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Mundus Vini Summer Tasting 2024: più giovani degustatori, più giudizi moderni

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Mundus Vini Summer Tasting 2024 più giovani degustatori, più giudizi moderni ai vini moderni
Mundus Vini Summer Tasting 2024: più giovani degustatori, più giudizi moderni. Photo Credit: AD LUMINA

EDITORIALE – Chiude con un successo forse mai così fragoroso Mundus Vini Summer Tasting 2024, edizione estiva del concorso enologico internazionale organizzato dalla casa editrice Meininger Verlag, a Neustadt an der Weinstrasse, in Germania (29 agosto-1 settembre, qui i risultati dell’Italia). “Fragoroso” perché il quartetto composto da Ulrich Fischer, Robert Joseph, Christian Wolf e Kirk Bauer, insieme con Andrea Meininger-Apfel e Christoph Meininger, è riuscito ad andare ben oltre la degustazione di 3.914 vini da 39 Paesi (in testa l’Italia con 1.130 vini) da parte di 119 giudici internazionali di 32 diverse nazionalità. Dalla Germania arriva infatti più di un messaggio forte e chiaro all’intero settore. Il primo, scusate la franchezza, è la necessità di “sfoltimento” generazionale della critica enologica internazionale. Ma si è anche discusso, senza giri di parole, delle derive allarmistiche sull’alcol e dei nuovi trend di consumo. Vediamo i temi, punto per punto.

GIUDICI PIÙ GIOVANI A MUNDUS VINI: COSA CAMBIA?

Circa una ventina di giudici di età avanzata (uguale o maggiore a 70 anni) sono stati sostituiti da esperti del settore più giovani, al Mundus Vini Summer Tasting 2024. Si tratta per lo più di professionisti europei, di età compresa fra i 30 e i 40 anni. Nella commissione che ho avuto l’onore di presiedere quest’anno, ben due giovani membri hanno fatto il loro esordio assoluto al concorso (peraltro due donne, dettaglio rilevante in termini di “quote rosa”). L’età media del mio tavolo è così scesa a circa 40 anni (quattro membri su 5 sotto i 40 anni, uno di 65 anni), in perfetta armonia con il vento di ringiovanimento deciso dal board di Meininger Verlag e in controtendenza con le edizioni passate. I “giudici senior” rimasti a casa erano stati premiati sul palco di Mundus Vini in occasione della Spring Edition dello scorso febbraio, per il loro impegno sin dagli esordi del concorso.

Ma cosa è cambiato, a livello pratico? Secondo il mio personale avviso, il concorso ha fatto un passo da gigante quest’anno, soprattutto nella corretta valutazione di vini più freschi, dotati di acidità vibranti e di un profilo meno condizionato da sovra concentrazioni, alcol ed utilizzo di barrique nuove o chips. Una riprova? Lo straordinario flight di Chianti Classico che ha visto premiate – almeno al nostro tavolo – espressioni tanto tipiche quanto “verticali” della denominazione, che come altre si sta orientando verso un profilo che premia la bevibilità, senza per questo rinunciare a tipicità, carattere e capacità di affinamento. Stessa storia per i Nebbiolo da Barolo o, restando in Piemonte, per alcune Barbera d’Asti e Barbera d’Alba. Da innamorarsi, a maggioranza assoluta, certi Ciliegiolo della Toscana, in compagnia di varietà autoctone in ascesa come il Pugnitello.

L’OTTIMA PERFORMANCE DEI VINI… “MODERNI”

L’Italia si è comportata molto bene anche con il Prosecco Rosé, mai così “croccante” (!) e leggibile sui descrittori floreali e fruttati del Pinot Nero, nel matrimonio sensoriale con la Glera. Impressionante, peraltro, l’uniformità tra i diversi campioni di Prosecco Doc “in rosa” (ho scritto “uniformità”, non “standardizzazione”). È il segnale di una base produttiva che sa dove andare, in locomotiva, alla conquista dei mercati internazionali (alzi la mano, a proposito, chi non ha ancora compreso le ragioni pratiche del successo del Prosecco, a livello intergalattico; sì, proprio così: probabilmente gli extraterrestri non vivono d’acqua, ma un giorno ritroveremo tra le mani di ET una bottiglia di spumante Made in Veneto, o Friuli…).

Non hanno fatto “paura”, ai giudici, Fiano e Falanghina tesi e salini, minerali e bilanciati nella componente alcolica. Così come hanno convinto, e parecchio, alcuni splendidi “Super Romanian” base Feteasca Neagra, capaci di abbinare frutto, corpo, beva e capacità di invecchiamento. O i Cabernet Sauvignon dell’Australia, senza sovra estrazioni ormai da qualche annetto senza risultare affatto “vuoti”, al pari degli uvaggi Tempranillo-Garnacha-varietà bordolesi dalla Cariñena (Spagna), piacevolmente freschi e liberati dalle intemperanze della loro tradizionale robustezza alcolico-estrattiva. D’altro canto, nessuna paura per le interpretazioni innovative di una varietà molto tannica, come il Saperavi della Georgia, altra grande, positiva sorpresa dell’edizione estiva di Mundus Vini.

Il gruppo di giovani produttori tedeschi del Palatinato, Die Junge Pfalz, al Mundus Vini Summer Tasting 2024. Sotto: Lukas Hammelmann e lo spumante senz’alcol “Freepearl” di Weingut Holz-Weisbrodt

PIÙ GIOVANI… CON I GIOVANI DI DIE JUNGE PFALZ

Esempi, questi, utili a comprendere come sia utile «andare avanti ed evolversi» – queste le parole utilizzate da Christian Wolf per spiegare il ricambio generazionale in corso a Mundus Vini – anche tra chi giudica i vini alla cieca ad un concorso. Perché nel calice di ogni giurato si possono trovare descrittori capaci di richiamare viaggi, scoperte ed assaggi quotidiani recenti, aggiornati; oppure frontiere stilistiche internazionali che faranno la storia del settore e determineranno il successo (e la sopravvivenza) di determinate regioni vinicole, sconosciute a palati stagni e a gambe ormai stanche di essere curiose.

A completare la “vista sul futuro” del Summer Tasting 2024, il pomeriggio di assaggi dei vini di Die Junge Pfalz, il gruppo dei giovani produttori del Palatinato (vedi le foto sopra), con un vino più buono dell’altro (su tutti, segnatevi Riesling Zeiskamer Klostergarten trocken, Chardonnay Hochstadt Roter Berg trocken e Spätburgunder Hochstadt Roter Berg trocken del giovanissimo Lukas Hammelmann, distribuito in Italia da Ca’ di Rajo Group e presente in città come Milano da Cantine Isola). Per il board di Mundus Vini, in definitiva, solo applausi. Un esempio da seguire, in ogni angolo del pianeta (Italia compresa).

LE DERIVE ALLARMISTICHE SUL CONSUMO DI ALCOLICI

Secondo e ultimo tema “extra degustazione” del Mundus Vini Summer Tasting 2024 è stato la presa di posizione decisa e ferma del gruppo editoriale tedesco Meininger e del board del concorso contro le derive allarmistiche sul consumo di alcolici. Christoph Meininger e Christian Wolf si sono scagliati senza mezze parole contro il fronte anti-vino «che non distingue tra il consumo responsabile e l’abuso di alcolici». Da qui l’invito a tutti i giudici presenti a farsi «ambasciatori della cultura del vino, settore dal quale dipendono le sorti di centinaia di migliaia di lavoratori, nonché dell’intero indotto».

Parole ferme, pronunciate sia sul palco di Mundus Vini, prima dell’avvio dei lavori, sia nel pomeriggio alla Weingut Holz-Weisbrodt, cantina di Weisenheim am Berg che interpreta in maniera eccellente uno dei trend del 2024 del vino internazionale: la produzione di vini dealcolati. Lo spumante senza alcol “Freepearl” ricorda la mela verde e gli agrumi, su sottofondo esotico sferzato da un perlage piuttosto elegante per la categoria, ed è stato premiato in precedenti edizioni di Mundus Vini con la medaglia d’argento. Una buona alternativa al vino. Se proprio ce ne fosse bisogno.

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Vini dealcolati: ProWein ZERO a Prowein 2025 raddoppia superficie no/low alcohol wines

Grazie a un accordo con l’editore Meininger Verlag, che a Neustadt an der Weinstraße organizza Mundus Vini, l’area ProWein ZERO a Prowein 2025 non solo è confermata. Ma sarà ampliata. Gli spazi completeranno l’ampia area espositiva di ProWein ZERO 2025, che sarà quindi ancora più grande. Nella zona di degustazione della ProWein ZERO, i visitatori potranno nuovamente assaggiare l’intera varietà di no/low alcohol wines.

CRESCE LA DOMANDA DI VINI DEALCOLATI / NO-LOW ALCOHOL WINES

Gli espositori interessati potranno iscriversi alla zona di degustazione ProWein ZERO a partire da metà ottobre 2024. «La domanda di vini e liquori analcolici e a basso contenuto alcolico è enorme – spiegano i referenti di Prowein a Messe Dusseldorf – e per questo motivo stiamo ampliando l’area ProWein Zero per la ProWein 2025 di almeno il 50%. Il nostro modulo di richiesta per questa area speciale 2025 è ora online e stiamo già contattando tutti gli espositori esistenti e altri interessati che purtroppo abbiamo dovuto rimandare l’anno scorso».

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Approfondimenti

Il Chianti Classico si rilancia in Germania

FIRENZE – Apertura al nuovo “nuovo mondo”, ma anche sguardo ai mercati maturi. La strategia del Consorzio si rivolge non solo alla domanda emergente nei paesi dell’Estremo Oriente, con la partecipazione nei prossimi mesi a fiere di settore come la ProWein Shanghai a novembre e a VinExpo Hong Kong a maggio 2020, ma presidia e rafforza la sua presenza anche sui mercati storici, come la Germania.

Il mercato tedesco nel 2018 ha assorbito 8% della produzione del Gallo Nero, e l’obiettivo adesso è la crescita, in particolare nel settore dell’alta ristorazione. In questi giorni a ProWein, una delle fiere di settore più importanti del mondo, il Chianti Classico, che partecipa dal 1998, si presenta con 45 aziende e 198 etichette (Halle 16 H50).

Le prime impressioni sono molto positive: soddisfazione dei produttori per la qualità del pubblico della fiera (professionisti del settore e stampa specializzata). Agli stand del Gallo Nero i visitatori si dividono tra extra europeri e europei, con una lieve prevalenza di questi ultimi; importante la presenza di wine buyer dei ristoranti e di distributori specializzati in ristorazione.

Momento clou della fiera è la premiazione del Gran Premio Internazionale del Vino Mundus Vini, organizzato da Meininger Verlag e giunto alla sua 24° edizione. In gara circa 7.200 vini di 156 tenute diverse, da cui l’Italia è uscita vincitrice con il maggior numero di riconoscimenti. A livello nazionale, la Toscana si è aggiudicata il secondo posto, trainata dai Chianti Classico (un’etichetta premiata su quattro è firmata Gallo Nero), confermando l’apprezzamento per i vini della denominazione.

Dopo ProWein, altri due appuntamenti attendono il Gallo Nero in Germania: due seminari dedicati agli osperatori del settore, il primo a maggio ad Amburgo, e il secondo in autunno a Monaco, capitale della Baviera.

“La Germania è uno dei mercati storicamente più affezionati al Chianti Classico – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio – decenni di conoscenza hanno garantito una base importante per le vendite all’estero. Adesso dobbiamo consolidare la presenza del Chianti Classico nelle carte dei ristoranti di alto livello, un settore molto ben sviluppato nel paese, dove ci troviamo di fronte una nuova generazione di operatori molto preparati e entusiasti.”

Il primo passo di quest’anno è proprio la partecipazione a ProWein, che si conferma uno degli appuntamenti imprescindibili dell’agenda internazionale, una fiera che attrae oltre 60.000 visitatori altamente qualificati, provenienti da tutto il mondo.”

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birra

Fizzz Lounge: craft Spirits, craft Beer & Cider al ProWein 2018

DUSSELDORF – Oltre 70 espositori provenienti da 15 Paesi presenteranno, in un proprio padiglione (il 7.0) birre, sidri e altre bevande alcoliche.

Per la prima volta, nel contesto della mostra speciale “Same but different”, la gamma dei temi Craft Spirits, Craft Beer & Cider (Bevande alcoliche artigianali, birre artigianali e sidri) si troverà al centro della particolare attenzione della ProWein.

“Queste bevande creative svolgono un ruolo sempre più importante negli ambienti dei bar urbani, nella gastronomia di tendenza e nel commercio specializzato, includendo sempre più nuovi gruppi di acquirenti – non solamente in Germania ma anche in campo internazionale”, dichiara Marius Berlemann, Global Head Wine & Spirits e Direttore della ProWein.

“Era ovvio quindi riprendere questo argomento alla ProWein e prepararle un grande palcoscenico. Non ci saremmo mai aspettati una risonanza così positiva”, afferma Marius Berlemann. I fornitori di Craft Spirits, Beer und Cider provengono dal Belgio, Germania, Francia, Italia, – ma anche da paesi d’oltremare come Australia, Cile, Perù o Sud Africa.

IL MONDO NEL BICCHIERE
Il tema principale, con 40 espositori, risulta essere quello dei Craft Spirits. Tra questi si troveranno alcuni protagonisti del ramo tra cui “Revolte Rum” del Maestro Distillatore Felix Georg Kaltenthaler o la “Siegfried Rheinland Dry Gin” con la sua gamma di gin artigianali.

Anche il Perù è rappresentato, con la sua bevanda nazionale peruviana Pisco. Non solamente dalla Scozia o dall’Irlanda arriveranno whisky selezionati a mano: anche la Svezia – finora non presente nel campo dei whisky – sta facendo sempre più un nome in questo mercato e questo già dal 1999.

Nella città svedese di Gävle si trova la Destillerie Mackmyra, che per esempio in occasione del 40° anniversario del gruppo britannico Rockband ha portato sul mercato con “Motörhead Whisky” in una edizione limitata, uno speciale Single Malt.

Inoltre nel padiglione 7.0 i visitatori della ProWein troveranno una raffinata selezione di circa 10 espositori di Sidro. In questo campo è la Francia a dare il tono con le sue composizioni perlate e secche, seguita dall’Irlanda, dall’Australia e dalla Germania.

BIRRA ARTIGIANALE
Per gli specialisti che vorranno informarsi sulla birra artigianale saranno a disposizione informazioni alla mostra speciale “Same but different”. Circa 20 espositori provenienti da sette paesi presenteranno le loro creazioni di luppolo.

Una nuova generazione di birrai tratta in modo nuovo la lavorazione con lieviti, malto e luppolo; gli archivi vengono rovistati, vengono riscoperti usi storici e regionali di birre che, sul bollitore, vengono interpretati in chiave moderna.

Ottimi indirizzi alla ProWein sono per esempio “Craftwerk” (Padiglione 7.0, Stand D 35), una divisione della Bitburger Brauerei oppure la Birreria Artigianale di Amburgo con “von Freude” (Padiglione 7.0, Stand D 19).

Anche nelle nazioni prettamente a storia vinicola come l’Italia e la Francia, i fabbricanti di birra, si son fatti già un nome con le loro birre da buongustai, come ad esempio la “Birra Antoniada“ (Interbrau; Padiglione 7.0, Stand D 24), “Meteor” (Brasserie Meteor; Padiglione 7.0, Stand D 28) e la  “Brasserie Alaryk” (Padiglione 7.0, Stand D 39).

Tra tutta questa diversità, ecco che la Fizzz-Lounge della Meininger Verlag (Padiglione 7.0, Stand C 43) è quello che ci vuole: i sommelier di birra Dirk Omlor e Benjamin Brouër presentano in degustazioni guidate, il mondo emozionante delle birre artigianali – dalle birre aperitivo, alle birre alla spina per arrivare poi alle marche Porter, Stout, Ale ed alle birre belghe.

BARISTI E HYGGE
Per i fan del bar, la Fizzz Lounge ha pronta un’attrazione: chi non conosce l’atmosfera Hygge? Una casa a mare, un picnic sul prato, una serata davanti al caminetto – o detto brevemente: l’atteggiamento scandinavo rivolto al calore, al benessere ed al valore della vita.

Quattro ben noti trendsetter di bevande ad alta percentuale alcolica presenteranno le loro esclusive creazioni Hygge. Arnd Henning Heißen, il maestro degli aromi, è uno dei più esperti baristi della gastronomia tedesca e dirige al Ritz-Carlton di Berlino i due Bar-Istituzioni “The Fragrances” e “The Curtain Club”.

Stephan Hinz è considerato come visionario della cultura tedesca del bar, ed è proprietaro del bar di Colonia ”Little Link” ed ha già pubblicato numerosi libri premiati. Marian Krause appartiene ai più rinomati baristi del paese, e già all’inizio della sua carriera ha dimostrato le sue capacità nei maggiori concorsi di cocktails ed è stato anche uno dei migliori baristi del paese.

Una delle migliori Barmaid in Germania è Marie Rausch. L’autoproclamata cuoca delle bevande gestisce a Münster il ristorante bar “Rotkehlchen” ed è diventata nota come pioniera del trend dell’abbinamento degli alimenti (Foodpairing-Trends) ed anche maestra dei drink personalizzati. Anche nelle competizioni internazionali si è già fatta un nome.

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news ed eventi

Prowein 2018, non solo vino: spazio a Sake, birra artigianale e bio

Il prossimo anno la ProWein si terrà dal 18 al 20 marzo a Dusseldorf. Con oltre 6.600 espositori provenienti da tutto il mondo, la superficie espositiva della  Fiera Internazionale per vini e Bevande Alcoliche è già da ora tutta esaurita.

Tutte le rilevanti aree di coltivazione del mondo sono qui rappresentate e danno un panorama completo sull’offerta globale di vini (qui i migliori degustati nel 2017 da vinialsuper). A queste si aggiunge una selezione di circa 400 specialità di bevande alcoliche.

Tra i nuovi arrivati si trovano uno stand collettivo del governo giapponese sul tema Sake come pure un grande stand dell’Ungheria, con diversi tipi di acquavite di frutta, della marca Palinka. La mostra speciale “same but different”, di nuova concezione, si dedica, come già preannunciato, al tema di tendenza delle bevande Craft, molto apprezzato dai visitatori.  Circa 50 espositori presenteranno i loro prodotti come Craft Spirits, Craft Bier “Birra e Cider “Cedro”.

Questa mostra speciale verrà completamente spostata nel padiglione 7.0, cosi che un ulteriore padiglione si aggiungerà a quelli già esistenti della ProWein. Anche la fizzz craft Lounge,  della Casa Editrice Meininger Verlag, Hot Spot per i baristi, si trasferisce nello stesso padiglione di “same but different” così che la scena internazionale del bar e della gastronomia troverà qui il suo ambiente adatto.

SVOLTA BIO E ORGANIC
Una nuova ubicazione riceveranno anche gli espositori della Grecia. Alla prossima ProWein esporranno insieme all‘Austria e alla ProWein Tasting Area by Mundus Vini, nel padiglione 17.

Più ampio e più completo sarà invece il settore Bio nel padiglione 13 della ProWein. I visitatori specializzati troveranno qui tutte le rilevanti Associazioni di Agricoltura Biologica della Germania, Italia e Francia così anche numerosi espositori individuali provenienti da tutto il mondo.

Anche la mostra speciale Organic World è in una fase di crescita. Alla ProWein 2018 saranno presenti circa  40 espositori internazionali. Il settore Bio verrà arrotondato da un adeguato concetto gastronomico : la Lounge Organic , così come da una propria un’area per conferenze.

Una vasta e molteplice offerta sarà mostrata anche nel padiglione 9, in cui saranno presenti, in forma completa, tutti gli espositori d’oltremare. Qui si riscontra un incremento nei diversi gruppi d’oltremare come per esempio l’Australia, l’Argentina, il Cile, il Canada, la Nuova Zelanda, il Sud Africa e l’USA.

A ProWein 2018 sono inoltre previste numerose degustazioni nel Forum, nel padiglione 10 e 13. A queste si aggiungono numerosi eventi direttamente negli stand degli espositori. La gamma di circa 500 manifestazioni, spazia dalle degustazioni a livello nazionale fino alle presentazioni globali, come la zona di degustazione dell’internazionale “Premio Vinicolo Mundus Vini”.

Tra i punti forti del programma, la singolare Champagne Lounge con 40 Case tradizionali di Champagne. Questa sarà collocata al centro dell’Area Champagne in cui si presenteranno circa 150 Marchi. Lo speciale show “Packaging & Design” completerà l’offerta della ProWein e mostrerà le tendenze attuali e gli sviluppi nel settore del confezionamento.

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