Alta Langa Etna Doc e non solo nuove opportunita in Gdo per gli spumanti italiani alternativi 1
La sete di spumante italiano di qualità nel mondo e un approccio sempre più export oriented delle “maison” del Belpaese sta costringendo i buyer della grande distribuzione nazionale a cercare nuove referenze da proporre ai clienti. In particolare è il recente exploit nell’export di Franciacorta e Trento Doc a costringere i compratori delle insegne a guardare altrove. Per far fronte alla ripercussioni interne, che in alcuni casi si traducono in mancanza di disponibilità di prodotto.
Fari puntati, dunque, sulle nuove frontiere della spumantistica italiana. In testa il Piemonte dell’Alta Langa. Ma a beneficiare del crack delle disponibilità delle bollicine trentine e bresciane potrebbero essere anche la Sicilia dell’Etna Doc e l’Oltrepò pavese del Pinot Nero Docg.
La caccia ai nuovi sparkling, Metodo tradizionale o Martinotti (Charmat), potrebbe premiare anche la Puglia e la Campania della Falanghina, le Marche della Passerina, il Friuli Venezia Giulia della Ribolla Gialla (quest’ultima a caccia disperata di premiumizzazione, dopo il fallimento della proposta di modifica al disciplinare). Senza dimenticare l’Alto Adige delle cuvée da Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco, già ben rodato sulla tipologia.
È quanto emerge da alcune interviste di winemag.it a Marca by BolognaFiere, kermesse incentrata sulla Mdd conclusasi ieri pomeriggio a Bologna. Colloqui che danno ancora più senso ad altre informazioni raccolte sul campo, proprio nei territori che potrebbero finire nel mirino dei buyer della grande distribuzione.
ETNA DOC E ALTA LANGA: GLI INVESTIMENTI DI PICCINI E MGM MONDODELVINO
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Alta Langa Etna Doc e non solo nuove opportunita in Gdo per gli spumanti italiani alternativi 3
In Sicilia, Piccini 1882 sta preparando l’esordio sul mercato del suo primo spumante Metodo classico Etna Doc. Si tratta di 18 mila bottiglie totali, con 3 annate (2018, 2019 e 20202) a riposare nelle cantine della Tenuta Torre Mora.
Il lancio dovrebbe avvenire a inizio 2023, nel solo segmento Horeca. Ma chi conosce il visionario patron Mario Piccini sa che questo potrebbe essere solo l’inizio di un’avventura nella spumantistica etnea, che potrebbe sfociare in altre referenze, destinate alla Gdo.
Non è una supposizione ma una certezza, invece, l’investimento continuo di Mgm – Mondo del vino Spa nel mondo degli spumanti italiani “alternativi”, in particolare nell’Alta Langa. Il gruppo di Priocca (CN) può contare dal 2011 di una cantina interamente dedicata alla produzione di spumanti Metodo classico, Cuvage ad Acqui Terme (AL).
Il successo delle bollicine langhirole di Mondodelvino, tutte base Nebbiolo e Cortese, porta a pensare che la Gdo possa attingere a piene mani dalle etichette della holding acquisita da Clessidra Private Equity nell’aprile 2021.
Il tutto mentre un altro spumante varietale è pronto a fare il suo esordio sul mercato, nel solco della linea Asio Otus di Mgm. Il biglietto da visita? Una conturbante bottiglia “piumata” – il vetro è intagliato in modo tale da ricordare le piume del gufo, simbolo della gamma di «vini enigmatici» della famiglia Martini – che saprà catturare l’attenzione sugli scaffali delle insegne dei supermercati.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
La Marca del Distributore Mdd e sempre piu motore delleconomia
Marca by BolognaFiere accende i riflettori dell’edizione 2022, la numero 18: cinque padiglioni, quasi 900 espositori e 18 le insegne della Dmo. L’appuntamento con l’evento clou della Marca del distributore (Mdd) è per il 12 e 13 aprile 2022 al quartiere fieristico di Bologna.
I buyer sono tuttavia già pronti ad aprire le agende per l’Anteprima digital, in programma dal 4 all’11 aprile. Nel 2021, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, Marca by BolognaFiere è diventata un evento online con ottimi risultati.
Un patrimonio che BolognaFiere ha voluto conservare riproponendo Digital Session per creare in anteprima i contatti tra buyer e espositori, che potranno poi incontrarsi di persona in fiera. La partecipazione è gratuita per i buyer e gli espositori, previa registrazione.
A meno di un mese da Marca by Bolognafiere emergono anche le ottime prestazioni della Marca del Distributore, nel 2021. Ad anticipare i contenuti del convegno che aprirà la kermesse di Bologna è stata Adm – Associazione distribuzione moderna., in occasione di una conferenza stampa tenutasi il 15 marzo a Milano.
CONVENIENZA E QUALITÀ DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE
L’acquisto di prodotti a Marca del Distributore (MDD) ha consentito agli italiani di risparmiare 2,1 miliardi di euro, circa 100 euro per famiglia. Convenienza e qualità di questi prodotti sono sempre più apprezzate dai consumatori.
Un importante fattore di risparmio nell’attuale contesto, caratterizzato dagli aumenti dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. La Marca del Distributore contribuisce inoltre al sistema economico del Paese.
Rappresenta il 7,7% del fatturato dell’industria alimentare e sostiene più di 1.500 aziende che forniscono i prodotti per i marchi della Distribuzione Moderna, 84,6% delle quali piccole e medie. Nel 2021 la MDD ha fatto registrare un fatturato di 11,7 miliardi di euro, con una quota di mercato del 19,8%, crescente rispetto al periodo pre-Covid, e in linea con i valori record registrati durante la pandemia.
«I dati della ricerca – commenta Marco Pedroni, Presidente di Adm – confermano l’importanza sociale della Distribuzione Moderna, che durante la crisi pandemica ha mostrato una rilevante capacità di resilienza».
Sentiamo oggi la responsabilità di offrire un punto di riferimento solido per le famiglie in una congiuntura economica caratterizzata da qualche mese di inflazione e fortemente peggiorata dalla drammatica guerra in Ucraina. In questa fase i prodotti MDD possono dare un contributo importante alla difesa del potere di acquisto dei consumatori».
LA CRESCITA DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE
La Marca del Distributore negli ultimi anni è cresciuta tre volte di più dell’industria alimentare. Merito della crescita dell’apprezzamento da parte del consumatore finale. L’incidenza della MDD sul fatturato totale dell’industria alimentare nel 2021 (pari al 7,7%, in crescita rispetto all’incidenza del 7,4% registrata nel 2019) spiega il 60% dell’incremento dell’industria alimentare nel mercato domestico negli ultimi 18 anni, al netto dell’export.
The European House – Ambrosetti ha investigato la galassia delle aziende MDD partner analizzando 50 indicatori di bilancio di un campione rappresentativo di 610 di esse. Dall’analisi dei bilanci emerge che la Marca del Distributore ha favorito il rafforzamento della loro dimensione industriale e competitiva negli ultimi 7 anni.
Rilevante anche il contributo in termini occupazionali: sono 240.000 i lavoratori della filiera (Industria alimentare, Intermediazione e Distribuzione). «La Marca del Distributore sostiene una filiera lunga – dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House Ambrosetti – che coinvolge più di 50 sotto-comparti economici e 1.500 aziende MDD partner, con le quali instaura relazioni di collaborazione strategica di lungo periodo sostenendone la crescita, la competitività e l’innovazione».
IL RUOLO SOCIALE DELLA MDD
La Marca del Distributore svolge un importante ruolo sociale. Sostiene il potere d’acquisto delle famiglie italiane, con un impatto rilevante in un contesto di crescente pressione inflattiva e di elevata incertezza economica».
Al convegno di apertura di Marca, oltre a Valerio De Molli (The European House – Ambrosetti) e Nando Pagnoncelli (Ipsos) interverranno: Gianpiero Calzolari (Presidente, BolognaFiere); Vincenzo Colla (Assessore allo Sviluppo Economico e GreenEconomy, Regione Emilia-Romagna).
E ancora: Chiara Saraceno (Sociologa e filosofa; Presidente del Comitato per la Valutazione del Reddito di Cittadinanza del Governo italiano); Monica Poggio (Chief Executive Officer, Bayer Italia); Stefano Patuanelli (Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali); Gilberto Pichetto Fratin (Viceministro allo Sviluppo Economico); Marco Pedroni (Presidente, ADM).
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Marca BolognaFiere 2022 le nuove date 12 e 13 aprile
Dopo il posticipo determinato dall’escalation degli indicatori pandemici evidenziati su scala nazionale, BolognaFiere annuncia le nuove date della 18esima edizione di Marca BolognaFiere. La manifestazione si terrà il 12 e 13 aprile 2022.
Un posticipo di tre mesi, dunque, che consentirà alla business community Mdd di organizzare con maggiore tranquillità l’agenda degli incontri in Fiera. Agli operatori internazionali, di pianificare la visita all’evento potendo presumibilmente contare sulla normalizzazione dei collegamenti.
I NUMERI DI MARCA BOLOGNAFIERE 2022
Con oltre 900 aziende espositrici, la presenza della DMO e dei buyer nazionali e internazionali MarcabyBolognaFiere 2022 si conferma la piattaforma espositiva di riferimento per i protagonisti della PL food, non food. Con logica di filiera, anche per gli operatori di due ambiti fortemente collegati.
Quello dei prodotti freschi, a cui è dedicato un format esclusivo – Marca Fresh – focalizzato quest’anno all’innovazione del comparto. Nonché quello riferito al settore dei beni intermedi per la supply chain Mdd (Packaging, Logistica, Materie Prime, Ingredienti, Tecnologia e Servizi) cui è dedicata la ottava edizione di Marca Tech.
Marca BolognaFiere è un evento organizzato da BolognaFiere, in collaborazione con Adm, Associazione Distribuzione Moderna. Il Comitato tecnico scientifico 2022 vede la presenza di: Ard/Ergon, Brico Io, C3, Carrefour, Conad, Coop, Coralis, Crai, Despar, D.It – Distribuzione Italiana, Italy Discount, Lekkerland, Marr, Selex, S&C Consorzio Distribuzione Italia, Tuodì, Unes, Gruppo Vegè.
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Marca BolognaFiere 2022 rinviata a primavera Nuove date in tempi brevissimi
È stata rinviata alla primavera Marca BolognaFiere 2022, in programma inizialmente il 19 e 20 gennaio. «L’escalation degli indicatori pandemici registrati, le previsioni del picco nei contagi nelle prossime settimane e le conseguenti limitazioni nei trasferimenti nazionali e internazionali sono alla base della decisione di posticipare lo svolgimento della 18esima edizione di MarcabyBolognaFiere», spiegano gli organizzatori.
Si stanno identificando le nuove date di svolgimento, «che saranno comunicate in tempi brevissimi». «Con l’’obiettivo di assicurare una presenza dei buyer italiani ed esteri, in linea con gli standard dell’evento, BolognaFiere in accordo con Adm, Associazione Distribuzione Moderna, anche dopo un ampio confronto con gli espositori e gli operatori, ha reputato opportuno posticipare alla primavera la manifestazione leader nazionale per il settore Mdd», prosegue il comunicato.
«Le oltre 900 aziende che hanno aderito a Marca BolognaFiere 2022, confermandone la strategicità per lo sviluppo del business a livello globale – continua BolognaFiere – potranno in questo modo contare in un contesto in cui, a seguito del rapido avanzamento delle campagne vaccinali, sarà superata l’attuale situazione di incertezza e ristabiliti anche i collegamenti internazionali».
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MILANO –Conad ha presentato questa mattina allo Spazio Edit di Milano il bilancio preconsuntivo 2018. I numeri dicono bene al Consorzio Nazionale Dettaglianti, che tuttavia non intende investire in una linea di vini “brandizzata”. In un anno difficile per l’economia e per i consumi degli italiani, il giro d’affari della catena si attesta a 13,4 miliardi di euro, con un incremento di 408 milioni rispetto al 2017.
Una crescita del 3% che conferma “la cavalcata inarrestabile iniziata nel 2002”, per dirla con le parole dell’amministratore delegato Francesco Pugliese. Accanto a lui, a snocciolare le cifre di un bilancio pressoché definitivo, il direttore generale di Conad, Francesco Avanzini.
IL DETTAGLIO
Si riduce ulteriormente il gap che separa Conad dal leader di mercato, con la quota salita al 12,9% (12,5% lo scorso anno) e si rafforza la leadership nei supermercati, al 22,4% (21,5% lo scorso anno). In crescita il patrimonio netto, passato dai 2,37 miliardi di euro del 2017 ai 2,53 miliardi di fine 2018.
Elementi che consentono a Conad di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di investimenti del triennio 2018-2020, pari a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni per il 2019. La strategia prevede il potenziamento della rete di vendita con nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni, a rendere più efficienti da un punto di vista energetico negozi e magazzini, a ottimizzare la logistica.
Tra le acquisizioni, quella che fa più “rumore” riguarda l’assorbimento di 6 punti vendita a insegna Iper, La grande i, mediante una partnership strategica con l’azienda fondata da Marco Brunelli. I sei ipermercati, di fatto, saranno riallestiti sotto duplice insegna Iper e Conad.
Nel mirino, in particolare, c’è la crescita e il consolidamento del mercato nel Nord Italia. Conad di fatto è leader di mercato in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Umbria. Occupa la seconda posizione in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e la terza nelle Marche, Toscana e Valle d’Aosta.
“I risultati sono superiori alle attese – sottolinea l’ad Francesco Pugliese – soprattutto alla luce dell’andamento dei consumi, che registrano un preoccupante calo con il conseguente timore di una battuta d’arresto congiunturale. Cresciamo facendo investimenti destinati allo sviluppo e tutelando il poter d’acquisto degli italiani. Facciamo soprattutto impresa, creando nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro”.
“LA MARCA COME LEVA, MA NON DEL VINO” Molto rilevanti i numeri riferiti alla “marca”. Conad ci crede al punto di preferire quest’ultima alla leva promozionale. E i numeri danno ragione al Consorzio.
“Abbiamo investito molto sulla marca del distributore, portandola al 30%, e sui format distributivi necessari per soddisfare la richiesta di qualità e di convenienza che viene dai clienti”, sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Avanzini.
La marca Conad cresce molto più del mercato. Anzi: traina il trend delle private, a livello nazionale. I risultati economici raggiunti nel 2018 sono condizionati in maniera determinante dalla marca. Al punto di valere più del 50% della crescita di tutta la marca commerciale in Italia, sempre più il punto di riferimento per un numero crescente di clienti.
Merito anche di politiche di comunicazione e fidelizzazione legate al claim “Bassi&Fissi“: 500 prodotti di 90 categorie di consumo a prezzi ribassati del 30%, che hanno generato un risparmio annuo medio per famiglia quantificabile in 1.645 euro.
La quota nel Largo Consumo Confezionato sale al 29,7% – contro il 20,2% del valore medio nei supermercati (Fonte: IRI) – e il fatturato supera i 3,5 miliardi di euro (300 milioni in più rispetto allo scorso anno), con una crescita a valore pari al 7%.
Le offerte promozionali sono calate nel corso dell’anno, anche se hanno mantenuto un’efficacia sensibilmente più alta rispetto ai competitor. Se ne sono avvantaggiati i clienti Conad che hanno risparmiato nel 2018 oltre 717 milioni di euro nel solo Largo Consumo Confezionato (fonte: IRI), a cui si aggiunge la convenienza dei distributori, delle parafarmacie e dell’ottico per ulteriori 40 milioni di euro.
All’appello, tra le maggiori category, sembra mancare soltanto il vino. Conad conferma infatti di non voler percorrere la strada intrapresa da Coop (linea vini Fior Fiore) e Iper, la grande i (linea “Grandi Vigne”, tra l’altro nell’occhio del ciclone per via della pesante riorganizzazione interna in corso in Finiper).
“A livello di marca – spiega il direttore Conad Francesco Avanzini – siamo già intervenuti nel settore, che per la sua identità seguiamo e seguiremo con la dovuta attenzione. Siamo sempre andati alla ricerca di rapporti con il mondo della produzione diretta e sviluppato etichette proprietarie, pur senza una politica di brand”.
“Secondo le nostre ricerche – precisa l’ad Francesco Pugliese – l’incidenza del brand dell’insegna sarebbe inferiore a quella brand della singola cantina. Nel vino, l’endorsement della catena è ancora troppo debole. Anche per questo, a parte rare eccezioni come il Lambrusco, non apponiamo il nostro marchio sulle bottiglie, pur potendo contare su una rete di aziende vitivinicole che producono per noi le maggiori Denominazioni, circa 80 su base vitigno”.
Clamorosi, in questo senso, i numeri del Prosecco prodotto per Conad dalla Marca Trevigiana. Sono 275 mila le bottiglie vendute annualmente. “Di quella stessa etichetta – evidenzia Pugliese – Coop Swiss acquista attraverso di noi 350 mila bottiglie. Ciò significa che la Marca Trevigiana produce oltre 600 mila bottiglie attraverso Conad”.
CONAD IN ITALIA I punti di vendita sono 3.225, settantasei in più rispetto a quelli del 2017: 26 Conad Ipermercato, 229 Conad Superstore, 1.096 Conad, 972 Conad City, 465 Margherita Conad, 20 Sapori&Dintorni, 240 discount a insegna Todis e 177 tra altre insegne, cash&carry e tradizionali.
I 394 milioni di euro di investimenti dell’anno in corso sono stati finalizzati per il 74% a nuove aperture e per il restante a ristrutturazioni. La produttività al metro quadrato è cresciuta a 6.510 euro dai 6.140 dello scorso anno, superiore ai 5.620 euro della media di mercato, con una superficie media di 648 mq (Fonte: GNLC, I semestre 2018).
Altri concept di vendita rendono disponibili servizi in linea con le nuove esigenze di consumo degli italiani, sempre più orientati al risparmio e ai tagli. Ai 39 distributori di carburanti Conad hanno fatto rifornimento 15,5 milioni di automobilisti.
Un valore di 430 milioni di euro, con una convenienza di 25 milioni di euro pari in media a 8,5 centesimi al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati dal ministero dello Sviluppo. Sonop 155 gli addetti occupati negli impianti.
Le 135 parafarmacie Conad registrano un fatturato di 82 milioni di euro: 5,7 milioni di clienti, grazie agli sconti sempre attivi dal 15 al 40%, hanno risparmiato 13 milioni di euro sull’acquisto di prodotti per la salute e il benessere della famiglia e degli animali da compagnia. Nelle parafarmacie sono occupati 420 farmacisti iscritti all’Albo.
Nei 15 concept Ottico Conad in attività lavorano 50 ottici specializzati. Il fatturato ha superato i 7 milioni di euro e 200 mila clienti hanno usufruito di sconti dal 20 al 50%, con un risparmio annuale di 2 milioni di euro.
A questi servizi si aggiungono i 26 PetStore Conad che non solo offrono un ampio assortimento di prodotti a prezzi convenienti – il fatturato è stato di 15 milioni di euro con oltre 7 mila prodotti in assortimento –, ma si fanno anche promotori di raccolte di alimenti per cani e gatti in difficoltà che nel 2018 hanno raggiunto le 25 tonnellate di cibo donate a canili e gattili per un valore di 125 mila euro.
Puglia Igt 2014 Mille Vigne di Michele Biancardi e1515353085389
Francesco Avanzini direttore generale Conad scaled
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Cantina Valpantena celebra i 60 anni con Brolo dei Giusti 1
Castel del Monte Doc 2014 Parco Marano di Giancarlo Ceci
Professione Eno Artigiano Stefano Milanesi e il suo Oltrepò pavese 3 1
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
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