Categorie
news news ed eventi

Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori contro Nutriscore e Cancer Plan

Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell'Olio e dei Sapori contro Nutriscore e Cancer Plan

La Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori prende posizione su Nutriscore e Cancer plan. Vicenda che vede sotto attacco alcuni prodotti simbolo del made in Italy, come il vino e l’olio evo.

Federazione Svos ha sottoscritto una lettera aperta insieme alle altre associazioni nazionali firmatarie del “Patto di Spello“: Città del Vino, Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio e Unione Italiana Vini. Lettera che è stata inviata a tutti i Parlamentari Europei in previsione del voto in seduta plenaria sul Cancer Plan previsto per il prossimo 15 febbraio.

«Confidiamo – spiega il Presidente della Federazione Svos, Paolo Morbidoni – che ci si attivi almeno per approvare emendamenti specifici che puntino a distinguere nettamente tra uso e abuso di alcol. Vogliamo evitare che il vino resti intrappolato in questa fantomatica lista nera equiparato a sigarette e superalcolici e che venga poi penalizzato nelle attività di promozione e di investimento».

«È del tutto evidente – continua ancora il Presidente Morbidoni – come tale rischio possa ripercuotersi pesantemente non solo su tutta la filiera produttiva, ma anche sulle attività connesse come il turismo e sulla salvaguardia della vitalità dei territori rurali, che è già in parte compromessa. È contraddittorio prevedere misure per ridare centralità ai territori rurali e marginali e poi avallare azioni volte a colpire colture come il vino e l’olio che sono spesso le uniche produzioni possibili ed economicamente sostenibili in tali aree».

La stessa cosa è accaduta nei mesi scorsi con il Nutriscore per l’olio. Il sistema di etichettatura a semaforo ha di fatto declassato l’olio di oliva ad un prodotto che presenta rischi per la salute. Valutazione in contrasto con le determinazioni della stessa Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).

Riportiamo integralmente la lettera aperta rivolta ai Parlamentari europei italiani che gli aderenti al “Patto di Spello” hanno stilato ed inviato.

LA LETTERA

Cancer Plan e Nutriscore: le condivisibili battaglie contro il cancro e gli abusi di alcool non possono mettere in crisi le qualità dell’agroalimentare “made in Italy”.

Egregi Onorevoli,

gli aderenti al “Patto di Spello” (Associazione Nazionale Città del Vino, Associazione Nazionale Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio, Federazione italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, Unione Italiana Vini), esprimono la loro forte preoccupazione per alcuni dei contenuti espressi dalla relazione “Beating Cancer Plan”, e dalla proposta di adozione del cosiddetto “Nutriscore” che prevede l’apposizione sulle etichette dei prodotti agroalimentari, di bollini colorati che dovrebbero indicare al consumatore il grado di pericolosità di un prodotto, con l’ulteriore proposta di inserire il “bollino nero” sulle etichette del vino.

Un sistema di classificazione che penalizzerebbe non solo il vino, ma anche produzioni di eccellenza come l’olio extra vergine di oliva solo perché contiene grassi, quando sono noti studi e ricerche che ne rilevano molteplici aspetti salutistici.

Per quanto riguarda il Beating Cancer Plan, la cui relazione è stata approvata nelle scorse settimane dalla Commissione straordinaria contro il cancro (Be.Ca) del Parlamento Europeo, i firmatari della presente lettera aperta sottolineano che dalla relazione non traspare con sufficiente chiarezza la netta distinzione tra consumo moderato e consapevole di alcuni prodotti quali, ad esempio il vino, rispetto all’assunto che “non esiste un livello sicuro di consumo di alcol” e che pertanto le bevande che ne contengono una qualunque quantità, sono pericolose per la salute umana.

Il piano europeo contro il cancro, iniziativa alla quale attribuiamo una forte valenza sociale e che nei suoi principi generali non può che essere condivisa, se verrà applicato così come previsto, penalizzerà fortemente, insieme al mondo del vino, anche altri prodotti tipici italiani e persino la possibilità di fare promozione enoturistica, settore questo che, sulla scorta di dati e ricerche anche recenti, sta assumendo un ruolo sempre più importante nello sviluppo – per altro di natura ampiamente sostenibile – dei territori rurali.

Tra le misure previste per la lotta all’alcol, oltre alle etichette con alert “sanitari”, è previsto persino il divieto di poter fare pubblicità e di sponsorizzazione ad eventi sportivi da parte di aziende produttrici di prodotti alcolici, oltre ad un aumento della tassazione e la revisione della politica di promozione, correlata a un sistema di punteggi. In pratica, chi produce vino potrà avere meno risorse per la promozione perché nel vino c’è l’alcol.

Le proposte presentate all’interno del piano vedono comparare il rischio di insorgenza di tumori dovuti al fumo con i rischi derivati dal consumo di vino, senza distinguere tra l’abuso e il bere moderato e consapevole, con il possibile esito di colpire pesantemente un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti, miliardi di fatturato, e una supremazia mondiale delle esportazioni in termini di volume, oltre che una riconosciuta qualità che rappresenta la migliore immagine del nostro Paese nel mondo.

Ciò che sorprende è che non venga fatta alcuna distinzione tra l’abuso ed il consumo moderato di alcol, due approcci culturalmente ben differenti, e non si consideri – come affermato da decine di studi scientifici – che un calice di vino a pasto (tanto più se vino rosso) riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari grazie ai polifenoli e al resveratrolo.

Il vino è un settore fiore all’occhiello del Made in Italy, la cui dinamicità sta producendo ricadute positive nelle economie dei nostri territori che la presa di posizione della Commissione straordinaria rischia di compromettere in quanto capace di trasmettere un messaggio non corretto rispetto al tema del consumo di alcol, non facendo distinzione – ad esempio – tra il vino e superalcolici, tra abuso e bere moderato e consapevole.

La Commissione Ue ha pubblicato, inoltre, il documento per l’accesso ai fondi di promozione dei prodotti agricoli per un budget di oltre 176 milioni di euro, inserendo tra i criteri di accesso alle risorse l’allineamento al piano comunitario di lotta al cancro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel piano d’azione di lotta contro l’alcol, prevede misure analoghe, con l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo di alcol entro il 2030.

A tutto questo si aggiunge il Piano di lavoro 2022 sulla promozione in agricoltura, approvato dalla Commissione Ue, e che attribuisce punteggi ai progetti in base alle indicazioni del piano anticancro. Alla luce di queste novità, se nel frattempo non saranno apportate modifiche, i produttori di vino (ma anche di salumi, carni rosse, etc.) si vedranno decurtare il punteggio di ammissione alle graduatorie dei bandi di promozione in ambito comunitario.

Il timore è che questo insieme di norme possa provocare un effetto negativo a valanga per il Made in Italy e per la promozione dei territori e del turismo enogastronomico. Tenuto conto di queste riflessioni lanciamo un appello i tutti i Parlamentari europei italiani di farsi promotori delle istanze dei nostri territori affinché le politiche di prevenzione contro il cancro e per la tutela della salute dei cittadini non si trasformino in battaglie ideologiche contro le produzioni tipiche italiane.

Sono a rischio tanti posti di lavoro in un settore che vale, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino, oltre 2,5 miliardi di euro di fatturato (dato pre-pandemia); se consideriamo i danni provocati dal virus al settore turistico, ecco che questi provvedimenti potrebbero penalizzare ancora di più i nostri territori dove le produzioni tipiche non sono certo “attentati alla salute pubblica”, ma espressioni di una cultura e di una economia secolari.

Pertanto, ci auspichiamo, che vengano rivisti i criteri ed i parametri in base ai quali è stata redatta questa relazione, ricordando che da più fronti è stato chiesto che venga considerato il parere della comunità scientifica che già in precedenza aveva duramente criticato la tesi, oggetto della relazione Beca, secondo cui non esisterebbe un livello sicuro di consumo di alcol definendola la lacunosa e difettosa.

Appare, infine, evidente la contraddizione che vede l’Europa finanziare la promozione e la conoscenza del vino italiano attraverso le attività finanziate tramite l’Ocm vino, per poi “demonizzarlo” mettendo un “bollino nero” sulle etichette. Ogni programma di educazione al bere moderato e consapevole troverà piena accoglienza ma non certo una generica e frustrante classificazione del vino come “pericolo pubblico”.

Analogo appello lo rivolgiamo al Ministro per le Politiche Agricole, affinché il Governo italiano faccia sentire la propria voce su questo argomento a difesa del Made in Italy enogastronomico, del suo valore sociale, economico, culturale che, tra l’altro, il mondo ci invidia.

Angelo Radica, Presidente Associazione Città del Vino

Michele Sonnessa, Presidente Associazione Città dell’Olio

Nicola D’Auria, Presidente Movimento Turismo del Vino

Donato Taurino, Presidente Movimento Turismo dell’Olio

Paolo Moribidoni, Presidente Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori

Sebastiano De Corato, Unione Italiana Vini

Categorie
news

Nasce la Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori


VERONA –
Da Coordinamento nazionale a Federazione. È fissata per martedì 9 aprile al Vinitaly la firma dell’atto costitutivo della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, fino ad oggi riconosciuta appunto solo come “Coordinamento nazionale”.

Assume quindi forma giuridica, con la costituzione ufficiale e il proprio statuto, l’organismo nato nel 2017 con un duplice obiettivo: unire le forze e fare rete per diventare un autorevole interlocutore delle istituzioni nella definizione della disciplina dell’enoturismo e quindi contribuire alla crescita e al consolidamento del turismo rurale, enogastronomico e culturale in Italia.

Partito a fine 2017 con il sostegno di 23 Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, il coordinamento nazionale ha raggiunto le attuali 80, che rappresentano il 90% delle realtà effettivamente operative presenti sul territorio nazionale.

L’atto formale sarà siglato in occasione di una conferenza stampa dal titolo “Nuovi turismi e nuove Strade: la sfida dei territori del vino”, in programma alle 14.30, presso la Sala Conferenze del Mipaaft, al piano terra del Palaexpo di VeronaFiere.

Interverranno il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, oltre a Paolo Morbidoni, attuale presidente della Strada del Vino e dell’Olio dell’Umbria che guiderà la Federazione

Dopo un anno di consolidamento, il coordinamento nazionale potrà “sviluppare appieno la propria attività sul territorio nazionale, con la possibilità dunque di partecipare, tra le altre cose, a bandi e mettere a punto progetti comuni sul tema dell’enoturismo”.

SOSTEGNO ALL’ENOTURISMO
Le Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, riconosciute dalla legge 269 del 1999, attendono da tempo una revisione normativa che rifletta il loro ruolo strategico, ribadito anche dal Testo Unico sul Vino del 2016.

La firma dell’atto costitutivo, che giunge a due mesi dalla decisione di eleggere a propria sede operativa la Fondazione Fico di Bologna, ufficializzata alla presenza di Luciano Nieto, Capo Segreteria Tecnica del Mipaaft, sottolinea la volontà della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di “riaffermarsi e farsi riconoscere come interlocutore delle istituzioni”.

“Nella nostra compagine attuale – dichiara Paolo Morbidoni, presidente della futura Federazione – riuniamo alcuni tra i soggetti più importanti e strutturati di un panorama italiano quanto mai ricco e diversificato“.

“Si pensi che un’analisi basata su un campione pari al 61% di quelle aderenti – prosegue Morbidoni -ha evidenziato numeri di tutto rispetto: vi si trovano, infatti, oltre 1.000 aziende vitivinicole, più di 500 ristoranti, 450 strutture ricettive, 320 agriturismi e altre importanti realtà sia pubbliche che private”.

Si contano inoltre 147 prodotti tipici Doc, Docg, Dop, Igp e i migliaia di Pat promossi, suddivisi tra Vino (34%), Olio (10%) e le numerose altre eccellenze del territorio (56%).

Categorie
Approfondimenti

Si riunisce il Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori

Si svolgerà Lunedì 11 febbraio a Bologna presso F.I.CO. (che è anche sede del Coordinamento) la prima assemblea del Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori.

A rappresentare la Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi con il Presidente Walter Massa, che da un anno è anche membro del Coordinamento e rappresentante del Nord Ovest, una nutrita delegazione di Aziende.

“Ho l’onore di rappresentare le Strade del Nord Ovest – dice Walter Massa – grazie alla fiducia riposta in noi dalla Federazione Lombarda e dalle Strade del Piemonte. Da un anno lavoriamo attraverso il Coordinamento Nazionale per restituire centralità all’unico soggetto istituito per legge con il compito di promuovere le Eccellenze per cui l’Italia è apprezzata in tutto il mondo”.

“A Tortona – continua Massa – abbiamo deciso di essere protagonisti e non spettatori in questa sfida: abbiamo iniziato un importante lavoro di riorganizzazione della Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi e ci faremo presto promotori di una Federazione Piemonte”.

Per Massa, alle “Strade va riconosciuto un ruolo di prima linea nell’interlocuzione con il Ministero e le Regioni, perché possono rappresentare le pluralità dei territori come nessun’altra organizzazione sarebbe in grado di fare”.

Il Paniere Derthona farà il suo esordio alla “Tavola Stampa”, portando prodotti, cultura e territorio nell’Arena di F.I.CO.. La delegazione della Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi vede la presenza del Consorzio Vini DOC Colli Tortonesi e le Aziende Vinicole Ezio Poggio, Vigneti Boveri Giacomo, Vigneti Repetto, Vigneti Massa, Luca Canevaro e Pomodolce.

Per il Consorzio Nazionale Produttori San Pastore con la Farina 100% San Pastore saranno presenti il Vice Presidente e il Direttore, il Gruppo Panificatori sarà rappresentato da Giuseppe Fraboni (Sapore di Pane) con il Pane Grosso di Tortona e i prodotti 100% San Pastore. Il Consorzio del Salame Nobile del Giarolo con i prodotti di Ennio Mutti, Terre di Sarizzola e La Merlina.

Immancabili il Montebore della Cooperativa Vallenostra, le Pesche di Volpedo dell’azienda La Montemarzina e la new entry la Derthonina, nata dalla felice collaborazione tra Marco Ravazzano e Alessandro Davico. Gli agriturismo saranno rappresentati da La Merlina con i suoi salami e per concludere in rappresentanza dei Ristoratori e del suo ristorante d’autore a Tortona, Anna Ghisolfi, l’artista dei fingerfood, regalerà emozioni attraverso le sue creazioni e la sua interpretazione del territorio.

Alle 11.30 alla conferenza stampa il Portavoce del Coordinamento Paolo Morbidoni illustrerà le attività e gli obiettivi delle Strade a 20 anni esatti dall’emanazione della Legge che le ha istituite. Saranno presenti i rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura e Turismo, Assessori e funzionari provenienti da diverse Regioni d’Italia. Nel pomeriggio la prima assemblea del 2019 per decidere le nuove strategie e progettualità.

Exit mobile version