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Casavecchia & Pallagrello Wine Festival 2023: tre giorni per i due vitigni autoctoni di Caserta

Casavecchia & Pallagrello Wine Festival 2023 tre giorni per i due vitigni autoctoni di Caserta

FOTONOTIZIA – Il centro storico di Pontelatone (Caserta) si prepara ad accogliere la nuova edizione del Casavecchia & Pallagrello Wine Festival 2023. Tre giorni di degustazioni, laboratori, musica e cucina di alta qualità dal 30 giugno al 2 luglio prossimi. Un evento che mette al centro i due vitigni autoctoni Casavecchia e Pallagrello. In programma banchi d’assaggio, momenti dedicati al food, musica in piazza Cutillo e seminari di approfondimento.

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La Vigna del Re della Reggia di Caserta e quel Pallagrello “d’Oro” che sa di storia


Nel cuore dell’Oasi WWF Bosco di San Silvestro, che lambisce il parco della Reggia di Caserta, ha ripreso vita la Vigna del Re. Nasce qui il PallagrelloOro Re” di Tenuta Fontana, che nel 2018 ha reimpiantato una parte del vigneto di 5 ettari un tempo di proprietà del
Re Ferdinando di Borbone, grande estimatore della vitigno autoctono della Campania. Con la caduta dei Borboni, a seguito dell’Unità d’Italia, il bosco aveva preso il sopravvento sui filari, invadendo lo spazio dove erano impiantate le viti. Tutto era stato sommerso da arbusti e vegetazione spontanea, che hanno finito per cancellare quel pezzo di storia della viticoltura italiana.

La Vigna del Re ha ripreso vita col recente impianto di barbatelle di Pallagrello bianco e nero, in aree distinte, su una superficie di poco più di un ettaro. Uno spazio sufficiente per rendere ancor più suggestivo questo angolo dell’Oasi WWF di San Silvestro, che sovrasta la Reggia di Caserta. Lasciandosi alle spalle la città, si giunge alla vigna del Re tramite un sentiero sterrato, che conduce alla sommità della collina. Si procede per un paio di chilometri prima di giungere ad uno spazio arioso, soleggiato, aperto alla vista, costellato da migliaia di viti che si susseguono incalzanti, di fronte a un ingresso solenne del quale rimangono solo le due colonne di pietra.

ORO RE DI TENUTA FONTANA, IL PALLAGRELLO DELLA REGGIA DI CASERTA

Il merito della rinascita della Vigna del Re va a Raffaele Fontana della cantina beneventana Tenuta Fontana, che ha vinto l’appalto per far tornare in vita un patrimonio che sembrava ormai perso. Merito anche della direttrice del Palazzo Reale Tiziana Maffei e del suo predecessore Mauro Filicori, convinti che la Reggia di Caserta fosse stata concepita come «parte di un articolato sistema produttivo territoriale». Nell’ottica di far tornare quel luogo una “casa vivente”, uno dei primi passi riguardò proprio la Vigna del re, affidata per l’appunto a Tenuta Fontana.

La vigna originaria era quella che serviva le tavole e la cantina reale. I circa 5 ettari si estendevano di fronte alla Casina di San Silvestro, nel bosco omonimo, oggi Oasi WWF. L’altra vigna reale conosciuta era quella del Ventaglio, che aveva però un valore puramente coreografico. Col tempo, il bosco aveva inglobato tutto il vigneto tranne l’ettaro situato davanti al cancello d’ingresso della Casina. Quell’ettaro che ora è tornato a nuova vita. «I lavori per preparare il terreno, nel 2018, furono lunghi e complessi; visti gli anni di abbandono, il terreno aveva bisogno di opere di scavo e di ripristino», spiega a winemag.it Raffaele Fontana, che con la figlia Maria Pina e il figlio Antonio gestisce la Vigna del Re.

Furono necessari due o tre mesi di lavoro, ma nello stesso anno riuscimmo a installare i primi impianti e a impiantare le prime barbatelle di Pallagrello. L’abbiamo fatto per amore del territorio, per passione e per far conoscere la storia di questo vino che era andato, con gli anni, un po’ in disuso. Alla fine abbiamo vinto questa sfida e al Vinitaly del 2022 abbiamo presentato “Oro Re”, Igt Terre di Volturno, protagonista anche a Place de Fontenoy, quartier generale dell’’Unesco a Parigi».

L’EPOPEA DEL PALLAGRELLO, DALL’OBLIO ALLA VIGNE DEL RE

Un vino che fermenta ed è affinato in anfore di terracotta per sei mesi, con permanenza sulle fecce fini. Protagonista assoluto il vitigno Pallagrello, vitigno autoctono della Campania molto diffuso in provincia di Caserta nelle due varianti a bacca bianca e nera. Il grappolo si presenta piccolo, con acini perfettamente sferici. Da qui cui il nome Pallagrello, cioè “piccola palla”, in dialetto locale “U Pallarel“. Una varietà di uva che ha origini antichissime, secondo alcuni riconducibile all’epoca della Pilleolata Romana.

Famosissimo fino a tutto l’Ottocento, era uno dei vini più apprezzati dai Borbone. Le infestazioni di oidio e fillossera nei primi anni del Novecento, assieme alla decadenza sociale e politica delle regioni meridionali, ne decretarono una veloce e prematura scomparsa e un sostanziale oblio, nonostante le indubbie qualità esprimibili in vinificazione. Il Pallagrello, ben coltivato nelle vigne dei contadini campani, fu utilizzato come uva da taglio, fino alla sua riscoperta e al suo allevamento, anche in luoghi esclusivi come la Vigna del Re.

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Casavecchia & Pallagrello Wine Festival: Caserta celebra i suoi vitigni autoctoni

Il programma sarà ufficializzato a breve, ma è in calendario dall’8 al 10 luglio a Pontelatone (Caserta) il Casavecchia & Pallagrello Wine Festival, con cui si celebrano due delle denominazioni più importanti del territorio casertano, Pallagrello e Casavecchia.

L’evento avrà una formula itinerante nel centro storico di Pontelatone, con laboratori, seminari, spettacoli musicali di jazz e blues e mostre che si susseguiranno nei tre giorni della manifestazione a Palazzo Galpiati, dove saranno esposte opere di artisti campani.

Protagonista sarà il vino e le cantine, in numero crescente rispetto alle ultime edizioni, ma anche il food, con una cucina selezionata rigorosamente a base di prodotti del territorio.

Tra le novità in programma al Casavecchia & Pallagrello Wine Festival 2022, i tour guidati in cantina in programma domenica 10 luglio, che si svolgeranno seguendo due percorsi: uno dedicato alle cantine di Caiazzo, Ruviano e Castel Campagnano, e l’altro alle realtà aziendali di Pontelatone, Formicola, Liberi e Castel di Sasso.

«Riprendiamo con entusiasmo da dove eravamo rimasti con il Casavecchia Wine Festival – afferma il coordinatore Francesco Scaramuzzo – con l’obiettivo di valorizzare un territorio che ha enormi potenzialità». Una realtà da scoprire, quella del Casavecchia e del Pallagrello, che troverà spazio attraverso il Casavecchia & Pallagrello Wine Festival.

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