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Il Consorzio Vini Alto Adige ha presentato l’Agenda Vini 2030

Il Consorzio Vini Alto Adige ha elaborato l’Agenda Vini Alto Adige 2030 in un’azione congiunta con il Centro di consulenza per la fruttiviticoltura, il Centro sperimentale agricolo di Laimburg, l’Accademia Europea di Bolzano, la Libera Università di Bolzano e Alfred Strigl, esperto di sostenibilità. L’Agenda è una base sulla quale costruire il futuro della produzione vitivinicola altoatesina che sancisce l’impegno a realizzare una serie di misure concrete entro il 2030.

Aver stilato un programma di intenti è adesso più importante che mai considerando le grandi difficoltà che hanno coinvolto il settore vitivinicolo in quello che è stato fino ad ora l’anno più difficile della storia recente a causa del Covid e del lockdown”, ha dichiarato oggi Maximilian Niedermayr, Presidente del Consorzio Vini Alto Adige.

L’Agenda presentata si articola in cinque livelli operativi che corrispondono ad altrettanti pilastri su cui poggia il settore vinicolo, ossia suolo, vigneti, vino, territorio e persone e delinea un percorso di cambiamento da intraprendersi in ognuno di questi comparti.

Per salvaguardare il suolo, l’agenda prevede di passare a una concimazione esclusivamente organica, sostituendo i materiali sintetici monouso con materiali biodegradabili e intende anche rilevare, documentare e ottimizzare, il consumo delle risorse idriche. Nella gestione dei vigneti sono previste nuove regole unificate per i trattamenti fitosanitari con interventi molto incisivi e già dal 2023 non si potranno più impiegare erbicidi sintetici.

Un’attenzione particolare sarà rivolta anche alla biodiversità nei vigneti stessi, che sarà promossa con un apposito vademecum destinato ai viticoltori e istituendo un premio da assegnare annualmente al vigneto più ecologico dell’Alto Adige. Con l’Agenda 2030, inoltre, balza in primo piano la lotta alle emissioni di anidride carbonica prodotte dal settore vitivinicolo.

“Faremo un rilevamento completo e accurato delle emissioni di Co2 per individuare misure efficaci con cui ridurre la nostra impronta e ci impegneremo a redigere un programma specifico di salvaguardia del clima, elaborando al contempo anche una strategia che aiuti le imprese del settore a prepararsi alle sfide presentate dal cambiamento climatico”, conclude Niedermayr.

Gli ultimi livelli operativi dell’Agenda 2030, che riguardano il territorio e le persone, si pongono come obiettivo da un lato quello di conservare intatto il paesaggio rurale creato nei secoli dalla produzione vinicola in Alto Adige e tutta la sua filiera produttiva e, dall’altro, quello di coinvolgere tutte le figure che ruotano intorno al settore per poter così agire su larga scala e far crescere il progetto dal basso adeguandolo, strada facendo, alle mutate condizioni economiche, ecologiche e legislative.

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I migliori vini dell’Alto Adige all’Anteprima 2019


BOLZANO –
Duecentocinque etichette tra spumanti, vini bianchi, rossi e dolci dell’Alto Adige, tra cui abbiamo selezionato i migliori. Numeri da capogiro per la degustazione in anteprima dei vini non ancora in commercio, all’Alto Adige Wine Summit 2019.

Dalle 13.30 alle 18 di venerdì 6 settembre, al Noi Techpark di Bolzano, siamo riusciti a degustare circa 170 vini. Cinquantanove i produttori altoatesini che hanno presentato a 150 professionisti internazionali del settore, provenienti da 16 Paesi, le loro etichette en primeur.

Un vero successo, addirittura inatteso dagli organizzatori del Consorzio di Tutela Vini Alto Adige. Lo ha dimostrato la sala di degustazione gremita e l’ottimo servizio effettuato dall’Associazione italiana sommelier, il cui numero risicato ha però creato qualche intoppo.

Gli assaggi confermano un panorama di alto livello medio per i vini altoatesini: davvero difficile scendere sotto gli 85/100 nelle valutazioni. “L’Alto Adige Wine Summit, quest’anno giunto alla sua seconda edizione – commenta Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini – rappresenta ormai un appuntamento chiave per la promozione della produzione enologica del nostro territorio in Italia e all’estero”.

Crediamo che per poter apprezzare la qualità dei nostri vini sia necessario toccare con mano e vivere in prima persona i contrasti da cui prendono vita: le altitudini, la composizione geologica dei terreni, le temperature e le forti escursioni termiche tra giorno e notte regalano gli aromi e la freschezza che li contraddistingue”, conclude Bernhart.

I NUMERI E LE PROSPETTIVE DELLA DENOMINAZIONE

Con i suoi 330 mila ettolitri di vino prodotti in media ogni anno, l’Alto Adige, rappresenta circa l’1% della produzione vinicola italiana. Viste anche le caratteristiche del territorio – solo il 14% della superficie è al di sotto dei 1.000 metri di quota – i vigneti si estendono su appena 5.500 ettari, di cui il 98% classificato come Doc.

Sono 40 milioni le bottiglie prodotte ogni anno sotto la Doc Alto Adige. Circa un terzo prende la via dell’export. Come indicato durante il convegno inaugurale dell’Alto Adige Wine Summit 2019 da Maximilian Niedermayr, presidente del Consorzio di Tutela Vini Alto Adige, l’idea è quella di “compiere un ulteriore passo avanti”.

I circa 200 associati avranno indicazioni sui microclimi e sui terreni più adeguati ad allevare un determinato vitigno. Ma sarà vietato l’assemblaggio dei vini nelle zone individuate come vocate per una singola varietà. Saranno inoltre ridotte ulteriormente le rese per ettaro. Idee chiare, insomma, in Alto Adige. Un po’ come per i nostri migliori assaggi. Eccoli di seguito.

SPUMANTI

Südtirol Alto Adige Doc Spumante Riserva 2013, Arunda: 92/100
Complessità, nerbo, mineralità, freschezza. Ha tutto. In commercio da aprile 2020.


PINOT BIANCO

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Bianco 2018 “Sirmian”, Nals Margreid: 90/100
Un Pinot Bianco in equilibrio tra pienezza e finezza. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Terlano Pinot Bianco 2017 “Pratum”, Castel Sallegg: 90/100
Legno presente, ma bel nerbo, agrume, un po’ di vaniglia in chiusura unita a spezia bianca leggera e percezione iodica che chiama il sorso successivo. In commercio da marzo 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Terlano Pinot Bianco Riserva 2017 “Abtei Muri”, Muri-Gries: 91/100
Altro bel vino, che colpisce per struttura e finezza. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Terlano Pinot Bianco Riserva 2017 “Vorberg”, Cantina Terlano: 95/100
Gran precisione del frutto esotico, accenni di buccia di lime. In bocca lunghissimo, vibrante. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Bianco 2017 “Alte Reben”, K. Martini & Sohn: 92/100
Gran bella spalla, mineralità spiccata, giovane, esotico, vena “calcarea” che rende il sorso asciutto e di prospettiva. In commercio da gennaio 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Bianco Riserva 2017, Ansitz Waldgries: 91/100
Esotico, bella freschezza, mineralità, legno dosato in chiusura. Freschissimo in allungo. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Bianco Riserva 2016 “Renaissance”, Gump Hof – Markus Prackwieser: 94/100
Pinot bianco cervellotico, che costringe alla cieca a tornare e ritornare sul calice, per capire se c’è o ci fa. Alla fine convince, nonostante il legno ancora in gran evidenza. Sotto c’è un gran vino, di assoluta prospettiva e longevità.


CHARDONNAY

Südtirol Alto Adige Doc Chardonnay 2018 “Lafóa”, Cantina Colterenzio: 90/100
Quei vini che hanno tutto, da subito. In commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Chardonnay 2018 “Puntay”, Erste+Neue: 91/100
Tutto sulla mineralità, cui riesce ad abbinare un bel frutto pieno, un bel corpo e una bella struttura. In commercio da aprile 2020.

Südtirol Alto Adige Doc 2018 “Seduction”, Josef Brigl: 93/100
Un’etichetta riconoscibile tra mille. Grandissimo nerbo e trama gustaiva sullo stecco di liquirizia e sul rabarbaro. bocca complesso, frutto maturo il giusto, buccia di lime in chiusura. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc 2018 Chardonnay “Vigna Maso Reiner”, Kettmeir – Santa Margherita: 90/100
Uno Chardonnay che, al momento, è ancora troppo condizionato dal legno. Percezione che è destinata ad amalgamarsi con l’ottima vena fresca e una mineralità calcarea. Bella la chiusura, sul pepe bianco. In commercio da marzo 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Chardonnay 2016 “Troy”, Cantina Tramin: 94/100
Timido al naso e al palato, ma pronto ad esplodere di eleganza appena la temperatura si scalda, fino a divenire ottimale nel calice. Frutto, sale e una verticalità che lo assottiglia, rendendolo finissimo. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc 2018 Chardonnay Riserva 2016 “Burgum Novum”, Castelfeder: 92/100
La bella prima del ballo. Uno Chardonnay col vestito da sera ancora nell’armadio. Ha bisogno di tempo, ma sarà grande perché ha tutto. Deve solo indossarlo. In commercio (forse troppo presto) a breve, da metà settembre 2019.


PINOT GRIGIO

Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Pinot Grigio 2018 “Alte Reben”, Tenuta Köfererhof: 92/100
È il primo assaggio della batteria a far capire che il Pinot Grigio, in Alto Adige, può nascondere piacevoli sorprese: frutto, spezia, sostanza, succo, sale e ritorni di buccia d’agrumi che verticalizzano il sorso. In commercio dal 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Grigio 2018 “Punggl”, Nals Margreid: 91/100
Mineralità calcarea che fa da spartito a una bella maturità del frutto. Vino che può evolvere bene. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Pinot Grigio Riserva 2017 “Giatl”, Peter Zemmer: 90/100
Pronto, piuttosto largo e rotondo, ma senza perdere equilibrio. Godibilissimo. In commercio da ottobre 2019.


GEWÜRZTRAMINER

Südtirol Alto Adige Doc Gewürztraminer 2018 “Flora”, Cantina Girlan: 92/100
Aromaticità non esplosiva, garbata e chiusura su accenni fumè. L’alcol deve ancora integrarsi al meglio. In commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Gewürztraminer 2018 “Nussbaumer”, Cantina Tramin: 94/100
Senza dubbio il più equilibrato della batteria, che prevedeva in degustazione 9 diversi Gewürztraminer. Colpisce, alla cieca, per l’equilibrio al palato, sferzato da rintocchi salini e freschi, che diventano speziati in chiusura. Un bianco da mettere sotto l’albero (di Natale): in commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Gewürztraminer Riserva 2018 “Rutter”, Pfitscher: 90/100
Parola d’ordine “futuro” per questa riserva di Gewurztraminer. Vino da acquistare e aspettare, come ormai accade nelle migliori interpretazioni del vitigno aromatico altoatesino. In commercio da ottobre 2019.


LAGO DI CALDARO, SCHIAVA, MERANESE, SANTA MADDALENA

Südtirol Alto Adige Doc Lago di Caldaro classico superiore 2018 “Quintessenz”, Cantina Kaltern: 91/100
Gran concentrazione per un vino che rappresenta l’essenza della Schiava. Gran schiettezza, dal naso alla chiusura. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Santa Maddalena classico 2018 “Isarcus”, Tenuta Griesbauerhof: 93/100
Bel frutto al naso, tanto da non aspettarsi la verticalità e complessità poi espressa benissimo al palato, su una trama salina e speziata degna di nota. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Tiroler Schiava 2017, Bergkellerei Passeier: 91/100
Gran precisione e croccantezza del frutto, per un vino che mostra di poter dare moltissimo in futuro, pur risultando già godibile e gastronomico. In commercio da metà settembre 2019.


LAGREIN

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein Grieser Riserva “Select”, Tenuta Hans Rottensteiner: 90/100
Vino potente, morbido, rotondo e al contempo freschissimo, nel segno di un equilibrio trovato grazie a un utilizzo sapiente del legno. Gran concentrazione per un vino che chiama il piatto e abbinamenti importanti. In commercio da novembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein Riserva 2017 “Carano”, Baron Di Pauli: 90/100
Bel frutto, che tende alla confettura. In bocca ottima corrispondenza. Tannino e acidità riequilibrano le morbidezze, per un vino dalle ottime prospettive. In commercio da aprile 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein Riserva 2017 “Passion”, Cantina Produttori San Paolo: 91/100
Potenza, precisione, complessità ed eleganza. In commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein 2016 “Lindenburg”, Tenuta Alois Lageder: 94/100
Semplicemente splendido nel suo essere schietto, diretto, complesso. Uno specchio della Denominazione e delle sue prospettive. In commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein Riserva 2016 “Perflabilis”, Tenuta Griesbauerhof: 92/100
Un Lagrein nudo e puro. Al palato gioca tra la liquirizia e la spezia, il frutto e il sale. Ed è solo all’inizio dell’evoluzione. In commercio da marzo 2020.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein 2016 “Roblinus de’ Waldgries”, Ansitz Waldgries: 92/100
Legno che regala tannini di cioccolato e una gran struttura. Vino importate, godibile oggi e domani ancor di più. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Lagrein Riserva 2015 “Weingarten Klosterangen”, Muri Gries: 91/100
Lagrein che spicca per equilibrio tra corpo e freschezza. Il tannino, elegante, è ancora in fase di integrazione. In commercio da metà settembre 2019.


MERLOT

Südtirol Alto Adige Doc Merlot Riserva 2017, Untermoserhof: 92/100
Varietale in gran evidenza, inconfondibile. Vino elegante e di gran prospettiva. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Merlot 2016 “Nussleiten”, Castel Sallegg: 91/100
Frutto, profondità, splendida chiusura, lunga e precisa, con rintocchi di spezia che rinvigoriscono il sorso, chiamando quello successivo. Al momento l’alcol è un po’ invadente, ma darà il suo apporto nella gestione complessiva delle lancette. In commercio da dicembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Merlot Riserva 2016 “Brenntal”, Cantina Kurtatsch: 90/100
Bel Merlot da bere oggi e domani: potente, speziato, tannino di cioccolato in fase di integrazione, che gioca con la spezia nera. Chiusura salina e freschissima, con ritorni speziati. “Vinone” gastronomico. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Merlot Riserva 2014 “Klausner”, Weinhof Kobler: 95/100
In fondo alla batteria di vini degustati alla cieca, la sorpresa più grande. Un’espressione piena del varietale del vitigno, su livelli raramente tangibili in Alto Adige. C’è il frutto, c’è il sale. C’è la spezia. Il tutto legato dal filo di spago sottile di un tannino elegantissimo e di prospettiva. Chapeau. Vino da prenotare a tutti i costi: sarà in commercio dal primo ottobre 2020.


CABERNET SAUVIGNON E CABERNET FRANC

Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Riserva 2017, Mayr Josephus Maso Unterganzner: 92/100
Frutto, sale, prospettiva: un Cabernet più che mai convincente. Si tratta di una prova di botte, anche se il vino sarà presto messo in commercio (ottobre 2019).
Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Riserva 2017 “Mumelter”, Cantina Bolzano: 91/100
Cabernet che si rivela profondo, su tinte di spezia e tannino, ancora scalpitante. Vino di prospettiva. In commercio da ottobre 2019.
Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Sauvignon 2017 “Wellenburg”, Baron Longo: 90/100
Pronto più di altri in batteria, ma colpisce per la gran succosità del frutto, dimostrandosi tra le migliori espressioni di Cabernet altoatesino del momento, in termini di equilibro tra frutto, sale e garbo del varietale “verde”. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Riserva 2016, Malojer Gummerhof: 93/100
Una chicca. Cabernet austero, la cui trama fruttata gioca con note di rabarbaro, stecco di liquirizia e una percezione salina netta, in chiusura, unita al ritorni di peperone verde. Vino di gran prospettiva, ma già interessantissimo. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Sauvignon 2016 “Berleith Anphora”, Tröpfltalhof: 94/100
Espressione del frutto – e in generale del varietale – di gran classe ed equilibrio, sia al naso che al palato. Leggero accenno selvatico, burbero. Tannino elegantissimo. Vino superlativo, anche in termini di lunghezza. In commercio da novembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Cabernet Sauvignon Riserva 2015 “Freienfeld”, Cantina Kurtatsch: 92/100
Un Cabernet di prospettiva, dal tannino giovane e dalla bella vena salina, che gioca con un frutto maturo, ma ancora croccante. In cerca di equilibrio, ma certamente di prospettiva. In commercio da ottobre 2019.


VINI DOLCI

Südtirol Alto Adige Doc Moscato Giallo 2018 “Nobless”, Tenuta Plonerhof: 92/100
A sorprendere è la gran freschezza e la bella vena sapida: il sorso non stanca mai. In commercio da settembre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Moscato giallo passito vendemmia tardiva 2017 “Terminum”, Cantina Tramin: 91/100
La parte zuccherina è preponderante, ma non mancano equilibrio e precisione. In commercio da ottobre 2019.

Südtirol Alto Adige Doc Moscato giallo passito 2016 “Quintessenz”, Cantina Kaltern: 92/100
Bella complessità, bella struttura, ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità. In commercio da aprile 2020.

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Alto Adige Wine Summit 2019, tutti d’accordo: “Meglio la zonazione dei Piwi”


BOLZANO –
Il futuro della viticoltura altoatesina è nella zonazione, nella mappatura del microclima dei singoli vigneti e nella ricerca di nuovi terreni “in alta quota“. Tutti strumenti utili a contrastare i cambiamenti climatici. È quanto emerso dal convegno inaugurale dell’Alto Adige Wine Summit 2019, venerdì 6 settembre al NOI Techpark di Bolzano.

Una kermesse che si conclude oggi a mezzogiorno, dopo aver raccolto nella provincia autonoma circa 150 professionisti e opinion leader del settore vitivinicolo provenienti da 16 Paesi del mondo, per un focus sulla produzione altoatesina che ha interessato un totale di 58 produttori.

Inattesa, tuttavia, la timidezza sul fronte dei Piwi, le varietà resistenti agli attacchi fungini, di cui proprio l’Alto Adige è culla italiana. Emblematico, al convegno, l’intervento del presidente del Consorzio di Tutela Vini, Maximilian Niedermayr, che ricopre anche il ruolo di presidente della cantina cooperativa Colterenzio.

“Il progetto di zonazione del territorio – ha evidenziato Niedermayr – ci ha impegnato in maniera assidua negli ultimi anni, ma vogliamo fare un ulteriore passo avanti, indicando quali sono i vitigni migliori da allevare all’interno di ognuna delle 86 aree identificate“.

Non solo. “Nel futuro pensiamo di consentire di produrre solo vini da singole varietà in questi ‘cru’ – ha aggiunto Niedermayr –proibendo i blend al fine di caratterizzarli in maniera chiara e univoca. Contestualmente sarà abbassata la resa per ettaro all’interno dei disciplinari Doc. Attendiamo ancora le autorizzazioni definitive, ma siamo fiduciosi”.

A fare eco al presidente del Consorzio, un produttore affermato come Martin Foradori: “Il palcoscenico su cui recitare in futuro come Alto Adige non è certo quello del Pinot grigio o della Schiava da 2,50 euro”.

“Noi produttori – ha sottolineato ancora il vignaiolo – dobbiamo ricordare le nostre specificità ed fare una ‘fuga in avanti’. Il giusto collegamento tra specifico vitigno e specifico vigneto è la via corretta da percorrere. Non abbiamo necessità di introdurre nuovi vitigni, ma di rendere più congeniali quelli che già ci sono“.

Andreas Kofler, giovane e dinamico presidente che sta contribuendo a proiettare Cantina Cortaccia (Kurtatsch) in una dimensione internazionale e volta alla qualità assoluta, non ha nascosto di essere d’accordo con il collega produttore.

Sono convinto che la produzione viticola dell’Alto Adige sia al bivio – ha detto Kofler – negli ultimi 30 anni abbiamo fatto tanta strada, ma adesso dobbiamo tirare i remi in barca. Qualcuno nega i cambiamenti climatici, ma noi produttori di vino li abbiamo sotto gli occhi giorno per giorno e vediamo come incidono sulle uve che vendemmiamo”.

“Dovremo adeguare in tal senso anche le scelte sui vitigni. I Piwi – ha proseguito Andreas Kofler – potrebbero essere una soluzione, ma le barbatelle piantate da pochi anni non assicurano una produzione eccellente in poco tempo”.

“Dobbiamo ancora fare esperienza e commettere errori per dirci pronti sul fronte delle varietà resistenti. Ecco perché stiamo puntando tutto, come cooperativa, sulla mappatura e sulla zonazione dei vigneti dei nostri soci conferitori, nell’ottica di restituire il meglio di ogni terreno nel calice”, ha concluso Kofler.

Magdalena Pratzner di Tenuta Falkenstein ha ribadito il concetto: “Mio nonno diceva sempre che il vino si fa in campagna, non in cantina. Fondamentale, dunque, approfondire il discorso della zonazione, tenendo bene a mente che conta più di qualsiasi altra cosa la varietà giusta nella giusta area di produzione”.

PAROLA AI RICERCATORI
A confermare in maniera emblematica le parole dei produttori anche Barbara Raifer, intervenuta al convegno dell’Alto Adige Wine Summit 2019 in qualità di responsabile del settore Viticoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg di Ora (Bolzano).

“In realtà – ha dichiarato – i nuovi vitigni Piwi sono un tema piuttosto limitato. Varietà come Traminer o Pinot nero hanno almeno mille anni di storia in Alto Adige. La necessità di proseguire sul tema delle ‘resistenze’ c’è, ma possiamo migliorare moltissimo la nostra produzione anche con altre azioni”.

Quali? “Il nostro centro di ricerca – ha risposto Raifer – fornisce a tutti i viticoltori che intendono impiantare un nuovo vigneto tutti gli strumenti per comprendere qual è la varietà migliore per l’appezzamento prescelto. Ci stiamo inoltre impegnando a fornire dettagliate descrizioni microclimatiche”.

“Una soluzione – ha proseguito la ricercatrice – potrebbe essere l’alta quota, ma l’ombra condiziona molto la produzione del vino. A quote maggiori sono pochi i terreni di qualità, che godono della necessaria irradiazione solare durante la giornata”.

I numeri snocciolati dagli esperti durante il convegno parlano chiaro. Considerando tutte le superfici inutilizzate o attualmente allevate a meleto e potenzialmente riconvertibili, gli ettari a disposizione della viticoltura del futuro dell’Alto Adige sono 8000.

La cifra più realistica si aggira dunque attorno ai 4000 ettari di nuovi impianti, tenendo conto anche le nuove aree “in quota”, tra i 700 e i 1000 metri di altezza sul livello del mare. “Salire in quota con la viticoltura comporta rischi – ha però ammonito Barbara Raifer – e non è poi detto che tutto ciò che di negativo prevedono i climatologici si avvererà”.

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I vini dell’Alto Adige in tour a Roma, Firenze e Milano: le date

Roma, Firenze e Milano. Queste le tre tappe de “I vini dell’Alto Adige in tour“, road show che porterà i vini altoatesini in giro per l’Italia. Si comincia dalla capitale, sabato 6 ottobre, per proseguire a Firenze domenica 7 e concludere a Milano, lunedì 8.

In realtà, l’evento itinerante sarà un’occasione per vivere l’Alto Adige attraverso due delle sue componenti distintive. Protagonista indiscusso sarà il vino, ma anche il legno.

L’allestimento emozionale che verrà ricreato all’interno delle tre location prevede infatti delle strutture a forma di albero, completamente realizzate in legno. Un materiale che è parte integrante della cultura dell’Alto Adige, coperto per oltre il 50% della sua superficie da boschi.

“È la prima volta che pensiamo di organizzare un road show per portare in tournée i vini del nostro territorio”, spiega Maximilian Niedermayr, presidente del Consorzio Vini Alto Adige.

“L’obiettivo – aggiunge – è di far vivere a wine lover e operatori l’atmosfera dell’Alto Adige, abbinando alla tradizionale degustazione un allestimento che ci rappresenta. Chi avrà voglia di staccare dalla routine quotidiana e passare a trovarci avrà modo di conoscere da vicino le sfaccettature della produzione enologica altoatesina, percorrendo nel vero senso della parola il nostro territorio senza spostarsi dalla propria città”.

LE DATE DA SEGNARE
Il banco di assaggio sarà aperto al pubblico delle tre città dalle 16.30 alle 20.30, previo acquisto di un ticket di ingresso sia sul posto che in prevendita, a condizioni agevolate, su vinialtoadige.com. Gli operatori (stampa e sommelier) potranno invece accedere gratuitamente dalle 15.30, accreditandosi sul sito del consorzio.

Sabato 6 ottobre – Roma
Set Spazio Eventi Tirso, Via Tirso 14
A completare la ricca offerta di vini del banco di degustazione, è in programma uno show cooking di Iside De Cesare, chef del ristorante stellato “La Parolina”. Saranno offerti assaggi delle preparazioni ai presenti.

Domenica 7 ottobre – Firenze
Fortezza da Basso (Sala Fureria dell’Arsenale), Viale Filippo Strozzi 1
In aggiunta al banco di assaggio sono in programma due seminari a posti limitati. Il primo, dalle 15.30 alle 16.30, sarà dedicato al Pinot Bianco. Il secondo, dalle 16.30 alle 17.30, avrà come focus il Pinot Nero.

Lunedì 8 ottobre – Milano
W37, Via Giacomo Watt 37
In occasione dell’appuntamento sarà possibile incontrare i referenti del Consorzio e una selezione di produttori

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