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60 anni Consorzio Tutela Vini Collio: due giorni di celebrazioni

60 anni Consorzio Tutela Vini Collio due giorni di celebrazioni tra masterclass e degustazioni
Il Consorzio Tutela Vini Collio festeggerà i suoi 60 anni organizzando un evento esclusivo. La fondazione dell’ente, avvenuta il 31 maggio 1964, sarà celebrata c
on un ricco programma dal 31 maggio al 1 giugno 2024. «Questo traguardo ci riempie di orgoglio – afferma Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio – quindi abbiamo deciso di consacrarlo con un evento unico che coinvolgerà, tra gli altri, alcuni dei protagonisti storici della Denominazione e alcuni personaggi dello spettacolo e del mondo del vino». «I produttori del Collio – aggiunge il presidente David Buzzinelli – insieme con il nostro Consorzio si sono distinti per l’impegno e la tenacia con cui hanno valorizzato la viticoltura, il territorio e l’accoglienza enoturistica. Un viaggio lungo 60 anni, condiviso in ogni momento e noi riteniamo che ci sia ancora molto da fare per il futuro».

60 ANNI DI CONSORZIO COLLIO: LE CELEBRAZIONI

Le celebrazioni dei 60 anni del Consorzio Tutela Vini Collio sono un momento fondamentale per la denominazione e per tutte le persone che lavorano ed investono quotidianamente nel comparto enologico della regione vinicola, tra le più vocate al mondo. Venerdì 31 maggio, si inizierà con la masterclass “Assaggi di storia del Collio”, guidata dal sommelier professionista Michele Paiano. Un percorso attraverso il Collio di ieri e di oggi in tre momenti: “Il Collio oggi – Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Collio Bianco“, “La longevità del Collio Bianco“, “Il Collio Rosso“. Seguirà il convegno “Collio, un viaggio lungo 60 anni”, moderato dalla giornalista e scrittrice Licia Granello. Si parlerà di vino, di terroir, di storia e di enologia con quattro ospiti illustri che vantano un legame profondo con il Collio.

I PROTAGONISTI DEL COLLIO

I relatori infatti saranno il Conte Avv. Michele Formentini, testimone in prima persona della firma dell’atto di costituzione del Consorzio Tutela Vini Collio; Tiziana Frescobaldi, presidente dell’azienda Frescobaldi, la prima azienda esterna al Collio ad aver creduto ed investito sul territorio acquisendo la storica azienda Attems; Gianni Bignucolo, storico enologo del Collio; Bruno Pizzul, udinese di nascita, giornalista e telecronista sportivo italiano, prima voce per la Rai degli incontri della nazionale italiana di calcio dal 1986 al 2002. La giornata si concluderà con il GALA presso Fondazione Villa Russiz, con menù ad opera dello Chef Cristian Nardulli in abbinamento ai grandi vini bianchi e rossi del Collio. Sabato 1 giugno, presso Tenuta Borgo Conventi verrà assegnato il XVII Premio Collio, dedicato al Conte Sigismondo Douglas Attems di Petzenstein, presentato da Stefano Cosma.

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a tutto volume

Chivas the Blend: una Masterclass per creare il proprio Scotch Whisky

In un mercato dello Scotch Whisky dominato dai Single Malt risulta ancor più interessante l’esperimento “Chivas the Blend“.

Una masterclass, itinerante in diverse città italiane (Winemag ha partecipato a quella presso “Osteria Milano”, via privata G. Sbodio 30, Milano) che dimostra, esperienza pratica alla mano, quanto sia difficile creare un buon Blended Scotch Whisky.

L’idea è semplice: fornire ai partecipanti un piccolo kit col quale costruire il proprio blend. Nel kit (oltre ad una pipetta, un baker ed una bottiglietta in cui conservare il proprio lavoro) sei bottiglie di Whisky da 5 cl.

I sei Whisky sono un Chivas Regal 12 y.o. (in qualche modo “riferimento” per il gioco), un grain whisky e quattro Single Malt di cui è dato conoscere la nota principale (fruttato, agrumato, cremoso e affumicato).

Scopo: assemblare i 4 malti ed il grain per creare il proprio Blended Scotch Whisky. Seguendo il proprio istinto, il proprio naso ed i propri gusti ognuno ha così l’opportunità di assemblare un prodotto unico ed irripetibile.

Facile? No! Per nulla! Niente di più difficile. Assemblare un buon blend e creare un Whisky che sia equilibrato, in cui ogni nota non copra le altre e senza che il risultato sia “piatto” è tutto fuorché semplice.

Al di là degli evidenti aspetti ludici l’esperienza è incredibilmente formativa per comprendere quanto sia complesso e delicato il lavoro del Master Blender per creare un prodotto di qualità.

Non a caso la Brend Ambassador di Chivas, Farah Jafferji, ricorda che

ci sono stati meno Master Blender nella storia di Chivas (ndr. fondata ad Aberdeen nel 1801) che uomini sulla luna”.

Perché gestire con sapienza ed equilibrio whisky di annate diverse, invecchiati in legni diversi e provenienti da distillerie diverse è un’arte che si apprende lentamente.

Una parte dei consumatori è portata a pensare che il Single Malt sia la miglior espressione dello Scotch mentre i Blended siano in qualche misura prodotti di serie B. Nulla di più falso, esistono prodotti validi e prodotti meno interessanti per entrambi.

Mettere mano, seppur per gioco, all’arte dell’assemblaggio fa capire il “perché” di un blended – stile che ha delle profonde radici storiche.

I WHISKY DI CHIVAS
A dimostrare come il blending possa creare prodotti di assoluto interesse, la masterclass prevede la degustazione di due Whisky iconici: Chiavs Regal 12 y.o. e Chivas Regal 18 y.o.

Chivas Regal 12 y.o.
Costantemente presente sul mercato dal 1938 è il Chivas Regal per definizione. Fresco ed erbaceo con note di mela rossa, un pizzico di miele ed una leggera spezia. In bocca è piacevolmente sfuggente e beverino con ricordi di frutta e biscotti al burro. Finale non lunghissimo e con una chiusura leggermente amaricante.

Chivas Regal 18 y.o.
Nato nel 1997 per mano del Master Blender Colin Scott ha naso intenso ed armonico. Scorza d’agrumi, cioccolato fondente e caramello le note dominanti. In bocca mostra più corpo del 12 y.o. con una texture vellutata ed una leggera nota affumicata. Buona persistenza che gioca sui sentori del legno.

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Approfondimenti

Il Consorzio tutela vini Valpolicella vola in Giappone

Sant’Ambrogio di Valpolicella – La Valpolicella accelera la promozione dei propri vini nel Sol Levante, forte dei primi positivi effetti dell’accordo commerciale Ue-Giappone entrato in vigore da febbraio.

Due le masterclass previste il 6 giugno a Tokyo in un periodo di massima attenzione verso le produzioni made in Italy, che secondo le ultime rilevazioni di Nomisma Wine Monitor (fonte dogane) hanno messo a segno una crescita tendenziale in valore nel primo trimestre del 3,4%.

UN MERCATO IN CRESCITA
Il Giappone è da tempo uno dei mercati strategici più interessanti per il nostro territorio – ha detto il direttore del Consorzio tutela vini Valpolicella, Olga Bussinelloe lo è ancora di più oggi, con un accordo bilaterale destinato a incrementare le nostre quote di mercato nel Paese culturalmente più maturo in campo enoico dell’Asia Orientale. I primi effetti, secondo quanto rilevato, indicano il sorpasso dell’Italia sul Cile, che perde quasi il 25% delle proprie vendite, e un aumento dei vini fermi imbottigliati made in Italy del 7%, a fronte di una domanda complessiva sul segmento a -4%. Segnali positivi questi – ha concluso Bussinello – che fanno ben sperare in un ulteriore salto di qualità dei rossi Dop del Veneto, per il 70% rappresentati dalla Valpolicella, che hanno chiuso il 2018 a +14,5%“.

L’Italia è ora il secondo fornitore di vino in Giappone dietro alla Francia, che anche grazie allo Champagne domina il trimestre con un +12,3% a valore e una quota di mercato monstre (55%). Bene anche gli indicatori legati al prezzo medio del prodotto italiano, in discreta crescita a 4,12 euro al litro. Tra gli altri Paesi perdono tutti i principali competitor extraUe (Cile, Usa e Australia), mentre risale prepotentemente la Spagna (+20%), anch’essa beneficiata da un partenariato che sul vino prevede l’azzeramento progressivo di dazi, una voce che sino a qualche mese fa pesava per circa il 15%.

Le 2 masterclass, programmate dal Consorzio tutela vini Valpolicella presso gli uffici della Camera di Commercio italiana in Giappone, coinvolgeranno i vini di 12 aziende associate e saranno condotte dal Valpolicella Wine Specialist, Irving So.

LE AZIENDE PARTECIPANTI
Bettili Cristiana, Cantina Valpantena Verona, Clementi, Gerardo Cesari, Ilatium, Le Guaite di Noemi, Mazzi, Novaia, Tenuta S. Maria di Gaetano Bertani, Valentina Cubi, Vigneti di Ettore, Zeni 

CONSORZIO PER LA TUTELA VINI VALPOLICELLA
Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo.

Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione.

L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane.

Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg

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Approfondimenti

Cider is Wine: una masterclass per raccontare le caratteristiche del Sidro artigianale

Il prossimo 21 maggio, durante il trentanovesimo London Wine Fair, si terrà un masterclass per dimostrare come il Sidro abbia le stesse caratteristiche del vino: note varietali, terroir, invecchiamento, stile del produttore e tecniche produttive utilizzate. L’iniziativa è organizzata da Cider is Wine (il Sidro è Vino), associazione non profit che raccoglie 8 produttori artigianali di Sidro da 6 differenti nazioni: Nuova Zelanda, Australia, USA, Francia, Svezia, e Regno Unito.

Scopo dell’associazione è raccontare come il Sidro artigianale abbia molti più tratti in comune col vino che non con i Sidro da produzione convenzionale/industriale o la birra. Esattamente come il vino, che deve essere prodotto solo ed esclusivamente con il risultato della pigiatura dell’uva, il Sidro artigianale è prodotto con 100% succo fresco di mela o pera  e con lo stesso approccio al varietale. Per la produzione del Sidro convenzionale è invece ammesso l’utilizzo di solo il 35% di succo che a sua volta può essere concentrato. I consumatori non hanno un’idea chiara su questa differenza e l’etichettatura non prevede una distinzione fra i prodotti.

Dichiara Alistair Morrell, CEO di Cider is Wine: “La direzione del mercato degli alcolici è chiara, ciò che i consumatori chiedono in UK e nei mercati più maturi sono: valore più alto, volumi minori, meno alcool e produzioni artigianali con una chiara indicazione di origine. Cider is Wine è stato creato proprio per dare una chiara definizione ai consumatori che possono così scegliere il loro stile di Sidro preferito.”

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Vini dei Colli Berici: tre masterclass a Vinitaly

VERONA – Tre masterclass per scoprire i vini dei Colli Berici. A Vinitaly 2019 il Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza presenterà i vini espressione del proprio territorio. Le masterclass si terranno nelle giornate di domenica 7, lunedì 8 e martedì 9 aprile all’interno dello stand consortile al Padiglione 8 stand L5.

Il primo appuntamento sarà domenica alle ore 14.00 con la degustazione aperta al pubblico “Palladiowines – Anteprima dell’annata 2018”, quando il direttore Giovanni Ponchia presenterà tre vini bianchi e tre rossi Colli Berici DOC per analizzare e riflettere sull’andamento della vendemmia dello scorso anno. Nel calice ci saranno i frutti dei vitigni cardine della produzione dei Colli Berici come Tai Rosso, Carménère, Pinot Bianco, Sauvignon e Pinot Grigio.

Lunedì 8 aprile alle 11.30 si confronteranno invece le realtà enologiche dei Colli Berici e dei Colli Euganei durante la masterclass Sangue e menta: Colli Berici ed Euganei tra note ematiche e note ferrose. A condurla sarà Gianpaolo Giacobbo, coautore della guida Slow Wine, che porterà in degustazione tre rossi rappresentativi dell’area berica, con un gioco di annate che va dal 2016 al 2008, e tre della DOC Colli Euganei.

Martedì alle 11.30 il terzo appuntamento con l’incontro Vulcanici dentro – Dal terreno al calice nella DOC Gambellara: Giovanni Ponchia farà conoscere al pubblico quattro etichette del Consorzio Gambellara, che dai primi giorni di febbraio si trova sotto il coordinamento del Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza.

A chiudere gli incontri di Vinitaly 2019 sarà il banco d’assaggio di mercoledì 10 aprileViaggio tra i prodotti tipici di Vicenza, organizzata dalla Strada dei Vini Colli Berici assieme alle altre strade del vino della Provincia di Vicenza.

Alle 10.30 presso lo stand della Regione Veneto (Pad. 4) il pubblico potrà conoscere le principali specialità gastronomiche dell’area vicentina, abbinate a un calice di Sauvignon DOC Vicenza e uno di Tai Rosso, vitigno simbolo dei Colli Berici.

È possibile riservare gratuitamente il proprio posto alle degustazioni dei Colli Berici a Vinitaly 2019 a questo link: bit.ly/collibericivinitaly2019.

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Approfondimenti

Anche i sommelier bevono caffè: a Vinitaly la prima Masterclass con Fisar

VERONA – A Vinitaly 2019 la prima Masterclass sul caffè rivolta ai professionisti, appassionati e conoscitori del vino, che si cimenteranno con Fisar in un’analisi sensoriale del caffè. L’appuntamento prevede una parte teorica e una pratica. Il tasting avverà con il metodo cupping, usato a livello internazionale per valutare la qualità o i difetti delle partite di caffè.

La Masterclass Coffee Accademy Manuel Caffè, pensata per i professionisti Fisar, federazione italiana sommelier albergatori ristoratori, prenderà il via martedì 9 aprile, presso lo stand Manuel Caffè, padiglione 8 – G6.

“La degustazione del caffè – evidenzia il fondatore di Manuel Caffè, Mauro De Giusti -può riservare molte più sorprese di quelle del vino: se nel vino si riconoscono circa 400 tipi di sensazioni, in alcuni caffè esse possono arrivare anche a più di 800. Siamo i primi in Italia ad organizzare eventi con l’associazione di categoria Fisar perché crediamo nell’incontro di questi due mondi, in realtà non così distanti e molto affini”.

A condurre la Masterclass a Vinitaly, professionisti SCA (Specialty Coffee Association) l’associazione no profit più illustre e rappresentativa del settore, già docenti della Scuola Sapere Manuel, che a Conegliano organizza percorsi formativi in moduli specializzati, ognuno dei quali è suddiviso in diversi livelli, con l’obiettivo di diffondere ai professionisti l’amore per il caffè e il desiderio di farne un’arte.

Manuel Caffè è un’azienda che affonda le sue radici negli anni ’50, quando Giuseppe De Giusti, spinto dalla sua passione, comincia a fare selezione, a riconoscere il grado di tostatura e i profumi.

Assieme alla moglie Bruna apre nel 1975 un laboratorio artigianale che chiama Manuel Caffè, dal nome della loro primogenita. Nel 1990 i tre figli Emanuela, Mauro e Cristina prendono le redini dell’azienda, aprendo ai mercati esteri.

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Approfondimenti

Al via la Torino Wine Week

TORINO – E’ partita oggi  e proseguirà fino a domenica 24 febbraio la Torino Wine Week, festival diffuso rivolto a tutto il mondo di eno-appassionati.

IL PROGRAMMA
Durante la settimana un ricco programma di incontri, conferenze e, ovviamente, degustazioni coloreranno di rosso, bianco e rosé le vie della città. Le enoteche, i ristoranti e le osterie del centro ospiteranno sfide tra produttori, cene-degustazione per assaporare vini in abbinamento a menù tematici, workshop e masterclass sul tema dell’enologia e del bere bene, coinvolgendo i quartieri centrali di Vanchiglia, San Salvario e del Quadrilatero.

Sabato 23 e domenica 24 l’appuntamento si sposterà nelle sale di Palazzo Carignano: lo splendido edificio che fu sede del primo Parlamento italiano per l’occasione si trasformerà in una suggestiva cantina dove verrà allestito il Salone del Vino, uno spazio con più di 30 produttori e un’area food.

Un’occasione unica per scoprire il patrimonio enoico del Piemonte, ma non solo in quanto saranno presenti anche vini provenienti da tutta la Penisola.

TORINO WINE WEEK – ORGANIZZAZIONE
Appuntamento molto atteso come testimoniano i 400 biglietti già venduti, si rivolge non solo a intenditori e professionisti del settore ma a ogni amante di questa bevanda. L’organizzazione vede la collaborazione di Bonobo Events e Spiriti Indipendenti, le due realtà alla regia dei più importanti eventi in città legati al mixology.

L’intento è quello di porre le basi per una manifestazione che inserisca Torino e il Piemonte, prima regione in Italia per numero di DOC/DOCG e seconda per export, nel calendario nazionale degli appuntamenti enoici, rafforzando il capoluogo sabaudo quale metropoli dell’enoturismo.

BIGLIETTI
Acquistando il Wine Pass, in vendita sul sito bit.ly/torinowinepass, si potrà accedere a tutti gli eventi organizzati durante la Torino Wine Week (masterclass, workshop e degustazioni) e si avrà diritto a speciali sconti sui vini in mescita nei locali convenzionati. Compreso nel Wine Pass anche il calice degustazione disponibile presso il Salone del Vino.

Non sarà necessario invece il Wine Pass per entrare al Salone del Vino, evento che sarà ad accesso gratuito con possibilità di acquistare il carnet per le degustazioni.

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Approfondimenti news

Franciacorta protagonista alla Milano Wine Week

MILANO – Franciacorta sotto i riflettori al debutto della prima settimana del vino milanese. La novità si chiama Milano Wine Week e dal 7 al 14 ottobre trasformerà Milano nel paradiso di tutti i winelover che tra palazzi, quartieri, ristoranti e bar potranno sbizzarrirsi in un palinsesto ricchissimo di avvenimenti dedicati al mondo del vino.

Per acquistare i biglietti in prevendita basta cliccare qui. Per gli iscritti alla newsletter del Consorzio, peraltro, è previsto uno sconto del 15%.

IL PROGRAMMA FRANCIACORTINO
Franciacorta Day – Giovedì 11 Ottobre
Due eventi, doppia soddisfazione! Nella stessa giornata Franciacorta propone l’appuntamento con la tappa milanese dei Festival itineranti Franciacorta e l’inedito Franciacorta Stories.

Il Festival Franciacorta, nel suo format consueto, riunisce nella location di Palazzo Bovara 40 produttori franciacortini per l’incontro con operatori, esperti del settore ed eno-appassionati attraverso banchi d’assaggio e degustazioni.

Dalle 15.00 alle 17.30 – Ingresso riservato a stampa e operatori
Dalle 17.30 alle 20.00 – Apertura al pubblico.

Franciacorta Stories: dalle 19.30 alle 22.30, a pochi metri di distanza nei piani del Brian & Barry Building, Franciacorta si racconta attraverso i diversi volti del territorio.

Tanti temi e tanti vini distribuiti sui diversi piani in un divertente saliscendi alla scoperta delle bollicine simbolo dell’eccellenza italiana. Per questo evento è obbligatoria la prevendita.

Franciacorta Wine District – Dal 7 al 14 Ottobre
I ristoranti ed i locali dell’affascinante e raffinato quartiere di Brera ospiteranno degustazioni di Franciacorta, creeranno ad hoc menù in abbinamento ed apriranno le porte a tutti coloro che vorranno scoprire la versatilità delle bollicine franciacortine.

Franciacorta Masterclass
Presso Palazzo Bovara, due diverse masterclass dedicate alla scoperta territorio e dei suoi segreti attraverso la degustazione di 6 Franciacorta.

– 9 OTTOBRE – Ore 19.00 “FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO” – Diverse interpretazioni della tipologia che meglio racconta il terroir Franciacorta
Biglietto d’ingresso unico € 15
– 13 OTTOBRE – Ore 17.00 “SATÈN, UNICITÀ IN FRANCIACORTA”

Degustazione della tipologia più elegante e morbida prodotta esclusivamente in Franciacorta. Biglietto d’ingresso unico € 15.

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degustati da noi news vini#02

Torna “Modena Champagne Experience”: appuntamento il 7 e l’8 Ottobre 2018

MODENA – Oltre 120 Maison presenti per 700 tipologie di champagne, 60 tra importatori e distributori, 2000 operatori di settore e 4000 visitatori previsti. Ecco i numeri con i quali si ripresenta al grande pubblico delle bollicine “Modena Champagne Experience“.

Dopo il grande successo dell’edizione 2017 presidiata anche dalla nostra redazione che ne ha stilato i migliori assaggi,  torna la più grande manifestazione sullo Champagne in Italia che si rivolge principalmente a professionisti del settore horeca, ma anche ai winelovers.

IL PROGRAMMA
“Modena Champagne Experience 2018”, promossa ed organizzata da Club Excellence, si svolgerà a Modena Fiere domenica 7 e lunedì 8 Ottobre dalle 10:00 alle 18:30.

Fino al 30 Giugno sarà possibile acquistare on line il biglietto di ingresso giornaliero a 60 euro. Da luglio il costo del biglietto incrementerà di dieci euro al mese, fino a raggiungere il prezzo di 110 euro nella settimana precedente l’evento. Stessa “urgenza” di acquisto anche per il biglietto bi-giornaliero attualmente disponibile a 110 euro ma che lieviterà fino a 180 euro per chi lo acquisterà ad Ottobre.

Durante i due giorni della manifestazione sarà possibile degustare i prodotti delle maggiori Maison francesi tra cui, Louis Roederer, Bollinger, Bruno Paillard, Jacquesson, Mailly Grand Cru, Thiénot, Palmer & Co, Pannier, Encry, Paul Bara, Marguet, Larmandier-Bernier e incontrare i produttori francesi presenti.

La Maison saranno distribuite in un percorso organizzato per area geografica di produzione (Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube) oltre alle maison classiche riunite in uno specifico spazio.

Sono previsti anche momenti di approfondimento tematico, masterclass verticali e degustazioni relative a particolari annate o specifiche aree guidate da esperti di fama internazionale.

CLUB EXCELLENCE
Club Excellence
, Club dei distributori e importatori nazionali di vini e distillati di eccellenza è nato nel 2012. Dal 2016 si è trasformato in una realtà cooperativa cui aderiscono le principali aziende italiane operanti nel settore della distribuzione vitivinicola di qualità come Balan srl, Bolis srl, Cuzziol Grandivini srl, Gruppo Meregalli, Les Caves de Pyrene srl, Pellegrini spa, Premium Wine Selection P.W.S. srl, Proposta Vini sas, Sagna spa, Sarzi Amadè srl, Teatro del Vino srl e Vino & Design srl.

Tra i principali obiettivi del Club, l’organizzazione di eventi, la partecipazione a fiere e manifestazioni, l’attività di promozione commerciale e culturale sui prodotti commercializzati dai soci, l’organizzazione di corsi di formazione in ambito enogastronomico e lo sviluppo di iniziative sociali, culturali e ricreative aperte al pubblico dei consumatori.

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Food Lifestyle & Travel

Milano Food City 2018: appuntamento con le 7 Virtù del Cibo

MILANO – Gusto, Incontro, Energia, Diversità, Nutrizione, Risorsa, Gioco: sette parole chiave per interpretare il cibo attraverso una nuova concezione, nell’anno del cibo italiano nel mondo e nel solco degli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” lanciati dalle Nazioni Unite nell’anno di Expo.

Gira intorno a queste 7 Virtù del Cibo il nuovo progetto di Milano Food City 2018, che ha riunito attorno alla stessa visione, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Coldiretti Lombardia, Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, Fiera Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fondazione Umberto Veronesi: una settimana di incontri, dibattiti, talk, spettacoli, performance dal vivo, esperienze cultural-gastronomiche e visite di luoghi chiave del territorio milanese, con oltre 200 incontri aperti a tutti dal 7 al 13 maggio a Milano.

Promosso dal Comune di Milano e inserito nel palinsesto Yes Milano, Milano Food City 2018 è una festa del cibo a 360° che per una settimana abbraccia tutti i protagonisti del sistema agroalimentare, dagli appassionati agli operatori di settore, dalla filiera di produzione alla distribuzione e il consumo dei prodotti, dai grandi e piccoli produttori fino ai semplici consumatori.

Tanti soggetti diversi in un unico calendario di iniziative che spaziano attraverso appuntamenti di approfondimento culturale e scientifico sul tema della nutrizione, incontri sull’educazione alimentare, la convivialità, la conoscenza della filiera alimentare dal campo alla tavola, fino alla costruzione di itinerari tematici che portano alla scoperta del territorio rurale e urbano di Milano.

E infine momenti ludici e di entertainment condotti da chef di alto livello e iniziative originali. Una su tutte: “Più siamo, più doniamo”, il progetto di solidarietà che porta in giro per Milano delle speciali bilance in luoghi simbolo della lotta allo spreco alimentare, da Piazza Castello al Gratosoglio passando per Via Mercanti e alcuni punti della grande distribuzione organizzata.

Per ogni persona che vorrà pesarsi, sarà donato l’equivalente del peso in derrate alimentari a soggetti bisognosi, attraverso l’impegno di Banco Alimentare, Caritas e Pane Quotidiano, per confermare il ruolo chiave di Milano a livello internazionale nella distribuzione equa e virtuosa del cibo alla comunità, un impegno concreto fin da Expo 2015.

Insieme a Coldiretti Lombardia in piazza Castello i consumatori potranno trovare il meglio della produzione agroalimentare Made in Italy nel farmers’ market di Campagna Amica, scoprire le ricette della tradizione contadina con gli agrichef degli agriturismi lombardi ed imparare a conoscere i segreti della vita in campagna con i laboratori delle fattorie didattiche.

L’11, 12 e 13 maggio sarà presente con stand in Piazza Castello anche la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, nell’ambito dell’iniziativa Latte Days, progetto che rientra all’interno del “Programma latte nelle scuole” promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, da Unioncamere, e finanziato dall’Unione Europea. L’iniziativa nel suo complesso prevede a Milano il coinvolgimento di oltre 50 scuole a Milano con oltre 500 classi e circa 15 mila bambini.

La 3 giorni organizzata dalla Camera di commercio è dedicata ai bambini e alle loro famiglie impegnati in percorsi con attività ludico-informative e degustazioni guidate a cura di produttori locali e esperti, per sensibilizzare il consumo del latte e dei suoi derivati tra i più piccoli, valorizzando il prodotto nazionale e supportando le aziende del settore, che concentrano in Lombardia circa il 10% delle 41 mila imprese collegate alla produzione e alla distribuzione a livello nazionale.

Palazzo Turati ospiterà la mattina dell’11 maggio la festa conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldiretti in varie scuole delle province di Milano e Monza Brianza, alla presenza di circa 300 bambini, ai quali verranno distribuiti latte e latticini.

Con Confcommercio Milano apre le porte al pubblico Palazzo Bovara (corso Venezia 51) con “Coffee & the City” e “Gusto&Socialità, show cooking ed eventi”: con Altoga e Art tutti i giorni colazioni del buongiorno con i maestri del caffè, showcooking e aperitivi serali, approfondimenti sulla buona alimentazione oltre agli showcooking degli studenti del Capac su riso e pizza gourmet e la distribuzione automatica di bevande calde di Confida.

Diffusione della foody bag “Le 7 virtù del cibo” (grazie a Edenred e Re-Box). Al Casello Ovest di Porta Venezia, sede delle Associazioni del coordinamento della Filiera Agroalimentare di Confcommercio Milano, iniziative su temi legati al valore della frutta e della verdura, della carne, delle tisane, del pane e del gelato con “Il gioco delle essenze, degli aromi e delle spezie”, ma anche WineMi con le sue Masterclass sul vino.

E nei mercati Morsenchio, piazza Ferrara e piazza Wagner aperture straordinarie tra degustazioni, giornata del risparmio, incontri, happy hour, showcooking.

Non mancheranno i percorsi guidati organizzati con Gitec, l’Associazione delle guide turistiche aderente alla Confcommercio milanese: piccoli viaggi tra storia, cultura e società moderna per scoprire il bello e il buono che Milano può offrire a chiunque abbia voglia di assaporare il lato enogastronomico del capoluogo lombardo.

E dal 7 al 13 maggio, dalle ore 10 alle 21, ai Giardini Indro Montanelli ci sarà – con Apeca (l’Associazione ambulanti di Confcommercio Milano) – il villaggio “Lo Street Food Made in Italy”, viaggio attraverso il cibo d’eccellenza di strada italiano spiegato e raccontato dai protagonisti di questo itinerario “on the road”.

Nella settimana di Milano Food City, Fieramilano/TUTTOFOOD, il cui headquarter sarà a Palazzo Giureconsulti in via Mercanti, organizza convegni, incontri, festival e momenti dedicati a tutta la citta. The Mall in Porta Nuova sarà quartier generale della nona edizione di Taste of Milano: 12 chef con le loro cucine si sfidano ai fornelli per conquistare i palati dei visitatori attraverso 4 piatti, in formato degustazione, che uniranno memoria e innovazione per un menù tutto da scoprire.

In più aperitivi gourmet accompagnati da musica ricercata nelle più belle terrazze milanesi grazie all’evento Sky&Jazz, ricette dello street food in Piazza XXV Aprile con l’iniziativa Food&Joy; attesissima poi la Festa del Bio, un vero villaggio biologico, dedicato ad incontri formativi e attività di talk show.

Promosso da FEDERBIO il festival nasce per informare il consumatore sulla differenza di un prodotto biologico rispetto a un prodotto tradizionale, sull’importanza e la piacevolezza di introdurre prodotti biologici nella “spesa” e nel consumo quotidiano. Ma è anche un momento di gioco, con tre contest dedicati.

COINVOLTA LA GDO
Per il B2B l’8 maggio sarà la giornata clou. All’interno di Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit, infatti, in una sala allestita ad hoc, TUTTOFOOD organizza la seconda edizione della sua Retail Plaza, l’arena dedicata alla GDO innovativa che si ripropone in una formula più articolata, dando voce ai retailer, alle aziende ed ai consumatori, con il data partner Nielsen, e i partner della GDO Carrefour, Coop Lombardia, Gruppo Végé e Unes con Il Viaggiator Goloso.

Tante altre attività, con laboratori, masterclass e showcooking condotte da esperti del settore saranno quelle organizzare in collaborazione con i partner di TUTTOFOOD, come SalumiAMO, Cheeseforpeople award e All’ombra della Madonnina.

Contemporaneamente, gli studenti delle scuole primarie e secondarie con le loro famiglie diventano i protagonisti delle iniziative educative a cura di Fondazione Umberto Veronesi: attività ludiche, laboratori e incontri finalizzati a promuovere una corretta informazione scientifica e fare prevenzione primaria.

In particolare la mostra ‘Io Vivo Sano alimentazione e DNA’, allestita a Palazzo Giureconsulti, permetterà di esplorare la relazione tra ciò che mangiamo e il nostro DNA influenzando positivamente la nostra salute.

Con il Divulgatore Scientifico Marco Bianchi e la Biologa Nutrizionista Elena Dogliotti si andrà poi a scoprire come combinare gli ingredienti all’insegna di gusto e salute. Tra gli ospiti degli appuntamenti anche lo chef Davide Oldani.

Fondazione Fiera Milano è attiva nel sostegno alla ricerca scientifica finanziando una borsa di ricerca di Fondazione Umberto Veronesi, nell’ambito delle neuroscienze e in particolare dedicata allo studio e alla cura dell’Alzheimer.

GLI APPUNTAMENTI DELLA FONDAZIONE FELTRINELLI
Food For All! Competenze e conoscenze per un cibo diverso è il palinsesto di appuntamenti della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per raccontare la diversità del cibo, come ricchezza da conoscere e risorsa di cittadinanza da preservare.

Accademici e scienziati, divulgatori e chef, musicisti e artisti porteranno l’attenzione sul diritto al cibo come valore collettivo, sulla multiculturalità e la biodiversità, sulla multidimensionalità del nutrirsi attraverso i mestieri e le conoscenze, le competenze e le tradizioni che sono alla base della filiera agroalimentare.

Da lunedì 7 a sabato 12 maggio, in viale Pasubio 5, una settimana che prevede laboratori didattici per bambini la mattina, SolutionsLab quali momenti di confronto fra startup e imprese, esperti e policy maker nel pomeriggio, Talk aperti all’ampio pubblico, serate Cibo ad Arte in cui le arti performative interpretano le diverse dimensioni del cibo. Per tutta la settimana una mostra per i più piccoli sui valori della Carta di Milano dei bambini.

Sempre in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, torna poi il Tavolo Giovani della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: giovani idee di business a confronto con policy maker ed esperti per immaginare gli sviluppi futuri del settore food, in un’ottica di innovazione, sostenibilità e promozione territoriale.

Tre gli incontri previsti: 9 maggio – Competenze, strumenti e soluzioni per connettere cibo e salute; 10 maggio – Innovazione tecnologica e sociale nella filiera del food; 11 maggio – Il valore culturale del cibo tra patrimoni territoriali e paesaggi umani; tutti a partire dalle ore 15 presso la sede di Fondazione G. Feltrinelli in Viale Pasubio 5 a Milano.

Anche le start up protagoniste di Milano Food City. Dopo il successo di Start Up Design durante il Salone del Mobile 2018, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, per valorizzare il ruolo di Milano quale polo di attrazione di giovani imprese di eccellenza nel settore food e nell’ambito di una più generale attività di posizionamento della città come hub di riferimento per le start up, ha promosso una call dedicata alle start up del food che porterà alle selezione di 10 start up che avranno l’opportunità di esporre e vendere i propri prodotti a Palazzo Giureconsulti dal 7 al 13 maggio.

Una piattaforma integrata con tutto il palinsesto di iniziative di Milano Food City in grado di far emergere l’offerta turistica correlata a ogni evento in una logica around me: dall’accomodation alla ristorazione, dai percorsi turistici all’offerta legata all’arte, cultura e intrattenimento.

E’ questa la logica che guida il sito ufficiale di Milano Food City: www.milanofoodcity.it, messo a disposizione dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in sinergia con Explora.

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Spatium Pinot Blanc: l’Europa del Pinot Bianco in Alto Adige

Far uscire il Pinot Bianco dall’ombra delle altre varietà bianche, mettendolo sul palcoscenico che gli spetta. Questo l’obiettivo di “Spatium Pinot Blanc”, in programma il 3 e 4 maggio ad Appiano (Bolzano).

Una terza edizione ricca di novità, sulla scorta del successo ottenuto nel 2014 e nel 2016. Saranno infatti oltre cento i produttori locali, nazionali ed internazionali presenti.

Gli organizzatori, in particolar modo l’Associazione Vineum Appiano, il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg e l’Associazione Turistica Appiano, vogliono “esaltare il potenziale di questa varietà diffusa in tutta Europa, accrescendo la sua notorietà tra gli appassionati”.

“A livello europeo – spiega Hans Terzer, enologo della Cantina San Michele-Appiano – il Pinot Bianco sta prosperando sia nella ristorazione che nel commercio, uscendo sempre più dalla nicchia. C’è un ottimo potenziale, soprattutto a livello qualitativo. Le caratteristiche che contraddistinguono questo vino non sono solo la sua freschezza e vivacità, ma anche le diversità stilistiche e la capacità di trasformarsi in un vino complesso”.

UN LABORATORIO ENOGASTRONOMICO
“Spatium Pinot Blanc” aprirà i battenti giovedì 3 maggio con una speciale serata enogastronomica dal titolo “Eleganza pura e armonia: raffinate specialità culinarie & Pinot Bianco”, presso la Cantina Cornaiano.

L’evento sarà curato dalla chef stellata Anna Matscher con il supporto dello chef Manuel Ebner (due cappelli della guida Gault Millau).

I partecipanti avranno la possibilità di toccare con mano la straordinaria versatilità di questo vino e scoprire come le diverse tipologie di Pinot Bianco si possano combinare in maniera eccellente con le straordinarie creazioni culinarie della chef stellata.

Sarà possibile assaporare la molteplicità di aromi esaltati dagli abbinamenti gastronomici. Un viaggio nei cinque sensi, dal piatto al calice.

La serata all’insegna dei piaceri del palato prevede un menù di sei piatti, un buffet di dolci e una selezione di squisite specialità casearie di altissima qualità firmate Capriz, proposte in abbinamento a 15 Pinot Bianco d’eccellenza.

I MIGLIORI PINOT BIANCO
La giornata di venerdì 4 maggio è dedicata a coloro che desiderano approfondire la conoscenza dell’universo Pinot Bianco e scoprirne l’essenza, i produttori e le regioni di produzione.

Il programma prevede degustazioni masterclass alle 17 e alle 19 e una degustazione aperta al pubblico presso la Cantina San Michele-Appiano dalle 16 alle 22.

Sarà possibile non solo degustare i migliori Pinot Bianco provenienti da Italia, Germania, Austria, Svizzera e Francia ma anche conoscere di persona i produttori e ottenere informazioni direttamente da chi crea i migliori Pinot Bianco d’Europa.

“Si tratta di un’occasione unica – evidenzia ancora Hans Terzer – che solo Spatium Pinot Blanc è in grado di offrire nel panorama europeo. La manifestazione fornisce una panoramica a 360 gradi sul mondo del Pinot Bianco, permettendo agli appassionati di approfondire le proprie conoscenze e diventare dei veri intenditori”.

FOCUS SUL VITIGNO
Il programma di venerdì mattina si rivolge principalmente ad un pubblico di esperti e specialisti. Illustri referenti internazionali esporranno le più recenti novità e risultati scientifici che riguardano il Pinot Bianco e vaglieranno le nuove possibilità di posizionamento e commercializzazione di questo vino.

Tra i relatori di spicco presenti al convegno anche il critico di vini David Schildknecht (“Come può una varietà di nicchia conquistare la scena del mercato internazionale?”), la Master of Wine Madeleine Stenwreth (“Uno sguardo ai mercati del Nord, ai loro monopoli e al ruolo del Pinot Bianco oggi e domani”) e il Prof. Dott. Ulrich Fischer, direttore dell’Istituto per la Viticoltura ed Enologia del Centro Rheinpfalz.

Sarà lui a illustrare le linee guida più attuali per creare un migliore profilo qualitativo del Pinot Bianco. A seguire, una tavola rotonda durante la quale diversi rappresentanti del panorama vitivinicolo locale, nazionale ed internazionale discuteranno dei diversi stili del Pinot Bianco.

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VI.VITE: i dettagli della manifestazione

“Dove il vino parla la lingua di tutti”: ecco il claim con il quale Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative la prima manifestazione dedicata al mondo delle cantine cooperative che si svolgerà sabato 25 e domenica 26 novembre alle Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano si presenta al pubblico. Perchè nel vino, un altro linguaggio è possibile.

LA MANIFESTAZIONE
Organizzata come un percorso museografico “emozionale” in cui i visitatori potranno scegliere tra degustazioni, masterclass, laboratori didattici e ludici, concerti, attività di intrattenimento, improvvisazioni teatrali e divertenti cabaret in collaborazione con Zelig, Vi.Vite Vi.vite è stata realizzata con il supporto tecnico della società milanese Lievita, diretta da Federico Gordini.  Lievita, ha voluto creare un evento dal taglio innovativo ed in linea con gli obiettivi dell’Alleanza delle cooperative di “svecchiare” la dialettica e la comunicazione del vino per avvicinarla al pubblico. Un approccio esperienziale, giocoso, per riavvicinare chi vede nel vino un mondo chiuso, elitario, nel quale non avere voce in capitolo senza una adeguata formazione. Non un racconto tecnico dunque, ma un mondo del vino fatto di storie semplici di persone e territori.

“Attraverso un ricco programma di assaggi, degustazioni, incontri e attività tematiche – ha spiegato
Ruenza Santandrea, Coordinatrice Vino dell’Alleanza Cooperative -, il pubblico potrà riscoprire la grande storia del vino italiano attraverso i ritratti e i racconti, intrisi di audacia e di impegno, degli oltre 180mila soci produttori delle cantine cooperative. Vi.Vite è un format inedito pensato per far incontrare le persone tramite il vino, offrendo loro un’esperienza a tutto campo che non si limiti adegustazioni guidate ma che sia in grado di condurre tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e grande pubblico, alla scoperta del mondo delle cantine cooperative. Una scoperta che passa non solo attraverso i loro vini di qualità, ma anche per il tramite della conoscenza con gli stessi produttori, che vendemmia dopo vendemmia, umilmente e coraggiosamente, sono stati in grado di preservare il patrimonio di biodiversità che è un grande patrimonio del nostro Paese”.

IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

Sabato 25 Novembre

Sala Biancamano
15:00-16:00 Workshop VCR – Vivai Cooperativi Rauscedo – “L’ innovazione in viticoltura: le varietà resistenti e i portinnesti M” a cura di Luciano Ferraro
16:30-17:30 Degustazione – “Identità di un vino. Verso il nuovo Pinot grigio Doc delle Venezie” a cura di Daniele Cernilli
18:00-19:00 Masterclass – The Wine Net – “La prima Rete nata per unire, valorizzare e promuovere l’eccellenza della Cooperazione vitivinicola italiana” a cura di Fabio Piccoli

Sala Cenacolo
20:30-22:30 Degustazione “Tre bicchieri Cooperativi” a cura di Eleonora Guerini in collaborazione con Gambero Rosso

Sala workshop CAVALLERIZZE
13:00-13:30 Workshop “Il Vetro e il Vino” – in collaborazione con OI
14:00-14:30 Workshop “Il Sughero”
14:30-15:30 TALK Pane e salame “Pane al pane, vino al vino”
16:15-16:45 Workshop “Il Sughero”
17:00-18:00 Workshop “Mappe D’artista – i Colori del Vino”
18:15-18:45 Workshop di Calligrafia – “Le Parole del Vino”
19:00-20:15 TALK Pane e salame – “I Millennials nel bicchiere”
20:30-21:15 Workshop “ABV: L’Abc del Vino”
21:30-22:00 Workshop di Calligrafia: “Le Parole del Vino”

Domenica 26 Novembre

Sala Biancamano
12:30-13:30 “Degustazioni di Bianchi Autoctoni” a cura di Daniele Cernilli
14:30-15:30 “Degustazione di Rossi Autoctoni” a cura di Daniele Cernilli
16:00-17:00 “Degustazione di Bollicine Cooperative” a cura di Daniele Cernilli
17:30-18:30 “Come ti abbino il Parmigiano Reggiano DOP: gli ancestrali”

Sala workshop CAVALLERIZZE
13:00-13:30 Workshop “Mappe D’artista – I Colori del Vino”
14:00-15:00 TALK Pane e salame – “Dalla vite alla bottiglia una filiera sostenibile”
16:00-17:15 TALK Pane e salame – “Radicati nella terra – la ricchezza dei vitigni”
17:30-18:00 Workshop “Il Sughero”
18:15-18:45 Workshop “Il Vetro e il VinO”– in collaborazione con OI
19:15- 19:45 Workshop “Mappe D’artista – I Colori del Vino”
20:00-20:30 Workshop “ABV : L’Abc del Vino”
20:45-21:30 Workshop “Il Sughero”
21:45-22:30 Workshop di Calligrafia “Le Parole del Vino”

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Approfondimenti

“Maremmachevini”: l’altra Toscana del vino si gusta a Milano

(immagini di repertorio)

Si svolgerà lunedì 13 Novembre dalle 15.30 alle 20.30 presso il Westin Palace di Piazza della Repubblica  la trasferta milanese di “Maremmachevini”, manifestazione firmata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

All’evento, organizzato in collaborazione con Ais Milano saranno presenti 31 produttori della DOC Maremma Toscana con 88 vini in degustazione per guidare gli appassionati alla scoperta delle eccellenze vinicole della zona.

Durante la giornata, la sommelier Adua Villa condurrà la masterclass “Maremma: L’altra Toscana del Vino”, approfondimento dedicato ad otto vini del territorio ottenuti da una selezione dei vitigni coltivati in zona: dal Vermentino al Sangiovese presentato in versione rosato, dal Ciliegiolo all’Alicante, dal Cabernet Sauvignon al Merlot.

MASTERCLASS: AZIENDE E VINI IN DEGUSTAZIONE
Podere Ristella – Maremma Toscana DOC Vermentino 2016 “Bazzico”
Val delle Rose – Tenuta della Famiglia Cecchi Maremma Toscana DOC Vermentino 2016 “Litorale”
Poggio L’Apparita – Maremma Toscana DOC Rosato 2016 “San Michele n.3 Rosato”
Sassotondo – Maremma Toscana DOC Ciliegiolo 2015
Tenuta Rocca di Montemassi – Maremma Toscana DOC Rosso 2015 “Rocca di Montemassi
Fattoria Il Casalone – Maremma Toscana DOC Cabernet Sauvignon 2013 “Il Cucchetto”
Fattoria Mantellassi – Maremma Toscana DOC Alicante 2013 “Querciolaia”
Rigoloccio – Maremma Toscana DOC Merlot 2012 “Abundantia”

IL CONSORZIO
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è una realtà associativa nata nel 2014 con l’obiettivo di promuovere e tutelare la qualità dei vini della Doc Maremma Toscana. Al Consorzio, che opera nel Grossetano in una vasta area che si estende dalle pendici del Monte Amiata fino alla costa maremmana, l’Argentario e l’Isola del Giglio aderiscono 272 aziende. La DOC si sviluppa su una zona di produzione di circa 8.550 ettari di cui, oltre 1.750 sono stati utilizzati nel 2016 per produrre vini della denominazione.

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Académie du Champagne: Milano a scuola di cuvée

Si terrà lunedì 20 novembre a Milano, presso l’Hotel Principe di Savoia di piazza della Repubblica, l’evento annuale organizzato dal “Bureau du Champagne in Italia”, dedicato alla formazione sulla denominazione.

Il tema di questo appuntamento intitolato “Prestigio, libertà e diversità nell’elaborazione di uno Champagne” sarà la cuvée, termine che, in Champagne, a seconda del momento, assume significati diversi: frutto della prima spremitura in vendemmia, risultato dell’elaborazione nell’assemblaggio e infine, vino particolarmente distinto di una determinata gamma.

L’Académie du Champagne si rivolge principalmente a professionisti o persone con una conoscenza base dell’argomento. Il biglietto, acquistabile sul sito al costo di euro 120 euro più commissioni comprende la partecipazione a quattro masterclass condotte da formatori Ambasciatori dello Champagne e da Violaine de Caffarelli, enologa del Comité Champagne  oltre alla degustazione di 18 cuvée. La partecipazione è a numero chiuso (180 persone max).

IL PROGRAMMA
Ore 9.45 – 10.30 – “Lavorare sui vini di riserva” – conduce Chiara Giovoni, Ambasciatrice dello Champagne 2012
Ore 10.45 – 11.30 – “Lavorare sui millesimi” – conduce Claudia Nicoli, Ambasciatrice dello Champagne 2006
Ore 11.45 – 12.30 –  “Lavorare sui rosé” – conduce Violaine de Caffarelli, enologa del Comité Champagne
Ore 12.45 – 13.30 – “Lavorare sui dosaggi” – donduce Leonardo Taddei, Ambasciatore dello Champagne 2008

IL BUREAU DU CHAMPAGNE
Il Bureau du Champagne rappresenta in Italia il Comitè Champagne con sede a Epernay, in Francia. Tra gli obiettivi principali si pone la formazione sul metodo champenoise, attraverso gli Ambasciatori delle Champagne, rete di professionisti selezionati dal Comitè Champagne a partire dal 2005.

Il Comitè Champagne è un organismo creato dal legislatore francese nel 1941 per tutelare gli interessi comuni di vigneron e négociant produttori di Champagne.

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Tutto il vino da bere a Milano Golosa 2017

Un seminario sull’interpretazione delle bollicine in biodinamica e cinque masterclass a tema vino. Il programma di Milano Golosa 2017, tra gli oltre 200 espositori artigiani presenti, offre anche una proposta importante per tutti gli appassionati di vino.

Si tratta della sesta edizione della manifestazione ideata dal “gastronauta” Davide Paolini. In programma al Palazzo del Ghiaccio di Milano, dal 14 al 16 ottobre 2017.

Il seminario B&B Bollicine e Biodinamica è in programma lunedì 16 ottobre alle 13 in Sala WineMi. Tema dell’incontro è l’interpretazione delle bollicine in biodinamica nei territori di Valdobbiadene, Franciacorta, Oltrepò Pavese. Per l’occasione saranno presenti tre cantine simbolo di questi territori: Cà del Vent per la Franciacorta (da assaggiare il Brut Rosè Pas Operé 2010, tra i migliori vini selezionati da vinialsuper a VinNatur – Villa Favorita 2017Cà dei Zago per Valdobbiadene, Andi Fausto per Oltrepò Pavese.

Proprio le parole di Andi, dal suo quartier generale di Moriano di Montù Beccaria (PV)  sintetizzano lo spirito del seminario: “Il rapporto tra uomo e natura è la base di un’essenziale ricerca da cui parte l’impegno a intervenire sulla campagna facendo proprie consuetudini, nuove tecniche, ricerca di una dimensione etica che sostiene un progetto di armonia ed equilibrio”.

Oltre al seminario, in programma cinque masterclass pensate in collaborazione con WineMi, la rete che raggruppa 5 enoteche storiche milanesi, simbolo della cultura del bere bene meneghino: Enoteca Eno Club, Cantine Isola, La Cantina di Franco, Enoteca Ronchi, Radrizzani Drogheria Enoteca, in partnership con alcune importanti cantine italiane.

LE DEGUSTAZIONI
1)
La prima degustazione in programma sabato 14 ottobre alle 15, sempre in Sala WineMi, è Forza 5: viaggio nella Sicilia di Planeta in 5 tappe (Etna, Menfi, Noto, Vittoria, Milazzo). Una degustazione attraverso cinque territori dell’isola per approfondire la più antica tradizione enologica siciliana, alla scoperta di un patrimonio di varietà indigene e della biodiversità.

2) Sempre sabato, alle 17, in programma invece Col D’Orcia: il grande rosso di Montalcino. Col d’Orcia presenta una verticale del Rosso di Montalcino per dimostrare l’ottima evoluzione che questo grande vino possiede.

3) Altro appuntamento domenica 15 ottobre alle 13 con Villa Bucci: Le Marche, il Verdicchio e le vigne vecchie. Un approfondimento su un vitigno fortemente identitario, il Verdicchio, che trova la sua massima espressione nei vini Villa Bucci.

4) Alle 15.30 si continua con Les Cretes: i vini eroici della montagna valdostana. Les Cretes presenta i suoi vini estremi, provenienti da vitigni che crescono in terre impervie, strappate alla montagna. Zone morfologicamente disagiate, in cui diventa fondamentale la tenacia e la passione del vignaiolo.

5) Infine, alle 17.30, c’è Non c’è Rum senza Zafra. Una degustazione del padre di tutti i rum, nato vent’anni fa dalle sapienti mani di Mastro Ronero che ha saputo trasformare la canna da zucchero, raccolta unicamente a mano, in un distillato unico che vanta un invecchiamento in botti di Bourbon Americano.

Le degustazioni avranno una durata di circa un’ora e mezza e saranno guidate dagli esperti delle case vinicole in questione. “Sono pensati come approfondimenti – sottolineano gli organizzatori – che avvicineranno i visitatori alle più pregiate etichette e annate. A queste proposte si aggiunge la presenza tra i banchi d’assaggio di numerose cantine selezionate da tutta Italia”.

ORARI E BIGLIETTI DI MILANO GOLOSA
L’evento sarà aperto al pubblico sabato 14 ottobre (dalle 12 alle 20.30), domenica 15 ottobre (dalle 10 alle 20.30) e lunedì 16 ottobre (dalle 9 alle 17). Tanti gli eventi che coinvolgeranno anche altri luoghi – ristoranti ed enoteche del centro – con il programma di Fuori Milano Golosa.

Il biglietto d’ingresso, come nelle passate edizioni, sarà di 10 euro a persona, 5 euro per i bambini dai 6 ai 12, bambini minori di 6 anni gratuito. Il programma sarà presto disponibile sul sito della manifestazione (www.milanogolosa.it).


MILANO GOLOSA IN BREVE
14-15-16 OTTOBRE 2017 Palazzo del Ghiaccio | Via G. B. Piranesi 14, Milano (02-86462555/1919); info@milanogolosa.it; www.milanogolosa.it. Facebook: @MilanoGolosa; Twitter: @ilgastronauta; Instagram: @gastronauta_official
ORARI AL PUBBLICO
Sabato: 12.00 – 20.30
Domenica: 10.00 – 20.30
Lunedì: 09.00 – 17.00

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Approfondimenti

I Masterclass di Modena Champagne Experience

Un programma di 7 Master Class di altissimo livello, guidate da grandi esperti di fama internazionale, si svolgerà durante l’evento “Modena Champagne Experience”, la più grande manifestazione italiana dedicata esclusivamente allo Champagne (8 e 9 ottobre a Modena), promossa e organizzata dal Club Excellence, associazione che riunisce dodici tra i più grandi importatori e distributori nazionali di vini e distillati d’eccellenza.

IL PROGRAMMA
Domenica 8 ottobre 2017, ore 15.00. “Lo ‘sciampagn’ di Modena”. L’incredibile storia del prof Venturelli «artigiano modenese con la passione per il vino», e dei suoi sorprendenti “Trebbiani Metodo Classico”, dagli anni ’70 a oggi, presentati da Filippo Marchi in una degustazione unica ed irripetibile.

Relatore: Filippo Marchi con la partecipazione del prof. Venturelli
Moderatore: Antonio Previdi
Vini in degustazione:
Selezione di Trebbiani Metodo Classico, anni ’70/’80/’90/’00

Domenica 8 ottobre 2017, ore 16.30. “Lambrusco e Champagne, stasera beviam…”. Cosa lega le bollicine del vino più chic e famoso del mondo a quelle generose e spumeggianti del Lambrusco modenese, sinonimo di genuinità e buona tavola? Ce lo svelerà Sandro Cavicchioli, enologo e titolare dell’omonima cantina, durante questa sorprendete Master Class realizzata grazie al sostegno del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e al Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi.

Relatore: Sandro Cavicchioli
Vini in degustazione: Selezione di Lambruschi Modenesi

Domenica 8 ottobre 2017, ore 17.30. “Lo straordinario mondo delle Cuvée Prestige (1)”. Le grandi bottiglie che hanno reso mitico il mondo dello Champagne, raccontate in una degustazione esclusiva da Luca Gardini, «Miglior Sommelier d’Italia» nel 2004, «Miglior Sommelier d’Europa» nel 2009, «Miglior Sommelier del Mondo» nel 2010.

Relatore: Luca Gardini
Moderatore: Filippo Marchi
Vini in degustazione:
Champagne Louis Roederer, Cristal Brut, 2009
Champagne Bruno Paillard, Brut Blanc de Blancs, 1996
Champagne Thiénot, Alain Thiénot, 2007
Champagne Pannier, Egerie Extra Brut, 2006
Champagne Paul Bara, Special Club Grand Cru, 2006
Champagne Joseph Desruets, Premier Cru d’Hautvillers Sous Les Clos, 2009

Lunedì 9 ottobre 2017, ore 11.30. “Blanc de Noirs: ancestrale, sanguigna tenacia”. Degustazione dedicata ai grandi Blancs de Noir, ottenuti dalle uve a bacca nera di Champagne, il Pinot Noir e Meunier. Il laboratorio è un percorso su una tipologia che rivela il volto più sanguigno e ancestrale dello Champagne, la cui vocazione rossista è ben più antica della rifermentazione in bottiglia.

Relatore: Francesco Falcone
Moderatore: Filippo Marchi
Vini in degustazione:
Champagne Paul Bara, Comtesse Marie de France, 2005
Champagne Francis Orban, Extra brut, s.a.
Champagne Pierre Gerbais, L’Audace Pas Dosè, s.a.
Champagne Thiénot, Garance Thiénot, 2008
Champagne Mandois, Le Clos Mandois, 2004
Champagne Apollonis, Vieilles Vignes Monodie en Meunier Majeur, 2007
Champagne Benoît-Lahaye, Blanc de Noirs, s.a.

Lunedì 9 ottobre 2017, ore 13.30. “Lambrusco e Champagne, stasera beviam…”. Cosa lega le bollicine del vino più chic e famoso del mondo a quelle generose e spumeggianti del Lambrusco modenese, sinonimo di genuinità e buona tavola? Ce lo svelerà Sandro Cavicchioli, enologo e titolare dell’omonima cantina, durante questa sorprendete Master Class realizzata grazie al sostegno del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e al Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi.

Relatore: Sandro Cavicchioli
Vini in degustazione: Selezione di Lambruschi Modenesi

Lunedì 9 ottobre 2017, ore 15.00. “Blanc de Blancs, più Bianco di così non si può!”. La storica base per i più raffinati Blanc de Blancs in Champagne; Luca Burei e Fabrizio Pagliardi, rispettivamente editore/curatore ed autore della guida “Le Migliori 99 Maison di Champagne”, raccontano l’eleganza, finezza e purezza dello Chardonnay.

Relatori: Luca Burei, Fabrizio Pagliardi
Moderatore: Filippo Marchi
Vini in degustazione:
Champagne Louis Roederer, Blanc de Blancs, 2010
Champagne De Sousa, Champagne Extra Brut Cuvée des Caudalies BdB Grand Cru, s.a.
Champagne Ayala, Blanc de Blancs, 2010
Champagne R&L Legras, Hommage BdB, s.a.
Champagne Agrapart & Fils, Les 7 Crus, s.a.
Champagne Marguet, Le Parc Grand Cru Pas Dosè, 2011
Champagne Larmandier-Bernier, Terre de Vertus 1cru dosaggio zero, 2010

Lunedì 9 ottobre 2017, ore 17.00. “Lo straordinario mondo delle Cuvée Prestige (2)”. Secondo incontro dedicato ai grandi champagne, guidato da Luca Gardini, punto di riferimento imprescindibile per le valutazioni dei più grandi vini di tutto il mondo.

Relatore: Luca Gardini
Moderatore: Filippo Marchi
Vini in degustazione:
Champagne Bollinger, RD, 2002
Champagne Jacquesson, Corne Bautray, 2007
Champagne Palmer & Co, Amazon, s.a.
Champagne Françoise Bedel, Champagne Extra Brut Comme Autrefois, 2003
Champagne Marguet, Les Crayères Grand Cru Pas Dosè, 2011
Champagne Fleury, Fleury 2004 extra brut, 2004

Le Masterclass sono a pagamento e sono vincolate all’acquisto del biglietto d’ingresso alla manifestazione valido per il giorno in cui si tiene la Master Class prescelta (maggiori info: champagneexperience.it).

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Il 9 e il 10 Luglio torna VinoVipCortina: lassù dove osano le aquile

E’ da sempre considerata una meta per V.I.P, Very Important Person, una destinazione elitaria non proprio alla portata di tutti.  Location del film cult “Vacanze di Natale” del 1983, primo episodio di una fortunata serie di cinepanettoni.

Questa volta però, a darsi appuntamento in questo gioiello delle Dolomiti non saranno famiglie di ricchi o ”arricchiti” milanesi o romani. Cortina non sarà il set dell’ennesima ”commedia all’italiana”, ma la sede della manifestazione VinoVip Cortina, evento biennale giunto alla sua undicesima edizione destinato più democraticamente a winelovers e appassionati del mondo del vino.

Dal 9 al 10 Luglio quindi, i protagonisti dell’enologia italiana e coloro che avranno il pregio di parteciparvi saranno gli attori di questa ”preziosa” manifestazione siglata ”Civiltà del bere”. Una maratona di due giorni con un fitto programma di walk-around tasting e masterclass (alcune già tutte esaurite) articolate su diverse locations.

Il 9 luglio, presso il Grand Hotel Savoia tre masterclass dedicate alla viticultura,  alla comunicazione e all’enologia. Nello stesso giorno, stessa location, vignaioli under 40 “Giovani Sognatori e Piccole Patrie”, provenienti da Doc minori presenteranno i loro prodotti dalle 12 alle 17 nel primo Walk-around tasting dell’evento. Non mancherà, in serata una cena esclusiva ad alta quota, la ”notte delle stelle”.

Il 10 Luglio, alle 10, presso l’Hotel Cristallo Golf & Spa sarà invece presente l’enologo Riccardo Cotarella, ospite alle 10.30  di Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere per un dialogo intervista (tutto esaurito). Dalle 11.30  fino alle 14 altro walk-around tasting presentato direttamente dai produttori di alcune etichette storiche e di alcune novità made con il supporto del prestigioso enologo.

Sempre il 10 luglio, nel Rifugio Faloria a 2170 metri di altezza tornerà in scena il “Wine tasting delle Aquile’‘, evento clou di VinoVip Cortina. Le 57 cantine protagoniste di VinoVip Cortina, dalle 15 alle 19 presenteranno al pubblico un totale di 172 papabili assaggi.

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Roma Cocktail Week 2017: l’arte della miscelazione alle Officine Farneto

Si tiene a Roma, presso le Officine Farneto di via dei Monti della Farnesina 77, il 17, 18 e 19 giugno 2017 la terza edizione della Roma Cocktail Week, progetto nato dal formatSpirits, ideato e curato da Nufactory in collaborazione con Smash e Woow e con la direzione artistica di Massimo D’Addezio, uno dei più grandi barman italiani. Il programma completo del festival al sito ufficiale www.spiritsevent.com

Un grande evento – il primo grande festival a Roma dedicato alla cultura del bere bene e all’arte della miscelazione – che prevede un’offerta vasta ed eterogenea: sei top cocktail bar, 5 scuole di bartending, oltre 50 drink creati per l’occasione, masterclass e degustazioni, abbinamenti drink-food, sfida tra scuole di bartending, il ‘barman per un giorno’, concerti e dj set fino a notte inoltrata.

LE NOVITA’
Novità di quest’edizione della Roma Cocktail Week sarà la mostra mercato, uno spazio dedicato all’esposizione e vendita al pubblico. Grande attenzione verrà rivolta al ‘bere responsabile’: far crescere la cultura e la conoscenza del ‘saper bere bene’ è infatti uno degli obiettivi della Roma Cocktail Week, evento dedicato al consumatore e rivolto a un pubblico eterogeneo, dai semplici curiosi agli amanti dell’arte della miscelazione di qualità.

Sei tra i migliori cocktail bar e speakeasy di Roma saranno ospitati per la produzione di loro cocktail e creazioni. I relativi Bartender leader, rappresentanti del top della mixology romana, creeranno drink list specifiche per la Roma Cocktail Week e ogni bar sarà specializzato in una linea di prodotto, nell’ottica del ‘tailor made’ e della sperimentazione, dalla vodka al gin, passando per vermouth, tequila e whisky & rum. Ospiti della manifestazione saranno quindi le migliori scuole di Roma per barman professionisti.

NON SOLO COCKTAIL
Ad accompagnare la ricca offerta dedicata al beverage, la Roma Cocktail Week presenterà anche un’area food con proposte culinarie studiate per soddisfare per tutti i gusti. La domenica invece è prevista una cena gourmet con una special guest chef di uno dei ristoranti più interessanti di Roma che preparerà in esclusiva per il festival il menù abbinato a una drink list speciale (l’accesso avverrà solo tramite prenotazione).

La gara tra scuole di bartender si svolgerà nel bar centrale della location e sarà una sfidabasata sulla valutazione del comportamento e del modus operandi dei bartenders durante i due giorni. I criteri che guideranno i giudici nelle valutazioni saranno dettati dal rispetto della filosofia di un bar e dei propri barman: il riguardo nei confronti del cliente è al primo posto e il bere responsabile deve guidare gli intenti professionali.

In un’area dedicata sarà possibile, previa prenotazione, diventare ‘Barman per un giorno’, l’occasione per apprendere i segreti del mestiere del bartender in una mezzora di lezione individuale. Sabato 17 e domenica 18 giugno, i professionisti del settore terranno lezioni dedicate alla presentazione di un prodotto scelto e proposto attraverso la preparazione di diversi cocktail.

A differenza di altre masterclass, queste non saranno rivolte unicamente a esperti del settore, ma anche al pubblico meno esperto che potrà degustare i prodotti oggetto della masterclass. La giornata di lunedì 19 giugno, invece, sarà interamente dedicata al trade, realizzata in collaborazione con BlueBlazer, con grandi ospiti internazionali, rivolta solo agli addetti ai lavori, con master al mattino e al pomeriggio forum di approfondimento e una tavola rotonda con tutti gli operatori delle aziende coinvolte.

IL DIRETTORE ARTISTICO
Massimo D’Addezio nasce in una famiglia di ristoratori e prosegue sulle stesse orme specializzandosi nell’arte della miscelazione arrivando a gestire un suo locale fino al 2000, quando decide di intraprendere l’avventura dell’apertura dell’Hotel de Russie.

“Un’esperienza di tre anni al massimo”, nei piani originari. Ma il divertimento è stato tanto e tale da farlo rimanere al timone dello Stravinskij Bar per più di tredici anni. Creando un’ambiente cosmopolita e totalmente indirizzato all’internazionalità.

Nel 2006 viene premiato con lo Stravinskij Bar come miglior Hotel Bar d’Europa.Nel 2008 è stato premiato da Havana Club come miglior Bar Manager d’Italia per la guida dei ristoranti dell’Espresso. Nel 2009 riceve a Las Vegas il premio di Virtuoso Travel come Best Hotel Bar in the World. Dal 2005 ad oggi  è presente sulla guida dei bar del Gambero Rosso come uno dei migliori barman in Italia. Nel 2014 apre uno nuovo concept bar “Co.So. Cocktail & Social” cocktail bar basato sulla cura della qualità del servizio e sulla scoperta da parte del cliente, di un modo di bere moderno e fuori dagli schemi.

 Nel 2016, il suo progetto “Chorus Café” di Roma, partito a gennaio del 2015, entra nella classifica di Condé Nast come uno dei nove migliori bar del mondo. Massimo negli anni si rende protagonista all’interno di Gambero Rosso Channel, della creazione di contenuti televisivi sul mondo degli spirits e della miscelazione, tra questi il programma Spirits – I Maestri del Cocktail.

Partner di promozione del festival sono SMASH e Woow, giovani realtà che in poco tempo sono riuscite ad affermarsi nel panorama musicale e della nightlife romani, godendo di un notevole seguito.


ORARI
Sabato 17 giugno – dalle 16.00 alle 04.00
Domenica 18 giugno – dalle 16.00 alle 23.00
Lunedì 19 giugno (brand day – giornata dedicata alle aziende) – dalle 14.00 alle 18.00

PREZZI
Biglietto singolo: 6 euro
Abbonamento per due giorni: 25 euro (comprende anche: 2 cocktail e una consumazione food, non comprende la serata di domenica con djset)

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a tutto volume news

Rum Festival: dall’Isola del Tesoro ai giorni nostri. L’epopea di un mito

“Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-oh-oh, e una bottiglia di rum!”. Alzi la mano chi non ha mai letto “L’isola del Tesoro” di Stevenson (ok, quei pochi lì perdono!). E chi non ricorda la scena in “Pirati dei Caraibi – La Maledizione della Prima Luna” dove Jack Sparrow, su un’isola deserta, se la prende con Elizabeth perché ha bruciato le scorte di rum per farsi trovare dalla Royal Navy?

Nel nostro immaginario il rum è la bevanda dei pirati. Quella che bevono per infondersi coraggio prima di un arrembaggio e dopo una vittoria per festeggiare. È la bevanda che si beve sui velieri.

Eccezioni e miti a parte, tutto ciò è sostanzialmente vero, per via della facile reperibilità del rum nei Caraibi, per la facilità di trasporto e commercializzazione in Europa durante i due secoli del “commercio triangolare”, per le guerre fra le superpotenze dell’epoca, combattute a suon di embarghi e lettere di corsa.

Basti pensare che per i marinai della Marina Militare di Sua Maestà fu introdotto il “tot” (la razione giornaliera di rum) nel 1655, eliminato per decreto parlamentare solo il 30 Luglio 1970: il così detto Black Tot Day, quando alle 11 del mattino suonò l’ultimo “Up Spirits”.

DAL MITO AI GIORNI NOSTRI
Ma oggi il rum è molto più di quel semplice distillato di melassa reso celebre da romanzi e cinematografia piratesca. Occasione per fare il punto della situazione, per conversare con gli operatori e per degustare marchi storici e nuovi produttori è stato lo scorso 1 Aprile il Rum Festival & Cocktail Show di Milano tenutosi presso l’Hotel Marriott di via Washington 66.

Presenti all’evento tutti maggiori distributori italiani con i loro prodotti in degustazione ed alcuni bar tender pronti a dare bella mostra della loro fantasia ed abilità nel mixing. All’interno della manifestazione, inoltre, ben 3 Masterclass (Selezione Rum Nation, Selezione Rum Plantation e verticale Ron Abuelo) e 2 seminari “(Origini, storia, tipologie ed aneddoti del rum” e “Il Rhum Agricolo”). Insomma tutto l’occorrente per iniziare a muovere i primi passi nell’affascinante mondo di questo distillato o per approfondire le proprie conoscenze e competenze. Di che divertirsi per neofiti ed esperti. Ecco quindi la possibilità di viaggiare virtualmente per tutti i paesi produttori, seguendo itinerari diversi, andando alla scoperta di profumi e sapori fra loro anche molto diversi.

ALLA SCOPERTA DEL RUM
Solera. Tecnica d’invecchiamento dinamico introdotta dagli spagnoli che ritroviamo declinata diversamente dai diversi produttori, ognuno con un suo stile. “Ron Diplomatico” dal Venezuela, rotondo e leggermente speziato, “Zafra” da Panama che per il suo Anejo 21 usa botti ex-bourbon ottenendo un rum setoso e piuttosto secco, i Colombiani La Hechicera, dal forte ricordo di rovere, vaniglia, caffè e tabacco, o “Dictador” coi suoi 15yo, 20yo e XO, tutti molto “fashion”, morbidi ed agrumati, che al Rum Festival presenta il suo Millesimato “Best of 1986” più inteso nei profumi e molto scorrevole al palato.

Guyana. Terra in cui la canna da zucchero cresce in modo pressoché unico, basti pensare al fiume Demerara ed allo zucchero che porta il suo nome. Ma non solo, perché è proprio a partire dalla melassa di quello stesso zucchero che nascono rum del tutto particolari. Fra loro la selezione 2005 di Plantation, con note dolci ed una speziatura leggermente spigolosa, o il Single Cask “Kill Devil” 46% 15yo di Diamond Distillery, rum ottenuto unendo distillati provenienti da diversi alambicchi a colonna in rame, in metallo ed in legno e poi invecchiato per 15 anni, che conquista con la sua pienezza al naso e palato, caldo eppur morbido e dolce, con spiccate note di cannella e pepe nero.

Agricole. Termine che indica i rum ottenuti a partire dal succo di canna grezzo. Fra essi alcuni marchi molto noti anche a livello commerciale (tutti ottimi prodotti) ed alcuni piccoli produttori artigianali. Fra essi spiccano “La Mauny” e “Trois Rivières”. La prima a fianco dei tradizionali invecchiamenti propone un rum invecchiato in botti ex-porto, assai fruttato. La seconda con una meravigliosa selezione “verticale”: VS, VSOP ed un Hors d’Age Triple Millesime 1998-2000-2007 la cui complessità supera ogni aspettativa ed a cui l’invecchiamento regala sentori che quasi si avvicinano a quelli di un Single Malt delle Highlands centrali.

Proprio Trois Rivière col suo “Cuvee de l’Ocean”, ricco di note iodate e salmastre, ci offre l’occasione di parlare di un altro importante prodotto che fa capolino fra i tavoli del Rum Festival: il rum bianco. Eh si! Perché il rum bianco non è solo quel distillato incolore ed un po’ grezzo che i mixologist usano per preparare cocktail in locali più o meno trandy. Il rum bianco in alcuni casi diviene un distillato da consumarsi “as is”. Non essendo invecchiato ci permettere di cogliere al suo interno i sapori e le sfumature della canna da zucchero e le caratteristiche della zona in cui cresce (il terroir tanto caro ai sommelier).

MAURITIUS, FILIPPINE, AFRICA E GIAPPONE
In ultimo il Festival ci offre la possibilità di espandere il nostro viaggio virtuale anche al di fuori dei Caraibi, andando alla ricerca di quei paesi che solo recentemente si sono affacciati sul mercato mondiale del rum. È il caso delle Mauritius presenti con diversi produttori, tutti accomunati da semplicità e forza aromatica carica di sentori floreali, miele e canna da zucchero.

Le Filippine sono rappresentate da Don Papa, azienda ormai molto nota agli amanti del rum. La canna da zucchero utilizzata cresce sull’isola di Negros sulle pendici dal monte Kanlaon su terreno vulcanico. Pur leggero di corpo al palato accoglie il naso con la sua dolcezza quasi prepotente, carica di vaniglia e di arancia candita accompagnate da sentori di frutta esotica.

Il continente africano ci offre rum artigianali particolari. Sicuramente imperfetti al naso non nascondono alcuni sentori poco puliti che ricordano il cuoio bagnato ed in alcuni casi anche sentori animali, ma è in questo loro essere particolarmente “sporchi” e “virili” che sta il loro fascino e il piacere della scoperta di un prodotto che sa di “autentico”, senza compromessi.

Infine il Giappone, con “Ryoma” 7yo. È un rum agricolo, è invecchiato ben 7 anni, eppure non sembrerebbe. Il colore è dorato scarico, probabilmente figlio dello scarso “Angel Share” dell’isola di Shikoku, a sud Giappone, ed i profumi sono estremamente puliti. Verrebbe da dire che come per i Whisky i Maestri distillatori Giapponesi hanno appreso fin troppo bene e senza sbavature le tecniche tradizionali straniere.

IL RUM CARONI
Menzione d’onore per il Rum “Caroni” selezionato proprio dagli organizzatori del Festival: scuro, pieno al naso ed al palato. Capace di sprigionare, oltre ai tipici profumi, una nota che, strano a dirsi, ricorda la torba scozzese. Indescrivibile.

Ma tutto questo non è che l’inizio, non sono altro che alcuni spunti dai quali partire per scoprire davvero il mondo affascinante del rum. Ed allora che ognuno parta per il proprio viaggio, per la propria avventura inseguendo i propri gusti e il proprio desiderio di scoperta. Rispolverando il vostro Jolly Roger, “Gentleman, hoist the colours!”.

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Lino Maga, alias Barbacarlo: dal vino al mito, in 79 vendemmie

Sul tavolo della sala di degustazione ci sono due piccoli calici. Mezzo dito di vino sul fondo, colora tutto il vetro d’un rosso acceso. La luce soffusa punta dritta negli occhi. Un omino piccolo si avvicina alla porta. Due giri di serratura. Mano tesa. “Buonasera, si accomodi pure. Arrivo”. Nello stanzino attiguo, qualcuno prova a far cambiare idea a Lino Maga. “Lino, no, non la voglio, ti ringrazio. Lino, davvero. Vado. Ciao Lino, ci vediamo”. “Aspetta”, risponde lui con dolcezza perentoria. Quella bottiglia di Barbacarlo, già incartata, rimarrà nella sala di degustazione. “La regalerò a qualcun altro”. Il sorriso di Lino Maga è quello di un condottiero stanco, ma ancora determinato a combattere. Stretto in una sciarpa blu, si siede al tavolo offrendo un tarallo dolce. Si abbina bene con le note fruttate, genuine, del Barbacarlo 2015. “La 2016 promette ancora meglio”, commenta subito, fiero. Incontriamo Lino Maga nella sua Broni, nella sala-bottega di via Mazzini 50.

Il conto alla rovescia per il Mercato dei Vini Fivi di sabato 26 e domenica 27 novembre è già iniziato. Nonostante qualche acciacco, il vignaiolo che ha contribuito a far conoscere al mondo intero l’Oltrepò pavese, presenterà in prima persona una verticale del vino-mito Barbacarlo. Cinque annate (2010, 2009, 2007, 2004, 2000), che saranno commentate da Walter Massa (altro vignaiolo simbolo di un territorio intero, col suo Timorasso che ha conquistato il pianeta) e il collega oltrepadano di Maga, Andrea Picchioni, che il “signor Barbacarlo” identifica come erede in Oltrepò, “dopo mio figlio”.

Ma non si aspettino scintille. Lino Maga, 80 anni suonati, è un personaggio schivo, riservato. Uno che non fa certo il paio con Massa, al contrario della sua “badante” Picci. Un agricoltore che ama la sua terra come si ama una sposa. Oggi, come quando aveva 6 anni. “A quell’età – ricorda Maga fissando il vuoto – aiutavo per la prima volta mio padre in vigna. Tiravo via le foglie dalle ceste di uva. Non mi ha insegnato niente nessuno. Semplicemente, se non facevo quello che diceva mio padre, erano legnate. E quando invece le prendevo da mia madre, sapevo che poi papà mi avrebbe dato il resto. Ho avuto una vita difficile, eppure riuscivamo sempre a sbarcare il lunario. I tempi difficili della guerra. Avevamo tutti i rifugi in vigna, per ripararci dalle mitragliate. La mamma faceva il pane in casa, il pollaio c’era, il maiale si ammazzava… Era dura, ma bella. Mi abbronzavo, in vendemmia”. Quest’anno, il figlio Giuseppe, ha provato a dare un freno all’intraprendenza del padre. “Mi ha tolto le chiavi del trattore. E allora io sono salito fin sulle vigne più alte a piedi”. Già, le vigne alte. Quelle più amate da Lino Maga. “Le più difficili da lavorare – ammette – ma allo stesso tempo le migliori. Quelle che regalano l’uva più bella. Quelle dove non arrivi con le macchine. L’agricoltore è un uomo libero che fa piccoli numeri. E nei piccoli numeri sta la qualità”.

Un dogma che, da oltre mezzo secolo, si traduce in una produzione che non supera le 10 mila bottiglie. “Eppure – evidenzia Lino Maga – c’è chi, ancora oggi, mi chiede di fare squadra con chi ne produce 200 milla, a dire poco. Ma come potrei? Il vino è una cosa seria. Il vino è un credo”. “Il problema – continua il viticoltore, tra un tiro stanco e l’altro alla sigaretta – è che l’industria ha superato l’agricoltura, anche nei termini. Si parla di vino biologico, ma mai di vino genuino. Non basterebbe dire che un vino è genuino per essere automaticamente biologico? E i sommelier? Sentiamo mai dire a un sommelier che quel vino sa…di uva? No, mai. Eppure questa sarebbe la cosa più naturale del mondo, per il vino”.

“Hanno complicato tutto – continua Lino Maga -. Mi hanno fatto la guerra sin dal 1979, quando ho fondato l’Associazione dei vignaioli dell’Oltrepò. Non ci riconoscevano, dicendo che avevamo un regolamento troppo rigido. Ci fecero decadere. Eppure è a noi che si deve la nascita dell’Oltrepò pavese come denominazione di origine controllata. Ho dato la vita per l’Oltrepò e ai contadini la possibilità di usare il nome della loro terra sulle etichette dei loro vini. Allora aveva un significato. Ma oggi? Lascio un punto interrogativo. Ultimamente vengo trattato con riconoscenza, ma non è stato sempre così. Anzi”.

Al figlio Giuseppe, l’eredità pesante di Lino Maga. “Mio figlio ha questo peso sulle spalle e lo stanno bombardando. Ma davanti a lui ci sono io. Come esempio. Faccio coraggio a lui e a tutti i giovani, di crederci. Perché la terra ti toglie, ma poi ti dà. La burocrazia ha tolto il sorriso agli agricoltori. Ma sono sicuro che se l’agricoltura saprà riprendersi i suoi valori, sarà anche in grado di dominare l’industria”. Agli oltrepò-steri l’ardua sentenza.

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Milano Golosa 2016, dalla Vitovska allo Champagne: sette imperdibili master class

Un confronto sui metodi alternativi di vinificazione e affinamento del vino e sette importanti master class: è un’offerta quanto mai ricca per gli appassionati di vino quella che Davide Paolini sta preparando per la quinta edizione di Milano Golosa, la manifestazione gastronomica in programma dal 15 al 17 ottobre a Palazzo del Ghiaccio. Il momento di dibattito più atteso è certamente quello di lunedì 17 ottobre alle ore 11 con l’incontro dal titolo Pietra, vetro, porcellana: nuove vie per il vino? Tre produttori di frontiera porteranno le loro esperienze di vinificazione e affinamento in contenitori diversi dal legno e dall’acciaio. Benjamin Zidarich, vignaiolo del Carso, racconterà della tradizione millenaria di conservare vino e olio in vasi di pietra ricavata dalle cave della zona. Contenitori che ha ripensato per la vinificazione sulle bucce della Vitovska, grazie alla naturale capacità di controllare la temperatura della pietra. Stefano Amerighi porterà l’esperienza maturata sui Monti Sibillini ad Arquata del Tronto, oggi devastata dal terremoto, dove dal 2012 fa affinare il Pecorino in damigiane di vetro da 54 litri, un contenitore che definisce semplicemente “perfetto”. Con il piemontese Fabio Gea si potrà invece conoscere un percorso iniziato nel 2010 per la sperimentazione di innovativi contenitori vinari progettati ad hoc per le sue specifiche esigenze, realizzati in particolari ceramiche cotte ad alte temperature, come i grès e le porcellane. Al termine del dibattito si potranno degustare i vini affinati in pietra, vetro e ceramica.

LE DEGUSTAZIONI
Sette le degustazioni che animeranno i tre giorni di Milano Golosa 2016 con un calendario organizzato in collaborazione con WineMi, la rete che raggruppa 5 enoteche storiche milanesi, simbolo della cultura del bere bene meneghino: Enoteca Eno Club, Cantine Isola, La Cantina di Franco, Enoteca Ronchi, Radrizzani Drogheria Enoteca, in partnership con alcune importanti cantine italiane. Ci sarà quindi l’occasione per assaggiare le espressioni più significative della viticoltura nazionale con un’intensa incursione nello Champagne con la Maison Thiénot.

Di calice in calice, si farà tappa nel Salento, nella Val d’Orcia, nella Valpolicella, nel Collio, nella Valtenesi, nel Pomino con Feudi San Marzano, Col d’Orcia, Marion, Jermann, Costaripa, Frescobaldi. Le degustazioni avranno una durata di circa un’ora e mezza e saranno guidate dagli esperti delle case vinicole in questione: non si tratterà di semplici introduzioni al vino, ma di veri e propri approfondimenti che avvicineranno i visitatori alle più pregiate etichette ed annate. Completa l’offerta enologica la presenza tra i banchi d’assaggio di numerose cantine di alto livello, provenienti da tutta Italia.

GLI ORARI DI MILANO GOLOSA
Milano Golosa sarà aperta al pubblico sabato 15 ottobre (dalle 13 alle 21), domenica 16 ottobre (dalle 10 alle 20) e lunedì 17 ottobre (dalle 10 alle 17). Tanti gli eventi che coinvolgeranno anche altri luoghi – ristoranti ed enoteche del centro – con il programma di Fuori Milano Golosa. Il biglietto d’ingresso, come nelle passate edizioni sarà di 10 euro a persona, 5 euro per i bambini dai 6 ai 12, bambini minori di 6 anni gratuito. Il programma sarà presto disponibile sul sito della manifestazione (www.milanogolosa.it).

IL PROGRAMMA COMPLETO

SABATO 15 OTTOBRE
14.30 Il primitivo: dal frutto ai lunghi affinamenti (Feudi San Marzano)
Un percorso di degustazione con protagonista prodotti 100% Primitivo: da primitivi di frutto e freschezza, passando per medi e lunghi affinamenti in botte, fino ad arrivare alla DOCG Primitivo di Manduria Dolce Naturale e alla grappa, per esplorare le potenzialità di un uno dei vitigni principe della Puglia.

16.30 Poggio al Vento: la perla bruna di Montalcino (Col d’Orcia)
Verticale di grandi annate di Brunello Riserva Poggio al Vento, uno dei primi crù di Montalcino, massima espressione della tradizione e del rispetto del territorio dell’azienda.

18.30 Thiénot – Une grande Maison d’aujourd’hui
25 anni fa, Alain Thiénot fondava in Champagne una nuova azienda, fedele ai valori essenziali della qualità, della modernità e del lusso. Questa intraprendente scommessa chiarisce perfettamente la personalità di un imprenditore volitivo grazie ai suoi valori del «terroir», alla sua abilità e alla sua capacità comunicativa.

DOMENICA 16 OTTOBRE
12.00 La vigna in rosa (Costaripa)
Attraverso la degustazione di “Rosamara”, “Molmenti”(degustazione in anteprima, questo vino verrà commercializzato da marzo 2017), “Mattia Vezzola Brut Rosè” Met. Classico S.A.,“Mattia Vezzola Grande Annata Rosè 2011” Met. Classico, si scopre il profilo sensoriale del Valtènesi Rosè, il vino più nobile e rappresentativo del Lago di Garda, rendendolo unico e contemporaneo.

14.00 Il Collio di Silvio Jermann
Jermann è la storia di una passione che arriva da molto lontano, un marchio che è simbolo di qualità e valorizzazione del territorio. Dagli anni Settanta Silvio Jermann, grazie alla sua genialità e fantasia, dà una svolta epocale all’azienda fondata da Anton nel 1881 e porta i vini ai vertici italiani e mondiali.

16.00 La Valpolicella secondo Marion
Un viaggio nella Valpolicella, attraverso gli eleganti vini di Marion che esprimono le varietà più storiche di questa terra.

18.00 Frescobaldi presenta Leonia e il territorio di Pomino
Un vino che esprime la voglia di intraprendere nuove strade, coraggioso e determinato, dal carattere espressivo ed elegante come la trisavola Leonia che ha ispirato Frescobaldi nella scelta innovativa di impiantare vitigni francesi a Pomino.

LUNEDI 17 OTTOBRE
11.00 Pietra, vetro, porcellana: nuove vie per il vino?
Benjamin Zidarich, Stefano Amerighi e Fabio Gea raccontano i particolari metodi di affinamento in pietra, vetro e porcellana che utilizzano per i loro vini.

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Rosèxpo, salone internazionale dei vini rosati al via

Tutto pronto per il terzo appuntamento con il salone internazionale dei vini rosati.  Dal 3 al 5 giugno, nelle sale del Castello Carlo V, torna a Lecce Roséxpo il salone internazionale dei vini rosati, il più importante appuntamento che la Puglia sancisce con il mondo del vino rosato e al quale hanno aderito moltissime aziende per un totale parziale di più di centocinquanta etichette italiane e ben 46 straniere che arrivano da ogni angolo del mondo, dal Cile alla Turchia, dal Portogallo alla Francia. Confermate anche per quest’anno , oltre al patrocinio della Regione Puglia e del comune di Lecce, delle partnership di grande spessore. Hanno già, infatti, aderito all’intenso programma di appuntamenti Slow Food Puglia, Slow Wine Italia, Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria, le Donne del Vino di Puglia e partner tecnico si conferma anche per quest’edizione la delegazione di Lecce dell’Ais, l’associazione italiana sommelier. Novità per Roséxpo 2016 la collaborazione con Radici del Sud, una delle istituzioni più attive nella promozione della cultura enogastronomica, e la Città del Gusto di Lecce. Partner tecnico di quest’anno, il Concours Mondial de Bruxelles che si preoccuperà di inviare una selezione di vini internazionali rosé tra spumanti e vini fermi. Taglio del nastro altamente istituzionale per l’edizione 2016 di Roséxpo che sarà aperta dall’onorevole Dorina Bianchi , sottosegretario al Ministero dei Beni e delle attività Culturali che presenzierà al convegno sul tema “Il valore del vino rosato” (venerdì 3 giugno alle 18 al Malcandrino –Lecce). Una interessante tavola rotonda nel corso del quale si confronteranno Sofia Pepe dell’azienda vinicola Emidio Pepe, Luigi Cataldi Madonna, dell’omonima azienda vitivinicola, Barbara Toschi dell’agenzia di marketing strategico Kippis, Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, la chef Rita Monastero contributordel Gambero Rosso, Laura Minoia, consigliere di Assoenologi Puglia Calabria e Basilicata, e il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. “Roséxpo nasce con l’intento di valorizzare i vini rosati spiega Ilaria Donateo, presidente di de Gusto, l’associazione di produttori di Negroamaro che ha ideato l’iniziativa partendo dall’esperienza del Salento e promuovendo il confronto con altri vitigni e terroir provenienti dall’Italia e dall’estero.Essenziale nella nostra politica il confronto con altre realtà con le quali abbiamo registrato sodalizi importanti grazie ai quali raccontiamo il mondo del vino partendo dalle peculiarità dei territori”.E se i vini rosati sono il comune denominatore della tre giorni leccese, sono tanti gli approfondimenti che faranno da contorno a Roséxpo.
LE MASTERCLASS
Tre i percorsi di degustazione con il coordinamento di SlowWine e con la collaborazione dell’ Associazione italiana sommelier e di Radici del Sud. Il primo appuntamento per i winelover (sabato 4 ore 18,30 sala Pignatelli Castello Carlo V) è con “Cerasuolo d’Abruzzo a confronto”: Emidio Pepe e Cataldi Madonna con la partecipazione dei produttori Sofia Pepe e Luigi Cataldi Madonna. La degustazione sarà guidata e moderata da Fabio Giavedoni , curatore nazionale e della guida Slow Wine, e da Francesco Muci, responsabile Slow wine Puglia. Si prosegue il giorno successivo (domenica 5 -ore 18,00 sala Pignatelli Castello Carlo V) con “Una finestra sui rosati del mondo” una degustazione tecnica alla scoperta di etichette provenienti da diversi paesi e che saranno degustate e commentate da Fabio Giavedoni e da Giuseppe Baldassarre, componente della commissione nazionale per la didattica dell’Ais. L’ultima masterclass prevede un focus e un confronto tra due territori del Sud, “Sicilia VS Calabria” (domenica 5 alle 19,45 sala Pignatelli Castello Carlo V) a cura di Radici del Sud e di Slow Wine e che sarà guidato e moderato da Francesco Muci, responsabile Slow wine Puglia, Giuseppe Baldassarre della commissione nazionale didattica dell’Ais e da Nicola Campanile ideatore di Radici del Sud.La partecipazione ai seminari di formazione prevede una prenotazione obbligatoria attraverso il sito www.rosexpo.it oppure chiamando il numero 3896438195. “Il vino è l’espressione autentica dell’identità di un territorio”. Parte da questa considerazione di Ilaria Donateo la volontà di voler dare a Roséxpo il carattere e l’appeal di un attrattore per appassionati e avvezzi al mondo del vino, ma non solo. Arriveranno, infatti, nei giorni del salone dei vini rosati venti giornalisti di testate nazionali e curatori di guide che avranno la possibilità di scoprire le risorse del Salento e la sua storia. A loro e agli ospiti di Roséxpo saranno offerte proposte enogastronomiche e intrattenimenti culturali. Nulla sarà lasciato al caso in ogni angolo del Castello Carlo V. Dalle luminarie, elemento identificativo di una culturale popolare salentina, a cura di De Cagna, alla mostra fotografica dell’associazione Obiettivi che nel corso della vendemmia 2015 ha firmato un reportage fotografico che, attraverso scatti emozionali, racconta la raccolta del Negroamaro e le vicende dei produttori associati a deGusto. Sarà centrale il ruolo del Giardino Rosè, ovvero la corte del Castello CarloV, che ospiterà le proposte di street food con quattro divertentissime Apecargastro tematiche, il delicato intervento di danza contemporanea di Giorgia Maddamma di Koreoproject, in Nous Deux, coreografia che porta la prestigiosa firma di Malou Airaudo fino alle conversazioni letterarie e dove sarà possibile seguire un percorso degustativo di sigari toscani grazie alla collaborazione del Club Amici del Toscano. Sarà Patrizia Cesari a chiacchierare con  Francesca Negri , la Geisha gourmet del 2.0, in occasione della presentazione di Tutta colpa di un Ruinart Rosè (sabato 4 giugno alle 19,30 –giardino del castello Carlo V), un romanzo che intende fare il focus su una nuova generazione di donne che eleggono il vino e il cibo a nuovo simbolo di emancipazione  femminile. Previsto anche un evento fuori salone. LovelyCheffa sarà la protagonista del Fuori Roséxpo in programma alla libreria Feltrinelli a Lecce venerdì 3 giugno alle ore 11 e in collaborazione con La Città del gusto di Lecce. “Quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere giornalisti di testate nazionali e di guide esperte di vino, conclude Ilaria Donateo, perché abbiamo ben chiaro ’obiettivo di voler valorizzare il nostro territorio attraverso una narrazione che abbia come filo conduttore la storia della viticoltura salentina. Il successo in termini di numeri, registrato nelle scorse edizioni, ci fa ben sperare sulla capacità attrattiva e di destagionalizzazione che un grande evento partecipato possa avere sulle sue possibili ricadute economiche, culturali e sociali sul territorio. È questo lo spirito di deGusto Salento che vuole essere strumento di coesione sia per le istituzioni locali sia per i produttori di Negroamaro che diventa, così, il vero ambasciatore della Puglia nel mondo”.
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