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Giro d’Italia 2020: presentato il Comitato della tappa Conegliano Valdobbiadene

È stato presentato nella mattinata di sabato 11 gennaio, all’ex Convento di San Francesco a Conegliano, il Comitato della 14ª tappa a cronometro del Giro d’ItaliaConegliano Valdobbiadene, in programma il prossimo 23 maggio 2020.

Sarà una frazione, quella delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, da poco riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco, che con molta probabilità potrebbe decidere la corsa rosa.

Una sfida contro il cronometro in un territorio di produzione del Prosecco Superiore Docg, un’occasione unica per mostrare a tutto il mondo, grazie alle riprese televisive, le bellezze delle colline, da Conegliano fino a Valdobbiadene.

“Siamo orgogliosi di ospitare una tappa a cronometro del Giro d’Italia 2020 – dichiara il Presidente del Consorzio di Tutela Innocente Nardi – l’unica ad avere come palcoscenico un territorio viticolo, la quale permette di consolidare l’identità ed il valore del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”.

“Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg . continua Nardi – sarà sede e capofila del Comitato della 14^ tappa del Giro d’Italia. Con la Regione Veneto e con i sindaci Fabio Chies di Conegliano e Luciano Fregonese di Valdobbiadene abbiamo ritenuto necessario dare compattezza ed unitarietà al Comitato per ottimizzare il lavoro ed ottenere la massima visibilità dell’intero territorio”.

Ad Andrea Vidotti il compito di coordinare il lavoro del Comitato, “per la sua grande esperienza nel settore degli eventi sportivi e per la sua riconosciuta professionalità”. “Sono allo studio varie attività di marketing e di comunicazione che permetteranno al nostro territorio di sfruttare le grandi potenzialità che il Giro d’Italia è in grado di offrire”, precisa Innocente Nardi.

“Siamo felici della scelta di optare per un Comitato di Tappa unito, compatto e coeso – dichiarano i sindaci Fabio Chies e Luciano Fregonese – era necessario un lavoro di squadra, evitando i particolarismi, per un evento così importante come una tappa del Giro d’Italia. Siamo convinti che con l’aiuto di tutti saremo in grado di far vedere al mondo intero la bellezza del nostro territorio”.

“Ringrazio la Regione Veneto, il Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, i sindaci di Conegliano e di Valdobbiadene per avermi affidato questo prestigioso incarico – dichiara Andrea Vidotti – sono orgoglioso e fiducioso di poter fare un buon lavoro”.

“Il mio compito – sottolinea – sarà di coordinare il lavoro del Comitato per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. Vogliamo dare massima visibilità ad un territorio fantastico per far vedere a tutto il mondo le bellezze delle Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Patrimonio dell’Unesco”.

“Sono allo studio varie attività di marketing e la prima azione sarà il lancio di un concorso nelle scuole della zona per l’ideazione del logo grafico del Comitato di Tappa”, conclude Vidotti. Il Comitato insediato da pochi giorni ha già incontrato i sindaci della zona interessate dall’attraversamento della tappa, “per coinvolgerli in tutte le attività previste dal Piano di Marketing del Comitato”.

COMITATO TAPPA
Presidente: Innocente Nardi
Coordinatore Generale: Andrea Vidotti
Sindaci di Partenza e Arrivo: Fabio Chies e Luciano Fregonese
Sede: Villa Brandolini Piazza Libertà, 7 – 31053 Pieve di Soligo (TV)

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Vini al supermercato

Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg Extra Dry Le Fade, Azienda Agricola Luca Ricci

(4 / 5) Prezzi su, prezzi giù, Brexit, confusione sulle denominazioni nella battaglia tra Doc e Docg, Patrimonio Unesco. Sul Prosecco si sentono spesso notizie in contraddizione fra loro. Fatto sta che per il consumatore “Prosecco” è sinonimo di “Spumante”. Sotto la lente di ingrandimento di Vinialsuper il Prosecco Conegliano Valdobbiadene DocgLe Fade“, Extra Dry dell’Azienda Agricola Luca Ricci.

LA DEGUSTAZIONE
Giallo paglierino con una bella spuma fine che svanisce rapidamente, lasciando posto a un perlage piuttosto fine e persistente. Gentile al naso, dove dominano i sentori floreali e una nota di frutta, pera, piuttosto marcata. Un vena agrumata chiude il quadro, dando una certa spinta olfattiva.

Fresco e morbido in bocca, il Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg “Le Fade”. La buona freschezza dona spinta al sorso, dove ritroviamo ciò che avevamo sentito al naso. In chiusura si avverte l’abboccatura data dal residuo zuccherino, che viene bilanciata dalle leggera ruvidezza della bollicina. Un sorso equilibrato.

Semplice, ben fatto e non scontato nel calice (spesso invece scontato a scaffale, nei supermercati Esselunga). Non molto persistente, al limite di quello che si definirebbe tecnicamente un vino “corto” di persistenza, è un ottimo calice da aperitivo o da abbinare a piatti leggeri di pesce.

LA VINIFICAZIONE
Composto al 95% da Glera e per il 5% da Verdiso e Bianchetta coltivati sui terreni argillosi di Collalto di susegana (tv), vinificato in acciaio e spumantizzato in metodo Martinotti-Charmat.

L’Azienda Agricola Luca Ricci si trova a Conegliano (TV). Nasce ufficialmente nel 1999, dal terreno fertile di una “lunga tradizione familiare fatta di esperienza e passione”. Una storia che inizia dal nonno enologo, continua con il padre coltivatore e adesso si arricchisce di nuove pagine.

Tra le novità proprio “Le Fade“, ovvero “Le Fate” in dialetto veneto: una tenuta agricola a Collalto di Susegana, nel cuore del Veneto. Circondata dai vigneti, la tenuta dispone anche di una Country House, dove è possibile soggiornare.

Prezzo pieno: 7,99 euro
Acquistabile presso: Esselunga

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“Produrre Prosecco Docg costa più dello Champagne”. Parola di Sandro Bottega


“Produrre il Prosecco Superiore Docg costa più dello Champagne“. Lo afferma Sandro Bottega, patron dell’omonima azienda vinicola, cantina e distilleria di Bibano (TV), in occasione di una delle vendemmie più infuocate per la Glera, sul fronte dei prezzi dati in calo.

“Il costo di coltivazione, e quindi di produzione è ben più elevato dello Champagne, ma i produttori veneti dovrebbero valorizzarlo meglio”, continua Bottega.

“L’aumento dell’offerta – spiega – ha portato al gioco al ribasso, permettendo a chi vende a minor prezzo, di avere più quote di mercato e, grazie alle economie di scala, anche di avere maggiori profitti di cui non hanno pienamente beneficiato i contadini e le aziende di qualità”.

L’imprenditore pone l’accento” sulle pendenze dei vigneti dell’area del Prosecco Superiore Docg”, Conegliano Valdobbiadene, in particolare le cosiddette “Rive”: “Queste aree richiedono per la coltivazione manuale di un ettaro circa 480 ore di lavoro l’anno, contro poco più della metà dei colleghi francesi, che possono anche utilizzare apposite macchine agricole”.

Falso – sempre secondo Sandro Bottega – anche il “mito” che i costi di produzione in cantina siano inferiori per il Prosecco, rispetto allo Champagne: “Lo evidenzia l’elevato e maggior costo di produzione del Prosecco Superiore Docg rispetto alle bollicine francesi”.

“Infatti – evidenzia Bottega – i costi degli impianti di spumantizzazione del nostro spumante sono elevatissimi, mentre per lo Champagne l’imbottigliamento direttamente in bottiglia permette di effettuare le operazioni facilmente e senza grandi investimenti in mezzi di produzione”.

Bottega replica anche a chi si appella ai costi finanziari legati ai tempi di affinamento. “Gli oneri finanziari – sottolinea il patron della casa vinicola trevigiana – pesano dal 2% al 3% l’anno e hanno quindi un’incidenza minima”.

IN CANTINA

Non a caso, “il Cava spagnolo, prodotto con il medesimo metodo dello Champagne, ha prezzi dimezzati rispetto al Prosecco e 5 volte inferiori a quelli dello Champagne”. Nello specifico, i costi di gestione e di coltivazione per ettaro ammontano a 10 mila euro l’anno per il Prosecco Superiore Docg e a 7.500 euro per lo Champagne, secondo i dati in possesso di Sandro Bottega.

L’ammortamento degli investimenti produttivi è quantificabile in 0,20 centesimi ogni bottiglia da 75 cl di Prosecco Superiore Docg e in 0,05 centesimi ogni bottiglia da 75 cl di Champagne. Ma non è solo una questione di costi.

“Bisogna calcolare anche i rischi – ammonisce Bottega – dal momento che un produttore di Prosecco Superiore Docg, nel caso di un’annata mediocre, non può fare nulla. Invece il produttore di Champagne, grazie all’escamotage del ‘liqueur d’expedition‘, può correggere la qualità a suo piacimento”.

In conclusione “se coltivatori e aziende collaborassero di più, comprendendo i reciproci problemi, ci sarebbe una maggiore consapevolezza e si valorizzerebbe pienamente il Prosecco Superiore Docg, anche grazie al recente riconoscimento dell’Unesco“.

Il commento di Sandro Bottega non è causale. Segue di qualche ora l’intervento del governatore del Veneto Luca Zaia, che ha perentoriamente affermato: “Io di decreti per piantare nuovi vigneti non ne faccio più”.

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L’Asolo Montello riscopre le uve antiche: Recantina oggi, Rabiosa domani


ASOLO – 
Un bianco e un rosso per domani. Per diversificare l’offerta – già consolidata – di bollicine. E cavalcare l’onda della riscoperta degli autoctoni, viste le crescenti richieste di un mercato sempre più attento alla tipicità. Così il Consorzio Vini Asolo Montello punta tutto su Recantina e Rabiosa. Le due uve affiancheranno l’ormai affermato Asolo Prosecco Superiore Docg nel futuro delle Denominazioni di questo prezioso angolo di Veneto.

Se il percorso della Recantina è già avviato, con il riconoscimento all’interno della Doc Montello Colli Asolani, per la Rabiosa (o “Rabbiosa”) il percorso è appena iniziato. La riscoperta di quella che viene considerata la “cugina” della Durella dei Monti Lessini – con la quale condivide la spiccata acidità, distinguendosi per il maggiore apporto zuccherino e alcolico – è ancora in cantiere.

Le caratteristiche organolettiche, unite all’ottima resistenza alle muffe, rendono la Rabiosa un’uva estremamente interessante per i produttori locali, costretti a fare i conti con i cambiamenti climatici. Se le prove di vinificazione delle prime due cantine andranno a buon fine, il Consorzio avvierà l’iter per l’iscrizione nell’elenco dei vitigni della Doc.

Due carte preziose nella manica del presidente del Consorzio, Armando Serena, che ieri ha condotto assieme al suo vice Franco dalla Rosa una masterclass sui rossi dell’Asolo Montello. Quattro assaggi di Recantina – oggi allevata da una decina di aziende per un totale di 10 ettari, in terreni magri prediletti da questa varietà – e 6 di Montello Rosso Docg, ottenuto dall’ormai storico uvaggio di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

“Varietà internazionali – ha ricordato Serena – che si sono perfettamente adattate al microclima locale, tanto da poter essere ormai considerate anch’esse autoctone. Se fino a un po’ di anni fa quello di Asolo era il Prosecco segreto, perché nessuno lo conosceva, oggi questa zona può offrire ai consumatori anche dei rossi unici”.

Per scoprirle c’è Asolo Wine Tasting 2019, in programma domani, domenica 5 maggio, dalle 10 alle 19 a Palazzo Beltramini di Asolo (TV). In degustazione anche alcune eccellenze gastronomiche locali, con La Fucina del Gusto.

LA DEGUSTAZIONE

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2017, Sagrevit: 83/100
Cantina tra le più giovani della Denominazione. Colore rubino, mediamente trasparente. Frutto di bosco, ribes al naso, assieme a richiami vegetali netti. In bocca la struttura non è particolarmente accentuata. Un vino semplice, tutto sommato elegante. La gioventù dell’impianto gioca un ruolo determinante. Un patrimonio che non potrà che migliorare, di vendemmia in vendemmia.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2017, Ida Agnoletti: 85/100
Rosso rubino intenso, riflessi violacei. Naso sul sottobosco, ma senza il verde che ha contraddistinto l’assaggio precedente. Il frutto ne guadagna in eleganza, sia al naso che al palato, dove in particolare mostra una buona pulizia. Il tannino non è spigoloso e la parte delle durezze spetta a una spezia che ricorda il pepe. Buona bevibilità, data appunto dalla bella freschezza apportata dalla spezia, specie nel retro olfattivo.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2016, Giusti: 86/100
Si cresce in qualità, a riprova che il vitigno non teme affatto i giri di lancette in bottiglia. Rosso rubino tendente al violaceo. Oltre al frutto, profondo, di bosco, note terziari da caramella mou.

In bocca una bella vena salina che tende al salmastro, ma anche al torbato. Le note fresche al palato vengono attenuate dalla vinificazione in legno, che arrotonda il sorso. Bello l’equilibrio tra le componenti.

Recantina Montello e Colli Asolani Doc 2015, Pat del Colmèl: 91/100
Voto alto, per le ottime prospettive future di questa etichetta. Rosso rubino con riflessi violacei. Note di legno molto più integrate e meno invasive rispetto al precedente assaggio: la percezione è sia fresca (mentuccia) che calda (mou, fumo di pipa dolce), in un pregevole gioco che mette il naso sull’altalena.

Non manca la classica frutta di sottobosco. E’ la Recantina più tannica della batteria, ma anche quella che garantisce la maggiore pienezza al palato, nel rincorrersi tra frutto e sale. Vino giovane, come detto, che maturerà alla grande e troverà il suo perfetto equilibrio una volta assorbita la vena amaricante del tannino, in evidenza in chiusura.


Montello Rosso Docg 2016, Ida Agnoletti: 86/100
Siamo a Selva del Montello, quindi alla base del Montello. Terreno ricco di scheletro, ben drenato e caldo. Vino con buon apporto di frutto (ciliegia netta, prugna, ribes) e caratterizzato da una spezia accesa. In bocca non esplosivo, lineare, tannino piuttosto pastoso e in fase giovanile. Ottima freschezza. Vino che, al momento, guadagna in equilibrio e in eleganza nel retro olfattivo.

Montello Rosso Docg 2015, Martignago: 85/100
Ci spostiamo nel Comune di Maser, in un’area piuttosto calda, molto soleggiata, nota per la coltivazione delle ciliegie. Il vino risulta meno strutturato e fresco del precedente, più sul frutto, specie al naso. Chiude su un tannino meno evidente, ma presente, che si somma alla consueta venatura salina.

Montello Rosso Docg 2015, Le Terre: 82/100
La zona è quella di Onigo. Il naso evidenzia una spinta aromatica intensa, caratterizzata da evidenti richiami di ciliegia sotto spirito. In bocca meno evidente. L’alcol è presente e importante, non ancora supportato da una struttura all’altezza. Chiusura salina meno accentuata, che lascia spazio a una nota mentolata.

Montello Docg 2015 “Campo del Prà”, Sartor Emilio: 91/100
Azienda storica del comprensorio, situata nella zona posta davanti al Montello, tra le più vocate. Naso di frutto rosso molto preciso, caratteristico. Un Cabernet che si fa sentire col suo verde che tende più alla radice (di liquirizia) che al raspo.

Completano il quadro richiami di sciroppo di amarena e ricordi leggeri di miele. Il palato è inatteso: bella verticalità, richiami di spezia, frutto preciso in termini di maturità. Tannino vivo, in fase di distensione. Bello ritrovare in chiusura note di liquirizia e rabarbaro. Un vino che chiama il piatto: gran gastronomicità.

Montello Docg 2013 “Zuiter”, Montelvini: 84/100
Ciliegia netta, matura. Vaniglia. Vino che scorre bene in bocca ma senza lasciare il segno, giocato com’è sulle sole morbidezze. Poco complesso, si riaccende solo in chiusura, dove sfodera una buona freschezza.

Montello Docg 2015 “Umberto Primo”, Giusti (anteprima): 85/100
Nota di tabacco al naso, oltre alla classica nota di ciliegia. Nervoso, scalpitante, ancora molto giovane soprattutto per il tannino. Non ancora armonico al palato, ma è giusto che sia così: vino pensato per l’allungo, dunque da aspettare. Coraggioso.

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Tutte le bollicine di Natale della Gdo: Esselunga Trento, Iper Prosecco. Auchan su Rocca dei Forti

Il Prosecco “chic”. Viene presentato così, in una massiccia campagna pubblicitaria, il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Sanvito e Maset, bollicina veneta del marchio privato “Grandi Vigne” di Iper, La Grande i. E i punti vendita della catena Iper Montebello Spa si vestono a festa per l’occasione.

Enormi manifesti ricoprono in questi giorni le facciate principali, mostrando la bottiglia, due flute, e un piatto di gamberi. Quindici giorni di tempo per approfittare della promozione, valida fino al 31 dicembre, che vede il Prosecco Grandi Vigne ribassato del 35%: da 7,95 euro a 4,99 euro (6,66 euro al litro). Troppo per un Prosecco? O troppo poco? Noi che l’abbiamo assaggiato vi diciamo che – in linea generale – è un buon prodotto: fatevi scivolare addosso la botta di solforosa iniziale (quel tipico sentore di zolfo che caratterizza al naso l’utilizzo dei solfiti, i ‘conservanti’ del vino) e lasciate un attimo lì il calice, prima di iniziare a bere. Perlage mediamente fine e persistente che in bocca si tramuta in una bolla presente e piacevole, poco aggressiva, su tinte di mela verde.

E poi c’è chi punta decisamente più in basso. Come Carrefour, che propone a volantino il Prosecco Doc Campo del Passo a 2,99 euro, rispetto all’iniziale 5,99 euro (-50% netto). Da Esselunga, il Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg è quello dei Produttori di Valdobbiadene, sugli scaffali dello storico retailer milanese a 4,61 euro (40% di sconto sul prezzo pieno di 7,69 euro). Spazio anche alla Franciacorta, con la Cuvée Imperiale di Berlucchi ‘tagliata’ a 7,99 euro. A vestire la maglia delle bollicine trentine l’ottima Cesarini Sforza, con lo Spumante Metodo Classico Millesimato a 6,83 euro, rispetto gli iniziali 11,39: roba da mettersene in cantina (come minimo) un cartone.

Sull’altra faccia della falce e del carrello ecco Coop, che batte tutti con il “Sottocosto” e sceglie Ferrari per la tavola di Natale degli italiani. Il Metodo Classico Brut astucciato della nota casa vinicola di Trento è in promozione fino al 24 dicembre a 7,58 euro, con un ribasso del 30% rispetto agli iniziali 10,83 euro.

Conad, a volantino, riporta tutti in Veneto. Con il suo 40% di sconto sul Prosecco Superiore Docg Valdobbiadene Astoria (3,90 euro), ma soprattutto con il top di gamma veneta Cartizze Oro Valdo (8 euro). La risposta della Franciacorta al Trento Doc di Ferrari in promo nei supermercati Coop è affidata al Metodo Classico Contadi Castaldi, a casa vostra per “soli” (citiamo appunto il volantino) 12,90 euro.

Auchan, in pieno stile francese declinato al Natale 2016 (vedi Prosecco al Carrefour) punta tutto sulla base della base con Rocca dei Forti, forte anche della spinta che, come ogni anno sotto Natale, arriva dalla campagna pubblicitaria televisiva del gruppo di Serra San Quirico, Ancona: appena 1,99 euro per portarsi a casa la bollicina.

Non mancano però offerte interessanti sull’asse Trento-Verona: fino alla Vigilia di Natale, Cesarini Sforza a 7,99 euro (1,16 euro in più rispetto alla promozione di Esselunga) e Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg Brut Scudo Verde Val D’Oca a 4,99 euro, in risposta al Grandi Vigne di Iper, La grande i.

Curiosa la scelta di Lidl, che preferisce privilegiare vini rossi fermi e importanti come l’Amarone della Valpolicella (taglio prezzo di 3 euro dal costo iniziale di 15,99 euro) e il Bolgheri Doc Toscana (da 11,99 a 8,99 euro), bianchi come il Pinot Griglio Veneto Igt (ribasso di un euro, per un prezzo al pubblico di 3,99 euro) e birra artigianale (in questo caso la promo è un 3×2: 2,98 euro al posto di 4,47). [sg_popup id=”1″ event=”onload”][/sg_popup]

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