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Miglior bollicina dolce Guida Winemag 2025: Moscato d’Asti Cascina Galletto, Fabio Perrone

Miglior moscato d'asti bollicina dolce Guida Winemag 2025 Moscato d Asti Cascina Galletto Fabio Perrone
La miglior “bollicina” dolce per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2025 di Winemag è il Moscato d’Asti Docg 2023 Cascina Galletto di Fabio Perrone. Le uve Moscato Bianco Canelli provengono dagli omonimi vigneti di Cascina Galletto di Perrone, a Castiglione Tinella. Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca è di 94/100. Di seguito il profilo del vino.

MOSCATO D’ASTI DOCG 2023 CASCINA GALLETTO, FABIO PERRONE

  • Perlage: 9
  • Fiore: 9
  • Frutto: 9.5
  • Freschezza: 8.5
  • Sapidità: 6
  • Percezione alcolica: 3
  • Armonia complessiva: 9.5
  • Facilità di beva: 9.5
  • A tavola: 9
  • Quando lo bevo: subito / entro 3 anni
  • Punteggio Winemag: 94/100 (Miglior “bollicina” dolce Guida Winemag 2025)

Fabio Perrone

Frazione Valdivilla, 69
12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo)
Tel. +39 0141 847123
Email info@fabioperrone.com

MIGLIOR MOSCATO D’ASTI 2023, CASCINA GALLETTO FABIO PERRONE

Il miglior Moscato d’Asti, miglior “bollicina” dolce per la Guida Winemag 2025 è il Moscato d’Asti Docg 2023 Cascina Galletto della cantina Fabio Perrone. Dopo la pigiatura, le uve vengono pressate. Il mosto viene fatto decantare e successivamente stoccato in autoclavi refrigerate a temperatura controllata grazie alle quali durante la fermentazione viene trattenuto il gas prodotto generando così il caratteristico perlage. La fermentazione avviene grazie all’aggiunta di lieviti selezionati per esaltare al meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto. Affinamento: Breve periodo di bottiglia. Caratteristiche organolettiche: Colore: giallo dorato; Profumo: ampio ed intrigante che richiama la frutta fresca; Gusto: persistente con una discreta acidità molto equilibrata con il residuo zuccherino; Abbinamenti: Ottimo come aperitivo, accompagna ogni dessert in particolare pasticceria secca.

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Vendemmia 2024 Asti Docg: buona qualità per le uve Moscato


Una vendemmia 2024 «buona nella qualità del Moscato bianco e abbondante nelle quantità» per il Consorzio Asti Docg. L’incremento sul raccolto dello scorso anno è del 12%. Ma pur sempre
al di sotto del milione di quintali, con un ritorno al disciplinare produttivo in termini di resa media/ettaro che, quest’anno, si avvicina ai 100 quintali. È quanto comunicato in mattinata alla stampa a Palazzo Gastaldi (Asti), in merito alla raccolta da poco iniziata nei 10 mila ettari della denominazione e che durerà una ventina di giorni.

LA VENDEMMIA 2024 DELL’ASTI DOCG: LE CONDIZIONI DEL MOSCATO

Secondo la relazione tecnica del responsabile del Laboratorio del Consorzio, Guido Bezzo, la vite nel 2024 non ha avuto problemi di stress idrico (le precipitazioni piovose sono state circa 5 volte superiori rispetto a quelle del 2023). Quindi, le piante «non hanno accusato fenomeni di appassimento dell’uva, che si presenta in un buono stato fitosanitario». Un equilibrio tra vegetazione e frutto che ha permesso di riportare l’inizio della vendemmia nel mese di settembre, senza gli anticipi agostani del recente passato.

«Sotto il profilo qualitativo – cita la relazione di Bezzo – il contenuto zuccherino delle uve di Moscato annata 2024 risulta buono, attestandosi ad inizio vendemmia ad una media di 194 g/l, molto vicino ai valori ottimali (200 g/l) stimati per il raggiungimento del picco aromatico varietale. Anche la componente acida ha mantenuto valori prossimi a quelli ottimali, come anche quelli riscontrati nella componente zuccherina, aromatica e dello stato sanitario».

ASTI DOCG: VENDEMMIA 2024 FAVOREVOLE AI MERCATI

Per Lorenzo Barbero, vicepresidente senior del Consorzio Asti Docg: «La nuova stagione si apre sotto i migliori auspici. La vendemmia si preannuncia infatti più che soddisfacente sia sul piano dei volumi che, soprattutto, della qualità. Premesse fondamentali per lavorare al meglio su mercati che si stanno facendo sempre più competitivi, anche a causa di una congiuntura complessa su buona parte della domanda globale».

Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese rappresentata dal Consorzio, tra i più antichi d’Italia, è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo rientranti nel paesaggio vitivinicolo Unesco. Le aziende consorziate sono 1013, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 vitivinicole, 17 vinificatrici e 15 cooperative.

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Monterosso Val d’Arda Festival 2024: le eccellenze del piacentino sotto i riflettori


L’affascinante borgo medievale di Castell’Arquato, eletto tra i “Borghi più belli d’Italia” e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si prepara ad ospitare nel weekend 27-28 aprile 2024 l’11a edizione del Monterosso Val d’Arda Festival, un evento imperdibile per gli amanti della compagnia e della leggerezza, del buon vino genuino e della buona tavola.
Un weekend di degustazioni, incontri, musica e cultura. Nella suggestiva cornice del centro storico, tra vicoli acciottolati, torri merlate e palazzi signorili, il Festival offrirà l’occasione di degustare il Monterosso Val d’Arda DOC, un vino bianco autoctono prodotto in Val d’Arda, che non solo è diverso da cantina a cantina, ma è caratterizzato da tre diverse tipologie:

  • Monterosso Val d’Arda DOC: il classico, fresco e leggero
  • Monterosso Val d’Arda DOC Frizzante: una versione vivace
  • Monterosso Val d’Arda DOC Spumante: il bollicine locale

I VINI MONTEROSSO VAL D’ARDA DOC

Il vino è ottenuto da uve locali Ortrugo, Malvasia di Candia Aromatica, Moscato Bianco e Trebbiano Romagnolo. Si presenta con un colore giallo paglierino, un profumo floreale e fruttato e un gusto fresco e armonico. Un vino importante per il territorio, con una antica tradizione. Era infatti il “vino buono, quello delle Feste”, che per tradizione le “rasdore” (le massaie) offrivano agli ospiti, magari abbinato ad una fetta di “boslano” (la ciambella tipica).

Un legame forte quello tra Castell’Arquato ed il vino, si narra che il cantiniere di Papa Paolo III Farnese Sante Lancierio, accompagnando il pontefice durante una visita al borgo avesse scritto: “Castell’Arquato fa vini perfettissimi e in gran pregio, et è un gran peccato che questa collina non sia tutta vigna”.

Per due giorni circa 30 cantine locali presenteranno e faranno degustare le loro migliori produzioni, che sarà anche possibile acquistare, lungo l’antica e suggestiva via in pietra della “barricaia”, che sarà animata inoltre da mostre d’arte, esibizioni musicali e dalle degustazioni della gastronomia locale.

VINI E GASTRONOMIA DEL PIACENTINO SOTTO I RIFLETTORI

«L’entusiasmo e l’amore per il nostro bellissimo paese e territorio – commenta Franco Ticchi, responsabile dell’organizzazione del Festival e presidente dell’associazione di volontari La Goccia APS – ci spinge ogni anno a imbarcarci in un progetto faticoso, ma emozionante quando alla fine si sentono i commenti dei visitatori e degli operatori. Siamo felici di poter far conoscere le nostre bellezze, bontà ed eccellenze e dare occasione di svago e leggerezza in gioia, ritrovo e compagnia a tanti giovani, donne e famiglie. È un percorso all’interno delle nostre tradizioni che si rinnovano. Far vivere così ogni anno il borgo medioevale con allegria e rispetto ci riempie di orgoglio».

Il territorio La Val d’Arda è un territorio collinare situato in provincia di Piacenza. Il territorio è caratterizzato da un clima temperato e da un terreno fertile, ideale per la coltivazione della vite. Un viaggio alla scoperta del territorio piacentino Il Festival non sarà solo un’occasione per degustare il vino, ma anche per scoprire le bellezze del territorio piacentino. I turisti enogastronomici potranno cogliere l’occasione del viaggio – previo verifiche e prenotazioni – per partecipare a visite guidate al borgo di Castell’Arquato, con la sua Rocca Viscontea del XIV secolo, la Collegiata di Santa Maria Assunta e il Palazzo del Podestà, ai castelli della Val d’Arda e alle aziende agricole locali, immersi nella natura. Inoltre, da quest’anno si instaura una collaborazione con l’istituto professionale per l’agricoltura “Marcora” di Cortemaggiore e l’istituto professionale alberghiero Marcora-Raineri di Piacenza.

IL PROGRAMMA DEL MONTEROSSO VAL D’ARDA FESTIVAL 2024

L’edizione 2024 del Festival sarà ricca di eventi, tra cui:

  • Degustazioni guidate di vini, con focus sulle diverse tipologie di Monterosso Val d’Arda DOC e abbinamenti con i prodotti tipici locali
  • Incontri con esperti di enologia e gastronomia, per approfondire la conoscenza del vino e del territorio
  • Master Class dedicate alle eccellenze enologiche del territorio
  • Show cooking con chef locali, che proporranno ricette tradizionali e innovative con il Monterosso Val d’Arda DOC
  • Concerti e spettacoli musicali, per allietar il Festival
  • Mostre d’arte e artigianato, per scoprire le eccellenze artistiche del territorio
  • Un focus sulla sostenibilità ambientale, con iniziative per ridurre l’impatto dell’evento, come l’utilizzo di bicchieri riutilizzabili e la raccolta differenziata
  • Passeggiate naturalistiche
  • Un programma di eventi per bambini, per coinvolgere tutta la famiglia

NON SOLO MONTEROSSO VAL D’ARDA 

Prodotti gastronomici tipici locali piacentini Il territorio piacentino è ricco di prodotti gastronomici tipici, che si potranno degustare ai banchi o nei ristoranti, tra cui:

  • Salumi piacentini DOP
  • Coppa piacentina DOP
  • Pancetta piacentina DOP
  • Formaggio Grana Padano DOP
  • Tortelli piacentini
  • Anolini in brodo
  • Pisarei e fasò

Non solo Monterosso Val d’Arda. L’obiettivo è quello di fare conoscere tutti i vini del territorio: le cantine selezionate porteranno anche altre eccellenze locali, con un occhio di riguardo alla Malvasia di Candia Aromatica, che è alla base dell’uvaggio del Monterosso Val d’Arda. La domenica il Festival ospiterà il Malvasia Day dedicato appunto al Malvasia di Candia. Nelle due giornate sarà inoltre presente un banco per la degustazione delle migliori bollicine della Val d’Arda. Un Festival per tutti Il Monterosso Val d’Arda Festival è un evento aperto a tutti, dagli appassionati di vino ai semplici curiosi. È una festa molto amata dai giovani, dalle donne e dalle famiglie.

Un’occasione unica per vivere un weekend all’insegna del gusto, della cultura e della scoperta, in uno dei borghi più belli d’Italia. Castell’Arquato si trova tra Piacenza e Parma, è facilmente raggiungibile da Milano, Brescia, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Bologna, ma anche da Genova e Verona. Il Monterosso Val d’Arda Festival è stato ideato dai volontari di Castell’Arquato per promuovere il vino tipico del territorio. Con gli anni, la manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire.


Monterosso Val d’Arda Festival 2024

27-28 aprile, Castell’Arquato (PC)
info@monterossofestival.it

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Canelli Docg in Gazzetta ufficiale Ue: il Moscato bianco sarà anche Riserva


Come anticipato a maggio 2021 e lo scorso aprile, Canelli Docg è stata ufficialmente riconosciuta. Dopo la registrazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 166 del 30 giugno 2023 nasce dunque la Denominazione di origine controllata e garantita Canelli. Sempre sul fronte del Moscato piemontese, la notizia della nuova Docg ha anticipato di qualche giorno la bocciatura della richiesta di una Doc Langhe per il Moscato secco. Con Canelli Docg, il Piemonte raggiunge così 60 denominazioni vitivinicole, alle quali si aggiungono le 23 del comparto cibo.

Con la registrazione della nuova Docg Canelli, l’Italia raggiunge quota 527 Ig del Vino – 409 Dop, 118 Igp – alle quali si aggiungono 322 prodotti agroalimentari, per un totale di 849 denominazioni Dop Igp Stg. Considerando le 35 Ig delle Bevande Spiritose si raggiunge un totale di 884 Indicazioni Geografiche, primo Paese in Europa.

«Si chiude un percorso durato 24 anni – commenta Flavio Scagliola, vicepresidente del Consorzio dell’Asti Dop e sostenitore dell’iter attraverso l’Associazione dei produttori di Moscato di Canelli – che ha visto i produttori compatti verso questo obiettivo. Con questo riconoscimento esaltiamo ancora di più il valore qualitativo di questo vino che negli anni è sempre più apprezzato soprattutto nei mercati orientali, dove trova ottimo abbinamento con la tradizione culinaria. Permetterà quindi di fare da apripista al vino piemontese in generale».

CANELLI DOCG UFFICIALE, ANCHE RISERVA

Il Canelli DOCG viene prodotto con uve Moscato bianco di 17 comuni situati intorno a Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato. La media rivendicata negli ultimi anni è di circa 100 ettari, per una produzione di quasi un milione di bottiglie. L’area offre tuttavia un potenziale molto più alto. In particolare, l’elaborazione di un vino aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione saranno i tratti distintivi del Canelli Docg nella tipologia Riserva, che sarà immessa sul mercato non prima di 30 mesi.

La coltivazione della vite e del Moscato, in particolare, è dominante nell’area di Canelli fin dal 1300. I comuni interessati dalla Denominazione di origine controllata e garantita Canelli sono Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Coazzolo, Bubbio, Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti, Loazzolo, Moasca. E ancora: San Marzano Oliveto in provincia di Asti, Castiglione Tinella, Santo Stefano Belbo, Cossano Belbo, Neive, Neviglie e Mango in provincia di Cuneo.

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Martini: certificazione Equalitas per tutti i fornitori di uva entro il 2021

Martini, azienda del Gruppo Bacardi produttrice di spumanti e vermouth, annuncia che entro la fine del 2021 tutti i suoi fornitori di uva Moscato Bianco per l’Asti Spumante otterranno la certificazione di sostenibilità Equalitas.

Ad aver già ottenuto la certificazione di Equalitas, a seguito di un audit da parte dell’ente di certificazione Valoritalia, è la cantina Martini di Santo Stefano Belbo, responsabile della produzione del 30% del mosto d’uva per la produzione dell’Asti Martini.

Del restante 70%, più di due terzi dei fornitori di mosto, cooperative che rappresentano più di 200 piccoli viticoltori, sono stati anch’essi certificati sostenibili da Equalitas mentre i rimanenti verranno certificati entro l’anno.

«Questo è un grande risultato per Martini – afferma Stefano Stefanucci, direttore di Equalitas – La nostra società abbraccia tre pilastri della sostenibilità, ambientale, etica ed economica, e prende in considerazione ogni passaggio».

IL RISULTATO NEI 150 ANNI DI MARTINI

Il traguardo viene raggiunto proprio nell’anno in cui si celebrano i 150 anni di Martini & Rossi e la nascita delle prime bottiglie di “Moscato spumante d’Asti” prodotte proprio nel lontano 1871.

Martini già nel 1987, quando di impatto ambientale ancora si parlava poco, istituì un centro dedicato alle pratiche sostenibili chiamato L’Osservatorio Martini, ubicato nel cuore della regione Piemonte e guidato da un agronomo locale esperto nella coltivazione dei vigneti.

L’Osservatorio Martini ha introdotto svariate pratiche a basso impatto ambientale. Dalla consulenza sui metodi naturali per gestire i parassiti fino alla viticoltura integrata, tutto con un occhio sempre attento all’equilibrio di ciò che viene coltivato nei microclimi della zona dell’Asti.

«Abbiamo lavorato a stretto contatto con le comunità di viticoltori che da generazioni coltivano le migliori uve Moscato nelle nostre splendide colline – afferma Giorgio Castagnotti, direttore del centro operativo Martini di Pessione – e vogliamo continuare a farlo per le generazioni a venire».

L’IMPEGO DI BACARDI PER LA SOSTENIBILITÀ

Parallelamente al risultato di Martini, tutte le 10 botaniche utilizzate per dare vita a Bombay Sapphire otterranno entro fine anno la certificazione di sostenibilità. Bacardi si è infatti impegnata a raggiungere l’ambizioso obiettivo di approvvigionare il 100% degli ingredienti da fornitori certificati entro il 2025.

«Essere un’azienda familiare fa davvero la differenza nel modo in cui Bacardi affronta la sostenibilità – dice Victoria Morris, Global Vp Martini – Siamo impegnati a fare la cosa giusta per l’ambiente, per i nostri fornitori e per le loro comunità».

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Rese a novanta quintali ettaro per Asti Spumante e Moscato d’Asti docg

Resa a 90 quintali ettaro, dieci quintali di riserva vendemmiale e un eventuale esubero aromatico del 20% per le uve Moscato bianco per Asti Spumante e Moscato d’Asti docg, indicazione analoga a quella dello scorso anno.

È quanto è emerso dalla riunione che si è tenuta lunedì scorso nella sede del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti. Parte agricola e parte industriale, dopo un articolato dibattito, hanno trovato un accordo in vista della vendemmia 2020 con indicazioni che tengono conto dei dati di vendita e del rilascio delle fascette ministeriali che hanno segnato un +4% unendo i numeri di Asti Spumante e “tappo raso”.

Con dati certamente non negativi e che, nonostante le molte incognite, fanno sperare per il futuro si poteva e si doveva dare fiducia a un territorio, a uomini e a donne che lavorano da tutta una vita per la crescita dell’Asti e del Moscato d’Asti”,  ha commentato il presidente del Consorzio, Romano Dogliotti.

“Bene l’intesa sulle rese a ettaro delle uve Moscato bianco che dà stabilità al comparto in vista del delicato appuntamento della vendemmia. Bisogna, tuttavia – ha aggiunto Giacomo Pondini, direttore del consorzo – tenere sotto osservazione attenta e costante le variazioni e le indicazioni che giungono sia dai mercati interni sia da quelli esteri. Solo così si potranno predisporre quelle azioni di difesa e valorizzazione che sono necessarie al consolidamento e allo sviluppo della denominazione in Italia e nel mondo”.

Ora gli sguardi sono rivolti ai filari dove l’uva Moscato bianco è in piena fase di maturazione con segnali che già sembrano prevedere una raccolta anticipata. Come sempre, però, sarà il meteo a dare l’ultima parola.

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