Silvano Nicolato è stato nominato presidente della società cooperativa agricola Vitevis, con sede a Montecchio Maggiore (Vi), supportato da Matteo Lovato e Alessandro Bianchi alla vicepresidenza. Succede alla presidenza dell’uscente Luciano Arimini.
“Uno dei nostri principali obiettivi è la massima cura nella gestione del vigneto, che riteniamo sia la base per ottenere un prodotto finito di qualità – afferma il neopresidente – nel 2018 abbiamo ottenuto la certificazione Sqnpi (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata), riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, per le linee tecniche di difesa integrata utilizzate per preservare le risorse naturali per le generazioni future. Intendiamo procedere su questa strada”.
Vitevis è una realtà molto dinamica: nata solo cinque anni fa dall’unione delle Cantine Colli Vicentini, Gambellara e Val Leogra, nel 2019 ha accolto in famiglia anche la Cantina di Castelnuovo del Garda. I suoi vigneti si estendono su una superficie di circa 2.800 ettari, dal lago di Garda alla Lessinia, dalla Valpolicella a Soave, fino ai Colli Berici e Gambellara.
La sua ampia proposta enoica include 49 denominazioni: dall’Asolo Prosecco D ai classici vini veronesi della tradizione – Amarone, Ripasso Lugana – senza tralasciare vini come il Soave, il Pinot Grigio, lo Chardonnay, Bardolino, Custoza e molto altro.
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VERONA – Cantine Giacomo Montresor, storica cantina di Verona, entra in società con Terre Cevico, ViteVis e Cantina Valpantena e diventa “Montresor Heritage“. L’annuncio questa mattina, in occasione di una conferenza stampa indetta ad hoc. L’obiettivo è una crescita del 30% del fatturato nei prossimi anni. Passando soprattutto da un consolidamento dell’export.
“Un progetto che mette a disposizione il capitale cooperativo e tutto il suo sistema di valori per la crescita dell’export e per un ulteriore rafforzamento del legame con il territorio in cui si sviluppano i nostri vigneti Montresor”, spiega Marco Nannetti, presidente Montresor, alla guida del nuovo Cda.
Sono in programma investimenti per circa 2,5 milioni di euro complessivi. Da alcuni mesi sono già stati avviati i progetti sui diversi cru di Amarone, Valpolicella, Soave e Lugana. Da subito alcuni interventi, con un nuovo fruttaio destinato alla produzione dell’Amarone e del Ripasso, una riorganizzazione della bottaia e una linea di imbottigliamento innovativa.
Nell’unità locale “Vidussi” a Capriva del Friuli, nel Collio Goriziano, verranno realizzati circa 10 ettari di nuovi vigneti tra Ribolla Gialla e Sauvignon, portando a 35 quelli complessivi.
Un restyling del marchio aziendale, d’ora in poi “Montresor Heritage”, che riprende la storia ultracentenaria della famiglia Montresor e tanti progetti di marketing per lo sviluppo in grande stile di una realtà che ha fatto la storia della Valpolicella.
“Siamo molto entusiasti del progetto. In questa fase siamo desiderosi di contribuire alla rapida crescita del gruppo”, commenta Luciano Arimini, vicepresidente ViteVis, nata da Cantina Colli Vicentini e Cantina di Gambellara.
Luigi Turco, presidente Cantina Valpantena, aggiunge: “Questa è una bella sfida da affrontare e vincere nel solco della qualità. Da qualche decennio perseveriamo in questo concetto, col nostro lavoro sia in cantina sia in campagna”.
“Non posso che plaudere all’iniziativa, anche perché nel 2000 abbiamo effettuato la stessa operazione con successo, così come Bolla che è entrata in Giv e così come Cesari è stato acquisito da Caviro 5 anni fa. La nuova società sarà un valore aggiunto per Verona”, ha commentato il presidente del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori.
Dove incontrare il nuovo corso di Montresor, oltre a quello passato? Al Prowein di Dusseldorf, dal 17 al 20 marzo. Poi a Vinitaly 2019 (padiglione 8, stand E6), dal 7 al 10 aprile, dove sarà allestito lo stand delle linee moderne, senza tralasciare la storia e la tradizione che ha sempre contraddistinto Montresor.
Con Edoardo Montresor, che si occupa del marketing, la cantina veronese è alla quarta generazione. Tra le tappe fondamentali va ricordato il 1906, anno della prima esportazione negli Stati Uniti di Montresor.
Nel 1921 la prima bottiglia satinata per proteggere il vino durante le spedizioni, col nome di “Mula”, probabile soprannome di un’amante del bisnonno. Nel 1946 la prima bottiglia di spumante. Si arriva così al 2019, col 50% delle bottiglie esportate in 56 Paesi nel mondo.
I NUMERI DELLE COOP E IL NUOVO CDA
Degni di nota anche i numeri espressi dalle cooperative della nuova società Montresor Heritage. Terre Cevico – Viticoltori dal 1963 conta 5 mila conferitori e 7.500 ettari di vigneto. ViteVis Cantine ha una base sociale di mille viticoltori e 2.200 ettari di vigneti. Cantina Valpantena fa forza su 330 famiglie e 800 ettari di vigneti.
Un gruppo che, assieme, annovera dunque 6.330 viticoltori, 10.500 ettari di vigneti e 270 milioni di euro di ricavi. Gli ettari complessivi, nell’area produttiva di Montresor Heritage, saranno dunque 3 mila.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, oltre al presidente Marco Nannetti, vede Luciano Arimini vicepresidente. I consiglieri della nuova società sono 6: Paolo Galassi, Alberto Medici, Alberto Marchisio, Massimo Gallina, Luigi Turco e Luca Degani.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Nel corso dell’assemblea tenutasi martedì pomeriggio nella sede di Montecchio Maggiore, il consiglio direttivo ha scelto la strada della continuità – confermato nel ruolo di vice presidente anche Silvano Nicolato – alla luce dei buoni risultati conseguiti nel primo bilancio economico (fatturato di 38.775.336 euro a fronte dei 34 milioni di euro raggiunti dalle tre cantine nel 2014) e con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la crescita di bottiglie prodotte – oltre 6.100.000 negli ultimi dodici mesi – e l’export nei paesi europei ed extraeuropei.
“Dalla nascita di Vitevis a oggi – commenta Luciano Arimini – abbiamo portato avanti con grande determinazione un percorso di valorizzazione delle produzioni Doc e Igt del territorio vicentino, puntando sulla conquista di nuovi spazi di mercato per i nostri vini nei diversi continenti. I buoni risultati ottenuti nel primo anno di attività dimostrano che i vini di Vicenza possono competere per qualità e appeal con quelli di altri territori più blasonati. Proseguiremo lungo questa strada resa possibile dai tanti soci che ogni giorno lavorano con grande impegno in vigna per produrre uve di prima qualità destinate a vini territoriali con carattere e personalità ben riconoscibili”.
A completare il consiglio di amministrazione sono Fabio Dal Maso, Narciso Stefano Dani, Andrea Gastaldo, Andrea Ghiotto, Marco Guarda, Matteo Lovato, Andrea Marzari, Gessica Maule, Stefano Meggiolaro, Matteo Montesello, Paolo Silvio Peruzzi, Luca Rancan e Piergiorgio Saccardo.
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