Categorie
news news ed eventi

Italian Wine Brands perfeziona l’acquisizione di Enoitalia

Italian Wine Brands perfeziona l'acquisizione di Enoitalia

Italian Wine Brands S.p.A. perfeziona l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Enoitalia S.p.A.. Conseguentemente Gruppo Pizzolo S.r.l., ex socio di maggioranza di Enoitalia, reinveste nel capitale di Iwb mediante la sottoscrizione e liberazione dell’aumento di capitale riservato approvato dall’Assemblea degli azionisti della Società.

Con la chiusura dell’Operazione nasce il primo gruppo italiano privato nel mondo vinicolo per dimensione. Nell’ambito dell’acquisizione prende corpo il rinnovamento del Consiglio di Amministrazione della Società che vede Alessandro Mutinelli consolidare la propria posizione di Presidente e Amministratore Delegato.

«Abbiamo sempre immaginato – dichiara Mutinelli – che si potesse creare in Italia un gruppo di rilevanza internazionale nel settore del vino. In Iwb non abbiamo mai smesso di crederci, investendo tutte le nostre energie e le nostre competenze».

«Siamo felici – conclude il Presidente – di aver creato il primo gruppo vinicolo privato italiano: questo risultato oggi è stato oggi raggiunto. Ora è il tempo di obiettivi ancora più ambiziosi».

Giorgio Pizzolo assume la carica di Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Iwb con deleghe sulle tematiche di produzione industriale. Simone Strocchi mantenere la carica di consigliere a supporto nelle attività di finanza straordinaria del gruppo. Pier Paolo Quaranta mantenere le proprie deleghe sul finance e il ruolo di Investor Relator.

«Enoitalia, tra le prime dieci aziende del panorama vinicolo Italiano, saprà portare competenze, dimensione e tanta voglia di crescere – aggiunge Pizzolo – in un mercato in cui la grandezza, la capacità di innovare, la profondità di gamma sono e saranno sempre più strategiche».

Le tre società operative controllate al 100% da Iwb, Provinco Italia S.p.A., Enoitalia S.p.A. e Giordano Vini S.p.A., vedono altresì confermati nel loro ruolo di Amministratori Delegati, rispettivamente, Alessandro Mutinelli, Giorgio Pizzolo e Pier Paolo Quaranta.

Categorie
Approfondimenti

Italian Wine Brands approva la Relazione Finanziaria Semestrale

Il Consiglio di Amministrazione di Italian Wine Brands S.p.A. ha esaminato e approvato la Relazione Finanziaria Semestrale consolidata al 30 giugno 2020, redatta ai sensi del Regolamento Emittenti Aim Italia/Mercato Alternativo del Capitale, ed in conformità ai principi contabili internazionali Ifrs.

Dalla relazione emerge come stia proseguendo il trend di positivo sviluppo del Gruppo, che accresce l’affermazione dei suoi prodotti a marchi proprietari sui mercati internazionali e nazionali incrementando i volumi di vendita su tutti i canali presidiati: grande distribuzione e diretto.

Abbiamo ottenuto in questo semestre i numeri migliori nella storia del gruppo Iwb – dichiara Alessandro Mutinelli, Presidende ed Ad del Gruppo – Tutti i nostri canali commerciali sono cresciuti ed abbiamo realizzato la prima acquisizione di rilievo, con la società svizzera Raphael Dal Bo Ag. La pandemia globale di Covid-19 è una sfida che le nostre persone hanno affrontano con consapevolezza dei rischi e delle opportunità, con la passione di chi crede nel valore del proprio lavoro e del servizio al cliente”.

“Non abbiamo mai smesso di investire sulle persone, nell’innovazione di prodotto e di processo, nella creazione di valore attraverso i nostri marchi e nell’adattarci alle mutate condizioni di mercato. I risultati ottenuti, i tanti progetti di sviluppo aperti, la coesione e la forza della nostra squadra sono ben auguranti anche per i mesi a venire”.

RICAVI DELLE VENDITE
Nel corso del primo semestre del 2020 il fatturato consolidato di gruppo ha raggiunto Euro 92,2 milioni, valore in sensibile e consistente crescita rispetto agli Euro 70,1 milioni del primo semestre 2019 (+Euro 22,1 milioni, +31,5% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +14,8%). Tale risultato è stato ottenuto in larga misura grazie allo sviluppo organico delle attività del gruppo (+Euro 16,9 milioni) e in parte grazie all’acquisizione di Raphael Dal Bo Ag perfezionata a inizio 2020 (+Euro 5,2 milioni).

La dinamica delle vendite è stata caratterizzata da un ulteriore, da sempre costante, rafforzamento del Gruppo sui mercati internazionali dove sono stati realizzati Euro 72,6 milioni (+33,4% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +16,1%) e da uno sviluppo positivo del mercato domestico, dove sono stati realizzati Euro 19,3 milioni (+25,6% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +10,8%).

Il canale distributivo wholesale si conferma il principale contributore di ricavi del gruppo anche nel corso del primo semestre del 2020 arrivando a rappresentare il 54,9% dei ricavi di vendita complessivi (53,3% nel 2019, 50,3% nel 2018). La crescita è stata costante e solida nel corso del periodo 2018-2020 con un Cagr del 19,9%. Nello specifico il Cagr riferito alla crescita organica delle attività del gruppo è stato pari al 13,6% mentre l’acquisizione di Raphael Del Bo ha contribuito per il rimanente 6,3%.

Tali importanti risultati di crescita sono stati ottenuti principalmente grazie all’ampliamento ed estensione della gamma del portafoglio prodotti a marchio proprio, che rappresentano oggi oltre il 90% delle vendite del canale e che rendono l’offerta commerciale del Gruppo Iwb appetibile, riconosciuta sul mercato e sinonimo di qualità, all’acquisizione di nuovi accounts, effettuata sostanzialmente su ogni singolo paese in cui opera il Gruppo, all’aumento della quota di mercato delle vendite su accounts esistenti grazie a ottimi parametri di rotazione dello shelf dei propri clienti ed alla crescita per linee esterne (acquisizione di Raphael Dal Bo Ag e Raphael Dal Bo S.r.l.).

Nel corso del primo semestre 2020, le vendite del canale distance selling sono significativamente cresciute (+27,3%) grazie in particolare alle vendite on-line pari a circa Euro 11,9 milioni (+113,6% rispetto al primo semestre 2019, Cagr 18/20 del 61,4%).

MARGINALITÀ
La marginalità operativa del Gruppo è aumentata significativamente rispetto agli anni passati. L’Ebitda Restated del primo semestre 2020 ha raggiunto in particolare Euro 10,7 milioni (11,5% sui ricavi delle vendite e altri ricavi) e si confronta con un Ebitda Restated 2019 di Euro 7,3 milioni (10,3% sui ricavi delle vendite e altri ricavi).

Tale risultato è stato in particolare raggiunto grazie al mantenimento di una buona redditività a livello di primo margine dettata da una stabilità dei prezzi di vendita e dei costi di acquisto di uve, mosti e vini sfusi, al crescente appeal dei prodotti a marchio proprio che hanno espresso marginalità sensibilmente superiori rispetto ai prodotti entry level ed  all’ulteriore contenimento dei costi commerciali variabili e dei costi fissi di struttura delle società operative del Gruppo, realizzato anche a fronte di una sensibile crescita del volume di attività.

Il risultato netto di Gruppo del primo semestre 2020 è pari a Euro 5,3 milioni, sensibilmente superiore agli Euro 2,7 milioni del 2019.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
L’indebitamento finanziario di gruppo al 30 giugno 2020 è pari a Euro 20,1 milioni di cui Euro 10,7 milioni relativi alle passività per i diritti d’uso derivanti dall’applicazione dello Ifrs 16, ed Euro 9,4 milioni relativi a indebitamento finanziario netto verso terzi.

Tale ultimo importo è in ulteriore riduzione rispetto agli Euro 9,9 milioni del 30 giugno 2019, nonostante il completamento dell’acquisizione di Raphael Dal Bo Ag e controllate che ha generato un esborso complessivo pari a Chf 9,5 milioni.

SITUAZIONE INDIVIDUALE DELLA CAPOGRUPPO IWB S.p.A.
La capogruppo Iwb S.p.A. evidenzia un risultato netto positivo pari a Euro 9,1 milioni (di cui Euro 9,2 milioni derivanti dal dividendo 2019 deliberato dalla controllata Provinco Italia S.p.A.) e una liquidità netta pari a Euro 30,2 milioni.

La relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2020 sarà messa a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previste nel Regolamento Emittenti Aim Italia.

Categorie
Vini al supermercato

Il vino di Aldi: doppietta Italian Wine Brands – Luca Maroni. La degustazione

Un grande imbottigliatore di vino, Provinco. E un analista sensoriale, Luca Maroni. Questo il binomio con cui Aldi mira a sfondare sul mercato italiano del vino al supermercato.

La multinazionale tedesca ALbrecht DIscount (abbreviato Aldi) ha costruito la propria “cantina” attorno al catalogo di quello che è uno dei maggiori player della Gdo internazionale.

Provinco Italia Spa, ex agglomerato di Cooperative sociali, oggi azienda privata con sede a Rovereto (TN). Un colosso in grado di mettere in bottiglia tutto il Made in Italy vinicolo italiano. Dal Trento Doc al Grillo di Sicilia.

Dal 2015 parte della prima società del Bel Paese quotata in borsa: Iwb (Italian Wine Brands), nata dalla business combination tra Provinco Italia Spa e Giordano Vini, mediante la Spac (Special Purpose Acquisition Company) Ipo Challenger.

“Si tratta di una selezione accurata di prodotti – assicura Aldi – e, proprio per dimostrare la particolare attenzione che riserviamo al vino, collaboriamo con l’analista sensoriale Luca Maroni per la degustazione dei nostri vini, l’assegnazione di un punteggio e la realizzazione della nostra brochure”.

Italian Wine Brands, da sola, vende oltre 48 milioni di bottiglie l’anno, con una quota di export che si assesta sul 75%. Numeri che ne fanno la terza pedina in Italia, escludendo le Cooperative (settimo con le coop).

Impianti di vinificazione, affinamento e imbottigliamento di Iwb si trovano nelle Langhe, in Piemonte. Una seconda cantina è “strategicamente localizzata in Puglia”, a Torricella, in provincia di Taranto.

Ulteriore particolarità: Iwb non possiede vigneti, ma solo le strutture e i macchinari utili per la vinificazione (nella vicina isola di Malta opera così Delicata Winery).

Un “pacchetto” pressoché completo quello che Iwb ha offerto ad Aldi per lo sbarco in Italia, che suona piuttosto rétro in un periodo in cui la Grande distribuzione sta investendo in private label, valorizzando piccoli e medi produttori e cantine sociali, al posto degli imbottigliatori (vedi Iper, la Grande i con “Grandi Vigne” o Coop con “Fior Fiore”).

Va tuttavia considerato che Aldi è un Discount. E quel che emerge dalla nostra degustazione di 20 vini prelevati dal nuovissimo punto vendita di Castellanza, in provincia di Varese, è la sostanziale ricerca di un “every day low price” ulteriormente stressato dal cluster di riferimento.

Curiosa anche la posizione di Luca Maroni nello sbarco di Aldi in Italia. Provinco Italia Spa, di fatto, risulta “secondo miglior produttore italiano” nella Guida 2013 dell’analista sensoriale. Quasi scontato il suggerimento ai tedeschi, forti anche della fama di Provinco sul suo primo mercato di riferimento: la Germania.

LA DEGUSTAZIONE
Tutta un’altra storia quella scritta dalla nostra degustazione. La media dei punteggi da noi assegnati ai vini di Aldi si aggira attorno ai 3/5. Tradotto: sufficienza risicatissima.

Solo tre i vini a cui assegniamo 4 “cestelli” su 5. Si tratta di due etichette della linea “Casteltorre” (proprietà di Schenk Italian Wineries, altra vecchia conoscenza di Maroni che la recensisce a pieni voti nell’assortimento Md Discount): il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017 (in etichetta Schenk appare come “Cantina del Bacco”) e il Chianti Classico Docg 2016.

Convince anche il Maremma Rosso Toscana Doc “Poggio al Sale”, imbottigliato a Castellina in Chianti da Tenute Piccini Spa: altri 4 “cestelli” della spesa su 5, nella nostra speciale scala di valutazione.

Per il resto è un valzer di 3 e 3,5: vini che, da Nord a Sud Italia, raggiungono una sufficienza supportata soprattutto da un prezzo pieno all’osso, alla portata di tutti i portafogli.

Tra i peggiori assaggi il Metodo Classico Trento Doc (1/5) e il Bonarda dell’Oltrepò pavese (1,5/5).

Deludenti – soprattutto in termini di tipicità – due dei vini più costosi dell’assortimento Aldi Italia: il Barolo Docg 2013 “Giacondi” e, ancor più, l’Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone” (voto 3/5).

Per i più curiosi, ecco l’elenco completo e le valutazioni dei vini di Aldi

1) Prosecco Doc Extra Dry Millesimato 2017, Villa degli Olmi spa: 3,99 euro (2 / 5)

2) Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg “Giotti”, Casa Vinicola Bosco Malera srl (C.V.B.M. Salgareda): 4,49 euro (3 / 5)

3) Franciacorta Brut Docg “Duca Diseo”, Cantina Chiara Ziliani: 7,99 euro (3 / 5)

4) Metodo Classico Trento Doc Brut “Pentagono”, Provinco Italia: 6,99 euro (1 / 5)

5) Grillo Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3,5 / 5)

6) Soave Doc Classico 2017 “Villa Alberti”, Cantina Sociale Cooperativa di Soave (Ci.Esse): 1,89 euro (3,5 / 5)

7) Lugana Doc 2017, Cantina Delibori Walter (CDW Bardolino): 5,99 euro (3,5 / 5)

8) Gavi Docg 2017 “Franco Serra”, Tenute Neirano Spa (Te.Ne Cusano Milanino – Giacomo Sperone): 4,49 euro (3,5 / 5)

9) Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017, Cantina del Bacco (Schenk): 1,99 euro (4 / 5)

10) Trevenezie Igt Traminer Aromatico 2017, Provinco: 4,99 euro (3 / 5)

11) Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2017, Cantina di Ortona (Ci.Vi.): 1,99 euro (3 / 5)

12) Lambrusco di Modena Doc Secco “Terra Grande”, Provinco: 1,69 euro (2,5 / 5)

13) Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2017, Provinco: 2,19 euro (1,5 / 5)

14) Nero d’Avola Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3 / 5)

15) Primitivo di Manduria Doc 2016 “Sasso al Vento”, Provinco: 3,99 euro (2,5 / 5)

16) Puglia Igt Aglianico  2016, “Sasso al Vento”, Provinco: 3,49 euro (3 / 5)

17) Maremma Toscana Doc Rosso 2014 “Poggio al Sale”, Tenute Piccini: 4,99 euro (4 / 5)

18) Chianti Classico Docg “Il Castellare”, Schenk Italian Wineries: 3,99 euro (4 / 5)

19) Barolo Docg 2013 “Giacondi Autentico Italiano”, Mgm Mondo del Vino Forlì (MCQ Srl): 9,99 euro (3 / 5)

20) Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone”, Provinco: 13,99 euro (3 / 5)

degustazione effettuata da Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti

Exit mobile version