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Vini vulcanici italiani: Casa Setaro si mette sulle spalle il Vesuvio e propone il primo “vino di contrada”

Vini vulcanici italiani Casa Setaro si mette sulle spalle il Vesuvio e propone il primo vino di contrada massimo setaro Contradae 61·37

EDITORIALE – Casa Setaro, cantina gioiello di Massimo Setaro, si mette sulle spalle il Vesuvio e propone il primo “vino di contrada” del territorio. Un passo solitario coraggioso, che vuol essere d’esempio verso l’ufficiale zonazione del vulcano campano, unica arma in mano ai viticoltori locali per alzare l’asticella della qualità e dei prezzi delle uve. Una mossa che contribuirebbe al definitivo riconoscimento internazionale dei vini del Vesuvio, sulla scorta di quanto già fatto in Sicilia dall’Etna.

Contradae 61·37” è un vino bianco a denominazione Vesuvio Doc, vendemmia 2019, che contiene nel suo nome la mancanza di visione che da decenni attanaglia la politica del vino campano (e vesuviano). I numeri “61” e “37” sono infatti un ripiego.

Un vero e proprio escamotage, col quale Massimo Setaro designa, legalmente, Bosco del Monaco, la “contrada” di Trecase da cui nasce il vino. Una “sottozona” non menzionabile in maniera esplicita in etichetta, proprio per via della mancanza di una zonazione ufficiale.

IL NUOVO VINO DI CASA SETARO ISPIRA IL VESUVIO ALLA ZONAZIONE

Al momento, la Doc Vesuvio conta infatti sulla sola distinzione tra l’Alto Colle Vesuviano, che identifica i vigneti oltre i 200 metri sul livello del mare, e il Versante Sud-Orientale, che guarda il mare. Ecco dunque un aiuto dalla Smorfia napoletana, secondo cui il numero 61 rappresenta il Bosco; e il numero 38 il Monaco.

Una scelta – commenta Massimo Setaro in esclusiva a winemag.it – nata dall’impossibilità, secondo il disciplinare oggi vigente, di denominare questo vino con la parola “contrada”. Per ora abbiamo fatto presente la questione e ne abbiamo discusso anche nell’ambito di un recente convegno organizzato con Confagricoltura. Era invitato anche l’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, che tuttavia non si è presentato».

«Faremo altri convegni sul tema – continua il patron di Casa Setaro – poiché il territorio lo merita. Per la sua eterogeneità, è giusto che siano riconosciute almeno le “contrade” del Vesuvio. Ci auguriamo di vincere anche questa battaglia, ricordando come il Caprettone (varietà di cui la cantina può essere considerata pioniera, ndr) non fosse riconosciuto come vitigno e lo è diventato solo nel 2014».

CONTRADAE 61·37, IL VINO “DI CONTRADA” DI CASA SETARO

“Contradae 61·37” è un vino interamente ottenuto da vecchie viti a piede franco, di età compresa tra i 50 e gli oltre 100 anni, in contrada Bosco del Monaco. Casa Setaro è l’unica a possedere vigne in questa “sottozona” del Comune di Trecase, il più piccolo centro abitato vesuviano, in provincia di Napoli.

In particolare, concorrono all’uvaggio un 50% di Caprettone, un 30% di Greco e un 20% di Fiano. Tutte piante sparse all’interno del medesimo vigneto, già identificato da Vincenzo Setaro, fondatore dell’azienda, come il più vocato a disposizione della cantina.

Prima della nascita di “Contradae 61·37” 2019, le uve concorrevano – in base alle caratteristiche dell’annata – alla produzione di Pietrafumante, lo spumante Metodo classico base Caprettone, e/o dell’Aryete, il Vesuvio Caprettone Doc di Casa Setaro.

“Contradae 61·37”, primo vino della cantina ottenuto da uvaggio, in tiratura limitata di sole 2.500 bottiglie, sta lì a raccontare la propria unicità coraggiosa. Ancor più, a tracciare la via del futuro del Vesuvio.

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birra

Oktoberfest a volantino: le birre in promo al supermercato

Oktoberfest, la più famosa festa della birra al mondo, inizia oggi, 22 settembre, a Monaco di Baviera. Un’occasione ghiotta per i supermercati per proporre birre in offerta, non solo tedesche.

Alcune catene (Tigros, Famila, Auchan, Pam, Carrefour) presentano riferimenti all’Oktoberfest già nei volantini in corso. Sono solo 6 i birrifici storici di Monaco di Baviera autorizzati ad etichettare la loro birra tipo Marzen come OktoberfestbierPaulaner, Spaten, Hofbräu (noto anche come HB), Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu.

I PREZZI A VOLANTINO
HB Oktoberfestbier compare, in bottiglia da 50 cl, sui volantini Tigros a 1,19 euro e Famila a 0,79 euro. Più articolata l’offerta di Paulaner presente in bottiglia da 50 cl, lattina da 50 cl e lattina+boccale da 1 litro.

Bottiglia presente in Tigros e Famila allo stesso prezzo (1.29€), non così invece la Lattina da 50cl proposta da Tigros (1,19 euro), Famila (0.69 euro) ed Auchan (1,39 euro). Litro+boccale presente in Tigros a 7,90 euro, Pam 8,90 euro e Carrefour 9,95 euro.

Se Famila fa meglio di Tigos su HB, la situazione si inverte su Löwenbräu la cui bottiglia da 50 cl è in offerta da Tigros a 1.19 euro e da Famila a 1,49 euro. Il birrificio più presente è Spaten, la cui bottiglia da 50 cl è in promozione da Tigros e Carrefour a 1,19 euro, da Auchan a 1,29 euro e da Famila a1,49 euro.

L’OKTOBERFESTBIER
La birra dell’Oktoberfest è una birra tipo Marzen, cioè un pale lager a bassa fermentazione tradizionalmente prodotta a marzo (da cui il nome) al termine della stagione brassicola. Birra di medio corpo ha note più marcatamente maltate rispetto alle lager e meno luppolato delle pils.

Qualitativamente le 6 oktoberfestbier di Monaco sono paragonabili e decretare la migliore è questione di gusto personale. Liberi quindi di acquistare in base al prezzo, alla fiducia del punto vendita, al gusto o anche alla volontà di provare l’offerta di Paulaner per bere la propria birra da un boccale da litro, così come viene servita nei tendoni dell’Oktoberfest.

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Approfondimenti

Simei 2017: “Tecnologia per vincere sfida internazionalizzazione”

“Siamo certi di vincere la sfida dell’internazionalizzazione di un settore industriale che, nel nostro Paese, supera i 2 miliardi di valore dell’export e ha contribuito in maniera determinante a diffondere la produzione del vino su scala globale”.

Con queste parole Ernersto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, annuncia la 27esima edizione di SIMEI, la più importante fiera internazionale delle tecnologie per enologia e imbottigliamento, che si aprirà l’11 settembre 2017 a Monaco di Baviera, in concomitanza con drinktec, fiera leader del liquid food e beverage.

A Messe München, centro fieristico di Monaco, SIMEI verrà allestita in un polo esclusivo esteso su oltre 20mila metri quadrati che raccoglierà i più importanti espositori di tecnologie per il comparto enologico a livello mondiale.

Le macchine e le attrezzature presenti, che coprono l’intero processo della produzione del vino (produzione, condizionamento, stoccaggio, imbottigliamento, packaging, logistica e servizi), saranno visibili e disponibili affinché i visitatori possano valutarne direttamente e sin da subito efficiacia e innovazione.

Grande attesa da parte degli espositori italiani per questa edizione di SIMEI@drinktec a Monaco, dove parteciperanno, anche grazie al prezioso supporto del MISE e di ICE-Agenzia, numerose delegazioni di operatori stranieri provenienti dalle principali aree vitate del pianeta.

“La sinergia tra Unione Italiana Vini, organizzatore di SIMEI dal 1963, e Fiera di Monaco – commenta Abbona – permetterà ai nostri espositori di esplorare mercati diversi e altri settori del beverage, raggiungendo visitatori e buyers trasversali che potranno conoscere da vicino le tecnologie dedicate alla filiera vitivinicola, settore dove l’Italia è il primo produttore mondiale”.

“Con oltre 50 anni di storia alle spalle – conclude Ernesto Abbona – SIMEI si conferma ambasciatore globale della qualità del comparto delle macchine e dei prodotti per l’enologia. Attraverso l’alleanza strategica con drinktech apriamo nuove prospettive di promozione integrata al vasto settore dei macchinari, attrezzature, prodotti e soluzioni per la produzione, l’imbottigliamento e il confezionamento del vino e del beverage, favorendo l’inedita complementazione scientifica tra le tecnologie dei diversi settori produttivi del liquid food. Una vetrina unica che certamente promuoverà il progresso dell’intero comparto”.

LE DELEGAZIONI
Davvero significativa, in questa edizione, la presenza dei 
delegati stranieri provenienti da tutti i continenti, che hanno confermato la propria adesione al progetto di SIMEI “incoming”, nato in collaborazione con ICE- Agenzia.

Brasile, Cina, Cile, Sudafrica porteranno oltre cento aziende vinicole a visitare la Fiera, alle quali si aggiungeranno quelle americane, ucraine, moldave, neo zelandesi e russe. Presenti anche Israele, Georgia, Giappone, India, Peru, Messico, Azerbaijan, Ecuador, Francia, Spagna e Bulgaria.

Come da tradizione SIMEI sarà anche momento di formazione di altissimo livello e occasione per discutere delle tematiche più calde che interessano il comparto. Numerose le attività in programma durante questa 27esima edizione, partendo dai seminari e dagli workshop tecnici a cura di ICE, che si svolgeranno nelle due Conference Room posizionate nei padiglioni C2 e C3, tenuti da importanti rappresentanti del mondo dell’industria, del mondo accademico e delle istituzioni internazionali come il CEEV (Comité Européen des enterprises vins), il CERVIM (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna), la Stazione Sperimentale del Vetro, la Spirits Valley. Le iscrizioni agli eventi sono aperte e gratuite su www.simei.it/eventi.

INNOVATION CHALLENGE
Tra gli appuntamenti principe di SIMEI anche l’Innovation Challenge Lucio Mastroberardino che si terrà il 12 Settembre alle ore 17.00 presso il Padiglione C2: nell’occasione verranno premiate le aziende vincitrici dell’edizione 2017 che si sono distinte per aver prodotto una macchina o un’attrezzatura ritenuta all’avanguardia nel comparto, in grado di contribuire allo sviluppo dei settori di competenza della filiera vigneto-cantina e del beverage.

Degustazioni guidate di pregiati vini italiani saranno organizzate all’interno dell’area del Sensory Bar, uno spazio dedicato all’educazione ad un consumo responsabile e moderato di vino. L’iniziativa, firmata Unione Italiana Vini, mira a portare all’attenzione dei visitatori il made in Italy enogastronomico, attraverso sessioni formative di analisi sensoriale.

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