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Vini al supermercato

Volantini vino Gdo: bene Il Gigante, tra Oktoberfest e vendemmia 2022

Volantini vino Gdo bene Il Gigante, tra Oktoberfest e vendemmia 2022

Si divide tra Oktoberfest e vendemmia 2022 lo storytelling dei volantini delle maggiori insegne della grande distribuzione italiana, tra le pagine dedicate agli alcolici (birra e vino in promozione). Pochi sussulti e qualche buona offerta sparpagliata tra i vari supermercati.

Fanno eccezione, anche se con risultati diversi, Il Gigante e Iper, La grande i, che propongono un vasto elenco di vini in promozione. Ecco la consueta analisi di Vinialsuper, la rubrica di winemag.it dedicata al mondo Gdo.

Volantino Aldi fino al 18 settembre

Barbera d’Asti Docg: 2 euro (3 / 5)

Villa Gatti Chardonnay: 1,50 euro (3 / 5)


Volantino Bennet fino al 28 settembre, “Sconti fino al 50%”

La Fogliata Grecanico / Nero d’Avola Terre Siciliane: 2.38 euro (3,5 / 5)

Monrato Cortese Dell’alto Monferrato: 2.49 euro (3,5 / 5)

Galassi Sangiovese Romagna Doc: 2.55 euro (4 / 5)

Piccini Chianti Superiore Docg Collezione Oro: 3.49 euro (5 / 5)


Volantino Carrefour Iper fino al 25 settembre

Chianti Docg Villa Montorsoli: 3,49 euro (3,5 / 5)

Terre Siciliane Igt Corvo Glicine Duca di Salaparuta: 4,39 euro (3,5 / 5)

Vini Le Morre: 2,99 euro (3,5 / 5)

Vini Abruzzo Cantine Spinelli: 2,49 euro (5 / 5)

Nero d’Avola Bio Tralcio Antico: 2,79 euro (3,5 / 5)


Volantino Conad fino al 19 settembre “Campioni del risparmio”

Vicobarone Barbera Colli Piacentini: 2.17 euro (3 / 5)


Volantino Coop, fino al 21 settembre

Bonarda Oltrepò pavese Doc Le Cascine, Losito & Guarini: 1,99 euro (3 / 5)


Volantino Interspar fino al 25 settembre

Nessun vino da segnalare


Volantino Esselunga fino al 21 settembre, “Sconti a grappoli

Prosecco di Valdobbiadene Docg, Mionetto: 6,59 euro (3,5 / 5)

Soave Doc Classico, Cantina di Soave: 2,34 euro (3,5 / 5)

Sauvignon Forchir: 4,55 euro (3,5 / 5)

Bianco Santa Cristina: 5,29 euro (3,5 / 5)

Nero d’Avola o Inzolia Antica Tindari: 3,59 euro (3,5 / 5)

Gutturnio / Bonarda Viticoltori Arquatesi: 2,09 euro (3,5 / 5)

Barbera d’Asti Docg Villa Rustica: 2,99 euro (3,5 / 5)

Lambrusco Reggiano l’Olma: 2,44 euro (3,5 / 5)

Chianti Docg Villa di Monte: 2,49 euro (3,5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Citra: 2,95 euro (3,5 / 5)


Volantino Eurospin fino al 25 settembre, “La Spesa Intelligente

Montepulciano / Trebbiano / Cerasuolo d’Abruzzo Doc: 1,49 euro (3 / 5)

Lambrusco di Modena Dop frizzante rosé: 1,59 euro (3 / 5)

Garda Doc frizzante: 1,59 euro (3 / 5)

Negroamaro spumante / rosato Extra Dry: 1,99 euro (2,5 / 5)


Volantino Supermercati Famila fino al 28 settembre, “Sconti fino al 50%”

Maximilian I Muller Thurgau Durello Brut: 2.99 euro (3,5 / 5)

Le vie dell’uva Bonarda dell’Oltrepò Pavese Frizzante Doc: 1.99 euro (3 / 5)

Le vie dell’uva Merlot Friuli Grave Doc: 3.25 euro (3,5 / 5)


Volantino Il Gigante Supermercati fino al 2 ottobre, “Carta dei vini”

I vini da non perdere:

Barbaresco Azienda Agricola Eredi Angelo Icardi: 9,59 euro (5 / 5)

Chianti Docg Piandaccoli: 4,99 euro (5 / 5)

Lugana Doc La Ghirolda, Fraccaroli: 6,29 euro (5 / 5)

Cabernet / Merlot / Shiraz Asiotus, Mgm Mondodelvino: 3,89 euro (4,5 / 5)

Nebbiolo d’Alba Doc, Produttori di Portacomaro: 5,49 euro (4,5 / 5)

Grignolino del Monferrato Casalese Doc Barlet, Produttori del Monferrato: 3,59 euro (5 / 5)

Cirò Classico Superiore Doc Riserva, Caparra & Siciliani: 3,99 euro (5 / 5)


Volantino Ipercoop fino al 21 settembre

Linea vini Trentino, Cavit: 40% (3,5 / 5)

Linea vini Piemonte Ardità: 2,55 euro (3,5 / 5)


Volantino Iper, La grande i fino al 25 settembre, “Sapore di risparmio”

I vini da non perdere:

Asolo Prosecco Docg, Rive della Chiesa: 4,79 euro (5 / 5)

Vini Collezione Oro / Morellino di Scansano, Piccini: (5 / 5)


Volantino Lidl fino al 18 settembre, “Super offerte

Selezione vini francesi: da 2,79 a 2,99 euro (4 / 5)


Volantino Md fino al 18 settembre, “Sconti fino al 50%”

Sauvignon Blanc Friuli Doc: 3,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Penny fino al 25 settembre, “Buon anniversario!”

Vermentino di Sardegna: 2,99 euro (3 / 5)

Cannonau di Sardegna: 2,79 euro (3 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Doc, Citra: 1,69 euro (2,5 / 5)

Spumante Brut Collenovo: 1,99 euro (3 / 5)


Volantino Tigros, fino al 20 settembre, “Grandi Marche, grande risparmio”

Tutti i vini a volantino: (3,5 / 5)

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Stangata dell’Organizzazione mondiale della Sanità al vino italiano

«Una scure per il mondo del vino e l’inizio di una nuova ondata proibizionista per il settore». Così Unione italiana vini commenta l’approvazione delle linee guida del documento European framework for action on alcohol 2022-2025 dell’Organizzazione mondiale della Sanità.

Decisioni che «si discostano da quanto previsto dalla Global alcohol strategy approvata lo scorso maggio dalla stessa Oms e dalla votazione al Cancer plan da parte del Parlamento europeo, che avevano rimarcato l’esigenza di focalizzare l’azione sul consumo dannoso di alcol». Nessun voto contrario, ieri a Tel Aviv. Neppure da parte della delegazione italiana.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa ha dunque adottato integralmente la propria risoluzione. «Mettendo di fatto in crisi un comparto, quello del vino europeo – sottolinea Unione italiana vini – che solo nel nostro Paese conta 1,2 milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di circa 7 miliardi di euro annui».

L’European framework for action on alcohol 2022-2025, secondo quanto riferisce Uiv, prevede un contrasto al consumo tout court dell’alcol come priorità di azione, con un obiettivo di riduzione del 10% pro-capite entro il 2025.

Tra le politiche che l’organizzazione proporrà ora ai Paesi interessati c’è l’aumento della tassazione, il divieto di pubblicità / promozione / marketing in qualsiasi forma, la diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche. E ancora: l’obbligo di health warning in etichetta e un nuovo approccio alla concertazione delle politiche che vedrebbe totalmente escluso il settore dal dibattito.

“NO SAFE LEVEL” PER IL CONUSMO DI VINO E ALCOLICI

Il testo, spiega ancora Unione italiana vini, si basa sul concetto di consumo “no safe level“, solo qualche mese fa fortemente contestato in sede di voto al Cancer plan dell’Europarlamento.

Secondo Uiv, l’obiettivo di taglio lineare ai consumi anche di vino – senza distinzione tra quelli compulsivi e moderati, oltre che tra le tipologie di bevande – risulta essere «decisamente lontano dall’approccio alle politiche di prevenzione e formazione promosse dal nostro comparto, oltre che dai modelli di consumo moderato prevalenti in Italia di cui l’Europa non tiene conto».

«La storia – evidenzia Uiv in una nota – ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il vino sia un simbolo del bere responsabile, della Dieta mediterranea e non certo protagonista del binge».

«Per questo – conclude Unione italiana vini – l’associazione si appella alla politica, che in questo caso si è dimostrata sorda e distratta, per cercare di tutelare uno dei capisaldi del made in Italy, ma anche di un tessuto sociale di migliaia di viticoltori, custodi dei territori e di una cultura millenaria parte integrante del nostro Paese».

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Campania Stories 2022 da record ai Campi Flegrei. Regione verso taglio Doc del vino?

Quasi cento cantine e un numero mai così alto di giornalisti stranieri a Campania Stories 2022. L’edizione aperta ieri nel territorio della Doc Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Bacoli, è già da record. Un faro sulle bellezze culturali, naturalistiche ed enogastronomiche di questa fetta della provincia di Napoli, prima del ritorno della kermesse itinerante in Irpinia, nel 2023.

Da questa mattina, i sommelier Ais Campania serviranno alla stampa di settore i vini bianchi delle ultime vendemmie in commercio, molti dei quali in anteprima. Domani, 7 settembre, sarà il turno dei vini rossi delle principali denominazioni campane.

Cosa aspettarsi? A chiarirlo è Roberto Di Meo, presidente di Assoenologi Campania, l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani presieduta a livello nazionale da Riccardo Cotarella: «La 2021 è stata un’annata abbastanza particolare, che si è conclusa con una lieve riduzione della produzioni, pari a 700 mila ettolitri».

«È stata una delle ultime annate più piovose –  con le piogge raggruppate tra novembre e gennaio. Le gelate non hanno compromesso il raccolto e le uve sono arrivate a maturazione con circa 10 giorni di ritardo.

Buona acidità finale e pH piuttosto basso per i bianchi. Vini rossi con punte di colore ed estratti più elevati rispetto alla media. Mezzo grado alcolico in più di media rispetto all’annata precedente».

I CAMPI FLEGREI TRA VINO, GASTRONOMIA, STORIA E TURISMO

Intanto è Federalberghi Campi Flegrei a tratteggiare lo stato di salute della zona, nel post pandemia. «Stiamo vivendo un momento di grande rilancio – commenta il presidente Roberto Laringe – grazie al connubio sempre più forte tra ricezione ed enogastronomia».

Tra luglio e agosto sono stati 123 mila i turisti ospitati nelle nostre strutture alberghiere, su un potenziale di 134 mila. Di questi, 44 mila sono risultati stranieri. Secondo i dati della Banca d’Italia, possiamo calcolare che la spesa media complessiva sia stata di 100 euro al giorno.

Il che vuol dire 12 milioni di euro in due mesi. Ora la scommessa è trasformare vincoli e diseconomia della nostra area in un’opportunità, affinché il turista possa condividere con noi la straordinaria bellezza dei Campi Flegrei».

Gli sforzi, sul territorio, non mancano. In questo solco si inserisce l’interesse dell’amministrazione comunale di Bacoli di ripristinare l’allevamento di ostriche nel Lago Fusaro. Un’attività avviata dai tempi dei Romani nel tratto di mare chiuso tra Cuma e Torregaveta, oggi andata quasi perduta.

E se nel piatto le emozioni non mancano, nel calice la scommessa passa proprio dal binomio vino e paesaggio. «La Campania è conosciuta per la propria produzione vitivinicola, ma per certi versi ancora deve farsi conoscere», evidenzia il neo eletto presidente dell’Associazione italiana sommelier – Ais Campania, Tommaso Luongo. «Occorre – aggiunge – legare sempre più i vitigni autoctoni a territori e paesaggi, da ritrovare nel calice».

CAMPANIA VERSO LA RIDUZIONE DELLE DOC DEL VINO

Una mission che Luongo affida alla stampa nazionale e internazionale, mentre Michele Farro, presidente del Consorzio Vini Campi Flegrei, Ischia e Capri elogia il lavoro dei produttori locali: «I contadini, ovvero i viticoltori, sono i veri attori di questo territorio magico».

Vignaiolo è stato anche l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che sembra avere le idee chiare sul futuro della Campania del vino. «Dobbiamo presentarci compatti sui mercati internazionali – spiega – e per questo stiamo lavorando alla razionalizzazione del numero delle Doc, forse eccessivo al momento».

Nel frattempo, una cabina di regia lavora all’istituzione di un consorzio di secondo livello che supervisioni problematiche e scelte del settore. All’interno, presidenti dei vari Consorzi e rappresentanti del mondo cooperativo.

«Dobbiamo alzare l’asticella – conclude Caputo – nell’ambizione di attrarre persone nella nostra regione non solo grazie al nostro splendido territorio, ma anche attraverso l’enogastronomia».

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Campania Stories 2022: Campi Flegrei sugli scudi

Campi Flegrei protagonisti a Campania Stories 2022, l’evento dedicato alla stampa specializzata nazionale e internazionale riunita ogni anno in Campania per la presentazione delle nuove annate dei vini prodotti nelle principali denominazioni campane.

La sede prescelta per i tasting, che si svolgeranno da lunedì 5 a giovedì 8 settembre, è Pozzuoli. Un luogo unico, a ridosso della città di Napoli, dove si fondono storia, mito e leggende. La rassegna si aprirà lunedì 5 settembre al Palazzo dell’Ostrichina, nel Parco Vanvitelliano del Fusaro, tra il lago Fusaro e la Casina Vanvitelliana.

Uno scenario unico al mondo in cui si darà il benvenuto alla stampa nazionale e internazionale attraverso una importante iniziativa di valorizzazione del pescato campano.

Tra i momenti che arricchiranno ulteriormente il programma di Campania Stories 2022, la Masterclass sulla Falanghina dei Campi Flegrei in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Campi Flegrei, Ischia e Capri.

Sempre giovedì 8 settembre l’atteso Campania Stories Day, degustazione per operatori e appassionati di tutta Italia, in programma all’Hotel Gli Dei di Pozzuoli (Napoli).

CAMPANIA STORIES 2022: LE CANTINE PARTECIPANTI
Avellino

Amarano, Barbot Stefania, Bellaria, Borgodangelo, Cantina del Barone, Cantine dell’Angelo, Cantine di Marzo, Colli di Lapio, Contrade di Taurasi, De Beaumont, De’ Gaeta, Di Meo, Di Prisco, Donnachiara, Ferrara Benito, Feudi di San Gregorio, Fonzone Caccese, I Capitani, I Favati, Le Otto Terre, Il Cancelliere, Nativ, Passo delle Tortore, Perillo, Petilia, Petra Marzia, Pietracupa, Sanpaolo di Claudio Quarta, Sertura, Tecce Luigi, Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta De Gregorio, Tenuta del Meriggio, Tenuta Madre, Tenuta Sarno 1860, Tenuta Scuotto, Tenute di Pietrafusa di Villa Matilde Avallone, Traerte, Vesevo, Vigne Guadagno, Villa Raiano.

Benevento

Cantina di Solopaca, Cantine Tora, Fattoria La Rivolta, Fontanavecchia, La Fortezza, La Guardiense, Monserrato 1973, Mustilli, Rossovermiglio, Tenuta 33 Filari, Tenuta Sant’Agostino, Terre Stregate, Torre a Oriente.

Caserta

Alois, Calatia, Cantina di Lisandro, Caputo 1890, Galardi, Il Verro, Masseria Piccirillo, Paparelli Luca, Sclavia, Torelle, Vestini Campagnano, Vigne Chigi, Villa Matilde Avallone.

Napoli

Agnanum, Astroni, Bosco de’ Medici, Cantine Carputo, Cantine dell’Averno, Cantine del Mare, Cantine Federiciane, Cantine Olivella, Casa Setaro, Contrada Salandra, Farro, La Sibilla, Portolano Mario, Quaranta Angelina, Salvatore Martusciello, Scala Fenicia, Sorrentino.

Salerno

Albamarina, Alessandra, Cuomo Marisa, Polito Viticoltori, Montevetrano, Sammarco Ettore, San Salvatore 19.88, Tempa di Zoè, Vuolo.

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Barolo En Primeur, l’asta benefica fa il bis a Grinzane Cavour

Dopo l’ottimo debutto del 2021660 mila euro raccolti grazie alle donazioni di 15 benefattori – torna l’asta del Barolo En Primeur. L’appuntamento è per il 28 ottobre 2022 al Castello di Grinzane Cavour. Ancora 15 barrique, questa volta della vendemmia 2021, verranno assegnate a chi deciderà di sostenere uno dei progetti solidali già individuati, oppure un progetto scelto dallo stesso donatore.

Lo scorso anno, l’asta internazionale battuta da Christie’s in contemporanea tra Grinzane e New York, ha destinato a 17 progetti no-profit il ricavato della vendita di 300 bottiglie di Barolo della Vigna Gustava, annata 2020. A firmare l’etichetta, il celebre artista Giuseppe Penone.

Il progetto è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, insieme alla Fondazione CRC Donare e al Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. I donatori riceveranno le bottiglie dell’annata 2021 al termine dei 4 anni di affinamento, curato dall’enologo Donato Lanati.

LE NOVITÀ DI BAROLO EN PRIMEUR 2022

Novità Barolo en Primeur 2022 è la partecipazione all’asta dei produttori del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Le cantine, unite sotto il nome del Comune di produzione, metteranno in asta lotti composti dalle loro più pregiate bottiglie di Barolo e Barbaresco dalla vendemmia 2021.

Con questa operazione, unica nel suo genere – commenta Ezio Raviola, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – realizziamo una gara di beneficenza di livello nazionale e internazionale, mettendo al centro un territorio, le sue bellezze e peculiarità, dando vita ad un evento innovativo, in grado di generare importanti ricadute sociali».

«L’evento benefico “Barolo en primeur” ha non solo una grande importanza storica e sociale, ma è anche fortemente significativo per il comparto enologico del Barolo, proiettato a livello internazionale», aggiunge Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.

«L’evento Barolo en primeur – conclude l’enologo Donato Lanati – rappresenta un’iniziativa di alto valore scientifico, educativo e umano in grado di coniugare diversi aspetti: la valorizzazione del territorio viticolo, di cui il vigneto è il vero protagonista, la ricerca con la didattica sul campo e le importanti finalità sociali portate avanti dalla Fondazione CRC».

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Vendemmia 2022 in Germania «eccezionalmente precoce»

La vendemmia 2022 in Germania sarà «eccezionalmente precoce». Merito del meteo costantemente soleggiato, che ricorda la calda annata 2018. Secondo il German Wine Institute (DWI), le prospettive per un’annata 2022 di alta qualità sono comunque «molto promettenti».

«Questo spiega l’Istituto tedesco – perché gran parte dei vigneti hanno risposto bene all’estrema siccità. Le uve godono di buona salute e finora non si sono verificate grandi eventi atmosferici capaci di compromettere il raccolto».

Le varietà di uva a bacca rossa, in particolare, starebbero beneficiando del tempo soleggiato. Il che, sempre secondo le previsioni del DWI, farebbe «ben sperare in vini rossi corposi e ricchi di colore». Le varietà di uva a bacca bianca presenterebbero già «un ottimo corredo aromatico, unito a un’acidità moderata».

Si può ipotizzare che la vendemmia 2022 in Germania procederà abbastanza rapidamente – commenta il German Wine Institute -. Il contenuto di zucchero negli acini aumenterà rapidamente con il tempo soleggiato e molte varietà raggiungeranno la maturità vendemmiale nello stesso momento. La raccolta si concluderà con il Riesling, che dovrebbe essere pronto per la raccolta a metà settembre».

VENDEMMIA 2022 IN GERMANIA: SICCITÀ, SFIDA IMPORTANTE

Tuttavia, la siccità rappresenta una grande sfida per i viticoltori della Germania. Le condizioni delle viti, come in altre zone del mondo, sono estremamente eterogenee all’interno delle regioni vinicole tedesche.

Mentre i vigneti più vecchi godono al momento di un buono stato di vigoria produttiva, grazie al loro sistema di radici profonde, le viti più giovani soffrono in modo significativo per la mancanza d’acqua.

«Un fenomeno – precisa l’Istituto – che si verifica soprattutto su terreni leggeri, che non sono in grado di trattenere molta acqua. Anche la maturazione dell’uva è molto più lenta. Le piante giovani vengono irrigate dove possibile. Nei vigneti molto stressati è addirittura necessario rimuovere i grappoli d’uva per proteggere le viti o, per lo meno, per mantenerle in vita».

Un altro effetto della siccità è riscontrabile dalla grandezza degli acini, che rimangono relativamente piccoli. «Questo – conclude il German Wine Institute – ci fa prevedere rese piuttosto moderate, nonostante i grappoli siano complessivamente buoni». Le piogge moderate delle prossime settimane potrebbero avere un effetto positivo sulla vendemmia 2022 in Germania.

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Volantini vino dopo Ferragosto 2022: Iper abbonda, Il Gigante si conferma

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Alta Langa Docg, alta qualità: iniziata la vendemmia 2022

Ha preso il via il 10 agosto la raccolta delle uve Pinot nero per i vini Alta Langa Docg. I primi grappoli della vendemmia 2022 , che si preannuncia di ottima qualità, sono stati vendemmiati nelle vigne di Canelli, Castel Boglione, Castel Rocchero, San Marzano Oliveto e Santo Stefano Belbo, tra Astigiano e Cuneese.

La raccolta delle uve Chardonnay, nella norma dell’Alta Langa, si vendemmiano solitamente 7/10 giorni dopo il Pinot nero. Con le operazioni che si concluderanno entro la fine del mese di agosto.

«L’anticipo dei tempi rispetto alla norma è collegato al periodo della fioritura della vite, avvenuto quest’anno intorno al 15/20 maggio: solitamente avviene tra gli ultimi giorni di maggio e l’inizio giugno», spiega il vicepresidente del Consorzio Alta Langa, Giovanni Carlo Bussi.

Le alte temperature del mese di maggio hanno accorciato notevolmente le differenze tra le quote più basse e quelle più alte, che in annate normali possono differenziarsi anche di 25/30 giorni.

La qualità delle uve può definirsi ottima: non vi sono stati danni causati dalle classiche patologie della vite, grazie alla scarsità di precipitazioni. La siccità potrebbe ridurre i quantitativi di produzione, ma la vendemmia anticipata, seguita con cura dai tecnici delle aziende, garantirà la perfetta qualità”.

VENDEMMIA 2022 IN ALTA LANGA: VALLE BELBO E BORMIDA LE ULTIME

Nelle vigne più alte e fresche, tra Valle Belbo e Valle Bormida, le maturazioni sono più lente e le temperature massime sono leggermente inferiori: seppure in anticipo di una decina di giorni rispetto al 2021, le maturazioni stanno avvenendo in maniera regolare.

«La nostra  compagine – sottolinea Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa – sta vivendo un momento molto positivo. Assistiamo a un solido aumento della produzione a cui si accompagna l’incremento degli associati al Consorzio, che a oggi sono 134.

«C’è entusiasmo – continua Castelletta – e la volontà è quella di continuare a perseguire la strada dell’alta qualità, a partire proprio dalla vendemmia che adesso si trova nel pieno del suo svolgimento. Ci sono i presupposti per un’ottima annata, che ritroveremo nei calici tra non meno di tre anni. A tutti i produttori di Alta Langa auguro un buon raccolto».

Prima dell’Alta Langa 2022, migliori assaggi: il Metodo classico piemontese è al giro di boa

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Prosecco australiano vietato in Nuova Zelanda, ira dell’Australia: «Chiesti chiarimenti»

Non va giù, all’Australia, la decisione del governo neozelandese di vietare la vendita di Prosecco australiano sul proprio territorio, entro i prossimi 5 anni. Grazie a un accordo con l’Unione europea per la protezione dello spumante italiano a Denominazione di origine controllata (Doc), i produttori australiani non potranno più esportare il loro “Prosecco” in Nuova Zelanda.

«Siamo delusi dalla decisione e stiamo cercando di ottenere chiarimenti sugli impatti dal governo della Nuova Zelanda», commenta senza mezzi termini a winemag.it Tony Battaglene, amministratore delegato dell’associazione governativa nazionale Australian Grape & Wine (Agw) che riunisce oltre 2.500 viticoltori e 5 mila produttori di uva da vino aussie.

Nell’accordo tra Nuova Zelanda e Unione europea pesa come un macigno il ruolo politico e di intelligence del Consorzio di Tutela dello spumante italiano più famoso del mondo.

L’Ufficio Marchi dell’Ue è arrivato a definire il Prosecco «il più famoso vino spumante in Europa, assieme allo Champagne». In Australia, tuttavia, non è riconosciuto come Indicazione Geografica, ma solo come vitigno.

IN AUSTRALIA “PROSECCO” INDICA SOLO UN’UVA

Le leggi australiane sul vino prevedono che termini come “Prosecco” possano essere legittimamente utilizzati come «indicatore varietale», anche quando un vitigno è registrato come Indicazione Geografica, o parte di essa.

Del resto, quello del Prosecco australiano in Nuova Zelanda non è un business di poco conto. Secondo i dati più aggiornati forniti da Wine Australia a winemag.it, il Paese ha esportato circa 750 mila bottiglie di “Prosecco” in Nuova Zelanda tra giugno 2021 e giugno 2022. Per un valore di circa 3,5 milioni di dollari.

Secondo una stima approssimativa riferita alla vendemmia 2022, la produzione di Prosecco australiano si assesta attorno ai 15 milioni di bottiglie. A produrlo sono anche grandi colossi come Accolade Wines, che proprio lo scorso anno ha annunciato l’ampliamento della gamma della controllata Grant Burge Wines (Barossa Valley), con l’esordio di un’etichetta di Prosecco e una di Prosecco Rosé (nella foto di copertina).

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Viticoltura biodinamica: Demeter Austria e respekt-BIODYN sempre più alleate

Movimenti e alleanze in corso in Europa sul fronte della viticoltura biodinamica. Demeter Austria e respekt-BIODYN, altra associazione che raggruppa vignaioli votati ai principi steineriani – tra cui gli italiani Foradori (Trentino) e Manincor (Alto Adige) – si sono presentate con un calendario di eventi comuni in occasione dell’ultima edizione di vino VieVinum di Vienna, tra gli eventi di punta del vino austriaco.

«L’obiettivo – spiega Niki Moser della tenuta Sepp Moser, portavoce di Demeter Austria (nella foto, a sinistra) – è una viticoltura rigenerativa e sostenibile. L’etichetta con cui questo avviene è di secondaria importanza».

Questo parere è sempre più condiviso tra i viticoltori delle associazioni biodinamiche Demeter Austria e respekt-BIODYN. Da diversi anni offriamo formazione ed eventi comuni, ci sosteniamo a vicenda e ci scambiamo idee».

Per Demeter Austria hanno aderito Rudolf Fidesser, Robert Gassner, Niki Moser/Sepp Moser, Manuel Ploder/Ploder-Rosenberg, Niki Saahs/Nikolaihof, Georg Schmelzer, Johannes Trapl, Johannes Zillinger. Per resspekt-BIODYN Clemens Busch, Kurt Feiler Feiler-Artinger, Michael Goëss-Enzenberg/Manincor, Fred Loimer, Hansjörg Rebholz, Alexander Sattler/Sattlerhof, Fritz Wieninger, Emilio Zierock/Foradori.

LA VITICOLTURA BIODINAMICA IN AUSTRIA

Le linee guida dell’agricoltura biodinamica, basate sul Corso di Agricoltura dell’antroposofo Rudolf Steiner, esistono da poco meno di cento anni. Le prime tre cantine Demeter sono state certificate nel 1999 e oggi circa 80 viticoltori lavorano secondo le loro linee guida.

Molte aziende, tuttavia, utilizzano l’agricoltura mista. I vigneti vengono coltivati come «organismi agricoli viventi, adattati individualmente ai rispettivi terroir», su una superficie totale di circa 800 ettari. Il portavoce di questo gruppo di viticoltori è Niki Moser, della tenuta Sepp Moser.

Respekt-BIODYN è conta nel 2022 ventotto membri, con trentuno aziende in Germania, Italia, Austria, Slovenia e Ungheria. È stata fondata nel 2007, con l’obiettivo di «lottare insieme per una sempre maggiore qualità e individualità del vino».

Michael Goëss-Enzenberg, della tenuta altoatesina Manincor, dirige l’associazione in qualità di presidente. Il suo vice è l’enologo della Kamptal, Fred Loimer (nella foto sopra, a destra).

Respekt-BIODYN si è affermata negli ultimi anni a livello internazionale, accanto a Demeter e Biodyvin, come una forza importante e trainante nella viticoltura biodinamica. In totale, i membri di respekt coltivano una superficie di circa 1.010 ettari.

UN VINO BIODINAMICO AUSTRIACO DA NON PERDERE

Kremstal Dac Reserve 2019 Riesling Ried Gebling 1 öwt, Sepp Moser

Siamo in Bassa Austria, nel Weinviertel, con il Riesling in purezza prodotto dalla tenuta Sepp Moser. Si tratta della cantina guidata dal portavoce di Demeter Austria, Niki Moser.

Alla vista, il vino si presenta del canonico giallo paglierino, con lievi riflessi verdolini che ne sottolineano la gioventù. Naso intenso ed elegante, dominato da ricordi d’agrumi: netto il pompelmo.

Non manca la frutta a polpa gialla (una nettarina polposa), così come richiami floreali freschi. Deciso e giustamente affilato il sorso, che scivola su note perfettamente corrispondenti al naso. Centro bocca e chiusura sferzate dalla freschezza tipica del vitigno. Un Riesling all’inizio del suo percorso di vita pluridecennale.

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Maltempo: vigneti e campi distrutti nel Lazio e in Campania, Puglia e Sicilia

Il maltempo, con trombe d’aria, nubifragi, grandinate di dimensioni anomale e precipitazioni violente ha colpito a macchia di leopardo le campagne dal Lazio alla Campania, dalla Puglia alla Sicilia provocando vittime e danni. Le perdite, in alcune zone, sarebbero fino all’80% dei raccolti, come nelle scorse settimane in Lombardia, in particolare nell’Oltrepò pavese.

È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che esprime cordoglio per il quarantenne agricoltore siciliano morto colpito da un fulmine mentre andava a controllare le pecore mentre scatta l’allerta della protezione civile in 5 regioni del Sud in riferimento all’ultima ondata di perturbazioni che si è abbattuta sulla Penisola.

Campi allagati e raccolti devastati sono gli effetti del maltempo rilevati nelle campagne dal monitoraggio della Coldiretti con la grandine che è stata l’evento climatico più grave per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero.

CINQUE GRANDINATE IN 3 GIORNI IN CAMPANIA

In Campania negli ultimi tre giorni ci sono state almeno cinque violente grandinate che hanno devastato uva, olive e verdure di stagione tra Avellino, Benevento e Caserta con perdite fino all’80% mentre nel Salernitano una bomba d’acqua ha provocato l’allagamento dei campi di cipollotto azzerando la produzione.

La Puglia ha dovuto fare i conti con un tornado che ha colpito il Salento nel Capo di Leuca e con un nubifragio nel Foggiano. «Oltre a uva e olive – spiega Coldiretti – il maltempo ha colpito anche ortaggi e legumi sono state le coltivazioni più colpite dal maltempo che non ha risparmiato vere e proprie eccellenze del territorio come i fagioli e lenticchie della Tuscia in provincia di Viterbo».

Gli eventi estremi – sottolinea la Coldiretti – si sono abbattuti nel centro sud su terreni secchi che non riescono ad assorbire con l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento, provocando frane e smottamenti e facendo salire il conto dei danni».

Ma a preoccupare sono anche gli incendi, favoriti dal mix esplosivo caldo e siccità con danni incalcolabili dal punto di vista economico ed ambientale. Tanto che, stima la Coldiretti, ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire l’habitat nei boschi andati distrutti dalle fiamme.

E ad essere colpite sono state anche aziende agricole e campi coltivati. «Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – a un impatto devastante con danni all’agricoltura che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale».

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Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine nel 2022?

L’Institute of Masters of Wine ha pubblicato le domande dell’esame Master of Wine 2022, compresa la lista dei vini per la parte pratica (degustazione). Dal 26 al 29 luglio 103 studenti hanno sostenuto gli esami teorici e pratici ad Adelaide, Londra e Napa.

I test costituiscono la seconda fase del programma di studio Master of Wine. Nell’arco di quattro giorni, gli studenti hanno sostenuto tre prove pratiche alla cieca da 12 vini. Cinque le prove teoriche su temi che hanno spaziato dalla viticoltura alla vinificazione, dalle procedure di pre-imbottigliamento alla lavorazione dei vini in cantina. Quesiti anche su tematiche legate al business del vino e all’attualità.

Gli aspiranti Master of Wine che hanno superato con successo gli esami teorici e pratici della seconda fase passeranno alla terza fase, quella del “Research paper“: la fase finale del programma di studio MW. Solo ottantasei dei 103 studenti che hanno sostenuto la degustazione alla cieca di 12 vini al mattino e l’esame teorico nel pomeriggio hanno superato la prima fase, il 25 luglio.

L’elenco dei vini e delle domande in inglese utilizzate per la valutazione della prima fase è stata resa nota dall’Institute of Master of Wine. Winemag.it è in grado di pubblicarle qui sotto. Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine?

STAGE ONE ASSESSMENT (S1A) 2022 PRACTICAL PAPER
Question 1

Wines 1-3 come from three different regions within the same country and are made from three different, single grape varieties.

With reference to all three wines:

  1. Identify the (15 marks)

For each wine:

  1. Identify the origin as closely as possible, with reference to the grape variety (3 x 8 marks)
  2. Comment on style, quality and commercial (3 x 12 marks)
Question 2

Wines 4-6 come from the same region. With reference to all three wines:

  1. Identify the region, specifying the origins of each wine as closely as (30 marks)
  2. Compare and contrast quality in the context of the region of origin. (24 marks) For each wine:
  3. Discuss maturity with reference to (3 x 7 marks)
Question 3

Wines 7-9 come from three different countries. Each is made from a different, single grape variety.

For each wine:

  1. Identify the grape variety and the origin as closely as (3 x 10 marks)
  2. Comment on (3 x 7 marks)
  3. Comment on style and commercial (3 x 8 marks)
Question 4

Wines 10-12 come from the same region. With reference to all three wines:

  1. Identify the (15 marks)

For each wine:

  1. Assess quality in the context of the region of (3 x 8 marks)
  2. Comment on maturity and capacity to age, with specific reference to (3 x 12 marks)
ESAME MASTER OF WINE 2022: I VINI ALLA CIECA
  1. Heytesbury Chardonnay, Vasse Felix, Margaret River, Australia. (13.0%)
  2. Sauvignon Blanc, Shaw+ Smith, Adelaide Hills, Australia. (12.5%)
  3. The Florita Riesling, Jim Barry, Clare Valley, Australia. (12.5%)
  4. Julien, Chateau Langoa Barton, 2010. Bordeaux, France. (13%)
  5. Estephe, Chateau Les Ormes de Pez, 2018. Bordeaux, France. (14.5%)
  6. Emilion Grand Cru, Chateau Moulin St Georges, 2015. Bordeaux, France. (14.5%)
  7. Quarts de Chaume Grand Cru, Demaine des Forges, Loire Valley, France. (11.0%).
  8. Noble One, De Bertoli, New South Wales, Australia. (12.7%)
  9. Vin de Constance, Klein Constantia, Constantia, South Africa. (14%)
  10. Vintage Port, Taylor’s, Douro Valley, Portugal. (20.5%)
  11. Quinta de Vargellas Vintage Port, Taylor’s, Douro Valley, Portugal. (20%)
  12. LBV Port, Taylor’s, Douro Valley, Portugal. (20%)
THEORY PAPER – MASTER OF WINE 2022

TWO questions to be answered, ONE from Section A and ONE from Section B.

Section A Question 1

Can small independent wine retailers compete with large chains on price? How else can they compete effectively? (Paper 4)

Section B Question 2

Discuss the current role and potential future use of hybrids in viticulture (Paper 1).

Question 3

Outline the key considerations in deciding which pre-bottling treatments to use for each of the following:

  1. a vegan wine;
  2. an orange wine;
  3. an organic wine; and
  4. a mass-market, inexpensive wine. (Paper 3)
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Vini al supermercato

Verso Ferragosto 2022 con i vini in promozione al supermercato

Sconti importanti sul vino, fino al 50%, in diverse catene di supermercati italiani nell’estate 2022. È quanto emerge dalla consueta analisi dei volantini delle maggiore insegne di supermercati condotta da Vinialsuper, la rubrica di winemag.it dedicata al vino in vendita nella Grande distribuzione italiana.

“Grigliata”, parola d’ordine della settimana di Ferragosto, porta con sé un esercito di vini in promozione, distribuiti su varie fasce prezzo. Non manca ovviamente la birra, che Coop Italia mette addirittura in “copertina” sul proprio volantino (per poi dimenticarsi del tutto del vino, unico caso tra i “big” nazionali).

Volantino Aldi fino al 14 agosto, “Sotto prezzi di Ferragosto”

Asolo Prosecco Superiore DOCG Extra Dry MN: 4.99 euro (3,5 / 5)


Volantino Bennet fino al 17 agosto “50% su 50 prodotti”

Brocca dei Dori Prosecco Treviso Doc: 3.49 euro (3,5 / 5)

Cavit Sauvignon Blanc: 2.90 euro (3,5 / 5)

Brocca Dei Dori Prosecco Doc Rosé: 3.90 euro (3,5 / 5)

Perle Fini Ribolla Frizzante: 3.30 euro (3,5 / 5)

Chianti Docg Montagnana: 2.90 euro (3,5 / 5)

Nero Di Troia Segnavento: 3.40 euro (3,5 / 5)

Dolcetto D’alba Casati Moglia: 3.60 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour fino al 22 agosto, “Offerte di Ferragosto

Vermentino o Shiraz Terre Siciliane IGT Le Morre: 2,99 euro (3,5 / 5)

Il Cretto Morellino di Scansano DOCG San Felo: 4,49 euro (4 / 5)

Lambrusco Nero o Lambrusco o Pignoletto Modena DOC Vecchia Modena Cleto Chiarli: 3,99 euro (3,5 / 5)

Prosecco DOC Extra Dry Malpasso: 4,29 euro (3,5 / 5)

Sauvignon o Cabernet Sauvignon Friuli Aquileia DOC Tenuta Ca’ Vescovo: 4,29 euro (4 / 5)

Gavi Docg o Barbera Docg Borgocolorato: 5,99 euro (3,5 / 5)

Falanghina o Greco o Fiano Campania IGT Fattoria Alois: 4,79 euro (4,5 / 5)

Cuvee 15.96 Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT Volpe Pasini: 6,90 euro (4 / 5)

Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Colle dei Bugni Terre d’Italia: 7,69 euro (3,5 / 5)

Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry Mionetto: 7,49 euro (3,5 / 5)

Turà frizzante bianco o rosato Tre Venezie IGT Lamberti: 2,29 euro (3,5 / 5)

Trento DOC Terre d’Italia Cime d’Oro: 8,69 euro (3,5 / 5)

Vermentino di Sardegna DOC o Rosè Alghero Rosato DOC Aragosta: 3,99 euro (3,5 / 5)

Lugana o Chiaretto DOP Sirmiolino Ca Maiol: 7,89 euro (5 / 5)

Chianti DOCG Riserva Villa Montorsoli Terre d’Italia: 5,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Conad fino al 22 agosto “L’estate a tutto Bis – Prendi 2, paghi 1”

Sensi Vernaccia di San Gimignano Docg: 5.95 euro (3,5 / 5)

Tenimenti Dogali Prosecco di Valdobbiadene DOCG: 4.99 euro (3,5 / 5)

Miniato Barbera d’Asti Docg: 3.38 euro (3,5 / 5)

Costalta Pinot Grigio Trentino Doc: 4.98 euro (3,5 / 5)

Lini Lambrusco La Brusca Rosato: 3.99 euro (5 / 5)


Volantino Coop, fino al 17 agosto

Nessun vino da segnalare


Volantino Interspar fino al 17 agosto, “

Nessun vino da segnalare


Volantino Esselunga fino al 17 agosto, “Stessa spiaggia, stessa convenienza – Sconti fino al 50%

Cala Delle Farfalle Spumante Brut: 3.45 euro (4 / 5)

Sette Cascine Roero Arneis DOCG, Cavicchioli: 5.44 euro (3,5 / 5)

Strangolagalli Falanghina: 4.64 euro (4 / 5)

Conti Zecca Vermentino Saraceno: 2.85 euro (3,5 / 5)

Sella & mosca Terre Bianche Torbato: 5.90 euro (5 / 5)

Guerrieri Rizzardi Bardolino Chiaretto: 4.13 euro (3,5 / 5)

Barbera Monferrato o Gavi Conti Alari: 4,40 euro (3,5 / 5)

Lambrusco Righi: 2,29 euro (3,5 / 5)

Nadarìa Chardonnay o Syrah: 1.99 euro (5 / 5)

Briante Chianti Classico DOCG: 3.29 euro (5 / 5)


Volantino Eurospin fino al 14 agosto, “La Spesa Intelligente

Pinot Grigio Igt/ Muller Thurgau Doc: 2,39 euro (3 / 5)

Lambrusco Grasparossa Doc Secco/ Amabile: 1,59 euro (3 / 5)


Volantino Supermercati Famila fino al 17 agosto, “Grandi Marche”

Nessun vino da segnalare


Volantino Il Gigante Supermercati fino al 21 agosto, “0,98”

Gutturnio Doc frizzante, Vicobarone: 1,98 euro (3,5 / 5)

Vini Cantine Ronco: 1,98 euro (3 / 5)

Vini Il Poggio dei Vigneti: 1,98 euro (3,5 / 5)

Renaissance Selection Igt Rubicone, Vini Poletti: 1,98 euro (3,5 / 5)

Porta leone Spumante Brut Millesimato: 2,98 euro (3,5 / 5)

Cirò Caparra & Siciliani: 2,98 euro (5 / 5)

Fattoria Il Palagio Chianti Docg: 2,98 euro (3,5 / 5)

Marchesola Moscato Oltrepò Pavese Doc o Sangue Di Giuda Doc: 2,98 euro (1,5 / 5)

Vini Castello delle Regine: 2,98 euro (3,5 / 5)

Vini Casa Defrà: 2,98 euro (3,5 / 5)

Vini Oltrepò pavese Commendator Pastori: 2,98 euro (1,5 / 5)

Dolcetto di Ovada o Grignolino: 2,98 euro (3,5 / 5)

Vini Corvo, Duca di Salaparuta: 3,98 euro (3,5 / 5)

La Pieve Chianti Superiore Docg: 3.98 euro (3,5 / 5)

Vini Cantine Settesoli: 3,98 euro (5 / 5)

Vini Soprasasso, Due Palme: 3,98 euro (5 / 5)

Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Dry MN: 4.98 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano / Vini San Silvestro: 4,98 euro (3,5 / 5)


Volantino Ipercoop fino al 24 agosto, “Sconti fino al 30% 40%”

Ribolla Gialla, Schioppettino, Sauvignon, Pinot Grigio Ramato Doc, Furlan Faris: 4,59 euro (4 / 5)

Freschello vivace: 1,39 euro (3 / 5)

Spumante Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry Marca Oro Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)

Gewürztraminer Trentino Doc Claps: 6,49 euro (3,5 / 5)

Vermentino Di Sardegna Doc Sella E Mosca: 3,99 euro (3,5 / 5)

Bonarda Oltrepò Pavese Doc, Müller Thurgau / Sauvignon Blanc Igt, Le Cascine: 2,19 euro (3 / 5)

Èrto Cooperativa 5 Terre: 3,99 euro (4,5 / 5)

Bianchetta Genovese Golfo Del Tigullio Doc I Vigneti: 4,89 euro (5 / 5)

Lambrusco Sorbara Secco o Amabile Doc 3 Medaglie Cavicchioli: 2,89 euro (3,5 / 5)


Volantino Iper, La grande i fino al 21 agosto, “Scorta d’estate”

Lugana Doc Gardamorena: 5,49 euro (4 / 5)

Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry, Gasparetto: 5,49 euro (3,5 / 5)

Prosecco Doc Millesimato Extra Dry Casa Sant’Orsola: 3,99 euro (3,5 / 5)

Roero Arneis Docg / Nebbiolo d’Alba Doc, San Silvestro: 4,99 euro (3,5 / 5)

Ribolla Gialla Spumante Brut Venti2, Terre Nardin: 3,29 euro (3,5 / 5)

Prosecco Rosé Doc Treviso Rive della Chiesa: 4,49 euro (5 / 5)

Spumante Millesimato Extra Dry BdB o Rosé Babulle: 2,39 euro (3 / 5)

Pecorino, Passerina Terre di Chieti Igt / Montepulciano d’Abruzzo Doc Fontemara, Cantine Spinelli: 2,49 euro (5 / 5)

Chianti Riserva / Superiore Docg, Spinelli: 3,49 euro (5 / 5)

Turà Trevenezie Bianco / Rosé, Lamberti: 2,09 (3,5 / 5)

Vino Bianco / Rosso / Rosato Freschello: 1,39 euro (3,5 / 5)

Piemonte Doc Cortese, Barbera d’Asti Docg, Dolcetto d’Ovada Doc Alpa: 2,49 euro (3 / 5)

Prosecco Millesimato Brut o Rosé Doc, Terre Nardin: 5,39 euro (3,5 / 5)


Volantino Lidl fino al 14 agosto, “Speciale grigliata di Ferragosto”

Monte Janu Vermentino di Sardegna DOP: 2,59 euro (3,5 / 5)

Allini Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG: 3,79 euro (3 / 5)

Puglia Primitivo del Salento IGP: 2,09 euro (3,5 / 5)


Volantino Md fino al 14 agosto, “Speciale grigliata”

Baluardo Lambrusco Abboccato di Modena: 1,99 euro (5 / 5)

Muller Thurgau Vino Spumante: 1,99 euro (3 / 5)

Nerello Mascalese Nero D’avola: 2,79 euro (3 / 5)

Sangue Di Guida Doc: 2,19 euro (3,5 / 5)


Volantino Penny Market fino al 15 agosto, “Voglia di griglia”

Prosecco Frizzante Doc: 3,39 euro (3 / 5)

Primitivo Di Manduria Dop: 3,99 euro (3,5 / 5)

Ribolla gialla Vino Spumante Brut: 2,49 euro (3 / 5)

Rosato Frizzante Igt: 1,79 euro (3 / 5)

Lambrusco dell’Emilia amabile Frizzante Igt: 2,39 euro (3 / 5)


Volantino Tigros, fino al 23 agosto, “Sconti di Ferragosto”

Linea Vini il Gaggio: 1,99 euro (1 / 5)

Chianti DOCG Rubentino: 2,99 euro (3,5 / 5)

Vini Giglio Del Duca: 3,89 euro (3,5 / 5)

Vini Oltrepò Pavese DOC Le Rovole: 1,99 euro (2,5 / 5)

Bonarda Dolce Frizzante Violetto: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vermentino Di Sardegna DOC Aragosta: 3,99 euro (3 / 5)

Vini La Canva: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vini IGP Notte Rossa: 4,39 euro (5 / 5)

Vini Mandi: 4,79 euro (3,5 / 5)

Spumanti Mionetto Linea MO: 6,99 euro (3,5 / 5)

Lambrusco DOC Fortenero: 5 euro/ 2 pezzi (4 / 5)

Vini IGT Frizzanti Maschio: 5 euro/ 2 pezzi (3,5 / 5)

Vini Versi Divini: sconto 20% (3,5 / 5)

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degustati da noi news news ed eventi vini#02

I migliori Kerner dell’Alto Adige: crescono ettari e popolarità

Cresce al ritmo di 2 ettari all’anno la superficie vitata del Kerner, in Alto Adige. Nell’ultimo quinquennio, il vitigno nato in Germania dall’incrocio fra Trollinger (Schiava Grossa) e Riesling renano, ormai di casa nel Südtirol, è riuscito a conquistare sempre più spazio nelle scelte dei produttori altoatesini, spinte dall’apprezzamento crescente del mercato italiano ed estero.

A premiare il Kerner è l’essenza di vitigno di montagna, capace di incarnare lo spirito “alpino” dei vini dell’Alto Adige. I 114,76 ettari di vigneti censiti nel 2021 (erano 104,42 nel 2018) sono infatti dislocati tra i 500 e i 900 metri sul livello del mare.

«Il Kerner – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio vini Alto Adige – sta diventando una varietà dell’Alto Adige sempre più nota. Riflette il nostro territorio e, in particolare, le zone di maggiore altitudine della viticoltura altoatesina. Mi riferisco in particolare alla Valle Isarco, così come ai vigneti che superano i 700 metri, in altre zone vinicole dell’Alto Adige».

È una varietà che cattura sempre più l’attenzione dei winelovers e che quindi viene piantata dai nostri viticoltori, anche per il vantaggio di poter piantare il Kerner nelle zone più alte.

I risultati sono sempre ottimali: vini dai grandi profumi, dalla bella acidità e freschezza. Nettari dal profilo non troppo complicato, che anche per questo piacciono tanto ai consumatori».

La produzione complessiva si assesta oggi sulle 200 mila bottiglie. Di queste, il 73% resta sul suolo nazionale (di cui il 33% in Alto Adige), mentre il 26% è destinato all’export. Tra i mercati principali gli Stati Uniti (20%), seguiti da Germania, Belgio e Svizzera.

Produzione effettiva 2021
Denominazione Superficie
rivendicata
ettari
uva q.li vino hl
Alto Adige Kerner 23,96 1.813 1.258
Alto Adige Kerner riserva 1,72 151 105
Alto Adige Kerner 25,68 1.964 1.363
Südtirol Eisacktaler (Valle Isarco) Kerner 66,55 5.840 4.071
Alto Adige Valle Isarco Kerner passito 1,08 86 33
Alto Adige Valle Isarco Kerner riserva 8,98 506 354
Alto Adige Valle Isarco Kerner 76,61 6.432 4.457
Alto Adige Valle Venosta Kerner 1,02 80 54
Mitterberg Kerner 0,63 109 79
Vigneti delle Dolomiti Kerner 2,66 283 243
TOTALE 271,06 18.090 13.465
I MIGLIORI KERNER DELL’ALTO ADIGE

I Kerner dell’Alto Adige si confermano a ottimi livelli qualitativi anche in occasione del tasting di winemag.it, che ha interessato 26 etichette. Grande prevalenza di produttori della Valle Isarco, terra d’elezione del vitigno e vera nuova frontiera dei vini dell’Alto Adige.

La stilistica dei Kerner altoatesini è piuttosto omogenea. Si tratta di vini bianchi molto profumati, dalla spiccata freschezza e mineralità. Fiori bianchi e frutto esotico accompagnano dal naso al finale, rendendo il Kerner un ottimo vino in alternativa al Riesling o al Gewürztraminer.

Il residuo zuccherino presente nella stragrande maggioranza dei vini varia da poco meno di 2 g/l sino ai più canonici 4 g/l. Pochi i Kerner del tutto secchi, così come quelli con residui superiori ai 6-7 grammi litro.

Una caratteristica, quella del residuo zuccherino, che aiuta a controbilanciare le importanti acidità, superiori in media ai 6 punti (in alcuni casi anche i 7). Di seguito le note di degustazioni dei 26 Kerner oggetto della degustazione di winemag.it.

VINO VENDEMMIA CANTINA ALCOL PREZZO MEDIO ALTITUDINE VIGNETO
1 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2021 Tenuta Bessererhof – Otmar Mair 14,50% 14,50 euro 810 / 900
Giallo paglierino. Naso elegante, su note floreali fresche e minerali. È proprio la vena minerale il driver del sorso, ben sostenuta dalla frutta a polpa gialla, perfettamente matura. Vino che, anche al palato, si conferma elegante e di prospettiva.
2 Südtirol Alto Adige Doc Kerner “Puntsheit” 2021 Cantina Bolzano 14% 14 euro 600 / 800
Giallo paglierino. Al naso le note tipiche del vitigno: frutto giallo, esotico, polposo, vena fresco-minerale e ricordi vegetali, tra la buccia d’agrume e la mentuccia. Ottima corrispondenza gusto olfattiva, per un vino che premia beva e agilità. Chiusura sapida e fresca, che invita al sorso successivo.
3 Vigneti delle Dolomiti Igt “Lahn” 2021 Castelfeder 13,50% 14,50 euro 850
Giallo paglierino intenso, al pari del naso. Naso e palato tra i più aromatici della batteria: gran pienezza delle note fruttate, esotiche (netto il melone), ben rieqilibrate dalla freschezza e dalla vella vena minerale. Vino semplice, che premia la beva, senza rinunciare all’abbinabilità a tavola.
4 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2021 Cantina Valle Isarco 14% 12,50 euro 650 / 970
Giallo paglierino. Al naso il tipico profilo diviso tra frutta e mineralità. Vino che presenta un profilo giovane e di prospettiva: la freschezza domina sul frutto, così come l’alcol, al sorso.
5 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Aristos” 2020 Cantina Valle Isarco 14% 17,20 euro 800/ 970
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Elegante al naso, nello stiracchiarsi di un frutto polposo e aromatico, sulla mineralità. Sorso corrispondente, su una gran espressività della componente fruttata. Componente minerale a fare da contraltare, unita a una spalla acidità che conferisce slancio e prospettiva al sorso.
6 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Sabiona” 2019 Cantina Valle Isarco 14.5% 31 euro 630 / 680
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso è complesso, stratificato. Apre su generosi richiami fruttati, avvolti dalle note date dall’affinamento in legno. Si avvertono distintamente mela e pesca, polpose, su un sottofondo di marzapane e crema pasticcera. Non mancano netti richiami minerali, che si ripresentano ancora più evidenti in un palato di perfetta corrispondenza. Allungo sapido, fresco. Ultima parola al bell’abbraccio tra frutta matura e terziari. Un’interpretazione unica del Kerner, che dimostra così di essere una varietà versatile, capace di dare (anche) vini di struttura, adatti ad abbinamenti importanti a tavola.
7 Südtiroler Alto Adige Doc Kerner 2021 Tenuta Mayr-Unterganzner 14.5% 13,50 euro
Giallo paglierino, leggermente velato. Naso intenso, sul frutto esotico, così come su mentuccia e note minerali. Palato teso, freschissimo, frutta, mineralità e ritorni di mentuccia. Gran beva, nonostante i 14,5% che potrebbero spaventare, in realtà perfettamente integrati.
8 Südtiroler Alto Adige Doc Kerner “Karneid” 2021 Franz Gojer – Glögglhof des Florian Gojer 14% 13 euro 600 / 730
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso fiori, frutta, profilo minerale. Netto il sambuco, accanto alla nettarina. Gran carattere al palato: freschezza e frutto ben amalgamati, a giocarsi il ruolo di protagonisti sulla spina dorsale sapida. Vino con ottime prospettive di migliorare ulteriormente nel tempo.
9 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Gall” 2021 Tenuta Griesserhof 14% 17 euro
Tappo a vite. Giallo paglierino, vaghi riflessi verdolini. Naso che si divide equamente tra ricordi erbacei e fruttati, composti, stuzzicati da note agrumate. Ottima corrispondenza in un palato di gran tensione, tendenzialmente asciutto per la componente minerale, ben bilanciata dall’alcol. Un Kerner tipico, golosissimo e gastronomico.
10 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Carned” 2021 Kellerei – Cantina Kaltern 14% 14,40 euro 700
Giallo paglierino leggermente velato, vaghi riflessi verdolini. Naso e bocca in perfetta corrispondenza, golosi: all’olfatto invita, al palato si conferma. Domina il frutto, maturo, esotico, senza rinunciare al tipico slancio fresco e minerale. Chiusura mentolata, quasi balsamica. Vino giovane, di prospettiva.
11 Südtirol Alto Adige Val Venosta Doc Kerner (Vinschgau) 2021 Kellerei Meran – Cantina Merano 14% 15,50 euro 600
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso una buona stratificazione, tra note di frutta matura, sambuco e mentuccia e venature minerali. Il palato si articola su note corrispondenti. Ingresso di bocca tendenzialmente morbido, sul frutto esotico maturo; progressione su freschezza e mineralità, prima di un finale balsamico, ricco, si potrebbe dire potente. Vino giovane, di ottima prospettiva. Ottimo rapporto qualità prezzo.
12 Südtirol Alto Adige Doc Kerner “Graf” 2021 Kellerei Merano – Cantina Merano 14% 14 euro 500 / 650
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso frutta e note verdi, tra la buccia d’arancia e l’erba appena sfalciata, ad accompagnare ricordi di pesca gialla. Teso, fresco e minerale dall’ingresso alla chiusura, al palato. Vino semplice, che fa dell’agilità di beva il suo punto di forza.
13 Vigneti delle Dolomiti Igt Kerner “Auròna” 2015 Landesweingut Laimburg – Cantina Laimburg 14.5% 22,60 euro 500
Fermentazione sulle vinacce per 10 giorni, invecchiamento per 12 mesi in tonneau. Si tratta di uno dei due “orange” in degustazione, nonché del vino con più anni sulle spalle. Alla vista, “Auròna” si presenta di un giallo dorato carico. Al naso importante apporto del legno, con ricordi netti di caramella mou e tostatatura d’orzo. Il frutto è giallo, molto maturo. Nuances erbacee, mentolate, stuzzicano l’olfatto conferendogli maggior nerbo. Perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Vino che regala un sorso morbido, sinuoso, con riequilibranti venature fresco-saline che ne elevano il tasso di gastronomicità. Un nettare che mostra il volto più “corpulento” del Kerner.
14 Südtirol Alto Adige Doc Kerner “Fels” 2021 Nals Margreid 14% 12,50 euro 500 / 750
Giallo paglierino. Naso intrigante, “spesso”, sulle note fruttate polpose. Abbina come pochi, nel panel, una vena fresco-acida e una mineralità riequilibrante. Non eccelle in stratificazione e complessità al palato, ma la beva è straordinariamente lineare ed equilibrata. Chiuse asciutto, su accenti mentolati già avvertiti al naso. Ottima interpretazione del vitigno.
15 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2021 Weingut – Tenuta Strasserhof 13.5% 14,20 euro 750
Giallo paglierino. Un Kerner giocato, sia al naso sia al palato, sulla piacevolezza e immediatezza delle note fruttate, arricchite da una vibrante mineralità. Un nettare che esalta le componenti tipiche del vitigno, premiando piacevolezza e leggerezza del sorso.
16 Südtiroler Alto Adige Doc Kerner “Luxs” 2021 Weingut Niklas 13.5% 11,70 euro 460 / 510
Giallo paglierino, velato, riflessi verdolini. Naso tra i più profondi e stratificati del panel, che di si conferma anche al palato. Note di agrumi, ma anche di melone bianco, pesca gialla, oltre a mentuccia e venature iodiche. Allungo sapido a fare da spina dorsale al sorso, senza rinunciare alla polpa. Bell’allungo sapido, fresco, che invita al sorso successivo. Rapporto qualità prezzo invidiabilissimo, considerate le prospettive del nettare.
17 Südtiroler Alto Adige Doc Kerner Riserva “Mondevinum Libellula” 2018 Weingut Niklas 14.5% 18,50 euro 460 / 550
Vino che si presenta nel calice di un bel giallo intenso, dai riflessi dorati. Al naso una gran concentrazione del frutto, principalmente a polpa gialla. Richiami speziati riportano la mente al ginger, così come al pepe bianco. Importante la componente verde di buccia di agrume, che gioca con la ricchezza del frutto esotico. Chiusura asciutta, che invoglia il sorso successivo. Un’interpretazione unica del Kerner.
18 Mitterberg Igt Kerner “Without” 2019 Weingut Niklas 15% 29 euro 590
Macerazione sulle bucce per questo orange senza solfiti di cui sono state prodotte solo 533 bottiglie nel 2019. Fermentazione spontanea e nessun filtraggio prima dell’imbottigliamento per le uve colte ben mature. Altro Kerner di gran concentrazione per quanto riguarda la componente fruttata, che si arricchisce delle nuances tipiche dei vini che maturano a contatto con l’ossigeno, sulle bucce. Netta la buccia d’arancia e di zenzero candito, su tutte. Un quadro omogeneo e intrigante che si riflette anche al palato, dove le generose note fruttate e l’importante vena glicerica vengono riequlibrate da una componente tannica misurata. Un’altra interpretazione unica del vitigno.
19 Südtirol Alto Adige Doc Kerner 2021 Weingut Tauber 13.5% 15,80 euro 670 / 780
Giallo paglierino. Sia al naso che al palato, uno dei Kerner più giocati sulle note agrumate mature, oltre al consueto frutto esotico a polpa gialla di perfetta maturità, alla sapidità e alle venature balsamiche, mentolate. Beva agile, piuttosto semplice. Chiusura sapida, fresca.
20 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Praepositus” 2020 Abbazia di Novacella 14% 16,80 euro
Giallo paglierino. Naso suadente, cremoso eppure teso, su note d’agrume e mentuccia, su sottofondo minerale. Perfetta corrispondenza al palato: ingresso fresco ma disteso, su una perfetta maturità della frutta a polpa gialla. Chiude asciutto, agrumato, sapido. Beva agile e buon gradiente di gastronomicità.
21 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Dop Kerner 2021 Ebner 14.5%
Giallo paglierino. Al naso è elegante, con note floreali e fruttate esotiche, accompagnate da ricordi minerali. Sorso tendenzialmente morbido in ingresso, sul frutto e sulla spinta glicerica. Centro bocca e chiusura fresche e tese, prima di una chiusura su generosi ritorni di frutta a polpa gialla. Buon allungo fresco-sapido, gentile.
22 Südtirol Alto Adige Doc Kerner 2021 Kellerei Cantina Kurtatsch 13.5% 12,90 euro 800
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Naso delicato, floreale, con note di frutta esotica a polpa gialla. Vino semplice, tutto giocato sul fruttato. Chiusura minerale, fresca, equilibrata.
23 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2021 Taschlerhof – Peter Wachtler 14% 15,70 euro
Giallo paglierino. Al naso è piuttosto intenso, sul frutto. Sorso cremoso, su ritorni di frutta a polpa gialla e bianca. Chiusura fresca, su venature sapide. Vino gastronomico.
24 Südtiroler Alto Adige Doc Kerner 2021 Unterhofer Thomas 14% 12,80 euro
Giallo paglierino luminoso. Al naso particolarmente intrigante: frutto, freschezza mentolata, profilo minerale. Si conferma tale al palato, con le durezze ben accompagnate dalla generosità polposa del frutto e dalla freschezza. Chiusura asciutta, su cui lavorare per aumentare la piacevolezza della beva.
25 Vigneti delle Dolomiti Igt Kerner 2021 Fronthof 14%
Giallo paglierino. Naso suadente, su un’espressione del frutto cremosa, quasi burrosa. Non mancando i ricordi “green”, d’erbe di montagna e buccia d’agrume. Al palato una perfetta corrispondenza. Ottima beva, agile ma tutt’altro che banale. Chiusura asciutta, tendente a un amaricante che invita il sorso successivo.
26 Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2021 Köfererhof 13.5% 15 euro 650
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso note agrumate, floreali e minerali, oltre al frutto esotico. Sorso che abbina una buona morbidezza alla consueta tensione assicurata dal Kerner. Chiude asciutto, teso, agrumato e polposo. Vino da godersi al calice o in abbinamento, anche a tutto pasto.

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Il cocktail? È donna: torna Lady Amarena, il concorso per sole barladies

Dalla creatività di giovanissime alla prima esperienza internazionale, alla maturità di professioniste abituate a misurarsi sotto i riflettori. Da chi crede nella tradizione a chi preferisce sperimentare. Mai come quest’anno è ricco e diversificato il parterre di barladies pronte a sfidarsi a suon di cocktail per conquistare lo scettro di Lady Amarena, ovvero di regina internazionale della mixology 2022.

Dopo una pausa dovuta alla pandemia, torna infatti sotto le due torri di Bologna, l’unica competizione internazionale dedicata esclusivamente alle “signore del cocktail”. Lanciato grazie all’intuizione di Nicola Fabbri in occasione del centenario di Amarena Fabbri, Lady Amarena celebra e promuove la creatività femminile nel campo del bere miscelato.

«Solo dall’esaltazione di tutte le sfumature delle creatività e della sensibilità femminile si possano trarre i risultati più equilibrati e seducenti dell’arte della mixology», commenta Fabbri.

LADY AMARENA: BARLADIES DA 16 NAZIONI IN GARA

Alte le aspettative sulla finalissima della gara, in programma il 20 settembre allo storico teatro bolognese Arena del Sole, dove le vincitrici delle rispettive 16 edizioni nazionali dovranno convincere, con i cinque sensi, una giuria di esperti. Saranno giudicati il gusto e la bellezza dei cocktail, ma anche le capacità di catturare l’attenzione, muoversi dietro al bancone, raccontare il prodotto, stupire.

L’ultima edizione, quella del 2019, aveva visto la massiccia partecipazione di concorrenti dai cinque continenti, compresi Paesi come la Nigeria e gli Emirati, ancora relativamente nuovi nel panorama del bere miscelato.

Quest’anno il parterre si presenta ancora più ricco. Prende forza il vecchio continente, con l’ingresso di una nazione trainante nel panorama degli spirits, il Regno Unito, ma anche con la prima volta di Austria, Svizzera e Polonia. Si confermano Cipro, Germania, Spagna, Romania, Grecia e ovviamente Italia.

La Nigeria torna a rappresentare l’Africa, mentre il continente australiano entra in gioco con Lady Australia. Il concorso, negli anni diventato vera e propria vetrina di tendenze, evidenzia ad esempio il peso crescente del continente asiatico.

Fanno infatti il loro debutto nella competizione due nazioni giovani e dall’economia frizzante, Filippine e Taiwan, che vanno ad aggiungersi a Corea del Sud e Singapore, mentre la Cina, causa restrizioni legate al Covid, realizzerà il suo concorso internamente. Tammy Liu, la detentrice dell’ultimo titolo Lady Amarena International, sarà tuttavia a Bologna in qualità di giurata.

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Festival Franciacorta in Cantina 2022: due weekend per scoprire lo spumante bresciano

Torna il Festival Franciacorta in Cantina, l’appuntamento per trascorrere un weekend alla scoperta dei luoghi dove nasce il Franciacorta. L’edizione 2022 è ormai la numero tredici. Non solo cantine aperte, ma anche proposte gastronomiche e iniziative culturali e sportive. Un doppio weekend , il 10-11 e il 17-18 settembre, per immergersi nell’atmosfera di Franciacorta.

Saranno 65 le cantine partecipanti, tra consuete visite guidate con degustazione ed eventi speciali come tour nei vigneti, pic nic tra i filari, gite in bicicletta e altro.

LE 65 CANTINE ADERENTI AL FESTIVAL FRANCIACORTA 2022

Abrami Elisabetta, Alberelle, Antica Fratta, Azienda Agricola Fratelli Berlucchi, Azienda Agricola Massussi Luigi, Barboglio de Gaioncelli, Bariselli Gabriella, Barone Pizzini, Bellavista, Berlucchi Guido, Bersi Serlini, Biondelli, Boccadoro, Bonfadini, Bosio, Ca’ del Bosco, Cantina Clarabella, Caruna, Castello Bonomi Tenute in Franciacorta, Castello di Bornato, Castello di Gussago La Santissima, Castelveder, Cavalleri.

E ancora: Contadi Castaldi, Corte Aura, Corte Fusia, Derbusco Cives, Due Gelsi, Faccoli, Ferghettina, IBARISEI, Il Dosso, La Costa di Ome, La Fiorita, La Manèga, La Montina, La Riccafana di Riccardo Fratus, La Torre, Lantieri de Paratico, Le Cantorie, Le Marchesine, Majolini, Marchesi Antinori Tenuta Montenisa, Marzaghe Franciacorta, Mirabella.

Infine, saranno presenti al Festival Franciacorta in Cantina 2022: Monzio Compagnoni, Monte Rossa, Mosnel, Plozza Ome, Priore, Quadra, Ricci Curbastro, Romantica, Ronco Calino, San Cristoforo, Santus, Spensierata, Tenuta Ambrosini, Tenuta Moraschi, Turra, Vezzoli Ugo, Villa Crespia Fratelli Muratori, Vigna Dorata, Villa Franciacorta, Villa Giuliana.

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Nuova Zelanda, addio al Prosecco australiano entro 5 anni

Grazie a un accordo bilaterale negoziato dall’Unione europea, il Prosecco sarà ufficialmente riconosciuto in Nuova Zelanda come marchio e indicazione geografica protetta. L’ufficio marchi europeo ha infatti sottolineato l’«indiscussa reputazione della Doc Prosecco nel percepito del consumatore, ampiamente documentata da parte del Consorzio».

Abbastanza, continua l’ufficio dell’Ue, per «confermare che il Prosecco è diventato il più famoso vino spumante in Europa assieme con lo Champagne». «Alcuni mesi fa – commenta il presidente del Consorzio Doc Prosecco, Stefano Zanette – festeggiavamo la registrazione del marchio “Prosecco” in Cina. Oggi brindiamo al riconoscimento della IG Prosecco nell’ambito dell’accordo».

La protezione da parte della Nuova Zelanda – spiega Alessandra Zuccato, responsabile dell’attività di tutela del Consorzio – è particolarmente significativa.

Un Paese tanto distante da noi riconosce che siamo una denominazione di origine, inibendo, trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore dell’accordo, la commercializzazione del “prosecco australiano” che vede proprio nella Nuova Zelanda la prima destinazione del suo export».

In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No?

DOC PROSECCO, PIÙ CONTROLLI ANCHE ONLINE

Il Consorzio della Doc Prosecco ha inoltre «potenziato ulteriormente i controlli sul commercio online, vista la crescita esponenziale delle frodi in questo segmento di mercato».

I numeri, in tale contesto, sono da record: dal 2020 ad oggi sono più di 10 mila i controlli svolti e oltre 2.500 le inserzioni di vendita fatte cessare in quanto ritenute in contrasto con la normativa sull’uso corretto della Doc Prosecco.

«Il Consorzio – sottolinea il presidente Stefano Zanette – intende consolidare ulteriormente le azioni di tutela della denominazione, consapevole dell’assoluta centralità di questa attività nel panorama dei compiti affidati ai Consorzi che, per l’appunto, si qualificano come “di tutela».

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Biologico supera 2,1 milioni di ettari in Italia: è record

Supera i 2,1 milioni di ettari la superficie coltivata a biologico in Italia segnando il record storico di sempre con il raddoppio nell’ultimo decennio spinto dai consumi degli italiani sempre più alla ricerca di prodotti naturali e legati ai territori soprattutto dopo la pandemia Covid.

È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Ismea in occasione dell’incontro a Roma presso la sede della maggior associazione agricola italiana per la presentazione del Piano di Azione del biologico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

In Italia, spiega Coldiretti, l’incidenza dei terreni a bio rispetto al totale è di ben il 17,4% quasi il doppio della media europea (circa 9%) e molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia UE per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030.

A livello nazionale ci sono oltre 86mila imprese agroalimentare bio e sono già addirittura 4 le regioni italiane, Toscana, Lazio, Calabria e Basilicata, che hanno raggiunto e superato gli obiettivi europei con ben 8 anni di anticipo sulle tempistiche previste da Bruxelles.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 italiano su 5 che, secondo Coldiretti/Ixè, consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici.

La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione.

BIOLOGICO DA RECORD IN ITALIA

Per Coldiretti «è chiara la necessità di costruire filiere biologiche interamente italiane e di riuscire a comunicare, anche nelle etichette del prodotto biologico, l’origine made in Italy della materia prima agricola, come peraltro previsto nella Legge 23 sull’agricoltura biologica, approvata quest’anno in Parlamento e della quale si è in attesa della piena applicazione».

«I primati del Made in Italy a tavola realizzati grazie a 730mila imprese agricole sono un riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del Paese», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. «L’agricoltura italiana – continua – è la più green d’Europa con il taglio record in un decennio del 20% sull’uso dei pesticidi che invece aumentano in Francia, Germania e Austria».

«Dobbiamo ridare centralità all’agricoltura anche nella filiera del biologico – aggiunge Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Bio, l’associazione che riunisce le imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti – perché il biologico rappresenta uno straordinario strumento per lo sviluppo delle nostre campagne e, insieme a tutte le iniziative messe in campo da Coldiretti, consente di avvicinare sempre di più i consumatori al mondo agricolo».

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Vigneti Montecucco tra gli incendi, Basile: «Semplificare procedure per gli invasi»

«Semplificare le procedure per la realizzazione di invasi, per contrastare l’emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici, che affligge il nostro comparto». È l’appello di Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio di Tutela Vini Montecucco. I vigneti della zona vincola della Toscana, in provincia di Grosseto, sono stati lambiti da alcuni incendi, domenica 24 giugno.

«Per circoscrivere le fiamme – spiega il Consorzio in una nota – sono intervenuti anche diversi produttori e agricoltori della zona. Utilissima la presenza degli invasi di una delle tenute della zona, che ha consentito un rapido prelievo di acqua da parte dei mezzi antincendio».

«Di fronte a calamità di questa portata – commenta Basile, facendo riferimento agli invasi – è inevitabile riaprire un dibattito che negli ultimi anni sta interessando il settore agricolo non solo toscano».

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Wine bag e Doggy bag per turisti di Montepulciano: l’iniziativa #PortamiConTe

Wine bag e Doggy bag per i turisti di Montepulciano. Si chiama portami #PortamiConTe l’iniziativa contro lo spreco alimentare che sarà presentata martedì 26 luglio a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale della Toscana.

Prenderanno parte alla conferenza Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, Elena Rosignoli, consigliere regionale della Toscana, Leonardo Marras, assessore al Turismo della Regione Toscana. Non mancheranno Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano e Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

WINE BAG: UNA CONSUETUDINE ALL’ESTERO

Nell’occasione saranno presentati tutti i dettagli dell’iniziativa contro lo spreco alimentare #PortamiConTe. Al centro del progetto, un tema di grande interesse per i winelovers: la possibilità di portare a casa la bottiglia non terminata al ristorante, così come viene concesso più spesso per il cibo.

Quella che è una consuetudine in diversi Paesi del mondo, potrebbe diventare una prassi anche a Montepulciano. Non a caso, portali web come Amazon propongono in vendita wine bag che consentono il trasporto delle bottiglie di vino in totale sicurezza, dal ristorante a casa. Alcune wine bag sono dotate addirittura di maniglia resistente, capace di sopportare il peso delle bottiglie da 750 ml.

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Non solo vino nello spazio: in orbita anche l’olio extravergine italiano

I campioni di olio extravergine di oliva italiano hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il CREA, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano. Si torna quindi a parlare di Made in Italy in orbita, dopo l’iniziativa di Fis – Fondazione italiana sommelier che ha visto spendersi, tra gli altri, anche l’enologo Donato Lanati.

Nel quadro del suo ruolo di Agenzia Nazionale, L’ASI si è fatta promotrice del progetto e, nel contesto delle proprie relazioni istituzionali con altre Agenzie Spaziali e in qualità di Paese partecipante al programma ISS, ha reso disponibili l’opportunità di volo e il coordinamento con ESA necessario all’attuazione dell’esperimento.

La collaborazione con Coldiretti e Unaprol- Consorzio Olivicolo Italiano ha lo scopo di rimarcare l’importanza del patrimonio agroalimentare italiano e di valorizzare e sensibilizzare un asset per l’export del Paese, oltre che promuovere i principi di una corretta alimentazione.

VARIETÀ DI OLIVO: IL PRIMATO DELL’ITALIA

L’Italia ha un primato nel mondo per la sua agrobiodiversità e qualità con più di 500 varietà di olivo e 250 milioni di piante, vantando il maggior numero di oli extravergine a denominazione di origine in Europa, una produzione nazionale media di oltre 300 milioni di chili e una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate.

I risvolti scientifici del progetto verranno monitorati dal Centro CREA Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Rende, in Calabria, che sta investendo fortemente per fornire soluzioni che rendano sempre più competitivo e apprezzato l’olio extravergine di oliva italiano.

Il progetto si propone di studiare, attraverso un esperimento originale e inedito, gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine. I campioni di olio extra vergine di oliva saranno riportati sulla Terra dopo rispettivamente 6, 12 e 18 mesi per essere analizzati e confrontati con quelli dei controlli lasciati a terra.

L’OLIO ITALIANO NELLO SPAZIO

In particolare, l’esperimento andrà ad investigare come la composizione dei metaboliti secondari – fenoli e tocoferoli (vitamina E) – venga influenzata dalla microgravità e dalle radiazioni presenti nello spazio e servirà a accogliere nuove informazioni sulla stabilità dell’EVOO e sulla durata di conservazione nelle condizioni ambientali spaziali. Il progetto studierà inoltre il modo in cui la tipologia di contenitori correntemente utilizzati a bordo dell’ISS influisce sul prodotto.

I campioni di olio EVO vanno ad unirsi ai quattro oli extravergini selezionati che fanno parte del “bonus food” scelto, nell’ambito della missione Minerva, dall’astronauta ESA Samantha Cristoforetti, che ha effettuato ieri la sua prima passeggiata spaziale, e dagli altri membri dell’equipaggio.

Questi oli sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali e, in particolare, di fenoli dell’olivo che sono indispensabili per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. Si tratta di prodotti italiani di altissima qualità, provenienti da diverse regioni, e ottenuti, ciascuno, da una singola varietà, in rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità che rende unica l’Italia.

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Sassicaia (e altri miti) al calice, la formula vincente di Enoteca Tognoni: «Tre bottiglie al giorno»

Il mercato dei fine wines di fama internazionale non conosce crisi e la vendita al calice è uno strumento che ne incoraggia le vendite. Lo testimonia a winemag.it Francesco Tognoni, titolare di Enoteca Tognoni, vero e proprio luogo cult nel centro di Bolgheri. «Sono ormai trent’anni che vendiamo al calice i grandi vini della zona – spiga l’imprenditore toscano -. In questo periodo, vendiamo tre bottiglie al giorno di vini come Sassicaia, che conserviamo in speciali dispenser».

Ho capito tanti anni fa che Bolgheri è un territorio dal potenziale enorme – continua Francesco Tognoni – e che stappando vini, si sarebbero venduti facilmente. Oggi questa zona è famosissima e, come me, altri colleghi hanno scelto di vendere grandi vini al calice. Riusciamo quindi a stappare volumi importanti, di etichette molto conosciute e rinomate».

ENOTECA TOGNONI: VINI DI BOLGHERI AL CALICE E OTTIMA CUCINA

A distinguere la proposta di Enoteca Tognoni è un’intera pagina di vini icona di Bolgheri, proposti appunto al “bicchiere”. I clienti possono scegliere tra 5 o 10 centilitri. Abbastanza per poter assaporare etichette per molti inarrivabili, in abbinamento all’ottima cucina proposta dalla stessa enoteca, in Strada Lauretta, 5.

«Trent’anni fa – racconta Tognoni – c’erano molte meno b0ttigilie di oggi, ma stappavo già Tignanello, Sassicaia, Ornellaia, Paleo. Avevo capito che lo straniero a cui veniva concessa la possibilità di assaggiare vini importanti, poi ne comprava almeno una cassa. Un’utopia per gli italiani, a quei tempi, comprare una cassa di Sassicaia. Oggi, invece, questo succede regolarmente».

Gli stranieri mangiano magari un piatto in meno, ma scelgono una bottiglia importante, al tavolo. Prima di andare via ne comprano spesso una cassa, o due. Quelli che ci danno più soddisfazioni sono gli avventori del Nord Europa e gli americani. Tantissimi vengono in zona per il mare, per l’arte e per la cultura. Molti anche solo per il vino».

SASSICAIA AL CALICE DA TRENT’ANNI A ENOTECA TOGNONI

Francesco Tognoni entra poi nel dettaglio delle rotazioni dei fine wines al calice, da Enoteca Tognoni: «In un periodo come questo, quindi tra luglio e agosto, si stappa la media di tre bottiglie di Sassicaia al giorno. Ornellaia segue a ruota, con due bottiglie al giorno. Sassicaia resta ancora l’etichetta che la gente vuole bere di più».

Da una bottiglia si ricavano 7 calici “interi”, da 10 cl, e 14 “mezzi” da 5 cl, apprezzati in egual misura dalla clientela. «Qualcuno sceglie quattro calici piccoli – spiega Tognoni – per provare diversi vini. Altri propendono per due calici grandi dello stesso vino, che già conoscono».

IL FUTURO DI BOLGHERI

Secondo l’imprenditore toscano, forte di un 2021 da record assoluto di incassi, il futuro continuerà a regalare soddisfazioni. «Penso che fino a metà ottobre lavoreremo molto, forti della reputazione che si è conquistata questa zona della Toscana, negli anni. Bolgheri – continua – è ormai la zona più importante d’Italia per i vini da taglio bordolese. Tutto il mondo li vuole. Purtroppo i prezzi aumentano ogni anno, per logiche di domanda e di offerta».

«Di conseguenza – conclude il titolare di Enoteca Tognoni – anche noi enotecari e ristoratori dobbiamo adeguarci ai rincari delle cantine. Malgrado ciò, tutti gli anni finiamo il vino assegnato. A settembre 2022 avrò ormai finito Sassicaia 2019, nonostante le quantità assegnateci siano cospicue, grazie al rapporto ormai trentennale con la famiglia di Tenuta San Guido». Insomma, in alto i calici. Finché ce n’è.

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Export di vino italiano, Uiv: «Primo quadrimestre 2022 positivo»

È un quadro a luci e ombre quello che Unione italiana vini (Uiv) traccia sull’export di vino italiano, che chiude il primo quadrimestre in positivo. Volumi esportati a +1,1% (653 mln di litri) e un corrispettivo di 2,3 miliardi di euro (+12,6% il trend in valore, condizionato però dalla crescita dell’inflazione).

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato i dati rilasciati da Istat, è ancora fortissimo il traino della tipologia spumanti, i cui volumi destinati all’estero sono incrementati nel periodo di circa il 15% a fronte di un calo dell’1% dell’imbottigliato fermo e frizzante.

«Come previsto da Uiv – ha detto il segretario generale dell’Associazione del settore, Paolo Castelletti – con il mese di aprile gli ordini di vino made in Italy hanno iniziato ad accusare un primo rallentamento. Prevediamo, per i prossimi mesi, un’inversione di tendenza ancor più significativa».

Questo non aiuta certo un comparto che sta già subendo un’escalation di costi di energia, trasporti e materie prime in grado di influire mediamente per circa il 30% sul prodotto finito.

Un combinato a cui si aggiunge un incremento a fine giugno del vino in giacenza (+3,8% sul pari periodo 2021) – in particolare di Indicazioni geografiche (+7,6%) – che sta determinando speculazioni al ribasso sul fronte dei prezzi».

Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv, il mese di aprile ha segnato la prima contrazione negli ordini di quest’anno, sia in valore (-1%) che soprattutto a volume (-11%), con segni meno sia per gli spumanti (-4%) che per gli imbottigliati (-13%) e lo sfuso (-9%).

Sul fronte delle destinazioni, nel quadrimestre si allarga sempre più la forbice tra spumanti e imbottigliati fermi e frizzanti, con i primi che segnano crescite a volume in tutti i principali mercati (+6% negli Usa, +33% in Uk, +12% in Germania), e con i secondi in difficoltà negli Usa e in Germania (rispettivamente a -3% e -6%) ma in ottima salute in Canada (+15%) e Regno Unito (+7%).

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Calici di Stelle 2022: in alto i calici per l’Eno-Astronomia

L’Eno-Astronomia è il tema prescelto per l’edizione 2022 di Calici di Stelle. Nulla a che vedere con il vino nello spazio, argomento trattato dall’enologo Donato Lanati in occasione del 15° Forum Internazionale della Cultura del vino di Fis – Fondazione italiana sommelier.

Saranno proprio i “corpi celesti” a dettare il calendario di appuntamenti organizzati come ogni anno da Mtv – Movimento turismo del vino e dall’Associazione Città del Vino. Si parte il 29 luglio con le “Guest Star per la Serata d’Apertura”.

Protagonisti Luna, Marte e Urano che appariranno luminosi nel cielo di Calici di Stelle 2022 e regaleranno momenti suggestivi agli appassionati. Imperdibile poi la “Notte di San Lorenzo“, che il 10 agosto illuminerà i calici con una pioggia di stelle cadenti.

Nella notte del 12 agosto la “Superluna dello Storione“, che prende il nome dal momento migliore dell’anno per catturare questo pesce. Per i winelovers, un’occasione per godersi Calici di stella sotto la supervisione del satellite del pianeta Terra, tra i filari delle vigne.

Lo show di Calici di Stelle 2022 continua nelle notti del 14 e del 15 agosto, quando la Luna si allineerà rispettivamente a Saturno e poi con Giove, regalando agli enoturisti una vera e propria esperienza “stellare”. Programma completo sul sito del Movimento italiano turismo del vino e delle Città del Vino.

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Vini al supermercato

Vino protagonista sui volantini d’estate dei supermercati italiani

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Food Lifestyle & Travel

Sicilia paradiso dei wine (& food) lovers: una cantina su due ha un ristorante, una su tre un albergo

Nel 98% delle cantine associate ad Assovini Sicilia ci sono spazi per la degustazione. Il 50% ha un’attività di ristorazione all’interno della struttura e il 33% delle cantine offre anche ricettività alberghiera. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio interno condotto dall’associazione che riunisce 90 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni.

Più della metà delle cantine associate ad Assovini Siclia è in grado dunque di offrire un’esperienza a 360 gradi agli enoturisti. Non solo degustazioni, ma anche corsi di cucina, bike tour, aperitivi in vigna e cooking class. Senza dimenticare wine trekking, yoga, concerti e pic-nic tra i filari, sino alla vendemmia notturna.

«Il vino – commenta Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – è un simbolo di eccellenza del Made in Sicily, nonché un complesso fattore culturale. L’enoturismo diventa well-being e veicolo per promuovere il territorio, il vino di qualità, le bellezze paesaggistiche, l’unicità del patrimonio storico-archeologico della Sicilia».

Airbnb introduce la categoria “Vigneti”: enoturismo sempre più a portata di clic

Sempre secondo il sondaggio, che ha coinvolto 71 associati su 90, negli ultimi 5 anni le aziende di Assovini Sicilia hanno registrato un incremento di presenze di oltre il 30%, con il 58% dei turisti stranieri a guidare l’incoming delle visite in cantina.

La distribuzione geografica vede in testa gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito, la Svezia e la Francia, tra i paesi di provenienza dell’enoturista che sceglie le aziende di Assovini Sicilia.

«Gli associati hanno un duplice merito – conclude il presidente di Assovini Sicilia – viaggiare nel mondo per far conoscere il brand Sicilia e promuovere il territorio e la cultura siciliana attraverso la wine hospitality and experience. Dietro ogni vino c’è sempre una grande storia da scoprire».

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Sandro Camilli nuovo presidente Ais – Associazione italiana sommelier

Sandro Camilli è il nuovo presidente Ais – Associazione italiana sommelier. Il vicepresidente designato dopo l’esito delle elezioni del nuovo Cda, svoltesi il 26 e 27 giugno, è Marco Aldegheri. Camilli (classe 1957) proviene da Ais Umbria, mentre Aldegheri (classe 1966) da Ais Veneto. Il nuovo Cda di Ais è dunque al completo e rimarrà in carica fino al 2026.

AIS, CHI SONO CAMILLI E ALDEGHERI

Ecco come si presentavano ai soci Ais – Associazione italiana sommelier, il nuovo presidente nazionale Sandro Camilli e il vicepresidente Marco Aldegheri.

Scaffali ricolmi di riviste e libri del settore raccontano una storia nata sotto il segno dell’amore per la cucina e per il vino. Ha trasformato la sua passione in professione dopo anni di duro lavoro sul campo di un ristorante, dove ha iniziato ad affinare i suoi sensi.

Dall’esperienza all’essenza, la sua vita cambia venti anni fa grazie all’incontro con Ais, stella fissa di una costellazione di studi, master e corsi di marketing sul vino che gli hanno letteralmente indicato la rotta da seguire. Conseguito l’attestato da sommelier, ha contribuito, in maniera sempre crescente, allo sviluppo di Ais Umbria fino a diventarne Presidente, carica che riveste da dodici anni.

Dai numerosi viaggi intrapresi alla scoperta delle eccellenze, fra prodotti tipici regionali ed europei, sono nate le sue passioni a venire, una su tutte quella per lo Champagne. Del percorso ascendente, iniziato forse tardivamente ma che non si è più interrotto, ancora oggi la sua più grande maestra resta l’umiltà, non solo nel trasmettere una passione ma anche e soprattutto nel diffondere e arricchire la cultura enogastronomica.
SANDRO CAMILLI – presidente Ais

 

Sono nato a Verona nel ‘66 dove tuttora vivo. Qui lavoro dal 1987 come funzionario tecnico presso la locale Università. Sono Sommelier dal 1994, Relatore dal 2002, titolo grazie al quale conduco regolarmente lezioni nei 3 livelli AIS e per altri enti di formazione professionale, oltre ad interventi di degustazione e di divulgazione.

Dopo i primi passi dal 2003 al 2011 con l’attività redazionale della Delegazione di AIS Verona e i primi chilometri nella ristorazione, arriva l’impegno come Delegato AIS per Verona dal 2012 al 2014. Tra le esperienze più significative annovero la presenza in Consiglio Nazionale e in Giunta Esecutiva Nazionale dal 2006 al 2010, la Vice Presidenza di AIS Veneto dal 2013 al 2014 e il lungo cammino fino ad oggi con due mandati da Presidente regionale.

Quest’ultima sicuramente l’esperienza più impegnativa e coinvolgente, anche dal punto di vista umano. Vivo dal 1991 con Chiara, nostro figlio Mattia, e Darko, l’ultimo cane che accompagna la vita della nostra famiglia in campagna. Dicono che non sorrido mai, ma è solo un effetto metallico. Sotto la scorza di ogni rocker si cela infatti sempre tanta passione, basta solo una miccia per accenderla: un buon giro di basso o un buon giro di osterie.

Sono sempre stato attratto dal mondo della comunicazione, che sta agli antipodi della mia formazione scientifica. Ed è proprio su questo campo che ho potuto lavorare di più e aprire nuove strade in Associazione. Odio la rassegnazione del fare le cose sempre nello stesso modo: cercare nuove soluzioni, ribaltare la prospettiva, avere visione, sono buoni motivi per i quali vale sempre la pena abbandonare le certezze e rimettersi in gioco.

Forse proprio per questo non ho mai sopportato l’autoreferenzialità. Lo zodiaco mi colloca tra i pesci, ma più che nuotare, galleggio. Ben inteso, se devo tuffarmi mi butto senza paura, ma ho imparato a misurare le forze per tornare a riva e non finire a fondo.
MARCO ALDEGHERI – vicepresidente Ais

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degustati da noi vini#02

Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie”, Agricola Marrone

È tra le etichette della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di winemag.it il Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie” di Agricola Marrone. Alla vista, il vino si presenta di un giallo paglierino luminoso, dai riflessi dorati. Naso floreale, fragrante, delicato e avvolgente.

Palato agile ma concreto, tra note d’agrumi, frutti tropicali e venature minerali. Beva compulsiva, instancabile: un Arneis perfetto per l’estate torrida che ha avvolto l’Italia. «Vino da aperitivo ma non solo», come lo descrive bene la famiglia produttrice, di La Morra.

Il Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie” di Agricola Marrone colpisce tuttavia per la precisione con cui è ricamato, sulla tipicità di un vitigno di cui si parla sempre troppo poco, in Italia e nel mondo. È il vino che Gian Piero Marrone ha dedicato alle “Tre Fie”, ovvero le sue tre figlie: il presente e, soprattutto, il futuro dell’azienda.

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Gli Editoriali

Il nuovo mercato del vino italiano? È l’Italia. Parola dei bidoni del vetro

EDITOTORIALE – Ieri sera, come ogni domenica, sono sceso a buttare il vetro. Vivo in un condominio. Mi tocca. Il fatto è che ogni volta la vivo peggio. Ogni volta scendo le scale come scendessi all’Inferno. Un po’ come Dante. Ma senza gironi, né tantomeno Virgilio. Scendo solo. E torno solo. Più sconsolato di prima.

Mica perché sia faticoso portar giù una decina di bottiglie. Piuttosto perché, ogni settimana, il mio timore che questo Paese stia sbagliando quasi tutto – nella comunicazione, nel marketing, nel proporre all’estero i propri vini con l’entusiasmo di un bulldog francese, che non conosce in realtà poi così bene i limiti del proprio corpo – si accresce e mi spaventa più della volta prima.

Che il nuovo mercato del vino italiano sia l’Italia stessa, lo dimostrano quei bidoni pieni di birre industriali e vini da una manciata di centesimi di euro che trovo, mentre getto fiero i “cadaveri” delle mie serate e cene da critico enofighetto (che non sono, peraltro!).

Mentre sto per finire il mio Fendant 2011 di Domaine de Beudon, il vicino di casa è già sceso tre volte a buttare 8 lattine di birra. Mentre mi godo l’ultimo sorso del Riesling 2019 di Sepp Moser, quello del piano di sopra è già alla quarta sigaretta, sul tragitto fra l’uscio dell’appartamento e la sala spazzatura, in garage: un’ottima scusa per smettere di sentire i bambini gridare, quelle 6 bottiglie da mezzo litro di birra Moretti da buttare.

Mentre svuoto l’ultima bottiglia di Barbera di Monsupello, alternandola con lo Chinon di Dumnacus Vignerons (chi mi conosce sa quanto apprezzo il Cabernet Franc, anche d’estate!), la famiglia del mio dirimpettaio s’è scolata litri e litri di Ichnusa, litri e litri di Fanta e litri e litri di Carintia, nientedimeno che la “Premium Beer” di Md Discount.

Per non parlare di tutta quella Vodka Orange “Ready to drink Cocktail” con cui devono aver festeggiato quei mattacchioni della finestra di fronte, mentre io bevevo Franciacorta, Meursault e Pinot Nero Metodo classico di quella stessa cantina del Barbera (viva l’Oltrepò pavese della qualità vera), o assaggiavo l’ultimo vino di quel genio di Mario Piccini, “Pinocchio”.

Il tutto mentre cerchiamo di convincere l’estero di essere i migliori, perlopiù con le aziende sbagliate; mentre investiamo centinaia di migliaia di euro in progetti per l’internazionalizzazione (di chi?); mentre invitiamo in Italia buyer esteri travestiti da giornalisti, ai press tour in cui c’è sempre meno spazio per la stampa italiana (quella vera, perché per quella tarocca e prezzolata c’è e ci sarà sempre un posto a tavola); mentre puntiamo tutto sull’export, «perché è più redditizio e quelli pagano, mica come gli italiani»… Dimentichiamo quanto siano tristi, quei bidoni, ogni domenica sera.

Ci dimentichiamo quanto sia triste il bere quotidiano di molti (troppi) italiani, snobbati dalla stampa, snobbati dalla critica, snobbati dalla comunicazione. Snobbati dalle cantine italiane (troppe) che hanno smesso di raccontarsi, nel loro Paese, puntando spesso su fiere e mercati su cui scommettere, come su vere e proprie incognite. Lasciando i bidoni condominiali dei palazzi italiani riempirsi di nient’altro che del vuoto lasciato: l’inferno del vino italiano. Un po’ anche il mio.

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Vini al supermercato

Inizio luglio a tutta birra, ma il vino in promo non manca sui volantini Gdo

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