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Bioetanolo e benzina, stesse accise. Assodistil: «Paghi di più chi inquina di più»

Bioetanolo e benzina, stesse accise. Assodistil: «Paghi di più chi inquina di più»

«Paghi di più chi inquina di più». Arriva dal workshop odierno “Bioetanolo: la mobilità sostenibile è ora!”, l’appello di AssoDistil. «Le accise gravanti sul bioetanolo – spiega il direttore Sandro Cobror – sono inspiegabilmente equiparate a quelle della benzina, che sono tra le più alte tra tutti i carburanti in commercio.

Auspichiamo in questo senso una revisione delle accise in modo che tengano conto dell’impatto ambientale dei singoli carburanti: paga di più chi inquina di più. In ultimo, come associazione, chiediamo un supporto agli investimenti in impianti per la produzione di bioetanolo avanzato accanto a uno snellimento burocratico che ad oggi rischia di penalizzare troppo il settore».

Il workshop sul binomio bioetanolo-mobilità sostenibile è stato organizzato proprio da AssoDistil, «per sensibilizzare i decisori politici e l’opinione pubblica su questa importante risorsa».

Per l’Associazione Nazionale Industriale Distillatori di Alcoli e Acquaviti, «la strada da percorrere è l’utilizzo del bioetanolo sostenibile, risorsa già disponibile in Italia e che non necessita di nuove infrastrutture».

«Un biocarburante 100% rinnovabile – ricorda ancora AssoDistil – in grado di ridurre le emissioni di almeno il 75% rispetto ai carburanti fossili». Con la RED II ed il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) del 2020, l’Italia ha infatti introdotto un obbligo progressivo di biocarburante miscelato con la benzina, pari allo 0,5% nel 2023 e al 3% nel 2025.

«Dal momento che oggi il bioetanolo è probabilmente l’unico biocarburante miscelabile con la benzina – sottolinea ancora il direttore Sandro Cobror – AssoDistil stima che l’adozione di questa norma possa tradursi in una quota di questo prodotto pari ad almeno 55k tonn/a nel 2023 ed almeno 320k tonn/a nel 2025 e che sostituirà pari quantità di fonti fossili».

COME SI OTTIENE IL BIOETANOLO

Il bioetanolo può essere ottenuto anche da scarti agro-alimentari (bioetanolo avanzato). Ricorda AssoDistil che è «perfettamente compatibile con le attuali motorizzazioni del parco auto circolante e quindi non presenta alcuna necessità di costose infrastrutture , come invece accade per altri vettori energetici».

Il bioetanolo è infatti miscelabile con la benzina senza alcuna necessità di interventi sulle vetture circolanti fino ad almeno il 10%, che è di fatto lo standard utilizzato nei maggiori Paesi dell’Unione Europea.

Inoltre, il bioetanolo viene prodotto in Italia da filiere certificate sostenibili che utilizzano residui agricoli, come ad esempio vinacce, fecce, biomasse no-food dedicate e scarti agroindustriali».

Questo, sempre secondo l’Associazione Nazionale Industriale Distillatori di Alcoli e Acquaviti, «pone le basi anche per una conversione industriale della petrolchimica verso una chimica verde, che in Italia presenta assolute eccellenze essendo stati i primi al mondo a sviluppare una tecnologia per la produzione di bioetanolo a partire da cellulosa».

BIOETANOLO MISCELATO A BENZINA, MA IL MERCATO STENTA A DECOLLARE

Se introducendo un obbligo minimo di miscelazione di bioetanolo con la benzina è stato fatto un passo avanti importante, considerando la leadership tecnologica italiana, tuttavia il mercato del bioetanolo in Italia stenta a decollare.

«Tutta la produzione nazionale – sottolinea AssoDisil – è stata sino ad ora destinata a mercati europei confinanti, come Svizzera e Francia. Con il doppio svantaggio di non utilizzare la quota di energia rinnovabile nel nostro Paese e riducendo il beneficio ambientale del bioetanolo prodotto qui ed esportato a causa delle emissioni legate ai trasporti».

Uno studio europeo condotto dalla European Climate Foundation ha stimato le ricadute ambientali, economiche ed occupazionali dello sviluppo del bioetanolo in Europa. I carburanti convenzionali possono essere sostituiti con biocarburanti avanzati fino al 16% senza impattare su altre filiere esistenti.

DAI BIOCARBURANTI 160 MILA POSTI DI LAVORO

La produzione di biocarburanti avanzati comporterebbe di conseguenza la costruzione di circa 150 impianti per un investimento di oltre 10 miliardi di euro e la creazione di 160 mila posti di lavoro, tra diretti e indiretti, temporanei e permanenti.

Inoltre, l’immissione in consumo di tali biocarburanti avanzati, consentirebbe la riduzione di almeno il 60% delle emissioni. Oltre a creare 300mila nuovi posti di lavoro nel settore agricolo che beneficerebbe di 15 miliardi di euro/anno di reddito integrativo.

Di conseguenza per l’Italia, a fronte di una domanda certa di almeno il 10% di bioetanolo nella benzina entro il 2030 e di una strategia di incentivi pubblici per la realizzazione degli investimenti, si potrebbero prevedere la realizzazione di almeno 15 nuovi impianti.

Con la conseguente mobilizzazione di circa 1,5 miliardi di euro di investimento – calcola sempre AssoDistil – 16 mila nuovi posti di lavoro nell’industria, oltre a 30 mila nella filiera agricola con un’integrazione complessiva al reddito di circa 1,5 miliardi.

Questo senza considerare la possibilità di utilizzare parte degli oltre 3 milioni di ettari di terreni inattivi in Italia per coltivare la materia prima per la produzione di bioetanolo avanzato».

«In momenti terribili come quelli che stiamo vivendo da un paio di mesi a questa parte a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina – dichiara il Presidente AssoDistil Antonio Emaldi – il ricorso a fonti energetiche alternative a quelle fossili, come appunto il bioetanolo, appare oltremodo indispensabile per affrancarci il più possibile da importazioni di petrolio e, nel contempo, migliorando l’impatto ambientale».

«DAL BIOETANOLO UN’OPPORTUNITÀ DI CONTENERE I COSTI»

«È sotto gli occhi di tutti – continua Emaldi – che l’aumento dell’inflazione, dei costi energetici, delle materie prime e della logistica stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema Europa, sia a livello sociale che industriale».

Nella speranza che il conflitto non si estenda e termini nel più breve tempo possibile, è comunque nostro dovere pensare che solo con la costruzione di nuova industria e posti di lavoro si potranno mitigare tutte le negatività prima espresse. E il bioetanolo rappresenta per il nostro Paese una opportunità che va certamente colta».

Proprio in occasione del workshop, AssoDistil ha ribadito e chiesto che «l’Italia, allineandosi a quanto già fatto dai maggiori Paesi europei, adotti finalmente una politica di forte sostegno alla produzione ed al consumo di bioetanolo sostenibile e di sviluppo delle sue filiere per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea, sia in termini di uso di fonti rinnovabili nei trasporti, sia di decisa e immediata riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti prodotti dal settore dei trasporti».

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Italia e Svizzera si incontrano alla Fiera Agricola di Abbiategrasso

Sarà uno scambio di “esperienze, progetti e opportunità, anche in chiave turistica”, quello che andrà in scena ad Abbiategrasso. La cittadina lombarda, per la sua vicinanza a Milano e la sua caratterizzazione storica e paesaggistica, diventerà per tre giorni “il luogo di riflessione internazionale in cui avranno modo d’incontrarsi le culture agricole, artistiche, gastronomiche e paesaggistiche dell’area del Ticino”. Italia e Svizzera ancora più vicine, insomma, il 15, 16 e 17 ottobre allo Spazio Fiera di Abbiategrasso, teatro designato per la 533°edizione della Fiera Agricola Regionale. Un appuntamento importante per il territorio e gli imprenditori agricoli che si amplia coinvolgendo tutto il Parco del Ticino dei due versanti Piemontese e Lombardo che da Locarno arriva sino a Milano.

La Fiera di Abbiategrasso diventa per la prima volta così un’opportunità per la Svizzera e i territori di montagna per presentare le proprie ricchezze al pubblico milanese e lombardo. E un’occasione per le aziende del capoluogo, per intercettare nuova domanda e per creare percorsi virtuosi. Il 15 ottobre, dopo il taglio delle nastro delle ore 10, si incontreranno alle ore 11 per illustrare il progetto “Il Ticino Autostrada d’Acqua, Locarno-Milano-Venezia” l’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia, l’assessore alla mobilità di Milano città Metropolitana Marco Granelli, i presidenti del Parco del Ticino del versante Lombardo Gian Pietro Beltrami e di quello piemontese, il presidente del Consorzio di Bonifica Villoresi Alessandro Folli e l’architetto Empio Malara presidente dell’Associazione Amici dei Navigli e grande promotore del progetto.

I TEMI
Si parlerà di progetti come la navigazione sul fiume Ticino, sul Lago Maggiore e i sui canali tra Locarno e Milano. Negli ultimi anni, grazie anche ad Expo 2015, è rinato un forte interesse per valorizzare le idrovie in una prospettiva storico-culturale, naturalistica e turistica con il coinvolgimento delle Regioni Lombardia e Piemonte, di Venezia e di Locarno in Svizzera. Abbiategrasso è posizionata geograficamente a 20 Km da Milano e contestualmente nel Parco del Ticino adiacente al Parco Agricolo Sud e rappresenta storicamente il punto d’ingresso del Ticino a Milano, un fiume che parte dalla Svizzera, passa il Piemonte fino in Lombardia.

Una via d’acqua che, attraverso il Lago Maggiore, sboccando nel Po, arriva fino all’Adriatico, a Venezia toccando anche il Veneto e l’Emilia-Romagna. Un contesto geografico, paesaggistico e culturale unico in ambito internazionale, che coinvolge territori di montagna, valli, pianure, laghi e corsi d’acqua.  Questa immersione nelle valli del Ticino consente alla Chef Sabrina Tuzi, chef ambassador selezionata dallo chef Carlo Cracco,  di proporre tutti i giorni un menù che valorizzerà i prodotti di questi territori. La sera del 15 ottobre sempre presso lo spazio Fiera gli Yo Yo Mundi con la collaborazione del Centro Studi di Slow Food, daranno vita allo spettacolo di canzoni e musica dal titolo – Terra Madre: Sorella Acqua, Fratello seme, un intreccio di canzoni e narrazione: un rabdomante  racconta il suo rapporto con l’acqua e, gioco forza, il riassunto della vita sulla terra, dal suo punto, di vista, filtrata dalla sua sensibilità.

LA CANAPA
Il 16 ottobre, alle ore 11, si terrà l’incontro “La canapa, idea innovativa per l’impresa agricola”. Il focus si sposterà sulla coltivazione della canapa, che in questi ultimi anni ha registrato una ripresa significativa soprattutto per usi alimentari viste le sue interessanti caratteristiche nutrizionali che ne fanno un Super Food a tutti gli effetti.

La fiera Agricola rappresenta l’occasione per conoscere questa coltura e per presentare esperienze eccellenti realizzati anche nei territori alpini. Si potranno quindi gustare ricette a base di canapa e imparare a valorizzare questa pianta in cucina attraverso specifici corsi e seminari. La giornata si concluderà con balli e musica country a cura di Riccardo Cagni e i Chaltrones.

Nella giornata conclusiva, il 17 ottobre, in occasione della Festa di Abbiategrasso, si parlerà  con l’onorevole Paolo Cova, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, e con le associazioni di categoria della filiera Latte, di “come migliorare il rapporto dalla produzione alla trasformazione”. La Fiera Agricola di ottobre di Abbiategrasso è anche l’occasione per vedere le nuove macchine agricole in esposizione e avvicinare i bambini al mondo animale delle cascine. Il programma di questa edizione prevede anche un calendario di attività che coinvolgono il Castello Visconteo di Abbiategrasso con i suoi sotterranei e Palazzo Stampa.

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