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Al Vinitaly 50 anni di rivoluzione del vino raccontati dall’Osservatorio del Vino

Vigneti e cantine, ma anche geografia dei paesaggi e organizzazione aziendale, profili di consumo e dinamiche distributive, modelli di business e strategie di impresa: la profonda rivoluzione che ha investito il mondo del vino negli ultimi cinquant’anni sarà fotografata attraverso numeri, statistiche, scenari e analisi di mercato in un incontro, promosso dall’Osservatorio del Vino, che si svolgerà lunedì 11 aprile alle ore 12.00 nello stand MIPAAF (Sala Conferenze), al 50º Vinitaly. I partner dell’Osservatorio Ismea, Crea, WINE-Management lab di Sda-Bocconi e Wine Monitor-Nomisma metteranno a fuoco diversi aspetti di questa straordinaria evoluzione-rivoluzione del vino italiano: dalla trasformazione della geografia produttiva, che ha visto cambiare radicalmente la tipologia dei vitigni coltivati nel nostro Paese, all’analisi di come è cambiato il marketing del vino delle imprese italiane per arrivare a capire come sono evoluti stili di consumo e strategie distributive. Un cammino di successo che ha portato il vino italiano da commodity a specialty. Introdurranno i lavori Domenico Zonin, Presidente Osservatorio del Vino, Giovanni Mantovani, Direttore Generale Veronafiere e Raffaele Borriello, Direttore Generale Ismea. Seguiranno gli interventi di Fabio del Bravo, Ismea ”Vino italiano da commodity a specialty, la storia di un successo narrata con i numeri”, Andrea Rea, Wine Management Lab di Sda-Bocconi con un focus intitolato ”L’Italia del vino che cresce: modelli di business e criticità”, Denis Pantini, Wine Monitor Nomisma: ”Profili di consumo e strategie distributive” e Diego Tomasi, Crea-Vit con ”Vitigni e territori: l’evoluzione della base ampelografica italiana”. Modererà l’incontro Lucio Bussi, sarà presente, per un saluto, oltre ai più autorevoli rappresentanti del mondo vitivinicolo a livello nazionale, anche il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina.  
(foto Italiaatavola).
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Tutti i numeri del vino in Italia: nasce l’Osservatorio del Vino italiano

Il 64% del consumo di vino è domestico, in particolar modo durante i pasti (72%). Cresce anche il consumo del nettare di Bacco “fuori-casa”, ovvero nel canale Horeca (ristoranti, bar, ecc), che in Italia rappresenta il 38% delle vendite totali e risulta in crescita nel terzo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +3,1% nei volumi e + 2,3% nei valori, contro una tendenza negativa sul versante dei valori per il canale off-trade e quindi Gdo in primis
, che rappresenta il 64% delle vendite totali, sempre riferita allo stesso intervallo temporale che sacrifica il -3,9% in volume per mantenere un + 0,9% in valore. Questi, in sintesi, sono alcuni dei primi dati offerti dall’Osservatorio del Vino italiano, “il primo e unico punto di riferimento istituzionale – come spiega Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini – per la raccolta, l’analisi, il commento e la diffusione dei dati statistici del settore vitivinicolo, sia sul fronte produttivo che su quello dei mercati interno e internazionale”. “Si tratta di un’iniziativa inedita per il nostro Paese – continua Zonin – e di fondamentale importanza per un comparto produttivo che oggi rappresenta l’eccellenza dell’intero ‘sistema Italia’, ma che soffre la mancanza di un fonte di rilevazione, commento e diffusione di dati statistici del settore fondati e garantiti istituzionalmente”.

L’Osservatorio del Vino italiano è stato presentato all’inizio del mese di dicembre presso la sede del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, a Roma, dall’Unione Italiana Vini insieme a Ismea e Sda Bocconi, partner del progetto, con la partecipazione del vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, il senatore Andrea Olivero. Sono seguiti gli interventi di approfondimento delle prime indagini promosse dall’Osservatorio a cura di Fabio del Bravo, Ismea; Silvia Zucconi, Nomisma Wine Monitor; Denis Pantini, Nomisma Wine Monitor. Presenti alcuni tra i più autorevoli rappresentanti istituzionali e del mondo vitivinicolo a livello nazionale.

“La novità di questo Osservatorio – sottolinea il Presidente Domenico Zonin – è che l’elaborazione statistica viene effettuata sulla base dei dati trasmessi dalle aziende a cadenza periodica. Tutto ciò garantisce alle stesse imprese il vantaggio di avere analisi di mercato aggiornate e affidabili in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze informative necessarie per orientare le strategie commerciali e di marketing delle moderne aziende del settore. Con l’Osservatorio del Vino, inoltre, vogliamo offrire alle istituzioni un quadro aggiornato e corretto del mercato del vino indispensabile per operare scelte normative e di regolazione adeguate alla realtà. Attraverso questo lavoro intendiamo costruire un luogo privilegiato per animare il dibattito strategico sul settore vitivinicolo in Italia”.

Il vino si conferma la punta di diamante del nostro settore agroalimentare. “Un comparto – dichiara Raffaele Borriello, Direttore Generale Ismea – che grazie all’elevata propensione all’export e alla sua innata capacità di raccontare la storia del territorio di origine, fa da guida per l’intero Made Italy sui mercati esteri. Le esportazioni di vino nel 2015 potrebbero raggiungere un risultato record di 5,5 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento di circa il 7% sul dato del 2014″. Certo è che andrebbe snellita la burocrazia, come ha di recente denunciato la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi).

“Il Wine Management Lab – aggiunge Andrea Rea, Responsabile Wine management lab Sda Bocconi – rappresenta l’impegno concreto di Sda Bocconi per il vino italiano. Per conquistare la leadership internazionale, l’attività di generazione di conoscenze è fondamentale per rafforzare la peculiare capacità imprenditoriale italiana nella complessa competizione internazionale. La partnership con UIV e Ismea per l’Osservatorio del Vino propone un modello efficace di ricerca, che integra competenze qualificate, network e accessibilità dell’informazione”.

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