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Indicazione del contenuto zuccherino in etichetta: Federmosti torna alla carica

Indicazione del contenuto zuccherino in etichetta Federmosti torna alla carica Marco Bertagni

«Far emergere informazioni di fondamentale importanza relative agli ingredienti utilizzati nei vini». Questa la battaglia intrapresa da anni da FederMosti, in accordo con Federconsumatori e con le principali Organizzazioni agricole italiane.

Il network di produttori di mosti concentrati torna alla carica sull’argomento, proprio in queste ore. In preparazione un sondaggio «per valutare quanti tra i consumatori sono a conoscenza che determinati vini, anche italiani se si parla di bollicine, contengono saccarosio e per valutare che tipo di reazione può esser generata dall’emergere di questa informazione».

«Con la campagna In Vino Veritas, sottoscritta lo scorso anno con Federconsumatori – afferma Marco Bertagni, presidente di FederMosti e Must, rispettivamente l’associazione italiana e quella europea dei produttori di mosti d’uva concentrati e rettificati – ci siamo limitati a sostenere ciò che dal nostro punto di vista è addirittura ovvio: comunicare al consumatore l’eventuale presenza di saccarosio nel vino che sta per acquistare».

Agli inizi della progettazione della piattaforma U-Label, i produttori europei sembravano propensi a continuare a omettere le informazioni sulle pratiche enologiche degli arricchimenti e delle acidificazioni.

Tuttavia, per coerenza con quelle che sono le dichiarate finalità di trasparenza e correttezza della comunicazione proprie della piattaforma, i produttori hanno infine deciso di inserire il saccarosio tra gli ingredienti da indicare nella U-Label».

ETICHETTE DEL VINO TRASPARENTI CON L’INDICAZIONE DEL SACCAROSIO

La DG Salute e la DG Agricoltura della Commissione Europea avevano rassicurato nelle scorse settimane FederMosti e Must sulla «necessità di indicare la presenza di tutti gli ingredienti “anche se in forma alterata rispetto a quella d’origine” in etichetta».

La conferma è stata fornita dai rappresentanti delle istituzioni e dei produttori italiani ed europei durante il convegno “Vino & Digitalizzazione delle Informazioni”, tenutosi a Vinitaly 2022.

«Abbiamo chiesto ai produttori – sottolinea Marco Bertagni – di farci avere il modello della piattaforma su cui, volontariamente, un cluster di cantine europee sta sperimentando il sistema che sarà obbligatorio dall’anno prossimo. Seguiremo con molta cura la definizione degli atti normativi dei servizi della Commissione Europea e la lista delle sostanze e ingredienti che sarà necessario indicare da fine 2023. Le sorprese, quando si parla di zuccheraggio, sono sempre dietro l’angolo!».

FEDERCONSUMATORI SI SCHIERA CON FEDERMOSTI

Sull’argomento interviene oggi anche Federconsumatori. «Abbiamo aderito subito all’iniziativa In Vino Veritas proposta da FederMosti – evidenzia il presidente Michele Carrus – e ora esprimiamo soddisfazione per il fatto che si vada verso un’informazione più corretta e trasparente al consumatore, anche con riguardo all’eventuale presenza di saccarosio nei vini».

L’aggiunta di zucchero non dichiarata nei prodotti alimentari e nei vini in particolare, infatti, rappresenta una opacità nella comunicazione. Una pratica commerciale che può essere considerata sleale in quei mercati dove è vietato additivare saccarosio ai vini. Che potrebbe, in casi estremi, avere ripercussioni sulla salute delle persone”.

«Anche in questo caso – conclude il presidente Carrus – Federconsumatori continuerà a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di leggere con la dovuta attenzione le informazioni fornite nell’etichettatura elettronica. È importante siano espresse in modo chiaro e comprensibile».

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Furto in cantina da Walter Massa. Ma è solo il video di Mr. Timorasso

MONLEALE – Un ragazzo entra con fare furtivo nella cantina di Walter Massa, a Monleale (AL). Ruba una bottiglia di Derthona. Il vignaiolo se ne accorge. Lo rincorre. Ma solo per dargli il cavatappi. Se n’è inventata un’altra il geniale produttore che ha fatto scoprire al mondo il Timorasso, il tesoro dei Colli Tortonesi.

Da vignaiolo a co-protagonista del video di Mosto, all’anagrafe Davide Canepa, cantautore autoctono come il vino che (de)canta su Youtube, con l’obiettivo di  “raccontare storie di vita e di vite”.

Accompagnato dalla “Sobria Orchestra Timorasso“, le sonorità indie contemporanee incontrano i suoni e le immagini delle valli e delle vigne, aggiungendo un retrogusto folk in una insolita mescolanza musicale, in cui il vignaiolo Walter Massa calza a pennello.

Nasce così Mr. Timorasso, che celebra Massa quale protagonista di una rivoluzione colturale e culturale, rincorsa e voluta sin dall’adolescenza, sino al riconoscimento di “Signor Timorasso”. A Massa si deve la riscoperta di questo vitigno autoctono e il rilancio dei Colli Tortonesi attraverso il Derthona Timorasso, ormai uno dei più apprezzati vini bianchi al mondo.

Ho sempre raccontato le emozioni che trasmettono i vini mutuandole dalle canzoni – commenta Massa – il cantautore assomiglia al vignaiolo. Il cantautore scrive e canta, il  vignaiolo coltiva e vinifica.

La musica può essere più efficace di qualsiasi altra forma di comunicazione. Queste Terre hanno bisogno più che mai di essere raccontate, semplicemente con un ‘passacanzone’, un motivo che rimane nella testa, la miglior forma di passaparola”.

La collaborazione con Vigneti Massa e Terre Derthona per il videoclip e il cameo di Walter Massa, chiudono in modo naturale il cerchio, ponendo le basi per questo “manifesto musicale, culturale e territoriale”.4

IL VIDEO
Il video è la storia di un piccolo furto. Un adolescente prende dalla cantina di Walter una bottiglia di Derthona. Un gesto che racconta l’età delle scoperte, un’età in cui ci si avvicina al vino per dimostrare di essere grandi, ancora senza capirlo.

Il cameo di Walter aggiunge al suo personaggio una simpatia e un’umanità che lo avvicina ai più giovani. L’inseguimento nelle vigne e sui colli permette attraverso le immagini di raccontare tutta la bellezza delle Terre Derthona.

L’idea del progetto Mosto nasce nel periodo in cui il cantautore tortonese Davide Canepa si trasferisce a Milano, dove lavora come creativo pubblicitario. Lì, lontano dai Colli che fino a poco prima erano per lui normale quotidianità, riflette sulla bellezza e il valore della sua terra, ancora sconosciuta fuori dai suoi confini, nonostante i soli 70 km che la separano da Milano.

“Il videoclip – spiegano all’unisono Canepa e Massa – si rivolge ai giovani dai 5 ai 90 anni, con l’obiettivo di raccontare le bellezze di questo territorio, in modo spensierato e immediato, attraverso la musica”.

Una sorta di esperimento, che si inserisce nell’ambito del progetto Terre Derthona della Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, del Consorzio Turistico Derthona Go e del Consorzio Piemonte Obertengo.

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Export italiano di vino, nuovo record: 5,6 miliardi nel 2016

L’Osservatorio del Vino rilascia i dati definitivi sull’export 2016 del vino italiano, confermando le proprie stime diffuse nei mesi scorsi. Anche questo è un anno da record: le esportazioni hanno raggiunto quota 5,6 miliardi di euro con un incremento del 4,3% sul 2015, che risulta inferiore, però, rispetto a quello del 2015 sul 2014 (+5,3%). I vini spumanti continuano ad essere i veri protagonisti di questo successo, con un valore di quasi 1,2 miliardi di euro (+21,4%) e un volume scambiato pari a circa 3,35 milioni di ettolitri (+19,9%). Il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 23,9% a volume (quasi 2,3 milioni di ettolitri) e del 32,3% a valore (circa 885 milioni di euro).

Questi, i dati dell’Osservatorio del Vino relativi all’export 2016 del comparto, elaborati su base Istat da Ismea, partner dell’Osservatorio.

“Continua il trend positivo già annunciato dall’Osservatorio del Vino nei mesi scorsi – commenta Antonio Rallo, Presidente Osservatorio del Vino -. A parte i dati del Prosecco, non ci sentiamo di manifestare troppo entusiasmo perché cresciamo meno rispetto al 2015 e a ritmo più lento. Il fenomeno Prosecco va sostenuto con ogni mezzo affinché prosegua la brillante corsa iniziata da qualche anno – sottolinea il presidente Rallo -, ma non possiamo affidarci solo a questo prodotto per migliorare le performance del vino italiano fuori dai confini nazionali. Preoccupa, infatti, il dato relativo ai vini fermi in bottiglia. Il -4,5% fatto registrare dalle consegne oltre frontiera in questo segmento, accompagnato da un lieve arretramento dei valori dello 0,7%, deve far riflettere l’intero mondo produttivo”.

“Dobbiamo, quindi, definire nuove strategie per spingere altri vini italiani che stanno incontrando difficoltà nella crescita sui mercati internazionali – prosegue Antonio Rallo -. Si rivelano pertanto fondamentali progetti di promozione e comunicazione come quelli posti in essere da ICE per sviluppare attività mirate in Paesi chiave per le nostre imprese: in particolare negli Usa, primo mercato estero per i nostri vini, e in Cina. Tra i consumatori cinesi, registriamo una crescita a valore del 13,8% (101 milioni di euro) e a volume dell’11,4% (299mila ettolitri), ma siamo ancora molto lontani dalla Francia che ha migliorato le proprie performance ed esporta per un valore di 612 milioni di euro (+ 9,94%) e volumi di circa 1,79 milioni di ettolitri (+8,89%), come ci confermano i dati delle dogane francesi”.

“In questo senso – conclude Rallo – stiamo intensificando l’attività di UIV al fianco di ICE, proprio con l’obiettivo di migliorare il nostro posizionamento su questi mercati in termini di volumi di vino venduti e di incremento del valore medio a bottiglia”.

Il vino italiano a Denominazione vede incrementare complessivamente le esportazioni del 10,5% in valore (3,3 miliardi di euro) e del 7% in volume (8 milioni di ettolitri), confermando che la cultura del consumatore sta cambiando e la richiesta di vino è sempre più orientata verso prodotti di qualità. Vini e mosti nel complesso fanno registrare ottime performance nelle esportazioni 2016. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco, dove si registra, sullo stesso periodo 2015, un incremento in valore del 5,5%, per un corrispettivo di 1,35 miliardi di euro, e in volume del 3,2% (3,3 milioni di ettolitri). La Germania, secondo Paese d’interesse per il nostro export, torna a crescere sensibilmente rispetto al 2015, con un +1,7 in valore (977 milioni di euro) e un +0,5 in volume (5,56 milioni di ettolitri).

La Francia si rivela quest’anno un buon cliente, acquistando 1 milione di ettolitri (+15,2%) per un valore di 155 milioni di euro (+8,8%). Nel Regno Unito, una leggera crescita in valore (+2,3% per un corrispettivo di 764 milioni di euro) e un deciso arresto nei volumi (-7,4% con 3 milioni di ettolitri), evidenziano la propensione del consumatore a scegliere vini di maggiore qualità, pagando un prezzo/bottiglia mediamente maggiore rispetto al 2015. In Cina il vino italiano cresce in valore del 13,8% (101 milioni di euro) e in volume dell’11,4% (299mila ettolitri). La Russia evidenzia un trend positivo con un +10% in valore (78 milioni di euro) e un +15% in volume (335mila ettolitri).

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