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Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Pas DosèMillesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Si tratta del primo millesimo “senza dosaggio” immesso sul mercato dalla cantina marchigiana guidata da Gianluca Mirizzi.

Una nuova etichetta che si va ad aggiungere alla centratissima gamma di spumanti e vini fermi della cantina di Jesi. Al centro del progetto enologico, la varietà simbolo delle Marche, il Verdicchio.

In un mondo della spumantistica italiana ed internazionale che sta vivendo un vero e proprio boom, mostrando ad esperti e winelovers di tutto il mondo nuove zone potenzialmente interessanti, tanto quanto “esperimenti” enologici poco degni di nota, provenienti da areali privi di esperienza nella spumantizzazione, il “Millesimè” 2015 di Mirizzi convince per la capacità di tenere al centro del sorso la tipicità della varietà marchigiana per eccellenza.

MILLESIMÈ, METODO CLASSICO 100% VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI

Conscio delle potenzialità del Verdicchio nei lunghi affinamenti, Gianluca Mirizzi ha scelto di tenere sui lieviti per circa 70 mesi il suo primo Pas Dosè, dopo aver sperimentato per diverse annate con “bollicine” con residuo zuccherino. Una scelta che paga, sotto ogni profilo: stilistico, culturale, imprenditoriale e organolettico.

Naso e palato del Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi raccontano di uno spumante Metodo classico legato come pochi altri alle Marche. In grade evidenza il frutto giallo, le note iodiche e una leggera venatura idrocarburica che s’accosta alla buccia d’agrume (cedro), a segnare i tratti decisi di uno Champenoise di gran struttura e persistenza, dalla chiusura freschissima, quasi balsamica.

MIRIZZI DOPO MONTECAPPONE: UN NUOVO BRAND PER IL VERDICCHIO

Mirizzi è la seconda azienda fondata da Gianluca Mirizzi. Dal 2015 affianca Montecappone, lo storico brand della famiglia. La scelta dello stemma araldico come logo della nuova avventura è utile a comprendere la filosofia della cantina di Jesi, che vuole abbinare tradizione e modernità.

Nascono così gli spumanti “Millesimè“, base Verdicchio in vari dosaggi, oltre a una linea di vini dai nomi curiosi: “Cogito A.“, “Ergo” ed “Ergo Sum“. L’azienda dispone di 6 ettari di vigneti e 3 di oliveti, in conversione biologica.

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Spirits

Rhum Damoiseau: agricole di lunga tradizione

Siamo nelle Antille, quell’arco di piccole isole che separa l’oceano Atlantico dal mar dei Caraibi. Fra esse Guadalupa, soprannominata “l’isola farfalla” per la sua forma: due isole, una ad est ed una ad ovest, collegate in centro da un piccolo istmo. Quasi la forma di una farfalla, appunto.

Un’unica isola ma due territori completamente diversi. Se la parte occidentale è montagnosa e di origine vulcanica, la parte est è invece pianeggiante e di natura calcarea. Ed è proprio nel bel centro della parte orientale, esposta ai venti oceanici ed esposta al sole sin dal primo mattino, che sorge la distilleria Damoiseau.

Di proprietà della famiglia Damoiseau sin dal 1942, coltiva in proprio la canna da zucchero nelle immediate vicinanze della distilleria in modo da poter garantire che la canna sia spremuta a meno di un’ora dalla raccolta per poter salvaguardare tutte le proprietà della materia prima, come da tradizione del Rhum Agricole.

La famiglia stessa segue personalmente tutte le fasi di produzione ed invecchiamento, creando un Rhum inconfondibile. Fisar Milano ha dato la possibilità agli appassionati di partecipare ad un memorabile verticale di questo Rhum Agricole lo scorso 1 marzo.

LA DEGUSTAZIONE
Rhum Blanco, 40%. La base della produzione Damoiseau. Ottimo se consumato liscio è l’ingrediente fondamentale per il T’Punch Antillais, il tipico cocktail delle Antille.

Al naso è molto vegetale, note di erba tagliata che fanno da contorno all’inconfondibile sentore si canna da zucchero. Delicato e leggermente fruttato al naso in bocca si rivela morbido, poco pungente, nonostante la giovanissima età.

Rhum VSOP, 42%. Più morbido del blanco con evidente note legnose (Damoiseau utilizza solo botti ex bourbon). Profumi di frutta secca, tostatura e leggere note di spezie dolci, soprattutto cannella. Rotondo la palato, più persistente del blanco.

Rhum XO, 42%. Molto diverso dal VSOP. Medesima base ma l’affinamento più lungo cambia molto il bouquet del rhum.

Note di sottobosco, cacao e vaniglia ed un sentore fresco e leggermente pungente che può lontanamente ricordare il solvente. Un naso elegante che fa a entrée da una bocca raffinata e morbida.

Rhum Vieux 10 ans, 42%. Distillato nel 2001 ed imbottigliato 10 anni più tardi. Al naso esplodono note di legni nobili e frutta candita. In bocca la morbidezza è paragonabile a quella dello XO ma con una maggiore persistenza contornata da note agrumate.

Rhum Vieux 2008 Cuvée Subprime, 47,9%. Millesimo 2008 imbottigliato nel 2015. Colore intenso dai riflessi rossastri ha un bouquet aperto, largo. Note di frutti di bosco e piccoli frutti rossi. Sentori fruttati che si mescolano a note di tostatura e noce moscata. Complesso e dalla lunga persistenza in bocca non rivela tutti i suoi 47,9% avvolgendo il palato in modo caldo ma armonico.

Rhum Vieux Millesime 1989, 58,4%. 21 anni di affinamento in botte per questo storico millesimo. Colore mogano intenso. Marcatamente dolce tanto al naso quanto al palato.

Al naso è profondo con note terziarie di cuoio e frutta secca, piacevolissime note di frutta disidratata albicocca in primis, pur non perdendo la nota primaria e salmastra della canna da zucchero.

Sei Rhum molto diversi fra loro, in una verticale intensa e complessa, accomunati da una sapidità coinvolgente e da grande morbidezza al palato.

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Analisi e Tendenze Vino news

A Milano gli Champagne La Chapelle e José Michel di vinodalproduttore.it

Un paio di star, qualche buon attore. Diversi figuranti. La degustazione di Champagne delle maison La Chapelle e José Michel & Fils organizzata ieri pomeriggio da vinodalproduttore.it a Milano, negli spazi Multiverso di via Mecenate 77, regala al folto pubblico intervenuto due certezze assolute. A dominare la scena è Privilège Brut Cru La Chapelle, ottenuto dall’assemblaggio di un 40% di Pinot Meunier, un 35% di Pinot Noir e un 25% di Chardonnay. Una bollicina francese raffinata, di struttura. Elegante ed armonica. Naso di crosta di pane tostata e palato croccante. Ottima anche la persistenza delle note minerali e agrumate nel retro olfattivo. Una cuvée prodotta nel villaggio vinicolo di Ville Dommange, 1er Cru de la Coté Ouest, paesino di 500 anime del dipartimento della Marna, nella regione della Champagne Ardenne.

Servito dagli ottimi sommelier Fisar della delegazione di Milano Duomo anche Special Club 2007 di José Michel & Fils, l’altra bella sorpresa del pomeriggio meneghino. Una cuvée ugualmente spartita tra Pinot Meunier e Chardonnay spremuti da vigne vecchie di 70 anni, prodotto con la stessa etichetta da 28 produttori consorziati seguendo un rigorosissimo disciplinare, che prevede (tra l’altro) un periodo minimo d’affinamento di 3 anni prima della commercializzazione. Si tratta indubbiamente del prodotto di punta della maison di Moussy, altro paradiso della Champagne Ardenne. Naso intenso, elegante e fine che racconta sentori di frutta a polpa bianca, crosta di pane e fiori. Rispondente al palato, dove a dominare sono ancora le note delicate di frutta. Interessanti anche il Brut Gran Vintage 2007 e il Blanc de Blancs 2007 di José Michel & Fils, così come il Millesimé Brut 2008 (33,3% Meunier, 33% Pinot Noir, 33,7% Chardonnay) di La Chapele. Restano solamente ‘comparse’ i rosé proposti in degustazione: dal Nuance Brut di La Chapelle al 50% Pinot Noir e Meunier di Michel, nessuno convince appieno.

GLI ORGANIZZATORI
Soddisfatto dal successo dell’evento Guido Groppi, titolare del portale milanese di e-commerce del vino vinodalproduttore.it. “Quella che proponiamo – spiega – è una formula diversa da tutti gli altri. Dopo aver selezionato produttori di grande qualità, poniamo in vendita i loro vini e li promuoviamo anche grazie ad eventi come questo. Il vino viene consegnato al cliente direttamente dalla cantina del produttore, mediante il nostro servizio spedizioni che non fa altro che prelevare il pacco in cantina e consegnarlo all’indirizzo segnalato del cliente. Questo garantisce alcuni vantaggi: innanzitutto assicuriamo la qualità della conservazione. E inoltre il nostro assortimento è costituito sostanzialmente da quanto il produttore stesso ha in cantina, comprese le grandi annate e i grandi formati”.

Un’idea nata nel 2010, spiega Groppi, “quando mi sono messo a cercare chi vendeva il vino Montevetrano dei Colli di Salerno prodotto da mia suocera”. “Mi sono reso conto così che tutte le enoteche, comprese quelle online, compravano dai produttori, stoccavano e vendevano poi all’utente finale. Vinodalproduttore.it inverte semplicemente questa procedura: il vino resta in casa del produttore sino a quando il cliente non lo acquista tramite il nostro portale, eliminando così tutti i problemi dovuti allo stoccaggio da parte di terzi”. Il prezzo di vendita, a maggior ragione, è concordato preventivamente con il produttore. Un procedimento, dunque, che veste d’etica l’intera filiera. “All’inizio è stato difficilissimo – ammette Guido Groppi – perché la maggior parte dei produttori viveva con una certa diffidenza il mondo di Internet, anche per esperienze negative vissute con altre ‘enoteche online’. Poi un certo numero di produttori di livello ha iniziato a darci fiducia, rendendosi conto della coerenza della nostra proposta. In un mondo tutto sommato piccolo, come quello del vino di qualità, la nostra onestà, alla lunga, ha pagato”. Vinodalproduttore.it può contare su una squadra di dieci persone, a cui sono affidate le sorti (sul web) di 55 produttori ‘associati’.

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