Categorie
degustati da noi news news ed eventi vini#02

I migliori assaggi al Mercato dei Vini dei Vignaioli Fivi di Piacenza 2019

PIACENZA – Tracciare i migliori assaggi al Mercato dei Vini dei Vignaioli Fivi di Piacenza diventa sempre più difficile, di anno in anno. Il livello dei vini in degustazione cresce al pari di un pubblico che, di edizione in edizione, affolla sempre più numeroso i padiglioni dell’Expo. Regola confermata anche nel 2019, con 22.500 ingressi. Il 9° Mercato è quello dei record, in attesa dell’edizione-compleanno del 2020. La prima in doppia cifra.

Al Mercato di Piacenza si beve bene, ci si diverte e si fanno affari. Lo dimostrano, da una parte all’altra dello “scontrino”, i carrelli dei clienti (stracolmi di vino) e la gara estiva dei vignaioli, per accaparrarsi una postazione.

Elementi che non suggeriscono – almeno per ora – ai vertici della Federazione di trovare una nuova location, anche se il continuo riferimento alla sostanziale impeccabilità di Piacenza Expo (ribadita in diversi comunicati stampa ufficiali) fa pensare che il dibattito sia nervosamente sul tavolo degli “stakeholder“.

Nel frattempo, sul calendario del vino, Vinitaly 2020 è già alle porte. Fivi conta di esserci con un numero crescente di rappresentanti. L’obiettivo? Consacrare, dopo Piacenza, anche quello abbiamo ribattezzato Fivitaly, superando la quota di 212 vignaioli presenti a Verona nel 2019 (un terzo del Mercato).

All’inizio del 2020 riprenderanno inoltre le trattative istituzionali della Federazione italiana vignaioli indipendenti. Secondo fonti ben accreditate, tra le priorità ci sarebbe la revisione dei meccanismi di rappresentatività nei Consorzi del vino italiano.

Nel mirino il D.Lgs 61/2010, che al momento determina il sostanziale predominio delle cooperative di primo e secondo grado nei Consorzi, a discapito dei piccoli e medi produttori tutelati da Fivi.

I MIGLIORI ASSAGGI AL MERCATO FIVI DI PIACENZA 2019


SPUMANTI

Metodo Classico Vsq 2016 Extra Brut “I Moschettieri”, Frecciarossa
Una delle aziende simbolo dell’Oltrepò pavese della qualità, portavoce dell’anima più elegante del territorio: il Pinot Nero, in veste spumantizzata con “I Moschettieri”. Avvolgenza assoluta del perlage, a far da contraltare alla bella tensione agrumata tipica del Noir oltrepadano.

Vino Spumante di qualità Vsq Brut millesimato 2012, Piè di Mont
Poco meno di 2 ettari per la cantina goriziana di Martina e Roman Rizzi, interamente vocata alla produzione di spumanti. Ottime le prove con i millesimati 2012 e 2016, base Chardonnay (60%), Pinot Nero (20%) e Ribolla Gialla (20%). Il vigneto di quest’ultima si trova piuttosto all’ombra e consente di giocare con la maturità del frutto apportato al sorso da Noir e Chardonnay.

Franciacorta Docg Brut Nature millesimato 2014, Bosio
Un Franciacorta che chiama il piatto e si rivela particolarmente versatile. A un naso prettamente floreale rispondono note saline, a chiudere un sorso largo e fruttato, connotato da una spuma cremosa e avvolgente. Un Nature in punta di fioretto.

Prosecco Doc Treviso Brut “San Vittore”, Azienda Agricola Crodi
Una cantina che sta recuperando varietà autoctone come Verdiso e Perera. Sette ettari per circa 30 mila bottiglie, tra cui spicca questo Prosecco Doc Treviso di buona profondità e lunghezza, contraddistinto da un “dosaggio” molto ben integrato e da una beva instancabile.

VINI BIANCHI

Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2018 “Luzano”, Marotti Campi
Che le Marche regalino vini degni del palcoscenico nazionale è risaputo, ma qui siamo di fronte a un vero fuoriclasse: il miglior bianco in assoluto al Mercato Fivi di Piacenza 2019. Ancora giovanissimo, presenta un naso da scoglio fiorito. Eccezionale verticalità, struttura e pienezza al palato, tra l’agrume, la mela verde e il salino. Chapeau.

Veneto Igt Garganega 2007, Tenuta Maraveja
Colli Berici, terra calda, dove i grandi vitigni bordolesi si sono adatti tanto da poter ormai essere definiti autoctoni. La prova provata che la zona è adatta anche alla Garganega risiede nella longevità di questa etichetta, ancora tutta sul frutto e sulla freschezza. Provare per credere.

Isola dei Nuraghi Igt 2018 Panzale, Berritta Dorgali
Accenni di Riesling, al naso, e di Trebbiano al palato per questo bianco ottenuto da uve Panzale, autoctone della vallata di Oddoene e un tempo usate per farcire i dolci tipici locali. Un progetto di recupero, quello avviato dai coniugi Antonio e Maria Paola e dai figli Serena e Francesco, che darà grandi risultati nel tempo.

Provincia di Pavia Igt Malvasia 2007 “Mia”, Azienda Agricola Martilde
Si chiamerà probabilmente “Mia” la Malvasia 2007 di Martilde in uscita in tiratura limitatissima (500 bottiglie) tra febbraio e marzo 2020. La cantina di Rovescala (PV) non smette mai di sorprendere coi suoi vini fuori dal comune, veraci e sinceri come Antonella Tacci e il marito Raimondo Lombardi.

Questa volta tocca a un bianco da uve Malvasia, frutto dell’assemblaggio di antiche vigne – che sfiorano gli 80 anni – e di impianti del 1975, con rese medie inferiori ai 50 quintali. Al naso il frutto e la mineralità, al palato una vena ossidativa che ammanta le note di frutta secca e miele. Vino che chiama il piatto, o un buon libro. Da prenotare.

Igt Costa Toscana Vermentino 2018 “Un po’ più su del mare”, Mulini di Segalari
Emilio Monechi e la moglie Marina Tinacci curano le vigne come figli. E in una terra di rossi come Bolgheri, anche il Vermentino è, per loro, molto più di un “trovatello”. Sorso sapido ed essenziale, il cui corredo è segnato dalla verticalità offerta da un 15% di Manzoni Bianco. Presto in commercio l’annata 2019, completata invece dal Viognier.

Terre Siciliane Igt Bianco 2017 “Dissidente”, Enò-Trio
Il lavoro eccezionale di Nunzio Puglisi (nella foto) ai piedi del “suo” Etna prende finalmente forme meritevoli di valicare i confini della regione. Lo sa bene chi assaggia da anni le chicche di questa cantina di Randazzo, che si esprime ad altissimi livelli anche con il provocatorio (e “Dissidente”, per l’appunto) Traminer: Nunzio e la figlia Désirée gli hanno messo la cravatta, pur continuando a leggerne l’annata nel calice. Avanti tutta.

Sannio Dop Fiano 2012 “Ver Sacrum”, Fosso degli Angeli
Una delle “cantine certezza” dell’intera Campania e, in generale, del Sud Italia quella condotta a Casalduni (BN) da Marenza Pengue. Alla sempre splendida Falanghina del Sannio, Fosso degli Angeli accosta al Mercato un Fiano 2012 che è solo all’inizio della sua lunga vita. Il breve passaggio in barrique lo proietta fuori dal beneventano, dritto in Europa, per esattezza in Francia: un Fiano con la valigia in mano, ma coi piedi ben saldi nel Sannio.

Mitterberg Igt Grüner Veltliner 2018, Garlider
Scisto e quarzite nel terreno regalano al calice note di fumé nette, che giocano sul frutto maturo di questo Grüner Veltliner. Vino che fa pensare ad abbinamenti gastronomici intriganti, dalla cucina locale a quella orientale.

Sillaro Igt bianco “8000”, Azienda Agricola Giovannini (magnum)
Jacopo e Maddalena Giovannini hanno scelto la bottiglia da 1,5 litri per la loro “8000”: solo 150 pezzi per questa Albana vinificata in anfora, alla georgiana. Frutto, sapidità, materia, spezia dolce. Ricorda, per certi versi, i Chinuri del Kakheti. Bella prova, ben al di là del marketing e delle mode legate agli “orange wine”. Da provare.

Passerina del Frusinate Igp 2017 “Maddalena”, Alberto Giacobbe
Davvero ben congegnata la macerazione di 7 giorni sulle bucce, che va ben al di là del colore splendido conferito al calice. Il tannino solletica i richiami esotici e di zenzero candito. L’affinamento di 6 mesi in tonneau fa da legante tra durezze e morbidezze, per uno dei sorsi più sorprendenti del Mercato Fivi 2019. La morte sua? ‘Na cacio e pepe.

Umbria Igt Grechetto 2018 “Grek”, Il Palazzone
Il bianco che vorresti (anzi, dovresti) avere sempre a disposizione in cantina, capace di abbinare frutto, freschezza, struttura e agilità nella beva. Persistenza di rara lunghezza.

Friuli Colli Orientali Doc Pinot Grigio 2017, Castello Sant’Anna
Pinot Grigio giocato sull’equilibrio perfetto tra struttura e polpa, su cui danza un accenno di tannino dettato dalla macerazione. Ottima la persistenza.

Terre Siciliane Igp 2018 “Ballerina”
L’Inzolia per la freschezza e la struttura, il Catarratto Lucido per il frutto esotico. Vino quotidiano di pregevole fattura, preciso e beverino. Pensato bene e realizzato ancor meglio.

Trentino Doc Chardonnay 2018 “Terre Bianche”, De Vigili
Sale a manciate, a sorreggere la polpa. Uno Chardonnay che esce dagli schemi trentini, ottenuto da un vigneto ricco di scheletro a Sorni. Caratteristiche tanto uniche da aver convinto Francesco De Vigili – giovanissimo, ma con le idee più che mai chiare nella sua Mezzolombardo (TN) – a usarlo come base per uno spumante in uscita tra almeno 50 mesi.

Langhe Doc Arneis, Cascina Rabaglio
Note mielose ed esotiche abbinate a un’ottima freschezza: vino intrigante, in equilibrio tra morbidezze e verticalità.

Vino bianco in anfora 2018 “Prometheus”, Azienda Agricola Bajaj
“Mi ispiro a Gravner”, ammette il giovane Adriano Bajaj Moretti, che nel Roero prova a imitare il maestro mettendo in anfore di terracotta l’Arneis. Quaranta giorni di macerazione conferiscono per materia e sostanza. Ma il focus resta sui primari, letteralmente esplosi e resi ancor più “grassi” dalla vendemmia tardiva.

A sorreggere il sorso una bella spinta sapida. Prova più che mai sensata e meritevole di attenzione, soprattutto per la pulizia e la precisione della beva, in grado di restituire (ancora integre) le caratteristiche del vitigno. Solo 700 bottiglie ne fanno una tra le chicche meritevoli di essere segnalate al Mercato Fivi di Piacenza 2019.

VINI ROSATI

Terre Siciliane Igt Rosato 2018 “Petalo”, Tenuta Enza La Fauci
Fiori e frutto. Perfetta corrispondenza tra naso e palato per un rosato più “rosso” che “bianco”: vino di carattere, minerale, con accenni speziati delicati. Sorprende soprattutto per l’estrema lunghezza e persistenza. Interessantissima la cantina produttrice: 2,5 ettari per 20 mila bottiglie complessive. Una boutique messinese.

VINI ROSSI

Cilento Dop Aglianico 2015 “Primalaterra”, Salvatore Magnoni
Sua maestà l’Aglianico, come mamma l’ha fatto (in Cilento). Pied de cuve e lieviti indigeni la formula prescelta da Salvatore Magnoni per la sua cantina di Rutino (SA), oltre a zero solforosa aggiunta (inferiore a 10 la totale).

Il vino offre un naso e un sorso di gran pulizia: fil rouge sulla frutta, sulla liquirizia e su ritorni balsamici e terrosi. Il tannino lavora benissimo sulla polpa e rivela le grandi prospettive di questo Aglianico cilentano.

Venezie Igt 2005 “Mezzocampo”, Canevin Maraveja
Splendida prova col Merlot sui Colli Berici, terra vocata dome poche al mondo per le varietà bordolesi. Vino che si regge su una struttura possente, eppure in grado di regalare un sorso di gran eleganza. Molto da dare, ancora, nel tempo.

Toscana Igt “Le Benducce”, Tornesi
Un Sangiovese di razza, pur succoso e beverino, coi suoi ricordi di ribes e fragoline di bosco mature, ma anche di agrumi. Chiude su una leggera percezione ferrosa e salina, che chiama il sorso successivo.

Rosso di Montalcino Doc 2018, Tornesi
Frutto meno esplosivo rispetto al Sangiovese che lo precede nell’assaggio al banco Fivi, ma la precisione delle note è la medesima. Il tannino, in fase di integrazione, lavora elegantemente sul frutto di un vino giovane e di prospettiva.

Brunello di Montalcino Docg Riserva 2012, Tornesi
Mentre il Brunello 2015 inizia il suo lungo percorso di vita con prospettive a dir poco eccellenti, oggi non resta che godersi a grandi sorsi la Riserva 2012 di Tornesi. Gran beva giocata sull’equilibrio tra frutto, terziari e rinfrescanti sferzate di rabarbaro e liquirizia.

Igt Toscana Sangiovese 2017 “Soloterra”, Mulini di Segalari
Un vero e proprio “Sangiovese di mare”, frutto della grande attenzione in vigna da parte di Emilio Monechi e della moglie Marina Tinacci. Vino di gran beva, dal frutto pieno abbinato a una bella profondità balsamica. Fa venir voglia d’estate e di merenda, all’aperto, servito fresco. Davvero una chicca per la zona di Bolgheri.

Cesanese di Olevano Romano Superiore Doc 2018, Alberto Giacobbe
Vino essenziale ed elegante giocato sul frutto croccante, rinvigorito dalla spezia (pepe bianco netto). Uno di quei rossi da avere sempre in cantina, semplici ma capaci di lasciare il segno e di farsi ricordare.

Cirò Doc Riserva 2013 “Dalla Terra”, Tenuta del Conte
Mariangela Parrilla (nella foto, al centro) ha il potere di materializzare Cirò nel calice, ovunque si stappi una sua bottiglia. Sole, cuore e amore: la formula più scontata e banale per semplificare un lavoro che, dalla vigna alla cantina, è certosino per arrivare a questo risultato.

L’anima del Gaglioppo anche in “Dalla Terra”, una Riserva che parla di frutto e balsamicità, di succosità della polpa e di tensione ferrosa, su cui scivola il tipico tannino. Vino bandiera.

Pinot Nero dell’Oltrepò pavese Doc 2014 “Giorgio Odero”, Frecciarossa
Stoffa da vendere per quello che, di anno in anno, si conferma uno dei migliori Pinot Nero oltrepadani, oltre che del Mercato Fivi. L’annata conta fino a un certo punto se ti chiami Frecciarossa: frutto, materia, succo, verticalità e freschezza. C’è tutto, pure per un confronto con altri territori noti per la produzione di Noir.

Verticale 2004 – 2012 Nizza Barbera “Ru”, Eredi di Chiappone Armando
Ad ogni annata le sue sfumature, tanto per chiarire il tipo di lavoro condotto da Daniele Chiappone a Nizza Monferrato (AT). Giovanissima e di ottime prospettive la 2012. Strepitosa la 2004, superiore alla 2005. Vegetale e balsamica la 2010, che supera la 2011 in termini di struttura.

Nebbiolo d’Alba 2016, Cascina Rabaglio
Un Barolo in miniatura, se non altro per il fatto che la vigna – nei pressi dell’Acino dei Ceretto – guarda l’area della nobile Docg, in località Santa Rosalia, ad Alba. Prendere oggi e dimenticare in cantina. Darà grandi soddisfazioni.

Pinot Nero dell’Oltrepò pavese Doc 2015 “Campo Castagna”, Castello di Stefanago
Pare di salire sulla barca dei pirati dell’Oltrepò pavese, avvicinandosi al banco di Castello di Stefanago. Gente che, modestamente, se ne frega di tutto quello che gli accade attorno e cammina su una via ormai tracciata, ben oltre le mode del “vino naturale”. Il Pinot Nero 2015 “Campo Castagna” è il manifesto di uno stile solo in apparenza scontroso.

Terribilmente tipico, gioca su un frutto pieno, tra la succosità e la croccantezza, sferzato da un accenno selvatico che è un timbro di fabbrica, marchiato a fuoco. Ancora giovane (lo dice il tannino) sarà in grado nei prossimi mesi (anni) di integrare ancor più la nota agrumata, sanguigna, ferrosa, per raggiungere l’apoteosi dell’equilibrio.

Sangiovese Rubicone Igp bio 2017 “Gigiò”, Azienda Agricola Giovannini
Vigna vecchia e sorso giovane per questo Sangiovese romagnolo (da clone ad acino grosso, dunque toscano) di gran polposità, freschezza e balsamicità.

Etna Rosso Doc Nerello Mascalese 2017 “Pussenti”, Enò-Trio
Stesse considerazioni riservate al Traminer di Enò-Trio, risultato tra i migliori bianchi del Mercato Fivi 2019: anche il Nerello Mascalese conferma le impressioni di una realtà in netta crescita qualitativa.

Il Nerello Mascalese Pussenti, in commercio da gennaio 2020, sta lì a tracciare una linea di demarcazione tra il passato e le prospettive di questa splendida realtà della Contrada Calderara, a Randazzo: una delle cantine da conoscere a tutti i costi, per capire l’anima dell’Etna.

Aglianico Beneventano Igt 2013, Azienda Agricola “I Pentri” di Falato Lia
Frutto rosso di gran precisione su un tannino elegante, ancora in fase di distensione. Gran beva per un Aglianico goloso come pochi.

Umbria Sangiovese Igt 2016 “Il Roccafiore”, Cantina Roccafiore
Eleganza da vendere per questo Sangiovese umbro, che con un ossimoro si potrebbe definire di semplice complessità: una beva sorprendente fa da contraltare a una struttura che suggerisce l’ottima gastronomicità.

Montepulciano d’Abruzzo Doc 2017 “Marcuzzo”, Azienda Agricola Luigi Di Ubaldo
È stampata su stoffa, così come tutte le altre della cantina Di Ubaldo, l’etichetta di questo Montepulciano che si esprime su note fruttate croccanti e su una buona struttura. Leggera salinità che chiama il sorso e regala una beva instancabile, oltre ad aggiungere opzioni per l’abbinamento in cucina.

Sicilia Igt Nero d’Avola 2011 “Curma”, Società Agricola Armosa
“Faccio i vini come piacciono a me”, dice l’enologo trentino Michele Molgg, che ha impiantato il suo primo vigneto in Sicilia nel 2003. Oggi gestisce 6 ettari sparsi, nelle aree identificate come le più vocate, nell’areale di Ragusa.

Il Nero d’Avola “Curma” è figlio di un appezzamento che sfiora il mare, lambendolo a una distanza di appena 20 metri. Una chicca da provare, frutto di lunghe macerazioni sulle bucce e di un approccio “naturale” alla produzione.

Colli Tortonesi Doc Monleale 2016, Canevaro Luca
Sulle orme di Walter Massa, una gran bella prova con la Barbera nell’alessandrino. Siamo nella vocatissima area di Monleale, sottozona della Doc Colli Tortonesi, resa nota dal Timorasso (oggi Derthona). Frutto e freschezza a sorreggere un sorso di gran prospettiva. La migliore etichetta di un vignaiolo giovane e coraggioso, da tenere d’occhio.

Cannonau 2017 (senza nome), Berritta Dorgali
Strepitosa prova con l’uva più nota della Sardegna per la famiglia Berritta nella zona di Dorgali. Il nome di questo vino – declinato in dialetto sardo – sarà svelato il prossimo anno, al momento della presentazione di quella che si rivela già essere una vera e propria chicca. Un Cannonau ottenuto da suolo basaltico che abbina un frutto strepitoso a una struttura invidiabile.

[URIS id=40872]

Categorie
degustati da noi news vini#02

Mercato Fivi 2018: i migliori vini sotto e sopra 15 euro


PIACENZA – Vinialsuper a caccia di vini qualità prezzo al Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi 2018 di Piacenza. Quelli che seguono sono i nostri migliori assaggi Fivi sotto e sopra i 15 euro (franco cantina). Più che mai alta la qualità delle etichette in degustazione tra i 600 vignaioli che hanno preso parte alla Fiera dei record (18.500 accessi nel weekend del 24 e 25 novembre).

Tra i “fenomeni” dell’edizione si segnala lo spopolare dei rifermentati, non sempre in grado di valorizzare il varietale, figli di una rincorsa alla “spumantizzazione” dai risvolti non sempre positivi, neppure tra i vignaioli. D’altro canto si consolida il movimento dei Piwi, con l’ottima Villa Persani (TN) a fare da portabandiera fuori dai confini del Trentino.

Mediamente alta, tra i vignaioli Fivi presenti al Mercato 2018, la qualità dei rosati, con tre etichette che entrano di diritto nella nostra speciale classifica qualità prezzo. Strepitosi alcuni rossi, tra cui emerge il Barolo Bussia 2013 di Giacomo Fenocchio (CN) e il sorprendente Pinot Nero toscano di Podere Fedespina (MS).

Conferma assoluta, tra i vini da dessert, per un’eccellenza tutta italiana come il Vino Cotto Stravecchio della cantina Tiberi David (MC). Tra gli assaggi del Mercato Fivi 2018 anche tanti bei vini rossi “leggeri”, “quotidiani”, tutt’altro che banali: su tutti Montepulciano “Bastian Contrario” de La Marca di San Michele (AN). Ecco la lista completa.

VINI SOTTO AI 15 EURO

Bollicine
Vino bianco Frizzante 2018 “La prima volta”, Vigne al Colle (PD): 7 euro
Vino Spumante Brut Nature Bio “Silvo”, Villa Persani (TN): 8 euro

Bianchi
Gavi Docg 2016 “Terrarossa”, La Zerba (AL): 7 euro
Colli Romagna Centrale Bianco Doc “Opera 5”, Tenuta de’ Stefenelli (FC): 8 euro
Durello Igt Veneto 2016-2017 “io Cloe”, Cantina Tonello (VI): 8 euro
Provincia di Pavia Igt “Arò”, Castello di Stefanago (PV): 10 euro
Vigneti delle Dolomiti Igt Chardonnay 2016 “Felix”, De Tarczal (TN): 10 euro
Umbria Igt Grechetto 2016 “Rigaldo”, Bettalunga (PG): 10 euro
Puglia Igt Verdeca “Striale”, Tenuta Patruno Perniola (BA): 10 euro
Igt Terre Lariane Bianco “Brigante Bianco” 2017, La Costa (LC): 12 euro
Igt Terre Siciliane Bianco Traminer 2016, Enò-Trio (CT): 12 euro
Igt Terre Siciliane Bianco Carricante 2017, Enò-Trio (CT): 12 euro

Rosati
Puglia Igt Rosato 2017 “Ghirigori”, Tenuta Patruno Perniola (BA): 10 euro
Rosato 2017 “Crêuza”, Azienda Agricola Deperi Luca (IM): 13 euro
Alto Adige Doc Merlot rosato 2017 “Kotzner”, Armin Kobler (BZ):14 euro

Rossi
Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc “Violin” 2017, Tosi (PV): 5 euro
Colli Euganei Doc Cabernet Franc 2017, Vigne al Colle (PD): 6 euro
Vino Rosso “Sasso”, Azienda Agricola Sandrin (TV): 6,10 euro
Colli Tortonesi Doc Barbera 2015 “Languia”, La Vecchia Posta (AL): 10 euro
Dolcetto d’Alba Doc Superiore 2016, Az. Agr.  La Contrada di Sorano (CN): 10 euro
Trentino Doc Superiore Marzemino d’Isera, De Tarczal (TN): 10 euro
Chianti Docg “Rex Rubrum”, Società Agricola Quei2 (FI), 10 euro
Umbria Igt Sangiovese 2015 “Mattata”, Bettalunga (PG): 10 euro
Puglia Igt Primitivo 2017 “Lenos”, Tenuta Patruno Perniola (BA): 10 euro
Marche Rosso Igp 2016 “Bastian Contrario”, La Marca di San Michele (AN): 12 euro
Rosso di Montepulciano Doc 2017 “Il Golo”, Il Molinaccio (SI): 12 euro

VINI SOPRA AI 15 EURO

Spumanti
Oltrepò pavese Metodo classico Pas Dosé Docg 2015, Tenuta Belvedere (PV): ?? euro, spumante non ancora in commercio (24 mesi sui lieviti)
Lessini Durello Doc Spumante Metodo Classico “io Teti”, Cantina Tonello (VI): 15 euro
Franciacorta Docg Brut 2015, Corte Fusia (BS): 20 euro
Gavi Docg Spumante 2011 “Francesca Poggio”, Il Poggio di Gavi (AL): 25 euro

Bianchi
Offida Pecorino 2015 “Bàkchai” barrique, Vigneti Bonaventura (AP): 16 euro
Vino bianco Marche Igt 2016 “Raphael”, Tenuta Ca’ Sciampagne (PU): 15 euro
Igt Terre Lariane Bianco “Solesta”, La Costa (LC): 18 euro
Barbagia Igt 2016 “Delissia”, Cantina Canneddu (NU): 25 euro

Rossi
Alto Adige Doc Cabernet Franc 2015 “Puit”, Armin Kobler (BZ): 16 euro
Colli Orientali del Friuli Doc Pignolo 2009, Castello Santanna (UD): 30 euro
Toscana Igt Pinot Nero 2015 “Fedespina”, Podere Fedespina (MS): 35 euro
Barolo Bussia Docg 2013, Giacomo Fenocchio (CN): 45 euro
Toscana Igt Merlot 2013 “Cà”, Podere Fedespina (MS): 25 euro

Dolci
Vino Cotto Stravecchio 2006 “Occhio di Gallo”, Tiberi David (MC): 25 euro

Categorie
news ed eventi

Mercato Fivi 2017: quattro degustazioni guidate con i vignaioli

Anche quest’anno nei due giorni del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti di Piacenza (25-26 novembre) sono previsti quattro momenti di approfondimento sul rapporto tra vignaioli e territorio. Quattro degustazioni a tema, guidate direttamente da vignaioli, che racconteranno i luoghi e i territori del vino in Italia (iscrizioni qui).

Sabato 25 novembre alle ore 14 la verticale di Cuvée Bois Les Crêtes di Costantino Charrere, tra i fondatori della FIVI e suo primo presidente, guidata da Mario Pojer – vignaiolo in Trentino. Un percorso alla scoperta di un vino fondamentale nella storia enologica in Italia, in grado di imporre all’attenzione nazionale una viticoltura, quella valdostana, che viveva prima relegata entro i limiti dei confini regionali.

A seguire, alle ore 17, la degustazione dedicata alla Vernaccia di San Gimignano di Montenidoli, guidata da Angela Fronti – vignaiola in Toscana. Elisabetta Fagiuoli, vignaiola dell’anno per la FIVI nel 2015, racconterà il suo vino in un percorso che è quasi un viaggio dentro a se stessa.

Domenica 26 novembre alle ore 14 ci sarà la degustazione dei Prosecco Colfondo, specchio della nuova tendenza dei vini rifermentati in bottiglia, guidata da Gigi Nembrini – vignaiolo in Lombardia. I produttori di Conegliano, Valdobbiadene e Asolo racconteranno il loro legame con un vino che è una parte fondamentale di storia del loro territorio.

Sempre domenica alle ore 17.00 la verticale di Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe., guidata da Christoph Künzli – vignaiolo in Piemonte – alla scoperta di un territorio difficile e impervio come la Valtellina, della viticoltura eroica e della Chiavennasca (nome locale dato al Nebbiolo).

Il Mercato di Piacenza è certamente l’occasione migliore dove incontrare i vignaioli aderenti alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Gli espositori di questa settima edizione saranno più di 500. Provenienti dalle diverse regioni d’Italia, sono tutte aziende agricole che seguono l’intera filiera produttiva, curando personalmente ogni passaggio, dalla vigna alla vinificazione, fino ad arrivare alla vendita.

PROGRAMMA DELLE DEGUSTAZIONI

Sabato 25 novembre
Ore 14.00
Verticale di Cuvée Bois Les Crêtes di Costantino Charrere
Vini in degustazione:
Cuvée Bois 2015 (vite/ sughero), 2014 (vite/sughero), 2013 (sughero), 2012 (sughero), 2008 (sughero)

Ore 17.00
Degustazione Vernaccia Montenidoli di Elisabetta Fagiuoli
Vini in degustazione:
Vernaccia di San Gimignano 2012, 2002, 1997, 1994,1990

Domenica 26 novembre
Ore 14.00
Degustazione Colfondo
Vini in degustazione:
Ruge 2016
Rosanatale 2016
Collavo 2016
Volpere 2016
Miotto 2016
Rive de Nadal 2016
Follador 2015
Miotto 2014
Bele Casel 2012

Ore 17.00
Degustazione Ar.Pe.Pe.
Vini in degustazione:
Sassella Rocce Rosse 2009 (in anteprima), 2007, 2005, 2002, 2001, 1996


Mercato dei vini in breve:
Quando: sabato 25 e domenica 26 novembre 2017
Dove: PiacenzaExpo
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni
Ingresso ridotto: € 10.00 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso) e possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2017
Parcheggio: gratuito
Info utili: 500 i carrelli disponibili per gli acquisti
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni

Categorie
news ed eventi

Mercato Vini Fivi: il programma delle degustazioni

Sabato 26 e domenica 27 novembre 2016 a Piacenza Expo la sesta edizione del Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti. Le quattro degustazioni in programma quest’anno saranno condotte come l’anno scorso direttamente dai vignaioli e racconteranno quattro aziende che nel mondo del vino hanno lasciato il segno, in un simbolico viaggio tra diverse regioni italiane. Dal Trentino di Pojer & Sandri al Collio friulano di Edi Keber, dal lombardo Oltrepò Pavese di Lino Maga alla Calabria di Francesco De Franco: ogni terra si racconterà attraverso i vini del suo interprete d’eccellenza. Il primo sarà Mario Pojer, sabato 26 novembre alle ore 14.00.

Attraverso i suoi vini il vignaiolo trentino parlerà dell’avventura iniziata più di quarant’anni fa con Fiorentino Sandri, tra ricerca e sperimentazione, che li ha portati ad essere interpreti privilegiati del loro territorio. Alle 17.00 Kristian Keber, che affianca il padre Edi nella conduzione dell’azienda di famiglia, racconterà la scelta coraggiosa e controcorrente di produrre un unico vino, il Collio. Domenica 27 novembre alle ore 14.00 Lino Maga condurrà il pubblico alla scoperta del suo Barbacarlo, “poesia della terra” come lo definisce lui, raccontandone le evoluzioni e la tenuta nel tempo. Nell’ultima degustazione, domenica alle ore 17.00, Francesco De Franco proporrà cinque vini differenti di cinque diverse annate, ma prodotti dallo stesso vitigno, il Gaglioppo. Vini capaci di raccontare e restituire la complessità del territorio calabro. Per iscriversi alle degustazioni: http://www.mercatodeivini.it.

LE DEGUSTAZIONI

Sabato 26 novembre 2016, ore 14.00: Pojer & Sandri
Una storia lunga più di quarant’anni quella di Mario Pojer e Fiorentino Sandri, interpreti e sperimentatori di un territorio incantevole e variegato come quello trentino. Una storia di ricerca e impegno che ha portato a vini di grandissima personalità ed estremamente longevi. Due vini in degustazione, uno bianco e uno rosso, che sono a tutti gli effetti un pezzo di storia trentina. Conduce la degustazione insieme a Mario Pojer: Gaetano Morella (vignaiolo in Puglia)

Vini in degustazione:
Müller Thurgau Palai 1995 – 2005 – 2015
Rosso Faye 1990 – 2000 – 2010

Sabato 26 novembre 2016, ore 17.00: Edi Keber

La famiglia Keber, vignaioli in Friuli Venezia Giulia da generazioni, ha deciso a un certo punto della propria storia di produrre un solo vino. Una e una sola denominazione: Collio. Kristian Keber, impegnato oggi in azienda in prima linea a fianco del padre Edi, ci racconta il coraggio, la visione e i perché di questa scelta. Le annate in degustazione sono cinque, si scende fino al ’99. Conduce la degustazione insieme a Kristian Keber: Mario Pojer (vignaiolo in Trentino)

Vini in degustazione:
Collio 2015 – 2012 – 2010 – 2002 – 1999

Domenica 27 novembre 2016, ore 14.00: Lino Maga

Lino Maga e la sua idea di Oltrepò Pavese, la ricerca della qualità, il coraggio e la tenacia che servono a far diventare il Barbacarlo quello che deve essere secondo lui: “Poesia della terra”. Cinque diverse vendemmie, tutte comprese nei primi dieci anni di questo nuovo millennio, raccontano le evoluzioni e la tenuta nel tempo di questo vino incredibile. Conducono la degustazione insieme a Lino Maga: Andrea Picchioni (vignaiolo in Oltrepò Pavese) e Walter Massa (vignaiolo in Piemonte). Parteciperà all’incontro Valerio Bergamini, autore del libro “Lino Maga anzi Maga Lino. Il signor Barbacarlo”.

Vini in degustazione:
Barbacarlo 2010 – 2009 – 2007 – 2004 – 2000

Domenica 27 novembre, ore 17.00: ‘A Vita Vignaioli a Cirò

In pochi anni Francesco de Franco è riuscito a far diventare il suo nome sinonimo di Cirò. I suoi vini rispecchiano la sua terra, sono pieni di carattere e identità, naturali perché figli di un’agricoltura attenta e rispettosa, non interventista, ma anche perché sembrano una naturale prosecuzione della vigna, capaci di raccontare e restituire il complesso territorio da cui trovano origine. Cinque diversi vini per cinque diverse annate, ma il vitigno resta lo stesso: Gaglioppo in purezza. Conduce la degustazione insieme a Francesco de Franco: Bruno de Conciliis (Vignaiolo in Campania).

Vini in degustazione:
Calabria IGP Rosato 2015
Cirò DOC Rosso Classico 2012
Cirò DOC Rosso Classico Superiore 2013
Cirò DOC Riserva 2008 (Magnum)
Cirò DOC Riserva 2010 (Magnum)

Exit mobile version