Parola più parola meno è questa le definizione che di solito si sente dire relativamente al whiskey “made in Ireland”.
Ma oggi, giorno di San Patrizio, per rendere omaggio alla Verde Erin, Vinialsuper vuole raccontarvi un’altra storia.
La storia vera di un prodotto interessante, vario, complesso e che sta ricevendo continua stima dal mercato. Eccovi quindi tre prodotti simbolo di questa rinacita.
Connemara Distillers Edition, 43%. Un single malt, torbato a doppia distillazione ad alambicco. Complesso al naso stupisce per la nota torbata in stile “Scotch” sotto cui emergono le note fruttate e floreali tipiche dell’irlandese. Uno schiaffo in faccia alla definizione, ormai consolidata, di Irish Whiskey.
Teeling Single Malt, 46%. Un single malt invecchiato in ben 5 tipi botti diverse: Sherry, Porto, Madeira, Chardonnay di Borgogna e Cabernet Sauvignon. Ne risulta un whiskey morbido ricco di note fruttate ed agrumate. Dolcezza di miele e vaniglia in bocca, con una leggera speziatura. Incredibilmente equilibrato.
The Quiet Man Blended Whiskey, 40%. Un tradizionale Irish Blended. Blend di whiskey di grano e di malto ottenuti solo per distillazione tradizionale pot still maturato in botti ex-bourbon di primo passaggio. Naso dolce di miele, frutta (banana) e vaniglia. In bocca è morbido con note di malto tostato, mela e cannella. alcolicità ben integrata, nulla a che vedere col calore pungente di molti Irish industriali.
IL WHISKEY IRLANDESE
Restò solo il mercato interno ed i produttori iniziarono a chiudere uno ad uno. Nel 1966 sul suolo dell’EIRE restavano solo 3 distillerie (Jameson, Power e Cork) che presero la decisione di fondersi insieme e fondare la Irish Distillers Ltd.
Un colosso industriale in grado di reggere al mercato grazie alle economie di scala. Da lì la precisa volontà commerciale di produrre un blended whiskey semplice facile ed immediato. Quello che molti di noi conoscono.
Fu John Teeling che nel 1989 prese l’ardita decisione di riaprire una distilleria per poter riproporre al mercato il “vero” Irish Whiskey. Vi risparmiamo le vicende finanziarie e le politiche commerciali adottate da John, ma fatto sta che negli anni ’90 sul mercato prima interno e poi mondiale del whisky si affaccia un prodotto nuovo: Connemara. Un whiskey in totale controtendenza rispetto ad ogni altro irlandese.
Il successo di Connemara è così potente da portate non solo ad una crescita esponenziale della distilleria, ma anche ad un interessamento al fenomeno da parte delle multinazionale del beverage.
Nel 2011 è Beam Global a spuntarla, acquistando da John Teeling la distilleria (la Cooley Distillery) per la “modica” cifra di 95 milioni di dollari. Grazie a Beam, e poi al gigante giapponese Suntory che ha a sua volta acquistato Beam, Connemara ha accesso ai più svariati canali commerciali. Ecco perchè è così facilmente reperibile anche in GdO.
John Teeling ed i suoi figli Jack e Stephen decidono di non fermarsi, di non limitarsi a godere del capitale appena guadagnato.
Tripla distillazione e nessun blending, pura interpretazione della tradizione irlandese.
Quello iniziato da Teeling negli anni ’90 non è però un caso isolato, ma un vero e proprio fenomeno.
Molte le distillerie che da allora hanno aperto, come la già citata The Quiet Man.
Il coraggio di aprire una Irish Whiskey Distillery su suolo tecnicamente inglese, in Irlanda nel Nord.
The Quiet Man sorge infatti a Derry, cittadina storicamente luogo di scontri per l’indipendenza irlandese e teatro della tristemente nota “Bloody Sunday“.
Il Whiskey Irlandese oggi continua a crescere, entusiasmando sempre più consumatori e convincendo anche i più scettici grazie alla grande qualità espressa dai suoi prodotti.
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