Giordano Vini Spa), rende reperibili diverse referenze sui banchi della multinazionale tedesca ALbrecht-DIscount.

LA DEGUSTAZIONE
“La primavera in rosa” Grande Alberone si presenta di un bellissimo colore rosa salmone. Il primo naso risulta floreale, fruttato. Ricorda la rosa e il lampone, ma in maniera ancora più marcata la frutta esotica: in particolare il melone, tra la buccia (parte verde) e la parte giallo-arancio, più matura.

Non mancano i ricordi d’agrumi ma, appena il vino si scalda leggermente, ecco emergere toni marcatamente “verdi”, tipici dell’uva raccolta in una fase di pre-maturazione: una vena che disturba l’iniziale piacevolezza olfattiva.

Il palato de “La Primavera in rosa” segue a ruota il naso, dapprima sinuoso e suadente, poi disturbato da una certa ruvidità e acidità disequilibrata. Lo stesso vale per il retrolfattivo, ovvero per le percezioni distinguibili tra un sorso e l’altro, che peccano in grazia ed equilibrio.

LA VINIFICAZIONE
“La primavera in Rosa” Grande Alberone è un “Vino Rosé d’Italia”, ovvero un rosato generico (da tavola) le cui uve non devono essere dichiarate sulla base di un disciplinare di produzione, come invece occorre fare per i vini a denominazione o indicazione geografica. Le uve sono comunque di provenienza italiana.

Secondo la tecnica di vinificazione, i grappoli vengono pigia-diraspati e subiscono una leggera macerazione, sino ad ottenere la tonalità di “rosa” desiderata. Una volta diviso dalle bucce, il mosto viene fatto fermentare a una temperatura controllata di circa 16-18°, al fine di estrarre la maggior quantità di profumi.

Prezzo: 3,99 euro
Acquistabile presso: Aldi

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Italian Wine Brands compra Raphael Dal Bo ed entra a Valdobbiadene con Provinco

Italian Wine Brands S.p.A. (IWB), public company del segmento AIM di Borsa Italiana S.p.A., uno dei principali player attivi nella produzione, distribuzione e vendita di vini italiani a marchio proprio sui mercati internazionali – importante il suo ruolo nell’assortimento dei discount Aldi, in Italia – annuncia l’acquisto del 100% della società svizzera Raphael Dal Bo AG, che controlla Raphael Dal Bo S.r.l. di Valdobbiadene (congiuntamente “RDB”), avvenuto in data odierna tramite la propria controllata al 100% Provinco Italia S.p.A.

Raphael Dal Bo mantiene la carica di Amministratore Delegato di RDB, con l’obiettivo definito di sviluppare ulteriormente la presenza del gruppo in Svizzera e centro Europa e, contemporaneamente, entra oggi a far parte del Consiglio di Amministrazione di Provinco Italia S.p.A., consolidata del gruppo IWB che annovera marchi proprietari particolarmente apprezzati sul mercato internazionale ed orientati al canale delle catene di distribuzione organizzata (tra i principali: Ronco di Sassi, Grande Alberone, Oroperla, Old World).

L’operazione non si qualifica come operazione rilevante ai sensi del Regolamento Emittenti e non coinvolge parti correlate. Alessandro Mutinelli, Presidente e AD di IWB, dichiara: “Con l’acquisizione di Raphael Dal Bo diamo continuità e consistenza alla nostra missione di aggregatore di aziende nel settore del vino, rafforzando l’attenzione su brand, quote di mercato e segmenti a più alto potenziale di crescita, come quello biologico”.

“Raphael Dal Bo – continua Mutinelli – apporterà al gruppo IWB tutto questo e molte competenze tecniche e commerciali consentendoci di ampliare ulteriormente la gamma di brand proprietari riconosciuti e amati dal mercato. Da subito accresceremo il portafoglio prodotti dei marchi acquisiti in totale sinergia, realizzando i nuovi vini nelle nostre cantine, che si andranno specializzando sempre più in produzioni di alto valore aggiunto, e ne allargheremo la distribuzione a nuovi paesi dove IWB già opera”.

L’acquisizione da parte di Provinco delle azioni RDB, detenute al 90% dal signor Raphael Dal Bo e al 10% dal signor Giuseppe Geronazzo, è avvenuta sulla base di un valore d’azienda (Enterprise Value) pari a un massimo di circa CHF 13,4 milioni, corrispondente a un multiplo di valutazione dell’Ebitda sostanzialmente in linea con quello che IWB tratta attualmente sul mercato.

Ai fini della determinazione del prezzo delle azioni (Equity Value), si è aggiunta al valore d’azienda di cui sopra la cassa attiva presente in RDB al closing, pari a circa a CHF 1,0 milione.

Secondo gli accordi contrattuali, in data odierna, Provinco Italia S.p.A. ha corrisposto ai venditori un ammontare di CHF 12,4 milioni pari all’86% circa del prezzo di vendita complessivo convenuto tra le parti e il Signor Raphael Dal Bo ha acquistato da IWB n. 210.289 azioni proprie per complessivi CHF 2,9 milioni, divenendo azionista di IWB con una quota del 2,84%.

Le azioni IWB acquistate dal Signor Raphael Dal Bo sono soggette a un lock up period di 36 mesi dalla data odierna e determinano una forte fidelizzazione e allineamento di interessi del nuovo azionista con il mercato.

Il restante 14% circa del prezzo complessivo, pari a massimi CHF 2,0 milioni, sarà liquidato entro il 31 marzo 2021 sulla base del riscontro della continuità dei risultati 2020 di RDB. Tale importo sarà liquidato a fronte del contestuale impegno del signor Raphael Dal Bo ad acquistare da IWB azioni proprie in portafoglio per un ammontare pari al 30% del prezzo da quest’ultimo ricevuto.

Anche tali azioni saranno soggette a un lock up period di 36 mesi dalla data di acquisto. Raphael Dal Bo AG, con sede a Riedikon (Zurigo) e filiale a Valdobbiadene (TV), vanta una posizione rilevante in Svizzera nel segmento dei vini spumanti e frizzanti biologici, con i marchi di proprietà “Raphael Dal Bo”, “La vita è bella” e “Raffaello”.

La società dispone di un’ampia gamma di prodotti caratterizzati da un’elevatissima riconoscibilità dei brand e posizionamento nei segmenti di mercato a più alto valore aggiunto (cd. “affordable premium”). I prodotti sono distribuiti da un’importante base di clienti internazionali, costituita sia da primarie catene della grande distribuzione organizzata che da importanti catene di negozi specializzati.

Nel 2019 RDB ha realizzato vendite consolidate per complessivi CHF 10,7 milioni (+10,4% rispetto alle vendite consolidate del 2018). Grazie a quest’acquisizione Italian Wine Brands si afferma come uno degli esportatori di riferimento sul mercato Svizzero, quarto mercato mondiale per i vini italiani con un valore complessivo nel 2019 pari a Euro 350 milioni.

IWB è una public company nata con la mission imprenditoriale di “aggregare società nel mondo del vino, settore altamente frammentato in Italia”: nella stessa sono già confluite Provinco Italia S.p.A., che opera con marchi propri nel canale wholesale, Giordano Vini S.p.A. e Svinando S.r.l., entrambe attive nel canale direct selling e on line.

Grazie all’acquisizione di RDB, da oggi IWB annovera un nuovo, brillante player dai solidi presidi di mercato ed amplia numero e qualità dei brand proprietari in portafoglio nel settore degli organic sparkling wines.

Tra le immediate sinergie di ricavo generate dall’operazione, Raphael Dal Bo AG potrà sicuramente giovare della distribuzione ai propri clienti di nuove referenze di vini fermi biologici, realizzati in particolare in Puglia e in Piemonte, dove IWB possiede le proprie cantine di produzione, così come IWB proporrà i prodotti bio RDB sui mercati internazionali presidiati tramite il proprio network commerciale.

Quanto alle sinergie di costo, “verranno esplorate possibilità di riduzione dei prezzi di acquisto della materia prima, legate ai maggiori volumi di acquisto realizzati a livello di gruppo”. A seguito dell’acquisizione, i risultati economico-finanziari di RDB si andranno integralmente a consolidare con quelli di IWB.

In particolare, per il 2019, il fatturato aggregato pro-forma viene stimato indicativamente in circa 168 milioni di euro (dato aggregato non sottoposto a revisione contabile). I risultati consolidati 2019 del gruppo IWB verranno comunicati a valle del Consiglio di Amministrazione della stessa, che si terrà il prossimo 18 marzo 2020, come da calendario finanziario.

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Il vino di Aldi: doppietta Italian Wine Brands – Luca Maroni. La degustazione

Un grande imbottigliatore di vino, Provinco. E un analista sensoriale, Luca Maroni. Questo il binomio con cui Aldi mira a sfondare sul mercato italiano del vino al supermercato.

La multinazionale tedesca ALbrecht DIscount (abbreviato Aldi) ha costruito la propria “cantina” attorno al catalogo di quello che è uno dei maggiori player della Gdo internazionale.

Provinco Italia Spa, ex agglomerato di Cooperative sociali, oggi azienda privata con sede a Rovereto (TN). Un colosso in grado di mettere in bottiglia tutto il Made in Italy vinicolo italiano. Dal Trento Doc al Grillo di Sicilia.

Dal 2015 parte della prima società del Bel Paese quotata in borsa: Iwb (Italian Wine Brands), nata dalla business combination tra Provinco Italia Spa e Giordano Vini, mediante la Spac (Special Purpose Acquisition Company) Ipo Challenger.

“Si tratta di una selezione accurata di prodotti – assicura Aldi – e, proprio per dimostrare la particolare attenzione che riserviamo al vino, collaboriamo con l’analista sensoriale Luca Maroni per la degustazione dei nostri vini, l’assegnazione di un punteggio e la realizzazione della nostra brochure”.

Italian Wine Brands, da sola, vende oltre 48 milioni di bottiglie l’anno, con una quota di export che si assesta sul 75%. Numeri che ne fanno la terza pedina in Italia, escludendo le Cooperative (settimo con le coop).

Impianti di vinificazione, affinamento e imbottigliamento di Iwb si trovano nelle Langhe, in Piemonte. Una seconda cantina è “strategicamente localizzata in Puglia”, a Torricella, in provincia di Taranto.

Ulteriore particolarità: Iwb non possiede vigneti, ma solo le strutture e i macchinari utili per la vinificazione (nella vicina isola di Malta opera così Delicata Winery).

Un “pacchetto” pressoché completo quello che Iwb ha offerto ad Aldi per lo sbarco in Italia, che suona piuttosto rétro in un periodo in cui la Grande distribuzione sta investendo in private label, valorizzando piccoli e medi produttori e cantine sociali, al posto degli imbottigliatori (vedi Iper, la Grande i con “Grandi Vigne” o Coop con “Fior Fiore”).

Va tuttavia considerato che Aldi è un Discount. E quel che emerge dalla nostra degustazione di 20 vini prelevati dal nuovissimo punto vendita di Castellanza, in provincia di Varese, è la sostanziale ricerca di un “every day low price” ulteriormente stressato dal cluster di riferimento.

Curiosa anche la posizione di Luca Maroni nello sbarco di Aldi in Italia. Provinco Italia Spa, di fatto, risulta “secondo miglior produttore italiano” nella Guida 2013 dell’analista sensoriale. Quasi scontato il suggerimento ai tedeschi, forti anche della fama di Provinco sul suo primo mercato di riferimento: la Germania.

LA DEGUSTAZIONE
Tutta un’altra storia quella scritta dalla nostra degustazione. La media dei punteggi da noi assegnati ai vini di Aldi si aggira attorno ai 3/5. Tradotto: sufficienza risicatissima.

Solo tre i vini a cui assegniamo 4 “cestelli” su 5. Si tratta di due etichette della linea “Casteltorre” (proprietà di Schenk Italian Wineries, altra vecchia conoscenza di Maroni che la recensisce a pieni voti nell’assortimento Md Discount): il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017 (in etichetta Schenk appare come “Cantina del Bacco”) e il Chianti Classico Docg 2016.

Convince anche il Maremma Rosso Toscana Doc “Poggio al Sale”, imbottigliato a Castellina in Chianti da Tenute Piccini Spa: altri 4 “cestelli” della spesa su 5, nella nostra speciale scala di valutazione.

Per il resto è un valzer di 3 e 3,5: vini che, da Nord a Sud Italia, raggiungono una sufficienza supportata soprattutto da un prezzo pieno all’osso, alla portata di tutti i portafogli.

Tra i peggiori assaggi il Metodo Classico Trento Doc (1/5) e il Bonarda dell’Oltrepò pavese (1,5/5).

Deludenti – soprattutto in termini di tipicità – due dei vini più costosi dell’assortimento Aldi Italia: il Barolo Docg 2013 “Giacondi” e, ancor più, l’Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone” (voto 3/5).

Per i più curiosi, ecco l’elenco completo e le valutazioni dei vini di Aldi

1) Prosecco Doc Extra Dry Millesimato 2017, Villa degli Olmi spa: 3,99 euro (2 / 5)

2) Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg “Giotti”, Casa Vinicola Bosco Malera srl (C.V.B.M. Salgareda): 4,49 euro (3 / 5)

3) Franciacorta Brut Docg “Duca Diseo”, Cantina Chiara Ziliani: 7,99 euro (3 / 5)

4) Metodo Classico Trento Doc Brut “Pentagono”, Provinco Italia: 6,99 euro (1 / 5)

5) Grillo Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3,5 / 5)

6) Soave Doc Classico 2017 “Villa Alberti”, Cantina Sociale Cooperativa di Soave (Ci.Esse): 1,89 euro (3,5 / 5)

7) Lugana Doc 2017, Cantina Delibori Walter (CDW Bardolino): 5,99 euro (3,5 / 5)

8) Gavi Docg 2017 “Franco Serra”, Tenute Neirano Spa (Te.Ne Cusano Milanino – Giacomo Sperone): 4,49 euro (3,5 / 5)

9) Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017, Cantina del Bacco (Schenk): 1,99 euro (4 / 5)

10) Trevenezie Igt Traminer Aromatico 2017, Provinco: 4,99 euro (3 / 5)

11) Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2017, Cantina di Ortona (Ci.Vi.): 1,99 euro (3 / 5)

12) Lambrusco di Modena Doc Secco “Terra Grande”, Provinco: 1,69 euro (2,5 / 5)

13) Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2017, Provinco: 2,19 euro (1,5 / 5)

14) Nero d’Avola Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3 / 5)

15) Primitivo di Manduria Doc 2016 “Sasso al Vento”, Provinco: 3,99 euro (2,5 / 5)

16) Puglia Igt Aglianico  2016, “Sasso al Vento”, Provinco: 3,49 euro (3 / 5)

17) Maremma Toscana Doc Rosso 2014 “Poggio al Sale”, Tenute Piccini: 4,99 euro (4 / 5)

18) Chianti Classico Docg “Il Castellare”, Schenk Italian Wineries: 3,99 euro (4 / 5)

19) Barolo Docg 2013 “Giacondi Autentico Italiano”, Mgm Mondo del Vino Forlì (MCQ Srl): 9,99 euro (3 / 5)

20) Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone”, Provinco: 13,99 euro (3 / 5)

degustazione effettuata da Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti

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