Categorie
Enoturismo

Non solo vino nello spazio: in orbita anche l’olio extravergine italiano

I campioni di olio extravergine di oliva italiano hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il CREA, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano. Si torna quindi a parlare di Made in Italy in orbita, dopo l’iniziativa di Fis – Fondazione italiana sommelier che ha visto spendersi, tra gli altri, anche l’enologo Donato Lanati.

Nel quadro del suo ruolo di Agenzia Nazionale, L’ASI si è fatta promotrice del progetto e, nel contesto delle proprie relazioni istituzionali con altre Agenzie Spaziali e in qualità di Paese partecipante al programma ISS, ha reso disponibili l’opportunità di volo e il coordinamento con ESA necessario all’attuazione dell’esperimento.

La collaborazione con Coldiretti e Unaprol- Consorzio Olivicolo Italiano ha lo scopo di rimarcare l’importanza del patrimonio agroalimentare italiano e di valorizzare e sensibilizzare un asset per l’export del Paese, oltre che promuovere i principi di una corretta alimentazione.

VARIETÀ DI OLIVO: IL PRIMATO DELL’ITALIA

L’Italia ha un primato nel mondo per la sua agrobiodiversità e qualità con più di 500 varietà di olivo e 250 milioni di piante, vantando il maggior numero di oli extravergine a denominazione di origine in Europa, una produzione nazionale media di oltre 300 milioni di chili e una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate.

I risvolti scientifici del progetto verranno monitorati dal Centro CREA Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Rende, in Calabria, che sta investendo fortemente per fornire soluzioni che rendano sempre più competitivo e apprezzato l’olio extravergine di oliva italiano.

Il progetto si propone di studiare, attraverso un esperimento originale e inedito, gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine. I campioni di olio extra vergine di oliva saranno riportati sulla Terra dopo rispettivamente 6, 12 e 18 mesi per essere analizzati e confrontati con quelli dei controlli lasciati a terra.

L’OLIO ITALIANO NELLO SPAZIO

In particolare, l’esperimento andrà ad investigare come la composizione dei metaboliti secondari – fenoli e tocoferoli (vitamina E) – venga influenzata dalla microgravità e dalle radiazioni presenti nello spazio e servirà a accogliere nuove informazioni sulla stabilità dell’EVOO e sulla durata di conservazione nelle condizioni ambientali spaziali. Il progetto studierà inoltre il modo in cui la tipologia di contenitori correntemente utilizzati a bordo dell’ISS influisce sul prodotto.

I campioni di olio EVO vanno ad unirsi ai quattro oli extravergini selezionati che fanno parte del “bonus food” scelto, nell’ambito della missione Minerva, dall’astronauta ESA Samantha Cristoforetti, che ha effettuato ieri la sua prima passeggiata spaziale, e dagli altri membri dell’equipaggio.

Questi oli sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali e, in particolare, di fenoli dell’olivo che sono indispensabili per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. Si tratta di prodotti italiani di altissima qualità, provenienti da diverse regioni, e ottenuti, ciascuno, da una singola varietà, in rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità che rende unica l’Italia.

Categorie
Enoturismo

Olio Extravergine: calo del 30% nella produzione nazionale

La nuova produzione nazionale di olio extravergine dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, con un crollo del 30%. Addio quindi a quasi una bottiglia Made in Italy su tre. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dell’aggiornamento previsionale elaborato da Ismea e Unaprol per la campagna 2020/21.

Una situazione produttiva preoccupante a fronte dell’aumento del 9,5% degli acquisti delle famiglie italiane che con l’emergenza Covid, nel primo semestre dell’anno, sono tornate a fare scorte in cucina con i prodotti base della dieta mediterranea. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.

L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

A condizionare la raccolta quest’anno è soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno. In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.

Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini nelle ultime settimane, con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.

L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

Categorie
Enoturismo

Coldiretti: crollo del 30% nella produzione di olio extravergine d’oliva

Addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre. La nuova produzione nazionale dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, con un crollo del 30%. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dell’aggiornamento previsionale elaborato da Ismea e Unaprol per la campagna 2020/21.

Una situazione produttiva preoccupante a fronte dell’aumento del 9,5% degli acquisti delle famiglie italiane che con l’emergenza Covid, nel primo semestre dell’anno, sono tornate a fare scorte in cucina con i prodotti base della dieta mediterranea. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.

L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

A condizionare la raccolta quest’anno è soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno. In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.

Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini nelle ultime settimane, con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.

L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

Categorie
Enoturismo

200 litri di “Olio extravergine 100% italiano” nel bagagliaio: ma l’etichetta è falsa

CASERTA – La Guardia di Finanza ha sequestrato a Gricignano di Aversa (CE), circa 200 litri di “Olio extravergine di oliva 100% italiano” privo di ogni tracciabilità, contenuto in lattine e bottiglie di vetro riportanti sull’etichetta dati falsi circa l’impresa produttrice, in realtà inesistente. La merce era nel bagagliaio di un’autovettura condotta da un 30enne residente a Cerignola, in provincia di Foggia, in Puglia.

I finanzieri, insospettiti dalle modalità di trasporto e di vendita del prodotto e dalle limitate indicazioni riportate nell’etichetta, hanno esteso gli accertamenti sulla provenienza dell’olio. È stato così accertato che l’azienda produttrice indicata in etichetta, un oleificio di Bari, era in realtà inesistente.

La società distributrice riportata nei documenti di trasporto era invece un’impresa della zona di Cerignola, la cui attività risultava cessata da oltre due anni, dopo essere stata gestita da un soggetto “nullatenente”.

Sulla testa del 30enne alla guida dell’auto, risultato titolare di un’impresa commerciale della provincia di Foggia, gravavano inoltre svariati precedenti di polizia per truffa e reati connessi alla falsificazione di prodotti agroalimentari.

L’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica di Napoli Nord, per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Ora rischia la reclusione fino a due anni e una multa pari a 20 mila euro.

Secondo gli inquirenti, l’ipotesi più accreditata è che il prodotto rinvenuto, sottoposto a sequestro per le necessarie analisi di laboratorio, non abbia neanche le qualità organolettiche dichiarate.

Il sospetto è che sia stato etichettato come “Olio extravergine 100% italiano” per trarre in inganno i consumatori finali, convinti di acquistare un prodotto di alta qualità, proveniente dalla molitura di olive pregiate della Puglia.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

MIPAAF: il ministero a Vinitaly 2018 con eventi su ricerca ed innovazione nel campo del vino e dell’olio

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sarà presente anche quest’anno alla Fiera di Verona dove si svolgeranno in contemporanea, da domenica 15 a mercoledì 18 aprile 2018, Vinitaly – Salone internazionale del vino e dei distillati e Sol&Agrifood – Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità.

In programma, presso l’area espositiva del Mipaaf al piano terra del PalaExpo, all’interno della fiera, convegni, seminari di Agea, Ismea, Crea e presentazioni di ricerche, con la partecipazione anche del Vice Ministro Andrea Olivero, per promuovere il comparto vitivinicolo e olivicolo-oleario, valorizzare al meglio le produzioni di qualità e informare gli operatori sugli strumenti a disposizione in materia di semplificazione amministrativa e controlli.

Presente anche l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) che metterà gratuitamente a disposizione degli operatori della filiera vinicola il proprio personale per aiutare le aziende ad operare in modo corretto ed efficiente. I funzionari dell’ICQRF saranno a disposizione tutti i giorni dell’evento, dalle ore 10:00 alle 18:00.

IL PROGRAMMA

DOMENICA 15 APRILE

ore 15:00, Area Talk Show – “Doc delle Venezie, anno uno! Territorio e nuova brand identity del Pinot grigio, stile italiano” – a cura del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie.

ore 15:00, Sala Conferenze – convegno “Il mercato del lavoro in viticultura, criticità e sviluppi, influenza della manodopera alla qualità del prodotto finale”

LUNEDÌ 16 APRILE

ore 12:30, Area Talk Show – “Olio extravergine di oliva: ci trovi gusto, guadagni benessere” – a cura di Ismea.

ore 15:00, Area Talk Show – “Internet of things e il mondo del vino” – a cura di Federdoc.

ore16:00, Area Talk Show – “Filiera 4.0 – La Blockchain a garanzia delle produzioni agroalimentari” – a cura di Agea.

ore 17:00, Area Talk Show- “Degustare la ricerca. Attraverso i vini prodotti dai centri CREA Viticoltura ed Enologia e con l’aiuto dei ricercatori sarà possibile scoprire la scienza nascosta in un calice”.

ore 10:30, Sala Conferenze – “Equalitas: la Certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola”.

ore 12:30, Sala Conferenze – “Le sfide della ricerca per la viticoltura che verrà” – a cura del CREA.

ore 15:30, Sala Conferenze – “Sistema di qualità nazionale produzione integrata (SQNPI): l’esperienza del Consorzio Vini del Trentino”.

MARTEDÌ 17 APRILE

ore 10:00, Area Talk Show – “Un sorso di innovazione. Dalle analisi sensoriali all’adozione di nuove tecniche in cantina, l’impegno della ricerca per mantenere il nettare di Bacco sempre più al passo con i tempi” – a cura del CREA.

ore 14:30, Area Talk Show – convegno “Wine & Landscape 2.0 – Architecture”.

ore 12:00, Sala Conferenze – “OCM vino: le risorse finanziarie investite nel settore vitivinicolo per accrescerne la competitività”.

ore 13:30, Sala Conferenze – “Buone pratiche di multifunzionalità agricola” – a cura di Ismea / Rete Rurale Nazionale.

ore 16:00 – Sala Conferenze – “Il settore del vino e dell’olio. Quale futuro nella PAC post 2020” – a cura del CREA / Rete Rurale Nazionale.

MERCOLEDÌ 18 APRILE

ore 10:00, Area Talk Show – Premiazione del concorso legato alla campagna “Olio Extra Vergine. La sua ricchezza, la nostra fortuna”.

ore 10:00, Sala Conferenze – “Apprendimento di…vino. Sulla scia del concorso enologico, ricercatori CREA e studenti a confronto sulla cultura e sulla scienza del vino.

ore 14:30, Sala Conferenze – Concorso enologico “Istituti Agrari d’Italia” – a cura del CREA.

Exit mobile version