SANT’AMBROGIO DI V.LLA, 27 maggio 2019 – Debutto del Consorzio Vini Valpolicella alla manifestazione internazionale della capitale Ceca, Wine Prague (28-30 maggio 2019), con una collettiva di 11 aziende del territorio. Oltre al calendario di degustazioni, in programma anche la masterclass “Valpolicella region and its distinctive wines: Valpolicella Superiore DOC, Valpolicella Ripasso DOC, Amarone della Valpolicella DOCG”, condotta dal giornalista e Valpolicella Wine Specialist, Michal Setka.
“L’investimento iniziato qualche anno fa in Repubblica Ceca sta portando importanti risultati – spiega il direttore del Consorzio Vini Valpolicella, Olga Bussinello – infatti, l’anno scorso la denominazione ha segnato un aumento di circa il 25% (2018 sul 2017). Un balzo in avanti che consolida il trend di crescita di oltre il 30% registrato nell’ultimo quinquennio 2013-2018. Inoltre, Praga si conferma come hub fondamentale, oltre che vetrina principale, dell’est-Europa.”
La rassegna, nata nel 2015, è diventata l’appuntamento enoico più importante della Repubblica Ceca, Paese in cui il vino italiano occupa il primo posto tra i prodotti importati, con una quota di mercato che supera il 30% e con un costante aumento di interesse da parte di operatori del settore e consumatori verso i vini di qualità. La repubblica Ceca si conferma tra i Paesi dell’Est Europa a maggior tasso di crescita. La domanda di vino importato negli ultimi 5 anni è infatti cresciuta in valore di quasi il 20%, a 215 milioni di euro, mentre ancora meglio ha fatto l’Italia con un incremento del 29% nello stesso periodo, e un valore complessivo che nel 2018 si è avvicinato ai 50 milioni di euro (fonte: eleborazioni osservatorio Vinitaly – Nomisma).
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Ai nastri di partenza il Valpolicella 50 Anniversary Tour. Dal 20 settembre al 3 ottobre, infatti, il Consorzio Valpolicella farà tappa in tre delle principali capitali dell’est-Europa: Praga (20 settembre – Parnas Restaurant), Varsavia (26 settembre – Le Regina Hotel) e Kiev (3 ottobre – Hyatt Regency Hotel). Obiettivo: incrementare il posizionamento della Doc, coniugando educazione e promozione.
“Quella dell’Est Europa – spiega Olga Bussinello, direttore del Consorzio Vini Valpolicella – è una delle aree con maggior tasso di crescita della domanda di vino nel mondo e per molti versi meno problematica rispetto ai mercati asiatici”.
“Un supporto all’internazionalizzazione della Doc – conclude Bussinello – che confidiamo possa arrivare anche dai nostri Valpolicella wine specialist: è il caso di Michal Setka, fondatore del magazine ceco Wine & Degustation, che a Praga condurrà una degustazione in veste di specialista della nostra denominazione”.
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COLONIA – Piccole vigne nel bel mezzo delle città. E’ il nuovo trend che sta segnando in maniera spettacolare le linee di città tedesche come Colonia, Berlino e Norimberga. Ai contorni grigi dei palazzi risponde in diversi quartieri il green dei vigneti.
Anche così, il vino, conquista fette di mercato importanti nelle scelte dei tedeschi, sempre più avvezzi al nettare di Bacco. Sono le colonne del Frankfurter Allgemeine Zeitung a dare risalto alla brillante idea di Thomas Eichert, tedesco di Colonia che ama definirsi “enologo cittadino autodidatta”.
Dopo una lunga battaglia con le istituzioni locali è riuscito a farsi dare il permesso di impiantare le viti in diverse aree della città del nord della Germania. Nota, tra l’altro, per essere la base degli spostamenti per molti ospiti della ProWein Trade Fair di Düsseldorf, la fiera del vino più importante al mondo, a livello di business.
Oggi non è difficile trovare Thomas Eichert mentre rassetta il terreno o fissa nel terreno pali di sostegno per le viti, in 30 punti diversi di Colonia. Come nella zona della Chlodwigplatz, dietro alle mura della pittoresca porta di Severinstorburg.
Quella che sembra un’idea rivoluzionaria, è invece connessa a doppio filo con la storia di Köln. Sono numerose le testimonianze della presenza di vigneti nella città, sin dal XVI Secolo.
Le aree coltivate a vite all’interno delle mura cittadine, su una copia colorata del Mercatorplan nel Museo del vino di Colonia, sono estese quasi quanto case, chiese e monasteri. Nel tardo Medioevo, infatti, in Germania c’erano circa 300 mila ettari di vigneti. Circa tre volte quelli attuali.
Stessa storia a Norimberga, dove a Patrik Fritz è stato concesso il permesso di allevare la vite di fronte a casa sua, nei pressi del castello. Purché l’attività sia svolta “a titolo gratuito”. Fritz, che tutti in zona conoscono come appassionato bevitore, non si è lasciato scappare l’occasione.
Ma è andato oltre, piantando tra le varietà anche il vitigno Adelfränkisch: un autoctono rarissimo, “in segno di protesta contro la corrente principale del vino in Germania”. Fritz, non a caso, si definisce un “enologo hipster“, in contrapposizione ai colleghi “più vecchi e più seri”.
In Germania, l’esplosione dei vigneti urbani non è relegata soltanto alla buona volontà dei singoli. L’Associazione Weingarten di Berlino ha 35 membri e mantiene nel mezzo del distretto Pankow, 650 piante di Riesling e 200 viti di altre varietà.
“Una pazza idea che non si adatta al cento per cento al contorno urbano”, chiosa il presidente Frank Pietsch.
Per la vinificazione delle uve e l’imbottigliamento, i soci Weingarten (letteralmente “Giardino del Vino”) si affidano a una nota cantina della zona sassone, la Weingut Schloss Proschwitz di Meißen.
In un’altra città tedesca, Fulda, situata a Nord Est di Francoforte, l’associazione presieduta da Barbara Hermann si occupa di tenere in vita la tradizione vitivinicola frati francescani del chiostro Frauenberg, che altrimenti sarebbe andata perduta.
Centoquaranta i membri di questo “Club dell’Uva”, che produce vino anche per 150 cittadini della zona, oltre a organizzare tour guidati per i turisti. Un’attività di comunicazione studiata nel dettaglio e di successo.
COME A PRAGA
Eppure, il fenomeno sembra interessare anche altre aree d’Europa. Un’altra città dove i privati tengono viva la viticoltura urbana è Praga. Non a caso, il nostro wine tour in Moravia ha interessato anche la capitale della Repubblica Ceca, ricca di veri e propri monumenti al vino, proprio accanto a quelli più conosciuti.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
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