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degustati da noi vini#02

Capriano del Colle Doc Bianco Superiore 2015 “Otten:2”, Cantina San Michele

Chi l’ha detto che la Botrytis cinerea sia peculiarità dei soli vini Tokaji, Sauternes, Trockenbeerenauslese (ce l’avete fatta a pronunciarlo?) o dei muffati di Orvieto? In Italia, un po’ a sorpresa, ecco i benefici della “Muffa Nobile” in un micro areale della provincia di Brescia: la Doc Capriano del Colle.

La prova? La straordinarietà e unicità di “Otten:2“, vino prodotto da Cantina San Michele con uve Trebbiano provenienti dai vigneti di proprietà del piccolo comune lombardo. Solo uno dei vini presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2021 di WineMag.it.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il vino si presenta di un giallo paglierino luminoso. Al naso note di frutta surmatura, precise e composte, senza la minima sbavatura. In bocca una gran concretezza, suggellata dal gioco tra freschezza e rotondità. Vino importante, estremamente gastronomico. Lunghissimo.

Un Trebbiano davvero sorprendente nelle due fasi, distinte eppure molto ben amalgamante, capaci di creare un quadro di gran equilibrio: quella “dura”, calcarea; e quella  “morbida” e suadente, conferita dalla Botrytis cinerea.

LA VINIFICAZIONE
Solo una parte delle uve è stata colpita dalla “Muffa nobile”, permettendo a Cantina San Michele una vendemmia tardiva utile alla concentrazione e all’ampiezza dei profumi. Le uve sono state sottoposte a una pressatura soffice.

La fermentazione di Otten:2 è avvenuta in vasche di acciaio a temperatura controllata, per 15 giorni. L’affinamento si è protratto in vasche di cemento, prima di un ulteriore riposo del nettare in bottiglia, per 12 mesi.

Dopo la fondazione avvenuta nel 1982, Cantina San Michele ha avviato un percorso virtuoso che ha trovato compimento all’inizio degli anni Duemila. Il vero anno anno della svolta è stato però il 2011, quando l’azienda agricola è finita nelle mani dei cugini Elena e Celeste Danesi.

I due giovani si sono posti l’obiettivo di valorizzare la produzione del Monte Netto, noto anche come Montenèt, nel dialetto bresciano, o “Monte di Capriano”. Una piccola collina di 133 metri di altezza, caratterizzata da un terreno di sabbia grigia, ghiaia e calcare. Un’area naturale protetta da Regione Lombardia, che vi ha istituito un Parco.

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Barone Pizzini acquista La Contessa di Capriano del Colle: focus sui vini rossi


CAPRIANO DEL COLLE –
Rotolando verso Sud. Barone Pizzini, azienda tra le più in vista della Franciacorta, ha annunciato ieri il suo ultimo investimento nella Bassa Bresciana. Si tratta dell’Azienda Vitivinicola La Contessa di Capriano del Colle (BS), proprietà di Alessia Berlusconi dal 2009.

Un’operazione che consolida la presenza di Barone Pizzini nella provincia di Brescia. La cantina dell’area del Monte Netto va infatti ad affiancarsi alla casa madre di Provaglio d’Iseo. Le due aziende sono separate tra loro da soli 32 chilometri.

Ma se in Franciacorta il focus è ovviamente quello dello spumante Metodo Classico (anzi, Metodo Franciacorta), a Capriano del Colle si producono principalmente vini rossi. Un segno evidente della scarsa “fiducia” con la quale molte aziende franciacortine affrontano il mercato, con i loro Curtefranca Doc.

La Denominazione di Origine controllata “Capriano del Colle”, di fatto, è ad oggi una scommessa. Con i suoi 68 ettari complessivi arroccati sul Monte Netto (in realtà una collina, il cui punto più alto raggiunge appena 133 metri sul livello del mare) la zona può diventare entro i prossimi 10 anni lo scrigno di una nuova enologia bresciana. Fondata, come un tempo, sui vini rossi fermi.

Potrà dare certamente il suo contributo un “brand” come Barone Pizzini, che ha già dimostrato di saper proporre vini di qualità anche lontano dalla Franciacorta. In Toscana, con Poderi di Ghiaccioforte, e soprattutto nelle Marche, dove è presente la consociata Pievalta, capace di firmare nobilissime etichette di Verdicchio dei Castelli di Jesi.

E tra le novità che potranno determinare il lancio definitivo dei vini della Bassa Bresciana c’è la decisione, già approvata da parte del Cda del Consorzio di Tutela, di cambiare il nome della Doc da “Capriano del Colle” a “MonteNetto”, più rappresentativo di un areale che comprende altri 2 Comuni oltre allo stesso Capriano: Poncarale e Flero.

LA NUOVA ACQUISIZIONE DI BARONE PIZZINI
In particolare, l’Azienda Vitivinicola La Contessa conta 8,5 ettari di vigneti attorno alla struttura della Cascina Colombaroli. Le varietà di uva presenti sono principalmente rosse.

Il vitigno coltivato maggiormente è il Marzemino, con cui La Contessa realizza attualmente “9.9”, il suo prodotto di punta.

Seguono Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Barbera, Sangiovese e Rebo, ottenuto dall’incrocio tra Teroldego e Merlot elaborato nel 1920 da Rebo Rigotti, ricercatore dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige.

Tra le varietà a bacca bianca sono presenti lo Chardonnay e il Trebbiano. Una produzione certificata biologica dall’estate 2014. A cinque anni, cioè, dall’acquisizione de La Contessa da parte di Alessia Berlusconi (nella foto), figlia di Paolo e nipote di Silvio Berlusconi.

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