Trentadue campioni, di cui cinque da botte: ecco i migliori Derthona Timorasso 2020 all’Anteprima “Derthona Due.Zero” andata in scena ieri a Tortona. «Siamo ad Aprile 2022 – ha sottolineato Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi – e ci sono ancora molti bianchi 2020 da imbottigliare. Questo sottolinea quanto il Timorasso sia un vitigno che trae vantaggio della lunghissima permanenza sulle fecce. Ma è anche il segnale della strada intrapresa dai nostri soci, nella sola direzione della qualità».
Il Derthona Timorasso è di fatto il vino bandiera dell’Alessandrino. Un angolo di Piemonte che può contare su una grande varietà di suoli. Il vitigno a bacca bianca riscoperto a fine anni Ottanta dai vignaioli Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio è in grado di interpretarne le sfumature come nessun altro. Arrivando a somigliare, dopo anni di bottiglia, ai grandi Riesling internazionali.
DERTHONA TIMORASSO: IL (RIGIDO) DISCIPLINARE “DI COLLINA”
Il disciplinare, impostato sulla sola viticoltura di collina (banditi i vigneti di pianura) e su una resa massima di 75 quintali per ettaro, prevede anche una versione più immediata e di facile beva, il Piccolo Derthona, e una tipologia DerthonaRiserva.
A chiarire il profilo agronomico della vendemmia 2020, oggetto dell’Anteprima Derthona Due.Zero 2022, è stato Davide Ferrarese. «Poco inverno – ha sintetizzato il consulente tecnico del Consorzio Vini Colli Tortonesi – un’estate fresca e calda, un settembre estivo. Un’annata tutto sommato fresca».
I MIGLIORI DERTHONA TIMORASSO 2020
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Vigneti Boveri Giacomo (Costa Vescovado – AL)
Giallo paglierino. Vino che si presenta sin d’ora molto pulito: floreale e frutto sono al massimo dell’espressione dei 32 campioni in degustazione. Il tutto unito alle venature minerali tipiche del vitigno. Palato ricco, goloso, intenso, per un vino di gran sapienza e savoir-faire sul vitigno, trattato coi guanti bianchi. Chiusura di ottima persistenza, su tinte mentolate.
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, La Colombera (Tortona, AL)
Giallo tendente al dorato. Mineralità sulfurea sul frutto pienamente maturo, pulitissimo, succoso, elegantissimo. Al palato ancora un po’ chiuso in questa fase, ma il potenziale (evidente) è quello di un cavallo di razza. Sale, frutto, mineralità tornano al palato, con particolare riferimento al frutto tipico del vitigno, carnoso. Lunghissimo il retro olfattivo.
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Luca Canevaro (Tortona, AL)
Alla vista di un giallo paglierino pieno, luminoso. Bel fiore, frutto intenso, maturo, accenno minerale pronto a schiudersi meglio con l’ossigenazione. In bocca è corrispondente, pieno: il frutto avvertito al naso torna carnoso, su una pregevole ossatura sapida. Chiude fresco, mentolato, “salato”. Vino di territorio e di gran cura enologica, volta a preservare il varietale ed esaltarlo.
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Cascina Gentile (Capriata d’Orba, AL)
Giallo tendente all’oro. Naso timido che si apre piano, sapendolo aspettare, rivelandosi tipico e preciso. Schietto e immediato, invece, al palato, dove la vena sapida gioca su un fruttato elegante. Ottima persistenza per un vino ambasciatore dei Colli Tortonesi. Giovane e di estremo potenziale.
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Vignaioli Battegazzore (Tortona, AL)
Giallo paglierino, riflessi dorati. Frutto, fiore e note sulfuree tipiche del vitigno nel particolare microclima dei Colli Tortonesi. Convince per le venature fresco-balsamiche in grado di riequilibrare un frutto opulento, pieno. Chiude agrumato, teso, tipico. Vino non solo di territorio, ma anche di stile, che esalta la mano del vignaiolo.
Colli Tortonesi Doc 2020 Derthona Timorasso, Sassaia Soc. Agr. Srl (Capriata d’Orba, AL)
Giallo dorato. Vino di caratura internazionale, rimanda per certi versi alla Francia. Note di caramello salato sull’evidente mineralità e sulla frutta a polpa gialla e bianca, perfettamente matura. Slancio ammandorlato prima della chiusura fresca, balsamica, sapida.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Decretati i migliori Sauvignon blanc del mondo al Concours 2022
Sono 1.120 i campioni provenienti da 23 paesi produttori che hanno partecipato al Concours Mondial du Sauvignon 2022, il più grande e prestigioso concorso internazionale interamente dedicato al vitigno Sauvignon. Oltre alle medaglie d’Oro e d’Argento, il Concours Mondial du Sauvignon ha assegnato trofei speciali ai vini che hanno ottenuto i punteggi più alti nelle categorie Miglior Blend, Miglior Sauvignon barricato, Miglior Sauvignon dolce e Miglior Sauvignon del concorso.
L’Italia ha ottenuto un totale di 31 medaglie. Oltre la metà grazie ai Sauvignon friulani: Friuli Venezia Giulia (22), Trentino Alto Adige (4), Veneto (2), Lombardia (1), Piemonte (1), Silcilia (1). Il miglior Sauvignon italiano è il vendemmia 2020 di Cantina Rauscedo.
Dai risultati ottenuti all’ultima edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon – commenta Mariano Paladin, il direttore del Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo– fa piacere constatare che i produttori del Friuli Venezia Giulia continuano ad ottenere dei risultati importanti sia in termini numerici che di valore, questo consolida ulteriormente la lunga tradizione della nostra Regione di grandi produttori di Sauvignon sia a livello nazionale che internazionale».
I VINI IN CONCORSO
Quest’anno il concorso ha registrato un altissimo numero di iscrizioni di vini “barricati”. Ben 225 vini, ossia un quinto del totale delle iscrizioni, in larga parte provenienti dalla Stiria e da Bordeaux. Ottimi i risultati di questa categoria con il 35% di vini premiati.
I primi cinque paesi ad aver riportato il maggior numero di medaglie nell’edizione 2022 del concorso sono la Francia, l’Austria, l’Italia, il Sudafrica e la Repubblica Ceca. La regione con il più alto numero di riconoscimenti è la Valle della Loira con ben 100 medaglie. La Stiria è al secondo posto con 71 medaglie, e il Friuli e Bordeaux condividono il terzo posto con 22 medaglie ciascuno.
All’interno della Valle della Loira, le denominazioni che hanno avuto più successo sono Touraine (34), Sancerre (23) e Pouilly Fumé (12). La D.O. Touraine Chenonceaux ha avuto particolare successo: il 63% dei vini di questa denominazione è stato premiato, riportando anche il prestigioso Trofeo Denis Dubourdieu 2022 per il miglior Sauvignon del concorso, assegnato a Domaine Jean Christophe Mandard Blanc 2020.
FRANCIA E AUSTRIA SUGLI SCUDI
È un grande orgoglio per noi, produttori di vino della Touraine, essere riconosciuti tra i migliori Sauvignon del mondo – sottolinea Thierry Michaud, presidente della Aop Touraine -. Gli eccellenti risultati ottenuti al Concours Mondial de Sauvignon premiano il know-how dei nostri viticoltori e dimostrano che la Touraine è un grande terroir di Sauvignon».
Anche la D.O. Sancerre ha avuto un’elevata percentuale di successo (34%), confermato dal Trofeo Rivelazione Loira attribuito a Caillottes 2020 di Joël e Sylvie Cirotte in occasione dei tasting del Concours Mondial du Sauvignon 2022.
Con 39 medaglie d’Oro e 32 d’Argento, i Sauvignon Blancs della Stiria (Austria) hanno dimostrato ancora una volta la loro eccellenza. La Stiria ha raccolto il maggior numero di riconoscimenti nella categoria barricati (42), tra cui il trofeo Rivelazione Sauvignon barricato 2022, assegnato al Sauvignon blancRied Kranachberg Reserve 2015 di Peter Skoff. Circa il 60% dei vini stiriani premiati sono barricati.
Il terroir della regione vinicola stiriana è predestinato alla varietà Sauvignon Blanc, ciò ci permette di produrre vini di fama mondiale in tutte e tre le regioni della Stiria – evidenzia Stefan Potzinger, presidente dei vini della Stiria -. E quando così tanti viticoltori di qualità si concentrano su una varietà, il successo è inevitabile».
LE RIVELAZIONI DEL CONCOURS MONDIAL DU SAUVIGNON 2022
Il miglior vino nella categoria “Sauvignon dolce” del Concours 2022 Concours Mondial du Sauvignon 2022 viene dalla Repubblica Ceca: è il Sauvignon slámové víno 2015 di Skalák. Nella stessa categoria, sono stati premiati vini provenienti da Romania, Austria, Cile, Repubblica Ceca e Moldavia.
Il trofeo Rivelazione per il miglior Blend è stato assegnato al greco Ktima Biblia Chora White 2021 – un blend di Sauvignon Blanc e Assyrtiko. Di seguito, tutte le “Rivelazioni” del Concours Mondial du Sauvignon 2022.
Trofeo Dubourdieu 2022 (Miglior Sauvignon in gara) Domaine Jean Christophe Mandard Blanc 2020
Touraine Chenonceaux, Valle della Loira, Francia
Trofeo Tonnellerie Sylvain 2022 (Rivelazione Sauvignon barricato) Peter Skoff Sauvignon blanc Ried Kranachberg Riserva 2015
Stiria, Austria
Rivelazione Blend 2022 Ktima Biblia Chora Bianco 2021
Monte Panego, Macedonia, Grecia
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I migliori abbinamenti del Negroamaro Rosato Salento Igp Notte Rossa
A caccia dei migliori abbinamenti del Negroamaro Rosato Salento Igp Notte Rossa? Ecco una breve guida che aiuterà ad esaltare questo vino rosato, tra i migliori in vendita al supermercato in Italia, non ultimo nel rapporto qualità prezzo.
Per trovare il migliore abbinamento cibo-vino, occorre analizzare il nettare sotto ogni aspetto. A cominciare dal naso, il Negroamaro Rosato Salento Igp Notte Rossa presenta delicati ricordi di fiori di rosa. Per la parte fruttata, ecco ciliegia, lampone e piccoli frutti di bosco, oltre a freschi ricordi di erbe mediterranee.
Ancora più importante l’analisi del sapore, che si rivela in perfetta corrispondenza con quanto già avvertito all’olfatto. Riecco la frutta rossa, così come la generosa freschezza e quel tocco di sapidità che non guasta. Tutte caratteristiche da tenere in considerazione per trovare i migliori abbinamenti del Negroamaro Rosato Salento Igp Notte Rossa.
Un po’ come tutti i vini della gamma, anche questo mostra una gran versatilità. Si può dunque scegliere come accompagnamento a tutto pasto. Partendo dagli antipasti, appaga il palato con i salumi e stuzzichini.
Si presta bene, poi, con primi piatti come la pasta al sugo, specie se la varietà di pomodoro scelta per la passata ha tendenza dolce. Ancor meglio, però, con brodetti e zuppe di pesce, ancora una volta con un tocco di salsa saporita.
Benissimo con secondi leggeri, anche di carne (di manzo, per esempio): da provare con la “pizzaiola”. Per chiudere, un’assiette di formaggi mediamente stagionati è tra gli abbinamenti del Negroamaro Rosato Salento Igp Notte Rossa più stimolanti.
Non è da sottovalutare l’origine pugliese di questo vino rosato, che proviene dunque da una delle regioni a maggiore vocazione in Italia e nel mondo per la produzione dei vini rosati. Un motivo in più per pensare di degustarlo anche da solo, come rinfrescante abbinamento al fine lavoro (specie d’estate) o a un rilassante aperitivo con gli amici.
Il Prosecco Doc Treviso Extra Dry della cantina Rive della Chiesa è uno dei vini presenti nella Guida Migliori Vini al Supermercato 2022 di Vini al Supermercato.
Nel calice si presenta di un bel giallo paglierino, con riflessi verdolini. Perlage fine, buona persistenza. Mela verde, pera, agrume al naso. Bocca asciutta, tesa, cremosa nel finale. Buona la persistenza.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
Colline Teramane Montepulciano dAbruzzo i migliori assaggi verso i 20 anni della Docg riserva giovane anteprima 2022 1
A quasi 20 anni dal riconoscimento della Docg, i produttori del Colline TeramaneMontepulciano d’Abruzzo tirano le somme all’Anteprima 2022. Una preview, quella andata in scena mercoledì 2 marzo a Teramo, utile a sondare lo stato dell’arte di una denominazione che vuole farsi largo nel campo minato del Montepulciano d’Abruzzo. Uno dei vini italiani più amati dal grande pubblico, italiano ed internazionale.
Gli appena 172 ettari della Docg teramana e la produzione annua che si aggira attorno alle 450 mila bottiglie sono la fotografia esaustiva di una “nicchia” che intende distinguersi nel panorama vinicolo abruzzese, soprattutto in termini di posizionamento prezzo e valorizzazione del parco vigneti.
Non a caso, la parola più utilizzata nel discorso introduttivo rivolto alla stampa dal presidente del Consorzio, Enrico Cerulli Irelli (nella foto, sotto) è stata «identità». Un tema che tiene unite le 39 cantine associate all’ente di Roseto degli Abruzzi, nato nel 2003 e diventato sin da subito – nonostante le risicate dimensioni, in termini di rappresentanza – la casa del dibattitto più costruttivo sul futuro del Montepulciano.
LO STATO DELL’ARTE DELLA DENOMINAZIONE, NEL CALICE
Ventuno i Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg in degustazione durante l’Anteprima 2022 (2020, 2019, 2018 e 2015), accanto a diciotto vini Riserva delle annate 2017, 2016, 2015, 2013 e 2011. Al netto dello stile dei singoli produttori, meglio i primi dei secondi.
La Riserva, come in molte altre denominazioni del vino italiano, sembra pagare lo scotto di un’interpretazione anacronistica del concetto stesso di “vino riserva”. Ecco dunque sovraestrazioni, grassezze e un utilizzo strabordante dei legni, a coprire primari e varietale. E a stordire, in definitiva, quel cavallo di razza che il Montepulciano d’Abruzzo sa essere, in svariate interpretazioni regionali.
La polvere sulle spalle di molti vini Riserva viene spazzata via dalla goduriosità e freschezza di diversi Colline Teramane Docg. I 21 vini “base” in degustazione, spaziando dalla fascia litorale adriatica a quella collinare-montana del Gran Sasso, mostrano tutta la variabilità e proattività di un territorio tutto sommato ristretto, che non rinuncia comunque a interpretazioni “sottozonali” del Montepulciano.
IN ARRIVO LA TIPOLOGIA SUPERIORE
Tra il Colline Teramane Docg “Giovane” (affinamento minimo di un anno e immissione in commercio dal 1° novembre dell’anno successivo alla vendemmia) e il Colline Teramane Docg “Riserva” (almeno 3 anni di invecchiamento, di cui almeno uno in legno) sarà presto introdotta una nuova tipologia.
Si tratta del “Superiore“, che si collocherà a metà della piramide qualitativa. Il tutto, nel contesto di un Abruzzo del vino che sta vivendo un momento di grande dinamicità.
Oltre alle elezioni ormai prossime in casa del Consorzio vini regionale (quasi scontata l’elezione di un rappresentante di Cantina Tollo, il nome più caldo è quello del presidente Tonino Verna) è da poco nata una delegazione Fivi locale, che raggruppa 20 vignaioli indipendenti abruzzesi e due molisani.
ANTEPRIMA COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOCG: LA DEGUSTAZIONE
Colline Teramane Docg 2020 Versosera, Velenosi (Ascoli Piceno)
Colore molto carico, visibilmente giovane. Gran bel frutto polposo. Bella energia, naso vibrante e vivo. Ossigenazione porta tinte agrumate e accentua la parte floreale. Molto bello questo naso, armonico e teso. Il palato conferma le impressioni: vino vivo, fresco, vibrante. Manca un po’ di peso specifico in centro bocca, ma ne giova la bevibilità. Chiude su agrumi e spezie, sempre in maniera armonica. 86/100
Colline Teramane Docg 2020, Tenuta Terraviva (Tortoreto)
Colore meno intenso del precedente, buona trasparenza e luminosità. Naso profondo ma delicato, floreale. Frutto croccante appena maturo. Tannino un po’ aggressivo, su una polpa che si fa desiderare. 82/100
Colline Teramane Docg 2020 Le Murate, Nicodemi (Notaresco)
Colore rosso rubino mediamente intenso. Bel naso pieno, giustamente grasso, polposo, maturità del frutto che sfiora la confettura, ma non la centra. Belle note floreali, rintocchi freschi mentolati e speziati. In bocca tutto su eleganza e tensione: agrume sulla frutta di bosco a polpa rosso, tannino che si integrerà, già molto elegante. 85/100
Colline Teramane Docg 2020, Emidio Pepe (Torano Nuovo)
Campione di vasca. Rosso profondo, unghia violacea. Delude la new entry di casa Pepe. Dopo un naso promettente, tutto su fiori e frutto, ecco un centro bocca un po’ vuoto. Manca, ancor più, l’allungo in chiusura. 82/100
Colline Teramane Docg 2020 Yang 2020 (Roseto degli Abruzzi)
Ecco uno di quei Montepulciano di stile, capaci di identificare mano e intenzioni del produttore, nonché la sua idea della varietà. Si parte da un colore scarico che si nota nella batteria, di bella luminosità. Pregevole anche il naso che abbina fiore, frutto e spezie, in maniera molto elegante, raffinata. Un Montepulciano di razza, eppure, che scalpita in termini di tipicità. Anche in bocca si conferma tale: giovanissimo, buona prospettiva media di affinamento. 87/100
Colline Teramane Docg 2019, Fantini (Roseto degli Abruzzi)
Colore carico, impenetrabile. Legno in grande evidenza al naso, copre un po’ il frutto. C’è però un’apprezzabile componente balsamica, di mentuccia. Si conferma profondo e balsamico anche al palato. Vino che piacerà certamente al mercato orientale e americano. 84/100
Colline Teramane Docg 2019 Fonte Raviliano, De Angelis Corvi (Controguerra)
Altra prova di vasca, ma questa convince, eccome. Colore carico. Bella mora di rovo in un naso che si apre piano. Spezia molto elegante, macchia mediterranea. Frutto che si conferma polposo al palato, su una trama tannica fitta e di prospettiva assoluta. Montepulciano di razza. Vino che sarà molto importante. 89/100
Colline Teramane Docg 2019 Colle Sale, Barone di Valforte (Silvi)
Campione di botte. Colore mediamente penetrabile. Bel frutto al naso, così come in ingresso di bocca. Ecco la mora di rovo, sulla ciliegia e il frutto di bosco iniziale. Bella componente di macchia mediterranea e spezia. Un Montepulciano confortante, nella sua assoluta piacevolezza e tipicità. 86/100
Colline Teramane Docg 2019 Versosera, Velenosi (Ascoli Piceno)
Colore molto carico. Tra i vini più pronti e stilisticamente “ricchi” dell’intera anteprima. Bella profondità di liquirizia sul frutto, tannino elegante, prospettiva. Vino che abbina il carattere del Montepulciano e strizza l’occhio, pur senza perdere tipicità, al mercato. Altissimo gradiente di gastronomicità. 87/100
Colline Teramane Docg 2019 Orsus, Fosso Corno (Torano Nuovo)
Colore scarico rispetto a molti altri in degustazione. Eppure, al palato, gran carattere e profondità. Tannino in fase di integrazione, pur elegante. Convince per la precisione del frutto, per quella ciliegia, quel lampone e quei fiori di rosa (oltre alla viola) che pare di avere (e vedere) nel calice. Che si tratti di un Montepulciano di razza, senza compromessi, lo chiarisce poi quel tratto vagamente ematico che caratterizza le belle espressioni pure del vitigno. Al palato, poi, finisce per tingersi anche di sapido. Complessità, prospettiva, eleganza, armonia. Stile da vendere. 88/100
Colline Teramane Docg 2019 Gruè, Cerulli Spinozzi (Canzano)
Colore mediamente carico. Bel naso ricco, materico, profondo, floreale e fruttato. In bocca tannino un po’ invadente, non sostenuto al meglio dalla polpa, pur presente. Vino da apprezzare oggi (meglio) o nel medio periodo. 85/100
Colline Teramane Docg 2019 Antares, San Lorenzo (Castilenti)
Primo naso sul legno, mou e vaniglia, balsamico, poi esce un bell’agrume rosso. Vino pronto, reso complesso e stratificato più dai terziari che dai primari. Buona interpretazione per alcuni mercati esteri e per gli amanti dei vini pieni, grassi. 85/100
Colline Teramane Docg 2019 MKP, Monti (Controguerra)
Pecca in termini di pulizia, al naso quanto al palato, esibendo note selvatiche comunque tipiche di alcune interpretazioni del Montepulciano. Vino che, comunque, ha razza e potenziale. 85/100
Colline Teramane Docg 2019 La Regia Specula, Contucci Ponno (Roseto degli Abruzzi)
Gran bel naso, ricco e ampio, largo e profondo, tra i più apprezzabili della giornata. Frutto pieno, spezia, liquirizia. Anche in bocca si conferma vino assolutamente interessante e di precisione millimetrica. La chiusura morbida regola a dovere i tannini poderosi, regalando potenzialità e piacevolezza generale. Interpretazione di stile del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane. 87/100
Colline Teramane Docg 2018 Vizzaro, Barone Cornacchia (Torano Nuovo)
Prova di botte. Unghia violacea, sul rosso purpureo. Naso piuttosto stratificato, tra frutto, fiore e macchia mediterranea. Tocco balsamico. Buon uso dei legni, in termini di integrazione e “dosaggio”. Tannino che schiaccia un po’ la polpa. 85/100
Colline Teramane Docg 2018 Colle Sale, Barone di Valforte (Silvi)
Colore mediamente carico. Tanta spezia e macchia mediterranea (rosmarino, alloro) al naso. Eleganza da vendere, frutto preciso, succoso. Pregevole anche la bocca, altrettanto elegante e precisa. Spazia dalla ciliegia allo stecco di liquirizia, con ritorni della macchia già avvertita al naso. Freschezza equilibrata e quel tocco (pare) di residuo zuccherino che assicura bevibilità, senza stancare mai. Vino godurioso oggi e, al contempo, di buona prospettiva. 88/100
Colline Teramane Docg 2018 Cortalto, Cerulli Spinozzi (Canzano)
Colore mediamente intenso. Naso profondo, su spezia scura e macchia mediterranea. Ci rimette un po’ la componente fruttata, in disparte. Poi, si apre bene e tutto appare armonico, compreso l’utilizzo del legno. Bel palato elegante, che non rinuncia tuttavia a rivelare i lati più rustici e scalpitanti del Montepulciano d’Abruzzo. Bella chiusura, larga e asciutta, sul frutto e su ritorni di liquirizia. Bel vino stratificato e complesso, che potrà dare ancora soddisfazioni negli anni. 89/100
Colline Teramane Docg 2017 Re, Lepore (Controguerra)
Colore mediamente carico. Gran abbondanza di note terziarie al naso. Si fa apprezzare meglio al palato, rivelandosi un vino gastronomico, pieno, ricco. Un vino di chiaro taglio internazionale, che tuttavia tiene alta la bandiera della tipicità del Montepulciano d’Abruzzo della Colline Teramane. 87/100
Colline Teramane Docg 2016 Voluptas, Monti (Controguerra)
Media concentrazione nel colore. Timido all’inizio, esce con l’ossigenazione rivelando buona profondità ed eleganza. Convince la nota di liquirizia e quella mediterranea. Palato giocato sull’eleganza e su una beva di buona raffinatezza. Consumare oggi, o a medio termine. 86/100
Colline Teramane Docg 2015 Prima Madre, La Quercia (Morro D’Oro)
Colore granato e naso da vino maturo. Si connota per note di cuoio, l’ematico e la profondità dei terziari. La ciliegia diventa rabarbaro, il fiore è viola secca e potpourri. Bocca altrettanto matura, dai rintocchi mielati, ematici e di terra di bosco bagnata. La chiusura di sipario è sul tamarindo. Vino arrivato all’apice della sua evoluzione, pur senza sfigurare. SV
Colline Teramane Docg 2015 Santa Maria dell’Arco (Giulianova)
Colore vivo, anche nei riflessi dell’unghia. La bella profondità e ricchezza del colore si trasferisce al naso, prima, e al palato, poi. Ottima vitalità: tannino elegante, soffice, integrato, eppure di prospettiva. Tipicità da vendere per un Montepulciano di razza che scalpita d’eleganza e vita. Un’ottima prova, in termini di positivo affinamento. 91/100
ANTEPRIMA COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOCG RISERVA: LA DEGUSTAZIONE
Colline Teramane Docg Riserva 2017 Castellum Vetus, Centorame (Atri)
Rubino carico. Vino che ha bisogno di tempo per aprirsi nel calice e dare grandi soddisfazioni. Una Riserva sul frutto e sulla sapidità. Colpisce, in particolare, la precisione della concentrazione delle note fruttate, in dialogo contante con le durezze. Ne risulta un sorso teso, fresco, intrigante, di assoluta prospettiva. 91/100
Colline Teramane Docg Riserva 2017 Colletrà, Strappelli (Torano Nuovo)
Il colore assume tinte impenetrabili. Dopo un’iniziale chiusura e timidezza, si apre su note di viola, esibendo anche un bel frutto pieno, rosso. Vino ricco di materia e piacevolezza, nel gioco tra lampone, fragola e ciliegia e un tannino piuttosto elegante. 89/100
Colline Teramane Docg Riserva 2017 Orsus, Fosso Corno (Torano Nuovo)
Colore mediamente carico. Naso dominato dai terziari. In bocca salinità e frutto, ma sempre in un contesto di note da “legno” un po’ troppo prevaricanti. Etichetta che regala comunque una beva giocata sulla piacevolezza. 86/100
Colline Teramane Docg Riserva 2017, Contucci Ponno (Roseto degli Abruzzi)
Colore impenetrabile a preannunciare un naso tra terziari e note selvatiche che distraggono frutto e polpa. Un vero peccato, perché sotto scalpita un Montepulciano d’Abruzzo vero, sapido, teso, balsamico. 82/100
Colline Teramane Docg Riserva 2017 Terra Bruna, Podere Colle San Massimo (Giulianova)
Rubino carico. Vino giocato sull’eleganza. Tanto fiore, bel frutto preciso. Pregevole anche al palato: abbina rotondità polpose a un tannino scolpito e di prospettiva, pur soffice ed integrato. L’ossigenazione (consigliata) apre la finestra del calice alla macchia mediterranea e a note balsamiche piacevolissime. 90/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Opi, Fantini (Roseto degli Abruzzi)
Tanta (troppa) vaniglia, tostatura, caramella mou, al posto di ricchezza, complessità e stratificazione. Vino assolutamente piacevole, ma troppo poco territoriale. 85/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Elevito, De Angelis Corvi (Controguerra)
Colore pieno. Un tocco d’incontrollata ossidazione fa propendere per la richiesta di una seconda bottiglia. Cambia la musica, totalmente. Ecco uno dei migliori Montepulciano d’Abruzzo Riserva non dell’annata, ma dell’intera Anteprima 2022. Vino che si rivela molto fresco, sul frutto, profondo, balsamico e con un tocco di rabarbaro in chiusura che invita la beva. 92/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Fonte Cupa, Montori (Controguerra)
Vino che ha tutto ciò che ci si può (e ci si deve) aspettare da un Montepulciano d’Abruzzo Riserva di 6 anni. Da bere oggi, può dare soddisfazioni anche a tavola con abbinamenti importanti. 87/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Luigi Lepore, Lepore (Controguerra)
Naso pieno, stratificato, fumo di pipa, macchia mediterranea. Tocchi freschi di rabarbaro e liquirizia, sul frutto rosso. Bel palato pieno, ricco, complesso, altrettanto stratificato. Abbina meglio di molti altri campioni piacevolezza e tipicità. 87/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016, Mazzarosa (Roseto degli Abruzzi)
Naso selvatico e fruttato. Palato sulla medesima scia. Piacevolezza di beva conferita da un frutto pieno. Vino lineare, sintetico. 85/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Polifemo, Tenuta Terraviva (Tortoreto)
Colore poco carico rispetto ad altri campioni. Dopo una prima bottiglia che mostra segnali di rifermentazioni leggerissimi, restano i dubbi sulla pulizia di naso e olfatto. SV
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Neromoro, Nicodemi (Notaresco) Fiore, frutto, tanto legno. Si perde un po’ la varietà. 84/100
Colline Teramane Docg Riserva 2016 Escol, San Lorenzo (Castilenti)
Il frutto (preciso, pur concentrato) scalpita per farsi largo tra i terziari, sia al naso sia al palato. Ne risulta un nettare potente, largo, che pecca però in termini di stratificazione. Bevibilità però premiata. 85/100
Colline Teramane Docg Riserva 2015 Torre Migliori, Cerulli Spinozzi (Canzano)
Tra i campioni più intriganti di tutta l’Anteprima 2022, per “età” e per il taglio stilistico che ricorda – se gli si concede la giusta “aria” nel calice – quella di alcuni grandi Cabernet Franc di statura internazionale, della Loira o dell’Ungheria meridionale (Villány). A note verdi dosate e a un curioso ricordo di curry, abbina frutto polposo e tannino integrato, ma di prospettiva. Vino da tenere in cantina o da godere oggi, col gusto abbinamento. 91/100
Colline Teramane Docg Riserva 2015 Pignotto, Monti (Controguerra)
Altro vino che, con l’annata 2015, sfodera tinte verdi intriganti. In bocca si perde nel piacevolezza e larghezza del sorso. 84/100
Colline Teramane Docg Riserva 2015, Abbazia di Propezzano (Morro d’Oro)
Naso maturo, come il colore granato. Tocco leggero di selvatico. Vino pieno, piuttosto complesso, gastronomico. Bere oggi. 85/100
Colline Teramane Docg Riserva 2013 Mastrobono, La Quercia (Morro d’Oro)
Colore ancora giovane. Naso e bocca sul frutto, senza l’attesa stratificazione e con un utilizzo del legno piuttosto ingombrante. Piacevole, nel complesso. 85/100
Colline Teramane Docg Riserva 2011 Senior, Monti (Controguerra)
Bel colore rubino. Naso che tende al verde e regala polpa e frutto con l’ossigenazione. Al palato un tannino molto presente, ben controbilanciato da alcol e frutto, in grado di reggerne il colpo. Vino giunto all’apice della fase evolutiva. 85/100
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Pomino Bianco 2019 di Frescobaldi è uno dei vini presenti nella Guida Migliori vini al Supermercato 2022 di Vini al Supermercato. Alla vista si presenta di un giallo paglierino luminoso.
Tanto agrume al naso, assieme alla frutta esotica. In bocca, Pomino Bianco 2019 è un vino essenziale, pur nella sua estrema concretezza. Ritorni di agrumi, tropicale (ananas), al palato.
Chiusura su accenno di mandorla, asciutto. Vino super beverino, piacevolissimo. Lo trovi in vendita nei supermercati e ipermercati dell’insegna Il Gigante.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
migliori vini San Valentino a tavola con i vini delle quattro migliori Cantine italiane 2022
A caccia dei migliori vini per San Valentino? Il consiglio è di attingere dalla produzione delle quattro migliori Cantine dell’Anno2022, individuate dall’annuale Guida Top 100 Migliori vini italiani di WineMag.it.
Spazio in primis a Podere Fedespina (Lunigiana, Toscana), Cantina italiana dell’anno 2022. A tavola non possono mancare poi i vini di MoS Agricola (Val di Cembra, Trentino), Miglior cantina Nord Italia 2022.
Proseguendo il viaggio ci si sposta in Umbria, nella terra del Trebbiano Spoletino, splendidamente interpretato da Ninni, Cantina dell’anno Centro Italia 2022 di WineMag.it. Si chiude poi in Daunia, nord della Puglia, con i vini della Miglior Cantina Sud Italia 2022, La Marchesa.
Il livello della gamma di vini delle quattro cantine presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 è altissimo. Di seguito, un suggerimento sulle 6 etichette da non perdere. Per un San Valentino 2022 da ricordare, anche a tavola e nel calice.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
I migliori Riesling italico italiani Oltrepo sugli scudi sorpresa nel Collio croazia grasevina ungheria olaszrizling
Potesse parlare, il Riesling italico avrebbe la voce inconfondibile di Carmen Consoli. Quell’album del ’97, “Confusa e felice“, lo descrive nel giro delle prime tre tracce, per dimensione e ambiguo dualismo: “Bonsai”, “Uguale a ieri” e “Diversi”. Andrebbe avanti con la quarta, che dà il nome al disco. E tornerebbe a tacere dopo “Un sorso in più”, “Fino all’ultimo” e “La bellezza delle cose”.
Serve la musica – ad alto volume – per non pensare che i 1.259 ettari di Riesling italico presenti in Italia (dato 2016) siano, quantomeno, una mezza occasione persa. Di sicuro per l’Oltrepò pavese, il territorio con le maggiori (e migliori) espressioni del vitigno su scala nazionale. Ma il discorso è valido anche per gli altri territori in cui l’Italico è storicamente allevato, nella penisola.
“Confusi e felici” sembrano molti produttori (e Consorzi) che, per ragioni di marketing e mancanza di iniziativa, tendono a confondere il Riesling Italico con il Riesling renano. Senza neppure differenziali in etichetta. Anzi giocando sulle ambiguità.
Un errore comunissimo anche tra i professionisti del settore. Che al al grido di Mineralité, dimenticano – in assoluta Liberté – che non c’è Égalité e neppure Fraternité tra il Riesling italico e il Riesling renano.
Lo sa bene il ricercatore Stefano Raimondi, che sino allo scorso anno ha fatto parte del gruppo di lavoro del Cnr che ha tentato di ricostruire la vera storia del Riesling italico. Un vitigno dal nome «un po’ così», come direbbe Paolo Conte, tornando alla musica. Che rischia, inevitabilmente, di confondere le carte in tavola.
STORIA E ORIGINI DEL RIESLING ITALICO
Al termine di un decennio di studi avviati nel 2010 – spiega Raimondi a winemag.it – siamo riusciti a individuare uno dei due genitori del Riesling italico. Si tratta della Coccalona Nera, varietà a bacca rossa da cui discendono una trentina di vitigni, tra cui Barbera e Vespolina. Il secondo genitore, purtroppo, non è ancora noto».
La Coccalona Nera era molto diffusa in tutta la fascia compresa tra la Germania meridionale e la Pianura padana. «In Italia – spiega ancora Stefano Raimondi – si trovava in particolare a nord dell’Appennino settentrionale. Tramite l’incrocio con l’altro genitore sconosciuto può aver dato vita al seme che, una volta selezionato, è diventato il Riesling italico».
Se la Coccalona Nera è quasi certamente una varietà di origini italiane, è dubbia la provenienza del vitigno col quale si è incrociata, dando vita all’Italico. Di certo, il primo luogo in cui è ricomparsa è la Germania.
WELSCHRIESLING, GRASEVINA E OLASZRIZLING. MA ATTENZIONE ALLA CINA
Da lì si sarebbe diffusa, tornando presumibilmente in Italia dopo aver trovato casa in Austria (Welschriesling, 3.233 ettari), Ungheria (Olaszrizling, 3.933) e Croazia (Graševina, 4.459 ettari). Sino al 2010 era la Serbia a detenere il record degli ettari vitati: ben 33 mila, oggi ridotti a 2.037. Un primato passato all’Est Europa, con i 7.136 ettari della Romania.
A sfruttare l’assonanza del nome del vitigno con l’Italia è la solita Cina, che negli ultimi anni ha immesso sul mercato diversi Riesling italico, frutto di ben 3 mila ettari di vigneti allevati sotto la coda del Dragone.
Non indifferenti le quote di Slovenia (1.935), Repubblica Ceca (1.114 ettari) e Spagna (1.064 ettari), dove è conosciuto col nome di Borba blanca, impiantato in Extremadura. Risicate le cifre di Paesi come Brasile (188 ettari), Macedonia (270) e Slovacchia (456).
RIESLING ITALICO: UN’OPPORTUNITÀ PERSA?
Dal primo grande tasting mai organizzato in Italia sul vitigno (appuntamento che winemag.it intende replicare anno dopo anno) emerge innanzitutto un dato inconfutabile: il Riesling italico è un vitigno sottovalutato.
Il maggiore entusiasmo si registra in Oltrepò pavese, terra in cui il dualismo con il Riesling renano e la generica definizione di “Valle del Riesling” adottata dal Consorzio – figlia di una politica di promozione e storytelling confusa e generalista, che non trova conclamati consensi nazionali o internazionali – mette i bastoni tra le ruote al percorso identitario dei due vitigni.
Se da un lato la degustazione di winemag.it è stata accolta con grande favore da numerosi vignaioli della zona, dall’altro emergono segnali preoccupanti di immobilismo istituzionale.
Il Consorzio di Tutela, interpellato sulla mancanza di chiarezza nella comunicazione dei due vitigni, preferisce non rispondere per bocca della presidente, Gilda Fugazza. E col direttore Carlo Veronese se la cava così: «Non è il Consorzio che fa i disciplinari, ma le aziende del territorio».
Da quando sono qui di proposte più o meno condivisibili ne ho ricevute tante, ma nessuna di queste riguarda il Riesling. Se ci sarà una richiesta legata al Riesling la valuteremo e la proporremo al Cda e all’assemblea».
Eppure il dibattito, durante i “Tavoli” varietali pre-pandemia (2019), era stato acceso tra “sostenitori” del Riesling italico e del Riesling Renano, in Oltrepò. Tra i primi c’è il giovane vignaiolo Matteo Maggi, titolare di Colle del Bricco, a Stradella (PV).
IL RIESLING ITALICO DI COLLE DEL BRICCO
«Negli anni – spiega a winemag.it – ho sperimentato parecchio perché non vi è storico in Oltrepò su questo vitigno. Sia in vigneto che in cantina ho cercato di provare diverse tecniche. Altre le sto ancora sperimentando, per trovare un equilibrio».
In vigneto è importante gestirne la potatura, perché è generoso, nonché azzeccare l’epoca di vendemmia. C’è un detto sul Riesling Italico in Oltrepò che dice: “Il giorno prima è acerbo e il giorno dopo è marcio”. In cantina, tanto rispetto per uva e mosti. Poco ossigeno e controllo della temperatura».
«Ci tengo – continua Matteo Maggi – perché è un po’ il Calimero della viticoltura oltrepadana e forse italiana, in generale. Snobbato e bistrattato. Lo abbiamo sempre avuto qui. È sempre stato il nostro vitigno a bacca bianca. E per me la comunicazione di un territorio deve focalizzarsi soprattutto sugli autoctoni».
Il Riesling italico, per il patron di Colle del Bricco, è anche una questione affettiva. «Fa parte della storia storia della mia famiglia – rivela il giovane vignaiolo -. A mio nonno, da viticoltore hobbista, piaceva il Riesling italico. Lo stesso vale per mio padre. Io ne ho fatto una sfida personale».
Arrivare secondo non mi piace e credo che l’Italico in Oltrepò pavese possa diventare il primo in tutto il mondo. Il Renano, invece, viene nettamente meglio in Mosella. Quindi mi chiedo: perché puntare su un vitigno che ti mette in ombra, quando potresti determinare tu un mercato, con un altro vitigno?».
I MIGLIORI RIESLING ITALICO ITALIANI (E NON SOLO)
Prima dell’ampio dettaglio sui migliori Riesling italico degustati da winemag.it, alcuni consigli dall’estero, per l’esattezza da Croazia e Ungheria. Due Paesi che dimostrano quanto l’Italico sia in grado di leggere il “terroir”. E restituire, nel calice, vini di qualità assoluta.
In Croazia, da non perdere le diverse espressioni di Graševina di Vina Antunović, la boutique winery fondata da una delle poche “Donne del vino” croato, Jasna Antunović Turk. Siamo a Dalj, nella regione di Erdut, a due passi dal confine con la Serbia. Oltre alla 2020, convince la Graševina 2015 Premium, frutto di una sapiente vinificazione in legno grande che esalta le capacità di lungo affinamento del vitigno.
Per espressione del varietale, ottima anche la Graševina 2020 Premium di Vina Belje, cooperativa croata che sta puntando molto sul “Riesling italico”, anche grazie a nuovi impianti. Benissimo anche la Graševina 2020 di Vina Erdut, azienda guidata da Josip Pavić, presidente dell’Associazione produttori di vino della Croazia.
Spostandosi in Ungheria, l’assaggio da non perdere è quello dell’Olaszrizling 2020 Szent György-Hegy di Ujvári. Un gioiello assoluto, che nasce da terreni ricchi di basalto. Un “Riesling italico” che abbina verticalità, polpa, carattere e gastronomicità.
Note uniche per la varietà, conferite dal terroir vulcanico ed esaltate del lavoro sapiente di una delle giovani enologhe magiare più promettenti: la stessa Vivien Ujvári impiegata come winemaker da Barta Pince, nella regione di Tokaji. Del resto, la zona nord del lago Balaton investe sull’Olaszrizling addirittura con una denominazione ad hoc, in cui il Riesling italico è assoluto protagonista: Csopak.
IL RIESLING ITALICO ITALIANO: TUTTI I PUNTEGGI
RIESLING ITALICO DELL’OLTREPÒ PAVESE
DENOMINAZIONE
CANTINA
RATING
1
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020 Rugiadé
La Travaglina
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Naso delicato, floreale e mela al naso. Corrispondenza gusto olfattiva perfetta. Chiude salino, asciutto, chiamando il sorso successivo.
85/100
2
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020
Quaquarini
Giallo paglierino leggermente velato. Naso e bocca sulla frutta matura, a polpa gialla: non solo mela, anche albicocca. Sorso piuttosto morbido, ben riequilibrato dalla freschezza.
85/100
3
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020 Briná
Cà del Gè
Giallo paglierino pieno, limpido. Fiori e frutta matura, che sfora quasi nell’esotico. Sorso morbido, equilibrato, pieno. Un’ampiezza dettata dalla setosità glicerica dell’alcol. Chiude asciutto, piacevolmente amaricante. Vino gastronomico, da abbinamento importante.
89/100
4
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020 Filagn Long
Cà del Gè
Giallo paglierino. Floreale, intenso sul frutto. Pesca gialla ancora più netta del precedente. Anche al palato, tanta frutta e apporto glicerico. Alcol integrato nel corredo di un vino giocato sulla piacevolezza di beva.
87/100
5
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020 Valter e Davide Calvi
Calvi
Giallo paglierino, riflessi verdolini. Fiore bianco al naso, delicato. In bocca mela tagliata, sorso molto semplice, che conferma una piacevole e controllata nota ossidativa.
83/100
6
Provincia di Pavia Igt 2020 Riesling Kantharos
Calvi
Giallo paglierino. Naso su fiori bianchi e mela ossidata. In bocca si rivela ancora giovane e di buona prospettiva. Chiude su note terziarie di mou, vaniglia e caramello, ricordando inoltre la mandorla. Vino gastronomico, a cui dare tempo. Certamente un’interessante prova sul vitigno.
85/100
7
Vino bianco Italico
Pietro Torti
Giallo paglierino. Al naso gran purezza delle note fruttate, quasi aromatiche. Corrispondente al palato, tutto giocato sui primari. Emerge il gran lavoro in vigna, in termini di perfetta epoca di raccolta (non semplice sul vitigno). Cosa chiedere di più a un vino da tavola?
86/100
8
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020
Pietro Torti
Giallo paglierino. Al naso ancora una volta una gran purezza, questa volta abbinata a una maggiore stratificazione. Mela, floreale, un tocco di agrume che ricorda il mandarino. Al palato un tocco leggerissimo petillant. Bella presenza al palato, su ricordi di mela e mandarino. Buona persistenza.
88/100
9
Oltrepò pavese Doc Riesling 2013 Moglialunga
Pietro Torti
Giallo paglierino, colore che ha retto perfettamente all’urto del tempo. Naso puro, su un frutto di perfetta maturità. Vino che non dimostra affatto gli anni che ha, neppure al palato. Frutto, profondità, freschezza, equilibrio. Da bere oggi o conservare ancora.
90/100
10
Oltrepò pavese Doc Riesling 2014
Antonio Dellabianca
Giallo paglierino. Leggera frizzantezza. Bella pulizia delle note fruttate, in equilibrio con la vena amaricante della chiusura. Vino semplice, beverino, piacevole. Glou-glou.
85/100
11
Oltrepò pavese Doc Riesling italico 2020 Magia
Antonio Dellabianca
Senza voto
SV
12
Provincia di Pavia Igt Riesling italico 2015 Vigna del Lodigiano
Antonio Dellabianca
Uno dei pochi vini del tasting affinato in barrique. Alla vista si presenta di un color ambra. Naso curioso, complesso, intrigante. Spazia dalla frutta matura a polpa gialla alla frutta secca, sino a curiose note di macchia mediterranea, resina, ginger. In bocca l’ossidazione preme sull’acceleratore e appiattisce lo spettro gustativo. Vino che va necessariamente atteso nel calice (il consiglio è di aprire con parecchio anticipo la bottiglia). Ecco dunque note di frutta a polpa gialla stramatura, ad anticipare ricordi di frutta secca, nel finale e nel retrolfattivo. Etichetta che può avere sicuro mercato tra gli amanti “natur” (“vino naturale”).
83/100
13
Vsq Metodo classico Brut Riesling Inganno 572
Calatroni
Giallo paglierino, buona luminosità. Perlage piuttosto fine, persistente. Naso di gran purezza, tutto sul frutto, con ricordi netti di mela renetta. Altrettanto puro è il palato, che abbina al modesto residuo zuccherino una bella vena fresco-acida. Si può lavorare ancora sulla finezza del perlage, ma il calice convince per tipicità e per coraggio, oltre a dimostrare una delle potenziali leve future del vitigno in terra oltrepadana: la spumantizzazione col Metodo tradizionale, per minimo 9 mesi.
86/100
14
Provincia di Pavia Igt Riesling 2021 Amber Demon
Perego & Perego
Colore ambrato, come suggerisce il nome. Bel frutto disidratato per un orange che conserva la riconoscibilità del vitigno, cosa non del tutto comune. Vena amaricante in chiusura, a riequilibrare la generosità glicerica e a dare gastronomicità.
86/100
15
Provincia di Pavia Igt Riesling 2020 Amber Demon
Perego & Perego
Senza voto
SV
16
Oltrepò pavese Doc Riesling Khione 2020
Colle del Bricco
Giallo paglierino. Naso tipico, sulla mela e sull’albicocca, sul fiore bianco. In bocca perde un po’ di materia (frutto) e vira sulle durezze, tra salinità e citrico.
85/100
17
Oltrepò pavese Doc Riesling Khione 2018
Colle del Bricco
Giallo paglierino, velato. Frutto più pieno del precedente, sulla frutta gialla. In bocca si conferma tale, con meno precisione sulla preservazione dei primari. Meglio la chiusura, in questi termini, dell’ingresso.
84/100
18
Oltrepò pavese Doc Riesling Khione 2017
Colle del Bricco
Giallo paglierino. Gran bella purezza del naso, il migliore della verticale 2020-2018-2017. Grazie all’alcol il quadro è più equilibrato tra durezze e morbidezze, ma porta con sé un sorso a fasi, nel complesso poco armonico. Vino al momento sull’altalena, ma si farà: il tempo non potrà che fargli bene.
85/100
19
Oltrepò pavese Doc Riesling Khione 2019
Colle del Bricco
Giallo paglierino. Naso molto ampio, generoso, tra la frutta matura a polpa bianca e gialla. Bella componente floreale che aggiunge garbo, suadenza. Note molto precise, in linea con tutte le prove di Matteo Maggi sul vitigno. La marcia in più, rispetto alle altre annate, è in bocca: premiata, finalmente, la ricerca di equilibrio. Retro olfattivo con quel filo di “verde” in più che disarmonizza il quadro. Il futuro è luminoso per il giovane vignaiolo di Stradella.
88/100
20
Oltrepò pavese Doc Riesling 2020
Azienda agricola Monterucco
Giallo paglierino. Naso e bocca corrispondenti, sul frutto a polpa bianca. Vino corretto, giocato sulla semplicità di beva e sull’immediatezza.
83/100
21
Oltrepò pavese Doc Riesling frizzante 2020
Azienda agricola Bruggia
Giallo paglierino. Un buon frizzante: semplice, beverino, senza fronzoli.
83/100
22
Provincia di Pavia Igt Riesling 2017 Pienosole
Scuropasso
Prima nota di idrocarburo del tasting. Gran bel frutto, di precisione rara. Colpisce per stratificazione: polpa, sapidità, freschezza, elegante terziarizzazione e persistenza. Best of.
90/100
23
Provincia di Pavia Igt Riesling vino fermo Il Rocco
Az. Agr. Fratelli Ferrari
Giallo paglierino. Bel frutto puro, pulito, ben controbilanciato dalle durezze. Un vino semplice, con una marcia in più dettata dalla grande attenzione in vigna (epoca di raccolta) e in cantina.
85/100
24
Oltrepò Pavese Doc Riesling Frizzante 2021
Azienda Agricola Paolo Verdi
Giallo paglierino. Purezza assoluta del frutto, che accompagna dal naso al retro olfattivo, sul filo di una beva spasmodica. Ottima persistenza per una tipologia, quella dei frizzanti, che spesso è relegata a vini senz’anima. Qui l’anima c’è, si stente e rispecchia la filosofia aziendale di uno dei vignaioli bandiera dell’Oltrepò pavese.
88/100
RIESLING ITALICO DEL COLLIO: KLANJSCEK AL TOP, IN VERTICALE
DENOMINAZIONE
CANTINA
RATING
1
Collio Doc Riesling italico 2017
Klanjscek
Colore che tende all’orange, frutto di una macerazione di 10 giorni. Splendido frutto al naso, puro. Mela, pesca, albicocca matura. Corrispondente al palato, lunghissimo, teso e di estrema prospettiva. Il secondo best of della degustazione di Riesling italico italiani.
90/100
2
Venezia Giulia Igt Riesling italico 2018
Klanjscek
Giallo che tende all’ambra. Ventuno giorni di macerazione: gran bella prova in termini di preservazione della riconoscibilità del vitigno. Lunghezza, sapidità, frutto. Un po’ meno stratificazione rispetto alla vendemmia 2017. Da godere oggi, con media prospettiva.
89/100
IL RIESLING ITALICO IN EMILIA ROMAGNA
DENOMINAZIONE
CANTINA
RATING
1
Colli Bolognesi Doc Riesling 2020 Le Vaie
Azienda agricola Isola
Giallo paglierino. Bel frutto (albicocca appena matura) e fiore bianco, al naso. Riempiono poi bene la bocca le note fruttate, confermando il “taglio bolognese” del Riesling italico, sulla frutta a polpa gialla. Vino tutto sommato semplice, ma non banale. Si tratta dell’unico “esemplare” di Italico reperibile sullo shop dell’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna.
86/100
RIESLING ITALICO IN UVAGGIO: BENACO, OLTREPÒ E RIVIERA DEL GARDA
DENOMINAZIONE
CANTINA
RATING
1
Vino bianco 2020 biologico Opus
Azienda vitivinicola Esenta Borgo Castello
85% Riesling italico, 15% Manzoni bianco. Giallo paglierino. Naso esplosivo, sulla frutta tipica dell’Italico: spazia dalla renetta all’albicocca appena matura e abbina un bel bouquet di fiori bianchi. Sfiora persino l’esotico, l’ananas. In bocca, oltre alla frutta, sfodera una bella freschezza e una pregevole vena salina. Persistenza ottima, con il Mazoni ben delineato, a fare da spalla.
88/100
2
Benaco Bresciano bianco passito Igp 2017 Dolce canto della Fenice
Azienda vitivinicola Esenta Borgo Castello
85% Riesling italico, 15% Manzoni bianco. Giallo dorato. Naso connotato da note fruttate stramature, a polpa gialla, che non brillano in precisione. Bocca corrispondente, in cui la maturità del frutto cozza con venature amaricanti. Il risultato è un vino dolce non proprio equilibrato, corto e longilineo.
82/100
3
Provincia di Pavia Igt Bianco 2015 Gocce di vento
La Rocchetta di Mondondone
Riesling italico e Cortese. Giallo paglierino pieno. Naso che rispecchia l’andamento dell’annata, tutto sul frutto a polpa gialla maturo, cotogna e persino dalle tinte esotiche. Buona corrispondenza gusto olfattiva per un vino da mettere in tavola e gustare ad ampi sorsi. Chiusura agrumata.
85/100
4
Provincia di Pavia Igt Bianco 2014 Gocce di vento
La Rocchetta di Mondondone
Riesling italico e Cortese. Naso sorprendente per l’annata, esprime un bel frutto e piacevoli tinte floreali. In bocca si conferma un bianco incentrato sul frutto. Necessariamente più snello della vendemmia 2015 ma di carattere, mostra buone prospettive di affinamento.
86/100
5
Garda Doc Riesling 2020 (certificato vegan)
Azienda agricola Pratello
75% Renano, 25% Italico. Giallo paglierino. Naso sul fiore, sulla frutta (mela, agrume), accenno di idrocarburo. In bocca teso, asciutto, agrumato, minerale. In definitiva giovanissimo. Vecchie viti di Riesling dal Colle Brusadili, ad oltre 300 metri sopra al lago di Garda.
89/100
6
Riviera del Garda Classico Doc Bianco 2020 Gioia
Conti Thun
Italico e Renano. Alla vista si presenta di un giallo paglierino. Naso di pesca, albicocca, gelsomino, fiori bianchi. Corrispondenti le note al palato. Gioca sull’alternanza tra freschezza e rotondità del frutto. Altro vino giovane e di prospettiva.
88/100
Degustazione a cura di Davide Bortone, Giacomo Merlotti e Viviana Borriello
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
È tra i vini bianchi della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it il Vallée d’Aoste Dop 2019 Petite ArvineLa Source. Un nettare prodotto con uve Petite Arvine in purezza, varietà tardiva molto rappresentativa della Valle d’Aosta.
Nel calice si presenta di un giallo paglierino acceso, limpido. Il naso risulta carico quanto il colore. Banana, ananas sciroppato e agrume sono le note che segnano la perfetta corrispondenza tra olfatto e palato.
Ma il sorso del Petite Arvine La Source 2019 è piuttosto teso e fresco, rispetto a un naso che faceva presagire morbidezza e suadenza glicerica. In chiusura, la pregevole vena sapido-minerale aggiunge elettricità al sorso, rendendo la beva ancora più spasmodica. Vino da bere oggi o da conservare in cantina: non potrà che migliorare nel tempo.
La vendemmia delle uve Petite Arvine è manuale presso i vigneti di cantina La Source. Avviene nella prima decade di ottobre, al momento della perfetta maturità. L’uva arriva in cantina in cassette e viene pressata in maniera soffice.
Segue una decantazione statica, a freddo. La fermentazione alcolica è condotta a 18° gradi centigradi, in recipienti di acciaio. Il vino atto a divenire il Vallée d’Aoste Dop Petite Arvine La Source viene infine rimontato sulle fecce fini per qualche mese, prima di essere filtrato, imbottigliato e commercializzato.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Migliori e peggiori Montepulciano d Abruzzo al supermercato gdo wine vinialsuper vinialsupermercato consigli acquisti vini supermercati spesa
Quali sono i migliori e peggiori Montepulciano d’Abruzzo in vendita al supermercato? Lo chiarisce la degustazione alla cieca effettuata dalla redazione di Vinialsuper – Il giornale del Vino al Supermercato di WineMag Editore. Un tasting che ha interessato ben 47 vini presenti sugli scaffali di 15 insegne di supermercati. Una fotografia più che mai esaustiva di uno dei vini rossi più amati dai clienti della Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Non solo. Ad apprezzare il Montepulciano d’Abruzzo sono anche i consumatori esteri. Lo dimostrano gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Nomisma Wine Monitor, con l’export del rosso abruzzese in piena ripresa nel 2021 (+10% rispetto al 2020) nei principali Paesi target: Germania (+25%), Usa (+12%), Svizzera (+45%), Cina (+33%), Giappone (+26%). Per un fatturato complessivo superiore ai 205 milioni di euro.
Bene anche il mercato nazionale. Dopo il boom generale delle vendite di vino registrate nei supermercati nei primi 6 mesi di pandemia, il Montepulciano d’Abruzzo si è riallineato sui valori pre-Covid. Mantenendo quote superiori a quelle del 2019. Negli ultimi quattro anni, le vendite della principale Denominazione regionale dell’Abruzzo sono cresciute del 12% a valore per quanto riguarda il totale dei formati e del 6% in relazione alle bottiglie da 0,75 litri.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO: UNA DOC IN CRESCITA
Nel 2021 si è registrato un calo delle vendite nelle fasce di prezzo più basso e un incremento in tutte le altre. Lo scorso anno, sempre secondo i dati Nomisma Wine Monitor, sono dunque diminuite le vendite di bottiglie sotto i 3 euro, presenti principalmente nei discount. Quelle di prezzo superiore ai 7 euro hanno invece raddoppiato le vendite nel periodo analizzato.
Dall’analisi di Vinialsuper – Il giornale del vino al supermercato si evincono ulteriori dati sul posizionamento della Denominazione nella grande distribuzione organizzata. I 4,19 euro di prezzo medio a bottiglia registrati dai 47 Montepulciano d’Abruzzo in vendita nelle 15 insegne di supermercati (e discount) sono una cifra più mai ragguardevole per il segmento.
Occorre più cautela, invece, sul fronte del rapporto qualità prezzo. La media dei “cestelli della spesa” assegnati da Vinialsuper alla cinquantina di vini degustati è di 3,3 su 5 (arrotondamento per eccesso).
MEDIA “CESTELLI DELLA SPESA” VICINA ALLA SUFFICIENZA
Tutto sommato in linea, dunque, con i “3,5 cestelli della spesa” su 5 assegnati ai vini capaci di garantire riconoscibilità della denominazione e dei vitigni (in una parola la “tipicità“, avversa alla standardizzazione a cui rischiano di andare incontro i vini in vendita al supermercato). Caratteristiche che la nostra redazione calibra poi con il prezzo pieno a scaffale.
Sempre sul fronte del prezzo, l’analisi di Vinialsuper evidenzia il sostanziale “cartello” posto in essere dalle insegne discount sul prezzo minimo del Montepulciano d’Abruzzo. Lidl, Md, Aldi e Penny Market lo fissano a 1,69 euro. Vedendosi “bruciate” da Eurospin per 4 centesimi (1,65 euro). Md peraltro gioca col bio, proponendo una seconda referenza a 2,49 euro (scarso il risultato nel calice).
Il prezzo più alto del Montepulciano d’Abruzzo in vendita al supermercato – sempre considerando cifre “a portata del portafoglio comune” del segmento Gdo – si registra sugli scaffali di Coop, che sfodera la Riserva 2016 di Illuminati targandola Fior Fiore.
Secondo gradino del podio per Iper, La grande i con l’ottimo 2019 di Masciarelli. Terza l’insegna brianzola Il Gigante, che per il top di gamma ricorre alla Riserva Sinello della cantina cooperativa Madonna dei Miracoli – Casalbordino. Ecco dunque i migliori e peggiori Montepulciano d’Abruzzo in vendita al supermercato.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO IN VENDITA AL SUPERMERCATO: MIGLIORI E PEGGIORI
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
I top 10 migliori Vranec Vranac di Macedonia Montenegro Kosovo world day 2021
Dal Vranec/Vranac World Day 2021 e dall’ampio reportage di WineMag.it in Macedonia, Montenegro e Kosovo arriva qualche indicazione su quali siano le migliori espressioni del vino-vitigno simbolo dei Balcani. Ecco i migliori assaggi nelle terre d’elezione del Vranec/Vranac.
Bovin e Kamnik, i Vranec più grassi e pieni, che sembrano ricordare (stilisticamente, per struttura e rotondità) vini come il Primitivo di Manduria. Esemplare poi il Vranec di Dalvina Winery, da vigne di 50 anni.
Puklavec e Stobi giocano invece sulla precisione enologica, senza soffocare l’emozione che ci si attende dal calice di un grande vino rosso. Più in generale, negli ultimi 20 anni la Macedonia ha fatto passi da gigante nel settore del vino. Oggi, l’85% del vino macedone viene esportato in 38 Paesi.
Investimenti importanti da parte di grandi gruppi privati, così come una consapevolezza sempre più forte da parte del governo di Skopje sulle possibilità del settore – specie in binomio col turismo – mostrano la dinamicità di un Paese che ha urgenza di dire la sua a livello internazionale.
I MIGLIORI VRANAC DEL MONTENEGRO
Lipovac Winery
Vinarija Marković
Il Montenegro è il Paese in cui si registra la maggior superficie vitata del vitigno Vranac. A convincere sono le espressioni delle realtà più artigianali, a dispetto soprattutto della cantina che vanta il maggior vigneto d’Europa e disponibilità di uve: Plantaže.
Lipovac, cantina di proprietà di un magnate russo ricavata tra i monti di Građani, è un laboratorio per le frontiere “vinnaturiste” del vitigno. Se nella versione classica c’è qualcosa da aggiustare sul fronte della preservazione del frutto in ambiente ossidativo, è curiosissima la versione rosata del Vranac. Così come ben riuscito è l’uvaggio col Syrah (20%).
Vinarjia Marković, oggi nelle mani dell’ultima generazione rappresentata da Nikola Marković, presenta invece un Vranac fuori dal comune. Un rosso che fa della bevibilità e dell’agilità di beva il suo punto forte. Lontano, insomma, dalle concentrazioni e dal “peso specifico” dei Vranec/Vranac degustati durante il World Day 2021.
I MIGLIORI VRANEC (VRANÇ) DEL KOSOVO
Labi Wine
Rahvera
Stonecastle Wine
La vera sorpresa del Vranec/Vranac World Day 2021 sono i vini del Kosovo. Il futuro enologico di questa piccola nazione dei Balcani passa dal lavoro, ancora da iniziare, sui terreni e sulla zonazione.
Alle terre rosse si alternano infatti terre bianche che possono regalare grandi soddisfazioni, oltre a determinare un punto di forza in termini di eterogeneità della produzione. I Vranç del Kosovo sono generalmente più leggeri, croccanti e freschi rispetto alla media dei “vicini di casa” di Macedonia e Montenegro.
Hanno dunque tutte le carte in regola per competere sul mercato moderno, che fatica ad accettare le “concentrazioni” in voga in passato. Il successo e l’affermazione del Vranç kosovaro sono insomma nelle mani dei vignaioli locali.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Vini in offerta al supermercato Panorama shock sul Greco di Tufo. I 5 cestelli della spesa sono 9 Copia
Un prezzo shock e l’ennesima gaffe. Sono i supermercati Pam Panorama i protagonisti delle prime due settimane di volantini del vino al supermercato. L’insegna di Spinea (Venezia) piazza 3 mila bottiglie del Greco di Tufo Docg Corteregia di Cantina di Tufo (marchio di proprietà dei fratelli Gianni e Michele La Marcacon sede a Piazzolla, in provincia di Napoli) a 2,99 euro per 3 bottiglie.
Sempre Pam scrive “Oltre Pò pavese” invece di “Oltrepò pavese”, in riferimento ai vini del marchio “Le Cascine” di Losito & Guarini. Accantonati prezzi pazzi e refusi, il quadro generale del vino a volantino fino alla seconda decade di gennaio 2022 regala qualche soddisfazione.
Ma i “cinque cestelli della spesa” (5 / 5) assegnati in questa sessione della consueta rubrica sui vini in offerta (solo 9, in totale) sono sparsi per le insegne:
Chianti Riserva Collezione Oro Piccini: 3,98 euro (Bennet)
Lambrusco La Brusca Lini: 3,98 euro (Conad)
Rosso di Montepulciano Doc Vecchia Cantina: 2,99 euro (Coop)
Piemonte Doc Grignolino Fontanafredda: 3,59 euro (Famila)
Barbera d’Alba Doc Fontanafredda: 5 euro (Gulliver)
Rosso di Valtellina Doc Nera: 4,55 euro (Iperal)
Franciacorta Solive: 11,20 euro (Iperal)
Nero D’Avola, Inzolia, Chardonnay Sicilia Doc o Shiraz Rosé Igt Settesoli: 2,79 euro (Ipercoop)
Morellino Di Scansano Docg La Mora, Cecchi: 4,99 euro (Pam Panorama)
Il risparmio sui vini in vendita in Gdo, questa volta, passa da un “giro turistico” per supermercati. Più in generale, non mancano altri buoni vini capaci di assicurarsi dai 4 cestelli della spesa in su. Per trovare volantini davvero convincenti toccherà aspettare la prossima tornata di offerte. Buona spesa!
Volantino Aldi fino al 9 Gennaio “Grandi formati”
Morellino di Scansano Valle del Conte: 2,99 euro (3 / 5)
Muller Thurgau Igt Vigneti delle Dolomiti Il Coppiere: 2 euro (conf. da 6) (3 / 5)
Volantino Bennet fino al 19 Gennaio, “Sconto 40”
Falanghina Beneventano Igt Ante Hirpis: 2,99 euro (3 / 5)
Bianco Santa Maria Martellozzo: 2,38 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Collezione Oro Piccini: 3,98 euro (5 / 5)
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Migliori vini rossi a Campania Stories 2021 i 7 vini campani imperdibili
I vini rossi della Campania tra alti e bassi: strepitosi in alcune interpretazioni e da rivedere in altre, in bilico tra un uso eccessivo dei legni e poca “pulizia”. È il quadro che emerge dalla sessione di degustazione dei vini rossi campani a Campania Stories 2021.
La presentazione delle ultime annate delle principali denominazioni “rossiste” della regione è andata in scena il 31 agosto al Campus Principe di Napoli di Agerola (NA). Conferme più che sorprese, dunque, con la regione che si conferma più “ferrata” e qualitativamente costante nella produzione di vini bianchi (qui i migliori all’Anteprima Campania Stories 2021).
Nella selezione di WineMag.it, 38 dei 137 vini rossi campani degustati alla cieca. Tra questi sono 7 i vini imperdibili: il Campania Igp 2018 “Terra di Lavoro” di Galardi; l’Irpinia Aglianico Dop 2015 “Serpico” di Feudi di San Gregorio.
E ancora: l’Aglianico del Taburno Riserva Docg “Terra di Rivolta”2017 di Fattoria La Rivolta; il Cilento Aglianico Dop “Cenito” 2018 di Luigi Maffini; il Paestum Aglianico Igp Bio “Donnaluna” 2018 di Viticoltori De Conciliis.
Molto interessante l’interpretazione del vitigno Casavecchia di Alois, con il Pontelatone Riserva Dop 2017 “Trebulanum”. Tra le annate meno recenti, brilla invece il Taurasi Riserva Docg 2009 di Perillo. Da sottolineare l’ottima prova “corale” dei Campi Flegrei con il vitigno Piedirosso, tra i simboli della Campania. Un argomento che sarà approfondito prossimamente su WineMag.it.
I MIGLIORI VINI ROSSI A CAMPANIA STORIES 2021
VINI ROSSI BASE AGLIANICO
IRPINIA
Irpinia – Docg Taurasi e Taurasi Riserva
Villa Raiano – Taurasi Docg 2016
Tenuta Cavalier Pepe – Taurasi Docg “Opera mia” 2015
Molettieri Salvatore – Taurasi Docg “Renonno” 2015
Delite – Taurasi Docg “Pentamerone” 2015
Feudi di San Gregorio – Taurasi Riserva Docg “Piano di Montevergine” 2015
Tenuta del Meriggio – Taurasi Riserva Docg “Colle dei Cerasi” 2015 Perillo – Taurasi Riserva Docg 2009
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Vini bianchi Campania Stories 2021 i migliori 40 di winemag
I vini bianchi della Campania si confermano a livelli medio-alti in occasione della sessione di degustazione di Campania Stories 2021. La presentazione delle ultime annate delle principali denominazioni “bianchiste” della regione è andata in scena il 31 agosto.
Teatro dell’evento il Campus Principe di Napoli di Agerola (NA), affacciato sul mare tra Positano e Amalfi. Nella selezione di WineMag.it, 40 dei 158 vini bianchi campani degustati alla cieca.
In particolare sono tre i vini imperdibili: il Greco di Tufo Riserva Dop 2008 “Vittorio” della cantina Di Meo; la Falanghina dei Campi Flegrei Dop 2020 di Agnanum; il Costa d’Amalfi Ravello Bianco Dop 2020 Vigna Grotta Piana di Ettore Sammarco.
I MIGLIORI VINI BIANCHI A CAMPANIA STORIES 2021
BIANCHI VESUVIO
Dop Vesuvio Lacryma Christi del Vesuvio Bianco, Vesuvio Caprettone Igp Pompeiano Bianco, Falanghina Campania
Cilento, Colli di Salerno – Dop Cilento; Igp Paestum, Colli di Salerno, Campania
Azienda Agricola Casebianche – Cilento Fiano Dop Cumalè 2020
Tenuta Macellaro – Colli di Salerno Bianco Igp Ripaudo 2019
Tempa di Zoè – Paestum Fiano Igp Xa 2019
San Salvatore 1988 – Paestum Fiano Igp Pian di Stio Extreme Bio 2019
Lunarossa – Colli di Salerno Fiano Igp Quartara 2018
Irpinia – Dop Fiano di Avellino; Igp Campania Fiano
Passo delle Tortore – Fiano di Avellino Dop Bacio delle Tortore 2020
Tenuta del Meriggio – Fiano di Avellino Dop Fiano di Avellino 2020
Feudi di San Gregorio – Fiano di Avellino Dop Pietracalda 2020
Di Meo – Fiano di Avellino Dop 2020
Traerte – Fiano di Avellino Dop 2020
Molettieri Salvatore – Fiano di Avellino Dop 2019
Tenuta Sarno 1860 – Fiano di Avellino Dop “Sarno 1860” 2018
Vigne Guadagno – Fiano di Avellino Dop Contrada Sant’Aniello 2016
BIANCHI CAMPANI A BASE GRECO
Sannio e Cilento – Dop Sannio Greco, Igp Paestum Greco
Fattoria La Rivolta – Sannio Taburno Greco Dop 2020
Terre Stregate – Sannio Greco Dop Aurora 2020
San Salvatore 1988 – Paestum Greco Igp Bio Colpazio 2020
Irpinia – Dop Greco di Tufo, Irpinia Greco e Igp Campania Greco
Di Meo – Greco di Tufo Dop 2020
Colli di Lapio – Greco di Tufo Dop Alexandros 2020
Passo delle Tortore – Greco di Tufo Dop Le Arcaie 2020
Petilia – Greco di Tufo Dop 4 20 QuattroVenti 2017 Di Meo – Greco di Tufo Riserva Dop Vittorio 2008
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Guida ai Migliori vini al supermercato 2022 la piemontese Teo Costa e Cantina Gdo dellanno 1
Terminate le degustazioni della Guida Migliori vini al supermercato 2022. I tasting alla cieca incoronano la piemontese Teo Costa Cantina Gdo dell’anno per Vinialsuper.
Le etichette premiate potranno esibire lo speciale bollino-sticker rilasciato dalla nostra testata. Un modo per distinguersi sullo scaffale e semplificare la scelta ai consumatori più attenti ai vini di qualità, anche al supermercato.
La scelta della Miglior cantina Gdo 2022 ricade infatti su una realtà famigliare che da anni è protagonista nella grande distribuzione, con una linea di prodotti che va ben oltre l’ottimo rapporto qualità prezzo.
TEO COSTA È MIGLIOR CANTINA GDO D’ITALIA 2022
Con i suoi vini bianchi e rossi, Teo Costa valorizza vitigni autoctoni piemontesi come l’Arneis e il Nebbiolo, dando vita a vini di assoluto rilievo nell’ambito delle Denominazioni delle Langhe.
Brillano, in particolar modo, il Barolo e il Barbaresco della linea Ligabue, proposti in bottiglie anni 50 di vetro scuro con etichette che celebrano le opere di Antonio Ligabue. Tutti vini in distribuzione nei supermercati Coop Nordovest, Gs, Margherita, Dimar, Fras.Co, Conad, Code’ Crai e Bennet.
A guidare la cantina Teo Costa di Castellinaldo d’Alba (CN) sono oggi i fratelli Marco e Roberto Costa. Al loro fianco papà Antonio e mamma Mariuccia, nonché i figli di Roberto: Isabella, Viviana e Manuel.
Spetta a loro, quinta generazione della famiglia Costa, spingere nel futuro un’azienda che conta 80 ettari di vigneti e 450 mila viti a frutto, tra le colline patrimonio Unesco delle Langhe, del Roero e del Monferrato.
UNA CANTINA MODELLO NEL CUORE DELLE COLLINE UNESCO
Un ambiente che Teo Costa vuole preservare e valorizzare, attraverso scelte concrete. Dopo anni di sperimentazioni, nel 2007 la famiglia ha brevettato un metodo di vinificazione senza solfiti aggiunti. Il primo in Piemonte.
La lotta ai “conservanti del vino” è il modo in cui si traduce (in cantina) il protocollo “Libera Natura”, applicato (in vigna) a tutela della biodiversità e della sostenibilità in viticoltura. Un insieme di regole creato nel 2011 e condiviso con altre realtà vinicole italiane, «vicine alla natura».
Nel “decalogo” produttivo di Teo Costa, quantità e qualità fanno rima, nel nome di un nuovo modo di interpretare il vino nella Grande distribuzione organizzata. Buono, rispettoso della tipicità dei vitigni e delle Denominazioni. E, non ultimo, a misura di portafoglio.
LA GUIDA AI MIGLIORI VINI AL SUPERMERCATO 2022
Roero Arneis Docg 2020 “Ligabue”, Teo Costa (Cantina Gdo 2022)
Barbera d’Alba Doc 2018 “Ligabue”, Teo Costa (Cantina Gdo 2022)
Barbaresco Docg 2018 “Ligabue”, Teo Costa (Cantina Gdo 2022)
Nebbiolo d’Alba Doc 2019 “Ligabue”, Teo Costa (Cantina Gdo 2022)
Barolo Docg 2016 “Ligabue”, Teo Costa (Cantina Gdo 2022)
Lambrusco di Sorbara Dop 2020 “Linea Stile”, Cantina di Carpi e Sorbara (Coop Alleanza 3.0, Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, Carrefour, Realco, Marketingross, Pam)
Lambrusco di Modena Dop 2020 “Linea Stile”, Cantina di Carpi e Sorbara (Coop Alleanza 3.0, Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, Carrefour, Realco, Marketingross, Pam)
Pignoletto Dop Vino bianco secco frizzante “Linea Stile”, Cantina di Carpi e Sorbara (Coop Alleanza 3.0, Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, Carrefour, Realco, Marketingross, Pam)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Amabile “Gran Gala”, Chiarli (Conad, Coop, Eurospar, Maxi‐Di, Pam‐Panorama, Iper La grande i – Finiper, Realco, Agora’, Bennet, Gs Market ed Express, Il Gigante, Maiora)
Lambrusco di Sorbara Doc Secco frizzante “Prestigio”, Chiarli (Conad, Coop, Eurospar, Maxi‐Di, Pam‐Panorama, Iper La grande i, Realco, Bennet, Gs, Market ed Express, Il Gigante, Migross, Maiora)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop secco 2020 “Villa Cialdini”, Chiarli (Conad, Coop, Eurospar, Esselunga, Maxi‐Di, Pam‐Panorama, Unicomm, Iper La grande i – Finiper, Alì, Arca, Coal, Realco, Tosano, Paladini Supermerati)
Lambrusco di Modena Doc frizzante secco 2020, Cleto Chiarli e Figli (Conad, Coop, Eurospar, Esselunga, Maxi‐Di, Pam‐Panorama, Unicomm, Iper La grande i – Finiper, Alì, Arca, Coal, Realco, Tosano, Paladini Supermerati)
FRIULI VENEZIA GIULIA
Venezia Giulia Igt 2020 Ribolla Gialla, Az. Agr. Lorenzon (Il Gigante)
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I migliori Muller Thurgau al Concorso Internazionale di Cembra 2021
A caccia dei migliori Müller Thurgau? Una risposta arriva dalla 18° edizione del Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau 2021. Svelati venerdì 30 luglio i risultati. Nel medagliere, 11 cantine trentine, 3 altoatesine, una valdostana e 2 tedesche. In particolare, 14 sono etichette della vendemmia 2020, due del 2019 e una del 2018.
I VINI PREMIATI
Vigneti delle Dolomiti Igt Müller Thurgau 2020, Azienda Agricola Francesco Moser
Vigneti delle Dolomiti Igt Müller Thurgau 2019 “Palai”, Pojer e Sandri
«Si ripete il grande risultato del 2018 – commenta Renzo Folgheraiter, presidente del Comitato Mostra Valle di Cembra – anno in cui avevamo premiato solo Medaglie d’Oro. Una riprova dell’elevato standard qualitativo delle produzioni in gara.
«Anche quest’anno, tra l’altro – aggiunge Folgheraiter – avrebbero meritato la medaglia diverse altre cantine. Ma per regolamento il numero di premiati non può superare il 30% delle etichette partecipanti».
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migliori Sagrantino di Montefalco 2017 Anteprima 2021 1
Tanta frutta ed esuberanza, abbinata nei migliori dei casi a una riequilibrante freschezza e balsamicità. Il Sagrantino di Montefalco 2017 si presenta all’Anteprima 2021 in una veste diversa da quella comune. Ovvero con una prontezza di beva maggiore rispetto ai canoni della Denominazione.
«Un’annata difficile – evidenzia Filippo Antonelli, presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco – a cui abbiamo assegnato 3 stelle su 5, pari a 88 centesimi. L’annata precedente, la 2016, era stata valutata 5 stelle, pari a 95/100»
Per noi produttori, la 2017 è stata un’annata drammatica. Non certo dal punto di vista qualitativo, bensì sotto il profilo quantitativo. Basi pensare che sono stati rivendicati 22 mila ettolitri, rispetto alla media di 40 mila.
Quasi un 50% di differenza, derivato non solo da una stagione calda e da una generale carenza di acqua, almeno sino alla seconda decade di settembre 2017, ma anche da una gelata primaverile».
Una vendemmia, in definitiva, molto simile alla 2003. «Con la differenza – precisa Antonelli – che siamo diventati molto più bravi in vigna, nell’arco dei 18 anni che separano le ultime due annate molto calde. L’esperienza maturata si è tradotta in un risultato di molto superiore al 2003».
L’assaggio alla cieca dei 44 campioni di Sagrantino di Montefalco 2017 conferma la visione di Antonelli. L’estate torrida di Montefalco si è trasferita dalla vigna al calice, col suo carico di frutta matura.
Un’annata sfidante, che mette in risalto le abilità agronomiche ed enologiche dei produttori della Denominazione. A preoccupare, piuttosto, è la presenza di qualche campione condizionato da agenti che, con il meteo, hanno poco a che fare.
I MIGLIORI SAGRANTINO DI MONTEFALCO 2017
Moretti Omero: 86/100 Frutto succoso, perfettamente maturo. Ricordi lontani di tamarindo, macchia mediterranea e mentuccia. In bocca conferma il suo carattere giocato su frutto, succosità e bevibilità. Tannini che lavorano bene, nel contesto di un sorso di buona prontezza e godibilità.
Fattoria le Mura Saracene – Goretti: 87/100
Naso ampio, esuberante. Mora di rovo in gran evidenza in un quadro che, per pienezza, sfiora i canoni dell’aromaticità. Con l’ossigenazione, il frutto si fa sotto spirito, tra la fragolina di bosco e la ciliegia. Tannino che risponde piuttosto bene alla sollecitazione glicerica. Vino in netta evoluzione positiva.
Tenute Baldo: 89/100
Rosso rubino mediamente trasparente. Al naso risulta profondo e balsamico, andando ben oltre le note fruttate pronte. Vira su ricordi di amarena, erbe aromatiche e chiodo di garofano. In bocca è elegante, strutturato ma fine, molto gastronomico e territoriale.
Antonelli San Marco: 91/100
Sagrantino di Montefalco di un rosso rubino mediamente trasparente. Al naso una buona componente balsamico vegetale affianca il frutto pieno, di perfetta maturità. Ciliegia, fragola, mentuccia, un tocco di mora di rovo. In bocca una buona morbidezza in ingresso, seguita poi da una riequilibrante fase fresco acida. Tannino presente, elegante. Buona persistenza. Ottima gastronomicità ed equilibrio. Naso cambia poi su verde e fieno.
Terre de la Custodia: 87/100
Vino giocato sulla prontezza di beva: frutto pieno ma non strabordante, buona freschezza ed equilibrio tattile.
Agricola Mevante: 91/100
Naso e bocca interessanti per prontezza e, al contempo, prospettiva. Particolarmente apprezzabile la pienezza del frutto, tra succosità e croccantezza. Bene anche la componente vegetale e balsamica. Incuriosisce la nota d’arancia rossa, tra il succo e la buccia, che in bocca conferisce freschezza. Tannino elegante, di prospettiva.
Tudernum “Fidenzio”: 88/100
Prontezza e grande bevibilità, tra frutto e note balsamiche.
Colpetrone – Tenute del Cerro “Memoira”: 90/100
Bella presenza al naso, mentre la palato si potrebbe chiede un po’ più della semplice piacevolezza del frutto. In realtà, dopo un centro bocca sull’altalena delle morbidezze, il nettare torna teso, pieno e fresco, anche grazie a un apporto non sbavato dei terziari. Vino con ottime prospettive di ulteriore crescita, in un’annata difficile da cogliere nel pieno come quella del Sagrantino di Montefalco 2017.
Terre de’ Trinci: 86/100
Un Sagrantino fresco e sanguigno, su chiare note di arancia rossa e venature ematiche. In bocca tannino sostanzialmente pronto. L’ottimo lavoro in vigna, per centrare l’epoca di raccolta in un’annata calda, si traduce in un nettare di pronta beva. Un rosso agile e schietto, che sulla via della semplificazione ha perso un po’ di tipicità.
Valdangius “Fortunato”: 88/100
Vino carico, nel colore e nei profumi. Fiori, frutta, una buona componente vegetale, balsamica. Nota quasi di inchiostro e di arancia rossa. In bocca un’esplosione di frutta (ciliegia, fragolina di bosco, lampone) ben corroborata dalla freschezza e da un tannino ben calibrato. Pronto e di prospettiva.
Lungarotti: 87/100
Color rubino dai riflessi granati, luminoso, per questo Sagrantino di Montefalco 2017. Bella componete di frutto al naso, che al naso vira sullo stramaturo. Vino al momento molto shakerato, ma di buona prospettiva.
Tenuta Colfalco: 90/100
Naso elegante e bocca che si divide tra frutto e note vegetali eleganti. Apprezzabile anche al palato la vena vegetale e di arancia rossa, su tannino piuttosto elegante. Vino che ha bisogno di tempo per amalgamarsi, ma che lascia intravedere un’ottima visione d’insieme.
Montioni: 90/100
Bel naso elegante, su frutto preciso, millimetrico in termini di maturità ed espressione (tra i più notevoli della degustazione). Non mancano venature balsamiche e un tocco di spezie dolci. Il palato conferma le aspettative: ottima prontezza, tannino dolce e freschezza. Manca solo il graffio finale: quel po’ di carattere in più, per il salto assoluto di “categoria”.
Colle Ciocco: 85/100
Vino che convince più al naso che al palato, con le sue note quasi aromatiche di frutta nera, come una netta mora di rovo. In bocca scivola via sull’esuberanza del frutto e dell’alcol, su tinte di liquirizia.
Pardi: 87/100
Colore piuttosto carico e note che portano alle more e ai frutti di bosco. Vino emblema della prontezza di beva della vendemmia 2017. La speranza è che il futuro affinamento in bottiglia integri bene le note di legno.
Perticaia: 92/100
Uno dei “nasi” più convincenti in assoluto della degustazione, tra frutto rosso di bosco, una tipicissima nota di mora di rovo e nette venature talcate. Il legno è presente sia al naso che al palato, ma è ben controbilanciato dalla “matericità” del frutto. A rendere elegante il profilo di questo Sagrantino è anche la spinta fresco acida, ben abbinata a profondità di spezia e balsamicità. Vino pronto e di prospettiva.
Terre di San Felice: 87/100
Vino che si apre col passare dei minuti nel calice, regalando un naso ampio, più in profondità che sulla larghezza del frutto. Note nette di sottobosco, fogliame primaverile bagnato, origano, accenni di liquirizia dolce e chiodo di garofano. In bocca una vena balsamica che non appesantisce il sorso, anzi conferisce freschezza. Tannino tipico, in fase di integrazione. Buono oggi, ancora meglio domani.
Benedetti&Grigi: 87/100
Succosità, tannino in fase di integrazione, accenni balsamici e resinosi. Vino destinato ad amalgamarsi presto e dare soddisfazioni nel medio periodo.
Bocale: 95/100
Naso ampio, pieno, su frutto ed erbe aromatiche: splendido, stacca gran parte dei campioni in degustazione. Variegata alternanza di note: si passa da una ciliegia matura, molto precisa, a una mora di rovo densa, tipicissima. Pregevole anche la trama balsamica, che si allunga dal naso al palato, al retro olfattivo. Il tutto con un tannino in camicia e di prospettiva. Uno dei migliori Sagrantino di Montefalco 2017 all’Anteprima 2021.
Tenuta di Saragano “Saragano”: senza voto
Naso non pulitissimo, che spinge sullo fondo un bel frutto. La vena succosa si conferma al palato, sempre in secondo piano rispetto a note vegetali e balsamiche al momento disordinate. Campione in affinamento, certamente da rivalutare nei prossimi mesi.
Plani Arche “Apoca”: 87/100
Bel naso ampio, su un frutto piuttosto preciso, ampio, che con l’ossigenazione si fa sotto spirito. Tannino chiaramente in fase di integrazione per un campione in punta di piedi. Con un tocco in più di materia, al palato, sarebbe stato ancora più apprezzabile.
Luca di Tomaso: 95/100
Vino decisamente sulla strada giusta. Un campione di botte che rivela un frutto succoso, pieno, di rara concentrazione e pulizia nell’intero contesto dell’Anteprima 2021 del Sagrantino. Tannino che si sta vestendo a festa, tra i tratti che denotano prospettiva, carattere e tipicità, al lavoro su un frutto polposo e su una bella trama balsamica, profonda. Vino risultato di un lavoro certosino, tanto in vigna quanto in cantina.
Di Filippo “Etnico”: 89/100
Rosso carico. Al naso frutta piena, come ciliegia e lamponi, ma anche vene speziate, sia calde (quasi opulente) che mentolate, fresche, preziose. Super frutto e tannino di prospettiva, con le due fasi (dura e morbida) abbinate molto bene. Vino che nel tempo avrà grandissima godibilità ed equilibrio.
Tenuta Bellafonte “Collenottolo”: 93/100
Colore rubino mediamente trasparente per questo Sagrantino di Montefalco 2017. Naso su erbe officinali, mentuccia, liquirizia dolce. Al palato una buona componente fruttata viene riequilibrata da acidità e balsamicità. Tannini dolci, quasi sospesi, ad asciugare l’esuberanza del frutto.
Romanelli “Terra cupa”: 94/100
Bel compromesso tra fiori, frutto pieno, balsamicità e legno in integrazione. Vino piuttosto pronto, alcol ben integrato, che conferisce ulteriore piacevolezza. Buona rappresentazione del vitigno in una versione molto godibile e vera. Lettura autentica dell’annata, sia in vigna che in vinificazione.
Plani Arche: 85/100
Vino estremamente pronto sul fronte del tannino e del frutto, al momento in fase di assestamento.
Di Filippo: 91/100
Estrema tipicità, su tutti i fronti. Ma soprattutto uno sguardo fedele sull’annata, gestita in vigna (ancor più che in cantina) in maniera ottimale. Il frutto pieno scalpita sotto la coltre balsamica e speziata. Tannino di prospettiva, graffiante il giusto. Darà soddisfazioni.
Ilaria Cocco “Phosano”: difettato (5 bottiglie), senza voto
Fattoria Colsanto: 85/100
Vino condizionato dal legno, tanto in bocca quanto al naso. Chiude su vaniglia e caffe, tra i più netti dell’Anteprima, assieme al Sagrantino del Carapace. Poca espressività territoriale.
Moretti Omero “Vignalunga”: 84/100
Vino che non spicca in termini di pulizia e ordine.
Arnaldo Caprai “Valdimaggio”: 91/100
Vino pieno, dal frutto colto in maniera ineccepibile. Abbina la prontezza di beva dell’annata 2017 ad ottime prospettive di affinamento. Guarda certamente ai mercati internazionali, per il lavoro molto sapiente compiuto in vinificazione su tannini e tostature dei legni.
Adanti “Arquata”: 84/100
Altro vino che si rivela piuttosto morbido, nonostante la presenza di un tannino vivo. In fase di assestamento al momento, troverà un maggiore equilibrio a partire dai prossimi mesi.
Le Cimate: 86/100
Frutto grondante di succo, tannino elegante in fase di integrazione. Prospettiva media.
Scacciadiavoli: 88/100
Al naso note di arancia rossa, ematiche, oltre ai tipici frutti della Denominazione. Palato austero il giusto, bella prospettiva. Vino certamente giocato sull’eleganza più che sulla potenza, senza rinunciare alla tipicità.
Tenuta Castelbuono Lunelli “Carapace”: 85/100
Vino piuttosto commerciale, condizionato da un legno che copre l’espressione, l’integrità e l’interezza del varietale. Avrà comunque apprezzamento sicuro in precisi mercati internazionali.
Tenuta Alzatura: 88/100
Naso sul frutto pieno, cosi come il palato. Tannino vivo, che una volta disteso (nel tempo) servirà ad asciugare la materia e l’espansività della componente fruttata.
La Veneranda: 84/100
Vino color rubino, unghia granata. Naso pieno, su frutto ed erbe fresche. Frutto succoso, vena di agrume (sanguinella) sui consueti sentori rossi (ciliegia, piccolo sottobosco). Manca un po’ di materia in bocca, in una bocca dalla vena ossidativa.
Arnaldo Caprai “Collepiano”: 89/100
Bel rosso rubino. Al naso tanta frutta, dalla mora alla fragolina di bosco, dal lampone alla ciliegia. Apporto del legno garbato. Tannini eleganti. Nel complesso, un vino che si rivela piuttosto tipico, di pronta beva.
Terre di San Felice, Vinum Dei: 89/100
Colore rosso carico. Bella speziatura nera e vegetale fresco, talcato e mentolato. Pian piano esce il frutto, dolce, pieno, carico, succoso. Aspettative pienamente confermate al palato, di ottima corrispondenza. Tannino già integrato, buona freschezza a controbilanciare l’alcol. Campione molto buono oggi, prospettive medie.
Fattoria Colleallodole: 93/100
Naso fluido, succoso, materico, in continua evoluzione nel calice. Ottima precisione delle note fruttate, piene, grondanti di succo. Bella componente vegetale elegante, mentolata, talcata. In bocca si conferma un vino pieno, altrettanto in evoluzione, connotato da un’ottima precisione del frutto e da una gran freschezza.
Tabarrini “Colle Grimaldesco”: 94/100
Colore carico, poco trasparente. Naso più balsamico che fruttato al momento, vino che ha bisogno di tempo per aprirsi nel calice e parlare di sé. C’e un bell’agrume rosso (tra il succo e la buccia) sulle note di ciliegia e di frutti di bosco. In bocca abbina l’austerità elegante del tannino e di venature sapide alla gran pulizia del frutto. Chiude asciutto, in cravatta. Vino di assoluta prospettiva.
Tabarrini “Colle alle Macchie”: 93/100
Frutto gagliardo, pieno, succoso. Elegantissima speziatura e nota vegetale balsamica. Tannino di prospettiva, che asciuga la polpa. Vino delizioso, giocato al palato su un profilo elegante, sussurrato.
Fattoria Colleallodole “Colleallodole”: 94/100
Colore pieno. Naso bocca carichi di materia, di frutto, di presenza. Tannino elegante a lavorarci sopra. Bella corrispondenza naso bocca anche sulle note balsamiche e fresche, uso del legno esemplare, aggiunge complessità con note di fondo di caffè. Vino di assoluta prospettiva che ha solo bisogno di tempo per esprimersi, anche in allungo, su altissimi livelli. 94
Tabarrini “Campo alla Cerqua”: 97/100
Il campione numero 44, l’ultimo della batteria di Sagrantino di Montefalco 2017 degustato alla cieca, si rivela essere quello del vignaiolo alieno Giampaolo Tabarrini. A carte scoperte non sorprende che sia proprio lui ad aver centrato un vino così in un’annata calda come la 2017, che pare invece frutto di una vendemmia come la 2016, fresca dalle parti di Montefalco.
Il voto sopra le righe, assegnato durante la blind, è dovuto a questo. Campo alla Cerqua 2017 è un capolavoro di precisione che comincia dalla vigna e si trasferisce in cantina. Esemplare eleganza e pienezza, stratificazione, frutto, balsamicità, equilibrio e potenziale. È nelle annate difficili che si giudicano i fenomeni.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Chiaretto di Bardolino 2020 i migliori assaggi dell Anteprima 2021
Ottime impressioni sul Chiaretto di Bardolino 2020, con WineMag.it che è in grado di stilare una classifica dei migliori assaggi all’Anteprima 2021 del vino rosato del lago di Garda. Un’edizione sui generis: i 50 campioni sono stati “ricondizionati” in bottigliette di vetro da 5 cl e inviati alla stampa enogastronomica italiana e internazionale dal Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino.
La degustazione è stata effettuata alla cieca e i risultati sono stati poi incrociati con l’elenco dei produttori aderenti, fornito dagli organizzatori. Qualità medio-alta tra i campioni iscritti al tasting – 14 vini con punteggi tra i 90/100 e i 93/100 – con l’annata 2020 che rispecchia gli annunci dell’ente di tutela vini della provincia di Verona.
«Nonostante la pandemia e il conseguente deciso calo di presenze turistiche sul lago di Garda – spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino – le vendite di Chiaretto di Bardolino si sono mantenute costanti sul mercato».
Un segnale importante, che dimostra ancora una volta come le scelte del Consorzio siano state lungimiranti, confermando la nostra denominazione come leader tra i vini rosa in Italia. Anche per questo motivo abbiamo deciso di non rinunciare all’Anteprima e alla presentazione dell’annata 2020, ma di ripensare la manifestazione in nuove modalità».
«Le condizioni climatiche del 2020 – aggiunge Andrea Vantini, responsabile dell’area tecnica del Consorzio – hanno consentito un perfetto sviluppo delle componenti aromatiche fruttate delle uve, che si traducono nel Chiaretto di Bardolino nella presenza soprattutto di agrumi e piccoli frutti di bosco».
Le caratteristiche del microclima locale, invece, hanno garantito la presenza di quelle componenti di freschezza e di sapidità che sono tipiche del Chiaretto di Bardolino. Come conferma l’assaggio dei vini che stanno uscendo sul mercato, quella del 2020 è stata una buona annata nonostante il periodo di considerevole cambiamento climatico».
I MIGLIORI CHIARETTO DI BARDOLINO 2020
Chiaretto di Bardolino 2020, Aldo Adami: 87/100
Al naso ampio, su note di frutti di bosco maturi e tocco di agrume rosso e spezie dolci. Al palato corrispondente, morbido, con chiusura fresca e sapida, su rintocchi delicati d’agrumi e sale.
Chiaretto di Bardolino 2020 “I Gadi”, Bennati: 83/100
Rosa corallo, più intenso rispetto alla media della tipologia. Frutta rossa di bosco e spezie si rincorrono al naso, con lieve predominanza delle seconde e ricordi di cipria. Il palato è teso, più sulle durezze che sulle morbidezze, ancora un po’ scomposto. Nel finale ritorni di frutto su mineralità e un tocco di tannino.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Tecla”, Benazzoli: 85/100
Bella compresenza di tutte le caratteristiche tipiche del Chiaretto di Bardolino, già “amalgamate” tra loro e in equilibrio. Ricordi di macchia mediterranea completano il fruttato e lo speziato coerente con la Denominazione. Molto bene il frutto, preciso, composto, pur nella sua maturità piena. Il sorso tuttavia non rispecchia esattamente il naso. Prevalgono le durezze, freschezza e sapidità, con la frutta un po’ in sordina. Vino giovane, che troverà nei prossimi mesi un maggiore bilanciamento tra le componenti.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Rosa Canina”, Vinicio Bronzo: 84/100
Rosa salmone. Naso d’un floreale e fruttato delicato, di intensità media. Anche in questo campione prevalgono le durezze al palato, in particolare la sapidità. Il frutto fa di nuovo capolino in una chiusura asciutta, unita per l’appunto a un tannino al momento un po’ troppo invadente e amaro.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Rocca Sveva”, Cantina di Soave: 89/100
Rosa molto tenue. Al naso tanta frutta di bosco, ribes maturo, lampone, oltre a un bel ricordo di buccia di pompelmo. Perfetta corrispondenza al palato, con chiusura su ricordi d’agrumi e speziatura elegantissima. Vino assolutamente pronto per il consumo.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Cantina Caorsa: 92/100
Rosa più intenso della media. Tanta spezia dolce al naso, su un frutto preciso, maturo. Campione che brilla per intensità e, per certi versi, “struttura”: sulla colonna vertebrale fresco minerale e salina danzano i piccoli frutti rossi e gli agrumi (arancia, pompelmo). Lungo il finale, preciso, asciutto eppure intenso. Vino pronto e di prospettiva.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 Bio “Rosa dei Casaretti”: 88/100
Rosa salmone. Bel gioco di spezie sul frutto, chiodo di garofano evidentissimo. Al palato ottima compresenza di tutte le componenti, dalla frutta di bosco al sale, passando per la buona freschezza. Chiude asciutto, sull’agrume e un tocco (azzeccato, dal punto di vista della maturità) di tannino.
Chiaretto di Bardolino 2020, Cavalchina: 89/100
Rosa intenso. Al naso frutto, spezie dolci e un ricordo di noce moscata, oltre a un tocco di cipria. Palato pieno di frutto maturo, con finale che tende alla liquirizia amara e mineralità in sottofondo. Campione che ha bisogno di qualche mese di bottiglia per trovare l’equilibrio perfetto, ma che promette decisamente bene.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Nichesole”, Corte Gardoni: 86/100
Rosa salmone. Naso delicato, floreale e fruttato, di bosco. Bel tocco di spezia dolce. Al palato buon bilanciamento tra le componenti, con la speziatura (noce moscata, chiodo di garofano) che gioca bene sul frutto già avvertito al naso. Col tempo arriverà un maggiore equilibrio.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Costadoro: 85/100
Rosa corallo. Naso intenso, prevalentemente sul frutto di bosco, ma con ricordi che spaziano anche alla ciliegia stramatura. Palato più da rosso che da rosé, più strutturato della media, segno di un rosato sfuggito di mano in termini di contatto con le bucce o di una scelta produttiva (degustando alla cieca, non possiamo saperlo). In ogni caso un vino che si lascia apprezzare per quello che è: un rosato per chi ama trovare anche nei rosé corpo e intensità, nonché un tratto vinoso.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Pink diamond”, Costadoro: 86/100
Rosa intenso. Altro vino intenso, che fa della pienezza del frutto il suo epicentro, tra piccoli frutti di bosco e agrumi maturi. Completa il quadro un lieve rintocco di spezie, che dona verve al naso e all’assaggio. Vino dall’agile beva, perfetto per momenti di spensieratezza, senza che questo impedisca di accompagnare a dovere piatti leggeri della cucina italiana e internazionale.
Chiaretto di Bardolino 2020, Gentili: 89/100
Rosa tenue. Gran intensità del frutto di bosco, su sottofondo iodico e speziato, molto elegante. Al palato sorprende per la bella tensione e per un frutto meno maturo e più croccante di quello avvertito all’olfatto. Freschezza e salinità accompagnano bene il sorso di un Chiaretto di Bardolino a cui non manca proprio nulla.
Chiaretto di Bardolino 2020 Bio, Gorgo: 88/100
Rosa salmone. Bella presenza e intensità di tutte le componenti tipiche, dal frutto di bosco e l’agrume maturo alla spezia, passando per la percezione iodica-salina. In bocca si conferma equilibrato e pronto, con bei ritorni di spezia in un finale fresco e asciutto. Vino semplice, spensierato, ma tutt’altro che banale.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Keya”, Guerrieri Rizzardi: 92/100
Rosa più carico rispetto alla media della denominazione. La componente speziata accende la luce su un frutto maturo, colto al momento perfetto. In bocca si rivela delicato e al contempo vino di una struttura più “importante” rispetto a molti assaggi. Se al naso il gioco è tra spezia e frutto, al palato ci si sposta su freschezza e mineralità, a sostenere la pienezza delle note di piccoli frutti rossi già avvertiti al naso. Chiude agrumato, asciutto, su un tocco di tannino che rimette la bilancia in equilibrio. Vino già degno di nota eleganza e tipicità assoluta, darà grandi soddisfazioni nel medio-lungo affinamento.
Chiaretto di Bardolino 2020, Il Pignetto: 88/100
Rosa salmone. Spezia nera e frutto maturo ben combinati al naso, uniti a ricordi di macchia mediterranea che spaziano dall’alloro al rosmarino. Al palato una sapidità e una freschezza imperanti sul frutto, pur presente in perfetta corrispondenza con quanto avvertito al naso. Chiude asciutto, sempre fresco, al limite del balsamico e su curiosi tratteggi umami, tra ribes rosso, liquirizia dolce, pepe nero e sale. Vino giovane, curioso, certamente rappresentativo della denominazione, con qualche tratto di unicità.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Le Morandine”, Il Pignetto: 90/100
Rosa leggermente più intenso del precedente. Naso avvolgente, rotondo, sul frutto maturo ma preciso, sferzato da bei rintocchi di spezia nera e ricordi di macchia mediterranea. Al palato una perfetta corrispondenza e una struttura superiore alla media della denominazione. Non abbastanza per parlare di un rosso travestito da rosé, piuttosto di un vino con una dignità assoluta propria, nel segno della denominazione gardesana. Peccato per la mancanza di un po’ di materia, intesa come polpa, in centro bocca e ad accompagnare l’elegante chiusura su sapidità e freschezza. Vino meditato, curato e meritevole d’attenzione ed etichetta con ottime prospettive di affermazione assoluta nel panorama del Chiaretto di Bardolino, se attenzionato con la medesima cura nei prossimi anni.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, La Rocca: 82/100
Rosa salmone tenue. Tra i pochi vini con impronta “tannica” sin dal naso, dunque fenolica. Caratteristica che si riscontra anche al palato, dal centro bocca alla chiusura. L’agrume prevale sul frutto rosso, la mineralità (salinità) gioca una partita a parte. Vino comunque giovane, che necessita tempo e bottiglia.
Chiaretto di Bardolino 2020 Bio “Rodon”, Le Fraghe: 91/100
Rosa salmone, luminoso. Naso molto elegante, nell’incedere dei piccoli frutti di bosco scandito da spezie dolci e pepe nero, unito a ricordi iodici. Sullo sfondo, un pregevole dipinto floreale di rosa e violetta. Ingresso di bocca teso, salato, seguito da ritorni fruttati croccanti, perfettamente maturi. Un bianco travestito da rosé, forse per il timore di “incomplessire” troppo il quadro aromatico e la beva. Parola d’ordine per i prossimi anni: osare! A meno che nella gamma della cantina non ci siano altri Chiaretto di Bardolino ancora più pieni e gastronomici. Vino che comunque appaga in ogni sua componente giovanile e mostra ottime prospettive di crescita nei mesi a venire.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Le Ginestre: 87/100
Rosa salmone, luminoso. Bell’apporto elegante di spezia ed erbe mediterranee al naso, sul frutto perfettamente maturo. Al palato mineralità salina e freschezza prevalgono leggermente sul frutto, pur rotondo. Chiusura che tende ad ammorbidirsi, su ritorni di frutta matura. Vino che può avere una prospettiva media di ulteriore affinamento.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 Bio, Le Tende 86/100
Rosa salmone. Bel gioco tra frutti di bosco maturi e spezie (pepe nero) al naso. Al palato ancora alla ricerca di una sua dimensione, in termini di equilibrio. Il frutto maturo sembra poter avere la meglio sulle durezze, anche in futuro. Vino che pare pensato per un consumo nei primissimi anni di vita (1, 2).
Chiaretto di Bardolino 2020 “Corderosa”, Le Vigne di San Pietro: 91/100
Rosa salmone. Frutto rotondo, maturo, precisissimo, sferzato da una speziatura calda, elegante, e da ricordi di macchia mediterranea. Ingresso in punta di piedi al palato, nell’abbinamento perfetto tra mineralità salina e frutto, che si fa concreto e vivace in centro bocca. Un crescendo che convince e appaga, ben equilibrato, prima di una chiusura tesa e di ottima lunghezza, in equilibrio (parola d’ordine di questo campione) tra salinità, freschezza e pienezza del frutto. Vino con ottime prospettive di positivo affinamento futuro.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Le Morette: 92/100
Rosa salmone. Naso suadente, giocato sul frutto, ma con la spezia a bussare alla porta, chiedendo di entrare. “Prego, si faccia avanti”, acconsente l’ulteriore ossigenazione, che dona l’equilibrio atteso. Il quadro è quello di un Chiaretto di Bardolino giocato sull’eleganza, che non disdegna una certa complessità. Sempre grazie all’ossigenazione, il vino, guadagna nuove note: ecco la macchia mediterranea (rosmarino) ma soprattutto un tocco balsamico, di liquirizia fusa, a disegnare uno dei nasi più stratificati delle batterie. L’ingresso tendenzialmente morbido esalta un palco di frutta di bosco, agrumi e sapidità. In sostanza, l’ennesima potenza del Chiaretto di Bardolino. Bene anche il finale, tra ritorni di frutta rossa matura, agrumi e iodio.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Birò”, Le Muraglie: 88/100
Rosa salmone. Tanta spezia al naso, tra il dolce (liquirizia, cannella) e lo scuro (pepe nero, chiodo di garofano), sul frutto maturo. Bell’ingresso di bocca pieno, sul frutto, con centro bocca che vira su freschezza e mineralità. Bella chiusura, con ritorni di frutta matura (sorpresa: anche a bacca bianca, come la pera) eppure mai scomposta, unita a una sapidità e una freschezza più che mai appaganti. Vino di gran gastronomicità, sin da oggi, con buona prospettiva di medio affinamento futuro.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Lenotti: 86/100
Rosa più carico della media della denominazione. Naso dominato dalla pienezza del frutto, su ricordi di spezie. Ottima corrispondenza al palato, sulle medesime note avvertite all’olfatto. La fa da padrona la pienezza del frutto, ben controbilanciata alla freschezza. Vino pronto da gustare.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Decus”, Lenotti: 88/100
Rosa salmone. Naso complesso, tra la spezia, il frutto e lo iodio. Bocca che conferma le aspettative, con bell’allungo su un’elegante speziatura ad accompagnare l’incedere preciso del frutto maturo. Chiude asciutto, sapido e fresco.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Marchesini Marcello: 88/100
Rosa salmone. Bel bouquet di fiori e frutta fresca, su sottofondo iodico e un’elegante speziatura. Al palato del tutto appagante, in tutte le sue componenti. Un vino già pronto da degustare, anzi bere, oggi, per il suo frutto pieno e la sua freschezza invogliante, nonché per la sua spezia pronta a maturare ancora, nel tempo. Ottime, di fatto, le prospettive di positivo affinamento.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Coralin”, Marchesini Marcello: 89/100
Rosa salmone. Bell’impronta di spezia nera sul frutto maturo, al naso. Al palato un’elegante vena sapida accompagna i ritorni di piccoli frutti rossi, prima di una chiusura asciutta e sapida, su ricordi di liquirizia amara. Vino dotato di una struttura leggermente superiore alla media, che giova non solo all’invecchiamento, ma anche alla gastronomicità di questo nettare, abbinabile a piatti piuttosto strutturati, a base di carni oltre che di pesce.
Chiaretto di Bardolino 2020, Monte del Frà: 87/100
Rosa leggermente più scarico della media. Naso invece di buona intensità, dominato da note molto precise di piccoli frutti rossi maturi, sferzati da una bella speziatura, elegante. Beva agile, snella, per un vino ineccepibilmente giocato sull’immediatezza e la facilità di “comprensione”, nonché di abbinamento. 87/100
Chiaretto di Bardolino 2020, Morando Lorenzo: 87/100
Rosa leggermente più carico rispetto alla media della denominazione. Al naso bel gioco tra il frutto di bosco maturo, la buccia d’arancia, e una speziatura dolce, delicata. Al palato, vena salina, freschezza e un tannino elegante accompagnano la frutta matura verso un finale deciso, asciutto ma pieno. Vino di buona gastronomicità, adatto anche per piatti strutturati.
Chiaretto di Bardolino 2020, Albino Piona: 91/100
Bel naso delicato, elegante, tra piccoli frutti rossi perfettamente maturi e speziatura dolce. Qualche ricordo di macchia mediterranea incomplessisce un quadro già positivo. Al palato gran pienezza del frutto, nonostante il nettare non perda un millimetro dell’eleganza avvertita al naso. L’ingresso di bocca, teso e fresco, vira poi sulla morbidezza del frutto, per chiudere su un’ottima compresenza di tutte le componenti: fruttato, salino, asciutto. Buono oggi, ancora meglio nel medio lungo affinamento.
Chiaretto di Bardolino 2020 Bio, Poggio delle Grazie: SV – Senza voto
Naso floreale e fruttato maturo, tra i piccoli frutti di bosco e l’arancia sanguinella, che non riescono a nascondere qualche sbavatura. Buon ingresso di bocca, sulle note avvertite al naso, ma di nuovo qualche nota poco aggraziata, oltre che tannico-fenolica, a connotare il finale. Classico vino che fa chiamare la “seconda bottiglia”, in un contesto di Anteprima tradizionale, in presenza.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Righetti Enzo: 87/100
Rosa che tende al cerasuolo, più carico della media della denominazione. Bel naso pieno, intrigante, in cui i frutti rossi di bosco maturi dominano la scena, uniti a un tocco di spezie dolci e a ricordi di macchia mediterranea. Da sottolineare la bella nuance di fragolina matura, succosa. Al palato si riconferma vino pieno, tutto frutto. Freschezza e sapidità reggono il passo, conferendo una buona tensione al nettare e rendendolo ancor più vino da abbinamento, anche piuttosto importante.
Chiaretto di Bardolino 2020, Giovanna Tantini: 93/100
Naso delicato ma intenso, su ricordi floreale di rosa e frutti rossi, oltre a un’arancia che spazia dalla polpa alla buccia. Elegante e precisa anche la componente speziata, tra il pepe bianco e la cannella, accompagnata da ricordi di macchia mediterranea, dal rosmarino all’alloro. In bocca una gran bella tensione fresco-sapida, su ritorni dei frutti avvertiti al naso. Chiude altrettanto fresco, sapido e fruttato. Vino tra i più completi e di prospettiva della denominazione.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Infinito”, Santi: 91/100
Naso intenso, in cui il frutto maturo gioca tra i rintocchi netti di spezia, con chiodo di garofano e noce moscata in grande spolvero, assieme a ricordi di cannella. Il frutto è quello rosso, di bosco, con accenni di mela verde ben abbinati alle componenti “dure”, saline, iodiche. Al palato si conferma un vino energico, più teso che largo, su ritorni di ribes e fragola di bosco appena matura e mela Granny Smith. Ottima gastronomicità e propensione al lungo affinamento, anche grazie a una nobile componente tannica, ben evidente nell’asciutto finale.
Chiaretto di Bardolino 2020, Sartori: 85/100
Vino giocato su sentori sottili, delicati, che spaziano dal floreale di rosa ai piccoli frutti di bosco, croccanti, appena maturi. Più intenso e deciso il palato, che non brilla in complessità o in allungo, mostrando tuttavia un bel frutto rosso e una bella venatura fresco iodica. Vino di pronta beva, ineccepibile, con uno, due anni di vita davanti.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Mont’Albano”, Sartori: 86/100
Naso intenso ed elegante, su una bella componete fruttata matura, piena e di gran precisione. Ottimo apporto della componente speziata, che in un naso così ricco di frutta fa da contraltare e riequilibra la bilancia. Spezie dolci, come la cannella, giocano sulle note di ribes, lamponi, piccole fragoline di bosco, assieme a ricordi di erbe aromatiche mediterranee. Il palato scorre con un po’ troppa agilità sulle sole note fruttate mature, pur ben sostenute dalla freschezza. Vino ottimo oggi come aperitivo, con prospettiva media di affinamento.
Chiaretto di Bardolino 2020 “El Salgar”, Seiterre: 84/100
Vino dal colore più carico della media della denominazione, tendente al cerasuolo. Al naso si alternano note agrumate, di ribes, di lampone e fragolina di bosco, a rintocchi di spezie nere (pepe) e cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Un naso, in definitiva, che preannuncia una certa “corpulenza”. La si ritrova, in effetti, ma quanto in base alle attese. La complessità del sorso è troppo inferiore a quella del naso e disegna un vino di pronta beva, tutto giocato sulle componenti fresco acide (pompelmo rosa, ribes).
Chiaretto di Bardolino 2020 “I Territori”, Tenuta la Presa: 90/100
Naso ricco, grondante di succo, dai frutti di bosco alla polpa e alla scorza del pompelmo rosa, con chiaro accento floreale di rosa. Corrispondente al palato, torna per l’appunto sulla componente fruttata sin dall’ingresso, sviluppando al centro del sorso agrumi e sapidità, presenti in tutta la loro pienezza anche nell’allungo. Finale asciutto e precisissimo, su uno sferzante ed elettrico ricordo pepato. Vino del tutto appagante oggi, che mostra buone prospettive di affinamento futuro.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Le Selezioni”, Tenuta la Presa: 91/100
Componente speziata dolce e nera (pepe) ben si combinano col frutto, che qui assume accenti esotici, tropicali, accostati alle classiche bacche rosse croccanti, di bosco. Il palato conferma quanto avvertito al naso. Un vino fuori dalla media, in positivo, in termini di struttura, tensione, freschezza e gastronomicità. Giovanissimo, come dimostra la componente tannica (pur elegante) che si accosta all’imponente vena iodico-salina, darà il meglio di sé negli anni a venire.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Valetti: 85/100
Naso elegante, floreale e fruttato, delicato ma di ottima intensità. Al palato un’ottima corrispondenza, beva agile ma appesantita da un frutto maturo non del tutto retto e controbilanciato da altrettanta freschezza o mineralità. Classico vino “glu-glu” disimpegnato, da bere ghiacciato senza troppe elucubrazioni mentali.
Chiaretto di Bardolino Classico 2019, Villa Calicantus: 91/100
Colore più carico della media, tendente al cerasuolo e dai riflessi aranciati. Al naso è ricco, pur staccandosi completamente dal resto dei vini della denominazione, giocando una partita a sé. Chiare note ematiche, ferrose, accostano i frutti rossi pur tipici del Chiaretto di Bardolino, in un quadro che solo in apparenza potrebbe apparire “stanco”. L’ossigenazione apre a nuances di erbe aromatiche che spaziano dal timo alla mentuccia, abbinate a ricordi di arancia e ginger candito.
Nemmeno troppo in sottofondo, note di spezie dolci come cannella, noce moscata, vaniglia bourbon. Il continuo murare del nettare nel calice invita alla pazienza, con l’ossigenazione che ripaga contribuendo a incomplessire ulteriormente il quadro, attraverso ricordi di camomilla e filtro di tè verde. È certamente uno dei nasi più complessi, pur discostanti, del tasting in questione.
Al palato sorprende per l’ottima compresenza di note larghe e note verticali, in un susseguirsi di note aranciate, ferrose ed ematiche che riportano al Sangiovese, e note più dense e cariche di frutta fresca, come ribes, fragoline e lamponi.
La chiusura è in realtà un allungo quasi infinito, che pur nella sua “asciuttezza” non disdegna di evidenziare il braccio di ferro tra le durezze di una mineralità e la lascivia succosa del frutto rosso. Vino certamente figlio di una filosofia produttiva vicina agli ambienti naturali e, per questo, ancora più apprezzabile la sua presenza in batteria, a dimostrare con fierezza e coraggio la propria autentica “diversità”.
Chiaretto di Bardolino 2020, Villa Medici: 85/100
Colore leggermente più carico della media. Tipica nota aranciata preponderante al naso, su bel sottofondo speziato caldo, dolce. Palato che abbina con semplicità le note piene e precise di frutti rossi a una buona freschezza.
Chiaretto di Bardolino 2020, Zenato: 90/100
Colore più carico rispetto alla media della denominazione. Naso di bella complessità, che abbina alle note piene e precise di frutta rossa matura (ribes, lampone, fragola, arancia e pompelmo rosa) belle tinte florale di rosa e speziate che spaziano dalla dolce cannella al chiodo di garofano. Completa il quadro un tocco balsamico, quasi resinoso, nonché di radice di liquirizia. Al palato riecco tutte le componenti avvertite al naso, con buon apporto fresco e salino a sostenere un finale dominato ancora una volta da un frutto pieno e preciso.
Chiaretto di Bardolino Classico Anfora 2019, Zeni 1870: 88/100
Colore che inizia a virare all’aranciato. Gran bell’apporto di frutto al naso, unito a ricordi di arancia che tende al candito e a una speziatura scura, di pepe nero e chiodo di garofano, nonché alla cannella. A completare il quadro, ricordi di erbe aromatiche mediterranee. Al palato entra piuttosto verticale, sapido, fresco e su un tannino nobile, a supportare un frutto pieno, maturo, garbato. Bello l’allungo in cui si assiste alla fusione di tutte le componenti, dal salino al fruttato, dal fresco all’amaro garbato. Vino di grande gastronomicità, che ha tuttavia nell’alcolicità (o, per lo meno, degustando alla cieca, nella sua accentuata percezione rispetto alla media della denominazione) un sicuro punto debole.
Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Vigne Alte”, Zeni 1870: 87/100
Vino dal colore più carico rispetto alla media della denominazione. Bel naso che abbina frutto rosso, note minerali, iodiche, e speziate fresche. Prevale comunque il tono fruttato, che va dalla fragolina al lampone, dal ribes all’arancia perfettamente matura, su un elegante floreale di rosa. Al palato una buona corrispondenza, su ritorni di tutte le note già avvertite al naso e una bella croccantezza e concretezza. Vino decisamente concreto e gastronomico, adatto a un affinamento medio (1, 2 anni).
Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Vigneti Villabella: 87/100
Naso che abbina una bella componente speziata e di erbe aromatiche mediterranee al frutto rosso, maturo, grondante di succo. Al palato un frutto di maturità meno esuberante, nonché le belle note erbacee già avvertite al naso, unite a una buona salinità e freschezza. Allungo uniforme, di media persistenza, su una stuzzicante venatura amarognola che invoglia il sorso successivo.
Chiaretto di Bardolino Classico 2018 “Gaudenzia”, Villa Cordevigo: 91/100
Colore leggermente più carico rispetto al resto della denominazione, brillante. Naso pieno, di frutto rosso soprattutto, con belle venature di spezia ed erbe aromatiche come il rosmarino e l’alloro. Al palato si ripresenta in tutta la completezza avvertita al naso, su note di frutta matura (ribes, lampone, fragolina di bosco) ben abbinate a una freschezza d’arancia rossa e pompelmo rosa e ad un evidente richiamo salino. Vino di ottima gastronomicità, teso ma elegante, con sicure prospettive di ulteriore crescita negli anni a venire.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Cà Vegar”, Vitevis: 84/100
Rosa dai riflessi aranciati. Naso sulle erbe mediterranee e sul frutto rosso. Al palato corrispondente, nel suo mostrarsi vino agile e snello, di pronta beva, connotato da richiami fruttati e salini.
Chiaretto di Bardolino 2020, Cantina del Garda Vitevis: 85/100
Buona intensità all’olfatto, tra un floreale di rosa e violetta e un fruttato che spazia dal bosco (lampone, fragolina, ribes matura) alla pesca a polpa gialla. Note che si ripresentano al palato, in tutta la semplicità agile di una beva spensierata, tra il fruttato e lo iodico.
Chiaretto di Bardolino 2020 “Terre di Castelnuovo”, Vitevis: 84/100
Rosa leggermente più carico rispetto alla media della denominazione. Naso e palato “tutti frutti” (rossi) ben retti dalla freschezza. Beva agile per un vino che punta a un consumo estivo e all’abbinamento a tutto pasto, nonché a piatti di elaborazione medio-semplice.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
I 10 migliori Sauvignon Blanc italiani podio Ansitz Waldgries Franz Haas Tramin
Molto più di un indizio di quali siano i migliori 10 Sauvignon Blanc italiani arriva dalla IIª edizione del Concorso nazionale del Sauvignon blanc, riservato all’annata 2018. Sul podio Ansitz Waldgries, con il Sauvignon “Myra” (90,4/100), Weingut Franz Haas con il proprio Sauvignon blanc senza nome di fantasia (90,2/100) e Kellerei Tramin con il Sauvignon Blanc “Pepi” (90,1/100). Una classifica che parla chiaramente la lingua del Südtirol.
Le prime dieci posizioni (le uniche rese note dagli organizzatori) sono infatti occupate da vini prodotti da cantine del territorio della provincia di Bolzano. I piazzamenti hanno posto sotto i riflettori alcune realtà che hanno saputo valorizzare cru e microzone nelle quali il vitigno ha trovato le condizioni ottimali per sviluppare le sue grandi potenzialità.
Il Concorso nazionale ha visto confrontarsi 85 Sauvignon blanc in rappresentanza di otto diversi territori d’Italia: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto, le provincie autonome di Trento e di Bolzano, con grande predominanza – c’è da dirlo – di queste ultime due.
LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI 10 SAUVIGNON BLANC ITALIANI
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Migliori Prosecco Rose al supermercato sorpresa Colli Euganei
Sono prodotti sui Colli Euganei i migliori Prosecco Rosé in vendita al supermercato. È quanto emerge dalla degustazione alla cieca tematica organizzata da Vinialsuper – il giornale del vino al supermercato.
Tra le 18 etichette interessate dal tasting – tutte vendemmia 2019, una sola 2020 – la spuntano col massimo della valutazione (5 “cestelli della spesa” su 5) gli unici due Prosecco Doc Rosé prodotti in provincia di Padova, targati Poderi del Doge (San Pietro Viminario) e Cantina Colli Euganei (Vo’ Euganeo).
Stesso piazzamento per un altro “outsider“, “Biele Zôe” di Tenimenti Civa (Bellazoia, Udine, Friuli Venezia Giulia). Unico veneto nella “Top 4” dei 5 cestelli cestelli Vinialsuper è Carpenè Malvolti. La maison di Conegliano (TV) si conferma ad alti livelli anche nella nuova tipologia, frutto del matrimonio tra la Glera e un 10-15% di Pinot Nero.
A un passo dal podio dei migliori Prosecco Rosé in vendita al supermercato, ovvero con 4.5 cestelli su 5, si piazzano altre due cantine della provincia di Treviso: l’Azienda Agricola Rive della Chiesa di Selva del Montello e Astoria di Crocetta del Montello.
Sopra la media, con 4 cestelli, l’Azienda Agricola Luca Ricci (Conegliano, TV), Villa Folini – Civa Group Distribuzione (Collio) e altre due etichette di Rive della Chiesa e Astoria.
Interessante quanto emerso proprio su quest’ultima cantina, in degustazione con due millesimi: il 2019 di Astoria si è presentato meglio all’assaggio rispetto alla stessa etichetta del 2020, segno che la nuova tipologia non disdegna l’affinamento in bottiglia, complice la presenza “muscolare” del Pinot Nero.
Sufficienza piena (3.5/5) per Valdo, La Gioiosa et Amorosa, Zonin e Maschio, mentre lasciano a desiderare i Prosecco Doc Rosé di Bolla, Gasparetto, Le Calleselle (Villa Sandi) e Musti-Nobilis.
LA NUOVA “BOLLICINA” CONVINCE
Più in generale, dalla caccia ai migliori Prosecco Rosé in vendita al supermercato emerge il lavoro, più o meno riuscito, nella costruzione di una cuvèè che vada ben oltre la novità cromatica.
L’offerta ai consumatori di un nuovo spumante rosato che non solo sappia “stare in tavola”, ma abbia un’identità propria e di “Denominazione”, è la sfida più intrigante per le cantine che si sono affacciate al “PRosé”.
Non a caso, come evidenziato da Vinialsuper nelle scorse settimane, il Prosecco Doc Rosé si è presentato in punta di piedi nella Grande distribuzione organizzata italiana, nonostante il periodo di lockdown e la chiusura dell’Horeca (ristoranti ed enoteche) potesse far presagire una sorta di invasione immediata del nuovo sparkling.
A convincere e sorprendere, oltre agli ottimi risultati dei Rosé prodotti nei vulcanici Colli Euganei, sono le prove dei dosaggi Extra Dry. La presenza del Pinot Nero in qualità di spalla elegante della Glera sembra giovare all’equilibrio organolettico della cuvèe, anche quando lo “zucchero” varca la soglia del Brut.
Allargando il raggio a una ipotetica “Top 10” dei migliori Prosecco Rosé al supermercato (valutazione compresa tra i 4 e i 5 “cestelli della spesa” Vinialsuper), di fatto, figurano ben 4 Extra Dry accanto ai 6 spumanti Brut.
POSIZIONAMENTO PREZZO DI TUTTO RISPETTO
Ultimo capitolo, quello del prezzo: posizionamento di tutto rispetto per gran parte delle etichette in un canale onnivoro come la Grande distribuzione organizzata. Si parte dai 3,99 euro del Brut Millesimato Gasparetto (valutazione 3/5) sino alle vette di Carpenè Malvolti (8,99 euro).
Vera e propria difesa del valore della denominazione e, oseremmo dire, anche della “sottozona del Prosecco Rosé”, in provincia di Padova: Poderi del Doge è infatti in vendita a 7,99 euro, staccando di 3 euro i vicini di casa di Cantina Colli Euganei.
In definitiva, più della metà dei Prosecco Rosé presenti in Gdo supera la soglia psicologica dei 5 euro, con altre 5 etichette a farle il solletico, a 4,99 euro. Non male per una nuova tipologia che guarda all’estero come mercato principale.
Del resto la prospettiva, come messo nero su bianco nell’intervista rilasciata a WineMag.it dal direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc Luca Giavi, è di arrivare a una produzione compresa tra i 95 e i 140 milioni di bottiglie.
MIGLIORI PROSECCO ROSÉ IN VENDITA AL SUPERMERCATO
Prosecco Rosé Doc Brut Millesimato, Villa Folini: 5,99 euro (4 / 5)
Prodotto da La.Wi Spa Laterza nella propria cantina di Prata di Pordenone. Rosa salmone. Naso di fragola e agrume maturo. Corrispondenza perfetta al palato, buona pulizia. In vendita nei supermercati Coop.
Prosecco Rosé Doc Extra Dry Millesimato, Bolla: 6,95 euro (2,5 / 5)
Prodotto da Bolla Spa nelle proprie cantine di Pastrengo. Molto verde al naso, ad affiancare la componente morbida e fruttata. Chiude largo, sul residuo, poco equilibrato. In vendita nei supermercati Coop.
Prosecco Doc Treviso Rosé Brut Millesimato, Gasparetto: 3,39 euro (3 / 5)
Imbottigliato da Azienda Agricola Rive della Chiesa. Rosa salmone. Naso sul frutto, piuttosto integro. Vino sull’altalena, migliorabile l’equilibrio tra zucchero e frutto al sorso. In vendita da Iper, La grande i.
Prosecco Doc Treviso Rosé Brut Millesimato “G”, Rive della Chiesa: 7,99 euro (4,5 / 5)
Rosa salmone. Naso composto, tra agrume, fragola, lampone. Pulito anche al palato, buon allungo del frutto su una vena salina. Chiusura piacevolmente citrica, agrumata. In vendita da Iper, La grande i.
Prosecco Doc Treviso Rosé Brut Millesimato, Rive della Chiesa: 6,30 euro (4 / 5)
Spumantizzato da Az. Agricola Rive della Chiesa. Rosa salmone. Bollicina un po’ aggressiva, Molto simile al precedente, percezione zuccherina maggiore. In vendita da Iper La Grande I.
Prosecco Doc Rosé Brut Oro Puro Valdo, Valdo: 6,30 euro (3,5 / 5)
Prodotto da Valdo Spumanti Valdobbiadene. Rosa cipolla. Naso e bocca delicati, composti, fiore e frutto. Vino perfettamente godibile, nella sua leggerezza. In vendita nei supermercati Famila.
Prosecco Doc Rosé Extra Dry Millesimato, Le Calleselle: 3,99 euro (3 / 5)
Prodotto da V.S. Vinicola Serena. Naso tutto frutto. Bocca corrispondente, ravvivata da una bollicina cremosa. Chiusura migliorabile in termini di equilibrio. In vendita nei supermercati Pam Panorama.
Prosecco Doc Rosé Extra Dry Millesimato, Poderi Del Doge: 7,99 euro (5 / 5)
Prodotto da Poderi del Doge nello stabilimento di Vo’ Euganeo (Pd). Rosa salmone luminoso. Naso delicato, pregevole combinazione tra floreale e fruttato. Grande pienezza del frutto al palato, chiusura asciutta, tra ritorni di frutti rossi e leggera venatura salina. In vendita da Pam Panorama.
Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato Pam: 4,99 euro (3,5 / 5)
Prodotto da M.G Spa Villa Sandi, Crocetta del Montello. Colore rosa salmone carico, luminoso. Naso su fragolina, lampone. In bocca corrispondente, residuo leggermente abbondante. In vendita da Pam Panorama.
Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato, La Gioiosa et Amorosa: 4,99 euro (3,5 / 5)
Prodotto da La Gioiosa Spa, Crocetta del Montello. Rosa salmone. Fragola, lampone, agrume leggerissimo. Corrispondente al palato. Chiusura pulita. Vino ineccepibile nella sua semplicità. In vendita da Pam Panorama.
Prosecco Doc Rosé Extra Dry 2020, Astoria: 4,99 euro (4 / 5)
Spumantizzato da A.C. Srl Astoria, Crocetta del Montello. Rosa cipolla. Naso delicato, bocca ampia sul frutto, ma il dosaggio Extra dry è molto ben integrato. Beva molto agile e piacevole. Buona prova, vino che migliorerà ancora nei prossimi mesi.
Prosecco Doc Rosé Brut Goto Rosa: 6,29 euro (4 / 5)
Prodotto da Azienda Agricola Luca Ricci, Susegana. Rosa salmone. Naso floreale, delicato, preciso. Al palato preciso, equilibrato, godibilissimo. Spumante molto ben fatto, come tutti i vini della cantina Ricci. In vendita nei supermercati Esselunga.
Prosecco Doc Rosé Brut, Zonin: 6,64 euro (3,5 / 5)
Prodotto da Casa vinicola Zonin Spa, Gambellara. Rosa salmone carico. Fragola, matura, vino largo, pulita la chiusura. Sufficienza piena. In vendita nei supermercati Esselunga.
Prosecco Rosé Doc Biele Zoe, Tenimenti Civa: 7,20 euro (5 / 5)
Rosa salmone. Tanto fiore al naso rispetto ad altri, poi la fragolina. Compostissimo anche al palato, corrispondente. Buon allungo. Spumante decisamente sopra la media della tipologia, non manca nulla. In vendita nei supermercati Conad.
Prosecco Rosé Doc, Cantina Colli Euganei: 4,90 euro (5 / 5)
Cantina Colli Euganei S.C.A. Vò Euganeo (PD). Dosaggio Extra Dry molto ben integrato in tutte le fasi, ottima espressione del frutto del Pinot Nero abbinato alla leggiadria della Glera. In vendita nei supermercati Conad.
Prosecco Rosé Doc Millesimato 2019, Maschio: 4,50 euro (3,5 / 5)
Prodotto nelle cantine Maschio di Vazzola (TV). Rosa cipria. Vino in punta di piedi, un Prosecco rosé sussurrato, che si difende bene in termini di precisione. Pecca un po’ in allungo rispetto alla media comunque non eclatante del resto dei campioni (giusto così, per la tipologia). In vendita nei supermercati Conad.
Prosecco Doc Rosé Extra Dry 2019, Astoria: 4,90 euro (4,5 / 5)
Spumantizzato da A.C. Srl Astoria, Crocetta del Montello. Rosa cipolla. Naso delicato, Bocca larga, extra dry, residuo non disturbante, buona bevibilità. Chiusura precisa. Un anno di scaffale gli ha fatto bene. In vendita nei supermercati Conad.
Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato, Carpenè Malvolti: 8,90 euro (5 / 5)
Colore rosa salmone carico, luminoso. Naso delicato, preciso, petalo di rosa e scorza d’agrume. La fragola, già avvertita al naso, è chiara al palato. Leggerissimo tocco salino, in chiusura, sulla frutta matura. Spumante di grande gastronomicità. In vendita nei supermercati Conad.
Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato, Musti-Nobilis: 3,90 euro (2 / 5)
Distribuito a DA Srl per Musti Nobilis Srls Unipersonale. Rosa cipria. Naso su fragola e gomma bruciata. Chiude amaro, scomposto. In vendita da Pam Panorama.
Degustazione a cura di Davide Bortone, Viviana Borriello e Giacomo Merlotti
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Benvenuto Off tutti i voti al Brunello di Montalcino 2016 1
È andato in scena nel weekend il primo appuntamento con la stampa di Benvenuto Brunello Off, l’evento organizzato dal Consorzio per presentare i Brunello di Montalcino 2016, Brunello Riserva 2015, Rosso di Montalcino 2019, Moscadello e Sant’Antimo di 140 cantine.
Strettissime le misure di sicurezza adottate in una Montalcino blindata, deserta e silenziosa, avvolta addirittura da una coltre di nebbia nelle mattinate di sabato 6 e domenica 7 marzo 2021.
Si accede ai tavoli di degustazione allestiti al Chiostro del Museo di Montalcino con ordine, previa misurazione della temperatura corporea e consegna di un tampone Covid negativo. Ad accogliere i 25 giornalisti, oltre allo staff del Consorzio, la squadra – molto ben organizzata – dell’Associazione italiana sommelier, scelta per il servizio.
L’attenzione di WineMag.it si concentra su tutti i Brunello di Montalcino 2016 e su tutte le selezioni di vigna di Brunello 2016. Ben 193 campioni, cui abbiamo assegnato un punteggio sulla base di considerazioni che tengono conto sì dell’auspicabile “futuribilità” dell’etichetta, ma anche dell’attuale precisione, equilibrio tra componenti e, non ultimo, dell’attuale “godibilità”.
Quello che colpisce è di fatto un’annata 2016 in cui è evidente il lavoro di squadra dei produttori di Montalcino, ben oltre le caratteristiche climatiche della vendemmia. Al di là di qualche (rara) espressione più “commerciale”, raccontata da un utilizzo pesante del legno (tostature e balsamicità un po’ troppo preponderanti), sorprende in positivo il fil-rouge tra i vari campioni.
In tal senso, Montalcino può dirsi una delle poche Doc(g) d’Italia in cui la Denominazione vada oltre alla scelta “di etichetta”. Nel Bel paese si assiste di fatto, ormai da anni, a una sorta di svuotamento del valore organolettico delle Denominazioni, sfruttate per penetrare i mercati per la riconoscibilità del “nome”, più che per sintetizzare (ed esaltare, uniformemente) le caratteristiche di un preciso territorio.
Ecco dunque una perfetta riconoscibilità del Brunello nell’annata 2016, che si presenta nel calice così come ha fatto sui mercati, anche in un anno difficile e segnato dalla pandemia come il 2020: una vera e propria “corazzata”, in cui tutti marciano, con coscienza e rispetto, nella stessa direzione.
Dal punto di vista strettamente tecnico, molti Brunello 2016 sorprendono per “prontezza”m abbinata – chi più chi meno – a ottime prospettive di ulteriore affinamento e positiva evoluzione.
I Brunello di Montalcino 2016 (annata “5 Stelle”) sono genericamente vini con ottimo equilibrio tra le componenti. In particolare, sono dotati di un tannino elegante, in cravatta. Piuttosto “dolce”, ma tutt’altro che arrendevole. Cosa manca per far dire sempre “wow”?
Forse un po’ di “materia”, un po’ di polpa. Un po’ di “riserve di grasso” da sfoderare nell’allungo, nella sfida con le lancette dell’orologio. Vini che, nel rispetto delle caratteristiche tradizionali della denominazione, possono avere una marcia in più sin da subito, tra i competitor dei Fine Wines internazionali.
BRUNELLO DI MONTALCINO 2016: LA DEGUSTAZIONE
A
Agostina Pieri: 89/100
Aisna – Camponovo: 94/100
Aisna: 91/100
Albatreti: 93/100
Altesino – Montosoli: 94/100
Altesino: 92/100
Argiano: 93/100
Armilla: 91/100
B
Baccinetti: 87/100
Banfi – Poggio alle Mura: 94/100
Banfi – Vigna Marrucheto: 95/100
Banfi – Castello Banfi: 89/100
Barbi – Vigna Del Fiore: 93/100
Barbi: 91/100
Baricci: 94/100
Beatesca: 88/100
Belpoggio: 86/100
Bonacchi: 85/100
Bottega: 82/100
C
Camigliano – Paesaggio Inatteso: 91/100
Camigliano: 89/100
Campogiovanni: 88/100
Canalicchio di Sopra – La Casaccia: 95/100
Canalicchio di Sopra: 91/100
Canneta: 88/100
Cantina di Montalcino: 84/100
Capanna: 90/100
Capanne Ricci: 92/100
Caparzo – Vigna La Casa: 92/100
Caparzo: 90/100
Caprili: 88/100
Carpineto: 91/100
Casa Raia: 87/100
Casanova Di Neri: 93/100
Casanuova Delle Cerbaie: 88/100
Casisano: 91/100
Castello Romitorio: 92/100
Castello Romitorio – Filo di Seta: 94/100
Castello Tricerchi – “A.D. 1441”: 94/100
Castello Tricerchi: 92/100
Castiglion Del Bosco – Campo Del Drago: 90/100
Castiglion Del Bosco: 88/100
Cava D’Onice – Colombaio: 89/100
Cava D’onice: 88/100
Celestino Pecci – Poggio al Carro: 91/100
Celestino Pecci: 91/100
Cerbaia: 89/100
Ciacci Piccolomini d’Aragona – Pianrosso: 92/100
Ciacci Piccolomini d’Aragona: 90/100
Col D’orcia – Biologico: 90/100
Col Di Lamo – Diletta: 90/100
Col Di Lamo: 89/100
Collemattoni: 94/100
Collosorbo: 91/100
Cordella: 89/100
Corte Pavone Loacker Wine Estates – Fior Di Meliloto: 90/100
Corte Pavone Loacker Wine Estates: 88/100
Corte Pavone Loacker Wine Estates – Campo Marzio: 91/100
Corte Pavone Loacker Wine Estates – Fiore Del Vento: 90/100
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Cinque vini sotto 15 euro per le Feste dalla Top 100 Migliori vini italiani WineMag.it
Cinque vini dall’ottimo rapporto qualità prezzo, inferiore ai 15 euro, per le Feste di Natale e Capodanno dalla Top 100 Migliori vini italiani 2021 di WineMag.it. Si tratta di etichette inserite nella sezione “Vino quotidiano” della Guida Vini edita dalla nostra testata indipendente, grazie a una rigorosa degustazione alla cieca.
Pavia Igt Chardonnay 2019 “Il Fermo”, Finigeto
Giallo paglierino, leggeri riflessi verdolini. Naso tipicissimo, con un po’ di agrume e frutto pieno. In bocca si allarga sulla frutta esotica ma in chiusura di sipario sorprende per la matrice calcarea e per quanto risulti asciutto ed equilibrato. Un’ottima espressione dello Chardonnay in Oltrepò pavese.
Capriano del Colle Doc 2019 “Fausto”, Lazzari
Giallo paglierino, acceso. Naso con tocco di mandorla, frutta esotica, ananas. Gran bella “spinta” calcarea. Bella verticalità, sembra quasi un bianco di montagna. Asciutta la chiusura, elegantissima.
Lazio Igp Moscato 2019, Casa della Divina Provvidenza
Giallo paglierino, naso pieno, aromatico. Banana, ananas, tocco tropicale e di lime che raddrizza il sorso. Ben equilibrato e bel retro olfattivo. Un ottimo “vino quotidiano”, a un passo dall’ingresso nella “Top 100” WineMag.it 2021.
Lacryma Christi del Vesuvio Rosato 2019 “Munazei”, Casa Setaro
Rosso carico, corallo. Naso con richiami esotici, ma anche di fragoline, lamponi, ribes e banana. Bel sorso pieno con un allungo fresco e salino su note agrumate.
Sicilia Monreale Doc Bianco 2019 “Murriali”, Baglio di Pianetto
Giallo paglierino, naso non esplosivo, delicato, floreale fresco e fruttato. Vino che riempie bene la bocca, in un gioco prezioso tra morbidezze e durezze. Bella macchia mediterranea sul frutto esotico maturo.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Cinque spumanti per Natale dalla Top 100 migliori vini italiani WineMag.it
Cinque spumanti per Natale dalla Top 100 Migliori vini italiani 2021 di WineMag.it, la Guida Vini edita dalla nostra testata indipendente, grazie a un rigoroso blind tasting.
Alta Langa Docg Brut 2014 “Cuvée Leonora”, Cascina Bretta Rossa
Un vero e proprio vino di terroir, ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay, allevate a 400 metri sul livello del mare. Giallo paglierino, riflessi dorati. Perlage fine e persistente. Note di frutta matura, mineralità calcarea, piacevole freschezza. Armonico in bocca, chiude su una leggera vena amaricante.
Vsq Metodo classico Nature “Ugo Botti”, Tenuta la Vigna
Guarda un po’ che succede (di molto bello, s’intende) a un passo dalla Franciacorta. Lo Champenoise di Tenuta la Vigna si presenta di un giallo paglierino con rifessi dorati. Perlage molto fine e molto persistente. Nota di pasticcera classica dello Chardonnay, a far da sottofondo ad agrumi e frutti perfettamente maturi. Chiusura su sale e liquirizia netta. Bello il profilo calcareo, che regala un sorso asciutto. Una perla, in una gamma più che mai completa.
Vsq Metodo classico Blanc de Blancs Extra Brut, Monsupello
La maison dell’Oltrepò pavese tiene alta la bandiera del territorio con uno Champenoise di pura classe, ottenuto da uve Chardonnay in purezza. Giallo paglierino, riflessi dorati. Perlage molto fine e molto persistente. Al naso tocco di liqueur, poi gelsomino, frutto maturo, esotico. Centro bocca salino e cremoso, dritto e freschissimo. Gran chiusura su note di crema pasticcera.
Lessini Durello Doc Riserva 2016 Pas Dosè, Dal Maso
Non sbaglia un colpo la cantina Dal Maso, che ha scelto di scendere in campo nella sfida degli spumanti Metodo classico base Durella. Carattere ed estrema gastronomicità per questo spumante che racconta bene l’annata.
Asolo Prosecco Superiore Docg 2019 Extra Brut, Tenuta Amadio Rech Simone
Uno spumante di grandissima stoffa, ottenuto da vecchie viti. Perlage fine e molto persistente. Naso burroso, tocco di lievito e note di ananas, banana, papaia. Ingresso di bocca minerale, per poi ritornare su un frutto pienissimo e perfettamente maturo anche nel lungo finale, fresco e preciso. Il perlage ‘lavora’ benissimo sulla frutta matura, conferendo cremosità assoluta. La gemma in una gamma completa, di altissimo livello. Azienda da tenere in assoluta considerazione nel panorama di Asolo e del Prosecco Superiore.
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Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper
Scegliere e riconoscere i migliori vini al supermercato diventa più semplice in Italia. A partire da oggi, il bollino di Vinialsuper, aiuterà i clienti a districarsi tra le migliaia di etichette presenti sugli scaffali delle insegne della Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Gli sticker, di colore rosso e bianco come il logo della testata, ma personalizzabili a seconda delle etichette, risultano ben visibili su alcune delle bottiglie premiate nella Guida Migliori Vini al Supermercato di Vinialsupermercato.it, edita ogni anno dalla redazione.
Hanno già aderito all’iniziativa diverse aziende italiane. In primis Cantine Settesoli, che si è aggiudicata il premio di Miglior cantina Gdo 2021, grazie soprattutto alla linea di vini “Collezione“, da varietà autoctone siciliane.
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper 7
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper collezione settesoli
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper settesoli collezione
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper ligabue teo costa
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper 5
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper 1
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper giorgio perego croatina myrto 1
Come scegliere i migliori vini al supermercato Basta cercare il bollino Vinialsuper collezione oro piccini 1
Risalendo la penisola ecco Piccini, realtà della Toscana che ha ceduto lo scettro di miglior cantina d’Italia operante in Gdo proprio alla cooperativa siciliana di Menfi: sugli scudi i vini toscani targati “Collezione Oro“.
Al nord, per l’esattezza nel Piemonte delle Langhe, ecco Teo Costa, cantina a gestione famigliare con sede a Castellinaldo d’Alba (CN) che è riuscita a classificarsi nella Guida Migliori Vini al Supermercato 2021 con il Barolo Docg 2015, il Barbaresco Docg 2017 e il Roero Arneis Docg 2019 della linea “Ligabue“.
Per la Lombardia esporrà il bollino-sticker di Vinialsuper una piccola realtà dell’Oltrepò pavese, ovvero la cantina guidata da Giorgio Perego a Rovescala (PV). Il vino premiato è la Croatina “Myrtò” di Perego & Perego. Si tratta dell’unico vino (bio e vegan) venduto al supermercato dall’azienda, in particolare negli store Esselunga.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Migliori vini Colli Euganei 2020 ecco i premiati. Calaon Ora serve fare sistema 1
C’è anche un vino premiato nella Top 100 Migliori vini italiani 2021 di WineMag.it tra quelli usciti vincitori dalla “Selezione Consorzio” 2020 – Rossi a Denominazione di Origine Colli Euganei. Si tratta del Colli Euganei Merlot 2018 “Poggio alle Setole” di Vigne al Colle, cantina di Rovolon (Padova) guidata dal vignaiolo Fivi Marino Benato.
La degustazione, che ha interessato un totale di 46 etichette nelle varie tipologie degustate da enologi, giornalisti e sommelier ( si è svolta nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19, lunedì 19 ottobre 2020 nella sede del Consorzio Vini Colli Euganei.
“La degustazione – commenta a WineMag.it il presidente dell’ente, Marco Calaon – offre uno spaccato preciso delle aziende che lavorano in un’ottica di qualità nel nostro piccolo territorio. I Colli Euganei contano solo mille ettari rivendicati a Doc su un totale di 2.300 ettari e questo ci fa capire quanto sia davvero ricercata la produzione locale”.
“Il successo della Denominazione – ammonisce Calaon – non passerà però soltanto dalle aziende che lavorano bene nella produzione di vino. Come ho ribadito oggi in una chiamata all’assessore regionale, occorre sviluppare forme di sinergia sempre più efficaci tra produttori vitivinicoli e realtà dell’ospitalità, dagli hotel alle cure termali, oltre che della ristorazione. Sperando che Covid-19 ci lasci tornare a lavorare a pieno regime, al più presto”.
LA LISTA DEI VINI PREMIATI PER TIPOLOGIA
Colli Euganei Rosso ULTIME DUE ANNATE Primo premio:
Colli Euganei Rosso 2018, Il Pianzio – Galzignano Terme Menzione:
Colli Euganei Rosso 2018 “Tre Frazioni”, Reassi – Rovolon
ANNATE PRECEDENTI Primo premio e medaglia d’oro:
Colli Euganei Rosso 2011 “Arquà”, Vignalta – Arquà Petrarca Menzione ex equo:
Colli Euganei Rosso Riserva 2017 “Notte di Galileo”, Cantina Colli Euganei – Vo’
Colli Euganei Rosso 2015 “Triangolo”, Terre Gaie – Vo’
Colli Euganei Merlot ULTIME DUE ANNATE Primo premio:
Colli Euganei Merlot 2018 “Poggio alle Setole”, Vigne al Colle – Rovolon Menzione:
Colli Euganei Merlot 2018 “Rialto”, Cantina Colli Euganei – Vo’
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Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 8 1
A caccia del miglior Lambrusco al supermercato? La redazione di Vinialsuper ha acquistato e degustato “alla cieca”, ovvero senza conoscere il nome dei vini per giudicarli in totale autonomia, più del 95% delle etichette presenti nella grande distribuzioneorganizzata in Italia (ben 74), stabilendo quali siano migliori e peggiori.
Ecco i vini premiati con 5, 4.5 e 4 cestelli della spesa, nella speciale scala di valutazione di Vinialsupermercato.it:
Lambrusco Emilia Igt Secco “Terra Calda”, Ca’ De Medici (5 / 5) Color rubino carico. Naso intenso, frutto ben espresso, fiore di viola. Bel vino al palato, con parte tannica integrata, che controbilancia il frutto. Chiude leggermente amaricante, pulito, su una nota leggera di rabarbaro. Prezzo: 6,30 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Emilia Igt Secco “Lirico Rio” – Fondazione Luciano Pavarotti, Cantina Sociale di San Martino in Rio (5 / 5) Rosso rubino. Naso ampio, sorprendentemente complesso, ben oltre il frutto. Note di caramellina mou. Al palato un frutto pieno, maturo, molto preciso. Buona la persistenza, sul frutto. Chiude asciutto. Un vino super gastronomico. Prezzo: 7,50 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Dolce “Forte Nero”, Medici Ermete e Figli (5 / 5) Rosso rubino intenso. Bel naso, fiori di viola, fragola. Corrispondente al palato. La parte zuccherina risulta molto ben dosata, per nulla stucchevole, tanto da esaltare alla perfezione il frutto. Prezzo: 2,99 euro da Tigros
Lambrusco Emilia Igt Secco “Marcello”, Ariola Vigne e Vino (4,5 / 5) Bel color rubino carico, mediamente trasparente. Naso pregevole, su fragola, ciliegia, lampone, violetta. Al palato una perfetta corrispondenza col naso. Chiusura asciutta ma piena, sul frutto. Prezzo: 7,56 euro da Tigros
Lambrusco Emilia Igt Secco “Il Parmigiano”, Ariola Vigne e Vino (4,5 / 5) Rubino carico, luminoso. Naso e sorso leggermente più asciutto della media, per un vino che pare austero solo di primo acchito. Vinoso, concentrato. Decisamente elegante. Prezzo: 3,69 euro da U2 – Unes
Lambrusco Mantovano Doc Secco “Pjafoc”, Cantine Virgili Luigi (4,5 / 5) Rosso rubino. Naso intrigante, cola, frutto rosso maturo. Note che si ritrovano in un palato piacevole e “frizzante”, giocato sul frutto: vino beverino, con un tocco di spezie calde e dolci. Prezzo: 6,5 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Emilia Igt Secco “Otello Etichetta Nera”, Cantine Ceci (4,5 / 5) Rosso rubino. Bel naso, preciso, su frutti più rossi che neri. Ricordi di gelso. Ingresso di bocca sul frutto, che lascia poi spazio a un centro bocca agile, snello, prima del ritorno della frutta (ciliegia, lampone). Prezzo: 7,90 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Emilia Igt Secco “Otello”, Cantine Ceci (4,5 / 5) Rosso rubino carico. Frutto più intenso rispetto al precedente “Otello etichetta nera”. Mela rossa, carica di succo. Interessante nota di cola. Chiude ampio, sul frutto. Prezzo: 6,49 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Reggiano Doc Dolce, Medici Ermete e Figli (4,5 / 5) Rubino, spuma generosa. Bel naso, ampio. Ottima corrispondenza naso-palato, coerente dall’ingresso alla chiusura. Vino molto equilibrato ed elegante. Pregevole la chiusura: fruttata, morbida, pulita. Concreta. Prezzo: 5,05 euro da Il Gigante
Lambrusco Mantovano Doc Secco “Mantua”, Cantine Lebovitz (4 / 5) Rubino carico. Profilo vinoso che si accosta alla spina dorsale del frutto. Al palato, in particolare, si comporta come un vero e proprio vino rosso, al di là della “bollicina”. Curioso, vero, da provare soprattutto per l’ottimo rapporto qualità-costo. Prezzo: 1,99 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Emilia Igt Secco Metodo Ancestrale “Senzatempo”, Cantine Riunite (4 / 5)
Rosso rubino carico. Intenso al naso, tutto frutto. Al palato riecco il frutto pieno, maturo, ma non sgarbato. Chiude asciutto. Vino di buona precisione, nel complesso. Prezzo: 4,99 euro da Bennet
Lambrusco Scuro Emilia Igt Secco “Fiero Nero”, Cavicchioli (4 / 5)
Bel rosso rubino carico. Naso garbato, sulla ciliegia e sul fiore di viola. Bell’equilibrio al palato, ottima corrispondenza. Chiude asciutto, nonostante il frutto pieno. Interessante dal punto di vista gastronomico. Prezzo: 4,99 euro da Iper, La grande i
Lambrusco Modena Doc Abboccato Bio Cavicchioli (4 / 5)
Rubino luminoso. Bella ciliegia al naso, che si ritrova anche al palato. Vino giocato sull’equilibrio, in punta di piedi ma concreto. Prezzo: 4,28 euro da Esselunga
Lambrusco Emilia Igt Secco “Giuseppe Verdi Luxury Edition”, Cantine Ceci (4 / 5) Rosso rubino un poco più scarico rispetto al Giuseppe Verdi (descrizione che segue, ndr). Meno intensità al naso, meno espressività del frutto. Tanto fiore e ribes, più che fragola. In bocca piuttosto verticale, salino. Il frutto non manca. Vino di equilibrio e di buona eleganza. Prezzo: 6,18 euro da Tigros
Lambrusco Emilia Igt Secco “Giuseppe Verdi”, Cantine Ceci (4 / 5) Rosso rubino. Bel naso, preciso, piuttosto intenso su fragola e ciliegia. Vino leggero, molto beverino, ben fatto. Più che sufficiente la persistenza. Prezzo: 5,98 euro da Bennet
Lambrusco Modena Doc Semisecco “Casalguerro” – Fiorfiore Coop, Cleto Chiarli (4 / 5) Rosso rubino carico. Bel naso, ampio e intenso: fragola, tocco floreale. Buona corrispondenza al palato, con un tocco di tannino che ben accompagna la beva, sul frutto maturo. Prezzo: 5,5 euro da Coop
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Abboccato “Il Baluardo”, Chiarli (4 / 5) Colore carico, viola impenetrabile. Naso ampio. Fiori, frutto piuttosto preciso (ciliegia), risvolto vinoso apprezzabile. Corrispondente in bocca. Vino equilibrato. Prezzo: 2,99 euro da Bennet
Lambrusco Reggiano Doc Dolce “Forte Nero”, Medici Ermete e Figli (4 / 5) Color rubino, bella spuma. Bel naso, molta corrispondenza. Entra morbido e dosato; chiude su nota astringente, che chiama il sorso successivo, per pulizia. Prezzo: 2,99 euro da Tigros
Lambrusco Reggiano Doc Secco 2018 “Assolo Reggiano”, Medici Ermete e Figli (4 / 5) Colore carico. Bel naso: frutto, viola, rosa. Un’inattesa salinità al palato, gioca bene sul frutto e regala equilibrio alla beva, piena. Un vino decisamente gastronomico. Prezzo: 5,90 euro da Iper, La grande i
I MIGLIORI LAMBRUSCO AL SUPERMERCATO
Settantaquattro i vini valutati in un panel che ha visto protagoniste tutte le tipologie: Lambrusco secco, abboccato, dolce, semidolce e amabile. Dai risultati emerge quanto Medici Ermete e Figli, cantina di Gaida di Reggio Emilia, sia di gran lunga la miglior realtà produttrice presente nel segmento Gdo. Quattro i vini premiati tra i migliori Lambrusco al supermercato: un 5 cestelli, un 4.5 cestelli e due 4 cestelli.
Quattro vini premiati anche per Cantine Ceci, realtà di Torrile, in provincia di Parma. Le due coppie di “Otello” e “Giuseppe Verdi”, del resto, sono etichette iconiche per la tipologia, capaci di aggiudicarsi rispettivamente 4.5 e 4 cestelli.
Conferme anche dalla parmense Ariola Vigne e Vini e le modenesi Cavicchioli e Chiarli, con due vini premiati a testa. “Marcello” e “Il Parmigiano” brillano con 4.5 cestelli della spesa, che si aggiungono al palmares della cantina di Calicella Langhirano (PR). L’azienda di San Prospero piazza invece due ottimi “4 cestelli” (“Fiero Nero” e Bio), così come Chiarli con la private label Fiorfiore Coop e “Il Baluardo”.
In grande spolvero risultano Ca’ de’ Medici di Cadé (RE) e la Cantina sociale di San Martino in Rio (RE), con un vino da 5 cestelli della spesa a testa: si tratta di “Terra Calda” e di “Lirico”, Lambrusco dedicato a Pavarotti.
Un vino a testa, in questa speciale classifica dei migliori Lambrusco al supermercato, per Cantine Lebovitz, Cantine Riunite, Cantine Virgili Luigi. Tutte capaci di conquistare un “4 cestelli”.
IL LABRUSCO AL SUPERMERCATO, IN CIFRE
Interessanti, oltre ai risultati della degustazione alla cieca, i dati che emergono dagli scaffali dei supermercati. Il prezzo medio dei Lambrusco acquistati da Vinialsuper si assesta su 3,84 euro a bottiglia.
Tra le 74 etichette, quella più costosa ha un prezzo di 7,90 euro (“Otello” di Ceci); la più economica si porta a casa con appena 1,59 euro da Lidl (valutazione di appena 2 cestelli della spesa su 5).
Più in generale, la Denominazione appare tutto sommato in buona salute in Gdo, aggiudicandosi una media di 3 cestelli della spesa nella speciale scala di valutazione della redazione di Vinialsuper.
Il 54% delle etichette guadagna almeno 3.5 cestelli, che contraddistingue vini organoletticamente rispettosi della Denominazione, della tipicità delle uve e del prezzo finale, rapportato alla qualità del calice.
Una sufficienza conquistata anche grazie alle versioni non secche e al prezzo risicato di molte bottiglie, con lo “zucchero” capace di mascherare qualche magagna di troppo, presente nelle tipologie secche più economiche.
Fotografando dall’alto la Denominazione, si apprende che il 32% del Lambrusco presente nella grande distribuzione italiana è a indicazione geografica tipica, in particolare Emilia Igt.
A seguire il Grasparossa di Castelvetro Doc, col 19%. Molto ravvicinate le produzioni riservate ai supermercati di Modena Doc, Sorbara Doc e Reggiano Doc, rispettivamente con 15%, 14% e 12%.
Chiudono la classifica della rappresentatività il Mantovano Doc (5%) e il Salamino di Santa Croce (3%). Il 62% del Lambrusco presente al supermercato è secco. In etichetta prevale poi l’indicazione “Amabile”, col 22% dei campioni, seguita da “Abboccato” (8%), “Dolce” (5%) e “Semisecco” (3%).
Più in generale, i dati forniti da Valoritalia riguardanti l’anno 2019 stabiliscono in 1.265.407,46 ettolitri la produzione di Lambrusco Doc e Igt, per un totale di 168.720.995 bottiglie da 0,75 centilitri, di cui 42.132.370 Doc.
La crescita delle Denominazioni del Lambrusco è significativa, rispetto al 2018: +16,3%. Numeri e proiezioni che, come riferisce WineMag.it, sono già sul tavolo del nuovo Consorzio unico, chiamato a giocare la partita di uno dei vini più amati dagli italiani e nel mondo.
I MIGLIORI LAMBRUSCO AL SUPERMERCATO: LA DEGUSTAZIONE*
ETICHETTA
CANTINA
CESTELLI
€
Marchesa Vincenza Stanga
C.V.C.
0.5
1,69
Lambrusco Emilia Igt Secco
Cavicchioli
1
2,99
Lambrusco di Sorbara Doc Secco
Righi
1
4,99
La Villa Nobile
Vec Srl
1.5
1,79
Villa Bonaga
Imb. I.W.C
2
1,59
Lambrusco Salamino di Santa Croce Secco
Vec Srl
2
1,69
Italia Lambrusco dell’Emilia Igt Amabile Modavin
Modavin
2
3,59
Terra Grande
Imb. MO/4226 Provinco
2.5
1,69
Lambrusco Mantovano Doc Secco
Modavin
2.5
1,69
Le Vie dell’Uva
Chiarli
2.5
3,1
100% Righi
Righi
2.5
3,5
Italia Lambrusco dell’Emilia Igt Secco Modavin
Modavin
2.5
3,59
Prestigio
Chiarli
2.5
3,59
Corterosa Lambrusco Modena Doc
Corterosa
2.5
4,59
Bio
Chiarli – Fondo Belvedere
2.5
4,99
Terra Grande
Imb. MO/4226 Provinco
3
1,69
Marchesa Vincenza Stanga
C.V.C.
3
1,69
Villa Bonaga
Imb. I.W.C
3
1,79
Villa Bonaga
Imb. I.W.C
3
1,79
Ducati Emiliani
Cantine Riunite
3
1,9
Trattoria Italiana
La Colombara Spa
3
1,99
Prestigio
Chiarli
3
2,49
Grasparossa di Castelvetro Doc Abboccato
Vec Srl
3
2,79
Ducati Emiliani
Cantine Riunite
3
2,95
Ducati Emiliani
Cantine Riunite
3
2,98
Lambrusco Emilia Igt Amabile
Cavicchioli
3
2,99
Lambrusco di Modena Doc Semisecco
Civ
3
3,95
Tre Medaglie
Cavicchioli
3
3,99
Tre Medaglie
Cavicchioli
3
3,99
L’Enologo
Civ
3
3,99
L’Olma
Cantine Riunite
3
4,89
Notturno
Righi
3
5,04
“intenso e fruttato” in etichetta
Chiarli
3
5,49
Campo Maio
Az. Ag. Castelvetro
3
5,9
Lambrusco Salamino di Santa Croce
Vec Srl
3.5
1,69
La Colombara
La Colombara Spa
3.5
2,34
Forte Nero
Medici Ermete e Figli
3.5
2,99
Forte Nero
Medici Ermete e Figli
3.5
2,99
Emilia Igt Secco
Cantine Riunite
3.5
2,99
Emilia Igt Amabile
Cantine Riunite
3.5
2,99
Rossoscuro
CCR Soc. Coop Agr.
3.5
2,99
Mantovano
Borgo Imperiale
3.5
2,99
Le Vie dell’Uva
Chiarli
3.5
3,1
100% Righi
Righi
3.5
3,5
Gala
Chiarli
3.5
3,59
Gran Gala
Chiarli
3.5
3,79
(scritta diagonale)
Cavicchioli
3.5
3,9
(scritta diagonale)
Cavicchioli
3.5
3,9
L’Enologo
Civ
3.5
3,99
Grandi Vigne Valle Scura
Alfredo Bertolani
3.5
4,5
Le Vie dell’Uva Bio (“novità in cantina”)
Chiarli
3.5
4,9
Vecchia Modena
Chiarli
3.5
4,98
Vecchia Modena
Chiarli
3.5
4,99
Grandi Vigne Valle Scura
Alfredo Bertolani
3.5
4,99
Reggiano Secco
Medici Ermete e Figli
3.5
5,08
Mantua
Cantine Lebovitz
4
1,99
Il Baluardo
Chiarli
4
2,99
Forte Nero
Medici Ermete e Figli
4
2,99
Bio
Cavicchioli
4
4,28
Senzatempo Metodo Ancestrale
Cantine Riunite
4
4,99
Fiero Nero Lambrusco Scuro
Cavicchioli
4
4,99
Casalguerro – Fiorfiore Coop
Cleto Chiarli
4
5,5
Assolo Reggiano
Medici Ermete e Figli
4
5,9
Giuseppe Verdi
Ceci
4
5,98
Giuseppe Verdi Luxury Edition
Ceci
4
6,18
Il Parmigiano
Ariola Vigne e Vino
4
3,69
Reggiano Dolce
Medici Ermete e Figli
4.5
5,05
Otello
Ceci
4.5
6,49
Pjafoc
Cantine Virgili Luigi
4.5
6,5
Marcello
Ariola Vigne e Vino
4.5
7,56
Otello Etichetta Nera
Ceci
4.5
7,9
Forte Nero
Medici Ermete e Figli
5
2,99
Terra Calda
Ca’ De Medici
5
6,3
Lirico Rio – Fondazione Luciano Pavarotti
Cantina Sociale di San Martino in Rio
5
7,5
*Degustazione a cura della redazione di Vinialsuper.it: Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 3
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 5
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 2
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 1
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 4
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori la degustazione 8 1
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori grafico denominazioni
Lambrusco al supermercato migliori e peggiori tipologia
migliori lambrusco al supermercato cestelli assegnati da vinialsuper
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Vino in promozione al supermercato da Tigros festa del vino con 50 etichette
Vino in promozione protagonista sui volantini dei supermercati. In particolare è Tigros ad accendere la luce, con una vera e propria “Festa del vino” che apre le danze a 50 etichette in offerta, in vetrina.
Sono diversi i vini quotidiani dall’ottimo rapporto qualità prezzo: per citarne alcuni quelli della linea Notte Rossa, il Chianti Docg Collezione Oro Piccini oppure il Gutturnio Riserva Doc Bollo Rosso della Cantina Valtidone, vino abbonato ai 5 cestelli Vinialsuper e raramente in promozione, a differenza di molti altri prodotti della cooperativa piacentina, premiata “Miglior cantina Gdo” 2018 dalla nostra testata.
Piuttosto corposa anche l’offerta di Bennet sul volantino “L’arte dei sapori”. In generale, tra i soliti “volti noti” spunta il Verdicchio di Matelica Docg Cambrugiano prodotto da Belisario, da Iperal e da Tigros. Uno tra i migliori vini bianchi presenti in Gdo.
Infine, segnaliamo l’iniziativa di Ipercoop “Prodotti in Lombardia”. Per provare “il buono del territorio” in materia di vino (e non solo) la cooperativa propone un 20% sull’intera gamma di alcuni produttori “Doc” di Oltrepo’, Franciacorta, Valtenesi e Valtellina.
Tra questi anche l’Azienda agricola biologica dell’Oltrepò pavese Quaquarini, la prima azienda ad aggiudicarsi nel 2016 il riconoscimento “Miglior Cantina Gdo”, secondo la nostra redazione. Buona spesa!
Nessun volantino attivo
Volantino A&O, dal 21 settembre al 2 ottobre – “Fantasia di offerte” Spumante Müller Thurgau Durello Maximilian I: 2,99 euro (3 / 5)
Dolcetto Langhe Doc Barone Stabilini: 2,99 euro (3 / 5)
Freschello bianco frizzante: 1,99 euro (3 / 5)
Salice Salentino Le Vie dell’Uva: 2,99 euro (3 / 5)
Lambrusco di Modena secco Le Vie dell’Uva: 1,49 euro (3 / 5)
Bonarda Le Vie dell’Uva: 2,29 euro (3 / 5) (3 / 5)
Chardonnay Le Vie dell’uva: 2,49 euro (3 / 5)
Spumante Prosecco Le Vie dell’Uva: 4,90 euro (3 / 5)
Spumante Müller Thurgau Le Vie dell’Uva: 3,69 euro (3 / 5)
Volantino Bennet, dal 24 settembre al 4 ottobre – “L’arte dei sapori” Valpolicella Classico Doc Bolla : 3,90 euro (3,5 / 5)
Teroldego Doc Arei Concilio: 3,60 euro (3,5 / 5)
Trentino Doc Pinot Nero Mastri Vernacoli Cavit: 3,90 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo Doc Bío Terre da vino: 6,50 euro (3,5 / 5)
Freisa Monferrato Doc I somelieri: 2,80 euro (3 / 5)
Dolcetto Langhe Doc Cantina Clavesana: 2,90 euro (4,5 / 5)
Dolcetto d’Ovada Doc Terre da vino: 2,90 euro (3 / 5)
Barbera d’Asti Docg Raggi di bosco Terre da vino: 4,30 euro (3,5 / 5)
Ruchè Castagnole Monferrato Docg Bersano: 4,50 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg Terre del Barolo: 11,90 euro (3,5 / 5)
Bonarda Oltrepò Pavese Doc Quaquarini : 2,90 euro (4 / 5)
Sassella Valtellina Nera: 7,90 euro (5 / 5)
Gutturnio frizzante Doc Colli Piacentini Bacchini: 2,80 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Val di Mezzo Sartori: 6,40 euro (4 / 5)
Nobile Montepulciano Docg Poggio ai Massi: 4,90 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg campana Melini: 3,20 euro (3 / 5)
Chianti Riserva Docg Nipozzano Frescobaldi: 9,90 euro (5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc Banfi: 8,50 euro (4,5 / 5)
Lacrima di Morro D’alba Moncaro: 4,30 euro (3,5 / 5)
Vipra Rossa Igt Bigi: 3,60 euro (3,5 / 5)
Susumaniello Salento Igt Velarino Botter: 3,40 euro (4 / 5)
Syrah Tarantino Igt Notte Rossa: 3,60 euro (4 / 5)
Primitivo Bío Notte Rossa: 4,90 euro (5 / 5)
Nero d’Avola Barone Lopresti: 1,90 euro (3 / 5)
Cannonau Riserva Il Muto Montespada: 5,30 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau frizzante Vigneti delle Dolomiti Cavit: 2,99 euro (3,5 / 5)
Alto Adige Doc Gewurztraminer Cantina di Bolzano: 6,90 euro (4 / 5)
Sauvignon Feudi di Romans: 5,80 euro (3,5 / 5)
Roero Arneis Docg Teo Costa: 5,40 euro (5 / 5)
Lugana Doc Villa borghetti cantine Pasqua: 4,50 euro (3,5 / 5)
Pignoletto Biologico Righi: 2,90 euro (3,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg Il Palagio: 4,30 euro (4 / 5)
Passerina Igt De Angelis: 2,70 euro (3,5 / 5)
Frascati superiore Doc RegilioTenuta di Pietra Porzia: 3,90 euro (4 / 5)
Falanghina del Sannio Feudi di San Gregorio: 6,59 euro (5 / 5)
Bianco Anthilia Donna Fugata: 5,90 euro (5 / 5)
Vermentino di Sardegna Sella&Mosca: 3,70 euro (3,5 / 5)
Spumante Trento Doc Rotari: 6,80 euro (5 / 5)
Prosecco millesimato Tenimenti Civa: 4,90 euro (3,5 / 5)
Prosecco Asolo extra brut Dalbello: 5,40 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Rocca del Doge: 4,30 euro (3 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Rive di Colbertaldo: 6,30 euro (4 / 5)
Cartizze Docg Caval: 8,90 euro (4 / 5)
Spumante Ribolla Tenimenti Civa: 4,90 euro (4 / 5)
Spumante Millesimato extra dry Galassi: 2,50 euro (3 / 5)
Franciacorta Docg Catturich: 7,90 euro (5 / 5)
Spumante Brut Metodo classico Tenuta San Zeno: 8,70 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Docg Saten Castelfaglia: 10,90 euro (5 / 5)
Spumante Metodo Classico Santa Cristina: 6,50 euro (4 / 5)
Volantino Carrefour Market, dal 29 settembre all’8 ottobre – “Gustati una nuova esperienza di spesa” Garzellino Bianco Frizzante Secco o Amabile: 1,55 euro (3 / 5)
Nero d’Avola, Grecanico, Vermentino o Shiraz Le Morre: 2,99 euro (3 / 5)
Champagne Pommery Brut: 22,90 euro (4 / 5)
Volantino Carrefour Market, dal 29 settembre all’8 ottobre – “La stagione della convenienza” Garzellino Bianco Frizzante Secco o Amabile: 1,55 euro (3 / 5)
Nero d’Avola, Grecanico, Vermentino o Shiraz Le Morre: 2,99 euro (3 / 5)
Gutturnio Colli Piacentini Doc Valtidone: 2,39 euro (3,5 / 5)
Champagne Pommery Brut: 22,90 euro (4 / 5)
Volantino Carrefour, dal 29 settembre all’8 ottobre – “Sconti 30, 40 e 50” Prosecco Bio Doc Villa Del Re: 2,99 euro (3 / 5)
Montepulciano o Trebbiano d’Abruzzo La Calenzana: 1,99 euro (2,5 / 5)
Lambrusco Sorbara o Grasparossa Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Primitivo Salento Igt Donna Marzia Tenute Conti Zecca: 3,29 euro (4 / 5)
Etna Rosso Barone Bernaj: 3,29 euro (4 / 5)
Barbera Monferrato Doc Capetta: 3,49 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Grillo Sicilia Doc Settesoli: 3,49 euro (4 / 5)
Vermentino Sardegna Aragosta: 3,59 euro (3,5 / 5)
Trentino Doc Muller Thurgau Mezzacorona: 3,99 euro (3,5 / 5)
Volantino Coop, dall’1 al 14 ottobre Montepulciano, Trebbiano o Cerasuolo Doc Rocca Ventosa, Cantina Tollo: 40% (3,5 / 5)
Orvieto Doc Altarupe, Vini Nistri: 40% (3,5 / 5)
Spumante Prosecco Valdobbiadene Docg, Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Bigi: 40% (4,5 / 5)
Volantino Conad, dal 1 all’11 ottobre – “Scelte di benessere” Barbera d’Alba Doc Superiore Miniato: 4,49 euro (3,5 / 5)
Cabernet Doc Cantine Colli Euganei: 2,99 euro (3 / 5)
Sicilia Doc Nero d”Avola Rapitalà: 3,99 euro (3,5 / 5)
Negroamaro Salento Rosso o Rosato Li Tamarici: 2,99 euro (3 / 5)
Terre Siciliate Igt Corvo: 3,99 euro (3,5 / 5)
Volantino Crai, dall’1 al 14 ottobre Ca d’Archi Bianco, Santa Margherita: 3,79 euro (3,5 / 5)
Merlot Cantina di Soave: 2.89 euro (3 / 5)
Barbera d’Asti Tenuta la Pergola: 2,99 euro (4 / 5)
Vino in brik Castellino, Caviro: 1,39 euro (5 / 5)
New Volantino Despar, fino al 7 ottobre Prosecco Valdobbiadene Docg Extra Dry Tramiol: 5,99 euro (3,5 / 5)
Cortese, Dolcetto o Barbera Monferrato Ca’ De Lion: 4,49 euro (3 / 5)
Bardolino Doc Tenuta Tosinori: 3,49 euro (3,5 / 5)
Langhe Favorita Cascina Ciapat: 4,25 euro (4 / 5)
Volantino Esselunga, dal 23 settembre al 3 ottobre Soave Classico Doc Cantina di Soave: 2,29 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Bianco d’Alcamo Rapitalà: 3,90 euro (4,5 / 5)
Prosecco Corte della Fratessa: 3,74 euro (3 / 5)
Barbera d’Asti Docg Villa Rustica: 2,74 euro (3 / 5)
Lambrusco Reggiano L’Olma Cantine Riunite: 2,44 euro (3,5 / 5)
Volantino Famila, dal 1 al 14 ottobre – “Sapori Regionali” Nebbiolo d’Alba Terre da Vino: 5,48 euro (3,5 / 5)
Bonarda Oltrepò Pavese Le Cascine: 2,19 euro (2,5 / 5)
Langhe Doc Arneis La Ronchi: 3,19 euro (3 / 5)
Barbera d’Asti Docg Barone Stabilini: 2,99 euro (3 / 5)
Vino Sangue di Giuda Broni: 2,99 euro (3 / 5)
Colli Piacentini Gutturnio Doc Vicobarone: 2,29 euro (3,5 / 5)
Prosecco Tosti: 3,80 euro (3,5 / 5)
Ruchè di Castagnole Monferrato Morando: 6,78 euro (5 / 5)
Spumante Moscato La Versa: 3,85 euro (3,5 / 5)
Volantino Famila, dal 1 al 14 ottobre – “Grandi Sconti”
Prosecco Valdo Marca Oro: 4,59 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Mezzacorona: 3,45 euro (4 / 5)
Morellino di Scansano Docg La Mora Cecchi: 4,35 euro (4 / 5)
Chianti Docg Cecchi: 3,69 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Treviso La Gioiosa: 2,89 euro (3 / 5)
Barbera Vivace Fontanafredda: 3,48 euro (4 / 5)
Volantino Gulliver, dal 24 settembre al 7 ottobre – “Sconto 30, 40 e 50” Bonarda Frizzante Doc Giorgi: 4,39 euro (3,5 / 5)
Pinot Nero Frizzante Giorgi: 5,39 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc F.lli Giacosa: 5,99 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg F.lli Giacosa: 14,49 euro (3,5 / 5)
Ortrugo Doc Spumante Unico Valtidone: 3,99 euro (3,5 / 5)
Pigato Doc o Vermentino Doc Ingauni: 6,99 euro (3 / 5)
Pinot Nero Doc o Bonarda Torrevilla: 3,29 euro
Spumante Pinot Nero Extra Dry Le Bollè: 2,99 euro (3 / 5)
Grignolino d’Asti o Dolcetto d’Alba Duchessa Lia: 3,98 euro (3,5 / 5)
Roero Arneis Docg F.lli Giacosa: 5,19 euro (3,5 / 5)
Malvasia Frizzante Secca Bonelli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc Il Baluardo Grasparossa: 2,99 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Bolla: 4,49 euro (4,5 / 5)
Cartizze Docg Col del Sol: 11,49 euro (3,5 / 5)
Bonarda Doc, Pinot Grigio La Diana Giorgi: 2,99 euro (3,5 / 5)
Bonarda Doc Bio Quaquarini: 4,19 euro (5 / 5)
Dolcetto Piemonte Doc Clavesana: 3,49 euro (3,5 / 5)
Gavi Docg Primi Grappoli Produttori del Gavi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Trebbianino Doc Frizzante Bonelli: 2,99 euro (4 / 5)
Gutturnio Doc Valtidone: 2,79 euro (3,5 / 5)
Vino Rosso o Bianco Corvo: 4,29 euro (3,5 / 5)
Est!Est!Est! di Montefiascone Bigi: 3,19 euro (3,5 / 5)
Prosecco Extra Dry Docg Col del Sol: 6,49 euro (3,5 / 5)
Volantino Il Gigante “Sottocosto”, dal Chianti Colli Senesi Poggio Stella: 1,97 euro (5 / 5)
Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, Porta Leone: 4,79 euro (3,5 / 5)
Bonarda o Riesling Electum Est, Pastori: 1,99 euro (1 / 5)
Ortrugo o Gutturnio frizzante Doc Ca dei signori, Cantine Campana: 2,29 euro (3 / 5)
Barbera, Grignolino, Dolcetto, Cortese, Chardonnay del Piemonte Doc, Cantina di Rosignano: 2,49 euro (3 / 5)
Grillo o Nero d’Avola Sicilia Doc, Fazio: 2,99 euro (3,5 / 5)
Volantino Iperal, dal 23 settembre al 6 ottobre – “Sconti dal 30 al 50” Prosecco Docg Carpenè Malvolti: 5,59 euro (5 / 5)
Chianti Docg Rubentino: 2,60 euro (3 / 5)
Lambrusco Sorbara Cavicchioli: 2,29 euro (3,5 / 5)
Lugana Dop Ca’ Maiol: 6,25 euro (4,5 / 5)
Vini Maschio Assortiti: 2,35 euro (3 / 5)
Vini Il Gaggio: 1,35 euro (0,5 / 5)
Vini d’Abruzzo Dop Citra Terramare: 2,40 (3,5 / 5)
Verdicchio Cambrugiano: 10,15 euro (5 / 5)
Volantino Iper La grande i, dal 25 settembre al 4 ottobre – “Grande Raddoppio” Lambrusco Reggiano Valle Scura Grandi Vigne: 3,20 euro (3,5 / 5)
Rosso di Toscana Igt I gelsi: 2,69 euro (3 / 5)
Terre Siciliane Igt Inzolia o Nero d’Avola Colomba Platino: 6,99 euro (5 / 5)
Vipra Rossa, Bianca o Rosa Bigi: 3,45 euro (3,5 / 5)
Piemonte Rosso Doc San Silvestro: 6,99 euro (3,5 / 5)
Custoza, Soave o Bardolino Cadis: 2,90 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Superiore La Sorte: 4,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Piccini: 2 pezzi 4,99 euro (3,5 / 5)
Gutturnio, Ortrugo o Malvasia Le Ghiaie del Tidone: 2 pezzi 4,39 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino o Passerina Spinelli: 2 pezzi 3,99 euro (3,5 / 5)
Barbera Oltrepò Pavese Doc Il Feudo: 2 pezzi 3,79 euro (2 / 5)
Prosecco Doc Corte dei Rovi: 4,49 euro (3 / 5)
Vermentino di Sardegna Spumante Doc o Vermentino di Gallura Docg Pedres: 4,79 euro (3,5 / 5)
Sangiovese, Montepulciano o Pignoletto Galassi: 2,29 euro (3,5 / 5)
Merlot Veneto Poggi dei Vigneti: 2 pezzi 2,99 euro (2 / 5)
Ribolla Gialla Terre Nardin: 2 pezzi 5,39 euro (3,5 / 5)
Aragosta Frizzante o Vermentino Santa Maria La Palma: 2 pezzi 3,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Modena Corterosa Chiarli: 2 pezzi 4,59 euro (3,5 / 5)
Asolo Prosecco Docg Gasparetto: 2 pezzi 7,99 euro (3,5 / 5)
Volantino IperCoop, fino al 7 ottobre Chianti Docg Le Chiantigiane Loggia del Sole: 1+1 5,79 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg Terre da Vino: 4,99 euro (3,5 / 5)
Solegro Frizzante: 1+1 1,99 euro (1 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Marca Oro Valdo: 4,29 euro (3,5 / 5)
Volantino IperCoop, fino al 14 ottobre – “Prodotti in Lombardia” Sconto 20% vini Terre d’Oltrepò (3,5 / 5)
Sconto 20% vini Quaquarini (5 / 5)
Sconto 20% vini Torrevilla (5 / 5)
Sconto 20% vini Il Montù (3,5 / 5)
Sconto 20% vini Nino Negri (5 / 5)
Sconto 20% vini Triacca dalla Mia Vigna Valtellina (5 / 5)
Sconto 20% vini Civielle – Cantine della Valtenesi e della Lugana (3,5 / 5)
Volantino Mercatò Big, dal 29 settembre al 4 ottobre – “Sconti fino al 50” Langhe Rosso Doc Mainerdo: 2,99 euro (3 / 5)
Barbera d’Alba Superiore Terre da Vino: 4,90 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Villa Miazzi: 4,28 euro (3,5 / 5)
Solegro Frizzante Vari Tipi: 0,99 euro (1 / 5)
Grignolino Doc Araldica: 2,24 euro (3 / 5)
Vini Vari Tipi Feudo del Principe: 2,58 euro (3 / 5)
Volantino Pam, dal 28 settembre all’8 ottobre – “Sotto Prezzo” Chianti Docg Rifugio del Vescovo: 2,39 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Frizzante Igt Perle Fini Piera Martellozzo: 2,19 euro (3,5 / 5)
Vermentino Terre Siciliane Colle del Sole Natale Verga: 2,49 euro (3 / 5)
Nessun volantino attivo
Volantino Tigros, dal 30 settembre al 13 ottobre – “Sotto Costo” Vini il Gaggio: 0,99 euro (0,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Bolla: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Collezione Oro Piccini: 3,89 euro (5 / 5)
Spumante Extra Dry Canel: 2,39 euro (3,5 / 5)
Spumante Muller Thurgau Maximilian I: 2,69 euro (3 / 5) Franciacorta Docg Pas Dosè Solive: 11,90 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Rive di Colbertaldo: 6,90 euro (4 / 5)
Oltrepò Pavese Metodo Classico San Zenom Zonin: 6,90 euro (3,5 / 5)
Pinot Nero, Riesling, Lagrein Erste Neue: 6,90 euro (4,5 / 5)
Ribolla Gialla Doc, Pinot Grigio Colli di Poianis: 5,90 euro (4 / 5)
Sauvignon Doc Civa: 5,90 euro (4 / 5)
Friuliano Doc Civa: 5,90 euro (4 / 5)
Pinot Grigio Civa: 5,90 euro (3,5 / 5)
Bardolino Doc Almorano: 2,90 euro (3,5 / 5)
Teroldego Rotaliano Mezzacorona: 3,99 euro (4 / 5)
Amarone Valpolicella Sartori: 14,99 euro (5 / 5)
Barbera d’Asti Docg Conti Buneis: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vini Le Vie Del Canto: 2,99 euro (3 / 5)
Lugana Dop Bio Perla del Garda: 7,90 euro (4 / 5)
Vini Le Cascine: 1,99 euro (2,5 / 5)
Bonarda amabile Doc Tralci: 2,90 euro (1,5 / 5)
Rosso di Valtellina Casa Vinicola Nera: 4,39 euro (4,5 / 5)
Cortese o Monferrato Chiaretto Doc Capetta: 2,99 euro (3 / 5)
Dolcetto d’Alba Doc Duchessa Lia: 4,49 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo Doc Langhe Versi divini: 4,90 euro (3,5 / 5)
Barbaresco Docg Ricossa: 8,90 euro (4 / 5)
Gattinara Docg Cantina Sociale Gattinara: 10,90 euro (4 / 5)
Lambrusco Igp Marcello Ariola: 4,49 euro (4,5 / 5)
Lambrusco Chiarli Grasparossa: 2,65 euro (3,5 / 5)
Pignoletto Reno Doc Righi: 2,59 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Riserva Doc Valtidone Bollo Rosso: 5,90 euro (5 / 5)
Chianti Colli Fiorentini Uggiano: 2,89 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg La Mora Cecchi: 3,99 euro (4 / 5)
Bolgheri Doc Sabbiato Sensi: 7,90 euro (3,5 / 5)
Toscana Igt Merlot Uggiano Pietraia: 14,90 euro (4,5 / 5)
Gutturnio Frizzante Doc Cantagallo Valtidone: 3,90 euro (4 / 5)
Vernaccia San Gimignano Docg Giglio Del Duca: 3,49 euro (3,5 / 5)
Sangiovese Toscana Igt Collegonzi: 11,90 euro (4 / 5)
Linea Vini Notte Rossa: 3,49 euro (5 / 5)
Primitivo di Manduria Diodoro o Malvasia Salento o Negroamaro: 6,90 euro (4 / 5)
Negroamaro Salento Igt Mottura o Nero di Troia: 2,99 euro (3,5 / 5)
Linea vini Spinelli Rue di Piane: 2,39 euro (3,5 / 5)
Verdicchio di Matelica Docg Cambrugiano, Belisario: 11,90 euro (5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Casalfarneto: 3,89 euro (3,5 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Doc Belisario: 4,99 euro (5 / 5)
Rosso di Montefalco Doc Terre della Custodia: 5,99 euro (4 / 5)
Orvieto Doc, Est!Est!Est! di Montefiascone Laurum: 2,99 euro (3 / 5)
Rosè Bello di Puglia Igt o Primitivo Pietre del Sole: 2,29 euro (3 / 5)
Susumaniello Igp Cantine Paolo Leo: 3,90 euro (4 / 5)
Falanghina del Sannio Doc, Fiano o Greco di Tufo Borgo San Michele: 4,90 euro (3,5 / 5)
Aglianico Sannio Dop La Guardiense: 3,49 euro (4 / 5)
Cirò Rosso o rosato Doc Caparra & Siciliani: 2,99 euro (4,5 / 5)
Aglianico del Vulture Dop Baliaggio Cantine di Venosa: 3,49 euro (4 / 5)
Etna Rosso o bianco Doc Camporè: 6,90 euro (3,5 / 5)
Grillo Sicilia Doc, Syrah o Nero d’Avola Feudo Arancio: 3,99 euro (4 / 5)
Nerello Mascalese Igt o Catarratto Nuttata: 2,39 euro (3 / 5)
Nero d’Avola Doc o Chardonnay Zibibbo Fatascià: 2,79 euro (3 / 5)
Cannonau Sardegna Doc Cerasio Pedres: 9,90 euro (4 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Thilibas Pedres: 9,90 euro (4 / 5)
Monica di Sardegna, Cannonau o Vermentino Dolianova: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Doc Oghe Delogu: 5,90 euro (3,5 / 5)
New Volantino Unes/U2, dal 23 settembre al 6 ottobre – “Grandi Marche Piccoli Prezzi” Soave Classico Doc Sartori: 2,59 euro (3,5 / 5)
Prosecco Extra Dry Bellussi: 6,59 euro (4,5 / 5)
Grignolino d’Asti Doc La Ghironda: 2,69 euro (3 / 5)
Vino rosso, bianco o rosato Terre Fredde: sconto 40% (3,5 / 5)
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Migliori vini al supermercato 2021 di Vinialsuper 1
Torna puntuale la classifica dei Migliori Vini al Supermercato di Vinialsuper.it, che incorona Settesoli “Miglior cantina Gdo” 2021. Quest’anno, la competizione ha riguardato un numero record di campioni, giunti da tutta Italia e degustati rigorosamente alla cieca dalla redazione.
In un momento difficile per il vino italiano, a causa dell’emergenza Covid-19, l’attività di Vinialsupermercato.it non si è fermata neppure per un istante ed è rimasta fedele ai propri canoni editoriali.
“Siamo sempre al fianco dei clienti dei supermercati – dichiara il direttore di Vinialsupermercato.it, Davide Bortone – guidandoli con il nostro sguardo più che mai critico nella scelta dei tanti vini presenti a scaffale, cercando di ‘educare’ sempre più palati ai vini di qualità”.
“La scelta della migliore cantina Gdo 2021 – continua Bortone – è stata anche quest’anno complicata. Sono sempre più, infatti, le cantine che operano con grande coscienza e rispetto delle Denominazioni del vino italiano, in un canale dominato troppo spesso dalla corsa al ribasso dei prezzi, e quindi della qualità, come quello della Grande distribuzione”.
“I vini di Settesoli – continua il direttore di Vinialsupermercato.it – parlano della Sicilia in maniera chiara e diretta e contribuiscono, in larga scala, alla crescita del brand regionale. Anche grazie a cantine cooperative come Settesoli, la Sicilia sta diventando un ‘marchio’ sempre più riconosciuto dai consumatori, compresi quelli attenti alla produzione biologica“.
Più in generale, la classifica dei Migliori Vini al supermercato 2021 di Vinialsuper.it vede ben rappresentate diverse regioni, dall’Alto Adige alla Sicilia, passando per Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria.
In classifica solo i vini in grado di aggiudicarsi, nella degustazione alla cieca, da 4.5 a 5 “cestelli della spesa”, la speciale scala di valutazione del vino in vendita al supermercato ideata da Vinialsuper.
Tutti vini che fanno dell’ottimo rapporto qualità prezzo, nonché del rispetto della tipicità delle uve e dei territori di produzione, il loro punto forte. Ecco dunque l’elenco dei migliori vini in vendita nella grande distribuzione italiana, secondo il giudizio della redazione di Vinialsuper (Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti, Gabriele Rocchi).
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania 3
Premiazione online per “I migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania“. L’esito del tasting, che ha coinvolto 15 esperti da altrettanti Paesi, sono stati annunciati ieri dal German Wine Institute (DWI) in un video messaggio della Managing director Monika Reule. Una soluzione alternativa al “live” della Prowein Trade Fair 2020, rimandata al 2021 per via dell’emergenza Covid-19.
Nella categoria “Spumanti”, la giuria ha selezionato il Pinot nero Rosé Brut 2017 dalla tenuta Wilhelmshof a Siebeldingen, Pfalz. Secondo posto per il Pinot Nero Rosé Brut di Eymann a Gönnheim, Pfalz, seguito da Le Grand Rosé Extra Brut 2015 di Schloss Sommerhausen, nella cittadina di Sommerhausen, in Franconia.
Tra i produttori di vino rosato, Braunewell-Dinter di Essenheim in Rheinhessen è stato insignito del premio “Miglior rosé” per il suo “der Rosé“. Al secondo posto il Rosé Fumé 2018 di Weingut Dr. Heger a Ihringen, Baden. Medaglia di bronzo per Johanninger di Biebelsheim, in Assia Renana (Rheinhessen), per i suoi Spätburgunder e Frühburgunder Rosé ottenuti dal vigneto Kreuznacher Junker.
“Quest’anno – spiega Monika Reule – volevamo ottenere esattamente questo effetto sorpresa con il nostro focus sui rosé. Molti esperti, soprattutto all’estero, non sono ancora consapevoli di quanto lo stile dei vini rosati tedeschi sia cambiato negli ultimi anni”.
“Oggi – continua Reule – sono molto più motivati, pieni di carattere e sempre più presenti nel segmento premium. Vengono sempre più spesso proposti in abbinamento a menu eccellenti e non più percepiti esclusivamente come vini estivi”. Il DWI darà seguito alla campagna sui rosati “Made in Germania”, ovvero a “Drink Pink!“, a ProWein 2021.
Oltre ai tre vini vincenti e agli spumanti, la giuria ha selezionato i seguenti rosati tra i primi 20
Wine Region
Producer
Vintage
Category
Designation
Rosé Wines
Baden
Weingut Franz Keller
2019
Jeden Tag Rosé
Saignée
trocken
Franken
Divino Nordheim-Thüngersheim
2018
Pinot Noir Rosé
„Großes Gewächs“
trocken
Mosel
Margarethenhof – Weingut Weber
2018
Lambertus Spätburgunder
Pfalz
Weingut Darting,
2019
Spätburgunder Rosé
trocken
Pfalz
Weingut Karl Pfaffmann
2019
Merlot Rosé
trocken
Pfalz
Weingut Schenk-Siebert
2018
Grünstadter Spätburgunder Rosé – Fumé
trocken
Rheingau
Weingut
Meine Freiheit
2018
Spätburgunder Rosé Pride Edition
feinherb
Rheinhessen
Weingut Dackermann
2018
Pinot Noir Rosé
trocken
Rheinhessen
Weingut Alexander Flick
2019
Rosé
Flickwerk
trocken
Rheinhessen
Weingut Georg Gustav Huff
2019
Rosé
trocken
Rheinhessen
Weingut David Spies
2019
Merlot Rosé
feinherb
Rosé-Sparkling Wines
Pfalz
Wein- u. Sektgut Ernst Weisbrodt
2017
Pinot Rosé
brut
Rheingau
Wein- u. Sektgut Barth
Pinot Rosé
brut
Württemberg
Weingut Bernhard Ellwanger
2016
Muskat-Trollinger Rosé Schorndorfer Grafenberg
brut
migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania 4
migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania 3
migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania 2
migliori vini rosati e spumanti 2020 della Germania 1
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Circa sessanta produttori nazionali ed internazionali hanno animato la due giorni di “Viva la Vite” 2020 all’ex Aurum di Pescara. La manifestazione, giunta alla terza edizione il 16 e 17 febbraio, ha l’obiettivo di “valorizzare i vini artigianali e naturali“. Spazio anche allo Champagne.
Organizzazione sempre più ricca, a cura dell’omonima Associazione Culturale pescarese “Viva la Vite”. Ottima la risposta del pubblico ai banchi di assaggio, ma anche alle conferenze e ai laboratori che hanno visto protagoniste etichette italiane ed estere.
I MIGLIORI ASSAGGI A VIVA LA VITE 2020
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva 2015, Praesidium Praesidium si conferma un punto fermo a livello regionale delle filiere naturali. L’azienda ha sede a Prezza (l’Aquila). Le sue coltivazioni sono esclusivamente biologiche per il tramite del sovescio e del favino. In degustazione il Montepulciano Doc Riserva 2015.
Dalla macerazione a contatto con le bucce delle uve Montepulciano d’Abruzzo e dal lungo periodo di maturazione nascono le Riserve, si tratta di vini rossi longevi e complessi. Il 2015 degustato, seppur ancora giovane, appare già ben delineato grazie alla vinificazione con fermentazione spontanea in botti di acciaio e macerazione di 12 giorni.
Affinamento di circa 24 mesi in botti di rovere di Slavonia. Ulteriori 6 mesi in bottiglia. Al naso profumi che ricordano la frutta rossa matura con note speziate e balsamiche. Al palato è un vino avvolgente, caldo, con tannino amalgamato nella massa e con un ottima persistenza. Sarebbe interessante degustarlo tra qualche anno.
Montepulciano d’Abruzzo Doc 2016, Amorotti Azienda ubicata a Loreto Aprutino, notoriamente famosa per le celebri produzioni dell’azienda agricola Valentini. Caratteristica dell’azienda risiede nell’ utilizzo di soli cristalli di rame e zolfo, con esclusione di diserbanti e concimi chimici.
Abbiamo degustato la produzione di Montepulciano annata 2016. Alla vista il vino si presenta rosso rubino; e al naso invaso da chiari profumi di frutta rossa ben matura, riempie la bocca per la sua pienezza ed il suo corpo con evidenti sfumature fruttate e minerali. Un vino artigianale di grande prospettiva.
Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2018, Nic Tartaglia
Azienda estesa per una decina di ettari presso Alanno (Pescara). Produzioni sincere e senza fronzoli, potremmo definirli “come natura crea”. In degustazione abbiamo scelto il Cerasuolo d’Abruzzo Doc vendemmia 2018.
Caratteristico il suo colore rosato di media intensità, al naso gradevoli note di frutta sia bianca che rossa, in particolare pesche ed amarene. In bocca di buona morbidezza ed intensità.
Si potrebbe ben accompagnare a preparazioni che prevedano anche l’utilizzo di pomodoro, ad esempio brodetti di pesce non molto elaborati del vastese oppure pizza.
Spumante Metodo classico Brut Nature Rosé Viktorija, Slavcek Ci spostiamo virtualmente in Slovenia, su una produzione “Triple A”. Azienda condotta da Franc Vodopivec. Questo spumante viene realizzato con i vitigni Rebosco 90% e Merlot 10%. La macerazione per 6 ore con le bucce, fermentazione spontanea in contenitori di acciaio e affinamento negli stessi per 1 anno sulle fecce fini.
La vendemmia successiva avviene con rifermentazione in bottiglia con mosto fresco di Merlot proveniente dalla stessa vigna. Sboccato dopo circa 7/8 mesi con una piccola aggiunta dello stesso vino.
Un classico vino spumante rosato, dal naso marcatamente fruttato a tratti vinoso. In bocca il sorso è fresco e minerale. Lo immaginiamo di facile abbinamento con pesce, crostacei e salumi. Azienda che merita senz’altro una sosta.
Trebbiano d’Abruzzo Doc 2018, Azienda Agricola Santoleri
Siamo a Guardiagrele (CH), più precisamente in località Crognaleto, azienda ora diretta da Giovanni Santoleri che oltre alle produzioni vitivinicole cura anche delle eccellenti produzioni di farine ed oli. I cicli naturali della vigna sono alla base della filosofia per la realizzazione di ottimi vini.
Il Trebbiano d’Abruzzo doc 2018 degustato si presenta alla vista giallo paglierino ed al naso fruttato e floreale, si distingue in modo marcato l’acacia. In bocca il vino risulta sin da subito armonico e con una punta di sapidità non invadente. Un vino di corpo ed armonico reso elegante anche da una giusta freschezza.
Montepulciano d’Abruzzo Doc 2008, Azienda Agricola Santoleri
Altra produzione dell’azienda di Santoleri in rassegna a Viva la Vite 2020 di Pescara: sotto i riflettori il vitigno principe della regione, dodici anni trascorsi ma questo Montepulciano è ancora longevo.
Il suo colore rosso rubino invita ad una lunga bevuta, confermata in bocca grazie ad un gusto pieno, con un tannino ancora equilibrato e con alcuni piacevoli sentori conferiti dal legno, anticipati in precedenza all’olfatto, vaniglia su tutti.
Annata difficile quella 2008 a causa delle insistenti piogge ma che in tal caso ha messo in risalto tutte le potenzialità del nobile vitigno abruzzese. Una certezza regionale, da provare anche gli altri prodotti dell’azienda.
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