Categorie
Guida Vinialsuper news news ed eventi Vini al supermercato

L’Enoteca online Esselunga è conveniente?


L’Enoteca online di Esselunga è conveniente? Per rispondere a questa domanda abbiamo messo a confronto alcuni prezzi dell’e-commerce di vino e distillati dell’insegna di Limito di Pioltello (Milano) con quelli di altri competitor del settore, come Tannico, Callmewine e Bernabei. Non hai mai sentito parlare dell’Enoteca Esselunga? Ecco tutto quello che devi sapere, alla vigilia del primo anno dall’attivazione del sito web dedicato. Il sito è infatti online dal 14 novembre 2023, con oltre 1.000 referenze tra cui scegliere.

COS’È L’ENOTECA ONLINE ESSELUNGA

L’Enoteca Esselunga è un servizio esclusivo per l’acquisto online di vini, spirits e liquori. Permette di scegliere tra centinaia di etichette con consegna dedicata. Il servizio è rivolto ai soli utenti maggiorenni, titolari di Carta Fìdaty, ovvero della carta fedeltà Esselunga. Online, come spiega l’insegna milanese, si trova una selezione «frutto di un meticoloso lavoro realizzato in collaborazione con oltre 350 aziende produttrici». L’enoteca online Esselunga è stata sviluppata nell’intento di «uscire dai confini del negozio fisico per entrare in una dimensione più ampia, quella del negozio virtuale, con la consueta attenzione per la qualità e accuratezza nella proposta che caratterizzano Esselunga. Un valore aggiunto per i clienti finali e una vetrina per le aziende produttrici».

ENOTECA ESSELUNGA E SPESA ONLINE IN UNA SOLA CONSEGNA

Al di là del prezzo e della convenienza dei prezzi dell’Enoteca online Esselunga, il vero valore aggiunto è la possibilità di ricevere a casa la spesa di beni alimentari e generici insieme ai vini dell’e-commerce. «Chi sceglie lo stesso giorno e la stessa fascia oraria di consegna dell’ordine effettuato su spesaonline.esselunga.it – spiega l’insegna – potrà dunque ricevere gratuitamente la consegna degli articoli acquistati sul sito enoteca.esselunga.it insieme alla spesa». In questo caso non sarà richiesta una soglia minima di acquisto.

Ed è proprio da servizio di consegna a domicilio “Esselunga a Casa” che è nata l’idea di implementare l’offerta con la sezione “Grandi Vini”. «Da questo percorso – spiega Esselunga – si è delineata l’idea di raggiungere tutta Italia, portando a casa dei clienti etichette esclusive di vini e spirits attraverso un viaggio che parte da un magazzino a temperatura controllata, dove viene conservata ogni bottiglia proveniente direttamente dai produttori. Una filiera corta che permette di consegnare ovunque in modo veloce e garantito: è nata così Enoteca Esselunga».

CONSEGNA A CASA IN (QUASI) TUTTA ITALIA

La consegna con il furgoncino Esselunga è prevista solo nelle zone già raggiunte dal servizio online. La consegna con corriere è invece attiva su tutto il territorio nazionale, ad esclusione di: Livigno (SO), Campione d’Italia (CO), Repubblica di San Marino e Stato del Vaticano. Un altro segnale dei grandi passi avanti fatti sul fronte del vino da Esselunga dalla fine degli anni 90, quando presso il negozio di Casalecchio di Reno (Bologna) fu inaugurata una nuova modalità espositiva. Un’area dedicata in cui le bottiglie venivano posizionate non solo in verticale ma anche inclinate. Oggi, negli ottantotto superstore Esselunga e negli otto caveau del format laEsse, l’enoteca ha una sua forte identità caratterizzata anche dalla presenza di un sommelier a disposizione della clientela.

COSTI DI CONSEGNA ENOTECA ESSELUNGA

Il limite minimo per l’inoltro dell’ordine è di 40 euro, al netto delle spese di consegna. Il contributo di spedizione è gratuito per i nuovi registrati, che inoltrano il primo ordine. I costi ordinari di spedizione con il furgoncino Esselunga sono pari a 7,90 euro per acquisti inferiori a 110,00 euro. La cifra scende a 6,90 euro per acquisti superiori a tale importo. Per la consegna tramite corriere è invece previsto un costo di 7,90 euro. Si può usufruire della consegna gratuita degli articoli Enoteca Esselunga senza la soglia minima di spesa qualora l’ordine sia effettuato successivamente alla spesa con il servizio Esselunga Online, scegliendo lo stesso giorno e fascia oraria di consegna.

PREZZI ENOTECA ONLINE ESSELUNGA: SONO CONVENIENTI?

Ma torniamo al nocciolo della questione: i prezzi dei vini dell’Enoteca online Esselunga sono davvero convenienti? A giudicare dalla nostra ricerca, il nuovo servizio è molto competitivo, in numerosi casi, considerando soprattutto la possibilità di sommare la spesa “generica” alla spesa “enoica”. Con o senza costi di spedizione dei competitor, ecco cosa abbiamo scoperto su una selezione di 30 vini, scelti online in due categorie: “Vini da 245 a 20 euro” e “Vini più economici”. La vera differenza, dunque, è la selezione: molto più profonda sugli storici siti di vendita di vino online e, dunque, molto più accattivante per chi cerca vini particolari e “chicche” sui portali e-commerce .

VINI DA 245 A 20 EURO

  • Dom Perignon 2015, Champagne Brut Vintage (con astuccio): 245 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 212 euro (senza costi di spedizione) – 230 euro (inclusi i costi di spedizione).
  • Perrier-Jouët, Champagne Blanc de Blancs (con astuccio): 89 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 92 euro (con/senza costi di spedizione).
  • Ferghettina, Franciacorta Brut 2020 Milledì Magnum (con astuccio): 65 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 64,90 euro (con/senza costi di spedizione).

  • Pol Roger, Champagne Brut Reserve S.A. con astuccio: 54 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 61 euro (senza costi di spedizione) – 65,90 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Louis Latour, Bourgogne Cuvée Rouge 2021: 31 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 27,60 euro (senza costi di spedizione) – 34,59 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Rainoldi, Valtellina Superiore Inferno Riserva 2019: 29,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 30,90 euro (senza costi di spedizione) – 37,70 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Cà Maiol, Lugana 2020 Fabio Contato: 29 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 25,12 euro (senza costi di spedizione) – 33 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Saint Clair, Pinot Nero 2022: 28 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 28,50 euro (senza costi di spedizione) – 34,40 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Tormaresca, Furia di Calafuria 2023: 24 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 21,60 euro (con/senza costi di spedizione).

  • Carpineto, Toscana Cabernet Sauvignon Farnito 2019: 23,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 23 euro (senza costi di spedizione) – 30,95 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Schiopetto, Friulano 2021: 21,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 19,70 euro (senza costi di spedizione) – 27,60 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Pieropan, Valpolicella Classico 2021 Ruberpan: 21,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 22,90 euro (senza costi di spedizione) – 28 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Abbazia di Novacella, Gewürztraminer 2022 Praepositus: 21,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 19,90 euro (senza costi di spedizione) – 25 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Vigneti Massa, Derthona 2022: 20 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 19,30 euro (senza costi di spedizione) – 25,20 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Fritz Haag, Riesling Mosel QbA Kabinett Brauneberger Juffer 2022: 19,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 21 euro (senza costi di spedizione) – 28,95 euro (inclusi i costi di spedizione).

VINI PIÙ ECONOMICI

  • Casale del Giglio 2023 Satrico: 8,20 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 8,20 (senza costi di spedizione) – 13,10 (inclusi i costi di spedizione).

  • Bisol 1542, Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Jeio S.A.: 9,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 9 euro (senza costi di spedizione) – 14,90 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Cavicchioli, Lambrusco di Sorbara 2022 Vigna del Cristo: 9,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 9,90 euro (senza costi di spedizione) – 14,90 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Vespa, Fiano Salento 2023: 10,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 10,40 euro (senza costi di spedizione) – 17,20 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Duca di Salaparuta, Vermentino Sentiero del Vento: 12,80 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 9,50 euro (senza costi di spedizione) – 16,30 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Bortolomiol, Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Senior 2023: 11,40 (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 9,11 euro (senza costi di spedizione) – 16,90 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Frescobaldi, Alìe 2023: 11,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 9,90 euro (senza costi di spedizione) – 15,80 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Olivini, Lugana 2023: 11,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 12,50 euro (senza costi di spedizione) – 19,30 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Argiolas, Cannonau Arjola 2023: 12,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 15 euro (senza costi di spedizione) – 22,95 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Pievalta, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Dominè 2021: 13,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 13,50 euro (senza costi di spedizione) – 20,30 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Feudi di San Gregorio, Greco di Tufo Riserva Cutizzi 2022: 14,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 12,18 euro (senza costi di spedizione) – 19,10 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • La Valentina, Trebbiano Superiore Spelt 2021: 15,50 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 12,90 euro (senza costi di spedizione) – 18,70 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Feudi del Pisciotto, Cerasuolo di Vittoria 2021 : 16,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 17 euro (senza costi di spedizione) – 24,95 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Cantina Altemasi, Trentodoc Brut 2020: 16,90 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 16,90 euro (senza costi di spedizione) – 23,80 euro (inclusi i costi di spedizione).

  • Lunae, Colli di Luni Vermentino Etichetta Nera 2023: 17 euro (Esselunga). Prezzo più basso su altri e-commerce di vino: 15 euro (senza costi di spedizione) – 20,10 euro (inclusi i costi di spedizione).

Categorie
news news ed eventi

Scuola Italiana Sommelier (online): riconoscimento giuridico della Repubblica Italiana


FOTONOTIZIA – La Scuola Italiana Sommelier ha ottenuto il Riconoscimento Giuridico della Repubblica Italiana.
Ad appena 6 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 2017 ad opera dell’attuale presidente Nicola Ferrazzano, la prima scuola italiana di Sommellerie online ha centrato il proprio obiettivo. «Con questo riconoscimento – sottolinea Ferrazzano – anche gli Attestati di Qualifica Professionale di Sommelier rilasciati dalla Scuola Italiana Sommelier provengono da un’organizzazione riconosciuta in base alle normative in Italia e all’estero».

Categorie
news news ed eventi

Elezioni Ais 2022, i risultati: alta affluenza dei sommelier al voto online

Sono stati pubblicati da pochi minuti i risultati delle elezioni Ais – Associazione italiana sommelier 2022. Le votazioni si sono svolte esclusivamente online e hanno registrato un’alta affluenza, pari al 45% degli iscritti. Hanno votato ben 15.718 iscritti, su 34.709. Nel 2018 avevano espresso la loro preferenza solo 9.253 sommelier su 31.789.

Ha dunque premiato la scelta del Consiglio Nazionale dell’Associazione italiana sommelier che, per il rinnovo degli organi sociali nazionali e regionali/territoriali 2022-2026 ha scelto la piattaforma elettorale predisposta dalla società tedesca Polyas. Uno strumento “digitale” già utilizzato dai maggiori partiti politici tedeschi, dalla Banca d’Italia, da alcuni ordini professionali e da Istat.

L’esito del voto online, aperto dalle ore 10.00 del 26 giungo alle ore 14.00 del 27 giugno, è stato preceduto da un vivace dibattito tra candidati, protagonisti di un fuoco incrociato che ha avuto come teatro i social media.

Colpi bassi che non hanno risparmiato neppure le quote rosa, con attacchi (anche feroci) fra candidate. Sullo sfondo, i commenti delle varie fazioni e dei semplici osservatori, impegnati a difendere i membri della propria lista o stigmatizzare i toni troppo accesi.

VERSO L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE AIS NAZIONALE

Anticipate dall’intervista esclusiva rilasciata a winemag.it dal presidente uscente Antonello Maietta, non più candidabile, le elezioni nazionali Ais 2022-2026 hanno visto i seguenti risultati.

CONSIGLIO NAZIONALE AIS

Bonera Nicola 7534 Eletto
Gargiulo Nicoletta 6994 Eletta
Aldegheri Marco 6866 Eletto
Mosetti Angelica 6714 Eletta
Baldassarre Giuseppe 6439 Eletto
Camilli Sandro 6123 Eletto
Zorzi Renzo 5402 Eletto
Privitera Camillo 5248 Eletto
Luchetti Giovanni 5243 Eletto
Dani Andrea 3570
Dessanti Roberto 2964
Balsarin Giulio 2681
Molinari Alex 2627
Starace Marco 2390

REVISORI LEGALI NAZIONALI

Colella Chiara 9562 Eletta
Testa Michele 5215 Eletto
Guetta Guido Ascer 5067 Eletto
Rigon Stefano 3670
Dal Lago Graziano 2130

ABRUZZO

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Angela Di Lello 229
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Mennilli 196
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
L’AQUILA
Serenella Di Battista 21
CHIETI
Adriana Terreri 59
MARSICA
Walter Tullio 30
PESCARA
Luca Panunzio 42
TERAMO
Antonio Iannetti 13
SULMONA
Elisa Colella 9
VASTO – VAL DI SANGRO
Chiara Mascitelli 34

ALTO ADIGE

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Elvis Costa 113 Eletto
Paolo Tezzele 93
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Helmuth Zingerle 166
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bassa Atesina – Oltradige
Verena Rauch 8
Bolzano
Sigrid Innerebner 56 Eletta
Andreas Meraner 39
Merano – Val Venosta
Michael Baumgartner 15 Eletto
Katrin Holzl 10
Val Gardena – Val Badia
Egon Perathoner 8 Eletto
Devid Vinatzer 6
Valle Isarco – Val Pusteria
André Senoner 22 Eletto
Hubert Kastlunger 10

BASILICATA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Eugenio Tropeano 158
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Giovanni Luigi Corrado 131 Eletto
Simona Martulli (supplente) 20
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Vulture – Alto Bradano
Daniele Scapicchio 11
Potenza
Biagio Motta 107
Matera
Samuele Olivieri 37

CALABRIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Antonio Fusco 515
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Casazzone 313 Eletto
Giuseppe D’Urso (supplente) 165
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Arbereshe e Alto Ionio
Carmela Chimento 52
Catanzaro
Vincenzo Celi 59
Cosenza
Simona Cairo 185
Locride – Piana di Gioia Tauro
Angela Parrello 50
Reggio Calabria
Riccardo Cannistraci 77
Vibo Valentia
Attilia De Vito 44

CAMPANIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Tommaso Luongo 1326
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Maria Rosaria Grimaldi 1.043 Eletto
Daniela Casale 971 Eletto
Annarita Panza 890 Eletto
Anna Merola (supplente) 199
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Avellino
Annito Abate 88
Benevento
Maria Grazia De Luca 81
Caserta
Pietro Iadicicco 227
Cilento – Vallo di Diano
Maria Sarnataro 122
Costa d’Amalfi
Antonio Amato 43
Ischia e Procida
Tommaso Mascolo 22
Napoli
Gabriele Pollio 253
Penisola Sorrentina – Capri
Emanuele Izzo 113
Salerno
Nevio Toti 240
Vesuvio
Ernesto Lamatta 135

EMILIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Luca Manfredi 714 Eletto
Gaetano Palombella 280
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Barbara Guidi 507 Eletta
Davide Zappoli 267 Eletto
Alessandro Grossi 260 Eletto
Giuseppina Cenacchi (Supplente) 243
Danilo Ricardi (Supplente) 200
Antonio Camoni 96
Paolo Rollo 93
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bologna
Giuseppe Todisco 243
Modena
Paolo Benetti 169
Parma
Anna Maria Compiani 112 Eletta
Arnaldo Rampini 37
Reggio Emilia
Paolo Ferretti 123 Eletto
Carlo Favella 83

FRIULI VENEZIA GIULIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Renato Paglia 426
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Sonia Feruglio 367 Eletta
Tommaso Vidale (Supplente) 36
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Gorizia
Michele Paiano 78
Pordenone
Pierangelo Dal Mas 90
Trieste
Bruno Cataletto 82
Udine
Wladimiro Tulisso 184

LAZIO

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Francesco Guercilena 486 Eletto
Annamaria Iaccarino 260
Luigi Di Tofano 128
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Riccardo Sperti 459 Eletta
Benedetto Maurizi 410 Eletto
Luca Brienza 256 Eletto
Roberto Di Lelio (Supplente) 151
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Castelli Romani
Fabrizio Gulini 107
Colli della Sabina
Gabriele Giacomozzi 40
Fiumicino – Ostia
Ilaria De Donato 49
Frosinone
Maurizio Mazzucchi 69
Latina
Antonio Iaccarino 147
Rieti
Roberto Peron 43
Roma
Marco Sanfilippo 234
Valle dell’Aniene
Giovanni Rinaldi 49 Eletto
Claudio Piazza 11
Viterbo
Marco Isidori 70

LIGURIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Marco Rezzano 400
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Federica Dell’Acqua 368
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Genova
Marco Quaini 138
Imperia
Giovanni Carlo Orengo 40
La Spezia
Laura Picardi 81
Savona
Giancarlo Alfano 46
Tigullio – Promontorio di Portofino
Nicola Garibotto 65

LOMBARDIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Hosam Eldin Abou Eleyoun 1590 Eletto
Lisetta De Simeis 368
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Elena De Marziani 1171 Eletta
Massimo Piacentini 830 Eletto
Roberto Cassanelli 825 Eletto
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bergamo
Luigi Mascheretti 136
Brescia
Alessandro Caccia 355
Cremona – Lodi
Maurizio Milani 74
Lecco
Tiziano Tosetti 73
Mantova
Luigi Bortolotti 153
Milano
Fabio Scaglione 536
Monza e Brianza
Stefano Balconi 139
Pavia
Miriam Prencisvalle 103
Sondrio
Luigi Scaramuzzi 62
Varese
Matteo Tunisi 92

MARCHE

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Stefano Isidori 373
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Tania Rossi 342
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Ancona
Daniele Sordoni* 65
Ascoli Piceno
Marica Spuria 59
Fabriano – Alta Vallesina
Luca Gambucci 38
Fermo Porto San Giorgio
Barbara Paglialunga 39
Jesi e Castelli
Luca Giaccaglia 43
Macerata
Cesare Lapadula 33
Pesaro
Raffaele Papi 66
Urbino-Montefeltro
Franco Morena 40
*da verificare in quanto alla commissione elettorale centrale
risultano due candidati

MOLISE

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Carlo Pagano 74
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Antonella Di Lena 65
Giovanni Di Palma 56
Giampiero Mancini 56
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Campobasso
Carmine Guidone 22
Isernia
Daniela Tonti 38

PIEMONTE

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Mauro Carosso 1213
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Vincenzo Milanese 776
Francesco Napolitano 543
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Alessandria
Edi Perissinotto 122 Eletto
Antonino Catalano 21
Biella
Daniela Drago 55
Canavese
Lorenzo Labriot 71
Casale Monferrato
Daniele Guaschino 46
Cuneo – Alba
Rosalba Rolando 153
Novara
Stefano Brustia 129
Torino
Fabio Gallo 416
Verbano Cusio Ossola
Luca Molino 50
Vercelli – Valsesia
Luca Ferrero 35

PUGLIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Giacomo D’Ambruoso 1608
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Germano Farina 1.234 Eletto
Cosimo Damiano Balestrucci (Supplente) 326
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI
DELEGAZIONE
Bari
Raffaele Massa 280
BAT- Svevia
Maria De Tullio 113
Brindisi
Rocco Coliandro 164
Foggia
Amedeo Renzulli 142
Lecce
Marco Cristian Albanese 260
Murgia
Vincenzo Carrasso 473 Eletto
Michele Fasani 21
Taranto
Domenico Stanzione 181

ROMAGNA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Adolfo Treggiari 213 Eletto
Raffaele Nanni 190
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Roberto Gasperini 319
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Cesena
Vincenzo Tardino 124
Faenza
Mirko Morini 40
Forlì
Caterina Valbonesi 49
Imola
Stefano Luppi 20
Ravenna
Antonio Corsini 83
Rimini
Nunzia Tesoro 46

SARDEGNA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Antonio Furesi 430
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Mario Graziano Marras 301 Eletto
Sergio Cugliolo (Supplente) 43
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Cagliari
Simona Gulli 89
Gallura
Attilia Giovanna Medda 108
Nuoro
Francesco Deriu 44
Oristano
Alessandro Benini 55
Sassari
Pier Paolo Fiori 137

SICILIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Francesco Baldacchino 705
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Luigi Grasso 596
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI
DELEGAZIONE
Agrigento – Caltanissetta
Calogero Trupia 157
Catania Città e Sud
Maria Grazia Barbagallo 178
Catania Jonico – Etnea
Paolo Pennisi 18
Messina
Francesco Italiano 6
Palermo
Luigi Salvo 97
Ragusa
Fabio Gulino 20
Siracusa
Alessandro Carrubba 61
Taormina
Gioele Carmelo Micali 105 Eletto
Rocco Davide Federico 9
Trapani
Alessandro Sciacca 53

TOSCANA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Cristiano Cini 1.311
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Alessandro Bellini 792 Eletto
Francesco Luchetti 792 Eletto
Marco Ciabatti 632 Eletto
Riccardo Corti (Supplente) 271
Alessio Marcucci (Supplente) 190
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Apuana
Lorenzo Chiappini 68
Arezzo
Massimo Rossi 130
Firenze
Massimo Castellani 194
Grosseto
Sabrina Diligenti 115 Eletta
Massimo Groppi 70
Isola d’Elba
Antonio Arrighi 23
Livorno
Massimo Tortora 71 Eletto
Alessandro Malvasi 43
Lucca
Olimpia Bertolucci 107
Pistoia
Luca Carmignani 84
Prato
Bruno Caverni 122 Eletto
Stefano Tascini 108
Siena
Marcello Vagini 90
Val d’Elsa
Luigi Pizzolato 60
Versilia
Claudio Fonio 61

TRENTINO

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Gyorgyi Fieszl 148
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Edgardo Moncher 140
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Trentino Centrale
Patrizia Pensini 78
Trentino Occidentale
Elisa Ressegotti 34
Trentino Orientale
Giulio Rizzi 29

UMBRIA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Pietro Marchi 422
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Sattin 374
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Assisi – Nocera Umbra
Gianluca Falcinelli 38
Città di Castello
Tiziana Croci 47
Gubbio
Christian Belardi 58
Montefalco – Spoleto
Claudio Ciotti 19
Perugia – Trasimeno
Anna Chiara Baiocchi 113
Terni
Maurizio Orlandi 90 Eletto
Giovanni Lampis 53

VALLE D’AOSTA

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Alberto Levi 103
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Alessandro Framarin 52
Umberto Aglietta (Supplente) 40
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Aosta Provincia
Simone Clerin 41
Aosta Città
Gianluca Arcaro 57

VENETO

PRESIDENTE REGIONALE Voti
Gianpaolo Breda 1.225
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Bettina Solimando 673 Eletta
Mauro Carrazzai 620 Eletto
Alberto Matteazzi 531 Eletto
Mattia Villan (Supplente) 299
Marco Carlesso (Supplente) 284
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Belluno
Ivan Del Puppo 76
Padova
Rossano Moretto 282
Rovigo
Giovanni Geremia 106
Treviso
Wladimiro Gobbo 208
Venezia
Lorena Ceolin 176
Verona
Paolo Bortolazzi 240
Vicenza
Luca Grezzani 140

CHI ERANO I CANDIDATI CONSIGLIERI NAZIONALI AIS

Clicca sui profili per saperne di più

Aldegheri Marco
Baldassarre Giuseppe
Balsarin Giulio
Bonera Nicola
Camilli Sandro
Dani Andrea
Dessanti Roberto
Gargiulo Nicoletta
Luchetti Giovanni
Molinari Alex
Mosetti Angelica
Privitera Camillo
Starace Marco
Zorzi Renzo
CHI ERANO I CANDIDATI REVISORI NAZIONALI AIS

Clicca sui profili per saperne di più

Colella Chiara
Dal Lago Graziano
Guetta Guido Ascer
Rigon Stefano
Testa Michele
CHI ERANO I CANDIDATI PRESIDENTI REGIONALI AIS

Clicca sui profili per saperne di più

ABRUZZO
Di Lello Angela
ALTO ADIGE
Costa Elvis
Tezzele Paolo
BASILICATA
Tropeano Eugenio
CALABRIA
Fusco Antonio
CAMPANIA
Luongo Tommaso
EMILIA
Manfredi Luca
Palombella Gaetano
FRIULI VENEZIA GIULIA
Paglia Renato
LAZIO
Di Tofano Luigi
Guercilena Francesco
Iaccarino Annamaria
LIGURIA
Rezzano Marco
LOMBARDIA
Abou Eleyoun Hosam Eldin
De Simeis Lisetta
MARCHE
Isidori Stefano
MOLISE
Pagano Carlo
PIEMONTE
Carosso Mauro
PUGLIA
D’Ambruoso Giacomo
ROMAGNA
Nanni Raffaele
Treggiari Adolfo
SARDEGNA
Furesi Antonio
SICILIA
Baldacchino Francesco
TOSCANA
Cini Cristiano
TRENTINO
Fieszl Gyorgyi 
UMBRIA
Marchi Pietro
VALLE D’AOSTA
Levi Alberto
VENETO
Breda Gianpaolo
Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

E-commerce delle cantine: una bomba a orologeria pronta a esplodere

EDITORIALE – «E quindi uscimmo a riveder le stelle». Il verso 139 della Divina Commedia è quello conclusivo dell’Inferno. Dante e Virgilio si preparano a raggiungere il Purgatorio. Alle loro spalle, il Nono girone. Quello dei traditori. Qualcosa di simile, con un po’ di fantasia, sembra accadere in questi giorni nel mondo del vino italiano.

Molte cantine hanno investito per la prima volta sul web, per realizzare un e-commerce. Un modo per uscire dal tunnel del Covid-19, «a riveder le stelle». Ovvero compensare, attraverso gli ordini online, le vendite perse a causa del lockdown dell’Horeca (ristoranti, hotel, winebar e locali chiusi per Decreto) e della vendita diretta.

Proprio mentre il cielo sembra di nuovo aprirsi davanti agli occhi di centinaia di migliaia di vignaioli e piccoli produttori – gente che ha dovuto ricorrere al web per stare a galla, mica per fare business – qualcuno prova a spinger loro di nuovo nel buio più profondo.

I commenti poco generosi di distributori inferociti nei confronti di vignaioli e titolari di piccole realtà famigliari, la cui grande colpa sarebbe proprio quella di aver realizzato un sito web con e-commerce, serpeggiano come vipere in vari ambienti del settore. L’accusa? I prezzi praticati dalle cantine sarebbero in concorrenza con quelli della distribuzione.

IL CAPOLINEA

Il culmine della polemica è una mail di carattere minatorio inviata da un distributore alle cantine clienti. Il messaggio, condito a fette spesse d’arroganza e da una malcelata verve egocentrica, è forte e chiaro: non verranno più effettuati ordini a chi vende (anche) il vino da sé, attraverso il proprio e-commerce aziendale.

Ecco come il boom – del web e delle vendite online – rischia di diventare un crack. Una vera e propria bomba ad orologeria, che sta per esplodere (e in alcuni casi è già esplosa) nelle mani di uno o dell’altro.

Ovvero del produttore di vino che è ricorso al web per stare a galla durante il periodo nero del Covid-19, chiamato oggi a fare una scelta che non ammette zone grigie. O del titolare della distribuzione, che rischia di perdere le cantine clienti desiderose di continuare a sperimentare le “vendite (online) dirette”, traghettandosi fuori dal girone infernale del Covid-19 con il nuovo asso nella manica del proprio e-commerce.

Insomma, l’ennesima guerra tra innovatori e conservatori, in un Paese (l’Italia) che ama il progresso a targhe alternate. Una patata bollente, sotto un cielo di stelle.

Categorie
news news ed eventi

Corso sommelier online, è bufera. La Scuola si difende: «Siamo pop, questo è il futuro»

Diventare sommelier dalla vasca da bagno, sorseggiando un calice di vino recapitato a casa in delivery e seguendo le lezioni online, dal proprio smartphone, tablet o computer portatile. Tra le bolle di sapone. Un sogno? Non più, forse. Non a caso ha scatenato un polverone l’iniziativa della Scuola Italiana Sommelier.

La pubblicità di un corso online a prezzi popolari e fortemente concorrenziali rispetto a quelli “canonici”, ha causato la reazione di diversi rappresentanti delle altre compagini della sommellerie, tirate in ballo senza giri di parole.

Le lezioni, infatti, sono riservate a chi ha già conseguito l’attestato del I e II livello in associazioni come Ais, Fisar e Fis. Senza bisogno di alcun “test d’ingresso” o verifica ulteriore delle competenze già date per acquisite.

Nell’occhio del ciclone è finito così Nicola Ferrazzano, presidente nazionale della Scuola Italiana Sommelier e ancor più l’uomo che rischia di passare alla storia – perdonino i renziani, ancor più in tempi di paventate crisi di Governo – come il “Rottamatore” della Sommellerie italiana.

«Lungaggini e prezzi esagerati e ingiustificati degli altri corsi», i fili conduttori della filippica renziana, pardon “ferrazziana”. Insomma, poco da star sereni. La filosofia della Sis pare chiara e sintetica, per arrivare presto al risultato.

Il terzo livello del «Corso online per sommelier professionale» ha un costo di 320 euro, «tutto compreso». Il corsista riceve a casa «16 bottiglie di vino, libri di testo, un tastevin, una cravatta o foulard di pura seta e un kit di 9 sentori». Data di inizio fissata per le ore 20.30 di lunedì 18 gennaio. Dove? Dove vi pare. Purché il WiFi sia stabile.

Il 4 gennaio, l’Associazione italiana sommelier (Ais) si è affrettata a precisare sui propri canali social che «i corsi di 1°, 2° e 3° livello già programmati nel 2021 saranno nuovamente calendarizzati e pubblicati appena possibile», rimandando ai delegati provinciali per ulteriori informazioni: «Sono a vostra disposizione».

Lo stesso giorno, Fisar ha lanciato la campagna tesseramenti 2021: «Entra nella famiglia Fisar e scopri un mondo di eventi, degustazioni, corsi e contenuti. Scopri come tesserarti», il messaggio affidato a Facebook, seguito dagli binomio di hastag ufficiali: #NoiFisar, #GetFisar. Insomma, acque agitate in vista dell’auspicabile ripartenza dei corsi “in presenza” interrotti a causa di Covid-19.

Presidente Nicola Ferrazzano, è ormai consapevole di aver sollevato un polverone promuovendo un “corso online” per diventare sommelier. Qual è il suo punto di vista e cosa ha spinto la Scuola italiana sommelier a promuovere corsi online per il terzo livello, invitando allievi di altre associazioni?

Debbo fare una doverosa premessa per far meglio comprendere tutte le mie argomentazioni. La nostra associazione è l’unica che ha nel proprio nome uno specifico riferimento alla didattica: infatti siamo la Scuola Italiana Sommelier. Le altre sono Associazioni o Federazioni o Fondazioni che contengono solo un significato di aggregazione e non di istruzione.

La Scuola Italiana Sommelier non pone barriere, non crea ostacoli agli appartenenti di altre associazioni, ma accetta indistintamente chiunque voglia farne parte a prescindere dalla provenienza o appartenenza.

Noi promuoviamo Corsi di 1°, 2° e 3° Livello e i nostri Corsi, come precisato prima, sono aperti agli appartenenti di qualsiasi associazione senza l’obbligo di iniziare dal primo livello solo per questioni economiche.

Gli argomenti di base sul vino sono sempre quelli, sempre gli stessi, uguali per tutte le associazioni. Basta confrontare i programmi. Ben vengano, quindi, ai nostri Corsi anche gli iscritti di altre associazioni. La pubblicità e la concorrenza sono l’anima dello sviluppo, anche economico.

Si potrebbe pensare che vogliate “sfruttare” le difficoltà del momento delle altre associazioni, i cui corsi sono “fermi” a causa dell’emergenza Covid-19

Perché sfruttare le difficoltà del momento? Il Corso di 3° Livello è regolarmente programmato da mesi dopo aver svolto il 1° e il 2° Livello. È da anni che svolgiamo la doppia attività didattica in aula e online.

Se gli altri hanno fermato la loro attività in aula (come abbiamo fatto anche noi) senza l’alternativa della didattica online non è colpa nostra. Anzi ciò amplifica il nostro merito nel rispetto dei vari Dpcm per aver continuato la formazione didattica a distanza.

Noi rappresentiamo il futuro. I nostri Corsi online non sono più facili, ma sono solo più comodi e più accessibili in tutte le parti d’Italia, d’Europa e nel Mondo. Abbiamo studenti italiani dalla Danimarca, Germania, Inghilterra, Romania e persino dall’Australia.

Come è nata la Scuola italiana sommelier?

Dopo aver conosciuto nei minimi dettagli l’attività delle altre associazioni frequentando i loro Corsi (Sommelier Ais, Sommelier Fisar, Master Sommelier Fis) abbiamo creato con un gruppo di amici, il 30 maggio 2017, la Scuola Italiana Sommelier in alternativa alle altre esistenti con lo scopo di eliminare le lezioni superflue di un Corso che contribuivano solo ad allungare il percorso per meri scopi economici e commerciali.

Più sono le lezioni svolte (circa 15 -17 per livello) e più saranno i costi a carico degli iscritti. Un costo di € 600/700 per livello (pari a € 1800-2100 complessivi) non è più accettabile. Come non è più accettabile un Corso che duri 2 o tre anni.

Solo tre esempi di lezioni superflue: che senso ha fare una lezione di due ore solo sulla tecnica della degustazione visiva oppure una lezione sull’abbinamento cibo vino dedicata interamente alle uova e alle salse. oppure un’intera lezione dedicata alle insalate, all’olio e all’aceto? I nostri Corsi sono più essenziali e senza fronzoli.

Quanti iscritti conta la Scuola, ad oggi, e in quali regioni?

Le nostre sedi fisse sono a Genova, Brescia, Verona, Roma, Palermo, Cosenza e Bari. Online, invece, non abbiamo confini inviando direttamente a casa degli allievi ben 50 bottiglie di vino da 750 cl, 27 sentori per allenare l’olfatto, libri di testo, la Tavola degli Aromi, i Colori del Vino.

Quanti iscritti ai nostri 12 Corsi? Mi lasci dire con orgoglio: migliaia di iscritti all’anno, anche per i nostri bassi costi. Prezzi popolari per una cultura a portata di tutti.

Dal punto di vista burocratico e ufficiale, la Scuola italiana sommelier opera alla stessa maniera degli altri “enti” e associazioni di formazione?

La nostra tipologia, con codice fiscale e codice Ateco, è la stessa di tutte le associazioni, come previsto dalla legge. Ma badi bene, perché quello che sto per dirle ora farà scalpore, ma servirà a fare chiarezza. Tutte le altre associazioni (Ais, Fisar, Fis) aggiungono in calce ai loro Attestati (non diplomi) la seguente dicitura: “Riconoscimento giuridico con decreto n…”.

Questa dicitura è solo uno “specchio per le allodole”, in quanto farebbe intendere che l’Attestato abbia un qualche riconoscimento giuridico. Alcune loro pubblicità recitano addirittura così: “Corsi legalmente riconosciuti dalla Presidenza della Repubblica Italiana”.

Questa dicitura è assolutamente ingannevole, in quanto non esiste alcun attestato da sommelier che sia mai stato “legalmente riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica”. Come mai? E cos’è allora il riconoscimento giuridico?

Il “riconoscimento giuridico” di un’Associazione attiene solo al “conseguimento della personalità giuridica patrimoniale”, attraverso l’iscrizione nel relativo registro presso le prefetture che altro non è, appunto, che una mera garanzia patrimoniale dell’associazione, con il deposito di circa 80-100.000 euro accettato dallo Stato con relativo decreto. La Prefettura di Genova, per esempio, chiede il deposito di € 80.000.

Quindi, nulla a che vedere con la ventilata “validità giuridica dell’attestato”, che non esiste per nessuno. Il riconoscimento giuridico di un’associazione attiene solo al patrimonio e non conferisce alcuna valenza aggiuntiva all’attestato. Nulla ha a che vedere con la capacità professionale o didattica dell’associazione stessa. Morale: nessun attestato di Sommelier ha il riconoscimento giuridico.

Qual è la sua professione? 

Sono un imprenditore in pensione, laureato in Scienze Geologiche, ex dirigente di azienda, stella di bronzo al merito sportivo del Coni, Presidente Nazionale della Commissione Gare della Fitet (Federazione Italiana Tennistavolo).

Per passione Degustatore Onav, Sommelier Ais, Sommelier Fisar, Direttore di Corso Fisar, e Master Sommelier Fis, con l’incarico di Presidente Regionale Fis Liguria. Ideatore e titolare della Collana Vinario e autore del Manuale Pratico per il Novello Sommelier, della Tavola degli Aromi e di Liguria, tutti i vini in rassegna.

Il suo incarico di presidente nazionale della Scuola italiana sommelier è in palese contrasto con gli statuti di alcune delle associazioni da lei menzionate, se non altro in termini di concorrenza diretta. Nessuna di queste ha avviato procedimenti come ammonizioni, sospensioni o proceduto all’espulsione nei suoi confronti?

In realtà mi hanno espulso da tutte queste associazioni private perché se uno fa parte di un’altra associazione non può più farne parte. Che assurdità. Vorrebbero considerare la tessera culturale come l’appartenenza ad un partito politico.

Ma qui casca l’asino: non è che uno è Sommelier Ais o Fisar solo sino a quando paghi la quota sociale, si è Sommelier Ais o Fisar a vita, a prescindere dal rinnovo o meno della tassa annuale, perché quest’attestato lo hai ottenuto dopo aver pagato 1800 euro e superato un esame finale.

È solo una gabola per farti continuare a pagare la quota associativa. Il titolo non decade mai. Alle associazioni conviene far credere questo solo per continuare ad introitare le quote di iscrizioni annuali. Ad onor del vero solo Fis e Sis (Scuola Italiana Sommelier) rilasciano l’attestato di “Sommelier per Sempre”.

Nella sua opinione, cosa manca alla sommellerie “tradizionale” e in che modo la sua iniziativa creerebbe “valore aggiunto” al settore e non ulteriore confusione tra chi vuole avvicinarsi?

La nascita di nuove Associazioni culturali non crea mai confusione, al contrario amplia il panorama delle opportunità. È la paura del nuovo, la paura di perdere consensi che blocca l’evoluzione delle “vecchie” associazioni tradizionali.

Col passare del tempo il termine Sommelier, che identificava per antonomasia l’esperto del vino, ha oggi subito, in positivo, una contaminazione culturale con la nascita del Sommelier dell’Olio, della Birra, del Tè e persino dell’Acqua Minerale.

Qual è il nostro valore aggiunto? L’essenzialità dei nostri Corsi senza fronzoli ma soprattutto l’utilizzo della didattica a distanza che consente di portare la nostra cultura ovunque, specie nei piccoli paesi che mai avrebbero potuto partecipare ad un Corso per Sommelier.

Abbiamo Chef stellati che si iscrivono ai nostri Corsi così come proprietari di Cantine, di frantoi per i Corsi di Sommelier dell’Olio, di negozianti che non avrebbero avuto il tempo di partecipare se non attraverso i nostri Corsi online.

La nostra intuizione è stata l’arma vincente ovvero quella di spedire direttamente a casa le bottiglie di vino o i vari Kit di degustazione per far seguire rigorosamente in diretta (mai nulla di registrato) le nostre lezioni degustando tutti lo stesso identico prodotto.

Un ulteriore ed importante valore aggiunto è il riconoscimento della validità della didattica svolta dalle altre associazioni concorrenti (Ais, Fisar, Fis, Aspi, Onav) che consentono agli allievi di continuare e terminare un percorso iniziato anche presso altre associazioni senza dover iniziare tutto daccapo per meri scopi economici.

Termino dicendo che tutti i nostri Docenti sono Sommelier di rango, con grande esperienza alle spalle, che ci consentono di proporre corsi per Sommelier del Vino, dell’Olio, della Birra, del Tè, del Caffè, del Cioccolato, del Miele, dei Distillati, del Sakè, dell’Aceto, dell’Acqua Minerale e Mixology.


Aggiornamento delle ore 20.55 del 07/01/2021

Corso online, Fisar diffida la Scuola italiana sommelier

Categorie
news news ed eventi

Vini online ai prezzi di cantina: il Consorzio Montefalco fa “concorrenza” all’Horeca?

Vini ai prezzi di cantina“. Così il Consorzio Tutela Vini Montefalco e Spoleto ha presentato ieri la sua ultima iniziativa: lo shop online delle aziende associate. A colpire, oltre all’assenza di aziende storiche come Arnaldo Caprai e Scacciadiavoli dell’ex presidente Amilcare Pambuffetti, è l’utilizzo della parola “naturale” tra i “filtri” applicabili per la ricerca dei vini: un termine giudicato “ingannevole per il consumatore” dall’Ue. Ancor più sorprendenti i prezzi concorrenziali praticati dal portale, in alcuni casi inferiori alla media online.

È corretto che un Consorzio faccia “concorrenza” agli operatori e-commerce e “fisici” dell’Horeca, oltre a occuparsi della sua promozione? Un primo commento arriva proprio da Marco Caprai, raggiunto telefonicamente da WineMag.it: “Concordiamo su molte iniziative del Consorzio Vini di Montefalco, ma aderire a questa iniziativa ci avrebbe fatto sentire, diciamo così, un po’ a disagio“.

Non abbiamo un e-commerce nostro – continua Caprai – e per questo l’adesione sarebbe stata ancor più un controsenso. D’altro canto, ci siamo appoggiati in questi anni a diversi operatori che ci hanno dato soddisfazioni crescenti, sviluppando le vendite in maniera veloce.

Rispetto il Consorzio e le cantine che hanno deciso di aderire a questa iniziativa, ma personalmente, senza polemica, penso che qualcosa non quadri in questa operazione”.

Qualche esempio? Il Montefalco Sagrantino 2015 di Antonelli San Marco è in vendita a 21 euro sullo shop online del Consorzio. Costa 20,50 euro su Tannico, ma 22,90 su Callmewine e 24 euro su Vinodalproduttore. Lo Spoleto Doc Trebbiano spoletino 2019 “Trebium” del presidente è in vendita a 10 euro sullo shop consortile; su Callmewine a 10,50 euro, mentre su Vinodalproduttore a 12,90.

Il Montefalco Sagrantino Docg 2015 “Carapace” di Tenuta Castelbuono – Lunelli è in vendita a 24 euro sul sito del Consorzio, mentre a 25,50 euro su Tannico. Curioso il caso di Tabarrini, che vende sull’e-commerce consortile il Sagrantino Docg 2015Campo alla Cerqua” a 50 euro: la stessa bottiglia è in vendita su Callmewine a 39,80 euro.

Situazione che si ribalta col Sagrantino 2015 “Colle Grimaldesco” firmato da Tabarrini: 30 euro sull’e-shop del Consorzio Vini e 32,50 su Callmewine. Stessa convenienza per il Montefalco Rosso 2016 “Boccatone”, che costa 16 euro sul portale del Consorzio e 17,50 su Callmewine.

Gran differenza tra il prezzo del Sagrantino 2016 “Vignalunga” di Moretti Omero: ben 7,70 euro tra il Consorzio Vini (34,80 euro) e Callmewine (42,50 euro). Getta invece ancora più confusione sul concetto di “prezzo di cantina” il Montefalco Rosso Colpetrone, in vendita sul nuovo e-shop consortile a 10 euro, ma a prezzo pieno su Callmewine a 9,50 (al momento scontato a 8,40 euro).

Molto attenta a non “ferire” la sensibilità dei clienti storici dell’e-commerce, invece, Lungarotti : il Montefalco Sagrantino Docg 2016 costa 20,50 su Tannico e 22,80 euro sul sito del Consorzio. Si riduce (di poco) la convenienza di Tannico sul Montefalco Rosso 2016 Lungarotti: 11,50 euro contro i 12 euro consortili.

Tra le referenze più convenienti dell’e-shop del Consorzio Tutela Vini Montefalco, il Sagrantino Docg 2013 “Collenottolo” di Bellafonte: 30 euro sul negozio online di Montefalco; 36,60 su Tannico e Callmewine (oggi in promo a 34,90 euro). Di un euro più conveniente il Montefalco Rosso “Pomontino” Bellafonte. La concorrenza, insomma, è servita. Ma serviva davvero, nel 2020 horribilis dell’Horeca, anche quella di un ente consortile?

LA VISIONE DEL CONSORZIO
La data scelta per il lancio dello shop del Consorzio Tutela Vini Montefalco, del resto, non è stata casuale. Le saracinesche della “vetrina virtuale” si sono aperte ufficialmente lunedì 30 novembre, giorno del Cyber Monday, ovvero il lunedì successivo alla Festa del Ringraziamento negli Stati Uniti. Una data che chiude simbolicamente la settimana del Black Friday dedicata allo shopping on line.

Trentotto le aziende vinicole che hanno aderito a un’iniziative che consente ai winelovers di scegliere anche tra le “Scatole Tematiche” che conterranno vini di cantine diverse. A queste proposte si aggiunge la “Secret Box“, selezione speciale il cui contenuto sarà scoperto solo una volta giunto a destinazione.

“L’intento – spiega il Consorzio Vini Montefalco nel presentare l’iniziativa – è quello di avvicinare i consumatori in maniera diretta alle produzioni vinicole del territorio, ma anche approfondire conoscenze e curiosità sulle denominazioni tutelate”.

“Un filo diretto – continua l’ente – in un tempo in cui la virtualità è protagonista, nell’attesa di poter tornare a vivere la dimensione reale di un territorio unico e autentico come quello di Montefalco e Spoleto”. Prosit.

Categorie
news news ed eventi

Tignanello falso su Tannico, Magnocavallo: “Indagini Nas, concorrenti non marcino”

Sulla bottiglia di Tignanello falso venduta da Tannico sono in corso indagini dei Nas. A confermalo, attraverso una telefonata a WineMag.it, è Marco Magnocavallo, Ceo e Co-founder della più vasta enoteca online d’Italia. “Abbiamo fatto tutto il possibile”, sottolinea. E aggiunge: “I concorrenti non marcino su questa notizia”.

A far scattare le indagini del Nucleo anti sofisticazione dei Carabinieri di Milano è stato lo stesso numero uno di Tannico. “Il 2 aprile – spiega Marco Magnocavallo a WineMag.it – il nostro servizio clienti ha ricevuto la segnalazione da parte di un cliente che sosteneva di aver acquistato una bottiglia falsa di Tignanello”.

L’acquirente, bresciano, contatta anche privatamente il Ceo, su Linkedin. “Gli abbiamo risposto immediatamente, proponendo non solo il rimborso, ma anche il ritiro a domicilio della bottiglia, ovviamente a spese nostre. L’idea era quella di fare le nostre verifiche, trattandosi di un caso particolare”.

“Lo scambio di email e messaggi va avanti a lungo – racconta Magnocavallo – anche perché gli Antinori, da me contattati, dicono che è fondamentale avere bottiglia, perché c’è un’indagine dei Nas in corso. Ho dunque insistito con il cliente, che invece ha scelto di tenersi la bottiglia. Cosa che non ha sorpreso gli Antinori: mi hanno detto di conoscere bene l’acquirente, a quanto pare una persona avvezza a generare clamore”. Clamore che non riguarda la falsificazione della bottiglia, ma le “polemiche dopo l’acquisto”.

Ordina Tignanello su Tannico: scopre che è falso

Nel frattempo, Tannico avvia le ricerche nel proprio magazzino. “Abbiamo scoperto di avere altre 3, 4 bottiglie dello stesso lotto – evidenzia il Ceo di Tannico – che abbiamo ritirato e spedito ad Antinori, per la controprova. L’8 aprile, la cantina ci ha confermato che si trattava di Tignanello falso. Ho dunque deciso di contattare i Nas”.

Lo scambio di email va avanti per quasi una settimana, sino a che il nucleo Carabinieri per la Tutela della Salute convoca Marco Magnocavallo negli uffici di Milano, in via della Moscova, 2. “Era il 17 aprile – ricorda il fondatore dell’enoteca online – in pieno lockdown. Meglio di così non penso avremmo potuto gestire la situazione”.

Ma da dove arrivano le bottiglie false? Proprio su questo dettaglio si stanno concentrando le indagini dei Nas. “Come tutti i professionisti del settore – spiega Marco Magnocavallo a WineMag.it – noi acquistiamo le vecchie annate, quelle che chiamiamo ‘Vini rari‘, da quattro canali: cantine, aste, ristoranti e collezionisti privati”.

“Nel caso della bottiglia di Tignanello falso, siamo stati contattati da un fornitore collezionista privato – sottolinea il Ceo di Tannico – una persona fidata, che ci aveva già venduto altre bottiglie. Conservo ancora la email in cui ci parla di 6 bottiglie di Tignanello 2001 che avrebbe potuto acquistare a buon prezzo da un amico. Il prezzo soddisfaceva anche noi, dunque le abbiamo comprate”.

Si tratta di un collezionista italiano, attorno al quale si stanno stringendo sempre più le maglie delle forze dell’ordine. Un caso che, per Magnocavallo, non mina la credibilità del brand: “Tutto questo polverone messo in piedi tra i clienti – afferma – è frutto di invidia verso Tannico, nonché della volontà di darci fastidio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017: domani l’asta “Solare” da Sotheby’s

L’inizio dell’asta online di Sotheby’s è previsto per domani, 1 settembre: i 12 lotti di bottiglie di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017Solare” sono pronti per essere aggiudicati ai migliori offerenti.

L’artista con cui Ornellaia ha scelto di collaborare quest’anno è l’argentino Tomás Saraceno, noto a livello internazionale per le sue installazioni interattive che propongono, in un’epoca di tumulto ecologico, nuovi modi sostenibili di vivere il nostro pianeta.

Il tema della sostenibilità ambientale è anche il filo rosso che unisce l’artista ad Ornellaia, realtà che da tempo grazie ad un’agricoltura di precisione, punta su ecosistemi capaci di autoregolarsi di fronte a condizioni climatiche diverse.

È infatti l’alleanza tra il sole e i sistemi viventi abitati il punto da cui è partito Tomás Saraceno per creare sia le etichette dei grandi formati che saranno oggetto dell’asta, sia l’opera site-specific dedicata alla tenuta.

Il lotto più prestigioso dell’asta è la scultura-Salmanazar, intitolata “Pneuma 4.21×105”, un’imponente 9 litri Ornellaia 2017 sormontata da una sfera flottante e sottili linee nere che si ancorano al collo.

Oltre a questa, altri 11 lotti verranno battuti da Sotheby’s: 9 contengono altrettante imperiali (6 L), che raffigurano le diverse fasi dell’eclissi solare, vendute singolarmente o in coppia con una seconda imperiale di Ornellaia etichetta classica.

Un altro gioiello dell’asta è una verticale unica delle ultime 6 annate di Ornellaia, in 12 bottiglie da 750ml con etichetta di Vendemmia d’Artista e in cassetta di legno celebrativa. Infine, chiude l’asta il lotto di 6 magnum di Ornellaia Bianco, declinato nelle ultime tre annate.

Anche l’etichetta celebrativa “Solare” per le bottiglie da 750 ml di Ornellaia 2017 racchiude una peculiarità: realizzata con carta termo-cromica, cambia colore al tocco della mano, invitando a riflettere sull’ impatto che le nostre azioni hanno sul pianeta. Sarà presente in un unico esemplare in ogni cassa di Ornellaia da 6.

Queste opere enologiche ed artistiche sono messe all’asta online dal 1 al 9 settembre 2020. Chiunque si registri sul sito web di Sothebys potrà visionare i lotti, lasciare un’offerta e partecipare all’asta internazionale. Collezionisti di tutto il mondo potranno aggiudicarsi un lotto di questa collezione, compiendo contestualmente anche un gesto di grande generosità.

Il profitto dell’asta verrà infatti devoluto, come anche già l’anno scorso, alla Fondazione Solomon R. Guggenheim a sostegno del programma “Mind’s Eye”, creato dal dipartimento di educazione del Guggenheim per aiutare le persone non vedenti o ipovedenti a sperimentare l’arte attraverso l’utilizzo degli altri sensi.

ORNELLAIA VENDEMMIA D’ARTISTA
Il progetto Ornellaia Vendemmia d’Artista celebra e descrive il carattere di ogni nuova annata di Ornellaia. Ogni anno, a partire dall’uscita di Ornellaia 2006, avvenuta a maggio 2009, un artista contemporaneo firma un’opera d’arte site specific e una serie di etichette in edizione limitata, traendo ispirazione da una parola scelta dal Direttore dell’azienda, Axel Heinz.

Il progetto prevede inoltre che in ogni cassa di Ornellaia una delle 6 bottiglie (da 750 ml) abbia un’etichetta creata dall’artista. Esattamente come negli anni precedenti, il progetto include un’edizione limitata di 111 bottiglie grande formato (100 Jeroboams (3 litri), 10 Imperiali (6 litri) e 1 Salmanazar (9 litri)) numerate e firmate personalmente dall’artista.

Categorie
news news ed eventi

Fivi e il “Mercato virtuale”: bufera sull’e-commerce di vino dei vignaioli toscani

Nuova bufera nella Fivi. Questa volta è l’e-commerce di vino attivato il 2 luglio da alcuni vignaioli toscani ad agitare la Federazione italiana vignaioli indipendenti, già scossa dalle incognite sul Mercato di Piacenza 2020 e dalle evidenti pressioni della costola denominata “Rete Vignaioli“, durante il lockdown da Coronavirus.

A poche ore dalla messa online del “Mercato virtuale“, a cui hanno aderito un centinaio di vignaioli da tutta Italia – quasi il 10% dei 1.300 soci Fivi – il Consiglio direttivo della Federazione ha diramato una mail volta a stroncare sul nascere il nuovo portale:

Cari vignaioli, molti di noi hanno ricevuto in questi giorni una mail avente per oggetto ‘Presentazione de ‘I vini dei vignaioli indipendenti’. Si riferisce ad un sito e-commerce di vino promosso in maniera autonoma da un gruppo di vignaioli Fivi.

In seguito alle numerose richieste di chiarimento ricevute in queste ore da soci Fivi, giornalisti e consumatori, vogliamo con la presente ribadire che non si tratta in alcun modo di un’iniziativa Fivi e che il Consiglio direttivo non era assolutamente stato informato”.

È proprio su questa ultima frase che si concentra il nodo della querelle. Secondo quanto rivela a WineMag.it Gregorio Galli (nella foto sopra) tesoriere dell’associazione vignaioli toscani, il Direttivo Fivi era informato dell’iniziativa sin dagli esordi, ma ha deciso di non promuoverla ufficialmente, ritenendola poco strategica.

“Matilde Poggi in persona è informata su questo progetto sin dal mese di febbraio 2020 – sottolinea Galli – ovvero da quanto, in pieno lockdown da Coronavirus, noi vignaioli toscani abbiamo proposto a Fivi di aprire un e-commerce, sull’esempio dei nostri cugini francesi e di quello, già funzionante, dei vignaioli trevigiani“.

Del resto, con Matilde, siamo amici da tanto tempo. Andremo dunque avanti con il nostro progetto, consci di aver creato qualcosa che non ha altro intento se non quello di offrire un servizio in più ai vignaioli indipendenti. Ci chiediamo, però, perché l’e-commerce dei vignaioli trevigiani non viene criticato e il nostro sì?”.

D’altro canto, il “Mercato virtuale” promosso dall’associazione vignaioli toscani, “non presenta alcun riferimento a Fivi, né a marchi o loghi registrati”: “Se qualcuno ha dubbi li esprima – chiosa il tesoriere Gregorio Galli – con la consapevolezza che si tratta di qualcosa di ben noto al Direttivo Fivi, sin dalla sua fase embrionale”.

Affermazioni che Fivi non conferma. “Nulla da dichiarare, in quanto la questione è già stata chiarita internamente durante l’assemblea di oggi” (ieri, ndr) è la risposta dell’ufficio stampa della Federazione, interrogato sull’argomento da WineMag.it. Una riunione animata in gran parte dal tema “Mercato virtuale”, in cui Fivi ha annunciato un avanzo positivo di 200 mila euro. Un tesoretto sottochiave, in banca.

Intanto, l’e-commerce di “vino indipendente” continua a crescere e a convincere sempre più vignaioli in tutta Italia. Il costo dell’adesione, riservata agli associati Fivi, è di 80 euro: “Denaro che sarà interamente reinvestito in promozione, con le casse dell’associazione di scopo che dovranno essere a zero, a fine esercizio annuale”.

“Visto il no del Direttivo Fivi al progetto – spiega Gregorio Galli – abbiamo appunto deciso di attingere in toto alle casse dei vignaioli toscani per aprire una Associazione temporanea di scopo, utile a mettere in piedi una struttura digitale leggera, funzionale alle nostre esigenze più immediate”.

Grazie alla tecnologia Stripe, il “Mercato virtuale”, funge esclusivamente da luogo d’incontro tra consumatori e vignaioli. Senza transito di soldi o bottiglie. L’ordine del cliente arriva direttamente alla cantina e, in contemporanea, attiva lo spedizioniere per la consegna a domicilio, dalla provincia di Arezzo.

Particolare attenzione è stata riservata alla politica dei prezzi dei vini presenti sull’e-commerce. “Abbiamo discusso molto di questo – ammette Galli – con l’obiettivo di non creare problemi da un lato all’Horeca, dall’altro alle aziende che si occupano già della distribuzione dei nostri vini”.

L’invito ai vignaioli è di proporre prezzi generalmente più alti di quelli praticati in cantina o al Mercato di Piacenza, prendendo come riferimento quelli dello scaffale delle enoteche dove sono già presenti le etichette. Il portale si rivolge al cliente finale e non vuole minare i rapporti pregressi delle aziende”.

Sul “Mercato virtuale” si troverà dunque “il prezzo giusto” di ogni vino, lasciando però “margini di manovra per l’applicazione di sconti a discrezione del singolo vignaiolo”. I promotori hanno preparato un prospetto, con “calcoli utili a non scendere sotto a una determinata soglia”. Tutto, insomma, per evitare il secondo boomerang.

Categorie
news news ed eventi

Cantine aperte insieme, brindisi online da record con il Movimento turismo del vino

Il weekend del 30-31 maggio si è svolta Cantine Aperte Insieme, edizione speciale dell’evento organizzato dal Movimento turismo del vino che da oltre 25 anni porta alla scoperta dell’Italia del vino. Gli organizzatori hanno invitato le 800 cantine aderenti a brindare online alla ripartenza dell’enoturismo. Si è trattato del più numeroso brindisi online d’Italia.

“Siamo felici di aver sentito il calore dei nostri soci in questo weekend dedicato alla speranza – commenta Nicola D’Auria, presidente Movimento Turismo del Vino – abbiamo percepito la voglia di ripartire e tornare ad accogliere i turisti in cantina nel momento del brindisi di sabato 30 maggio, in cui le nostre cantine si sono riunite in un momento di condivisione in tutte le regioni d’Italia, da nord a sud”.

La scorsa settimana, il Movimento ha presentato il protocollo internazionale “Tranquillamente Enoturismo: linee guida e buone pratiche per un enoturismo Covid-Free”. “Stiamo lavorando affinché tutti i nostri soci possano riaprire in totale sicurezza – precisa D’Auria – insieme possiamo assicurarci che l’Italia torni a essere una delle più grandi destinazioni enogastronomiche del mondo”.

Categorie
news news ed eventi

Addetto al settore enoturistico: il corso online di Fondazione Antinori

Addetto al settore enotuiristico“. È la qualifica che è possibile conseguire iscrivendosi al primo corso organizzato in Italia dal Consorzio per la Tutela dei Vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia, in qualità di Ente Certificatore, con la collaborazione del Movimento Turismo del Vino Toscana.

Si tratta di un corso di formazione teorico pratico sul tema dell’enoturismo, necessario per esercitare l’attività di “addetto all’enoturismo”. Le lezioni, pronte a partire a breve, saranno svolte interamente in modalità e-learning, visto il momento di emergenza legato a Coronavirus, fino a esaurimento posti e al costo di 70 euro.

“L’iniziativa – spiega il Movimento Turismo del Vino Toscana – vuole mettere al centro il valore della formazione come attività fondamentale per rincontrare gli appassionati con uno sguardo più ottimista al futuro”.

Grazie al contributo della Fondazione Antinori, che tra i punti cardine del suo statuto ha proprio quello di sostenere attività culturali e di formazione sul territorio legate al settore vitivinicolo, il costo dell’attività formativa è stato sostenuto dalla stessa, garantendo la massima qualità del progetto e delegando al partecipante una quota di partecipazione figurativa di 70 euro”.

“Crediamo fermamente nella formazione come elemento imprescindibile della crescita professionale  di ciascun individuo ma anche del livello qualitativo dell’accoglienza in un territorio – spiega Albiera Antinori, Presidente del Consorzio DOC Bolgheri e DOC Bolgheri Sassicaia, la cui Fondazione di famiglia ha sostenuto con entusiasmo il progetto”.

In un momento complesso come quello che stiamo attraversando, sostenere la formazione in un settore strategico come quello dell’enoturismo è fondamentale per il nostro futuro, e dare un’opportunità pratica e comoda ai futuri responsabili di questo settore ci è sembrato importante”.

“Unire le forze insieme al Consorzio Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia è stata per noi una scelta assolutamente naturale, data anche la natura stessa della nostra associazione”, commenta Emanuela Tamburini, presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana.

“Le persone che andremo a formare grazie al corso – continua – sono gli addetti all’enoturismo del futuro. Il nostro obiettivo è quello di dare a queste nuove figure professionali gli strumenti necessari, non solo per far fronte alle nuove esigenze che incontreranno al tempo del Covid-19, ma soprattutto un valore aggiunto all’esperienza dell’enoappassionato nelle proprie cantine”.

IL CORSO ONLINE
Il corso online è stato ideato dall’avvocato Marco Giuri (nella foto) e sarà da lui coordinato. Avrà come docenti diversi professionisti esperti del settore con competenza professionale e conoscenza approfondita delle tematiche trattate.

L’obiettivo formativo del corso sarà quello di istruire i partecipanti sulle tematiche principali del settore enoturistico, dagli aspetti normativi, alle tematiche marketing, dalle tecniche di accoglienza, ai profili agronomici ed enologici, dai flussi turistici alle nuove regole imposte dal Covid-19.

“Non appena è uscita la legge Toscana sull’enoturismo – sottolinea Giuri – mi sono reso conto che i Consorzi di tutela avrebbero svolto un ruolo da protagonisti nell’organizzazione di eventi e nell’ambito della formazione enoturistica”.

“L’intento di estendere il corso a quanti più soggetti possibili in questo momento di difficoltà mi è parso subito un motivo ulteriore per mettere a disposizione la mia esperienza nel settore della  formazione”, aggiunge Giuri.

Categorie
news news ed eventi

Coronavirus, Fivi rumors: salta il Mercato 2020 dei Vini dei Vignaioli di Piacenza?

Il Mercato dei Vini dei Vignaioli indipendenti Fivi di Piacenza 2020 potrebbe essere l’ultima vittima illustre di Coronavirus, tra le manifestazioni a carattere enologico. Il direttivo della Federazione italiana vignaioli indipendenti sta infatti valutando l’ipotesi di organizzare una “fiera virtuale”, al posto della X edizione all’Expo di via Tirotti (28-30 novembre).

Una soluzione alternativa a una kermesse che, di anno in anno, straccia i record di presenze. Ben 22.500 gli ingressi, tra professionisti e winelovers, alla tre giorni del Mercato di Piacenza 2019 (23-25 novembre), con un giorno in più a disposizione dei vignaioli per far esibire i loro gioielli artigianali (qui i migliori assaggi). Nel 2018 erano stati 18.500 gli accessi, mentre nel 2017 15 mila.

A contribuire alla ricerca di una soluzione alternativa sarebbero soprattutto i numeri relativi ai contagi registrati in Emilia Romagna, al terzo posto in Italia tra le regioni più colpite dalla pandemia Coronavirus, al terzo posto dopo Lombardia e Piemonte.

Quanto alla maggiore delle fiere del vino italiano annullate, Vinitaly 2020, i soci Fivi sono ancora in attesa di una risposta da parte di Veronafiere per la restituzione delle quote. Dopo la richiesta ufficiale di annullare l’edizione della fiera di Verona, presentata l’11 marzo 2020, la Federazione italiana vignaioli indipendenti ha aperto il dialogo con il Cda del gruppo veronese.

La richiesta è quella di restituzione delle quote a saldo già versate dai soci che avrebbero partecipato alla collettiva Fivi di Vinitaly 2020, mentre l’acconto potrà essere trattenuto per l’edizione 2021. Al silenzio di Veronafiere, la Federazione italiana vignaioli indipendenti ha risposto inoltrando nuovamente la lettera, il 22 aprile scorso.

Categorie
Birra

Unionbirrai, formazione online con UB Academy

L’ultima novità di casa Unionbirrai è UB Academy, una piattaforma pensata per la formazione online con corsi e approfondimenti dedicati al mondo della birra artigianale italiana. Il portale è disponibile per i soci e i gli iscritti alle lezioni del primo semestre dei corsi di degustazione, rimandati a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Ma presto sarà a disposizione di tutti gli altri associati.

“UB Academy era già nei nostri programmi – spiega Simone Monetti, Segretario Nazionale di Unionbirrai – ma siamo riusciti ad accelerare i tempi perché volevamo dare la possibilità ai nostri soci e corsisti di continuare la formazione anche in questo periodo di lontananza”.

“Guardiamo però anche al futuro – continua Monetti – e per questo abbiamo voluto creare una piattaforma interamente di proprietà di Unionbirrai, senza affidarci a server di pubblico dominio, in modo da poterla implementare anche nei prossimi anni, offrendo sempre più contenuti”.

Il portale mette a disposizione degli appassionati un calendario in continuo aggiornamento di contenuti live e on demand: dagli approfondimenti monografici dedicati alla storia della birra e dei singoli stili, fino agli abbinamenti con le diverse pietanze e alle curiosità del mondo brassicolo.

UB Academy è stata pensata inoltre per i soci produttori, con lezioni tecniche dedicate alle normative vigenti e ai temi di attualità, e per gli Unionbirrai Beer Taster, a cui vengono riservati Master di formazione e corsi di aggiornamento.

Categorie
news ed eventi

E’ online winemag.it


MILANO –
La seconda testata giornalistica del nostro network, winemag.it, è online da ieri sera. Stessa squadra, stesso spirito, stessa voglia di raccontare in un modo nuovo il mondo del vino italiano, dando spazio anche a Spirit, birra e food.

L’ossatura resta la medesima, con la possibilità di abbracciare nuovi collaboratori, motivati dall’ambizioso progetto di fare cronaca e informazione nel mondo dell’enogastronomia italiana: Davide Bortone alla direzione, con Viviana Borriello, Giacomo Merlotti e Gabriele Rocchi in redazione.

In soldoni, WineMag.it ha assorbito le sezioni di “Wine News” (“Notizie ed Eventi”), “Birra e distillati“, “Approfondimenti” e “Wine Tour” Italia ed Estero di Vinialsupermercato.it, in maniera totale o parziale.

L’obiettivo è quello di offrire al pubblico di “naviganti” due wine magazine di informazione caratterizzata sui diversi canali di distribuzione del vino: la Grande distribuzione organizzata (Gdo, il canale moderno) e l’Horeca (ovvero il mondo delle enoteche e della ristorazione, il canale tradizionale).

DUE TESTATE, UN NETWORK
Per via di retaggi (s)culturali (la “s” tra parentesi intende svolgere funzione privativa) molte cantine italiane che operano lautamente nella Grande distribuzione, attraverso linee dedicate ai supermercati, preferiscono non raccontarsi sui giornali parlando di questi vini “di massa”, prediligendo le nicchie destinate all’Horeca, foriere di un’immagine di maggior prestigio (almeno nell’anacronistico immaginario collettivo).

Continueremo dunque a raccontare su Vinialsuper i vini reperibili nelle maggiori catene di supermercati italiani. Mentre su winemag.it sarà trattato e valutato il vino reperibile in enoteca e al ristorante. Una scelta che non vuol essere una resa alle logiche della distribuzione, bensì un ulteriore passo verso la specializzazione del nostro network di testate giornalistiche.

NON SOLO WINE
La vera novità di winemag è la rubrica “A tutto volume“, dedicata al mondo dei distillati. Cercheremo di raccontarvi gli “Spirit” a 360 gradi. Lo faremo con la schiettezza che ha contraddistinto il nostro lavoro in Vinialsuper e che sarà il marchio di fabbrica anche di WineMag.

“A tutto volume” non tratterà solo le bottiglie più interessanti, rare o costose ma anche i prodotti che più facilmente passano dalle mani di tutti noi consumatori.

Parleremo di grandi produttori così come di piccole realtà. Del resto è inutile negarlo: winelover ed amanti di spirit e mixology non sono due realtà separate. Chi beve vino non necessariamente detesta i superalcolici, anzi spesso è vero proprio il contrario.

Su winemag, dunque, alziamo il tenore alcolico! Alziamo il volume % fin dove si può. Perché gli spirit sono come la musica. A volte dritta, sincera e potente come un brano degli Stones o degli Iron Maiden, che ascolti a tutto volume senza pensare a niente.

Altre volte complessa e coinvolgente come una sinfonia di Beethoven o un’opera di Mozart, che ascolti ad alto volume per non perdere nemmeno una sfumatura. Ci auguriamo di trovarvi in questo viaggio. Slàinte!

Categorie
news ed eventi

Controlli record sull’agroalimentare nel 2017: il bilancio del Ministero

ROMA – Centosettanta mila controlli nelle filiere agroalimentari italiane, per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro di sequestri e più di 10 mila sanzioni comminate.

In particolare, per le festività e per il capodanno sono state rafforzate le operazioni a tutela dei consumatori, con un più forte impegno sul territorio.

E’ il risultato delle operazioni degli organismi di controllo collegati al Mipaaf – Ispettorato repressione frodi (ICQRF), Carabinieri del Comando unità tutela forestale ambientale e agroalimentare e del Nuclei Antifrodi (NAC), e Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Cifre rese note dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che stila così il bilancio del 2017.

“Con questi numeri confermiamo la nostra leadership a livello europeo nel campo dei controlli della filiera agroalimentare – dichiara il Ministro Maurizio Martina – per una maggiore tutela del consumatore e delle imprese in regola. Quest’anno abbiamo registrato un incremento di oltre il 6% rispetto allo scorso anno, quando si era già segnato un record delle ispezioni. Ringrazio le donne e gli uomini impegnati anche in queste ore di festa a garantire qualità e sicurezza dei prodotti che arrivano sulle tavole degli italiani. Il nostro impegno va avanti”.

FOCUS CAPODANNO
I Carabinieri del Comando unità tutela forestale ambientale e agroalimentare e il Nucleo antifrodi sono in campo per le verifiche sui prodotti tipici delle festività e hanno sequestrato oltre 30 tonnellate di cibo e 45 mila omogeneizzati non in regola pronti ad essere commercializzati.

La Guardia Costiera con l’operazione “Dirty Market” ha effettuato controlli sull’intera filiera ittica, per contrastare l’arrivo, sulle tavole degli italiani, di prodotti “non sicuri”, “non garantiti” e quindi potenzialmente pericolosi. Sono impegnati 15 Comandi Regionali Marittimi e, nell’arco di un solo mese, sono stati effettuati 11.000 controlli lungo l’intera filiera commerciale. Ed effettuati sequestri per circa 1,4 milioni di euro.

L’Ispettorato repressione frodi del Ministero si conferma come una delle maggiori autorità antifrode in Europa, in particolare per l’attività di salvaguardia dei prodotti a indicazioni geografica. Prosegue anche in questi giorni l’innovativa attività di contrasto ai falsi prodotti agroalimentari Dop e Igp italiani sul web.

Lotta al finto parmesan o aceto balsamico, fino allo stop al prosecco in lattina effettuato poche settimane fa con 30 milioni di lattine pronte ad essere vendute via internet. Sono oltre duemila le operazioni sul web completato con successo dall’Icqrf con la rimozione dei prodotti falsi dagli scaffali dei maggiori player mondiali dell’e-commerce come eBay, Alibaba e Amazon.


SCHEDA ATTIVITÁ OPERATIVA – 2017

CONTROLLI
ICQRF 53.285
CARABINIERI COMANDO UNITA’ TUTELA FORESTALE AMBIENTALE E AGROALIMENTARE 7.646
CARABINIERI NAC 1.220
GUARDIA COSTIERA – CAPITANERIE DI PORTO 108.525
TOTALE 170.676

SANZIONI
ICQRF 3.665
CARABINIERI COMANDO UNITA’ TUTELA FORESTALE AMBIENTALE E AGROALIMENTARE  910
CARABINIERI NAC 304
GUARDIA COSTIERA – CAPITANERIE DI PORTO 5.326
TOTALE 10.205

Categorie
news ed eventi

Cantina La Versa: Giv non partecipa all’asta. Cavit in pole su Pirovano

Fuori uno. Gruppo Italiano Vini (Giv) non parteciperà all’asta per l’acquisizione della cantina pavese La Versa. Lo assicura in una nota inviata a vinialsupermercato.it la Spa veronese di Calmasino, mediante la portavoce Tiziana Mori. Tra le domande che dovranno pervenire al curatore fallimentare Luigi Spagnolo entro le ore 17 di venerdì 25 novembre, non ci sarà dunque quella della prima azienda vitivinicola italiana, già titolare di 15 cantine sparse per il Belpaese e implicata in importanti “partecipazioni strategiche” a livello mondiale, dagli Usa al Regno Unito, passando per Francia, Germania e Belgio.

A meno di sorprese dell’ultima ora, si riducono a due i potenziali acquirenti della cantina di Santa Maria della Versa. Con Cavit, Cantina Viticoltori del Trentino, che secondo i ben informati sarebbe in vantaggio su Cantine Pirovano, Srl di Calco (Lecco) già proprietaria dal 1997 di Tenuta Bentivoglio a Santa Giulietta, al confine tra Broni e Casteggio. La base d’asta è di 5,6 milioni di euro – oltre imposte di legge – e comprende il marchio, gli immobili e le attrezzature de La Versa Viticoltori dal 1905 Spa, ad eccezione del Wine Point Montescano. Interessate all’acquisto risultano anche due cooperative locali: la Cantina sociale di Canneto Pavese e Terre d’Oltrepò, coop nata dalla fusione delle cantine di Broni e Casteggio, a sua volta già sconvolta da uno scandalo.

IL FALLIMENTO DE LA VERSA
Da possibile salvatore, a cui era stato affidato il rilancio della cantina La Versa, alle accuse di “frode e autoriciclaggio basato su fatture relative a operazioni inesistenti”. Questa la parabola discendente che vede come protagonista Abele Lanzanova, amministratore delegato de La Versa Spa, finito in manette il 21 luglio scorso.

Il giorno successivo, anche la figlia dell’ad, Elena Lanzanova, è stata arrestata dalla Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pavia. Nella sua abitazione sono stati rinvenuti 7 chilogrammi di marijuana. I militari stavano cercando possibili intrecci della donna con le attività illecite del padre, quando hanno scoperto la droga all’interno della sua abitazione di Urago D’Oglio, in provincia di Brescia.

Abele Lanzanova, secondo quanto riportano le forze dell’ordine, “si sarebbe appropriato di ingenti somme sottraendole alle scarse risorse finanziarie della Cantina, peraltro già interessata da procedimenti prefallimentari”. L’ad bresciano avrebbe riciclato denaro per alzare il capitale della cantina, trasferendolo sui conti correnti de La Versa Financial International Spa.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino news

A Milano gli Champagne La Chapelle e José Michel di vinodalproduttore.it

Un paio di star, qualche buon attore. Diversi figuranti. La degustazione di Champagne delle maison La Chapelle e José Michel & Fils organizzata ieri pomeriggio da vinodalproduttore.it a Milano, negli spazi Multiverso di via Mecenate 77, regala al folto pubblico intervenuto due certezze assolute. A dominare la scena è Privilège Brut Cru La Chapelle, ottenuto dall’assemblaggio di un 40% di Pinot Meunier, un 35% di Pinot Noir e un 25% di Chardonnay. Una bollicina francese raffinata, di struttura. Elegante ed armonica. Naso di crosta di pane tostata e palato croccante. Ottima anche la persistenza delle note minerali e agrumate nel retro olfattivo. Una cuvée prodotta nel villaggio vinicolo di Ville Dommange, 1er Cru de la Coté Ouest, paesino di 500 anime del dipartimento della Marna, nella regione della Champagne Ardenne.

Servito dagli ottimi sommelier Fisar della delegazione di Milano Duomo anche Special Club 2007 di José Michel & Fils, l’altra bella sorpresa del pomeriggio meneghino. Una cuvée ugualmente spartita tra Pinot Meunier e Chardonnay spremuti da vigne vecchie di 70 anni, prodotto con la stessa etichetta da 28 produttori consorziati seguendo un rigorosissimo disciplinare, che prevede (tra l’altro) un periodo minimo d’affinamento di 3 anni prima della commercializzazione. Si tratta indubbiamente del prodotto di punta della maison di Moussy, altro paradiso della Champagne Ardenne. Naso intenso, elegante e fine che racconta sentori di frutta a polpa bianca, crosta di pane e fiori. Rispondente al palato, dove a dominare sono ancora le note delicate di frutta. Interessanti anche il Brut Gran Vintage 2007 e il Blanc de Blancs 2007 di José Michel & Fils, così come il Millesimé Brut 2008 (33,3% Meunier, 33% Pinot Noir, 33,7% Chardonnay) di La Chapele. Restano solamente ‘comparse’ i rosé proposti in degustazione: dal Nuance Brut di La Chapelle al 50% Pinot Noir e Meunier di Michel, nessuno convince appieno.

GLI ORGANIZZATORI
Soddisfatto dal successo dell’evento Guido Groppi, titolare del portale milanese di e-commerce del vino vinodalproduttore.it. “Quella che proponiamo – spiega – è una formula diversa da tutti gli altri. Dopo aver selezionato produttori di grande qualità, poniamo in vendita i loro vini e li promuoviamo anche grazie ad eventi come questo. Il vino viene consegnato al cliente direttamente dalla cantina del produttore, mediante il nostro servizio spedizioni che non fa altro che prelevare il pacco in cantina e consegnarlo all’indirizzo segnalato del cliente. Questo garantisce alcuni vantaggi: innanzitutto assicuriamo la qualità della conservazione. E inoltre il nostro assortimento è costituito sostanzialmente da quanto il produttore stesso ha in cantina, comprese le grandi annate e i grandi formati”.

Un’idea nata nel 2010, spiega Groppi, “quando mi sono messo a cercare chi vendeva il vino Montevetrano dei Colli di Salerno prodotto da mia suocera”. “Mi sono reso conto così che tutte le enoteche, comprese quelle online, compravano dai produttori, stoccavano e vendevano poi all’utente finale. Vinodalproduttore.it inverte semplicemente questa procedura: il vino resta in casa del produttore sino a quando il cliente non lo acquista tramite il nostro portale, eliminando così tutti i problemi dovuti allo stoccaggio da parte di terzi”. Il prezzo di vendita, a maggior ragione, è concordato preventivamente con il produttore. Un procedimento, dunque, che veste d’etica l’intera filiera. “All’inizio è stato difficilissimo – ammette Guido Groppi – perché la maggior parte dei produttori viveva con una certa diffidenza il mondo di Internet, anche per esperienze negative vissute con altre ‘enoteche online’. Poi un certo numero di produttori di livello ha iniziato a darci fiducia, rendendosi conto della coerenza della nostra proposta. In un mondo tutto sommato piccolo, come quello del vino di qualità, la nostra onestà, alla lunga, ha pagato”. Vinodalproduttore.it può contare su una squadra di dieci persone, a cui sono affidate le sorti (sul web) di 55 produttori ‘associati’.

Categorie
news ed eventi

Caramelle al Prosecco: la bufala del sequestro di Scotland Yard

Non si arresta la vendita delle Prosecco Gummies, nonostante le rassicurazioni del Consorzio Prosecco Doc. Le caramelle a forma di orsetto al gusto Prosecco sono tuttora in vendita nel Regno Unito, in una catena di grandi magazzini con base a Londra. Ma c’è di più. La casa produttrice, il negozio di dolciumi londinese SugarSin, letteralmente “Peccato di zucchero”, assicura che “entro primavera sarà in grado di spedirle in tutta Europa”.

Per far luce sull’ennesimo scandalo che riguarda le bollicine venete è bastata un’email, inviata da vinialsupermercato.it a SugarSin, fingendoci un ingenuo cliente interessato all’acquisto delle Prosecco Gummies (vedi foto sotto). “Buongiorno – scriviamo – vorremmo sapere quanto Prosecco c’è nelle vostre caramelle? E’ il vero Prosecco italiano o è inglese? Perché le caramelle non sono alcoliche, se contengono Prosecco? Grazie molte”. Sugar Sin abbocca all’amo. E ci risponde così, pochi minuti fa: “Ciao Davide, grazie per l’email. Le caramelle sono fatte con vero Prosecco italiano, però l’alcol evapora durante la fase di produzione. Produciamo queste caramelle in Germania. Cordiali saluti, Josefin”.

Caramelle al Prosecco: la bufala del sequestro di Scotland Yard

Le caramelle in questione risultano tuttavia attualmente out of stock, ovvero terminate, sul sito Internet SugarSin. Un effetto del sequestro effettuato da parte di Scotland Yard? Forse. Le forze dell’ordine inglesi si sarebbero mosse, secondo quanto riferisce l’ufficio stampa del Consorzio Prosecco Doc, già sul finire dello scorso anno, “in seguito alla segnalazione dei tre consorzi del Prosecco, in concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico italiano, Interpol, Europol e Agenzia Internazionale delle Dogane”. Eppure, la risposta di SugarSin è di tutt’altro tenore.

“We are aiming to have new stock – assicura sempre la diligente Josefin – in within the next two weeks”. Ovvero: “La merce sarà nuovamente a disposizione entro le prossime due settimane”. “At the moment we only ship within the Uk but are hoping to include the rest of Europe later this spring. Would you like me to email you once this is in place?”. Tradotto: “Al momento le spediamo solo nel Regno Unito, ma speriamo di includere il resto dell’Europa entro la prossima primavera”. Che dire? Il mercato del Made in Italy tarocco, funziona. Eccome. A suon di 6,50 sterline a pacchetto. Spedizione esclusa.

Categorie
news ed eventi

Prosecco Gummies, il Regno Unito della contraffazione Made in Italy

La contraffazione del Made in Italy trova terreno fertile su Internet. A finire nella “rete” del tarocco, ancora una volta, è il Prosecco Doc. Le bollicine più famose d’Italia, oggetto di un vero e proprio boom di consumi a livello internazionale, diventano così l’ingrediente di una caramella gommosa. Avete presente gli orsetti Haribo? Un negozio di dolciumi di Londra, SugarSin, letteralmente “Peccato di zucchero”, ha copiato la forma e iniziato a commercializzare le Prosecco Gummies. “A unique tasting, fruity gummy bears
– si può leggere nella scheda prodotto sul sito dello store inglese – with a delicious taste of sparkling prosecco. These indulgent fruity sweets are beautifully presented in a SugarSin signature large glass jar. It is an exciting gift for any occasion as well as a tasty treat for yourself. A teddy for grown ups“. Ce lo ha segnalato un attento lettore di vinialsupermercato.it, facendo scattare la nostra indagine. L’ufficio stampa del Prosecco Doc assicura che le caramelle in questione “sono già state ritirate dal mercato”. Sul finire del 2015, i tre consorzi del Prosecco (Doc e Conegliano e Asolo Docg) hanno contattato le forze dell’ordine inglese. Scotland Yard, in concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico italiano, Interpol, Europol e Agenzia Internazionale delle Dogane avrebbe dunque “proceduto al sequestro delle caramelle col marchio Prosecco contraffatto”.

GOOD SAVE PROSECCO
Le Prosecco Gummies risultano di fatto ancora in bella vista sul sito web SugarSin, ma risultano “out of stock”: non disponibili. Chi invece continua a dichiarare di averne in magazzino è il department store John Lewis, una catena di grandi magazzini di vendita al dettaglio che può contare su una rete ben consolidata nel Regno Unito. Da Glasgow a Manchester, da Newcastle a Cambridge, senza dimenticare Cardiff, Birmingham e i tre megastore di Londra. Sul sito web della John Lewis ne risultano “more than 10 in stock“. Proviamo allora a procede all’acquisto online, al prezzo di 6,50 sterline, lo stesso precedentemente praticato dalla SugarSin per un barattolo da 250 grammi di Prosecco Gummies. La consegna all’estero non è prevista e proviamo dunque a richiedere il ritiro in uno degli store della catena. Basta inserire l’indirizzo e il gioco è fatto. Alla modica cifra aggiuntiva di 2 sterline. Le caramelle taroccate al Prosecco ci sarebbero così costate 8,50 sterline. Quasi 11 euro, insomma, per 250 grammi di orsetti dal “delizioso sapore di frizzante/scintillante prosecco”. Un affare, no?

 
 

Categorie
news ed eventi

Il sommelier online è già realtà in Giappone grazie ad Amazon. E la gdo italiana sta a guardare

Secondo una recente ricerca di mercato Nielsen, gli italiani acquistano su Internet soprattutto “beni durevoli”. Più bassi i livelli raggiunti dai beni di consumo: cosmetici (25%), vino e alcolici (9%), cibo da asporto (6%), prodotti per l’infanzia (6%) e cibi freschi (2%). Non sorprendiamoci, allora, se un giorno Amazon vorrà fornire anche in Italia il servizio “Sommelier on line”, già attivo in Giappone. La compagnia di Jeff Bezos si dimostra ancora una volta all’avanguardia, mettendo a disposizione un professionista del vino che, telefonicamente, supporta i clienti nipponici nella scelta fra le 8 mila bottiglie dell’assortimento virtuale delle “cantine Amazon” in Giappone.

Suggerisce abbinamenti col cibo, ma anche – per esempio – le bollicine migliori da apprezzare per brindare a un evento speciale. Insomma: il sommelier tascabile è ormai realtà. Viene allora da chiedersi come mai, in un Paese come l’Italia – che è sì di santi, poeti e navigatori, ma anche di enologi defunti compianti e giustamente celebrati addirittura da ministri – le catene della grande distribuzione organizzata investano così poco nel vino, preferendo settori come la profumeria e la cosmetica. Sono rare le eccezioni in cui è possibile incontrare un sommelier professionista tra le cantine della gdo.

CHIEDI ALLA CASSIERA
Presente in alcune catene della gdo solo in giorni e orari stabiliti (Esselunga, Carrefour) oppure sostituito da computer che suggeriscono il corretto abbinamento (Coop), una figura qualificata sul mondo del vino farebbe da traino alle vendite. E fornirebbe al Paese intero un’evoluzione della coscienza (e conoscenza) enogastronomica del cliente tipo del supermercato. Una coscienza che, certamente, non può essere retaggio di addetti generici (per non dire delle “cassiere”, pardon “hostess di cassa“) del reparto Scatolame – Grocery: quelli a cui, comunemente, si rivolge la clientela italiana della gdo per chiedere consigli sul vino, ricevendo informazioni sommarie che non invogliano certo all’acquisto.

A quando, dunque, un investimento serio sul mondo del vino da parte dei grandi gruppi di supermercati che celebrano appena possibile la propria “italianità” e l’italianità dei prodotti venduti? Fa così paura alla gdo vendere qualche bottiglia in meno di Bonarda o Nero D’Avola a 1,99 euro, in favore d’un paio di bottiglie di vini di qualità? Gli americani, come quelli di Amazon, hanno già risposto. E allora “See you soon in Italy, sommelier online”. La gdo ti aspetta, al contrario.

Exit mobile version