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La Guida Vitae 2022 premia il vino di un suo socio: bufera sul presidente Ais Sicilia

La Guida Vitae 2022 premia il vino di un suo socio: bufera sul presidente Ais Sicilia Camillo Privitera Etna Doc Primaterra

Il vino della cantina del presidente Ais Sicilia Camillo Privitera è stato premiato dalla stessa Ais nella Guida Vitae 2022, con le “Quattro Viti”. Il massimo riconoscimento dell’Associazione italiana Sommelier è stato dunque assegnato a un’etichetta – l’Etna Doc Rosso di Vigneti Primaterra – prodotta da un socio, nonché uno dei suoi massimi rappresentanti nazionali.

Un premio destinato a far discutere in vista del 54° Congresso Nazionale Ais, in programma a Bologna dal 19 al 21 novembre. A confermare che le “Quattro viti” alla cantina di Randazzo (CT) non siano passate inosservate in Sicilia, c’è l’email di alcuni vignaioli siciliani indirizzata a WineMag.it.

LA LETTERA

«Egregio Direttore – recita la missiva – mi chiamo X (omissis, ndr). Insieme ed un gruppo di amici ho deciso di scriverle per comunicare un fatto che ci dà parecchio fastidio e che ci sminuisce in quanto onesti lavoratori della terra e produttori di vino».

Abbiamo appreso che tra i vini con il più alto punteggio nella guida dei sommelier Ais, per la Sicilia è stato premiato il vino rosso della Cantina Primaterra dell’Etna, condotta dal presidente regionale di Ais Sicilia, Camillo Privitera.

Questo fatto pone seri dubbi sulle degustazioni effettuate per la guida dei vini siciliani dei sommelier, dal momento in cui lui stesso, oltre ad essere presidente regionale, è il responsabile effettivo della guida».

Ufficialmente, il responsabile della Guida Vitae per la Sicilia è Orazio Di Maria. Come confermano numerosi video, Camillo Privitera, proprio in virtù del suo ruolo, è sempre presente alle premiazioni, pur non partecipando alle degustazioni.

Un esempio? La diretta Facebook del 5 dicembre 2020, in cui il presidente nazionale Ais Antonello Maietta si collega in streaming con l’isola, per premiare Cantine Nicosia.

In quell’occasione, Graziano Nicosia, rappresentante della famiglia di produttori premiati dall’Associazione italiana sommelier con il Tastevin 2021, è seduto al centro. Proprio fra Orazio Di Maria e Camillo Privitera.

«Noi ogni giorno col nostro lavoro e col nostro sudore ci impegniamo assiduamente a fare vino – continua la mail inviata dai vignaioli siciliani a WineMag.it – e ci vediamo mortificati come piccoli produttori quando vediamo che, addirittura un presidente regionale dei sommelier, vede premiato un suo vino, non potendo far altro che pensare male di questo circuito».

«Perché l’Associazione dei Sommelier fa queste cose, penalizzando piccoli e grandi produttori a vantaggio di chi dovrebbe essere imparziale? La preghiamo cortesemente, direttore, di aiutarci a fare luce su questo avvenimento immorale e per noi ingiusto», è la chiosa alla lettera ricevuta dalla nostra redazione.

LA REPLICA DI CAMILLO PRIVITERA

Raggiunto telefonicamente da WineMag.it, Camillo Privitera, titolare della cantina Primaterra con la moglie Tiziana Gandolfo, si mostra tranquillo e per nulla preoccupato dalle polemiche.

«Non mi devo giustificare con nessuno – commenta il presidente Ais Sicilia – e se qualcuno ha qualcosa da dire, è libero di farlo. È un tema che potrebbe essere sollevato per qualsiasi soggetto che fa comunicazione e che si occupa di vino. Basti pensare a tutto quel comparto dei cosiddetti influencer».

Sono uno che non ha mai chiesto un vino o bevuto un vino che fosse regalato. Cose dette così hanno il sapore della perfidia, della malafede e della cattiveria, ovvero il sapore del “niente”. Sarebbe più opportuno fare queste domande al referente della Guida, Orazio Di Maria».

«Il presidente Ais Sicilia non fa le degustazioni, non sceglie il gruppo dei degustatori e non partecipa minimamente in nessun contesto della Guida Vitae. Questa pubblicazione vive da anni, non da adesso, di una sua autonomia», conclude Camillo Privitera.

Più in generale, l’Etna Doc Rosso 2016 di Vigneti Primaterra è uno dei 18 vini siciliani premiati da Ais. Il massimo riconoscimento delle “Quattro Viti” è stato assegnato anche ad altri 6 vini prodotti sulle pendici del vulcano.

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Dagli abissi marini al cratere dell’Etna ecco le nuove frontiere dell’affinamento

Dopo Akenta e gli spumanti lasciati ad affinare negli abissi marini, in Sicilia si tentano affinamenti in prossimità del cratere dell’Etna. Vini d’Alta Quota 2813 come i metri di altezza dove sorge l’Osservatorio dell’Etna gestito dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) partner del progetto lanciato dalla Cantina Calcagno lo scorso luglio 2015 che si è concluso con un incontro a Catania, lo scorso 11 Novembre, per verificare gli effetti. Innovativo esperimento sposato da INGV a costo zero e senza fini di lucro,  sostenuto soprattutto nell’interesse del territorio etneo. L’Ente INGV, si è limitato  esclusivamente alla concessione di uno spazio per la messa a dimora di un lotto di bottiglie della cantina per un anno.

“Il progetto, di natura sperimentale, – ha spiegato dal punto di vista tecnico l’enologo della cantina, Alessandro Biancolin – è il primo nel suo genere e si basa sulle teorie di Pasteur, chimico, biologo e microbiologo francese  vissuto tra il 1822 ed il 1895,  che sosteneva che “l’aria in alta quota è priva di germi ed è migliore per la conservazione di un prodotto fermentato come il vino”. Secondo lo studioso “l’aria più rarefatta, con meno ossigeno, mantiene i vini più giovani . Oltre a questi elementi, il progetto Vini d’Alta Quota 2813 ha voluto verificare se questi fattori, uniti a microclima esclusivo circostante, silenzio, assenza di luce e bassa concentrazione di ossigeno favoriscono il “rallentamento” del processo di maturazione del vino e, quindi, la longevità dello stesso.

I vini conservati all’interno dell’Osservatorio di Pizzi Deneri (Linguaglossa, Ct) sono stati le seguenti annate ed etichette:

  • “Feudo di Mezzo Etna Rosso” (2012)
  • “Arcuria Etna Rosso” (2012)
  • “Arcuria Etna Rosso” (2013)
  • “Feudo di mezzo Etna Rosso” (2013)
  • “Caricante Bianco” (2014)
  • “Arcuria Rosato” (2014)

Durante l’incontro a conclusione del progetto, moderato dal giornalista gastronomico Antonio Iacona, sono intervenuti: il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera; i titolari della cantina Calcagno; il responsabile digital marketing dell’azienda, Pietro Galvagno; l’enologo Alessandro Biancolin e lo Chef Seby Sorbello, Patron di Sabir Gourmanderie a Zafferana Etnea, che ha deliziato i partecipanti con realizzazioni culinarie intitolate ai sapori dell’Etna e dell’autunno. Presenti inoltre il responsabile dell’Osservatorio dell’Etna, Salvo Consoli; il responsabile della Guida Vini Ais Sicilia, Orazio Di Maria; i degustatori di Slow Wine, Antonio Politi e Simona Bonsignore, ed il sommelier Mauro Cutuli che ha guidato la degustazione. All’esame organolettico, i vini degustati (Arcuria Etna Rosso 201 , Feudo di mezzo Etna Rosso 2013, Caricante Bianco 2014 ed Arcuria Rosato 2014 si sono rivelati particolarmente freschi e minerali in un quadro di equilibrio armonico. I vini facenti parte del lotto del progetto saranno messi all’asta ed il ricavato sarà interamente devoluto all’INGV, per la ricerca e per l’acquisto di nuovi macchinari.

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