È ormai tra gli eventi più attesi dai professionisti del settore, a caccia di spumanti Metodo classico da inserire nella carta vini di un ristorante, o in enoteca. La Prima dell’Alta Langa 2025 si terrà il 10 marzo a Torino e promette già di essere il consueto successo. Il 2024 si chiude infatti con risultati significativi per il Consorzio che riunisce 85 maison piemontesi, per un totale di 455 ettari di vigneto tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo (2/3 Pinot nero e 1/3 Chardonnay), per circa 3,2 milioni di bottiglie. Ben 14 le new entry del 2024, nel segno di una crescita che porterà la denominazione verso i 6 milioni di bottiglie, entro il 2030.
Una cifra che consentirà al Consorzio di iniziare a guardare all’export con maggiore efficacia. Al momento, infatti, il mercato interno interessa l’85% della produzione dell’Alta Langa Docg, con l’export al 15%. Non a caso, il 2024 sarà ricordato come il primo anno in cui l’ente presieduto da Mariacristina Castelletta (Tosti 1820) ha investito in promozione all’estero, invitando sul territorio un gruppo di giornalisti stranieri.
«I traguardi raggiunti quest’anno – sottolinea la presidente – sono il risultato di un impegno condiviso. Produttori, partner e un numero sempre maggiore di sostenitori e appassionati che ci accompagnano nel portare l’Alta Langa Docg sempre più lontano, senza mai perdere di vista i nostri valori e la nostra identità. La data scelta per l’evento annuale del Consorzio Alta Langa è lunedì 10 marzo 2025, a Torino. Sarà la settima edizione della grande degustazione di tutte le cuvée in commercio dei soci del Consorzio. A gennaio si apriranno sul sito istituzionale le registrazioni per il pubblico Horeca e per i giornalisti».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.