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Albino Piona è Cantina dell’anno Nord Italia per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024


È Albino Piona la Cantina dell’anno Nord Italia per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it (disponibile a questo link). Non solo: il suo Custoza Doc 2020 “Crea Macerato” è Miglior Orange wine / Macerato italiano 2024, con un punteggio di 94/100 assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca. La famiglia Piona tramanda una passione incondizionata per il mondo vitivinicolo dal lontano 1893, anno in cui un lungimirante e ambizioso Albino Piona iniziò a mettere le basi di un progetto che ancora oggi continua a vivere in Veneto, nelle terre del Custoza e del Bardolino, a Villafranca di Verona.
Silvio Piona, proprio in onore del padre, chiamò a sua volta Albino il suo primogenito.

È a lui che si deve la scelta di chiudere la trattoria aperta dal nonno, dedicandosi esclusivamente alla produzione di vino, investendo in tecnologie sempre più all’avanguardia. Oggi sono 45 gli ettari di vigneti su cui può contare la quarta generazione della famiglia Piona, tra Sommacampagna, Valeggio, Sona e Villafranca. Un progetto sposato appieno dai figli di Albino, Alessandro e Massimo, che continuano a proporre un’idea di vino a “filiera corta”, nel rispetto dell’ambiente. Ogni aspetto, dalla raccolta del grappolo fino allo stoccaggio in magazzino del prodotto finito, si svolge all’interno della nuova cantina sita in località Palazzina di Prabiano.

Siamo in prossimità del Lago di Garda e delle sue colline moreniche, nel pieno della zona vitivinicola del Custoza: una delle più sottovalutate, a nostro avviso, dell’intero panorama vitivinicolo italiano. La qualità dei vini a firma di Albino Piona, premiati da questa edizione della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it, ne è una dimostrazione fulgida. Senza contare le grandi opportunità per l’enoturismo che potrebbero essere cavalcate dai vini Doc Custoza, nel segno di altre denominazioni locali, non ultima Bardolino.

ALBINO PIONA, UNA CANTINA “VERDE” TRA CUSTOZA E BARDOLINO

La filosofia produttiva della cantina Albino Piona è sintetizzabile con un colore: il verde. In vigna si opera il controllo delle erbe infestanti attraverso lavorazioni meccaniche, evitando l’utilizzo di diserbanti di origine chimica in modo da proteggere le api, il terreno e le falde acquifere sottostanti. Attraverso la “confusione sessuale” si blocca o riduce la riproduzione di parassiti dannosi per le coltivazioni, riducendo il numero delle larve. La cantina pratica inoltre la cosiddetta “Lotta integrata”, che prevede un’elevata diminuzione degli antiparassitari in vigna, cercando peraltro una linea comune sui trattamenti con gli altri produttori della zona.

Ogni fase di lavorazione e trasformazione dell’uva viene poi eseguita all’interno della cantina, grazie all’apporto di professionisti con competenze specifiche e macchinari e impianti all’avanguardia. In questo modo, la cantina Albino Piona riesce ad avere un controllo completo sul prodotto finale, ottenendo vini che la “rappresentano al 100%”, anche negli imballaggi per il confezionamento, rigorosamente in cartone certificato, che garantisca la provenienza da fonti gestite in maniera responsabile.

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Cantina Santadi è Cantina dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024


È Cantina Santadi la Cantina dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it (disponibile in prevendita a questo link).
Cantina di Santadi si trova nel Sulcis, nella zona sud-occidentale della Sardegna, a pochi chilometri dalle meravigliose spiagge e dune bianche di Porto Pino. Nata nel 1960, assume un nuovo un nuovo volto con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente, che ne solleva le sorti sino a renderla un vanto non solo per la Sardegna, ma per l’Italia intera. Il vitigno Carignano è da allora al centro del progetto enologico, senza tuttavia trascurare i vitigni a bacca bianca tradizionali della Sardegna come Vermentino, Nuragus e Nasco.

Il desiderio di imporsi sui mercati con qualità è dimostrato dall’arrivo a Cantina Santadi dell’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis, oggi compianto. Erano gli anni Ottanta. L’impronta lasciata dal creatore di vini icona dell’enologia italiana come Sassicaia, del Tignanello e del Solaia si fa ancora sentire a Santadi in vini come Terre Brune (primo vino barricato della Sardegna che in questa Guida si aggiudica 96/100, con l’annata 2019), Rocca Rubia, Noras, Araja, Grotta Rossa e Antigua, oltre che nei bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais e Latinia.

La cantina è presieduta dal 1976 da Antonello Pilloni, socio di Santadi dal 1974 e coadiuvato da un Cda che mira a dare all’azienda una forma «snella, dinamica e puntuale». Negli anni Duemila l’altra grande rivoluzione. Con l’obiettivo di produrre vini di maggior qualità viene costruito un moderno e funzionale laboratorio per le analisi, vengono implementati il reparto vinificazione, la sala barrique, il magazzino per il confezionato e vengono aggiunte una serie di vasche in cemento. Non viene mai dimenticato il rispetto e la tutela dell’ambiente e quest’ultima trance di lavori include un impianto fotovoltaico e un moderno depuratore. Cantina Santadi conta oggi 200 soci viticoltori che, insieme, coltivano 600 ettari di vigneto nell’areale del Sulcis.

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Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2024 di winemag.it: le cantine e i vini dell’anno


La Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2024 di winemag.it è finalmente disponibile per l’acquisto online. A partire da oggi, e per un periodo limitato di tempo, è possibile riceverla via mail in prevendita (basta cliccare qui). Si tratta dell’ennesima edizione da record per il prodotto editoriale di punta della nostra testata giornalistica indipendente, in termini di numero e qualità dei campioni iscritti e dei vini recensiti nelle tre categorie “Top 100 winemag.it“, “Vini consigliati winemag.it” e “Vini quotidiani winemag.it“. Di seguito un’anticipazione sulle Cantine italiane dell’anno e sui Vini italiani dell’anno menzionati nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024.

MIGLIOR CANTINA ITALIANA 2024

Cantina Santadi (Santadi, Sardegna)

MIGLIOR CANTINA NORD ITALIA 2024

Albino Piona (Custoza e Bardolino, Veneto)

MIGLIOR CANTINA CENTRO ITALIA 2024

Tenute Silvio Nardi (Montalcino, Toscana)

MIGLIOR CANTINA SUD ITALIA 2024

Vitis in Vulture (Vulture, Basilicata)

MIGLIOR CANTINA ITALIANA BIO 2024

Feudo Montoni (Agrigento, Sicilia)

CANTINA RIVELAZIONE ITALIANA 2024

Contrada Palui (Valpolicella, Veneto)

MIGLIOR IMBOTTIGLIATORE ITALIANO 2024

Dacastello Vini Pregiati (Alba, Piemonte)


VINI DELL’ANNO
GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI 2024 WINEMAG.IT

MIGLIOR VINO ITALIANO 2024

BARBARESCO DOCG OVELLO, CARLO GIACOSA (PIEMONTE)

MIGLIOR VINO BIANCO ITALIANO 2024

COSTA D’AMALFI DOC FURORE BIANCO 2022, MARISA CUOMO (CAMPANIA)

MIGLIOR VINO ROSSO ITALIANO 2024

MARCHE ROSSO IGT “FATJÀ”, TERRA ARGILLOSA (MARCHE)

MIGLIOR VINO ROSATO ITALIANO 2024

TERRE SICILIANE IGT NERELLO MASCALESE ROSATO BIOLOGICO 2022 “ROSA DI ADELE”, FEUDO MONTONI (SICILIA)

MIGLIOR SPUMANTE METODO CLASSICO ITALIANO 2024

VSQ METODO CLASSICO EXTRA BRUT “GIULIO F.56 – UNDERWATER”, AZ. AGR. FEDERICI (LIGURIA)

MIGLIOR SPUMANTE METODO ITALIANO / CHARMAT 2024

VALDOBBIADENE DOCG EXTRA DRY RIVE DI SOLIGO 2022 “MAS DE FER”, ANDREOLA (VENETO)

MIGLIOR VINO DOLCE ITALIANO 2024

COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA PASSITO 2016 “LE VIRTÙ DELLA PIOGGIA – SENSAZIONI D’INVERNO”, LA CONCHIGLIA – CLAUDIO TERZONI VINI

MIGLIOR SPUMANTE DOLCE ITALIANO 2024

FIOR D’ARANCIO COLLI EUGANEI DOCG DOLCE 2022, VIGNE AL COLLE (VENETO)

MIGLIOR ORANGE WINE / MACERATO ITALIANO 2024

CUSTOZA DOC 2020 “CREA MACERATO”, ALBINO PIONA (VENETO)

MIGLIOR PIWI ITALIANO 2024

VENEZIA GIULIA IGP BIANCO 2022 “ARCONI BIANCO”, TERRE DI GER (FRIULI VENEZIA GIULIA)

MIGLIOR VINO BIOLOGICO ITALIANO 2024

BIANCHELLO DEL METAURO DOC SUPERIORE 2020 “ANDY’20”, VALENTINO FIORINI (MARCHE)

MIGLIOR VINO VEGAN 2024

FRANCIACORTA DOCG BRUT VEGAN, QUADRA

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degustati da noi vini#02

Igt Colli di Salerno Fiano 2021 “Vale”, Viticoltori Lenza

L’Igt Colli di Salerno Fiano 2021Vale” di Viticoltori Lenza è uno dei vini bianchi presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Se tra i Colli di Salerno c’è una certezza, quella è appunto la cantina Viticoltori Lenza, che col suo Fiano (ma non solo) convince sempre più, di vendemmia in vendemmia.

“Vale” si presenta nel calice di un giallo paglierino intenso. Al naso agrumi, dalla buccia al succo, oltre a un tropicale intenso, di grande precisione e succulenza. Erbe della macchia mediterranea a fare da contorno e a rendere ancora più intrigante il bouquet.

Al palato il Fiano “Vale” rivela una bella tensione d’agrume, con ritorni di frutta esotica ed erbe aromatiche, sul filo conduttore della sapidità. Vino che sancisce, anzi consacra, la crescita assoluta della cantina guidata dall’appassionato vignaiolo Guido Lenza.

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degustati da noi vini#02

Veneto Igt Bianco 2020 “Origini”, Vigne al Colle

Il Veneto Igt Bianco 2020 “Origini” della cantina Vigne al Colle è uno dei vini presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it, nella particolare sezione dedicata ai “Vini macerati”. Giallo oro carico, per l’appunto, per questo macerato da uve Garganega e Moscato bianco non filtrato, che fermenta a contatto con le bucce, vinificato come un tempo.

Nasce a nord di Rovolon, su suoli vulcanici. Naso ampio, generoso, agrume e frutta esotica. Gran freschezza e sapidità, in allungo. Il Veneto Igt Bianco 2020 “Origini” della cantina Vigne al Colle è un vino che abbina una gran beva a una struttura poliedrica per l’abbinamento, mostrando tutte le potenzialità del micro terroir vulcanico di Rovolon, sui Colli Euganei.

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Etna Doc Rosso 2020 “deAetna”, Terra Costantino

L’Etna Doc Rosso 2020 “deAetna” di Terra Costantino è uno dei vini rossi presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. La prima azienda vinicola certificata biologica della denominazione (era il 2000), sfodera un Etna Doc Rosso di grande carattere e tipicità, dopo aver convinto anche con il proprio Etna Bianco, a sua volta in Guida. La quota del Nerello Mascalese nell’uvaggio è del 90%, saldata da un 10% di Nerello Cappuccio.

Il nettare si presenta alla vista di un rosso rubino. Naso e palato connotati da una tensione d’agrume pregevole, che ricorda l’arancia sanguinella. Il frutto si conferma croccante al palato. Premiata beva, freschezza e carattere “moderno” della denominazione etnea. Vino con ottime prospettive di allungo nel tempo.

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Taurasi Riserva Docg 2017, Vigne Guadagno

Il Taurasi Riserva Docg 2017 di Vigne Guadagno è uno dei vini presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Aglianico in purezza, che si riflette nel rubino intenso dai riflessi purpurei. Naso elegantissimo, succoso: ciliegia, fragolina di bosco, lampone, ribes maturo, ma anche mora selvatica.

Il tutto su un sottofondo fresco, che parla di sottobosco, di muschio, di mentuccia. In bocca un’ottima corrispondenza, in un quadro altrettanto elegante. Delizioso anche in allungo, il Taurasi Riserva Docg 2017 di Vigne Guadagno. Gran persistenza sull’agrume rosso che stuzzica tannini di prospettiva, già in cravatta. Vino all’inizio del suo lunghissimo percorso di vita.

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degustati da noi vini#02

Rosso Toscana Igt 2019 “La Historia d’Italia”, Conte Guicciardini

Il Rosso Toscana Igt 2019La Historia d’Italia” della cantina Conte Guicciardini è uno dei vini rossi presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Un’etichetta che tributa il politico, diplomatico e statista Francesco Guicciardini attraverso il Merlot e la sua espressione di Poppiano, casa natia di questa figura centrale nella storia d’Italia.

Premesse sufficienti per garantire un nettare che appaghi sotto ogni profilo, in particolar modo nel riflettere e combinare, l’anima e legante e al contempo golosa del vitigno bordolese. Alla vista, “La Historia d’Italia” si presenta di un Rubino intenso.

Frutto rosso protagonista al naso (ciliegia, lampone), terziari in sottofondo. Vino importantissimo al palato, strutturato, connotato da terziari che avvolgono la frutta e donano ulteriore slancio vitale a questa vendemmia 2019. Pregevole e centratissima la vena di sapidità che fa da filo conduttore al sorso, prima della chiusura freschissima, balsamica.

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degustati da noi vini#02

Recioto di Soave Doc 2018 “Suavissimus”, Nardello

Il Recioto di Soave Doc 2018Suavissimus” di Nardello è uno dei vini dolci presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. La cantina di Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona, mostra di avere una gamma profonda e di gran qualità, nel segno di un’interpretazione autentica del terroir di Soave.

Il Recioto 2018 “Suavissimus” si presenta alla vista di un giallo dorato. Al naso rivela una splendida espressione del frutto, in termini di ricchezza e precisione, unita a una freschezza conferita da note balsamiche. Ricordi di frutta matura e frutta secca ben avvolti da suadenti note di miele, sferzati da agrumi freschi e canditi. Sorso di gran concentrazione, eppure beva spasmodica per un vino giovanissimo, che non smetterà di sorprendere nel tempo.

Guida top 100 – 2023

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Lessini Durello Riserva Pas Dosé 2017 “Verde”, Fongaro

Il Lessini Durello Riserva Pas Dosé 2017Verde” di Fongaro è uno dei vini spumanti Metodo classico presenti nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Ancora una volta convince l’uva Durella in purezza lavorata da una cantine simbolo dei Monti Lessini, con base a Roncà (Verona). Alla vista, l’etichetta “Verde” si presenta di un giallo paglierino intenso, con riflessi oro.

Al naso agrume da vendere, ma anche crema, brioche a denotare la lisi, albicocca più che pesca. In bocca tipica espressione tesa della Durella, pienamente corrispondente e coerente col naso. Uno spumante Metodo classico di buona struttura, all’inizio della sua lunga vita ed evoluzione. Il Lessini Durello Riserva Pas Dosé 2017 “Verde” di Fongaro è, in definitiva, uno degli spumanti da conoscere per avvicinarsi alle punte di qualità dell’uva Durella.

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad agosto 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad agosto 2022? Ottavo appuntamento (di 12) con i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo tra le notizie del vino italiano. Iscriviti alla newsletter di winemag.it per non perderti neppure una news.

BACK TO 2022

RUBINELLI VAJOL MIGLIOR CANTINA ITALIANA 2023

Rubinelli Vajol è Cantina italiana dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023. Massimo riconoscimento di winemag.it per l’azienda agricola di San Pietro in Cariano, in Valpolicella.

https://www.winemag.it/rubinelli-vajol-cantina-italiana-dell-anno-2023-winemag-it/

KERNER, LA GRANDE CHANCE DELL’ALTO ADIGE

I migliori Kerner dell’Alto Adige: crescono ettari e popolarità. Degustazione di 26 etichette del Consorzio.

I migliori Kerner dell’Alto Adige: crescono ettari e popolarità

VENDEMMIA 2022 AL VIA IN SICILIA

Iniziata la vendemmia 2022 in Sicilia: la più lunga d’Italia, si concluderà sull’Etna. Le previsioni di Assovini.

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LE DOMANDE PER DIVENTARE MASTER OF WINE

Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine nel 2022? La lista dei quesiti presentati a 103 studenti ad Adelaide, Londra, Napa.

Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine nel 2022?

IL MALTEMPO FLAGELLA L’ITALIA

Maltempo: vigneti e campi distrutti nel Lazio e in Campania, Puglia e Sicilia. Perdite del raccolto fino all’80%, come nei giorni scorsi in Oltrepò pavese, in Lombardia.

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BANDO AL PROSECCO AUSTRALIANO, UN CASO INTERNAZIONALE

Prosecco australiano vietato in Nuova Zelanda, ira dell’Australia: «Chiesti chiarimenti». Esclusiva winemag.it. Business da 3,5 milioni di dollari in fumo dopo l’accordo tra Ue e governo neozelandese.

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ALTA LANGA, UNA VENDEMMIA DI ALTA QUALITÀ

Alta Langa Docg, alta qualità: iniziata la vendemmia 2022. Produttori concentrati sul Pinot Nero, poi sullo Chardonnay.

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LA GESTIONE DEL RISCHIO CLIMATICO

Siccità, nubifragi, grandine, Confagricoltura: «Gestione rischio climatico nel futuro agricoltura». «Necessario un nuovo approccio che comprenda la cura e la gestione del territorio, sfruttando anche l’intelligenza artificiale».

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BAROLO EN PRIMEUR FA IL BIS

Barolo En Primeur, l’asta benefica fa il bis a Grinzane Cavour. Nel 2021 raccolti oltre 660 mila euro, devoluti a 17 progetti no-profit.

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NASCE VERAISON GROUP SPA

Salvaterra, Progetti Agricoli e 4RU si uniscono in Veraison Group Spa. L’obiettivo è diventare uno dei principali player italiani del settore beverage.

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I 90 ANNI DEL CONSORZIO DELL’ASTI

Novant’anni di bollicine: inizia la festa del Consorzio dell’Asti.

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LO SPUMANTE SENZ’ALCOL SBARCA AL SUPERMERCATO

“Virgola Zero” Alcohol Free Sparkling, Dr. Fischer: da Esselunga un Riesling della Mosella senza alcol. Novità in assortimento che parla anche un po’ italiano: il produttore è l’altoatesino Martin Foradori (Hofstätter), non nuovo ai “vini dealcolati”.

“Virgola Zero” Alcohol Free Sparkling, Dr. Fischer: da Esselunga un Riesling della Mosella senza alcol

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Un mese a Natale 2022: brinda con i “Vini dell’anno” della Top 100 winemag.it

A un mese dalla data fatidica, il winelover inizia a pensare ai vini per Natale 2022. Qualche suggerimento utile arriva dalla Guida Top 100 Migliori vini italiano 2023 di winemag.it (puoi acquistarla a questo link). In particolare oggi ricapitoliamo i “Vini dell’anno”, ovvero quelli che ci hanno particolarmente colpito in occasione delle selezioni alla cieca. Enjoy!

VINO SPUMANTE DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

VINO BIANCO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

VINO ROSSO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023

VINO ROSATO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Il Cannonau di Sardegna 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è Miglior rosato italiano 2023

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degustati da noi news news ed eventi vini#02

Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023: ricevila in un clic

È finalmente disponibile la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Quinta edizione per il prodotto editoriale di punta della nostra testata giornalistica, quest’anno in vendita esclusivamente sul nostro portale (non più su Amazon Kindle, come nelle precedenti edizioni). La selezione delle etichette e il conseguente “ingresso” nella Guida 2023 è avvenuto tramite le consuete, rigorose sessioni di degustazione alla cieca. I campioni sono stati dapprima suddivisi per regione e/o denominazione e poi giudicati in due mesi di degustazioni, nel corso dell’estate 2022.

Passano gli anni, ma la linea editoriale della Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it resta fedele ai principi fondamentali che rendono così diversa la nostra quotidiana attività rispetto a quella di molte altre realtà. Guardandoci attorno, anzi, notiamo la decadenza senza fine di un settore aggrappato alla propria sopravvivenza più con le unghie e lo stomaco, che col cuore e l’anima.

Approcci superficiali, “marchette”, “compitini” e frasi fatte per compiacere questo o quel produttore, questo o quell’ufficio stampa, sono ormai la regola in un settore in cui ci presentiamo, ormai da anni, come mosche bianche. Un aspetto che ci viene sempre più riconosciuto dalle migliaia di lettori che ogni giorno leggono le nostre wine news, iscrivendosi alla nostra newsletter ed entrando, così, nel profondo della cronaca enologica italiana ed internazionale.

LA FILOSOFIA DELLA GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI 2023 – WINEMAG.IT

Non cambia, non passa, non sbiadisce, non appassisce la nostra voglia di raccontare, anche e soprattutto attraverso lo strumento originale di una Guida Vini, l’Italia del vino più autentica, trincerandoci (anzi, tutelando i produttori stessi) attraverso il blind tasting. Una modalità che premia ancor più l’espressione territoriale, la tipicità e il carattere di ogni singolo vino degustato, senza le distrazioni del “marketing” legato alla singola etichetta e del “rumore” generato da ciò che fa (sempre più, ahinoi) da contorno al calice.

Il nostro approccio alla degustazione è il medesimo riservato alle notizie che quotidianamente appaiono online, sul nostro wine magazine indipendente. Un focus sull’oggettività che mette al centro il lettore, nel nostro duplice ruolo di semplici “megafoni” del mondo del vino italiano (da un lato) e di degustatori appassionati, curiosi e critici (dall’altro).

Crediamo che questo sia il valore aggiunto della nostra Guida Vini, molto distante dal mondo delle Guide italiane ed internazionali che hanno finito per allontanare il pubblico per linguaggio, filosofia e metodologia di lavoro. E soprattutto, dobbiamo dirlo molto francamente, per oggettiva mancanza di fiducia nell’oggettività dei risultati.

Ecco dunque, tra le pagine della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it, grandi nomi accanto a cantine che si affacciano da pochi anni sul panorama enologico italiano ed internazionale. A tutti viene assicurata la medesima dignità, garantita dal tasting alla cieca e dal nostro approccio caldo ma distaccato.

Vini prodotti da grandi cantine e piccoli vignaioli artigianali. Nomi storici e realtà desiderose di affermarsi, che meritano di essere scoperte. Nella Top 100 Migliori vini  italiani 2023, così come nelle edizioni precedenti, trovano spazio vini di impronta tecnica e di “metodo” – in grado ovviamente di sfoggiare la propria identità territoriale – e altri che trasmettono l’emozione dell’artigianalità e della cura manuale, esenti da difetti di natura chimica o accidentale.

Sfumature che convivono perché accomunate dalla bontà e dalla capacità intrinseca di comunicare prima a sorsi e, poi, a parole. Pochi, semplici dettami, dicevamo. Bando, tra le altre cose, al cosiddetto “gusto internazionale” – ormai cambiato, anche grazie a consumatori sempre più attenti all’autenticità e alla territorialità – e a scelte commerciali che tendono a uniformare le diverse Denominazioni del vino italiano.

GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT: TERRITORIO (E “TERROIR”) AL CENTRO

Snodo importante nella “costruzione” della nostra Guida, è il desiderio di sotterrare l’ascia dell’integralismo e di quello che ci piace definire “razzismo enologico“. Ciò che deve colpire è il vino nel calice, non la filosofia produttiva (“convenzionale”, “naturale”, “biologico”, etc).

L’altro focus della Top 100 di WineMag.it è su produttori e vignaioli che puntano sulla valorizzazione delle espressioni dei singoli “cru” del proprio “parco vigneti”. Alla parcellizzazione e alla valorizzazione della macro eccellenza nella micro selezione. Il tutto ricordando sempre che siamo sognatori, prima che commentatori e critici del nettare di Bacco. Amiamo le persone vere e i vini in grado di trasmettere personalità, nerbo, carattere. Gusto e passione. In una parola? Amiamo il coraggio e chi osa.

Come ogni anno, il nostro sogno, tradotto (anche) in Guida, è quello di essere riusciti a costruire l’ennesima “carta dei vini” alla portata di tutti (dal professionista al consumatore meno esperto, ma desideroso di bere bene). Una selezione in cui regioni e denominazioni perlopiù si mescolano, per mostrare il quadro delle bellezza dell’Italia, racchiuse in “bottiglie sparse” di vino. Tra queste, un’altra novità: i vini dell’anno della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023:

Importante anche lo sguardo sulle quattro Cantine dell’anno 2023, di cui vi invitiamo a scoprire l’intera produzione: Rubinelli Vajol (Cantina italiana dell’anno 2023), Azienda Agricola Possa (Cantina dell’anno 2023 – Nord Italia), Terre del Marchesato (Cantina dell’anno 2023 – Centro Italia) e Tenuta Cerulli Spinozzi (Cantina dell’anno 2023 – Sud Italia). Più che cantine, famiglie del vino italiano. È proprio da loro che vogliamo iniziare il racconto di un anno che ci ha reso fieri del nostro lavoro e di una Guida che ci ha emozionato, non poco, prima, durante e dopo la sua pubblicazione. Buone bevute, con la nostra Top 100.

Davide Bortone
Curatore della Guida Top 100 Migliori vini italiani
e direttore di winemag.it

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degustati da noi news news ed eventi vini#02

Tenuta Cerulli Spinozzi è Miglior Cantina Sud Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani

Tenuta Cerulli Spinozzi è Miglior Cantina Sud Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. La cantina di Canzano (Teramo) interpreta le punte di eccellenza del Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg. Così come l’Abruzzo del Cerasuolo e dei bianchi Pecorino e Passerina dei Colli Aprutini.

Nel contesto di una regione “difficile”, costellata da produzioni di massa poco rappresentative del reale valore dell’Abruzzo del vino, Tenuta Cerulli Spinozzi costituisce un faro in termini di qualità e produzione di vini di grande carattere, specchio fedele delle splendide colline del teramano.

Al timone della Miglior Cantina Sud Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it c’è Enrico Cerulli Irelli, presidente del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane. Un ente che, grazie alle proprie scelte coraggiose e lungimiranti, sta tentando di alzare l’asticella della reputazione e del prezzo medio del vino abruzzese, in Italia come all’estero. Con buoni risultati.

Tra i vini che hanno consentito alla cantina di Canzano di aggiudicarsi il riconoscimento, spicca il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg 2017. Un vero e proprio pezzo di eleganza, che invita alla scoperta della denominazione.

LA STORIA DI TENUTA CERULLI SPINOZZI, MIGLIOR CANTINA SUD ITALIA 2023 WINEMAG.IT

L’azienda agricola Cerulli Spinozzi affonda le radici nella metà del Novecento. Nasce ufficialmente dalla fusione delle proprietà della famiglia feudale Spinozzi e dei mercanti Cerulli Irelli. L’attuale cantina è stata realizzata nel 2003 dai fratelli Vincenzo (padre di Enrico) e Francesco Cerulli Irelli.

Chiara l’impronta data da Enrico Cerulli Irelli (nella foto, sopra) all’azienda: «Valorizzare la tenuta storica con il reimpianto di vigneti orientati alla produzione di grande pregio e la manutenzione di alcune vigne di oltre trent’anni e dalle rese basse, ma qualitativamente ottimali» Insomma, «un’impostazione moderna ma in continuità con la tradizione».

Tenuta Cerulli Spinozzi lavora 35 ettari nel comune di Canzano e 18 in quello di Mosciano, con una produzione annua che si aggira attorno alle 100 mila bottiglie. Massiccio il lavoro sulle rese e sulla qualità compiuto negli ultimi 15 anni, grazie a un programma teso ad aumentare la densità d’impianto per ettaro, passando da mille a 4 mila piante. Accanto alla tradizionale forma di allevamento “a tendone”, ecco dunque i filari.

I terreni, di origine alluvionale, un tempo erano coperti dalle acque del fiume Vomano. La maturazione ottimale del Montepulciano, varietà tardiva, è favorita dall’esposizione a sud/sud-est. È il vitigno predominante tra i vigneti di Tenuta Cerulli Spinozzi, seguito da Trebbiano, Pecorino, Sangiovese e Chardonnay. La conduzione agronomica segue i dettami dell’agricoltura biologica.


Tenuta Cerulli Spinozzi

Ss150, Km 17.600
64020 Canzano (TE)

Tel: 0861 57193
Email: info@cerullispinozzi.it

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Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it


Viticoltura eroica
all’ennesima potenza, tra costoni di roccia a picco sul mare, recupero e valorizzazione di vitigni autoctoni e progetti a sfondo sociale. Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it, dentro e fuori dal calice. Il progetto enologico di Heydi Bonanini travalica la dimensione enologica e conquista uno tra i massimi riconoscimenti dell’annuale Guida Vini del nostro wine magazine indipendente.

Possa è molto più di una semplice cantina. È un elastico tra la terra e il cielo della Liguria. Il collante tra la civiltà e la natura che si sbriciola sotto i piedi dell’uomo, in una zona troppo spesso alla ribalta della cronaca per i disastri, più che per le sue eccellenze.

E Heydi Bonanini non è un semplice vignaiolo. Guai, però, a chiamarlo “eroe“. Una definizione che il produttore di Riomaggiore non gradisce, lontano com’è dalle logiche di uno storytelling ormai deviato, anche nel mondo del vino e della gastronomia.

Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it per i suoi Sciacchetrà, vini dolci senza tempo che conquistano sorso dopo sorso. Nettari capaci come pochi di proiettare la Liguria nel calice.

POSSA: LA MIGLIOR CANTINA NORD ITALIA 2023 È ALLE CINQUE TERRE

Il riconoscimento è dettato anche dal resto della gamma di Bonanini, vignaiolo che ama sperimentare nello scenario d’ispirazione delle sue Cinque Terre, dopo aver avuto come maestro un certo Elio Altare, “Contadino” a Barolo. Ecco allora i vini secchi, fermi e mossi – bianchi, rossi e rosati – prodotti con vitigni come Canaiolo, Bonamico, Moscato Rosso e ancora Albarola e Vermentino.

Un ventaglio che va dai frizzanti ai dolci, esaltando insieme terroir e gusto. Il frutto delle terrazze rubate ad incuria e abbandono, in 25 anni di missione che hanno comportato la ricostruzione (a proprie spese e con pochi sussidi) degli antichi muretti a secco. Con la capacità di mettere allo stesso tavolo circa 150 persone, per acquistare 198 diversi appezzamenti di terreno. Per un totale di appena 5 ettari.

Fuori dal vetro, la vita sociale di Heydi Bonanini è una proiezione di quell’elastico che sono le sue vigne verticali. Una moglie e un figlio bellissimo (di Jacopo sentiremo parlare “sul campo”, appena inizierà a metter mano anche in cantina) e un impegno nel coinvolgimento di figure disagiate, a cui dare lavoro, speranza. Futuro.

Azienda Agricola Possa, nata ufficialmente nel 2004, è la quinta cantina per storicità delle Cinque Terre. Il boom verificatosi tra il 2004 e il 2010 ha portato a un totale di 27 cantine. Ma nessuno ha vigneti così vicini all’acqua del mare, in questa splendida fetta di Liguria (appena 5 metri; su, fino a 450). Un altro primato che invita all’assaggio, alla conoscenza, alla scoperta della Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. Prosit.


Azienda agricola Possa

Via S. Antonio, 72
19017 Riomaggiore (SP)

Tel. +39 348 316 2470
Email: info@possa.it

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“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 di Casa Setaro è il vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Si tratta dell’ultimo vino prodotto dalla cantina guidata da Massimo Setaro in via Bosco del Monaco a Trecase, in provincia di Napoli. Un’etichetta per certi versi provocatoria, che illumina la strada dei “vini da particella”, o meglio “di Contrada“, ai produttori del Vesuvio.

Un passo solitario coraggioso, che vuol essere d’esempio verso l’ufficiale zonazione del vulcano campano. Una mossa che contribuirebbe al definitivo riconoscimento internazionale dei vini del Vesuvio, sulla scorta di quanto già fatto in Sicilia con i vini dell’Etna.

Contradae 61·37” è un vino bianco a denominazione Vesuvio Doc, vendemmia 2019. I numeri “61” e “37” sono un ripiego. Un vero e proprio escamotage, col quale Massimo Setaro designa, legalmente, Bosco del Monaco, la “contrada” di Trecase da cui nasce il vino. Una “sottozona” non menzionabile in maniera esplicita in etichetta, proprio per via della mancanza di una zonazione ufficiale.

Al momento, la Doc Vesuvio conta infatti sulla sola distinzione tra l’Alto Colle Vesuviano, che identifica i vigneti oltre i 200 metri sul livello del mare, e il Versante Sud-Orientale, che guarda il mare. Ecco dunque un aiuto dalla Smorfia napoletana, secondo cui il numero 61 rappresenta il Bosco; e il numero 38 il Monaco.

CONTRADAE 61·37: SUL VESUVIO IL VINO BIANCO DELL’ANNO

“Contradae 61·37” è un vino interamente ottenuto da vecchie viti a piede franco, di età compresa tra i 50 e gli oltre 100 anni, in contrada Bosco del Monaco. Casa Setaro è l’unica a possedere vigne in questa “sottozona” del Comune di Trecase, il più piccolo centro abitato vesuviano, in provincia di Napoli.

In particolare, concorrono all’uvaggio un 50% di Caprettone, un 30% di Greco e un 20% di Fiano. Tutte piante sparse all’interno del medesimo vigneto, già identificato da Vincenzo Setaro, fondatore dell’azienda, come il più vocato a disposizione della cantina.

Nasce così un vino che racconta l’incredibile unicità del vulcano campano, attraverso alcuni dei suoi vitigni simbolo. Un bianco di buona struttura e di grande potenziale, anche in termini di affinamento.

Prima di “Contradae 61·37” 2019, le uve venivano utilizzate – in base alle caratteristiche dell’annata – per la produzione di Pietrafumante, lo spumante Metodo classico base Caprettone, e/o dell’Aryete, il Vesuvio Caprettone Doc di Casa Setaro.

“Contradae 61·37”, primo vino della cantina ottenuto da uvaggio e non da singole varietà, in tiratura limitata di sole 2.500 bottiglie, sta lì a raccontare la propria unicità coraggiosa. Ancor più, a tracciare la via del futuro del Vesuvio.

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Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023

Il Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” della cantina Il Poggiarello è il vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Un’etichetta che porta gli splendidi Colli Piacentini alla meritata ribalta nazionale, grazie al lavoro della boutique winery – appena 12 ettari – della costellazione Cantine 4 Valli – Vini Piacenza 1882.

Il nome di fantasia scelto dai cugini Ferrari e Perini, le due famiglie alla guida della cantina situata in località Il Poggiarello, nella frazione Scrivellano di Statto di Travo (PC), rimanda all’origine francese del Pinot Nero.

PINOT NERO IL POGGIARELLO: “LO STRANIERO” HA TROVATO CASA NEL PIACENTINO

“Lo Straniero”, Emilia Igt, è infatti ottenuto da un vigneto certificato biologico di poco meno di un ettaro, le cui barbatelle sono state selezionate in Borgogna. Completa l’uvaggio un 5% di Pinot Tintourier, per un totale di circa 8 mila bottiglie l’anno.

Nel calice del Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” della cantina Il Poggiarello domina un’espressione del frutto che rimanda alla rinomata zona francese, più precisamente ai grandi – e per troppo tempo bistrattati – Noir di Volnay.

La parola d’ordine è “eleganza”, pur non mancando tratti di quella sussurrata rusticità che da un lato richiama la nota Appellation d’Origine Contrôlée (Aoc) della Côte de Beaune, dall’altro incolla “Lo Straniero” al terreno piacentino.

IL PINOT NERO DEL POGGIARELLO: DALLA BORGOGNA AI COLLI PIACENTINI

Uno di quei vini, in definitiva, da portare agli amici con l’etichetta celata, invitandoli a indovinare di che si tratti. E godersi l’effetto che fa. Un’occasione da cogliere al volo, dal momento che il vino rosso dell’anno 2023 della Guida Top 100 Migliori vini italiani costa, al momento, meno di 15 euro.

È un vino piuttosto longevo, come dimostra la verticale 2008, 2013, 2015, 2019 messa a disposizione dalla cantina. L’enologo è da sempre Paolo Perini, che ha lavorato all’identificazione del clone dalla Borgogna – è stato scelto il classico 115 – da impiantare al Poggiarello, in un terreno di medio impasto, molto sassoso, ricco di calcare.

Il risultato è un Pinot Nero di gran stoffa. Un’opportunità, per i Colli Piacentini, di raccontarsi attraverso un’espressione autentica del grande vitigno d’Oltralpe. Il tutto in attesa del compimento dell’iter che dovrebbe portare le prime due Docg in provincia di Piacenza.

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Rubinelli Vajol è Cantina italiana dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

Rubinelli Vajol è la Cantina italiana dell’anno 2023 per winemag.it. Il massimo riconoscimento dell’annuale Guida Top 100 Migliori Vini italiani della nostra testata va all’azienda agricola di San Pietro in Cariano (VR), uno dei comuni della Valpolicella Classica.

Premiata la famiglia Rubinelli e la sua capacità di valorizzare il “Vajol“, la zona dove si trova la cantina, tra vigneti, “marogne” (muretti a secco) e un patrimonio di biodiversità rimasto intatto negli anni, costellato di olivi, mandorli e ciliegi. Un areale che si colloca tra Marano e Fumane, individuato e circoscritto anche dal “re delle mappe dei vigneti “, Alessandro Masnaghetti.

BELLEZZA E BONTÀ, I CAPISALDI DI RUBINELLI VAJOL

Una cantina, Rubinelli Vajol, che fa della “Bellezza” e della “Bontà” i propri capisaldi. Una filosofia produttiva che si riflette nella capacità di regalare al pubblico una gamma di altissimo livello qualitativo. Ai vertici – e non poteva che essere così – l’Amarone della Valpolicella, proposto in diverse etichette, tutte capaci di condensare tradizione e slancio al futuro.

Rubinelli Vajol è certamente una cantina che interpreta ai massimi livelli l’Amarone Revolution. Quel “ritorno alle origini” che è la vera sfida attuale intrapresa da molti soci del locale Consorzio di tutela, come risultato evidente dall’ultima edizione dell’Anteprima (Amarone Opera Prima 2022).

I VINI RUBINELLI VAJOL, CANTINA ITALIANA DELL’ANNO 2023 WINEMAG.IT

I calici della cantina di San Pietro in Cariano colpiscono, e convincono, per precisione ed espressività della componente fruttata, premiando e valorizzando la tipicità delle uve autoctone della Valpolicella.

Il legno, ove utilizzato, mostra savoir fair e conferma l’intento di premiare la voce delle varietà locali, dimostrando come si possano produrre “vini di metodo” che sono fotografie di uno spaccato del territorio. Freschezza, giusta rotondità, spezia e prospettiva.

L’eccellenza nell’apparente semplicità, come dimostra la cifra stilistica delle lettere iniziali minuscole dei vini, sulle etichette: «Il nostro no alle sovrastrutture e il nostro sì alla beva», come spiegano all’unisono i titolari (i fratelli Renzo e Alberto Rubinelli e Nicola Scienza) con i soci, che oggi guidano l’azienda di famiglia con la stessa passione del capostipite Gaetano.


RUBINELLI VAJOL

Via Paladon 31
37029 San Pietro in Cariano
Verona – Italia

tel: +39 045 6839277
email: info@rubinellivajol.it

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Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie”, Agricola Marrone

È tra le etichette della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di winemag.it il Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie” di Agricola Marrone. Alla vista, il vino si presenta di un giallo paglierino luminoso, dai riflessi dorati. Naso floreale, fragrante, delicato e avvolgente.

Palato agile ma concreto, tra note d’agrumi, frutti tropicali e venature minerali. Beva compulsiva, instancabile: un Arneis perfetto per l’estate torrida che ha avvolto l’Italia. «Vino da aperitivo ma non solo», come lo descrive bene la famiglia produttrice, di La Morra.

Il Langhe Doc Arneis 2019 “Tre Fie” di Agricola Marrone colpisce tuttavia per la precisione con cui è ricamato, sulla tipicità di un vitigno di cui si parla sempre troppo poco, in Italia e nel mondo. È il vino che Gian Piero Marrone ha dedicato alle “Tre Fie”, ovvero le sue tre figlie: il presente e, soprattutto, il futuro dell’azienda.

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Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2018 Il Giubellino, Bagnoli

Un Bonarda tra i migliori vini d’Italia. Ebbene sì, se si tratta del Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2018 Il Giubellino di Bagnoli. La cantina di San Damiano al Colle (PV), fuori dalle rotte della politica e delle chiacchiere che imbrigliano la zona, sfodera l’ennesima annata di grande valore per un’etichetta che è ormai una bandiera dell’azienda.

Un rosso fermo, diverso dal frizzante cui è abituato il mercato, capace di piazzarsi nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di winemag.it (già iniziate le degustazioni della Guida 2023, di prossima pubblicazione).

BONARDA IL GIUBELLINO BAGNOLI: LA DEGUSTAZIONE

Il Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2018 Il Giubellino di Bagnoli si presenta alla vista di un rosso rubino, poco penetrabile. Al naso è ricco, pieno, stratificato come pochi Bonarda: mora matura, spezia dolce, liquirizia, un tocco di pepe nero e di cannella. In bocca, come da attese e per volontà stessa della cantina, è altrettanto «spesso», intenso, con ampie note speziate.

Toni fruttati e tannini risultano armonicamente equilibrati, in un sorso che fa della morbidezza e della freschezza il suo punto forte. “Il Giubellino”, per caratteristiche, si presta ad abbinamenti piuttosto importanti, che spaziano dai tradizionali piatti della gastronomia pavese alle ricette internazionali a base di carne.

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Monferrato Doc Nebbiolo Superiore 2019 “Crocevia”, Cascina Galarin

Oltre due secoli di storia per Cascina Galarin, realtà oggi guidata da Giuseppe Carosso e dai figli Marco e Giovanni. Una cantina presente nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di Winemag.it con il suo Monferrato Doc Nebbiolo Superiore 2019 “Crocevia”.

Colore rosso brillante tipico, che inizia virare sul granato. Naso curioso, ampio, pulito, frutti di bosco più rossi che neri. Con l’ossigenazione ecco una bella buccia d’agrume, appena accennata.

In bocca mostra una bella vena sapido-minerale, a fare da spina dorsale al frutto pieno, grondante di succo. Chiude su ricordi d’agrumi, come l’arancia rossa. Gran bella interpretazione del vitigno principe del Piemonte e le sue frontiere in Monferrato.

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Vermentino di Sardegna Doc 2020 Unda, Bentu Luna

Bentu Luna, la nuova avventura della famiglia Moratti in Sardegna, è iniziata all’insegna di vini di carattere. Il Vermentino di Sardegna Doc 2020 Unda, presente nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it, veste il calice di un bel giallo paglierino.

Al naso una gran concentrazione del frutto e una stratificazione rara. Si dipana tra note tipiche del vitigno (fiori e frutta bacca bianca) e ricordi agrumati. Un nettare che abbina morbidezza e sapidità in maniera ineccepibile. Lunghissima persistenza per il Vermentino di Sardegna 2020 Unda di Bentu Luna, ancora una volta nel bel gioco tra frutto e sapidità.

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Vallée d’Aoste Dop 2019 Petite Arvine, La Source

È tra i vini bianchi della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it il Vallée d’Aoste Dop 2019 Petite Arvine La Source. Un nettare prodotto con uve Petite Arvine in purezza, varietà tardiva molto rappresentativa della Valle d’Aosta.

Nel calice si presenta di un giallo paglierino acceso, limpido. Il naso risulta carico quanto il colore. Banana, ananas sciroppato e agrume sono le note che segnano la perfetta corrispondenza tra olfatto e palato.

Ma il sorso del Petite Arvine La Source 2019 è piuttosto teso e fresco, rispetto a un naso che faceva presagire morbidezza e suadenza glicerica. In chiusura, la pregevole vena sapido-minerale aggiunge elettricità al sorso, rendendo la beva ancora più spasmodica. Vino da bere oggi o da conservare in cantina: non potrà che migliorare nel tempo.

La vendemmia delle uve Petite Arvine è manuale presso i vigneti di cantina La Source. Avviene nella prima decade di ottobre, al momento della perfetta maturità. L’uva arriva in cantina in cassette e viene pressata in maniera soffice.

Segue una decantazione statica, a freddo. La fermentazione alcolica è condotta a 18° gradi centigradi, in recipienti di acciaio. Il vino atto a divenire il Vallée d’Aoste Dop Petite Arvine La Source viene infine rimontato sulle fecce fini per qualche mese, prima di essere filtrato, imbottigliato e commercializzato.

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Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut 2020, Tenuta Amadio

Tenuta Amadio è ormai da considerare un punto di riferimento assoluto nella produzione del Prosecco Superiore Docg di Asolo. Lo dimostra la costanza qualitativa della gamma di vini di Simone Rech, che conta solo gemme. All’apice, l’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut 2020. Uno degli spumanti della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it.

TENUTA AMADIO: PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’ASOLO PROSECCO

Giallo paglierino, riflessi verdolini. Al naso sfodera veli di lievito su un cesto d’agrumi, fiori e frutta tipica della Glera. Palato corrispondente, che si sviluppa come un bocciolo pronto a schiudersi, dalla tensione dell’agrume alla morbidezza della pera. Passando per una vena erbacea, simil-balsamica, mentolata.

L’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut 2020 chiude asciutto, sapido, su una complessità che rasenta quella d’un Metodo classico. Etichetta che nobilita le punte d’eccellenza assoluta del Prosecco Superiore asolano. Una denominazione che, non a caso, cresce e si afferma sui mercati, di anno in anno.

DOVE NASCE L’EXTRA BRUT DI SIMONE RECH

Glera in purezza per l’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut 2020 di Tenuta Amadio. Per l’esattezza, le uve crescono su vecchie viti, nei vigneti in località Castelli di Monfumo, in provincia di Treviso. L’altezza media è di 200 metri sul livello del mare.

La resa per ettaro è di 135 quintali, garantita anche da pendii collinari soleggiati e ben ventilati. Il terreno è di tipo marnoso-argilloso, con un substrato profondo, ricco di minerali e sostanza organica.

La vendemmia delle uve che danno vita all’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut 2020 di Tenuta Amadio viene compiuta a mano, nell’ultima decade di settembre. Dopo la pressatura soffice a temperatura controllata e in assenza di ossigeno, la massa fermenta e affina in acciaio per almeno 4 mesi. La spumantizzazione avviene in autoclave per circa 50 giorni, con sosta sui lieviti.

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La longevità dei Franciacorta Bèlon du Bèlon: Riserva del Fondatore Pas Dosè 2001 e 2009

Franciacorta Docg Riserva Pas Dosè 2001 e 2009 di Bèlon du Bèlon sono due delle rarità premiate dalla Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it. Solo 1.500 bottiglie per quella che è una chicca assoluta, frutto del millesimo 2001: “merce rara” in Italia, con i suoi 240 mesi sui lieviti (20 anni). Non raggiunge le 3 mila bottiglie (2.900 per l’esattezza) la vendemmia 2009. Altra “Riserva del Fondatore” ed altro pezzo da novanta della cantina di Erbusco guidata da Paolo Perin: 120 mesi sui lieviti, ovvero 10 anni.

LA DEGUSTAZIONE
Franciacorta Docg Riserva Pas Dosè 2001 “Riserva del Fondatore”, Bèlon du Bèlon

A comporre la cuvèe, 90% di Chardonnay accanto a un 10% di Pinot Nero. Un millesimo 2001 che reca sboccatura “novembre 2019”. Il piacere dell’attesa, insomma. Naso correttamente evoluto, che si snoda tra la frutta esotica matura, un’elegantissima speziatura e i ricordi di camomilla e fiori di campo. Si ritrova tutto in un palato ancora vivo, complesso e profondo. Ricordi di miele millefiori e radice di liquirizia connotano una chiusura salina, elegante, lunghissima.

Franciacorta Docg Riserva del Fondatore Pas Dosè 2009 “Riserva del Fondatore”, Bèlon du Bèlon

Stato di forma eccezionale per la cuvée di Chardonnay (90%) e Pinot Nero (10%). È proprio il “Noir” a conferire gran carattere a un nettare che sa farsi ricordare per eleganza, nerbo, cremosità e tensione. Le note dominanti sono quelle di agrumi, che regalano freschezza da vendere a un Franciacorta lungo, sapido, dalla beva irresistibile e di gran gastronomicità. Una luce accesa tra le punte di qualità assoluta della Denominazione bresciana

LA CANTINA

Bèlon du Bèlon è il marchio creato nel 2000 da Paolo Perin, «come espressione della forte passione per i vini di eccellenza». «L’ambizione – spiga Perin – è il cuore dell’impresa. Produrre un vino capace di interpretare al meglio uno dei più ricchi terroir al mondo, lavorando in maniera impeccabile solo le uve migliori». Il tutto, fondendo il sapere della tradizione ereditata dal papà, con le tecniche più innovative.

«Seguo con convinzione ed orgoglio la strada imboccata tanti anni fa da mio padre Umberto – commenta l’imprenditore franciacortino -. I vini d’eccellenza fanno parte del mio vissuto, della mia storia, fin dall’infanzia. Bèlon du Bèlon è il frutto spontaneo del mio percorso di vita. È l’espressione della mia passione per il vino, è il piacere di un’esperienza che si tramanda».

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Vini dolci per Natale? Gli Sciacchetrà da Top 100 WM 2022 di Heydi Bonanini (Agricola Possa)

«Dove le rocce, il sole, il mare e il vento creano un intreccio magico di colori e profumi» si trova l’Azienda agricola Possa di Heydi Bonanini. Siamo alle Cinque Terre, angolo della Liguria che regala due vini dolci – o, meglio, due Sciacchetrà – perfetti per Natale 2021, direttamente dalla Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it.

Cinque Terre Dop Sciacchetrà 2019, Azienda Agricola Possa, Heydi Bonanini

Naso delizioso, goloso, tra frutta matura (dattero in gran vista), bergamotto, rosmarino. Un’esplosione della macchia mediterranea nel calice. L’ossigenazione libera note di curry e curcuma e intensifica la succosità materica del frutto.

Ci vorrebbe un libro intero per raccontare come questo nettare-capolavoro guadagna in complessità col passare dei minuti nel calice. Non resta che assaggiarlo, concedendosi un regalo (in più) in occasione di Natale 2021. Uno di quei vini, lo Sciacchetrà di Possa, da condividere solo con chi se lo merita davvero.


Cinque Terre Dop Riserva Sciacchetrà 2017, Azienda Agricola Possa – Heydi Bonanini

Frutta secca, sotto sciroppo e terziari si dividono la posta, al naso, in un quadro di grazia assoluta. Giusto il tempo di portare lo Sciacchetrà di Possa alla bocca, per comprendere quanto possa essere lunga una carezza d’albicocca, vaniglia, caramella mou e fondo di caffè.

Chiudi gli occhi e una brezza gentile, di mare, sfiora le labbra. Gran beva. Non è un vino ma il mare, ovunque si voglia. Un nettare più forte del traffico delle metropoli. Una finestra sui terrazzamenti eroici della splendida Liguria. Delle splendide Cinque Terre.

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Al Mercato Fivi Piacenza 2021, 13 vignaioli della Top 100 Migliori vini italiani 2022

Sono ben 13 i vignaioli presenti nella Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it (fino a domenica in vendita a 6,49 euro, invece di 12,99 euro) che presenzieranno al Mercato Fivi di Piacenza 2021. L’annuale appuntamento con le 680 cantine aderenti è in programma da sabato 27 a lunedì 29 novembre 2021.

Tra le tappe da non perdere c’è Mos, Cantina dell’Anno 2022 – Nord Italia per la nostra testata. L’occasione di conoscere Luca Moser, il cugino Federico Ferretti e i loro vini eroici prodotti in Val di Cembra, va colta al volo. Saranno presenti al Padiglione 1, corsia E, postazione 35.

Di seguito, da Nord a Sud Italia, gli altri 12 vignaioli premiati dalla nostra annuale Guida, presenti al Mercato Fivi di Piacenza 2021.

LOMBARDIA

Tenuta La Vigna (paglione 1 – F 27)

Cascina La Vigna – Parco del Montenetto
25020, Capriano del Colle (Brescia)

Martilde (paglione 2 – N 21)

Via Croce, 4
27040, Rovescala (Pavia)

Perego & Perego (padiglione 1 – D 81)

Largo Medaglia d’oro, 2
27040 Rovescala (Pavia)

PIEMONTE

Ca ed Curen (padiglione 1 – D 25)

Località Romanino, 14
12056 Mango (Cuneo)

VENETO

Vigne al Colle (padiglione 1 – B 43)

Via Palazzina, 100
35030 Rovolon (Padova)

Giovanna Tantini (padiglione 1 – C 73)

Località I Mischi via Unità d’Italia, 10
Castelnuovo del Garda (Verona)

Le Fraghe di Matilde Poggi (padiglione 1 – C 35)

Loc. Colombare, 3
37010 Cavaion Veronese (Verona)

EMILIA ROMAGNA

Tre Monti (padiglione 1 – B 103)

Via Lola, 3
40026 Imola (Bologna)

TOSCANA

Sanlorenzo (padiglione 1 – B 53)

Podere Sanlorenzo, 280
53024 Montalcino (Siena)

MARCHE

Montecappone (padiglione 1 – B 104)

Via Colle Olivo, 2
60035, Jesi (Ancona)

UMBRIA

Antonelli (padiglione 1 – B 35) 

Località San Marco, 60
06036 Montefalco (Perugia)

CALABRIA

Fezzigna Vignaioli dal 1957 (padiglione 1 – B 87)

Località Caraconessa
88823, Umbriatico (Crotone)

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Irpinia Doc Greco di Tufo 2019 Giallo d’Arles, Quintodecimo

Non occorre essere super esperti di storia dell’arte per comprendere il senso del nome affibbiato da Luigi Moio al suo Greco di Tufo, frutto di un cru del comune di Tufo (Avellino), in Irpinia. Il “giallo cromo” è il colore che incanta Van Gogh ad Arles, tanto da ingerirlo dal tubetto per “portare dentro la felicità” che riusciva a trasmettergli.

Sempre ad Arles, Van Gogh dipinse uno dei pochi quadri che sia mai riuscito a vendere: “La vigna rossa”, in cui il giallo cromo del sole e del cielo si tuffa nel rosso-arancio e ramato delle foglie della vite. Ebbene, non è forse il Greco di Tufo, per certi versi, un “rosso travestito da bianco”?

IL GIALLO D’ARLES SECONDO QUINTODECIMO

Quello di Quintodecimo racconta bene il concetto. Si presenta sì d’un giallo paglierino acceso, ma al naso rivela tinte agrumate che virano più sulla sanguinella e sul mandarino che sul cedro e il bergamotto. Poi, un’esplosione di fiori di campo e di verde pregiatissimo, da macchia mediterranea.

In bocca, la vena minerale marcata fa da spalla – anzi, da spina dorsale – alla generosa ampiezza del frutto maturo. Da “rosso” è anche la tinta asciutta di un sorso che fa a meno dei tannini ma sfrutta freschezza e dinamicità verticale, per tendere la beva come un arco.

Vino, questo Greco di Tufo 2019 Giallo d’Arles di Quintodecimo, manifesto del vitigno campano, con una vita lunghissima davanti. Un bianco che mette felicità. Un po’ come il “Giallo d’Arles” faceva con Van Gogh. Chapeau.

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La Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 WineMag.it è online: Podere Fedespina cantina dell’anno

Online su Amazon Kindle la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it, che incorona Podere FedespinaCantina dell’anno2022. Anche quest’anno la selezione delle etichette, avvenuta tramite una rigorosa degustazione alla cieca, è giustificata da pochi, semplici dettami. Non mancano le novità, dovute al successo che sta riscuotendo una pubblicazione annuale che si inserisce in un contesto ben più ampio: quello di WineMag Editore.

Chi ci conosce sa che non amiamo nasconderci dietro a un dito e ha compreso l’approccio innovativo del nostro magazine: controcorrente quando serve, irriverente quanto basta, innamorato della verità. E, soprattutto, fedele a un registro che vuole essere caldo e appassionato, pur nell’oggettività assoluta della “terza persona singolare”.

UNA NUOVA COMUNICAZIONE PER IL VINO ITALIANO

Bando all’io e all’ego di cui molti abusano nel settore, dando sfogo a un’interiorità che fa della penna un labirinto, per chi si approccia alla lettura. In fondo, siamo persone semplici a cui piacciono le cose difficili. Le missioni impossibili.

Con tutte le nostre forze stiamo cercando di ridefinire, giorno dopo giorno, attraverso una linea editoriale quotidiana basata su un approccio puntuale, rigoroso e approfondito delle news, i canoni dell’intero panorama della critica enologica in Italia.

Un’oggettività che si riflette anche nella degustazione e nella “costruzione” di una Guida ai migliori vini italiani che fornisca ai lettori – nostro vero punto di riferimento – uno strumento utile per orientarsi nel mare magnum del vino italiano, attraverso una semplificazione di carattere macro-geografico (Nord e Centro-Sud) e suggerimento di decine di vini quotidiani, dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

LA DEGUSTAZIONE ALLA CIECA

Ecco dunque grandi nomi accanto a cantine sconosciute. Vini prodotti da grandi cantine e “piccoli” vignaioli artigianali. Nomi storici e realtà che si sono affacciate da poco tempo sul mercato.

Nella Top 100 Migliori vini italiani di WineMag.it trovano spazio vini di impronta tecnica e di “metodo” – in grado ovviamente di sfoggiare la propria identità territoriale – e altri che trasmettono l’emozione dell’artigianalità e della cura manuale, esenti da difetti di natura chimica o accidentale.

Sfumature che convivono perché accomunate dalla bontà e dalla capacità intrinseca di comunicare prima a sorsi e, poi, a parole. Pochi, semplici dettami, dicevamo, per l’appunto.

Al centro dell’attenzione, su tutto, la tipicità e il rispetto del varietale: bando al cosiddetto “gusto internazionale” – ormai cambiato, anche grazie a consumatori sempre più attenti all’autenticità e alla territorialità – e a scelte commerciali che tendono a uniformare le diverse Denominazioni del vino italiano.

VINI BUONI SENZA BANDIERA: “CRU” E “PARCELLE” SUGLI SCUDI

Fortemente connesso al primo caposaldo c’è il nostro desiderio di sotterrare l’ascia dell’integralismo e di quello che ci piace definire “razzismo enologico“: ciò che deve colpire è il vino nel calice, non la filosofia produttiva (“convenzionale“, “naturale“, “biologico“, etc).

L’altro focus della Top 100 Migliori vini italiani di WineMag.it è su produttori e vignaioli che puntano sulla valorizzazione delle espressioni dei singoli “cru” del proprio “parco vigneti”. Alla parcellizzazione e alla valorizzazione della macro eccellenza nella micro selezione.

Il tutto ricordando sempre che siamo sognatori, prima che commentatori e critici del nettare di Bacco. Amiamo le persone vere e i vini in grado di trasmettere personalità, nerbo, carattere, gusto e passione. In una parola? Amiamo il coraggio e chi osa.

LE CANTINE DELL’ANNO

In un anno come il 2021, segnato come il precedente dalla pandemia Covid-19, capace di condizionare pesantemente anche il mercato internazionale del vino riscrivendone gli equilibri e le dinamiche, speriamo di aver costruito l’ennesima “carta” alla portata di tutti (dal professionista al consumatore meno esperto, ma desideroso di bere bene).

Una selezione in cui regioni e denominazioni perlopiù si mescolano, per mostrare il quadro delle bellezza dell’Italia, racchiuse in “bottiglie sparse” di vino. Importante anche lo sguardo delle quattro cantine dell’anno.

Si tratta di Podere Fedespina (Cantina italiana dell’anno 2022), Agricola MoS (cantina dell’anno 2022 – Nord Italia), Ninni (cantina dell’anno 2022 Centro Italia) e La Marchesa (cantina dell’anno 2022 Sud Italia).

Più che cantine, famiglie del vino italiano rispettivamente della Lunigiana (Toscana), della Val di Cembra (Trentino), di Spoleto (Umbria) e della provincia di Foggia (Puglia). È proprio da queste cantine che inizia il racconto di un anno che ci ha reso fieri del nostro lavoro. Buone bevute, con la nostra Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022.

Davide Bortone
direttore WineMag.it


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