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Gianni Moscardini e il Cabernet Franc: un amore (sempre più) grande

Gianni Moscardini e il Cabernet Franc un amore (sempre più) grande
Se c’è un imprenditore vinicolo che sta dimostrando di credere nelle frontiere inesplorate del Cabernet Franc in Italia, quello è Gianni Moscardini. Non sorprende che la cantina, nata nel 2008 nella storica proprietà della famiglia – da oltre cent’anni dedita alla coltivazione di cereali e olive – si trovi a Pisa, per l’esattezza nella frazione Santa Luce di Pomaia. L’areale è quello della Doc Montescudaio, che si estende per circa 250 ettari. Di fatto, sono i piccoli centri vinicoli della Toscana – lontani dalla ribalta delle più note denominazioni regionali – quelli più attivi nella “rivoluzione del Cabernet Franc italiano“. Basti pensare al lavoro che Tenuta Lenzini sta compiendo a Capannori, in provincia di Lucca. Territori poco considerati dalle carte dei vini nazionali e internazionali, che stanno guadagnando una certa fama grazie a un’interpretazione “alternativa” – in Loira la definirebbero “leggera” – del grande vitigno di origine francese.

OBIETTIVO 100 MILA BOTTIGLIE: CABERNET FRANC AL CENTRO DEL PROGETTO

Nei prossimi cinque anni, gli appezzamenti più vocati di Gianni Moscardini saranno ampliati, con la messa a dimora di tre differenti cloni di Cabernet franc, su altrettante composizioni di terreno. Il progetto, che consentirà all’azienda di raggiungere quota 100 mila bottiglie rispetto alle attuali 70 mila, interessa l’intero rapporto tra vitigno, portinnesto e suolo. Nello specifico è prevista l’espansione del vigneto Altana, con 9 mila nuovi metri quadrati. Ancora in fase di valutazione la migliore forma di allevamento, anche se la scelta potrebbe propendere per l’alberello. Ulteriori tre ettari saranno impiantati nella zona del vigneto Cantina, definito da una perfetta esposizione Nord e da terreni di argille pure.

A questi si affianca la produzione sul terreno vulcanico del vigneto Campo Al Pino. Spiega Gianni Moscardini: «Mi sono nuovamente focalizzato sullo studio approfondito del suolo. Per la prima volta ho piantato il Cabernet Franc in una zona con argille pure, quindi con una grande capacità di resistere alle estati siccitose. Ho poi vagliato una seconda area dotata di una pendenza importante e ricca di sassi. Sono convinto che le peculiarità dei diversi terroir siano l’elemento chiave per operare un’attività agronomica lungimirante, arricchire in complessità i nostri vini e definire ancor di più l’identità delle linee produttive».

PENTEO, MONOVARIETALI E TERROIR: LE TRE LINEE DI GIANNI MOSCARDINI

Nel concreto, i nuovi vigneti consentiranno a Gianni Moscardini di modificare il blend di Operaundici, oggi composto da un 50% di Sangiovese, un 25% di Ciliegiolo e un 25% di Teroldego. Profilando meglio le tre linee aziendali “Penteo” (Penteo bianco, Penteo Rosso, Penteo Rosato), “Monovarietali” (Verdicchio, Sileno Cabernet Franc e Ciliegiolo, versioni beverine, più immediate) e “Terroir” (Artume, Atteone Riserva e, per l’appunto, Operaundici, che diventerà un Ciliegiolo Riserva).

«Si andrà quindi a definire “il carattere” di ciascuna linea, step by step – precisa Gianni Moscardini – partendo da una linea di ingresso dotata di freschezza, con vini atti ad accompagnare tantissimi piatti. Una linea centrale, con un’ottima personalità ma ancora facilmente comprensibile dal pubblico. E i vini della linea di fascia premium, sicuramente apprezzata dagli addetti ai lavori e da chi vuole che un vino sappia raccontare qualcosa e non solo farsi bere».

I TRE SUOLI DI GIANNI MOSCARDINI

La proprietà aziendale si distingue per la presenza di tre diverse composizioni di terreno: calcareo di natura sedimentaria e origine marina, pietroso e arido di origine magmatico-vulcanica e zone con argille di natura sedimentaria di mare profondo. Suoli che non si intersecano mai, susseguendosi secondo fasce parallele distinte, sia in superficie che in profondità, permettendo una parcellizzazione precisa ed efficace dei vigneti al fine di esplorare diversi rapporti tra vitigno e terreno. Le vinificazioni separate danno vita a diverse e nitide espressioni di Cabernet Franc, oggetto di combinazioni ponderate sull’andamento dell’annata.

«Un approccio stilistico – conferma Gianni Moscardini – che adotto per l’intera produzione e che sarà confermata anche a fronte della riorganizzazione dell’offerta, voluta allo scopo di differenziare con maggior incisività ciascuna linea. I vini della Selezione continueranno a prediligere bevibilità, immediatezza e freschezza, frutto di blend di uve tipiche di areali diversi da quello dell’Alta Maremma, che a Pomaia hanno trovato un luogo vocato. La linea Monovarietali si conferma la porta d’accesso ai cru dell’azienda. Un concetto esplorato approfonditamente nelle etichette della gamma Terroir: piccole quantità dalle migliori uve, spesso vinificate a grappolo intero, con particolare attenzione lungo l’intero processo».

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degustati da noi news news ed eventi vini#02

Saranno famosi: i migliori assaggi all’Anteprima Grandi Cru della Costa Toscana 2021

Valorizzare le eterogeneità. L’associazione Grandi Cru della Costa Toscana nasce con l’obiettivo di portare alla ribalta alcuni dei tesori enologici più nascosti della regione. Lo fa attraverso un’Anteprima annuale dei vini prodotti nelle province di Lucca, Massa Carrara, Pisa, Livorno e Grosseto.

Territori diversi fra loro, legati dal comune denominatore dell’influenza del Mar Tirreno. Circa 80 cantine socie, per un totale che supera di poco i 1.500 ettari e i 5 milioni di bottiglie all’anno. Con oltre il 95% della produzione a regime biologico.

Un caleidoscopio di terreni, altitudini e climi, in cui giovani vignaioli che hanno salvato le vigne dei nonni dai rovi si affiancano a realtà più grandi e strutturate. “Grandi Cru della Toscana” che faticano a raccontarsi al pubblico. Al punto che alcuni produttori faticano a ottenere riscontri da parte di pubblico e critica.

PORTE APERTE AI “BIG” NELLA COSTA TOSCANA?

Recentemente, l’arrivo di alcuni capitali stranieri – soprattutto tedeschi affascinati dal “sogno toscano” – ha portato ad una piccola crescita. Ma ancora mancano investimenti in grado di dare al territorio visibilità e notorietà.

Sentimenti contrastanti quelli raccolti tra i produttori che hanno preso parte all’Anteprima 2021 dei Grandi Cru della Costa Toscana, il 26 e il 27 giugno al Real Collegio di Lucca.

C’è chi auspica l’ingresso di grandi nomi del vino italiano. E chi teme la possibile standardizzazione dei prodotti dettata dalla necessità dei “big” di fare volumi. Situazione eterogenea resa ulteriormente complessa dall’emergenza Covid.

I GRANDI CRU DELLA COSTA TOSCANA E L’EFFETTO COVID

Se da un lato il lockdown ha stroncato le vendite nell’Horeca – unico canale disponibile per la maggior parte dei vignaioli dell’associazione – dall’altro ha consentito lo sviluppo di attività parallele.

È il caso della vendita diretta, che ha permesso soprattutto ai produttori più piccoli di mitigare le perdite. Il divieto di circolazione fra regioni ha favorito invece il micro enoturismo locale, in cantina.

Un’occasione nuova per raccontare le storie di uomini dediti ad una viticultura per certi versi “eroica”, ad un pubblico che in molti casi ne ignorava (ed ignora) l’esistenza.

Nuove formule che affiancano alla vendita del prodotto uno storytelling che è, forse, l’unica vera arma di comunicazione nelle mani di un territorio – anzi di territori – erroneamente considerati “minori”, nel mare magnum delle denominazioni della Toscana.

I MIGLIORI ASSAGGI DI WINEMAG.IT ALL’ANTEPRIMA 2021

Maestà della Formica

È Andrea Elmi con la sua cantina Maestà della Formica a cogliere più di chiunque l’attenzione. Il coraggio di fare Riesling Renano in Garfagnana, con una vigna a mille metri sul livello del mare, sulle Alpi Apuane. Ne risulta un vino freschissimo e dagli inconfondibili profumi. Coinvolgente e ricco nonostante i soli 10,5% abv (annata 2019).

Appena 1,8 ettari che danno vita a circa 8.500 bottiglie. In gamma, oltre al Riesling, anche l’Igt Toscana Bianco “Vignesparse”, da uve Trebbiano e Malvasia, l’Igt Toscana Rosso “Gamo” (Syrah, Sangiovese, Gamay, Abrusco) ed il rifermentato “Drankante” (Sangiovese, Moscato d’Amburgo, Ciliegiolo, Abrusco).

A fianco della produzione vinicola Maestà della Formica affianca la coltivazione di erbe e bacche tipiche delle Alpi Apuane e la produzione di conserve di frutti di montagna. Una realtà che da sola è il simbolo dell’eterogeneità di questi territori.

Azienda Agricola Il Verzale

Azienda agricola famigliare di Bigliolo di Aulla (MS), comune più famoso per il Fagiolo di Bigliolo che per il vino. Solo 2 mila bottiglie prodotte per mano del giovane Matteo Del Rio che ha ripreso nel 2019 ad imbottigliare recuperando la produzione di famiglia.

Il bianco “Verzalo” 2019 (80% Vermentino, 20% Sauvignon) è fresco, minerale e non indugia nella piacioneria aromatica del Sauvignon. Freschezza e croccantezza del frutto che contraddistingue anche i due rossi “Origini” 2019 (85% Merlot, 15% Ciliegiolo) e “Origini” 2020 (100% Merlot).

Cantine Belmesseri

Uso di uve autoctone ed internazionali anche per Cantina Belmesseri di Vignola di Pontremoli (MS). Uve che danno vita ai cinque vini dell’azienda fra cui spicca il bianco macerato Igt Toscana “Lagrà” (40% Vermentino, 20% Durella, 20% Albarola, 20% Sauvignon).

Erbe aromatiche, mentuccia, macchia mediterranea ed un frutto tropicale maturo che introducono ad un sorso piacevole, pieno e con un leggero tannino che invita all’abbinamento gastronomico.

Tenuta dello Scompiglio

Oltre 200 ettari, di cui 5 vitati e gli altri gestiti a bosco, per una realtà ben strutturata che punta anche sull’accoglienza, l’arte e le energie rinnovabili. Sei i vini Igt Toscana Rosso in gamma. Fra essi “Lavandaia, Nuova” (Sangiovese) è il più fresco e beverino, l’unico a non fare uso di legno.

“Lavandaia, Madre” (Sangiovese, Colorino, Canaiolo) nasce dalle viti più vecchie della tenuta da cui sono state clonate le altre vigne. Caldo e rotondo unisce sentori di frutti rossi maturi ad un marcato terziario di spezie e boisé. Ingresso di diritto tra i migliori assaggi all’Anteprima Grandi Cru della Costa Toscana 2021.

Società Agricola Le Palaie

Numeri più importanti per Società Agricola Le Palaie, di Peccioli (PI). Sessantamila bottiglie e progetti di crescita per i prossimi anni. Nella gamma colgono l’attenzione l’Igt Toscana Bianco “V” (100% Vionger), dal naso ricco ed aromatico e dal sorso sapido, e l’Igt Toscana Rosso “Gatta ci Cova” (50% Sangiovese, 50% Merlot), fresco, teso e verticale.

Azienda Agricola Suveraia

Circa 7,5 ettari a Monterotondo Marittimo (GR). Una gamma che va dal Monteregio Doc Vermentino 2020, fresco e molto sapido, al Doc Monteregio “Bacucco di Suveraia”, un rosso caldo ed avvolgente che strizza l’occhio ai mercati internazionali.

Nel mezzo l’Igt Toscana “Nocchiarello” 2020, ottenuto dal vitigno autoctono Nocchiarello Spiga di Grano, recuperato dalla cantina Sassotondo in collaborazione con il Crea di Arezzo ed inserito nel registro nazionale solo nel 2017 dopo 15 anni di lavoro.

Un bianco vinificato in anfora dal naso complesso che spazia dalle erbe aromatiche alla scorza di limone. Note floreali e di frutta bianca che nascondo una nota minerale delicata ma ben presente. Sorso avvolgente, fresco, sapido e con una chiusura leggermente amaricante.

Cantine Biagiotti

Viti vecchie quelle di Cantine Biagiotti di Lucca. Ferdinando Biagiotti racconta con orgoglio di quando nel 2005 ha liberato dai rovi una vecchia vigna di Sangiovese, Ciliegiolo e Merlot da cui oggi nasce L’Igt Toscana “Steccofino”, un rosso che fa della complessità al naso e della grande freschezza al palato la sua chiave di lettura.

Fattoria Varramista

Azienda storica i cui primi documenti risalgono al XV secolo. Vini che «hanno la pretesa di essere bevuti». Ed infatti l’Igt Toscana “Varramista” 2015 è un Syrah in purezza dotato di grande slancio. Pienezza del frutto e freschezza che lo rendono un vino di prospettiva ma anche immediatamente godibile.

Colline di Sopra

Al Syrah di Varramistà fa da contraltare l’Igt Costa Toscana Syrah di Colline di Sopra. Un utilizzo del legno nuovo nettamente più marcato che regala evidenti note di vaniglia e spezia dolce, che si integrano col frutto senza soffocarlo.

Poggio Levante

Menzione speciale tra i migliori assaggi all’Anteprima Grandi Cru della Costa Toscana 2021 per l’Igt Maremma Toscana Vermentino “Unnè” 2018 di Poggio Levante. Un vino in grado di spiazzare.

Al naso regala note di idrocarburo più simili a certi bianchi centro europei che ai vini della Costa Toscana. In bocca ecco tronare il varietale accompagnato da un’acidità affilata e da grande sapidità.

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Food Lifestyle & Travel

Extra Lucca Summer Edition: i 45 giorni dell’olio evo

Lucca – Andrà avanti fino al 31 luglio in Piazza San Michele, nel cuore di Lucca, la 5^ edizione di Extra Lucca Summer Edition, la manifestazione, dedicata all’olio extravergine d’oliva di qualità, ideata da Fausto Borella, presidente dell’Accademia Maestrod’olio.

Extra Lucca Summer Edition, spin-off estivo dell’omonima e ormai storica kermesse invernale, ha quest’anno una durata record di ben 45 giornate senza soluzione di continuità. Ha aperto i battenti il 17 giugno.

Giorni durante i quali i cittadini e le migliaia di turisti italiani e stranieri presenti in città potranno scoprire alcune delle migliori produzioni olivicole della Penisola, abbinandole a vini rosati e prodotti gastronomici di aziende top level.

Nei banchi d’assaggio sono presenti 23 produttori olivicoli da 10 regioni differenti; in prima fila ovviamente le aziende toscane, seguite da interessanti realtà provenienti da Nord a Sud dello Stivale. 53 le etichette disponibili in degustazione. Tutti i visitatori possono inoltre, su prenotazione, partecipare a dei mini corsi guidati.

“Rispetto alla kermesse invernale, che prevede per tre giorni assaggi delle migliori produzioni olivicole appena frante di tutta Italia –  ha sottolineato Fausto Borella, presidente dell’Accademia Maestrod’olio – Extra Lucca Summer Edition si presenta sicuramente come un evento dall’approccio più “pop”. L’obiettivo rimane chiaramente quello di fare cultura dell’olio, cercando di incuriosire un pubblico quanto più vasto possibile. Per gran parte dell’estate lucchesi e stranieri possono, gratuitamente, approcciare all’olio evo di qualità. Quello degli abbinamenti con i vini e con i prodotti gastronomici è poi un passepartout utile per fare breccia anche tra i meno appassionati”.

GLI EVENTI CORRELATI
Non mancano appuntamenti e serate ad hoc per continuare a celebrare l’extravergine fino a tarda serata. E così, lunedì 15 luglio, si festeggeranno a suon di ostriche, olio e Champagne i 12 anni dell’accademia Maestrod’olio.

Mercoledì 17 luglio andrà in scena la serata mixologist, con cocktail preparati con maestria da diversi barman professionisti. Domenica 28 luglio, festa conclusiva della maratona estiva di Extra Lucca che si chiuderà definitivamente mercoledì 31.

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degustati da noi vini#02

La Regola: radici in Toscana, futuro all’estero. Degustazione con punteggi

MILANO – Meno di 10 chilometri dal mare azzurro di Cecina, poco più di 20 dal mare rosso di Bolgheri. Se La Regola è una, meglio si trovi tra due cose belle. Ma con la propria identità. A presentare la cantina-gioiello di Riparbella (PI) ci ha pensato ieri uno dei suoi due fratelli titolari, Flavio Nuti.

Appuntamento al Tartufotto by Savini Tartufi, in zona Cairoli a Milano, per un pranzo-degustazione dall’accento tutto toscano: vino e piatti “conditi” da generose spolverate della varietà “bianchetto”, tartufo noto anche col nome di “marzuolo”, che predilige litorali sabbiosi (costa un decimo del “Bianco” ma è davvero ottimo).

I VINI DE LA REGOLA
A sorpresa, ma nella migliore delle tradizioni, si comincia con una “bollicina”. Il Brut Nature Metodo Classico Millesimato de La Regola. Base Gros Manseng, con un 10% di Chardonnay a completare un naso e un sorso di gran carattere. Acidità viva, citrina, quasi dura, solleticata da un perlage fine, cremoso.

“Molto più di una scelta commerciale – spiega Nuti -. Da un lato, con questo Champenoise, veniamo incontro alla crescente richiesta di bollicine sullo splendido litorale nel quale operiamo. Dall’altro offriamo agli intenditori un’etichetta di qualità, capace di distinguersi a partire dall’utilizzo di una varietà rarissima in Italia, come il Manseng”.

Trentasei mesi sui lieviti sono un periodo utile a rendere tutt’altro che banale l’esperimento. Ottomila bottiglie in versione Brut, per ora. Un numero destinato certamente a crescere, visto il trend del mercato e il grande “senso” di queste unconventional bubbles.

Segue l’assaggio del bianco top di gamma di casa La Regola. Anche in questo caso la scelta dei fratelli Nuti non è banale. “Lauro” è un blend di Viognier e Chardonnay, Costa Toscana Igt. Un vino che parla di mare e di serate con gli amici, in maglietta. Ma anche di abbinamenti che in altri casi risulterebbero azzardati.

Un bianco di struttura, capace di liberare con garbo il calore intrappolato dai grappoli di Viognier, avidi di sole e di brezza marina. Bello, in bocca, l’equilibrio tra la frutta matura e la delicata vena speziata, unita a un legno dosato, che si esprime su precisi rintocchi di vaniglia. Un vino “di” e “da” mare.

I VINI ROSSI
E’ poi la volta del Rosso Toscana Igt 2015 “Vallino”. Cabernet Sauvignon (85%) e Sangiovese (15%) affinati in barrique di secondo e terzo passaggio, messo in commercio dopo almeno 12 mesi di bottiglia. Un rosso che risponde bene a “Lauro”, per la sua capacità di coniugare bevibilità e freschezza.

Il naso colpisce per le sue pacate e tipiche tinte erbacee, corroborate da richiami leggeri alla frutta secca. Il frutto rosso è estremamente preciso al palato. Il legno, ancora una volta, è stato utilizzato con grande maestria da La Regola. Si rivela sotto forma di piacevoli sbuffi di caffè e caramella mou. Chiude il sorso una bella vena salina.

Ma è “La Regola” il vino paradigma della cantina di Riparbella. Nel calice la vendemmia 2015 di questo Rosso di Toscana Igt, prodotto con uve Cabernet Franc in purezza. Vino paradigma non solo per il nome, ma soprattutto per la sua capacità di raccontare l’attitudine della cantina per la qualità.

E’ il vino che più colpisce de La Regola, per la sua capacità di essere tanto tipico, “toscanaccio”, quanto internazionale. Un Cabernet Franc dal verde garbato e dal tannino integrato ma di prospettiva.

Grandissima bevibilità nonostante i 14,5% d’alcol in volume, grazie a una freschezza assoluta. Frutto e liquirizia a giocarsi il centro bocca, prima di una chiusura elegante, lunghissima. Utilizzato ancora una volta molto bene il legno: i 18 mesi in barrique nuove di rovere francese esaltano il resto del corredo. Chapeau.

In una zona di “Super Tuscan”, non poteva mancare il Merlot. E allora ecco “Strido”, altro Rosso di Toscana Igt. In degustazione al Tartufotto la vendemmia 2013 del vino di punta de La Regola, ottenuto in seguito a selezione manuale degli acini. Diciotto mesi in barrique nuove e almeno 12 in bottiglia.

Un Merlot tattile, di gran carattere, ancora una volta rispondente allo stile de La Regola: struttura e freschezza. Splendida e quasi infinita la chiusura, su note balsamiche e di macchia mediterranea, già avvertita al naso.

La degustazione termina con “Sondrete”, il Passito Bianco di Toscana Igt ottenuto da Trebbiano, Malvasia e Colombana. La vinificazione prevede la permanenza per 10 anni in caratelli da 100 litri, più altri 12 mesi in vetro prima della commercializzazione. Il vino su cui La Regola può ancora migliorare molto.

Vino spumante Brut Nature Metodo Classico Millesimato: 89/100   (4,5 / 5)
Bianco Costa Toscana Igt “Lauro”
: 87/100   (4 / 5)
Rosso Toscana Igt 2015 “Vallino”: 91/100  (5 / 5)
Rosso Toscana Igt  “La Regola”: 92/100   (5 / 5)
Rosso Toscana Igt “Strido”: 90/100   (5 / 5)
Passito Bianco di Toscana Igt “Sondrete”: 85/100   (4 / 5)

IL FUTURO DE LA REGOLA
Non a caso Milano per Flavio Nuti. “Più dell’80% della nostra produzione – spiega – si concentra oggi tra le province di Pisa e Lucca. Crediamo sia giusto favorire i consumi di vino nei luoghi in cui viene prodotto e continueremo a puntare sulla ristorazione locale. Ma il futuro dell’azienda vuole passare anche attraverso un consolidamento all’estero“. Anche su questo fronte i fratelli Nuti hanno le carte in Regola.

Venti ettari, che entro due anni diventeranno 25, in produzione. Centomila bottiglie complessive, ad oggi, ma un potenziale di gran lunga maggiore vista l’attuale media di 50-60 quintali per ettaro di resa. E, sempre per l’estero, anche una storia da raccontare.

“La nostra cantina – spiega Flavio Nuti – oltre ad essere stata realizzata secondo i più moderni canoni ecosostenibili, è ispirata alla tradizione etrusca di cui è pregna la nostra zona. La barricaia è stata affrescata dall’artista Stefano Tonelli con l’Opera Sognum, che ripercorre la storia degli Etruschi e la loro venerazione per il vino, tanto da farsi seppellire con le anfore per rendere il viaggio per l’aldilà più leggero e all’insegna dell’ebbrezza”.

Storia e concretezza nel calice, dunque, per una cantina che merita un posto tutto suo nel panorama enologico della Toscana e dell’Italia della qualità. Purché si continui a seguire negli anni La (stessa) Regola.

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***DISCLAIMER*** L’articolo è frutto di un pranzo-degustazione organizzato per la stampa dalla cantina e dal relativo ufficio stampa. I commenti espressi sono comunque frutto della completa autonomia di giudizio della nostra testata, nel rispetto assoluto dei nostri lettori

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Anteprima Vini Costa Toscana torna a Lucca al Real Collegio

Sabato 6 e domenica 7 maggio le sale e i chiostri del Real Collegio di Lucca accolgono i vignaioli che presentano di persona i propri vini. In questa sedicesima edizione si è raggiunta l’importante soglia di 100 produttori presenti.
In soli due giorni sarà quindi possibile scoprire, degustare, acquistare oltre 400 etichette, partecipare a seminari, iscriversi a verticali e conoscere le storie di tante persone che hanno scelto la Costa Toscana per produrre vini unici.
I grandi vini, frutto del sole e del mare Tirreno, provengono infatti da territori compresi tra cinque province: Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto. La specificità di questa vasta area a vocazione vitivinicola è data dall’influenza del mare mentre la peculiarità di ogni singolo vino scaturisce dall’infinita varietà di terre, di altitudini, di vitigni e di storie di uomini.
Ed è proprio questa la cifra distintiva della manifestazione: ogni vino viene raccontato in prima persona da chi lo produce con le proprie mani, dal vigneto alla raccolta, dalla lavorazione alla vendita. In altre parole, da chi ci mette la faccia.

PROGRAMMA

dalle 12 alle 21. Apertura banchi dei produttori
dalle 10 alle 17. Apertura sala stampa e sala en primeur
INGRESSO
Acquisto del biglietto online e nei punti vendita autorizzati.
A pagamento:
25 € Intero. 20€ Ridotto (Soci Ais, Fisar, Onav, ASPI, Slow Food, Studenti di Enologia)
Gratuità (previa registrazione online) riservata a: titolari di ristoranti ed enoteche; sommelier professionisti; importatori, distributori, broker, agenti del settore vino; produttori di vino, enologi e agronomi viticoli professionisti.
VINO E MUSICA
Le contaminazioni
Anche quest’anno la collaborazione con Lucca Classica, il festival musicale che si svolge in contemporanea nel centro storico della città toscana, favorirà incontri e confronti inconsueti tra due mondi fortemente complementari: brindisi che celebrano la conclusione di un concerto, degustazioni ma anche un vero e
proprio confronto intorno al tema della contaminazione tra i generi.
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Anteprima vini della Costa Toscana: 7-8 Maggio al Real Collegio di Lucca

Il 7 e 8 maggio protagonisti i vini della Costa Toscana, con una speciale anteprima. Ospite d’onore la regione francese di Champagne. 80 vignerons porteranno in degustazione al Real Collegio di Lucca oltre 500 etichette: l’occasione è l’Anteprima Vini della Costa, l’annuale rassegna dei viticoltori delle province bagnate dal mare ideata dall’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, pronta a conquistare i visitatori con le storie di chi produce il nettare di Bacco.  In programma prestigiosi laboratori, dedicati ai raffinati degustatori che saranno affiancati da educational per chi è alla ricerca di una maggior comprensione del vino: Anteprima Ais Wine School è infatti il progetto dell’edizione 2016 della rassegna pensato per chi vorrà conoscere in pillole i principi della degustazione. A questo sarà affiancata l’iniziativa Anteprima Ais Tutorial, le degustazione guidate per piccoli gruppi attraverso i banchi di assaggio. Le degustazioni si terranno al piano nobile del Real Collegio mentre il salone delle feste accoglierà i produttori della costa. Ampio spazio sarà dato anche alle bollicine, con un itinerario di sapori che dal Lambrusco di Sorbara arriverà fino al Prosecco della Valdobbiadene, con una particolare attenzione alla sempre più ricca e promettente produzione della Costa Toscana. Tra gli ospiti della manifestazione ci saranno i vignerons della regione francese Champagne. La manifestazione sarà poi arricchita – spiegano gli organizzatori – anche da eventi collaterali, come le installazioni e le performance a cura dell’artista Andrea Salvetti che – accompagnato da sapienti artigiani del gusto – presenterà un’inedita officina gastronomica. Infine – grazie alla partnership con il Festival musicale Lucca Classica – non mancheranno “incontri” speciali e incursioni creative tra vino e musica, con passaggi della Street band che animeranno la due giorni al Real Collegio.

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