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Lessini Durello Doc: incoraggianti i risultati del 2020

Nel 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, il Lessini Durello Doc è riuscito a mantenere gli imbottigliamenti stabili a 900.000 bottiglie con un aumento del 37% della sboccatura del metodo classico dal 2018, segno che la denominazione sta puntando molto su questa tipologia.

E proprio al metodo classico è dedicato il cambio del disciplinare che sta continuando e che vedrà, a iter terminato, il trasferimento della tipologia nella Doc Monti Lessini, con l’obiettivo di darne maggiore identità territoriale.

La valorizzazione dell’areale continuerà nel 2021 con delle importanti ricerche sugli effetti del cambiamento climatico e sulla biodiversità. I risultati verranno editi in una pubblicazione che farà sintesi di tutto il lavoro fatto negli ultimi 10 anni da parte del Consorzio.

«L’impegno che vediamo ogni giorno da parte dei nostri produttori ci da lo stimolo a continuare il nostro lavoro – dice Paolo Fiorini, presidente del Consorzio – sebbene l’emergenza sanitaria continui, stiamo progettando un calendario promozionale che permetterà in sicurezza di tornare a parlare della nostra denominazione a più persone possibili. Rimangono quindi in piedi le tre parole chiave, formazione, ricerca e promozione che saranno il cuore dell’azione del Consorzio dei prossimi mesi.»

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Monti Lessini, il futuro degli spumanti da Durella sotto la lente di ingrandimento

Si chiama “Caratterizzazione viti enologica dei Monti Lessini” il nuovo progetto iniziato dal Consorzio del Lessini Durello assieme all’Università degli Studi di Verona, per la profilazione dei vini ottenuti da Durella e destinati alla produzione di spumanti, in tutta la denominazione berico-scaligera.

Questo studio prevede l’analisi organolettica e chimica delle basi spumanti ottenute nelle varie zone della denominazione, che portano i nomi di Val Leogra, Monte di Malo, Arzignano, Chiampo, Agugliana, Trissino per la parte vicentina e Brenton, Duello, Piani, Calvarina, Madarosa, San Giovanni, Cattignano e Vestenanova per la parte veronese.

Vigneti che arrivano fino ai 600 metri di altitudine, spesso su versanti scoscesi e con terreno prevalentemente vulcanico. Importante quindi è studiare come i vari fattori pedoclimatici influenzano le caratteristiche di quest’uva che, sebbene sia conosciuta da centinaia di anni, sia ancora una bellissima sorpresa per la sua versatilità.

Non solo una fotografia del presente ma un vero e proprio viaggio dal passato al futuro. I risultati di quest’analisi verranno messi a confronto con lo stesso lavoro compiuto dal 2002 al 2005, concluso con la pubblicazione de “Il Durello le terre, le vigne, gli uomini: Zonazione viticola del Lessini Durello”.

Un’occasione unica per potere comparare e analizzare con precisione gli effetti del cambiamento climatico su una varietà la cui caratteristica primaria è la freschezza. Si tratta infatti di una delle uve del futuro per il mondo della spumantizzazione italiana.

Gli assaggi comparativi tra basi spumante verranno poi ripetuti con il vino dopo la seconda fermentazione, mentre all’Università di Verona è stato affidato il compito di analizzarlo dal punto di vista chimico per valutarne composizione e profilo aromatico. Ne uscirà quindi uno studio unico nel suo genere, che aprirà importanti scenari su questo vitigno e la zonazione, con l’obiettivo di valorizzarne le peculiarità e le differenze.

“Uno studio così elaborato ci darà tantissimi elementi per comunicare l’unicità del nostro vino – sottolinea Paolo Fiorini, presidente del Consorzio del Durello – la zonazione da un lato, con le altitudini e le influenze del suolo e dell’ambiente, il cambiamento climatico dall’altro che ha ingentilito il vitigno rendendo le basi più cremose, seppur con la straordinaria freschezza, sono fattori importantissimi per direzionare le scelte di caratterizzazione del vitigno. Questo aiuterà anche le aziende a dare la massima valorizzazione delle basi spumanti”.

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Lessini Durello Spumante verso il record di produzione: 1,5 milioni di bottiglie


VERONA
– Lo spumante veronese per eccellenza, il Lessini Durello, vola verso il record di produzione. Il Consorzio prevede di raggiungere quota 1,5 milioni di bottiglie con la vendemmia 2019 (70% Martinotti e 30% Metodo classico, percentuale che tiene conto del vino affinamento in catasta). Ma non è ancora il momento di brindare.

“Ci attende un autunno intenso di attività che, dopo la vendemmia, ci vedranno impegnati su vari fronti. Unico rammarico – spiega Paolo Fiorini, presidente del Consorzio – è l’allungarsi dei tempi per la modifica del disciplinare di produzione a causa della situazione politica attuale”.

Sappiamo che il Ministero sta lavorando alacremente per permetterci di portare a termine questo importante iter che aprirà nuove prospettive per la nostra denominazione”, conclude il numero uno dell’ente veronese.

Recente (e molto dibattuta) la decisione di dare un nuovo nome agli spumanti Metodo Classico: “Monti Lessini”. “Lessini Durello Spumante” sarà invece il più comune Martinotti (Charmat), che comunque conserva tratti di grande distinguibilità rispetto a pari “metodo” veneti – come il Prosecco Doc e Docg – e italiani.

VENDEMMIA 2019 “TRA LE MIGLIORI DI SEMPRE”
“I tecnici del ministero – riferisce il Consorzio di Tutela – ci stanno dando una grande mano ad arrivare al termine dell’iter. Confidiamo di poterlo dire concluso entro la vendemmia 2020“. Buone anche le indicazioni che arrivano dalla base, i viticoltori.

“In questi mesi di presidenza – evidenzia Fiorini, in carica da marzo 2019 – ho potuto constatare l’ottimo stato di salute della Denominazione, con produttori capaci e caparbi che stanno promuovendo il Lessini Durello in Italia e nel mondo. I dati di produzione non fanno che confermare le mie parole”.

Quest’anno le uve Durella si presentano in ottimo stato. La forte escursione termica e la mancanza di grandine ha portato le uve a una maturazione equilibrata. La marcata freschezza che caratterizza questo vitigno è quindi a livelli che fanno sorridere i 34 soci della denominazione, prospettando “una delle migliori vendemmie di sempre“.

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Fine d’estate (e inizio d’autunno) col Lessini Durello spumante: ecco dove “incontrarlo”


VERONA –
Sono tante anche le occasioni per potere degustare il Lessini Durello, spumante autoctono di Verona, mentre l’estate volge al termine e per tutti i mesi autunnali. Ancora quattro gli appuntamenti di Moonlight Lessinia, la rassegna che porta i winelovers nei posti più belli della Montagna Veronese e conclude le escursioni con una cena a base di Lessini Durello e Monte Veronese Dop (per ulteriori info www.altalessinia.com).

Il Lessini Durello sarà protagonista a ottobre di Hostaria Verona, l’11, 12 e 13 ottobre 2019 in una nuova location, la romantica Casa di Giulietta, dove si potrà brindare all’amore dal celebre balcone.

Infine Durello and Friends torna a Verona e lo farà nella prestigiosa Gran Guardia, in pieno centro storico, dal 23 al 24 novembre 2019. A fine novembre trasferta estera con Go Volcanic! a Budapest, manifestazione che metterà insieme tutti i territori vulcanici europei in una grande mostra mercato.


“In questi mesi di presidenza – spiega Paolo Fiorini, presidente del Consorzio – ho potuto constatare l’ottimo stato di salute della denominazione, con produttori capaci e caparbi che stanno promuovendo il Lessini Durello in Italia e nel mondo e i dati di produzione non fanno che confermare le mie parole”.

Ci attende un autunno intenso di attività che, dopo la vendemmia, ci vedranno impegnati su vari fronti. Unico rammarico – conclude Fiorini – è l’allungarsi dei tempi per la modifica del disciplinare di produzione a causa della situazione politica attuale, ma sappiamo che il Ministero sta lavorando alacremente per permetterci di portare a termine questo importante iter che aprirà nuove prospettive per la nostra denominazione”.

LA VENDEMMIA 2019
Quest’anno le uve si presentano in ottimo stato. La forte escursione termica e la mancanza di grandine ha portato le uve a una maturazione equilibrata. La marcata freschezza che caratterizza questo vitigno è quindi a livelli che fanno sorridere i 34 soci della denominazione, prospettando una delle migliori vendemmie di sempre.

E il Lessini Durello Spumante si prepara anche a un nuovo record in quanto, se si analizzano in prospettiva i dati di imbottigliamento, ci sono buone possibilità che si arrivi a 1.5 milioni di bottiglie, record assoluto degli ultimi 30 anni.

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Paolo Fiorini nuovo presidente del Consorzio Lessini Durello

SOAVE – Paolo Fiorini è il nuovo presidente del Consorzio Tutela Lessini Durello. Un Consorzio tutto nuovo quello uscito dall’assemblea dei soci dell’11 marzo e che ha visto l’elezione del consiglio d’amministrazione 2019/2021.

Eletto all’unanimità, Paolo Fiorini classe 1964, agronomo ed enologo, responsabile tecnico di Cantina di Soave, ha acquisito negli anni una profonda esperienza come amministratore in diversi consorzi veronesi.

Succede ad Alberto Marchisio (Vitevis Cantine) che lascia un Consorzio in salute, traghettato nella storica scelta di distinguere il Lessini Durello Metodo Italiano dal Monti Lessini Metodo Classico.

IL CONSIGLIO
Con Fiorini sono stati eletti come vicepresidente Matteo Fongaro e Diletta Tonello, mentre l’elenco dei consiglieri, allargato per i prossimi 3 anni a 15 membri, vede l’entrata di 8 nuovi produttori, con Stefano Argenton, Roberta Cecchin, Nicola Dal Maso, Giulia Franchetto, Francesco Gini, Antonio Magnabosco, Maria Patrizia Niero, Silvano Nicolato, Wolfgang Raifer, Luca Rancan, Massimino Stizzoli, Federico Zambon. Confermato invece in toto il collegio dei revisori dei conti.

Un Consiglio fortemente rinnovato, caratterizzato da una presenza di tanti giovani produttori e quote rosa, “pronti a portare avanti le istanze intraprese dal precedente consiglio, dalle modifiche del disciplinare di produzione alla spinta promozionale”.

Per questo la scelta da parte del Consiglio della figura di grande esperienza tecnica di Fiorini, che diventa strategica in questo periodo di cambiamento della Denominazione.

Il Lessini Durello viene indicato infatti come esempio di coerenza per la sua capacità non solo di avere creato un prodotto dal forte carattere identitario, ma anche di essere stato in grado di fare scelte coraggiose in un contesto di velocissima evoluzione data dalle mode e dal metodo.

“Il Consorzio del Lessini Durello ha delle dimensioni tali da poter assicurare un grande dialogo e una genuinità nei rapporti tra i produttori – dichiara il nuovo presidente Fiorini -. Nei prossimi 3 anni ci aspetta un grande lavoro per dare concretezza a quanto ha deciso lo scorso consiglio”.

“Le aziende hanno intrapreso un percorso che come Consiglio vogliamo appoggiare – conclude Fiorini – dando anche un supporto tecnico che vada verso la sostenibilità, una scelta che deve partire da tutti i produttori che amano la propria terra e che si traduce con un rispetto verso l’ambiente”.

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Andrea Sartori nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella

“Sono felice di essere stato scelto per svolgere questo incarico proprio nella zona viticola dove la mia famiglia ha iniziato questo percorso. Credo che i vini della Valpolicella rappresentino, in questo momento, un volano non solo per la viticoltura di Verona ma anche per l’intera economia del nostro sistema: confido dunque in un lavoro di collaborazione di tutto il consiglio di amministrazione per mantenere e per amplificare questo nostro ruolo di primaria importanza”.

Questa la prima dichiarazione di Andrea Sartori (nella foto), nuovo presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, ente che tutela – tra gli altri vini – uno dei simboli del Made in Italy nel mondo: l’Amarone.

Esponente della quarta generazione di una famiglia storicamente votata alla produzione del vino, dal 2000 è Presidente di Casa Vinicola Sartori. Dal 2004 al 2010 è stato Presidente di Unione Italiana Vini e, sempre in questi anni, è stato Presidente della Confederazione Vite e Vino e dell’E.M.E. Dopo un periodo di studi alla Columbia Business School della Columbia University, in U.S.A., nel 2015 è diventato Presidente di Italia del Vino Consorzio. Carica, quest’ultima, che manterrà fino al 2018.

Oltre ad Andrea Sartori, il nuovo corso del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella si avvarrà di consiglieri di fresca nomina: Roberta Corrà, Direttore Generale Gruppo Italiano Vini; Umberto Pasqua di Bisceglie, Presidente Pasqua Vigneti e Cantine; Marco Speri, Titolare Secondo Marco; Marcello Vaona, Titolare Azienda Agricola Novaia.

I revisori dei conti di nuova nomina sono Ernesto Maraia ed Egidio Chiecchi. I Consiglieri riconfermati sono Daniele Accordini, Direttore Generale Cantina Sociale di Negrar; Sergio Andreoli, Consigliere di amministrazione del Gruppo Collins S.p.a. e Consigliere di amministrazione Cantina di Colognola; Mauro Bustaggi, Titolare Corte Figaretto; Luca Degani, Direttore Generale Cantina Valpantena Verona; Paolo Fiorini, Responsabile tecnico Cantina di Soave; Lucio Furia, Presidente Società Agricola Tenute Salvaterra; Andrea Lonardi, Direttore Commerciale Bertani Domains; Giuseppe Nicolis, Titolare Nicolis Angelo e Figli; Marco Sartori, Titolare Azienda Agricola Roccolo Grassi; Vittorio Zardini, Presidente Cantina Sociale di San Pietro in Cariano. Il revisore dei conti riconfermato è Franco Puntin.

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