Ha ancora ampi margini di miglioramento, maturando ancora qualche mese in bottiglia, il Primitivo Dop 2014 Patronale, prodotto e imbottigliato dalla Cantina San Donaci 1933 nell’omonimo paese della provincia di Brindisi, nel Salento. Nel calice si presenta limpido, di un rosso rubino luminoso. Al naso è intenso, schietto e mediamente fine, ma complesso. I sentori sono quelli tipici del vitigno, con richiami alla confettura di prugna, lampone e mora, ben sostenuti da una spiccata speziatura che ricorda la liquirizia dolce e lo zafferano, ma anche la mentuccia e le erbe officinali. Al palato, il Primitivo di Manduria Dop Patronale risulta corposo, caldo, ma leggermente pastoso. Secco e fresco, giustamente sapido, presenta un tannino ancora piuttosto evidente, che col tempo potrà certo contribuire a rendere la beva più equilibrata. Buono il quadro retro olfattivo: intenso, mediamente fine e persistente, pur risentendo tuttavia della spigolosità del tannino. Quattordici gradi la percentuale d’alcol in volume. Una bottiglia, dunque, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, tutto sommato pronta per essere servita in accompagnamento a primi importanti e robusti come le lasagne al ragù, ma anche con secondi di carne, meglio se alla griglia, nonché a formaggi ben stagionati. Il Primitivo di Manduria Dop Patronale, affinato in barrique per un periodo di 6 mesi, è uno dei prodotti base della Cantina San Donaci 1933, situata a 27 chilometri da Brindisi e 26 da Lecce. Si tratta di una realtà fondata oltre ottanta anni fa da dodici agricoltori della zona, che oggi conta circa 600 soci in grado di produrre tra i cinquanta e i sessanta mila quintali di uva per vendemmia. La superficie vitata si estende per circa 500 ettari.
Prezzo pieno: 3,99
Acquistato presso: Penny Market
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.