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Produzione mondiale di vino 2021 in calo: Italia primo produttore

Produzione mondiale di vino 2021 in calo: Italia primo produttore

Per il 2021 si prevede una produzione mondiale di vino estremamente ridotta, simile a quella della vendemmia 2017. L’Italia si conferma comunque primo produttore. Sulla base delle informazioni raccolte in 28 paesi che rappresentano l’85% del totale, la produzione di vino 2021 è stimata tra 247,1 e 253,5 milioni di ettolitri. Dunque, attorno ai 250,3 milioni di ettolitri. Si tratterebbe del terzo anno consecutivo con un livello di produzione inferiore alla media.

È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv). Il volume di produzione atteso nell’Ue è scarso, in particolare in Italia, Spagna e Francia, che registrano una riduzione complessiva di circa 22 milioni di ettolitri rispetto al 2020. Le cause sono da ricercare nelle gelate primaverili tardive e nelle condizioni meteo complessivamente sfavorevoli.

Solo i grandi produttori di vino dell’Europa hanno ottenuto raccolti superiori a quelli del 2020, in particolar modo in Germania, Portogallo, Romania e Ungheria. Le prime previsioni sul raccolto statunitense indicano invece un volume di produzione appena superiore a quello 2020.

Il 2021 è risultato un anno particolarmente positivo per i vigneti dell’emisfero australe. Le condizioni metereologiche relativamente favorevoli hanno contribuito a livelli di produzione record in America del Sud, Sudafrica e Australia, con l’eccezione della sola Nuova Zelanda.

PRODUZIONE MONDIALE DI VINO 2021: IL DETTAGLIO

La produzione di vino 2021 può essere considerata estremamente bassa, solo appena superiore al minimo storico registrato nel 2017. Il volume atteso per quest’anno parrebbe contrarsi del 4% rispetto al 2020 (che già era al di sotto della media) ed è inferiore del 7% alla media ventennale.

Questo è il risultato delle condizioni meteo sfavorevoli che hanno colpito duramente i principali paesi produttori di vino europei. In questo scenario complessivamente negativo, l’emisfero australe e gli Usa pare facciano eccezione. Tendendo a bilanciare la caduta dei volumi osservata nell’Ue.

Si tratta del terzo anno consecutivo in cui la produzione mondiale di vino è inferiore alla media. Ciò nonostante, rimane da valutare l’impatto di questo calo sul settore vinicolo alla luce del contesto attuale, in cui la pandemia di Covid-19 contribuisce ancora in modo relativamente incisivo alla volatilità e all’incertezza.

EMISFERO BOREALE

Unione europea

Nell’Unione europea (UE)le condizioni meteorologiche del 2021 non hanno favorito i produttori di uva e la produzione di vino è stimata in 145 Mio hl (esclusi succhi e mosti). Questo volume rappresenta una contrazione di 21 Mio hl (-13%) rispetto al 2020. Complessivamente, le stime preliminari della produzione di vino 2021 nei paesi dell’Ue indicano una situazione abbastanza eterogenea, principalmente dovuta alle differenti condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato quest’anno.

L’anno 2021 si è dimostrato particolarmente negativo per i tre maggiori produttori dell’Ue (Italia, Spagna e Francia, che insieme rappresentano il 45% della produzione mondiale e il 79% della produzione UE), in particolare a causa delle gelate tardive di inizio aprile.

L’Italia si conferma primo produttore con 44,5 Mio hl, nonostante il calo stimato del 9% della produzione di vino 2021 rispetto al 2020 e alla sua media quinquennale. La Spagna, secondo produttore mondiale nel 2021, ha una produzione stimata di 35,0 Mio hl.

Tuttavia, si prevede che questo livello sia in calo del 14% rispetto al 2020 e del 9% rispetto alla sua media quinquennale. La Francia è il paese che ha maggiormente sofferto gli effetti di un’annata disastrosa con forti gelate ad aprile, seguite da piogge estive, grandinate e peronospora. Di conseguenza, la produzione prevista è di 34,2 Mio hl, in calo del 27% rispetto al 2020.

Gli altri paesi Ue

che hanno registrato volumi inferiori rispetto al 2020 sono Austria (2,3 Mio hl, -4%/2020) e Grecia (1,7 Mio hl, -26%/2020). A questi si aggiunge la Croazia, la cui produzione stimata è di 0,7 Mio hl, in calo del 13% rispetto al 2020. Anche Slovenia (0,5 Mio hl, -26%/2020) e Slovacchia (0,3 Mio hl, -2%/2020) parrebbero unirsi al gruppo di paesi che hanno visto una contrazione del proprio livello di produzione di vino.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata da alcuni paesi dell’Ue in cui si prevede una crescita rispetto allo scorso anno. Ad esempio, in Germania, quarto produttore di vino europeo, nonostante i casi di gelate tardive che hanno colpito alcuni dei paesi vicini, la produzione stimata è di 8,8 Mio hl (+4%/2020).

In Portogallo, con 6,5 Mio hl, si prevede un volume di produzione appena al di sopra di quello del 2020 (+1%). Un altro grande produttore, la Romania, il cui raccolto è stato caratterizzato da una grande volatilità negli ultimi anni, prevede una crescita della produzione di vino per il 2021, con 5,3 Mio hl(+37%/2020), un livello superiore del 29% all’ultima media quinquennale.

La produzione di vino 2021 dell’Ungheria è stimata in 3,1 Mio hl, pari a un aumento del 6% rispetto al 2020 e del 4% rispetto alla sua media quinquennale. Per la Bulgaria si prevede una produzione di 0,9 Mio hl, ossia +7% rispetto allo scorso anno, ma -15% rispetto alla sua media quinquennale. Infine, per la Repubblica ceca si prevede una produzione di vino di 0,6 Mio hl, un livello maggiore del 2% rispetto al 2020 e in linea con la sua media.

Al di fuori dell’Ue

Negli Usa, la stima preliminare della produzione di vino 2021 è di 24,1 Mio hl. Questo dato è del 6% superiore a quello dello scorso anno, caratterizzato da un raccolto relativamente scarso a causa degli incendi forestali e della contaminazione da fumo. Ciò nonostante, si prevede che la produzione sarà del 3% al di sotto della media quinquennale. Le cause sono da attribuirsi alle condizioni di siccità registrate in estate in alcune regioni vinicole.

In questo momento dell’anno, i dati sul raccolto in Cina non sono disponibili. Ciò nonostante, si prevede un proseguimento della contrazione della produzione di vino iniziata nel 2016 per le ragioni strutturali descritte nei precedenti report dell’Oiv sulla congiuntura del settore vitivinicolo.

Nei paesi dell’Europa orientale la situazione è generalmente positiva. La produzione di vino 2021 della Russia è stimata in 4,5 Mio hl, lievemente superiore allo scorso anno (+2%/2020), ma inferiore del 2% rispetto alla sua media quinquennale.

La stima della produzione di vino della Georgia è in crescita del 22% rispetto alla già forte produzione del 2020, con un livello record di 2,2 Mio hl, attribuito all’alta resa di quest’anno dell’uva. In Moldova, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, con gelate tardive e forti precipitazioni, la produzione di vino 2021 è stimata in 1,1 Mio hl. Segnando un’impennata di circa il 20% rispetto allo scarso volume del 2020, che fu segnato dalla siccità.

Il volume di produzione in Svizzera continua a contrarsi nel 2021 a causa del maltempo. A determinare il calo sono in particolare le gelate in aprile, seguite dalla grandine e dalla peronospora che ha colpito i raccolti a metà estate, facendo registrare un volume di 0,8 Mio hl. Il più basso degli ultimi venti anni. La produzione di vino prevista in Svizzera è inferiore del 10% rispetto al 2020 e del 22% rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

EMISFERO AUSTRALE

Nell’emisfero australe, dove la vendemmia si è conclusa nel primo trimestre del 2021, i dati preliminari sulla produzione di vino tendono a essere maggiormente accurati e affidabili in questo momento dell’anno. Dopo un marcato calo della produzione di vino nello scorso anno a causa di condizioni climatiche avverse, il 2021 ha visto una forte crescita in tutti i principali paesi produttori.

La produzione di vino stimata per il 2021 nell’emisfero australe segna un nuovo massimo a 59 Mio hl, +19% rispetto al 2020.I paesi sudamericani hanno registrato una forte espansione della produzione rispetto al 2020. L’assenza di dure condizioni meteorologiche, generalmente causate da El Niño, parrebbe aver contribuito agli ottimi raccolti e agli alti livelli della produzione di vino 2021.

Il Cile è il maggior produttore della regione nel 2021, con una produzione di vino di 13,4 Mio hl, il volume più alto registrato negli ultimi 20 anni, con una crescita del 30% rispetto al 2020. Nel 2021, la produzione di vino dell’Argentina è cresciuta in modo significativo fino a 12,5 Mio hl (+16%/2020), dopo una produzione molto scarsa registrata lo scorso anno. Il Brasile registra un alto volume di produzione 2021, stimato in 3,6 Mio hl.

Si tratta della produzione più alta registrata in Brasile dal 2008 e segna un +60% rispetto allo scorso anno e un +46% rispetto alla sua media quinquennale. In Sudafrica, la produzione di vino 2021 è stimata in 10,6 Mio hl, ossia in crescita del 2% rispetto al 2020. Questo è il terzo anno consecutivo di crescita dopo un prolungato periodo di siccità iniziato nel 2016.

In Oceania, l’Australia registra il maggior raccolto dal 2006, spingendo il volume della produzione di vino 2021 a 14,2 Mio hl (+30% rispetto al 2020 e+14% rispetto alla sua media quinquennale). Una combinazione di temperature miti, limitata incidenza delle malattie e condizioni favorevoli alla vendemmia ha contribuito a questo grande raccolto in Australia, dopo le due annate precedenti rovinate da siccità e incendi.

La Nuova Zelanda è la sola eccezione dell’emisfero australe. Dopo una produzione di vino record registrata lo scorso anno, la Nuova Zelanda ha prodotto 2,7 Mio hl nel 2021, in caduta del 19% rispetto allo scorso anno e del 13% rispetto all’ultima media quinquennale. Le cause della scarsità del raccolto sono da ricercarsi principalmente nelle gelate primaverili tardive.

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Produzione mondiale di vino a 262,8 milioni di ettolitri nel 2019

La produzione mondiale di vino 2019 è  stimata tra 258 e 267 milioni di ettolitri, ossia 262,8 milioni di ettolitri, al centro della forbice di stima. Il dato, diffuso dall’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv) non tiene conto di succhi e mosti. Le quantità vinificate nel 2019 calano del 10% rispetto al 2018.

Trenta milioni di ettolitri in meno che possono sembrare molti. Ma il livello di produzione 2019 è in linea con i regimi osservati nel periodo 2007-2016, ad eccezione del 2013. Dopo due anni consecutivi estremamente instabili, il 2019 riporta la produzione di vino ai livelli medi.Organisation Internationale de la Vigne et du Vin

Le condizioni climatiche avverse hanno avuto un impatto significativo in Italia, Francia e Spagna, comportando produzioni inferiori alla media. Il Portogallo è il solo paese UE a registrare una produzione superiore a quella dell’anno precedente.

Leggera contrazione della produzione attesa negli Stati Uniti d’America. In America del Sud la produzione cala rispetto al 2018, in particolare in Argentina e in Cile. Per il secondo anno consecutivo, il Sud Africa registra un livello di produzione inferiore alla media. In Australia e Nuova Zelanda si osservano livelli di produzione leggermente inferiori a quelli del 2018.

Nell’Unione europea (UE), la produzione di vino 2019 ha risentito fortemente delle condizioni climatiche avverse, dalle gelate alla siccità, risultando inferiore alla media. Il volume di produzione, stimato in 156,0 Mio hL (ossia il 60% della produzione mondiale), è inferiore all’incirca del 15% rispetto all’anno precedente.

Si tratta di un significativo calo di 26,7 Mio hL rispetto alla produzione 2018 (182,7 Mio hL). Con alcune eccezioni, le stime preliminari della produzione di vino 2019 vedono i principali paesi UE ottenere risultati inferiori alla media.

Rispetto ai volumi eccezionalmente alti della produzione 2018, si registra una flessione del 15% in Italia e in Francia (con rispettivamente 46,6 Mio hL e 41,9 Mio hL) e del 24% in Spagna (con 34,3 Mio hL).

Ciò si deve principalmente alle condizioni climatiche instabili, in particolare a una primavera molto fredda e piovosa seguita da un’estate estremamente calda e secca. Questa contrazione rispetto al 2018 è stata registrata nella maggior parte dei paesi UE.

Mentre in Italia, Francia e Spagna (che complessivamente rappresentano l’80% dei volumi UE) la produzione è inferiore non solo al 2018, ma anche alla media degli ultimi cinque anni, in altri paesi quali Germania (9,0 Mio hL, -12%/2018), Austria (2,6 Mio hL, -4%/2018), Romania (4,9 Mio hL, -4%/2018) e Ungheria (3,2 Mio hL, -6%/2018) si osservano livelli di produzione in linea o persino superiori alle rispettive medie quinquennali.

Il Portogallo, con 6,7 Mio hL nel 2019, è il solo paese UE con una produzione di vino maggiore rispetto all’anno precedente (+10%/2018) e superiore alla media degli ultimi cinque anni (+4%).

EMISFERO NORD
Nei paesi non UE, la produzione 2019 è alta in Russia (6,0 Mio hL, +7%/2018) e in Georgia (1,8 Mio hL, +1%/2018). Sebbene inferiore a quello dell’anno precedente, il volume prodotto in Svizzera (1,1 Mio hL, -6%/2018) è maggiore del 10% rispetto alla media registrata nel periodo 2014-2018.

Gli Stati Uniti d’America, che rappresentano circa il 12% della produzione dell’emisfero boreale, con una stima preliminare di 23,6 Mio hL di vino prodotto (-1%/2018), registrerebbero un alto livello di produzione per il quarto anno consecutivo. Questo dato è basato sulle previsioni della vendemmia, pertanto potrebbe venire rivisto anche significativamente nei prossimi mesi, quando saranno disponibili maggiori informazioni.

EMISFERO SUD

Nell’emisfero sud, dove la vendemmia si è conclusa agli inizi del 2019 e pertanto i dati preliminari sulla produzione di vino tendono a essere più accurati e affidabili in questo periodo dell’anno, lo scenario per il 2019 è per certi versi simile a quello dell’emisfero nord.

La produzione di vino generalmente inferiore a quella dell’anno precedente, ma complessivamente in linea con la media quinquennale, e che rappresenta circa il 20% della produzione mondiale.

Il Sud America è la regione dell’emisfero australe che registra la caduta più netta rispetto all’alta produzione 2018. In Argentina, la produzione di vino 2019 si attesterà probabilmente sui 13,0 Mio hL (-10%/2018).

Il Cile, con 11,9 Mio hL, registra un calo del 7% rispetto al 2018 e un aumento dell’8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. In Brasile, dopo due anni consecutivi di produzioni superiori ai 3 Mio hL, il volume della produzione di vino stimata è di 2,9 Mio hL, superiore di oltre il 10% rispetto alla sua media quinquennale.

In Sud Africa, dove il raccolto ha risentito fortemente della siccità, la produzione di vino è stimata in 9,7 Mio hL. Questo è il solo principale paese produttore che, per il secondo anno consecutivo, registra un volume di produzione inferiore alla media (-9% rispetto alla media quinquennale).

In Oceania, l’Australia registra una leggera flessione del volume della produzione di vino, stimato in 12,5 Mio hL (-3% rispetto al 2018, ma complessivamente in linea con la sua media quinquennale). In Nuova Zelanda la produzione di vino 2019 raggiunge per il quarto anno consecutivo un volume stimato prossimo ai 3,0 Mio hL (-1%/2018).

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