Vino amatissimo in Trentino, il Teroldego fu la “bevanda” privilegiata dei banchetti regali dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, nell’Ottocento. Ed è proprio da queste terre che deriverebbe il nome Teroldego. Ovvero dall’incrocio delle parole “Tiroler” (Tirolo, l’area geografica a cavallo delle Alpi, tra Italia e Austria-Germania) e “gold” (oro): da qui “Tiroler Gold”, coniugato in italiano in Teroldego. L’oro del Tirolo, denominazione di origine controllata dal 1971. Un “oro liquido” che da tempo, ormai, ha varcato i confini territoriali d’origine, giungendo sulla tavola di tutti gli italiani (e non solo) grazie anche alla grande distribuzione organizzata.…
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Falanghina del Sannio, Borgo San Michele
Un classico campano, questo Falanghina del Sannio di Borgo San Michele, DOC (vendemmia 2013). E di “campano” c’è soprattutto la semplicità, nella lettura. Vino di facile beva, un sorso tira l’altro per la leggerezza dei suoi 12 gradi e l’armonia che scaturisce al palato. Sentori di frutta bianca, secchi e persistenti. All’olfatto colpisce subito il richiamo a frutti estivi, come il melone e la pesca, nonché alla vaniglia. L’abbinamento è quasi scontato ai molluschi e ai piatti di pesce. Ma questo Falanghina del Sannio sa regalare emozioni anche accostato alle verdure lavorate. Un esempio?…
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