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OCM vino Paesi terzi, pubblicato il decreto: «Ora le modalità attuative»

OCM vino Paesi terzi, pubblicato il decreto «Ora le modalità attuative» confagricoltura
Il MASAF ha pubblicato l’atteso decreto ministeriale sulla misura relativa alla promozione sui mercati dei Paesi terzi con modifiche importanti per la partecipazione al programma OCM vino. Grazie all’azione delle organizzazioni sindacali sono stati confermati nel decreto i progetti multiregionali e tutti i criteri di valutazione. «A questo punto – evidenzia Confagricoltura – vista la tempistica di emanazione del decreto ministeriale, diventa urgente la pubblicazione dell’avviso nazionale per la presentazione dei progetti che definisce annualmente le modalità attuative del decreto, senza il quale non è possibile avviare la procedura di presentazione dei progetti».

«Auspichiamo un coinvolgimento dei rappresentanti delle imprese in questa fase per un confronto diretto sugli aspetti operativi e procedurali della misura», aggiunge Confagricoltura. Emergono nel frattempo anche i dettagli sul decreto. Dalla prossima annualità sarà possibile presentare un solo progetto per tipologia nazionale, multiregionale o regionale. Le aziende inserite nei soggetti collettivi dovranno partecipare ad almeno una delle azioni previste per ciascun Paese terzo.

«Sono vincoli con impatto molto forte sulla capacità progettuale – afferma Confagricoltura – e occorrerà  trovare un equilibrio per agevolare la partecipazione di aziende di minore dimensione, senza limitare la progettualità di quelle più strutturate». Fra le novità invece è positiva la possibilità, per i progetti che sono stati inseriti nella graduatoria definitiva, di ritenere ammissibili le spese effettuate dopo il 16 ottobre, anche prima della stipula del contratto con AGEA, per consentire di avviare subito le attività.

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«Frode all’Ue»: Veronafiere e Unione italiana vini nell’inchiesta

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha effettuato un sequestro per oltre 2 milioni di euro per una presunta frode ai danni dell’Unione Europea nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura Europea, che vede tra gli indagati anche due società, Veronafiere spa e l’Unione italiana vini società cooperativa, aziende leader nel settore vitivinicolo.

Il provvedimento di sequestro preventivo, come riferisce l’agenzia Ansa, è stato firmato dal gip di Verona. La presunta truffa riguarda la partecipazione ad un bando europeo per la promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi.

La Gdf nell’indagine coordinata dalla Procura Europea ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 2 milioni e 85mila euro a carico della cooperativa Unione Italiana Vini. Sono indagate anche tre persone fisiche, ossia l’ad di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti, il direttore finanziario e un consulente della cooperativa.

L’ipotesi è truffa aggravata «per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale». La presunta frode riguarda «l’ottenimento di un finanziamento diretto di oltre 5 milioni di euro, di cui oltre 2 già erogati, in due tranche una nel 2018 e una nel 2020 dall’Agenzia Esecutiva dell’Unione Europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare, incassati dalla cooperativa, in qualità di beneficiario-coordinatore del progetto».

Pronto il commento di Uiv: «Unione Italiana Vini (Uiv), informata sugli sviluppi dell’indagine a carico di Unione Italiana Vini Società Cooperativa e dei suoi vertici, anche alla luce del buon operato e della trasparenza da sempre dimostrata, confida in un rapido chiarimento della vicenda ed esprime piena fiducia nella Magistratura, così come nell’operato del management coinvolto».

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Vino italiano, allarme export: prezzo medio bottiglia troppo basso

I dati Istat elaborati da Ismea sull’export del vino italiano nel primo trimestre 2017 riportano una crescita in volume del 7,6% per circa 5 milioni di ettolitri e in valore dell’8% per un corrispettivo di 1,3 miliardi di euro.

Dati poco entusiasmanti quelli diffusi attraverso l’Osservatorio del vino. Di fatto risulta evidente una generale situazione di stasi relativamente al valore medio della bottiglia.

Nei Paesi terzi è stato esportato il 9% in più rispetto al primo trimestre del 2016 con introiti in crescita del 10%. In termini di quote, con i dati del primo trimestre, i Paesi terzi rappresentano il 34% delle esportazioni a volume ed il 51% a valore.

È opportuno prendere questi dati con le dovute cautele. Per chiudere il 2017 con risultati incoraggianti è indispensabile che i fondi OCM promozione Paesi Terzi siano resi disponibili alle imprese da parte del Mipaaf, consentendo così investimenti per oltre 200 milioni di euro che aiuterebbero il sistema vino italiano a valorizzare i propri prodotti nei Paesi extra comunitari. Al momento, infatti, manca ancora il decreto che ne disciplina l’impiego e le tempistiche sono molto strette.

LE DENOMINAZIONI
In tema di Dop e di codici della nomenclatura combinata ci sono alcune novità: le Dop siciliane ferme e il Prosecco, sono state incluse tra le produzioni che potranno essere monitorate. “Un risultato importante – commenta l’Osservatorio del vino – reso possibile anche grazie al lavoro politico di Unione Italiana Vini con l’Agenzia delle Dogane e la Commissione Europea”.

Nel primo trimestre 2017, le Dop siciliane ferme hanno esportato 2,8 milioni di bottiglie. Sopra la media del settore le performance degli spumanti, soprattutto quelli a Denominazione che fanno registrare un +12% a volume (580mila ettolitri) e un +16% a valore (229milioni di euro). Il Prosecco da solo rappresenta il 65% delle esportazioni complessive degli spumanti Dop, con 383mila ettolitri che valgono circa 150 milioni di euro.

Da segnalare un’altra novità in merito ai codici della nomenclatura combinata, che da quest’anno permettono di distinguere il vino commercializzato in “recipienti compresi tra i 2 e i 10 litri” quindi i bag in box ed i vini “sfusi” in senso classico (cioè quelli in recipienti superiori ai 10 litri che potremmo anche definire genericamente “cisterne”).

Questi due segmenti hanno realizzato complessivamente il 17% in più a volume, per un totale di circa 1,5 milioni di ettolitri, ed il 10% in più negli introiti superando i 100 milioni di euro. In termini di volume il bag in box pesa per il 6% in quantità e il 13% a valore. Le destinazioni principali dei vini italiani in tale formato sono Germania e Paesi Scandinavi. Dopo la frenata del 2016, i primi mesi del 2017 sembrano aver portato buone notizie anche per i vini in bottiglia fermi (+3%).

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Ocm Paesi Terzi 2016/2017: ecco il bando

È stato pubblicato ieri mattina sul sito web del Ministero delle Politiche Agricole il Bando Nazionale per aderire al progetto OCM Paesi Terzi 2016/2017 che si attendeva già da qualche giorno. Il bando nazionale anticipa di qualche settimana l’uscita delle call delle regioni che permetteranno anche ad aziende e ATI di accedere ad un’altra tranche di fondi, che passa attraverso gli Enti Locali.

Per ulteriore chiarezza, Il bando OCM Paesi Terzi appena pubblicato fa riferimento dunque a quei progetti che andranno a valere sulla quota nazionale dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea e quindi dal Ministero, che andranno a sommarsi alle quote che – con un secondo bando – sarà di competenza delle regioni.

La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata dal bando al prossimo 30 giugno  2016 alle ore 15.00, orario entro il quale le buste con le domande dovranno pervenire (pena l’annullamento) al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

I progetti a valere sui fondi quota regionale ed i progetti multiregionali dovranno pervenire invece agli indirizzi degli uffici competenti alla ricezione dei progetti che le Regioni e le Province autonome pubblicheranno. Le date e le scadenze relative verranno indicate dagli inviti pubblicati dalle Regioni e dalle Province autonome. Entro il 22 luglio 2016 il Ministero si impegna a pubblicare l’elenco dei progetti ammessi a finanziamento.

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