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Marta Ingegneri è la Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2021

Marta Ingegneri è la Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2021

Marta Ingegneri si aggiudica il titolo di Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2021. L’annuncio ufficiale è della Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori, riunita in questi giorni a Paestum per il Consiglio nazionale 2021.

Marta Ingegneri è iscritta alla delegazione di Padova e si aggiudica il Concorso Miglior Sommelier d’Italia targato Fisar, la massima competizione nazionale per la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori.

IL COMMENTO

É stata una sorpresa – commenta Marta Ingegneri – ma avevo cominciato a sperarci durante il concorso. Sono ancora emozionata ma pronta ad iniziare questa avventura.

Condivido questo risultato con la mia Delegazione di Padova e con mio marito, sommelier anche lui che mi ha sostenuta in questi mesi».

Classe 1987, originaria di Rovigo, laurea in architettura, si diploma con Fisar a gennaio 2020. Un percorso veloce, di passione per il vino, che la porta al massimo titolo riconosciuto dalla Federazione.

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Carlotta Salvini è la Miglior Sommelier d’Italia Fisar 2019

LIVORNO – Carlotta Salvini è la Miglior Sommelier d’Italia Fisar 2019. Il riconoscimento le è stato assegnato nell’ambito della XXVI edizione del Concorso dedicato ai professionisti della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori.

La finale disputata lo scorso sabato, presso l’Acquario di Livorno, ha visto 8 agguerriti avversari sfidarsi per l’ambito e prestigioso titolo. La giuria ha proclamato il vincitore durante la cerimonia di premiazione, avvenuta all’interno della cena di gala, a Palazzo Pancaldi, assegnando alla senese Carlotta Salvini il Premio Rastal.

“È stata un’emozione unica – ha dichiarato Carlotta Salvini- ho trovato molta acclamazione. È stata una soddisfazione personale ma non solo, anche per la Delegazione di Siena perché è stato anche un lavoro di squadra”.

“Ho trovato molto supporto nelle persone con più esperienza di me che mi hanno saputo dare consigli e pareri su come riuscire al meglio; devo dire che il team ha funzionato e ce l’abbiamo fatta. Questo titolo è un altro inizio”, ha concluso la miglior sommelier d’Italia.

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Intervista a Marco Barbetti, miglior Sommelier FISAR d’Italia

Classe 1984, sommelier dal 26 maggio 2009. Marco Barbetti è il Miglior Sommelier FISAR d’Italia, nominato lo scorso 28 ottobre. Un vanto per la piccola delegazione del neo campione: Bareggio, 130 associati alle porte di Milano. Abbiamo avuto occasione di intervistarlo.

Sommelier dal 2009, poi dopo 9 anni ti è scattata la molla per partecipare al concorso.
Meno di 9 anni, diciamo 7 o 8 perché ho iniziato a prepararmi già da metà 2017.

Cosa ti ha spinto a provare il concorso come miglior sommelier?
Penso sia stato più per me stesso. Per riuscire a superare una sorta di blocco che ho nei confronti dei concorsi legata ad esperienze precedenti. È stato uno scatto per dire a me stesso di essere bravo, per dimostrarlo ufficialmente giudicato da altri. Questo il motivo principale …e poi non lo so.

Come ti sei preparato? Quale è stato il tuo approccio al concorso?
Mi ero fatto subito una scaletta. Gli argomenti del terzo livello (abbinamento cibo-vino) li ho iniziati ad approfondire già da metà 2017 perché mi sentivo zoppicante. Da ottobre a dicembre ho letto il libro di Luigi Moio “Il respiro del vino”, da cui ho capito meglio come affrontare la degustazione, e che spiega bene com’è la stratificazione dei profumi del vino.

Lì mi sono portato a casa sia questo che i vari componenti chimici che donano il profumo al vino, tant’è che una domanda del compito era “che cosa porta il sentore di banana?”, risposta “l’acetato di isoamile”, e quella la sapevo grazie al libro. Da dicembre a maggio ho ripassato tutto ciò che rientra nel primo livello.

Da giugno a settembre il secondo livello per quanto riguarda l’estero e poi la viticoltura italiana in ultimo. C’è da dire che essendo direttore di corso e quindi seguendo i corsi ripetutamente si parte avvantaggiati, il più è approfondire le tematiche.

Sei il Miglior Sommelier d’Italia. Sei sommelier da parecchio tempo. Sei direttore di una importante squadra di servizio e sei docente della lezione sulle funzioni del sommelier. Cosa vuol dire per te essere sommelier, in generale, e cosa vuol dire essere il Miglior Sommelier, quindi anche la “front page” di FISAR?
Innanzi tutto devo correggere gli errori che mi hanno fatto notare sul servizio, aspetto cui tengo molto. Sicuramente ci sarà tanta visibilità. Però secondo me non basta aver raggiunto l’obiettivo ma dovrò andare avanti a studiare per migliorarmi perché  bisogna dimostrare di essersi meritato la vittoria in tutte le occasioni che la FISAR metterà a disposizione. Mi sono riposato due giorni ma il terzo ho iniziato subito a ripassare perché avevo paura di dimenticarmi tutto.

Al di là del titolo. Fine 2018 inizio 2019: in questo periodo storico secondo te chi è il sommelier e che cosa deve fare, al di là dei canoni di un concorso. La sommelierie, oggi, cos’è per Marco Barbetti?
Domanda difficile. Sicuramente il sommelier deve essere un comunicatore, uno che riesca a capire il vino e metta in grado l’utente finale di capire quel vino. Se il sommelier si limitasse a capire il vino ma non riuscisse a capire chi ha davanti, e quindi a comunicare correttamente quel vino, non sarebbe altrettanto efficace. Inoltre dovrebbe, nella parte del servizio, dare il valore aggiunto al vino grazie alla proprio professionalità.

Dare il dettaglio, spesso gratuito, che fa la vera differenza fra “stappare una bottiglia” e “servire un vino”. È il sommelier che con la sua ritualità impreziosisce il vino qualunque sia il valore della bottiglia. E sicuramente non deve dare un giudizio personale.

Ti faccio la domanda politica. Sei stato nominato in concomitanza con l’elezione del nuovo Direttivo FISAR. Secondo te la FISAR in questo momento storico cosa deve fare e dove deve andare anche in un ottica allargata? Quali sono le sfide della FISAR 2.0?
Secondo me è importante che il direttivo vada d’accordo. Poi che scelgano di fare A o B io mi attengo alle direttive. Io non sono un politico e quindi non intervengo sul cosa si decida ai massimi livelli. Indubbiamente i nuovi soci che si iscrivono sono sempre più generazioni meno legate alla carta e più alla interattività, quindi per andare incontro alle nuove generazioni, che sono i soci del futuro, bisognerebbe anche andare verso questa direzione. Non è detto che sia la soluzione migliore, ci sono tanti pro e contro e non spetta a me valutarli.

Da quello che dici sembra che il sommelier doverebbe essere meno “in smoking” e più “in jeans”, un sommelier più smart.
No. Il sommelier deve fare il sommelier. Cioè comunicare il vino. Decidere invece come gestire le risorse, come gestire la didattica, la comunicazione e che tipo di supporti dare non è più competenza del sommelier ma è competenza di chi gestisce.

C’è qualcosa che vorresti dire per auto-commentare il risultato? Difficoltà particolari o cose che ti hanno reso particolarmente felice nell’affrontare la sfida?
Felice nell’affrontare la sfida, no! Perché è stata tosta! (ndr, sorride divertito) Tosta sia a livello pratico che a livello mentale, tant’è che dopo lo scritto in realtà pensavo di avere perso. Sicuramente la preparazione della prova ha dimostrato le persone che ci tengono davvero, persone (ndr. Marta, Valerio, Daniela, Giacomo, Raffaele, Micaela) che si sono strette intorno a me e mi hanno supportato e sopportato.

Ed è stato bello vedere tante persone che pur non essendo dovuto nulla hanno impiegato del loro tempo per me. Questa è stata sicuramente una bella dimostrazione di amicizia. Mi da noia, molta noia, aver sbagliato alcune cose sul servizio, ma non si finisce mai di imparare. È stata veramente tosta!

Ti stai godendo il successo?
No, perché ho già iniziato a ripassare! E poi c’è da studiare la nuova scheda che non avevo ancora iniziato ad affrontare.

Giusto. Perché al concorso siete stati valutati sulla vecchia scheda. Come vedi la scheda nuova in un’ottica di evoluzione della FISAR?
Bene, è più snella. È un miglioramento su tutta la linea, forse c’è qualcosa che inizialmente può sembrare leggermente più complicato, ma l’aver semplificato ed uniformato i descrittori facilita e rende meno difficoltoso memorizzarla.

Gli brillano gli occhi mentre parla della sfida che ha affrontato e del successo, ed ha un sorriso divertito ma velatamente amaro mentre parla degli errori in servizio che ha fatto. Sintomo della spinta al miglioramento continuo che contraddistingue solo i migliori sommelier.

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Aspi e Onav insieme: premiati il miglior sommelier e il miglior assaggiatore 2018

MILANO – È Davide Dargenio il Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2018, mentre Marco Passarelli è il Miglior Assaggiatore ONAV 2018.

MIGLIOR SOMMERLIER D’ITALIA ASPI 2018
Davide Dargenio, 28 anni, ha studiato come Tecnico dei servizi della ristorazione all’Istituto Carlo Porta di Milano.

Ha lunga esperienza in ristoranti stellati, tra cui: il 3 stelle Michelin The Fat Duck a Bray, in Inghilterra, il 2 stelle Le Manoir Aux Quat Saisons a Oxford, il 2 stelle L’Oustau de Baumanière a Les Baux-de-Provence in Francia, Les Gorges de Pennafort, 1 stella, a Callas in Provenza e Verbier, 1 stella, in Svizzera.

È stato Chef Sommelier del ristorante Le 45 di Montreux ed è oggi Chef Sommelier e formatore al Le Berceau des Sens ristorante d’applicazione dell’E.H.L, la prima e più antica struttura di management alberghiero del mondo a Losanna, in Svizzera.

Nelle semifinali di sabato 6 ottobre, Dargenio si è distinto tra i 12 sommelier professionisti candidati al titolo, accedendo alle finali di domenica 7 con Salvatore Castano, Capo Sommelier al ristorante Mash a Londra, e Paolo Saccone, Group Sommelier del DEDES Group di Sidney.

I candidati hanno testato le loro competenze con prove classiche e a sorpresa, dal servizio all’abbinamento cibo/vino/bevande alla degustazione alla cieca di tre vini con descrizione in lingua straniera. Prove ideate da ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana per testare la preparazione dei candidati e scegliere il migliore.

A decretare il vincitore è stata una giuria composta dal presidente ASPI Giuseppe Vaccarini e dai Presidenti delle Associazioni di Sommellerie europee, dai vincitori delle scorse edizioni del concorso e dai giornalisti del settore, con la partecipazione di Jean Pallanca, former President e presidente onorario dell’Associazione dei Sommelierdi Monaco, e di Franko Lukez, Presidente dei Sommelier di Croazia, in rappresentanza dell’ASI.

“Complimenti a Davide Dargenio che ha dimostrato di meritarsi il titolo di Miglior Sommelier d’Italia 2018, superando le prove con straordinaria capacità e preparazione, riempendoci d’orgoglio per la professionalità con cui opera in questo campo. E complimenti anche a tutti gli altri 11 semifinalisti, la cui competenza fa onore al mondo della sommellerie professionale” – ha dichiarato Giuseppe Vaccarini, Presidente ASPI.

MIGLIOR ASSAGGIATORE 2018
Il titolo 2018 del Miglior Assaggiatore è stato assegnato, invece, a Marco Passarelli di ONAV Milano grazie a una prova pressoché perfetta, seguito da Micaela Stipa e Sebastiano Spina, dopo aver superato una prova di 10 domande teoriche e riconosciuto nei dettagli 6 vini scelti fra le eccellenze della enologia italiana.

A valutarli il presidente del Comitato Scientifico ONAV, Prof. Vincenzo Gerbi, il Presidente ONAV Vito Intini, la Vice Presidente Teresa Bordin, il Presidente Onorario Lorenzo Marinello e il Direttore Generale Francesco Iacono.

Sono contento di constatare anche quest’anno – dichiara Vito Intini, Presidente ONAV Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino – che il vincitore, i partecipanti al concorso e tutti i nostri soci hanno seguito la prova condividendone lo spirito conviviale: un’occasione per stare insieme e confrontarsi, una prova più contro se stessi per testare le proprie capacità, che contro gli altri. Abbiamo voluto condividere questa bella iniziativa con ASPI, perché le nostre due associazioni continuano la loro intesa verso una collaborazione sempre più sinergica e duratura nel mondo del vino”.

PREMIO FONDAZIONE BIRRA MORETTI
Infine, a Francesco Cosci, 23 anni, di Monsigliolo (Arezzo), Sommelier presso Les Climats di Parigi, è stato assegnato il “Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola”, per aver mostrato la conoscenza più approfondita della birra e la capacità di servirla e abbinarla al meglio.

Alfredo Pratolongo, Presidente di Fondazione Birra Moretti, ha commentato: “La figura del sommelier è il tramite ideale per trasmettere la cultura della birra attraverso la ristorazione ai clienti, che possono affinare il loro ‘gusto birra’, guidati verso scelte più informate e quindi migliori, nel segno di un consumo di birra legato alla qualità e al piacere della tavola”.

LE PROSSIME NOVITA’
ASPI ha annunciato la nascita del Club dei Migliori Sommelier ASPI, una novità assoluta pensata per affermare la vera identità dei Migliori Sommelier professionisti mediante la partecipazione degli stessi ad eventi legati al mondo del vino e della comunicazione. Il Club, infatti, sarà composto dai Sommelier iscritti ad ASPI che hanno vinto titoli nazionali e/o internazionali.

Ci impegniamo ogni giorno perché il mondo della sommellerie professionale sia riconosciuto e valorizzato”  conclude Giuseppe Vaccarini, Presidente ASPI. “Proprio per questo abbiamo deciso di dare vita al Club dei migliori sommelier: per renderlo sempre più contemporaneo e capace di rispondere alle esigenze del mondo enogastronomico moderno”.

ASPI Associazione della Sommellerie Professionale Italiana
Punto di riferimento per la Sommellerie professionale ha l’obiettivo di offrire opportunità di crescita e affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, è il solo membro per l’Italia dell’Association de la SommellerieInternationale, A.S.I. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi e attività.

ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino 
Sorta ad Asti nel 1951 senza fine di lucro, é stata la prima istituzione formativa e culturale del mondo enoico italiano. Suo scopo istituzionale è rendere disponibile un corpo di Assaggiatori tecnici preparati ed esaminati atti al giudizio del vino. Svolge funzione di approfondimento degustativo post universitario. Conta circa 9.500 iscritti con sezioni e attività in tutte le province italiane, con sedi estere.

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Miglior sommelier Aspi e Onav: domenica 7 ottobre la premiazione

MILANO – Chi sarà il Miglior Sommelier d’Italia ASPI e il Miglior Assaggiatore ONAV 2018? Per scoprirlo, l’appuntamento è domenica 7 ottobre al Grand Visconti Palace di Milano (Via Isonzo, 14) con ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana, fondata e guidata da Giuseppe Vaccarini, e ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, guidata dal Presidente Vito Intini.

Il concorso vedrà protagonisti 12 Sommelier professionisti ASPI e 6 Assaggiatori ONAV che si contenderanno rispettivamente l’eredità di Gabriele Del Carlo, vincitore ASPI dell’edizione 2017, e quella di Gianluca Alaimo di Loro, vincitore ONAV 2017.

Le finalissime del concorso ONAV si svolgeranno alle ore 10.00 e quella di ASPI alle ore 15.00. Professionisti, operatori e appassionati di vino potranno seguire il concorso e degustare i migliori vini selezionati dalle due associazioni per l’esclusivo Banco d’Assaggio “Con il naso all’ingiù” dalle 10.00 alle 15.00. La partecipazione è gratuita e consente di degustare i vini delle oltre 30 aziende partecipanti.

Per ASPI, ci saranno 12 candidati, provenienti da prestigiose strutture ristorative ed alberghiere d’Italia e d’Europa, che si cimenteranno in prove classiche e a sorpresa per contendersi l’ambito titolo di Miglior Sommelier d’Italia.

A giudicarli una giuria composta dal Presidente ASPI Giuseppe Vaccarini e dai Presidenti delle Associazioni di Sommellerie europee, dai vincitori delle scorse edizioni del concorso e dai giornalisti del settore, con la partecipazione dell’esperto internazionale Jean Pallanca, former President e Presidente Onorario dell’Associazione dei Sommelier di Monaco, Franko Lukez, Presidente dei Sommelier di Croazia, in rappresentanza di A.S.I.

Per ONAV, a sfidarsi per la finalissima che decreterà il Miglior Assaggiatore 2018 saranno i 6 candidati che si sono classificati ai primi 5 posti (al quinto posto, 2 candidati a pari merito) alla selezione tenutasi ad Asti lo scorso 16 settembre, cui hanno partecipato 20 soci arrivati vincitori dalle preselezioni regionali. I 6 finalisti dovranno superare la prova di 10 domande teoriche e riconoscere nei dettagli 6 vini scelti fra le eccellenze della enologia italiana.

LA GIURIA
A valutarli il presidente del Comitato Scientifico ONAV, Prof. Vincenzo Gerbi, il Presidente ONAV Vito Intini, la Vice Presidente Teresa Bordin, il Presidente Onorario Lorenzo Marinello e il Direttore Generale Francesco Iacono. Alle 18.00 i vincitori saranno incoronati dai Presidenti delle due Associazioni, Giuseppe Vaccarini per ASPI e Vito Intini per ONAV.

“Il sommelier – dichiara il Presidente Aspi Giuseppe Vaccarini – è la voce della cultura enogastronomica nel mondo. La sua è una figura che merita di essere riconosciuta e valorizzata. Parliamo di una professione che si costruisce con tanto studio, con dedizione e con un’incredibile passione”.

“Senza passione – ammonisce Vaccarini – non si diventa sommelier. Ed è questo che più di ogni altra cosa ci raccontano le storie dei candidati in corsa per diventare il nuovo Miglior Sommelier d’Italia ASPI. A questi ragazzi e ragazze dobbiamo riconoscere una tenacia e una competenza non comuni ed è per questo che anche quest’anno non vedo l’ora di poter premiare il migliore”.

“Alla base di questo premio – dichiara il Presidente Onav Vito Intini – c’è sempre il piacere del gioco, anche solo per giocare e non necessariamente per vincere. Per mettere alla prova le proprie conoscenze e magari per riflettere su quanto sia ricco e variegato il mondo del vino, ma anche di quanto necessiti di un dialogo”.

“Ecco perché abbiamo voluto condividere questa bella occasione con ASPI – precisa Intini – un altro modo per comunicare al mondo del vino che le nostre due associazioni continuano la loro intesa verso una collaborazione sempre più sinergica”.

I soci ASPI e i soci ONAV potranno partecipare anche alle esclusive Masterclass organizzate nei giorni di sabato 6 e domenica 7 ottobre (info e registrazione su www.aspi.it/msi-2018 o migliorassaggiatore@onav.it).


PROGRAMMA Domenica 7 ottobre
Ore 10.00 – 15.00 Banco d’Assaggio “Con il naso all’ingiù”
Ore 10.00 Finale ONAV Miglior Assaggiatore 2018
Ore 15.00 Finale ASPI Miglior Sommelier d’Italia 2018
Ore 18.00 Premiazione Miglior Assaggiatore 2018 e Miglior Sommelier d’Italia 2018

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Josko Gravner shock a ViniVeri 2018: “Non studiate enologia”

Dichiarazioni shock a raffica di Josko Gravner a ViniVeri 2018, la fiera dei vini naturali in programma da oggi al 15 aprile a Cerea, in provincia di Verona.

Nel pomeriggio, dal palco della sala convegni dell’Area Exp, il noto produttore di Oslavia si è lasciato a andare a frasi pesanti contro il mondo del vino “convenzionale”.

Nell’ordine, Gravner si è scagliato dapprima contro “l’industria del vino”: “Bevi il vino industriale e diventi triste”. Poi se l’è presa con quella fetta di produttori che utilizzano tappi diversi dal sughero (molti dei quali presenti a Cerea, tra l’altro): “Al solo pensiero di assaggiare vino col tappo a vite mi vengono i brividi”.

Infine, il colpo di grazia a intere generazioni di studenti universitari che intendono cimentarsi nel mondo del vino: “Il consiglio che darei a un giovane che vuole fare l’agricoltore e il contadino e fare vino è di non studiare enologia, ma filosofia. Perché è quella che poi porta a un ragionamento giusto e alla differenziazione dai vini tecnologici”.

“Tenete conto – ha aggiunto Josko Gravner – che dal 2001 non mi sono più permesso di controllare un grado zuccherino dell’uva o un’acidità. E tutto questo per il semplice fatto che non aggiungo e non tolgo nulla, perché tutto quello che ho portato a casa è uva di qualità”.

La platea applaude. In realtà, al convegno delle ore 18.30 dal titolo “Dopo 15 anni di Vino secondo Natura: sentimento o opportunismo?”, si assiste a un walzer di contraddizioni.

In mezzo a tanti produttori di “vini naturali”, Gravner difende addirittura l’utilizzo della solforosa, come “unica via per fare vini che abbiano lunga vita”. “Io la utilizzo, in dosi minime ma la utilizzo. Non fa male e c’è pure nell’acqua, che altrimenti sarebbe presto putrefatta”.

Il presidente del Consorzio ViniVeri, Giampiero Bea, incalza sul palco i suoi interlocutori con domande provocatorie, al limite della banalità. Provocazioni che vengono colte dal solo Gravner.

Sergio Circella e Sergio Rossi dribblano il question time con abilità. Nicola Bonera, miglior sommelier d’Italia 2010, fa invece la parte del pesce fuor d’acqua. Un intervento pacato e moderato il suo, con l’invito ai ristoratori “a non fare differenze, sulle carte dei vini, tra etichette convenzionali e di vini naturali”.

Con l’Ais Bonera già fuori dalla sala, parte la raffica di missili. Le dichiarazioni del sommelier vengono criticate prima da Bea e poi da Circella, senza diritto di replica. Bea sottolinea pure l’assenza del sommelier. Ma rincara la dose contro il malcapitato. Tutto lecito? Ai posteri l’ardua, naturale, sentenza.

http://www.vinialsupermercato.it/viniveri-2018-i-migliori-assaggi-a-cerea/

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Paolo Basso e le sue “Pepite” per Carrefour: “Vi racconto la Gdo francese”

LUGANO – Ormai è un dato di fatto. Dev’esserci un nesso eziologico tra la Grande distribuzione organizzata e i migliori sommelier del mondo. Paolo Basso, “Best sommelier of the World 2013″ e “Best sommelier of Europe 2010″, racconta a vinialsuper il suo (duplice) ruolo di selezionatore e testimonial per Carrefour France.

Il sommelier italo-svizzero ne ha fatta di strada da Besnate, paesino di 5 mila anime della provincia di Varese che lo ha visto nascere, 51 anni fa. Dopo il diploma alberghiero alla “Vallesana” di Sondalo, in Valtellina, diventa sommelier con l’Associazione Svizzera dei Sommeliers Professionisti (ASSP).

Sbarca così nel mondo dell’alta sommellerie, come consulente della gruppo Kempinski Hotels – Luxury Five Star Hotels & Resorts, con base a Ginevra. Seleziona inoltre i vini per Air France e collabora con noti brand come Acqua Panna, San Pellegrino e Nespresso.

Quando ha iniziato a collaborare con Carrefour France? In cosa consiste il suo ruolo?
Il 2017 è il secondo di tre anni di collaborazione concordata con Carrefour. Seleziono dei vini che vengono chiamati “Pepite”, in vendita in occasione delle quattro Foire aux vins di Carrefour. Le ‘Fiere del vino’ sono importanti eventi che si svolgono quattro volte all’anno nei punti vendita dell’insegna: primavera, estate, autunno (la più forte) e nel periodo delle feste di Natale.

Inoltre collaboro con il ‘Club Pass’ Carrefour: uno spazio web dedicato ai clienti speciali di Carrefour, che possono accedere a contenuti a loro riservati, via web. Per loro redigo mensilmente dei redazionali su temi legati al mondo del vino e realizzo dei video tutorial sulla degustazione.

Come seleziona i vini in vendita in occasione delle Foire aux vins Carrefour?
Il meccanismo di selezione è complesso e prevede diversi step. In primis, a gennaio, si effettua una grande degustazione alla cieca di migliaia di etichette, alla quale partecipano i buyer Carrefour e gli stessi produttori. In seguito, i buyer effettuano un’ulteriore scrematura, basandosi su criteri qualitativi e di disponibilità effettiva delle singole referenze sul territorio nazionale francese. Per ultimo intervengo io, che senza alcuna pressione da parte di Carrefour seleziono quelle che saranno “Le mie Pepite”.

A quale fascia prezzo appartengono i vini selezionabili?
La fascia prezzo delle “Pepite” varia dai 4 ai 15 euro. Si tratta di vini bianchi, rossi e dolci, senza sforare nelle bollicine che hanno altri prezzi, trattandosi in Francia di Champagne. Nella fase di degustazione alla cieca, oltre ad annotarmi pregi e difetti, cerco di assegnare alle etichette un potenziale prezzo di vendita. Tra le mie “Pepite” finiscono quei vini in cui il rapporto qualità prezzo sia più che bilanciato.

Si può dunque bere bene con 4 euro?
Non ho mai messo il mio “sigillo” su vini di fascia inferiore ai 4 euro: cifra che tiene conto anche degli sconti ai quali può essere sottoposta la singola etichetta. Peraltro non mi è stato imposto alcun criterio legato al prezzo da parte di Carrefour, al momento della selezione. D’altro canto, ritengo di possa davvero bere bene senza spendere cifre fuori dalla portata comune.

Ha ragione allora Luca Gardini, testimonial di vini a 2 euro per Eurospin, decantati come chicche?
Non conosco i dettagli dell’operazione di Gardini con Eurospin, ma ribadisco che, personalmente, non ho mai selezionato vini con prezzi così risicati. Bisogna però mettersi nei panni dei clienti che pensano di “investire” 3-5 euro in un vino: cosa cercano? Magari gli basta la buona bevibilità, senza andare a cercare tipicità o altri fattori legati ad altri palati. Ovvio che non si possa decantare come eccezionali dei vini che risultano molto semplici.

Hanno un fondo di verità i luoghi comuni sulle abitudini di consumo di vino in Francia?
Certamente. Posso confermare che il bordolesi bevono solo bordolese. Che i vini alsaziani in certe zone della Francia sono detestati. E che nel Sud della Francia si gioca la vera partita del vino, in termini di cifra d’affari.

In Italia il ruolo del sommelier viene spesso vissuto (anacronisticamente) come antitetico alla Grande distribuzione. Lei cosa pensa?
Arrivando dal mondo dell’alta ristorazione, mi sono avvicinato in maniera titubante alla Gdo. Lo ammetto. Ma oggi sono più che contento e fiero di aver fatto questa scelta. Il canale moderno è molto interessante e offre ottimi spunti. E’ un settore che definirei “democratico”, a differenza del mio mondo di provenienza.

Avevo un cliente, in hotel, che sosteneva di non considerare “vino” tutto ciò che costasse meno di 200 euro. Ebbene, oggi sostengo di essere fiero di poter mettere a disposizione la mia professionalità e competenza per persone con budget molto più limitati, che hanno tutto il diritto di bere bene, in base alle proprie disponibilità.

Vuole segnalare ai lettori di vinialsuper qualche “Pepita” in particolare?
Certamente. Ecco un elenco di etichette, con prezzi indicativi: 1) Blanc Bourgogne, Mâcon-Fuissé “Vieilles Vignes” Rijckaert F.Rouve 2015, 12 euro; 2) Rouge Vallée du Rhône, Cotes du Rhone Villages Cairanne, Truffes Et Friandises Confidences 2015, 6 euro; 3) Rouge Languedoc / Roussillon, Cotes du Roussillon Promesse Rouge, Mas Amiel 2015, 10 euro; 4) Rouge Languedoc / Roussillon, Languedoc Saint-Drézéry Première, Puech-Haut 2015, 10,90 euro; 5) Rouge Bordeaux, Puisseguin-Saint-Émilion Château Soleil Promesse 2015, 9,90 euro; 6) Rouge Vins Etranger, Espagne Jean Leon 3055 Merlot-Petit Verdot 2015, 18 euro; 7) Rouge Vins Etranger, Aregentine Clos de los Siete 2014, 13 euro; 8) Pouilly Fuissé Domaine du Grand Pré, 2016, 12,90 euro; 9) Tokaji Aszu 5 Puttonyos, 2006 Château Impérial Tokaji, 2006, 17 euro.

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Manduria quiz: chi sarà il Miglior Sommelier del Primitivo?

Sarà il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria a incoronare il “Miglior Sommelier del Primitivo”, il primo master organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Puglia che premia il più bravo esperto di vino ottenuto dal vitigno Primitivo.

La cerimonia di consegna del premio, organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Puglia, sarà di scena alle ore 18 martedì 13 giugno presso il Relais Reggia Domizia di Manduria (TA).

“Siamo certi che i vincitori porteranno in giro con professionalità la storia, la tradizione e le virtù del nostro Primitivo di Manduria – dichiara Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – una delle prime dieci doc più amate all’estero. I wine taster più richiesti al mondo sono proprio gli italiani. Il nostro export rappresenta il 60-70% della produzione vendibile. La vendemmia  2016  ha prodotto 20 milioni di litri di Primitivo di Manduria rispetto ai 18 milioni del 2015″.

“Un risultato – continua Erario – che equivale a 25 milioni di bottiglie destinate non solo al mercato italiano ma anche a quello di molti altri Paesi: Usa, Germania, Svizzera, Giappone, Nord Europa e  Cina. Il volume d’affari si aggira intorno agli 80 milioni di euro, con un consumo interno di circa 30 milioni euro ed estero di circa 50 milioni euro”.

I CONCORRENTI
Il concorso Miglior Sommelier del Primitivo metterà alla prova quindici concorrenti professionisti provenienti da tutte le regioni d’Italia con esami scritti sulla storia del vitigno e sul suo sviluppo storico, sulle caratteristiche enologiche, sulle aziende fino alla prova pratica di servizio dei vini.

Assegnato il premio al vincitore, si passerà al convegno Primitivo: zone e stili, distinguere per unire coordinato da Giuseppe Baldassarre, relatore AIS e autore del libro “Primitivo di Puglia” e moderato da Vincenzo Magistà, direttore del TG Norba, che vedrà la presenza di Roberto Erario per il Consorzio di Manduria e di Donato Giuliani, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Gioia del Colle, oltre a quella di Leonardo di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia.

A suggellare la giornata, in serata alle ore 20 la degustazione aperta al pubblico, nella quale tutte le etichette presenti saranno raccontate dai sommelier AIS in un evento che intende rappresentare un vero e proprio “Party del Primitivo”, tutto da vivere in abbinamento a piatti e prodotti della terra di Puglia.

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Luca Gardini, spot per i vini del discount Eurospin: l’intervista

Il miglior sommelier del mondo presta il volto per pubblicizzare i vini di un discount. Non è una barzelletta. Succede per davvero. A 6 anni dal prestigioso riconoscimento della Worldwide Sommelier Association, Luca Gardini si rimette in gioco. E lo fa con Eurospin. La nota catena di discount italiani ha sottoposto al 35enne di Cervia una serie di assaggi. “Alcuni – spiega Gardini – mi hanno piacevolmente sorpreso al primo sorso. Su altri ci siamo confrontati e siamo giunti alla selezione finale. Da lì il progetto di realizzare una linea ‘garantita’, ma in pieno spirito Eurospin, senza brand per contenere i prezzi”. Così, il ‘mezzobusto’ del sommelier emiliano finisce dritto sulla home page del sito web del colosso di San Martino Buon Albergo (Verona). E sui volantini cartacei. Tra una confezione di prosciutto di San Daniele e quattro cotolette agli spinaci a prezzo stracciato, of course.

“Vini Doc, Igt e Docg integralmente prodotti in alcune delle più vocate zone viti-vinicole italiane”, quelli selezionati da Luca Gardini per Eurospin. Si passa dal Barbera D’Asti Docg Superiore a 2,39 euro al Nero D’Avola Terre Siciliane Igt a 1,85. Spazio anche per i vini bianchi. Come il Muller Thurgau Vigneti delle Dolomiti Igt a 2,99 euro, o il Fiano del Sannio Dop a 4,29 euro. Senza dimenticare rosati come quello del Salento, a 1,99. O vini frizzanti come il Pignoletto del Reno Igt a 2,29 euro, o il Verduzzo del Veneto Igt a 1,69. Gardini si materializza in persona in brevi video, sempre sul web, e ne presenta le caratteristiche. Consigliando gli abbinamenti. E tra un bicchiere e l’altro, trova il tempo per rispondere alle domande di vinialsupermercato.it.

Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010, presta la sua figura per pubblicizzare i vini di un “discount”: com’è nata l’iniziativa?
Credo che tutti abbiano il diritto di bere vino e, anche se non possono o non sono disposti a spendere molto, debbano avvicinarcisi informati, consapevoli, incuriositi

Il miglior vino della cantina Eurospin nel rapporto qualità-prezzo? Nei mesi scorsi, noi abbiamo scovato un buon Aglianico del Salento
A voi la scelta, sono tutti vini che raccontano territori diversi, non ne esiste un preferito, ma di sicuro c’è il preferito per ogni occasione. Potrei comunque fare quello politicamente scorretto e scegliere il Lambrusco della mia Romagna.

Il vino e la Gdo moderna: qual è la sua opinione?
Il tempo a disposizione è sempre meno e poter trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno in un unico luogo, il supermercato per l’appunto, è un vantaggio di questi tempi moderni. La Gdo sta crescendo e non si interessa di vini solo a buon mercato, ma è sempre più attenta alla qualità e alla cura del cliente. Quest’esperienza ne è stato un esempio

In Italia esistono ancora vini “da discount” o “da supermercato”, nell’accezione negativa del termine?
Esisteranno sempre, ovunque. Penso sia per questo che figure come la mia vengono interpellate

Come si sceglie un buon vino al supermercato?
Documentandosi senza dubbio, e poi “sperimentando”. Ognuno ha il suo palato e va rispettato, non finirò mai di ripeterlo. Importantissimi sono anche la presentazione e lo stato di conservazione del vino o del prodotto alimentare che sia

Luca Gardini acquista vini al supermercato? Se sì, quali?
Confesso di avere poco tempo per andare al supermercato. Per fortuna ho qualcuno che ci va al posto mio, ma quando sono in viaggio mi soffermo sempre a guardare quali vini (e come) supermercati e Autogrill propongono al pubblico in giro per l’Italia e per il mondo

Vino e marketing: quanto conta oggi l’immagine e quanto la sostanza?
Quando l’immagine è sinonimo di garanzia non faccio distinzioni. Ricordiamoci che stiamo parlando di prodotti alimentari, la sicurezza prima di tutto. E poi, senza sostanza, l’immagine sarebbe bidimensionale. Non so se mi spiego…

Lo stato di “salute” del vino in Italia: una fotografia di Luca Gardini. Quali prospettive per il vino italiano nel mondo?
Il vino italiano nel mondo non ha ancora la posizione che merita. Dobbiamo collaborare tra italiani, produttori – giornalisti – testimonial, e unire le forze per farlo conoscere sempre di più. Perché chi lo prova, poi non torna più indietro

L’area vitivinicola più sottovalutata d’Italia? Quella, invece, più sopravvalutata
Sottovalutata forse la Sicilia. Ho bevuto grandi Nero d’Avola negli ultimi anni. Con mio grande piacere uno è anche arrivato al 4° posto della classifica Tws-Biwa, di cui sono fondatore con Andrea Grignaffini, che vede premiati i 50 migliori vini italiani da parte di una giuria di esperti internazionale. Sopravvalutata non saprei: amo troppo il vino per dire che qualcosa è “troppo”.

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