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Calano le vendite dei vini della Borgogna nel 2022

La vendemmia 2021, scarsa a livello di quantità con circa 997.000 ettolitri – ovvero poco più di 132,9 milioni di bottiglie da 75 cl – ha avuto un impatto sul calo delle vendite dei vini della Borgogna. La botta d’arresto più evidente è quella dei supermercati francesi: -11% in volume nei primi 8 mesi dell’anno, rispetto al periodo pre-Covid.

«Nonostante il raccolto del 2021 sia storicamente basso in termini di volume (-30% / media degli ultimi 5 raccolti) sfuso e bottiglie sono calate “solo” del 15% rispetto alla media delle ultime 5 campagne vendemmiali (1,3 milioni di bottiglie)», evidenzia il board di Vins de Bourgogne.

 

Il calo delle vendite è legato anche ai consumi interni. «Il livello di consumo dei francesi – evidenzia il Consorzio – dipende dalle conseguenze di una ripresa economica post-bellica più veloce della produzione globale di beni e servizi. Recentemente, il conflitto russo-ucraino ha amplificato queste conseguenze».

L’aumento dei prezzi dell’energia, l’inflazione (+6,6%, nota dell’Insee del 7 settembre 2022), e l’aumento dei prezzi di beni e servizi hanno avuto un impatto diretto sul potere d’acquisto dei francesi. Grazie alle misure governative di protezione contro l’aumento dei prezzi, il consumo francese nel secondo trimestre del 2022 sta resistendo bene (+6,6%).

I francesi stanno facendo scelte drastiche, nel tentativo di mantenere il loro potere d’acquisto: il 68% dei prodotti da supermercato sta subendo una contrazione dei volumi di vendita (NielsenIQ). E i volumi dei vini fermi sono tra i più colpiti. Le vendite di vini fermi nei supermercati francesi (esclusi i discount) sono diminuite del 5,9% (8 mesi 2022 / 8 mesi 2022).

L’EXPORT DEI VINI DELLA BORGOGNA

Addirittura -7,6% per i vini Doc fermi (8 mesi 2022 / 8 mesi 2021). «I vini di Borgogna sono doppiamente colpiti da questa scelta dei consumatori e dalla piccolissima raccolta 2021», evidenzia ancora Vins de Bourgonge. La Borgogna è quindi al di sotto dei livelli di vendita pre-Covida (-11%, 8 mesi 2022 / 8 mesi 2019).

«Dall’inizio dell’anno – afferma Laurent Delaunay, copresidente del BIVB – il canale tradizionale, in particolare quello della ristorazione, sta andando particolarmente bene per i vini di Borgogna. C’è un vero e proprio appetito per i nostri vini. Ciononostante, seguiremo con attenzione questo settore nei prossimi mesi, in quanto l’economia globale la situazione economica globale può influire anche su questo settore».

Del resto, cala anche l’export. Dopo il boom dei consumi successivo al lockdown e in un contesto economico pieno di incertezze, le esportazioni dei vini della Borgogna stanno rallentando del -10,6% in volume (6 mesi 2022/ 6 mesi 2021). Questo rallentamento dei volumi di esportazione, in gran parte legato alla mancanza di vino, è accompagnato da aumento del valore: + 12,4% del fatturato (6 mesi 2022 / 6 mesi 2021).

Il rallentamento dei volumi arriva dopo 3 anni da record. Tuttavia, le esportazioni rimangono superiori a quelle del periodo pre-Covida: 46,4 milioni di bottiglie da 75 cl esportate dalla Borgogna (6 mesi 2022), ossia + 13% in volume (5,3 milioni di bottiglie vendute in più).

«Il rallentamento delle nostre esportazioni – spiega François Labet, presidente della BIVB – si spiega logicamente con il basso livello di raccolto. Le cantine hanno dovuto ridurre le loro assegnazioni per soddisfare tutti i clienti. Dobbiamo dunque aspettare l’arrivo dell’annata 2022».

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François Labet e Laurent Delaunay ai vertici del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (Bivb)

Il Bureau Interprofessionnel des Vins de BourgogneBivb ha eletto oggi i suoi due presidenti per i prossimi 4 anni. Si tratta di François Labet e Laurent Delaunay che succedono a Louis-Fabrice Latour e Frédéric Drouhin. Un’elezione che avviene «in un momento molto impegnativo per la Bourgogne», come lo hanno definito i due nuovi massimi rappresentanti.

Mentre la vendemmia 2021 è ha registrato tassi produttivi molto bassi, l’export di vini di Borgogna segna nuovi record. Anche le vendite in Francia stanno andando molto bene. Ma tutti, in Francia, sanno che i prossimi 18 mesi saranno decisivi. I produttori di Bourgogne che desiderano soddisfare tutti i loro clienti dovranno gestire con precisione le proprie scorte, con la speranza di un buon raccolto nel 2022. François Labet ha sottolineato il paradosso di questa situazione nel suo rapporto.

IL BIVB IMPEGNATO A SODDISFARE I MERCATI

Export vini Borgogna verso il record storico: crescita su tutti i mercati nel 2021

DUE PREDIENTI «APPASSIONATI DI TERROIR»

François Labet, classe 1954, proviene da una famiglia che produce vino dal 1492 ed è molto coinvolto nella vita regionale (suo nonno era sindaco di Beaune). È a capo dell’azienda di famiglia che comprende il Domaine du Château de la Tour, situato all’interno del Clos de Vougeot, e il Domaine Pierre Labet a Beaune. Ha convertito la sua azienda alla viticoltura biologica nel 1992. Suo figlio, Edouard, si è unito a lui alcuni anni fa.

François Labet è Consigliere per il Commercio Estero del Primo Ministro francese e contribuisce all’export dei vini francesi nel mondo. È stato nominato Chevalier du Mérite Agricole nel 2006 e Chevalier de la Légion d’Honneur nel 2018. Presidente della Commissione Marketing e Comunicazione del Bivb da gennaio 2014 a fine 2017, è diventato Presidente dell’Union des Grands Crus (Côte de Beaune e Côte de Nuits) nel 2015. Inizia il suo secondo mandato a capo di il Bivb.

Laurent Delaunay, classe 1965, rappresenta la quinta generazione di négociants-éleveurs. È cresciuto sopra la cantina di famiglia, educando giovanissimo il suo palato grazie agli insegnamenti del padre e del nonno. Dopo gli studi a Beaune e Dijon, si è trasferito in Napa Valley per un anno, lavorando come assistente enologo. Ha conseguito poi un diploma in commercio all’Essec e ha raggiunto il padre alla guida della Maison Edouard Delaunay, fondata nel 1893.

Nel 1995 ha creato, con la moglie Catherine, anche lei enologa, l’azienda Badet-Clément specializzata in vini della Languedoc. Nel 2003 i due hanno iniziato a commercializzare vini provenienti da tenute familiari indipendenti in Borgogna, creando così stretti legami nella loro regione prediletta. Laurent Delaunay è stato coinvolto per molti anni in organismi professionali, a livello locale (vicepresidente della Fneb / Umvgb e amministratore del Bivb dal 2012) e nazionale (Consiglio di vigilanza di France AgriMer, Umvin, Anivin).

È anche presidente della Société d’Histoire et d’Archéologie du Pays de Vergy e membro dell’associazione dell’Abbazia di Saint-Vivant, dei Climats de Bourgogne, del festival Music & Wine a Clos Vougeot. È Chevalier du Tastevin. Laurent e Catherine Delaunay hanno una figlia, Jeanne, 23 anni, che ha appena terminato gli studi commerciali e che a sua volta sta frequentando un BTS Viti-Oeno a Viti.

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