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Terre d’Oltrepò espelle alcuni soci: «Hanno conferito ad altre cantine»

Terre d'Oltrepò verso l'espulsione di alcuni soci Hanno conferito ad altre cantine
Terre d’Oltrepò
ha avviato il processo di esclusione di alcuni soci morosi o in conflitto con l’obbligo di conferimento esclusivo di tutte le uve della propria azienda agricola alla cooperativa Tdo. Lo avrebbe annunciato in una lettera il direttore generale, Umberto Callegari. Senza mezzi termini, verrebbe definito «doloso e ingiustificato» il mancato conferimento a Terre d’Oltrepò della produzione delle uve della vendemmia 2024, tra le più scarse di sempre in Oltrepò pavese. In primo piano
il sospetto che alcuni soci abbiano deliberatamente scelto di non conferire le uve allo stabilimento di Santa Maria della Versa, ben al di là delle difficoltà legate all’andamento climatico dell’annata, che ha decimato le rese.

Secondo Terre d’Oltrepò, che già ad agosto aveva proclamato «tolleranza zero per disonesti e sparlatori», si configurerebbe così lo svolgimento di attività in concorrenza con la cooperativa, in ragione del conferimento integrale delle uve prodotte ad altre cantine. Accuse pesantissime, che porterebbero il management di Terre d’Oltrepò alla decisione di escludere i soci dalla società, con decorrenza immediata. Una burrasca che, insieme alle continue «critiche ingiustificate» all’operato della dirigenza, avrebbe anche portato Callegari a minacciare di rassegnare le proprie dimissioni per giusta causa. Con conseguente richiesta della penale per violazione del patto di stabilità e la proposizione di azioni individuali risarcitorie nei confronti di alcuni membri della cooperativa.

BILANCIO TERRE D’OLTREPÒ IN DISCUSSIONE

Intanto, nel pavese, montano le polemiche attorno al bilancio di esercizio di Terre d’Oltrepò, chiuso il 30 giugno 2024 e in dirittura di essere presentato ai soci (e approvato), nell’assemblea generale convocata per il 5 novembre. Secondo il ceo Umberto Callegari, i numeri dimostrerebbero un significativo progresso delle performance dell’azienda, confermano le previsioni nonostante un calo strutturale di tutto il mercato dei vini rossi di circa il 40%. L’azienda ha mantenuto le valutazioni più alte del territorio e previste senza alcun accesso al credito bancario per pagare le uve e ha distribuito oltre 15 milioni di euro ai soci per le uve conferite, senza procedere ad alcun aumento di capitale.

Molto più cauti alcuni soci, che si sono rivolti al collegio sindacale di Terre d’Oltrepò, dopo aver chiesto ad alcuni professionisti di fiducia un parere sui bilanci di esercizio precedenti. «Essendo assai preoccupati per l’attuale andamento della nostra cooperativa, che ci pare incontrare sempre maggiori difficoltà e ritardi nella remunerazione delle uve conferite dai soci – si legge nella missiva – abbiamo recentemente chiesto di esaminare l’ultimo bilancio d’esercizio disponibile al pubblico, quello chiuso al 30/06/2023, predisposto dal Consiglio di Amministrazione ed approvato dall’Assemblea dei Soci in data 06/11/2023, e di confrontarlo con quelli degli esercizi precedenti. Da tale comparazione, a parere dei nostri consulenti, sono emersi taluni aspetti critici che trovano le proprie radici tanto nelle decisioni gestionali degli esercizi precedenti quanto in quelle in corso di esecuzione».

CDA TERRE D’OLTREPÒ: ANCHE GIUDITTA BRANDOLINI RASSEGNA LE DIMISSIONI

I dettagli saranno discussi durante l’assemblea generale del 5 novembre. Non sarà presente, tra i consiglieri, Giuditta Brandolini, ultimo membro del consiglio di amministrazione di Terre d’Oltrepò a rassegnare le dimissioni. Una decisione, quella della responsabile Accoglienza di Tenuta Mazzolino, formalizzata lo scorso mercoledì. Le sue dimissioni dal cda di Terre d’Oltrepò seguono quelle di Gabriele Faravelli, Michele Vitali, Giulio Romanini e Alessandro Fiamberti. Tanto che all’ordine del giorno della prossima assemblea c’è anche l’approvazione della delibera di ratifica della nomina dei consiglieri cooptati, che andranno a sostituire i cinque consiglieri dimissionari.

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