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Giulitta Zamperini nuova presidente Consorzio del Vino Orcia, verso la Docg

Sarà Giulitta Zamperini a guidare per i prossimi tre anni il Consorzio del Vino Orcia. La giovane imprenditrice vinicola, già vicepresidente nei due precedenti mandati, è stata nominata presidente del Consorzio dal nuovo consiglio di amministrazione.

Tra i progetti a lungo termine del mandato, l’avvio del percorso da Orcia Doc a Orcia Docg. Già avviata dalla precedente amministrazione la procedura di introduzione della parola “Toscana” sull’etichetta della Doc, «per potenziare la riconoscibilità nei mercati esteri».

Accanto a Giulitta Zamperini, l’ex presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini e il già vicepresidente Roberto Terzuoli. Classe 1990, nata a Siena, ma cresciuta a San Quirico d’Orcia, la nuova presidente del Consorzio della Doc Orcia è perito chimico con diploma conseguito all’Itis Sarrocchi di Siena.

GIULITTA ZAMPERINI (POGGIO GRANDE) NUOVA PRESIDENTE DELL’ORCIA DOC

L’amore per la terra e per il vino arrivano dal padre, Luca, che ha fondato l’azienda Poggio Grande nel 1999.  Nel 2011 Giulitta Zamperini è stata tra i fondatori della delegazione Onav Siena della quale tutt’oggi fa parte.

«Ho deciso, seppur con un po’ di timore, di rendermi disponibile a questo passaggio di testimone. Assumo questo incarico per portare avanti insieme al Consiglio gli importanti obiettivi per la crescita della Denominazione, contando sulla continuità dell’ottimo lavoro svolto sino a oggi», sono le prime parole della neo presidente Giulitta Zamperini.

Tra i principali obiettivi illustrati dalla nuova presidente del Consorzio, anche quello della salvaguardia del paesaggio agricolo. Un elemento «che crea valore economico e dove si registrano ogni anno, in media circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti».

ORCIA DOC: TUTELA DEL PAESAGGIO AGRICOLO TRA GLI OBIETTIVI

«Siamo stati i primi a coniare il termine “Il vino più bello del mondo” – prosegue Giulitta Zamperini – e occorrerà quindi rafforzare e consolidare il rapporto tra vino, paesaggio ed enoturismo».

Perché essere parte di una Doc che si estende all’interno di un sito Unesco è un onore, quanto un onere, che non può prescindere da un’attenta programmazione delle attività pianificate nel tempo».

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Vino Orcia, oltre che dal presidente Giulitta Zamperini e dai vicepresidenti Donatella Cinelli Colombini e Roberto Terzuoli, è composto da Elena Salviucci, Giovanna Santi, Gabriella Giannetti, Antonio Rovito, Pasquale Forte, Luca Mastrojanni, Giuseppe Basta, Angelo Capitoni. Nel ruolo di Segretario del Consorzio di tutela è stato confermato Andrea Giorgi.

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Doc Orcia, spuntano cinque cantinette climatizzate di fronte a ristoranti ed enoteche

Il vino come “cartolina liquida” della propria terra d’origine. Questa è l’idea che muove Doc Orcia e che vede protagoniste delle cantinette climatizzate pensate dall’interior design Lorenzo Benà. Verranno sistemate in ristoranti ed enoteche della zona con l’obiettivo di «migliorare il servizio del vino Orcia».

«Allo stesso tempo – spiega il Consorzio – serviranno a mostrare vigneti e cantine nel loro spettacolare territorio grazie a dei display in cui scorreranno le immagini delle cantine, alternate al paesaggio e alle città d’arte che costellano l’area di produzione dell’Orcia.

La frase in due lingue presente sulle cantinette climatizzate parla ai turisti. Rendendo ancora più esplicita l’azione di marketing della Doc: «Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo».

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La Val d’Orcia come l’Aube: «No fermissimo» alla discarica rifiuti radioattivi

Vino, formaggi, olio extravergine. E ancora: tartufi bianchi, zafferano, aglione, salumi e carne di bue chianino. I tesori della Val d’Orcia, in particolare quelli della Doc Orcia, oltre a Chianti e Igt prodotti nei Comuni di Pienza e Trequanda, sono a rischio svalutazione per la possibilità che venga costruita una discarica al centro dell’area di produzione della denominazione.

Qualcosa di simile a quanto già realizzato in una nota area vinicola internazionale come l’Aube (nella foto sopra), situata a un’ora e mezza da Parigi e famosa per la produzione di pregiati Champagne (7500 ettari che costituiscono il 22% della Denominazione). La capacità del deposito francese è di un milione di metri cubi.

Secondo Sogin – società di Stato interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare – la Val d’Orcia avrebbe le caratteristiche ideali per la realizzazione di uno dei 23 siti di smaltimento in programma.

La reazione dei produttori dell’Orcia Doc è decisa: «I territori dei grandi vini della Val d’Orcia non accettano e non accetteranno mai infrastrutture che danneggiano l’ambiente, il paesaggio e l’economia».

Il no è «fermissimo»: «Nessuna discarica, insediamento inquinante, edificazione ad alto impatto visivo può essere costruito in un’area che tutti, cittadini, istituzioni e imprese contribuiscono a salvaguardare con impegno e sacrificio».

Uno sforzo che dura da decenni ed ha contribuito, in modo rilevante, a preservare il patrimonio di cultura, ambiente e bellezza creato nei secoli, un capolavoro che il mondo conosce e ammira. Una cornice intatta che accresce l’immagine internazionale e il valore commerciale di eccellenze enogastronomiche prodotte nello stesso comprensorio».

https://www.youtube.com/watch?v=4oTeqoLtJBU&feature=youtu.be

La posizione unanime del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di tutela del Vino Orcia, fa eco all’opinione negativa espressa da tutte le istituzioni toscane. La richiesta è di escludere il territorio dell’Orcia dall’elenco. Promettendo, in caso contrario, una durissima opposizione.

«Sbalordisce e indigna l’idea di individuare nel territorio della Doc Orcia, dove c’è il paesaggio agricolo più preservato e bello del mondo, una qualsiasi forma di discarica» dice la Presidente del Consorzio del Vino Orcia, Donatella Cinelli Colombini,

«La Val d’Orcia è iscritta dal 2004 nel patrimonio dell’Umanità Unesco grazie all’integrità di un contesto storico, culturale e ambientale di enorme pregio. Nel 2018 la campagna introno a Trequanda ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole MIPAAF il riconoscimento di ‘Paesaggio rurale storico della Toscana’».

Poco distanti dalla località scelta per depositare rifiuti si trovano alcuni dei luoghi icona della compagna toscana, così come i “set” dove sono stati girati i film “Il paziente inglese” e “Il gladiatore“.

«Un’integrità – continua il Consorzio vini Doc Orcia – che tutti hanno contribuito a preservare assoggettandosi a norme di tutela rigidissime. Vincoli che hanno preservato la miracolosa armonia fa fra storia, natura e lavoro dell’uomo che dura da secoli ed è stata cantata da poeta Mario Luzi».

Una sensibilità talmente accentuata che, nel 2007, il progetto di un gruppo di nuove abitazioni, nei pressi di Pienza, scatenò un autentico putiferio per cui non fu realizzato.

Per questo i produttori Orcia Doc sono sbalorditi e indignati che nel territorio di produzione della loro denominazione ci sia uno dei 23 siti italiani considerati idonei da SOGIN per ospitare un nuovo insediamento largo 178 ettari di cui 110 destinati a ospitare le 90 costruzioni in calcestruzzo che racchiuderanno 78 mila metri cubi di rifiuti.

Eppure, secondo Sogin, «la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), ovvero il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, permetterà di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività».

TUTTE LE AREE INDIVIDUATE DA SOGIN IN ITALIA

PIEMONTE: Otto zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo)

TOSCANA E LAZIO: Ventiquattro zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)

BASILICATA-PUGLIA: Diciassette zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)

SARDEGNA: Quattordici aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei)

SICILIA: Quattro aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).

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Coronavirus, il lockdown del turismo del vino mette in ginocchio la Doc Orcia

“Oggi avere un solo mercato largamente prevalente, quello locale, e una sola tipologia di cliente, il turista, si rivela come un fattore di fragilità per le aziende della Doc Orcia che potrebbero subire maggiori contraccolpi commerciali rispetto alle altre denominazioni toscane”.

Così il presidente del Consorzio di tutela, Donatella Cinelli Colombini, nel sottolineare che “gli effetti della crisi nelle vendite del vino, vanno sommati ai mancati introiti per l’affitto di appartamenti e per la ristorazione agrituristica che probabilmente resterà vuota“.

Nell’area di produzione della Doc Orcia ogni anno si registrano quasi un milione e mezzo di presenze turistiche. Sono invece circa un milione gli escursionisti attratti dalle bellezze naturali, artistiche e termali. Motivo per il quale il 65% delle cantine dell’Orcia pratica attività di agriturismo o ristorazione, con la vendita diretta dei vini.

Una situazione privilegiata per una giovane Doc, che al cospetto di Coronavirus diventa il tallone d’Achille.

“Un elemento – sottolinea Cinelli Colombini – che rischia di trasformarsi da opportunità a grosso rischio, perché esiste il fondato timore che i turisti non arrivino”.

Sono una sessantina le aziende produttrici di Orcia Doc, in grado di produrre poco meno di 300 mila bottiglie di vino all’anno, su una superficie di 153 ettari di vigneto. Si tratta dunque di imprese piccole o molto piccole, in gran parte a carattere familiare.

Dodici i comuni nell’area collinare fra le denominazioni del Brunello e del Vino Nobile, in una zona di grande vocazione nella produzione di vini rossi da invecchiamento compresa tra Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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Il Tar Toscana sospende la caccia in braccata al cinghiale. Produttori di vino in rivolta

FIRENZE – “La decisione del Tar della Toscana che ha sospeso in via cautelare la caccia in braccata al cinghiale, è di fatto una condanna a morte per tante produzioni viti-vinicole della Toscana e quindi per tante aziende che sulle viti e sul vino di qualità hanno fatto investimenti cospicui”.

Così Luca Sanjust, Presidente di A.VI.TO – Associazione vini Toscana Dop e Igp, il primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità, ha commentato la decisione dei giudici amministrativi di sospendere la caccia in braccata al cinghiale.

E’ evidente che si tratta di una mazzata durissima per tutti noi – ha spiegato Luca Sanjust – perché ci lascia indifesi di fronte a una situazione oramai ingestibile in cui l’aumento sproporzionato e incontrollato degli ungulati ha completamente rovesciato qualsiasi principio di equilibrio naturale.

Siamo in una situazione innaturale in cui non riportare queste popolazioni di cinghiali a un numero equilibrato significa non voler il bene della natura toscana”.

I primi a pagare i conti di questa deriva falsamente ambientalista – ha concluso il presidente di A.VI.TO. – saranno proprio coloro che, come noi viticultori , sulla qualità dell’ambiente hanno fatto una scommessa imprenditoriale e di vita.

Ci auguriamo che qualcuno quando anche il settore del vino sarà messo in ginocchio non venga da noi a piangere false lacrime di coccodrillo. O si interviene oggi, qui e ora, o è preferibile che chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica, taccia e lo faccia per sempre”.

Nata nel 2016  A.VI.TO. rappresenta oltre 5 mila imprese per un fatturato stimato di circa un miliardo di euro ed una quota export superiore al 70%. Riunisce 20 consorzi di Tutela:Vino Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Morellino di Scansano, Vino Nobile di Montepulciano, Bolgheri, Denominazione San Gimignano, Maremma Toscana, Chianti Colli Senesi, Chianti Rufina, Montecucco, Cortona, Chianti Colli Fiorentini, Valdichiana Toscana, Orcia, Valdarno di Sopra, Carmignano, Montescudaio, Pitigliano, Terre di Pisa, IGT Toscana.

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Orcia Wine Festival: appuntamento a San Quirico dal 25 al 28 aprile

SAN QUIRICO D’ORCIA – E’ ormai alle porte il taglio del nastro della decima edizione dell’Orcia Wine Festival, l’evento che dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (SI), metterà in vetrina le eccellenze del territorio che dal 2004 fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.

Un festival vero e proprio che a partire dal prodotto principe, i vini della Denominazione di origine controllata Orcia, promuove una serie di eventi collaterali pensati per gli appassionati, ma anche per i più piccoli e per le famiglie, passando per gli amanti dei viaggi e del buon vivere.

Filo rosso che legherà tutti gli eventi dell’Orcia Wine Festival quest’anno la “Francigena di Vino“, ovvero il pellegrinaggio per antonomasia, che in queste terre è meta di tanti visitatori.

Alla scoperta delle cantine percorrendo la Via Francigena. Il tema di questa edizione, come detto, sarà “Francigena di Vino”: le visite in cantina potranno essere fatte in e-bike per i sentieri dello storico cammino utilizzando il meglio che più si preferisce.

Spazio per gli appassionati di due ruote, grazie all’Orcia Wine Bike in programma da giovedì a sabato alle 14.30; per chi ha voglia di godersi il paesaggio senza faticare saranno attive le visite in mini-bus, con l’iniziativa “Cantine con vista“, da venerdì a domenica con partenza alle ore 10.

Spazio anche per gli appassionati di trekking con escursioni sulla Via Francigena alla scoperta del paesaggio Unesco e delle sue cantine venerdì 26 e domenica 28. Per finire la possibilità di raggiungere l’Orcia Wine Festival da Siena con il Treno Natura, il treno d’epoca che percorrerà la Val d’Orcia collegato a San Quirico d’Orcia con un programma di grande rilievo nella giornata del 28 aprile.

L’EVENTO
Si tratta di una mostra mercato (dalle 12 alle 18), con in vetrina i vini dell’Orcia Doc, promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena nelle sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari, dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di vini delle aziende del territorio, oltre alla possibilità di visitare direttamente le cantine.

Grazie alla collaborazione con Onav Siena in programma numerose degustazioni guidate a tema. Tra le attività in evidenza il 25 aprile un convegno a cura di Giampietro Comolli, fondatore dell’Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, in vista del cambiamento di disciplinare dell’Orcia Doc.

Altro evento atteso è la master class guidata dal campione italiano dei sommelier Ais, Simone Loguercio, in programma il 26 aprile dal titolo “Orcia: il Sangiovese e i suoi fratelli”. Il ricchissimo programma è disponibile on line insieme alle cantine partecipanti sul sito www.orciawinefestival.wordpress.com.

L’Orcia Wine Festival è un evento promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena e con il patrocinio di Mipaaft, Regione Toscana, Provincia di Siena e Associazione Europea Vie Francigene.

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L’incontro tra vino Orcia e il diamante delle Crete alla Gran cena nel Castello

Sabato 19 novembre, la Mostra Mercato del tartufo bianco delle Crete Senesi, dedica un’intera giornata al perfetto connubio tra vino Orcia Doc e tartufo. L’evento, organizzato dall’Associazione Tartufai Senesi, è arrivato alla sua 31° edizione con successo, grazie non solo alla valorizzazione di un prodotto così inestimabile, ma anche ai vari legami di qualità che questo è riuscito a creare nel tempo con le altre eccellenze del territorio.

“E’ in questa occasione che la giovane Doc Orcia rampante e appassionata si incontra con l’eccellenza del tartufo bianco che nasce nei boschi selvaggi e incontaminati delle Crete Senesi, per andare a creare una combinazione di sapori sublimi” commenta Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio vino Orcia.

L’appuntamento è per sabato 19 novembre, dalle ore 15,00 alle 18,00 nel Museo del Tartufo di San Giovanni d’Asso, con la degustazione dei vini Orcia a cura del Consorzio. Saranno sette le cantine presenti con i banchi d’assaggio: SassodiSole (Torrenieri, Montalcino), Poggio Grande (Castiglione d’Orcia), Donatella Cinelli Colombini (Trequanda), Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia), La Canonica (San Giovanni d’Asso), Capitoni Marco (Pienza) e Campotondo (Campiglia d’Orcia). Per la degustazione sarà possibile acquistare il calice con la taschina presso l’info point al costo di € 5,00. A fare da cornice a questa iniziativa saranno i racconti di maghi, fate e fantasmi con lo spettacolo “Andiamo a veglia”, a cura degli allievi Aresteatro diretti da Margherita Gravagna.

Appuntamento imperdibile della serata è la “Gran Cena a km 0, connubio Orcia e Tartufo”, durante la quale saranno serviti piatti a base di tartufo bianco come il coscio di maiale alle mele al forno con purea di patate monna lisa, in abbinamento ai vini Orcia doc offerti dalle cantine Campotondo, Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, La Canonica, Poggio Grande, SassodiSole, az. Trequanda e Valdorcia Terre Senesi. La cena di gala, solo su prenotazione, avrà luogo nelle suggestive sale del Castello a partire dalle ore 20,30. Per prenotazioni contattare Biancane al numero 349 7504247 oppure biancane@inwind.it .

Ma c’è di più: nell’ambito della manifestazione dedicata al prelibato tartufo bianco delle Crete Senesi, il Consorzio del vino Orcia propone “Autunno nelle cantine Orcia Doc”: visite delle aziende con degustazioni di vino e anche caccia al tartufo. La prenotazione è obbligatoria, per informazioni contattare direttamente le cantine aderenti all’iniziativa (Capitoni Marco, Donatella Cinelli Colombini, Podere Forte e SassodiSole).

Ancora nei weekend della mostra, i produttori di vino Orcia saranno presenti con un banco di assaggio all’interno dei ristoranti di San Giovanni d’Asso e Montisi aderenti all’iniziativa, per far vivere, ai clienti che lo desidereranno, una vera esperienza del territorio, attraverso degustazioni e racconti del “vino più bello del mondo”.

Per maggiori informazioni sul programma completo della 31° Mostra Mercato del Tartufo bianco delle Crete Senesi visitare il sito www.mostradeltartufobianco.it.

Consorzio del vino Orcia e vini Orcia DOC

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo.

I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura.

Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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Ad Orcia “Calici di stelle” del vino più bello del mondo

“Calici di Stelle vuole essere un inno alla bellezza della Val d’Orcia, un omaggio alle tradizioni e alla cultura del territorio, che si riuniscono per la notte delle stelle cadenti, nella cornice del borgo di Castiglione d’Orcia” afferma il sindaco Claudio Galletti, definendo il significato profondo di questo evento. Insieme all’Assessore alla Cultura Alice Rossi, Galletti svela tutte le iniziative in programma per questa edizione 2016. Già dal weekend di sabato 6 e domenica 7 agosto dalle ore 20, sarà possibile “cenare con il produttore” nei ristoranti castiglionesi, i quali proporranno menù con piatti tipici valdorciani in abbinamento ai vini Orcia. Ogni bottiglia ha una storia da raccontare e il produttore svelerà segreti e aneddoti legati al proprio lavoro. “L’Orcia Doc, “il vino più bello del mondo”, sarà il file rouge che legherà insieme tutti gli elementi presenti in questa magica notte delle stelle” aggiunge Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio. Castiglione d’Orcia sarà quindi un paese in festa con divertimenti e animazioni per tutte le età. Musica, cibo e vino si uniranno in uno straordinario connubio che permetterà di far conoscere le eccellenze valdorciane. A partire dalle ore 17 i produttori saranno presenti con i vini Orcia nell’area del centro storico a loro dedicata. Ad animare il borgo per tutta la sera, ci saranno: esposizioni di artigianato, animazioni per bambini a cura di Piccola Fattoria Forte, laboratorio creativo a cura della Biblioteca Comunale e il Ludobus per scoprire gli antichi giochi di legno, lezioni di pici per imparare a tirare la pasta insieme alle massaie castiglionesi, i cooking show a cura dei ristoratori, esposizione di auto e moto d’epoca, artisti di strada con i loro spettacoli e, novità di quest’anno, “artisti sotto le stelle” che saranno impegnati a decorare barrique. Non mancherà l’esibizione dei Maggiaioli di Castiglione d’Orcia, eredi di un’antica tradizione gelosamente conservata, mentre, in Piazza Vecchietta, gli sarà dedicata una proiezione e una mostra fotografica intitolata “La lunga e antica tradizione del Maggio”. Si rinnova anche per quest’anno, la partecipazione all’evento della delegazione Onav Siena con “Sotto un cielo di stelle” la degustazione tecnica guidata di vini Orcia Doc a cura di Onav Siena, che si svolgerà alle ore 18:30 nella sala consiliare storica in Piazza Vecchietta. Alle ore 19, all’interno della prestigiosa Sala d’Arte, avrà luogo la performance interattiva del libro “A cena con Babette” di Giovanni Pellicci e Lorenzo Bianciardi accompagnata da piccoli assaggi di cibi valdorciani e vino Orcia. Conclude la serata di Calici di Stelle il grande concerto spettacolo dei “Leggera Electric Folk Band” (dalle ore 22), una formazione musicale unica nel suo genere in Toscana, che unisce la potenza del rock alla poesia del canto popolare. Lo spettacolo si avvarrà della straordinaria collaborazione di una grande realtà culturale del territorio, il Coro dei Minatori di Santa Fiora che si andrà ad unire alle voci della band, in un connubio fra passato e presente che nella magica notte del 10 agosto i visitatori troveranno anche nei cibi, nelle produzioni artigiane e nei vini Orcia. Calici di Stelle è un evento promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino e il Movimento del Turismo del Vino. Localmente in Val d’Orcia è organizzato dal Comune di Castiglione d’Orcia in collaborazione con il Consorzio del vino Orcia, Strada del vino Orcia e Onav Siena. Quest’anno l’evento viene patrocinato dai Comuni di Chianciano Terme e San Quirico d’Orcia. 

Castiglione d’Orcia – cenni storici
Nel 714 Castiglione d’Orcia era un castello della nobile famiglia senese degli Aldobrandeschi. Per un breve periodo fu uno stato indipendente per poi, nel Trecento, essere incluso fra i possedimenti di Siena. La sua posizione alta sulla Val d‘Orcia ne fece una sorta di sentinella sulla via Cassia e poi sulla Francigena. Una sorte che, soprattutto per Rocca di Tentennano, sul lato opposto e più alto dello sperone roccioso, determinò assedi e contese per impossessarsi di questa roccaforte strategica. Molto belle la Chiesa di Santa Maria Maddalena e la Pieve dei Santi Stefano e Degna, i cui principali dipinti sono ora esposti nella Sala d’Arte nel centro di Castiglione. Nel comprensorio comunale vanno inoltre ricordati il castello della Ripa, il campanile di Campiglia e gli enormi pozzi di cui, quello di Rocca d’Orcia, è il più grande della Provincia di Siena. Rocca di Tentennano ospitò Santa Caterina da Siena che proprio lì, nel 1367, imparò a scrivere. La zona è ricca di sorgenti la più importante delle quali è Vivo d’Orcia che per decenni ha dissetato la città di Siena. Nella prima metà del Novecento, Castiglione d’Orcia ha raggiunto una popolazione di circa 5.000 abitanti che si è attualmente dimezzata. Le attività prevalenti sono l’agricoltura e il turismo con particolare riferimento al turismo termale le cui antiche acque calde formano il meraviglioso fosso bianco di Bagni San Filippo.

Consorzio del Vino Orcia e vini Orcia DOC
La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende la varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo, in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. 13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

Leggera Electric Folk Band e il Coro dei Minatori di Santa Fiora
La Leggera Electric Folk Band è uno dei gruppi più interessanti del panorama musicale toscano. Nato da un lavoro di ricerca sulla tradizione delle “canzoni da osteria” che li ha condotti a rivisitarle in chiave moderna, con un effetto di enorme energia e nuove sonorità.Membri: MARINA NUCCIOTTI: Voce GIANMARCO NUCCIOTTI: Voce, Chitarra acustica, Chitarra elettrica, Ukulele, Armonica. MATTEO BENEDETTELLI: Pianoforte, Tastiera e Fisarmonica IVANO ROSSI: Sax soprano, Sax baritono, Chitarra 12 corde GUIDO NUCCIOTTI: Clarinetto e Quartino FRANCESCO CENCINI: Basso DARIO ROSSI: Batteria DOMENICO GIARAMITA: Percussioni JESSICA BONELLI: Cori DANIELE BALLERINI: Cori

Info: leggeramonteamiata@gmail.com FACEBOOK: Leggera Electric Folk Band – Monte Amiata

Il “Coro dei minatori” che si è formato circa tre anni fa con l’obiettivo di recuperare e reinterpretare il vasto e originale repertorio di musica popolare santafiorese e amiatino. Il gruppo, ha come obiettivi la ricerca, la riscoperta e la “ripulitura” da incrostazioni spurie del repertorio tradizionale e la scelta delle forme della riproposizione musicale e dell’esecuzione. Il gruppo ha partecipato ai più importanti festival e manifestazioni in Italia ed all’estero. Il Coro ha collaborato anche con il cantautore Simone Cristicchi.

CALICI DI STELLE – 10 agosto 2016 Castiglione d’Orcia

PROGRAMMA

ASPETTANDO CALICI DI STELLE

–          A cena con il produttore sabato 6 e domenica 7 agosto (h. 20:00) nei ristoranti aderenti all’iniziativa

–          Piatto delle Stelle: piatti tipici valdorciani serviti con calici di vino Orcia Doc dall’8 al 10 agosto (nei ristoranti aderenti all’iniziativa)

IL 10 AGOSTO 2016

Dalle ore 17:00 nel centro storico di Castiglione d’Orcia

–  degustazioni di vino Orcia Doc ai banchi di assaggio dei produttori

– assaggi di crostini tipici della tradizione a cura di Pro Loco e braciere di maiale a cura dell’Associazione Polisportiva

–  laboratorio di pici, per imparare a tirare la tradizionale pasta locale con le massaie castiglionesi

–  cooking show di piatti della cucina castiglionese e punti ristoro a cura dei ristoranti

–  botteghe aperte

–  mercatino di artigianato locale e prodotti tipici valdorciani

–  esposizione di auto e moto d’epoca

– “La lunga  e antica tradizione del Maggio” musiche popolari, proiezione e mostra fotografica dedicata ai maggiaioli di Castiglione d’Orcia (in Piazza Vecchietta)

– artisti sotto le stelle, estemporanea artistica di barriques lungo le vie del centro storico

– spettacoli di artisti di strada

18:30(sala consiliare storica – Piazza Vecchietta)“Sotto un cielo di stelle”degustazione tecnica guidata di vini Orcia Doc a cura di Onav Siena

19.00(Sala d’Arte) perfomance interattiva del libro “A cena con Babette” di Giovanni Pellicci e Lorenzo Bianciardi con assaggi di piatti tipici e degustazioni di vino Orcia doc

20:00iMaggiaioli lungo le vie del paese

22:00(Piazza dell’Unità d’Italia)concerto spettacolo dei Leggera Electric Folk Bandcon il Coro dei Minatori di Santa Fiora

SPAZIO BAMBINI dalle ore 17:00

–          “Sulle tracce dell’ornitorinco” laboratorio di animazione a cura della Biblioteca Comunale

–          Laboratori a cura di Piccola Fattoria Forte di Castiglione d’Orcia

–          Arriva il Ludobus con gli antichi giochi di legno

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Il vino Orcia saluta l’estate e domenica 19 si brinda in cantina

Fra gli emozionanti paesaggi del “vino più bello del mondo”, i produttori del Consorzio vino Orcia in collaborazione con la delegazione Fisar Valdichiana, vi aspettano per “Orcia arcobaleno”, il brindisi collettivo che inaugura l’inizio della stagione estiva. Alle ore 17,00 in ogni cantina avrà inizio il trekking nei vigneti con una guida d’eccezione, il produttore. Alle ore 18,00 il brindisi unirà contemporaneamente le sette cantine protagoniste dell’evento, ognuna delle quali abbinerà ad un calice di Orcia doc una specialità tipica. “Il vino Orcia è ancora un prodotto familiare che punta alla qualità, fatto con cura artigianale da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura” spiega la presidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini. “Per il nostro brindisi abbiamo pensato di valorizzare le tradizioni locali abbinando ad un calice di vino Orcia delle zuppe, piatto base della cucina povera toscana, che ogni cantina proporrà nella sua versione più tipica. Inoltre la presenza della delegazione Fisar Valdichiana, importante associazione che forma numerosi sommelier, manifesta la costante collaborazione con quelle realtà che vedono il vino protagonista” conclude Donatella Cinelli Colombini. Capitoni Marco (338.8981597) sarà presente nella sua cantina a Pienza con l’assaggio di tre diverse interpretazioni di Sangiovese accompagnate dalla panzanella preparata nella particolare ricetta di Antonella, mentre Valdorcia Terre Senesi (Castiglione d’Orcia, 339.4224240) propone la variante aromatizzata con l’origano di campo accostando un “Riparosa” Orcia Rosato Doc. Donatella Cinelli Colombini vi attende alla Fattoria del Colle (Trequanda, 0577.662108) per degustare insieme ad un calice di Orcia doc la “Ciancifricola”, la zuppa di pane a base di pomodoro e uovo, detta anche “Picchio Pacchio”. Il Poggio, a San Casciano dei Bagni (0578.53748/335.8376122), proporrà accanto ai vini Orcia doc, una zuppa di legumi e cereali con pancetta croccante di Cinta Senese. A San Giovanni d’Asso, la cantina La Canonica  preparerà una zuppa di farro abbinata ad un calice di Dongiovanni 2011, Orcia Sangiovese (348.4223327/349.7857800), così come sarà a base di farro la Zuppa Etrusca con erbe spontanee di campo e olio Dop Terre di Siena proposta dalla cantina Olivi – Le Buche (Sarteano, 0578.274076/3356070484). A SassodiSole (Torrenieri, 0577.834303) sarà possibile brindare con un calice Orcia Rosso 2014 da degustare con la zuppa di pane preparata da Graziella, il piatto tradizionale della cucina povera toscana per eccellenza. (Per ulteriori info e prenotazioni contattare direttamente le cantine- è gradita la prenotazione). Il brindisi “Orcia Arcobaleno” del 19 giugno è anche social. Scatta e condividi con il tag dedicato #orciaarcobaleno, insieme a quello ufficiale dell’iniziativa , sui canali social Facebook, Twitter e Istagram. Un modo per raccontare attraverso le immagini l’inizio dell’estate, il territorio e le cantine del vino Orcia. Toscana arcobaleno d’estate è un evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione e di Fondazione Sistema Toscana. Inoltre è sostenuta dal quotidiano La Nazione in qualità di media partner.

IL VINO ORCIA DOC E IL SUO CONSORZIO 

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenute da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini nascono in una quarantina di cantine e manifestano l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è ancora un prodotto familiare, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Il vino Orcia è prodotto in uno dei comprensori agricoli più belli del mondo e in parte iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco.  13 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Consorzio vino Orcia info@consorziovinoorcia.it Tel 0577 887471

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Donatella Cinelli Colombini riconfermata alla guida del Consorzio Vini d’Orcia

Nata nel 2000, la giovane e ambiziosa Doc Orcia è in veloce innalzamento qualitativo e va annoverata fra le piccole denominazioni italiane emergenti. In occasione dell’Orcia Wine Festival 2016, evento che ogni anno porta a San Quirico d’Orcia migliaia di winelovers, il Consorzio ha rinnovato il suo Consiglio di amministrazione riconfermando la presidente Donatella Cinelli Colombini con Giulitta Zamperini e Roberto Terzuoli vicepresidenti e i consiglieri Andrea Giorgi (Sampieri del Fà), Capitoni Marco (dell’omonima azienda Capitoni), Paolo Salviucci (Campotondo), Emanuele Bizzi (Trequanda), Antonio Rovito (Val d’Orcia Terre Senesi), Olivi Giuseppe (Olivi-Le Buche), Roberto Rappuoli (Podere Forte) e Berni Valentino (Loghi).

Infine Gabriella Giannetti (San Savino) ricopre il ruolo di segretario e Marco Turillazzi quello di sindaco revisore. Donatella Cinelli Colombini inizia il suo secondo mandato, forte del consenso dei soci ottenuto grazie al grosso lavoro dei tre anni passati. Eventi, contatti e comunicazione che si riassumono nel progetto ”Orcia, il vino più bello del mondo”. “La Doc Orcia viene prodotta in una settantina di aziende di cui 41 iscritte al Consorzio. Il vino Orcia è ancora qualcosa di artigianale seguito con cura amorevole dai produttori stessi dalla vigna fino al cliente finale” ha spiegato la Cinelli Colombini.

La produzione totale della denominazione è di 240.000 bottiglie l’anno con il Sangiovese come principale vitigno dei rossi (Orcia con il minimo di 60% e Orcia Sangiovese con il minimo di 90% di Sangiovese anche nella versione riserva) e piccole quantità di Doc Orcia bianco, rosato e Vin Santo. Il territorio di produzione si estende in 13 comuni ed è fra i comprensori agricoli più belli e incontaminati, per questo è diventato una destination turistica di prima grandezza con quasi un milione e mezzo di presenze turistiche e un milione di visitatori giornalieri. “Sono questi visitatori il primo e principale mercato del vino Orcia. Una diversificazione produttiva che riguarda anche le cantine, il 65% delle quali ha una struttura ricettiva e/o un ristorante.

Posso dunque affermare che l’Orcia è la denominazione più turistica d’Italia” ha aggiunto la Presidente. Il Consorzio ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con DM 57934 del 25/07/2014 il riconoscimento Erga Omnes e sviluppa ogni anno un gran numero d’iniziative. Nel 2016 sono in programma l’attivazione dell’Orcia Wine Class, a cura della delegazione Onav Siena, che offrirà minicorsi sul vino ai turisti e il potenziamento – in numero e in dimensione – degli eventi sul territorio che riguarderanno 6 dei 13 comuni della denominazione. L’Orcia Wine Festival, appena concluso a San Quirico d’Orcia, ha visto l’afflusso di circa 2.000 appassionati e operatori. Nel futuro il vino Orcia vuole essere più visibile all’esterno anche per aprirsi a nuove opportunità commerciali.

Donatella Cinelli Colombini ricopre anche la carica di presidente nazionale delle Donne del vino ed ha nel suo curriculum la creazione – nel 1993- della giornata Cantine Aperte che ha diffuso in Italia il turismo del vino. Discendente da una famiglia di storici produttori di Brunello è lei stessa titolare di una cantina a Montalcino. Negli ultimi 15 anni ha dedicato una particolare attenzione al vino Orcia, denominazione in cui possiede un’azienda agrituristica e una cantina a Trequanda.

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