Pau Roca, direttore generale dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino, è morto ieri, 7 dicembre 2023. Aveva 65 anni ed era affetto da anni da una malattia che non gli ha lasciato scampo. A darne notizia, dalla Francia, è lo stesso organismo che fornisce ai Paesi produttori e importatori di uva e vino informazioni per sviluppare normative, ridurre al minimo gli ostacoli al commercio, promuovere una produzione sostenibile e proteggere i consumatori. Roca lascia la moglie Diana e i tre figli.
«L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino – comunica l’OIV – è rattristata e profondamente addolorata nell’annunciare la morte, all’età di 65 anni, di Pau Roca, eletto alla guida dell’OIV per un mandato quinquennale durante l’Assemblea Generale dell’OIV del 2018 in Uruguay. Dal 1992 è stato delegato spagnolo all’OIV e tra il 2010 e il 2016 è stato presidente del gruppo di esperti “Diritto e informazione dei consumatori” (DROCON), nonché vicepresidente del gruppo di esperti “Sviluppo sostenibile e cambiamento climatico” tra il 2016 e il 2018».
Dopo l’esperienza nel settore dell’olio d’oliva e nella ricerca scientifica nel campo dell’oceanografia, Pau Roca ha maturato una conoscenza specifica e approfondita del settore vitivinicolo globale alla guida della Federazione spagnola del vino (FEV), che ha diretto per oltre 20 anni. Poliglotta in francese e inglese, Pau Roca ha favorito lo sviluppo della digitalizzazione non solo all’interno del settore vitivinicolo, ma anche per la stessa OIV, promuovendo nuovi strumenti di comunicazione interna all’interno di un dipartimento che ha notevolmente sviluppato. È stato inoltre determinante per il trasferimento della sede dell’OIV a Digione e ha avviato la gestione dell’Anno del Centenario dell’OIV.
MORTO PAU ROCA, IL RICORDO DI LUIGI MOIO
«Desideroso di ottenere il riconoscimento dell’OIV, del suo ruolo e delle sue attività in un mondo sempre più globalizzato – lo ricorda il board dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino – Pau Roca ha anche rafforzato i legami con altre istituzioni mondiali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Organizzazione Mondiale del Turismo, l’Ocse, la Fao, il Ciheam e il Codex Alimentarius. Ha inoltre accolto 3 nuovi Stati membri, Regno Unito, Ucraina e Albania, portando l’OIV a un totale di 50 Stati».
Regina Vanderlinde e Luigi Moio, che hanno presieduto l’OIV durante il mandato di Pau Roca, ne lodano «l’impegno nei confronti del settore vitivinicolo mondiale, che ha reso l’Organizzazione pronta a intraprendere le proprie attività per un nuovo secolo». Solo pochi mesi fa, Pau Roca aveva accolto un’azienda italiana, Masi Agricola, nel suo prestigioso Consortium, il Consorzio che comprende altre 5 prestigiose realtà vitivinicole internazionali allo scopo di sviluppare progetti nel campo della ricerca e dello sviluppo.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.