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Negramaro Rosato Salento Igt 2015 Hiso Telaray, Libera Terra

Negroamaro-Salento-Hisotelaray-Libera-TerraHiso Telaray, giovane migrante albanese, è stato ucciso nel settembre del 1999 all’età di 22 anni nelle campagne pugliesi dalla violenza dei caporali che ne sfruttavano il lavoro. Ad Hiso e a tutti quelli che non chinano la testa dinanzi all’arroganza mafiosa sono dedicati i frutti del lavoro della Cooperativa Sociale Terre di Puglia Libera Terra, i cui prodotti sono distribuiti nei negozi Coop e anche nelle Botteghe Solidali di Libero Mondo. Ed è proprio l’ultima annata del Negroamaro Rosato Salento Igt, vendemmia 2015, a finire bella ”fresca” nel nostro calice. Un vino ”politically correct”, con una storia di coraggio da raccontare. Di colore tendente alla buccia di cipolla, molto trasparente e cristallino è un vino scorrevole con un profumo leggero. A livello olfattivo è un vino semplice e sottile, i sentori di frutta come la ciliegia si fondono insieme a profumi floreali di geranio. Nonostante la gradazione alcolica di 13 gradi è un vino leggero, con alcolicità  mitigata dalla morbidezza e dalla freschezza. Leggermente sapido, è poco persistente nel finale, ma apprezzabile per la freschezza conferita dalle note acide che lo rendono beverino. Ci ha ricordato le vacanze in quell’angolo meraviglioso che è il Salento, nelle cui numeros sagre estive è tipico trovarlo servito. Sicuramente bevuto sul posto, può offrire emozioni diverse, perchè nel degustare il vino l’occasione d’uso, la compagnia e il luogo fanno davvero la differenza. Servito fresco ad 10-12 gradi si sposa con soufflé di formaggi, tortini di verdure, pesce saporito e zuppe, ma è da sperimentare anche con le uova.  Un vino di pronta beva, da consumare nel giro di 1 o 2 anni.

LA VINIFICAZIONE
L’Hiso Telaray Negroamaro Rosato è prodotto esclusivamente da uve Negroamaro, coltivate secondo il metodo biologico. Le uve vengono raccolte manualmente in cassetta nella prima metà di settembre. Dopo il trasporto nella vicina cantina, le uve vengono raffreddate a circa 4-5 °C. Dopo una breve macerazione di 3-5 ore, le uve sono sottoposte ad una pressatura soffice. Alla pressatura segue la fermentazione a temperatura controllata che dura circa sette giorni ed il successivo affinamento in acciaio, dove il vino sosta fino all’imbottigliamento.  Hiso Telaray conduce circa 28 ettari di vigneti, confiscati alla sacra corona unita, nella pianura a sud di Brindisi, a pochi chilometri dal mare, in agro di Torchiarolo. I vigneti hanno differenti età, circa due terzi sono stati impiantati nella prima metà degli anni ottanta, il resto è frutto del reimpianto iniziato nel 2008.  Il terreno è sabbio-limoso e di matrice calcarea. Sono terreni profondi, con discreta presenza di scheletro e drenanti. Il sistema d’allevamento è il cordone speronato con densità d’impianto di circa 4.500 piante per ettaro. La cooperativa libera terra è stata fondata nel gennaio 2008 da giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita. Un’eccezionale esperienza di liberazione di un territorio dall’influenza della criminalità organizzata, un’opportunità di riscatto e di responsabilizzazione per un’intera comunità. La cooperativa nasce dal progetto Libera Terra che l’associazione Libera promuove nel Mezzogiorno d’Italia, là dove esistono beni confiscati secondo la legge n. 109/96 da recuperare e rendere strumento di cambiamento sociale e promozione di legalità nei territori infiltrati dalle mafie.

Prezzo piene: 5,99
Acquistato presso: Coop

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Il ”riscatto” della Puglia al Vinitaly con Hiso Telaray

Hiso Telaray, Libera Terra Puglia è il nome della cantina gestita dalla cooperativa sociale Terre di Puglia. Libera Terra opera sui terreni confiscati alla criminalità organizzata  pugliese con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali ispirandosi ai principi della solidarietà e legalità e aderisce a Libera, associazione contro le mafie. 35 ettari di vecchi filari di Negroamaro e Primitivo allevati con metodo biologico, sono la materia prima con cui vinificano i loro prodotti. Un’azienda nata nel 2009 che ha scelto di chiamarsi come il ragazzo albanese, ucciso nel 1999 dai caporali a Cerignola per essersi ribellato e che oggi vanta una serie di etichette tutte dedicate a vittime della mafia come Renata Fonte Negroamaro Salento Rosso Igt dedicata all’assessore di Nardò uccisa dalla mafia,  Antò Primitivo Puglia Rosso Igt, intitolato a Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone. La cantina è stata presente al Vinitaly, nel padiglione della Puglia con un proprio stand per presentare le nuove annate dei suoi vini.  Vini che hanno già ricevuto premiazioni e che sono distribuiti in vari paesi, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Cina e Giappone, Un successo nato dalla passione di una ventina di lavoratori e da una terra generosa come la Puglia che sta vivendo un vero e proprio rinascimento del vino, anche grazie a realtà come Hiso Telaray che, al di là della testimonianza di riscatto, si distingue per la qualità dei prodotti che si sono aggiudicati anche una nicchia di mercato cinese, che fa tanto gola, con delle prime esportazioni su Ningbo.
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