(3,5 / 5) Asiotus, “vino rosso enigmatico”. Non si può che avvicinarsi con curiosità a questa bottiglia, introvabile in altri supermercati italiani, se non nella catena Il Gigante. Una curiosità che viene ripagata, approfondendo “da vicino”, ovvero nel miglior calice, la conoscenza con questo blend tra uve Cabernet, Merlot e Shiraz (Syrah). Del Cabernet la classe, del Merlot e della Shiraz la delicatezza. E il fascino al palato. Caratteristiche che rendono Asiotus un vino di assoluto valore. Per lo meno unico nel suo genere (produce qualcosa di simile anche l’ottima Tenuta Polvaro col suo Polvaro Nero, che addiziona al blend anche un 8% di Refosco). Di colore rosso intenso, Asiotus raccoglie in sé, amabilmente, le note speziate e il carattere dei migliori vini. Ne scaturisce un rosso di 13 gradi complesso, anche negli abbinamenti. Le note dolciastre che emergono dopo i sentori di pepe, zenzero e cannella sconsigliano l’accostamento a piatti di carne rossa, specie se non ben cotta. Delizioso e delicato, invece, l’abbinamento a piatti di carne bianca, ben insaporita. La scommessa vinta? Abbinarlo al dolce, in modo particolare se arricchito con creme a base di latte e uova. Asio Otus è il nome latino del gufo, ben raffigurato – con un gioco accattivante di colori e riflessi – sull’etichetta portante. Enigma, carattere, saggezza. Sapienza. Per un vino che sa davvero come sorprendere.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
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