(5 / 5) Vendemmia 2014, sboccatura 2019. Da Iper, La grande i, il Metodo classico Alta Langa Docg Trentamesi di Cantine San Silvestro di Novello (CN). Un dosaggio zero ottenuto da uve Pinot Nero (70%) e Chardonnay (30%). Interessante il prezzo: 14,90 euro, ridotti a 8,90 per smaltimento delle giacenze.
LA DEGUSTAZIONE
Bel giallo paglierino con riflessi dorati, alla vista. Il perlage è sottile e persistente. Il naso risulta generoso, tra sentori di lisi e di frutta matura, candita: più biscotto e brioche che crosta di pane, pesca a polpa gialla, arancia, nocciola e un tocco fumè. Non mancano risvolti floreali, freschi come gli accenni di talcati.
In bocca, il Trentamesi di San Silvestro sfodera una buona verticalità, abbinata a ritorni di frutta matura. Il perlage, cremoso, non risulta invadente e contribuisce a chiamare il sorso successivo, unitamente alla buona corrispondenza col naso al finale asciutto.
In definitiva, un Metodo Classico Alta Langa Docg di buona fattura, perfetto per chi ha intenzione di avvicinarsi alla preziosa denominazione spumantistica piemontese, capace di garantire ottime etichette qualità prezzo anche in enoteca (qui i migliori assaggi Horeca di WineMag.it).
Quanto all’abbinamento, l’Alta Langa Docg di Cantine San Silvestro si presa alla perfezione ad accompagnare piatti di crostacei e di pesce. Uno spumante ottimo a tutto pasto, dall’aperitivo ai secondi delicati.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(5 / 5) Riflettori di Vinialsuper puntati sul miglior Nero d’Avola Doc presente al supermercato, secondo la nostra recente degustazione alla cieca della Denominazione. È il Sicilia Doc Nero d’Avola 2017 “Plumbago” di Planeta, acquistabile nei supermercati Iper, La grande i a 10,90 euro.
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice il vino si presenta di un colore rubino profondo, con riflessi violacei. Al naso, oltre alla marcata nota floreale, si evidenziano frutto rosso maturo, liquirizia, caramella mou, fondo di caffè. In bocca gran freschezza, di nuovo il frutto maturo, una buona vena salina e una chiusura su ricordi di cappero e macchia mediterranea.
Un vino tutto sommato giovane, di prospettiva, che sta ancora cercando il suo perfetto equilibrio. Perfetto l’abbinamento con carni alla brace con le quali ritrova affinità sui toni affumicati e la sua naturale dolcezza che aiuta su eventuali salse.
LA VINIFICAZIONE
Dopo diraspapigiatura e pigiatura, le uve di Nero d’Avola utili alla produzione del Plumbago di Planeta fermentano in vasca di acciaio e rimangono sulle bucce per 14 giorni a 25° gradi, con rimontaggi ripetuti.
Segue svinatura in pressa soffice. Il vino cosi ottenuto effettua la fermentazione malolattica in acciaio e, nel mese di gennaio, viene trasferito in legno per 8 mesi. Dopo un breve affinamento in bottiglia, Plumbago è pronto per essere immesso in commercio.
Tutte le operazioni si svolgono nella cantina di Contrada Ulmo, nel comune di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento. La medesima zona in cui si trovano i vigneti di Nero d’Avola di Plumbago, in particolare Dispensa e Ulmo.
Prezzo pieno: 10,90 euro
Acquistabile presso: Iper, la Grande i
Winemag.it, giornale italiano di vino e gastronomia, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online, sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze dell’enogastronomia italiana e internazionale. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, vincitore di un premio giornalistico nazionale nel 2024. Editiamo con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Apprezzi il nostro lavoro? Abbonati a Winemag.it, con almeno un euro al mese: potrai così sostenere il nostro progetto editoriale indipendente, unico in Italia.
Come sono i volantini del vino al supermercato fino a fine Luglio? Meglio degli ultimi due. Il vino torna ad essere presente, anche se il focus resta sulla birra seguita, in molte insegne, dai cocktail pre-dinner. Del resto è estate e alla Gdo piace vincere facile.
Bene dunque, ma non benissimo. E quando il vino non è al centro delle promozioni si ripresenta sostanzialmente l’ equilibrio tra le insegne con offerte interessanti qui e là. Conferme solo da Esselunga, che dedica una pagina intera a 10 etichette, di cui 5 finiscono tra le nostre segnalazioni. Bene Tigros, con qualche ottimo vino qualità prezzo.
Si rifà dopo qualche volantino giù di tono la catena Iperal. Al di là dei consueti (e validi) suggerimenti territoriali il panorama delle offerte questa volta è più che sufficiente. Ipercoop è una delle catene che offre il maggior numero di etichette.
Tra i cinque cestelli ottimo il Rosso di Toscana Igt Antinori sulle pagine di Tigros. Una bottiglia di altissima qualità disponibile per il grande pubblico della Gdo al prezzo speciale di 9,90 euro. Lo sconto è “irrisorio” (intorno ai due euro) rispetto al prezzo standard, ma meglio di niente. Bene anche i vini Elena Walch al prezzo speciale di 6,59 euro.
E’ uno dei vini bianchi più venduti in Italia e al supermercato. Stiamo parlando del Verdicchio. Tra i più noti al grande pubblico, un po’ per la capillare distribuzione, ma soprattutto per l’anfora familiare troviamo in promo al Carrefour Market a 4,19 euro, il Titulus di Fazi Battaglia. Buona spesa e attenzione sempre ai vini da evitare!
Auchan dal 23 al 31 Luglio Lugana Doc, Cantina Valopolicella Negrar: 4,19 euro (3,5 / 5)
Spumante Ribolla Gialla Brut Venezie Igt Zuccolo: 4,79 euro (3,5 / 5)
Prosecco Extra Dry Bellussi: 6,99 euro (4,5 / 5)
Volantino 1+1 Gratis
Prosecco Brut Doc I Like Tosti: 4,19 euro (4 / 5)
Prosecco Frizzante Doc Stelvin Carpenè Malvolti: 4,79 euro (4 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto: 6,49 euro (3,5 / 5)
Vini da evitare:
Borgo dei Filari, Vini Verga
Bennet, dal 25 Luglio al 7 Agosto
Bardolino Chiaretto, Sartori: 2,98 euro (3,5 / 5)
Carrefour dal 18 al 31 Luglio Negroamaro o Malvasia Igt Centocampi Coppi: 3,89 euro (3,5 / 5)
Bonarda Doc Amabile Cantina Valtidone: 3,28 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Bottarelli: 6,99 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Doc Calera Vicobarone: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Villa Montorsoli: 3,19 euro (3,5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Titulus Fazi Battaglia: 4,19 euro (5 / 5)
Carrefour dal 17 al 28 Luglio Muller Thurgau Mastri Vernacoli Cavit: 3,69 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Oro o Orvieto Classico Doc Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)
Donna Marzia Tentazioni Rosè Salento o Primitivo Igp Conti Zecca: 2,99 euro (3,5 / 5)
Carrefour Express dal 18 al 30 Luglio Morellino di Scansano Docg La Mora Cecchi: 2 bottiglie 15,58 euro (buono sconto 7,79 euro) (3,5 / 5)
Conad dal 24 Luglio al 5 Agosto Lambrusco Giacobazzi Sorbara Secco, Grasparossa Amabile, Modena secco: 2,69 euro [usr3.5]
Vini da evitare: Linea Le Cascine, Losito & Guarini
Coop, dal 25 Luglio al 7 Agosto
Vermentino Doc Golfo del Tigullio: 4,39 euro (4 / 5)
Esselunga, dal 25 luglio al 7 agosto
Gavi Docg La Marchesa, Tenuta La Marchesa: 5,53 euro (3,5 / 5)
Greco, Strongolagalli: 3,80 euro (3,5 / 5)
Terre Bianche Torbato, Sella & Mosca: 5,59 (4,5 / 5)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Cleto Chiarli: 3,17 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Nadaria, Cusumano: 1,92 euro (5 / 5)
Galassia dal 18 al 31 Luglio Nulla da segnalare
Il Gigante, dal 25 Luglio al 7 Agosto
Lambrusco Vecchia Modena, Chiarli: 2,98 euro (3,5 / 5)
Da evitare: Vini linea Le Cascine, Losito & Guarini; Vini linea Corte Regale; Vini linea Poggio dei Vigneti
Iper La Grande I dal 22 Luglio al 4 Agosto Prosecco Treviso Frizzante o Spumante Doc Mionetto: 6,90 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer Trentino Doc Mastri Vernacoli Cavit: 4,90 euro (3,5 / 5)
Iperal dal 24 Luglio al 4 Agosto Prosecco Superiore Docg Carpenè Malvolti Extra Dry: 6,15 (5 / 5)
Primitivo Salento, Susumaniello, Bobino Rosè, Bianco d’Alessano Paolo Leo: 4,39 euro (4 / 5)
Chianti Docg Cecchi: 3,29 euro (4 / 5)
Chardonnay Igt, Merlot Igt, Pinot Bianco Igt, Cabernet Igt, Chiaretto Igt Pinot Grigio Doc Villa Mura Sartori: 2,50 euro (3,5 / 5)
Rosso di Valtellina Bontà delle Valli: 7,49 euro (4 / 5)
Sforzato Doc Canua, Sertoli Salis: 23,90 euro (5 / 5)
Grumello Docg Nera: 7,49 euro (4 / 5)
Vini da evitare
Linea Bottebuona
Ipercoop dal 18 al 31 Luglio Prosecco Valdobbiadene Docg Prestige Mionetto: 6,99 euro (3,5 / 5)
Negroamaro Rosato, Fiano del Salento Igp Notte Rossa: 3,49 euro (4,5 / 5)
Ribolla Gialla Colli Orientali Friuli Tenimenti Civa: 6,39 euro (4 / 5)
Gewurztraminer Mastri Vernacoli Cavit: 4,89 euro (3,5 / 5)
Nobile di Montepulciano Docg Fattoria del Cerro; 7,99 euro (4 / 5)
Vermentino di Toscana Tenuta di Monterufoli: 4,55 euro (3,5 / 5)
Langhe Favorita Doc Terre del Barolo: 3,49 euro (3,5 / 5)
Greco di Tufo Docg Borgo San Michele: 6,29 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Sud Tirol Alto Adige Doc Erste Neue: 6,45 euro (4 / 5)
Traminer Aromatico Igt Villa Folini: 4,89 euro (3,5 / 5)
Anthilia Dop Bianco Donna Fugata: 6,99 euro (4 / 5)
Alto Adige Doc Muller Thurgau Magdalener Gries: 6,39 euro (4 / 5)
Lugana Doc Tommasi: 8,69 euro (4 / 5)
Vermentino di Sardegna Doc Sella e Mosca: 3,99 euro (3,5 / 5)
IperSimply dal 23 al 31 Luglio Prosecco Brut Doc I Like Tosti: 4,19 euro (3,5 / 5)
Prosecco Frizzante Doc stelvin Carpenè Malvolti: 4,79 euro (4 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto: 6,49 euro (3,5 / 5)
Vini da evitare: Borgo dei Filari, Vini Natale Verga (Na.Ve)
Pam dal 25 Luglio al 7 Agosto Vini Cantina Settesoli Syrah, Nero d’Avola, Chardonnay: 3,49 euro (3,5 / 5)
Traminer, Friulano, Pinot Grigio o Merlot Bidoli: 4,99 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Cantina Vignaioli di Scansano: 4,99 euro (4 / 5)
Spumante Ribolla Gialla Margherita Bidoli: 4,99 euro (3,5 / 5)
Tigros dal 17 al 31 Luglio
Vini di Sardegna Doc Vermentino Magnosella o Cannonau Cantina Pedres: 4,29 euro (3,5 / 5)
Chianti Superiore Docg Santa Cristina: 6,29 euro (4 / 5)
Rosso di Toscana Villa Antinori: 9,90 euro (5 / 5)
Vini Doc Elena Walch Muller Thurgau o Lago di Caldaro: 6,59 euro (4 / 5)
Vini da evitare: Natale Verga, Bottebuona
[AGGIORNAMENTO] Tigros, dal 31 luglio al 12 agosto
Vini Baliaggio Cantine di Venosa (Aglianico del Vulture Doc, Rosso Basilicata Igt): 30% sconto (5 / 5)
Rosso Sicilia Igt Corvo, Duca di Salaparuta: 3,99 (3,5 / 5)
Lugana Doc, Sartori: 5,79 euro (3,5 / 5)
Bianco Sicilia Doc “Anthilia”, Donnafugata: 5,99 euro (5 / 5)
Vini Feudi di San Gregorio (Greco di Tufo Docg, Fiano di Avellino Docg, Falanghina del Sannio Doc): 7,90 euro (5 / 5)
Vini linea Rue di Piane, Sinelli (Pecorino di Chieti Igt, Passerina di Chieti Igt, Trebbiano d’Abruzzo Doc): 2,39 euro (3,5 / 5)
Unes u2 dal 17 al 30 Luglio Trento Doc Rotari: 6,95 euro (5 / 5)
Est!Est!Est! Montefiascone Bigi: 2,99 euro (4,5 / 5)
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MILANO –Conad ha presentato questa mattina allo Spazio Edit di Milano il bilancio preconsuntivo 2018. I numeri dicono bene al Consorzio Nazionale Dettaglianti, che tuttavia non intende investire in una linea di vini “brandizzata”. In un anno difficile per l’economia e per i consumi degli italiani, il giro d’affari della catena si attesta a 13,4 miliardi di euro, con un incremento di 408 milioni rispetto al 2017.
Una crescita del 3% che conferma “la cavalcata inarrestabile iniziata nel 2002”, per dirla con le parole dell’amministratore delegato Francesco Pugliese. Accanto a lui, a snocciolare le cifre di un bilancio pressoché definitivo, il direttore generale di Conad, Francesco Avanzini.
IL DETTAGLIO
Si riduce ulteriormente il gap che separa Conad dal leader di mercato, con la quota salita al 12,9% (12,5% lo scorso anno) e si rafforza la leadership nei supermercati, al 22,4% (21,5% lo scorso anno). In crescita il patrimonio netto, passato dai 2,37 miliardi di euro del 2017 ai 2,53 miliardi di fine 2018.
Elementi che consentono a Conad di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di investimenti del triennio 2018-2020, pari a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni per il 2019. La strategia prevede il potenziamento della rete di vendita con nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni, a rendere più efficienti da un punto di vista energetico negozi e magazzini, a ottimizzare la logistica.
Tra le acquisizioni, quella che fa più “rumore” riguarda l’assorbimento di 6 punti vendita a insegna Iper, La grande i, mediante una partnership strategica con l’azienda fondata da Marco Brunelli. I sei ipermercati, di fatto, saranno riallestiti sotto duplice insegna Iper e Conad.
Nel mirino, in particolare, c’è la crescita e il consolidamento del mercato nel Nord Italia. Conad di fatto è leader di mercato in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Umbria. Occupa la seconda posizione in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e la terza nelle Marche, Toscana e Valle d’Aosta.
“I risultati sono superiori alle attese – sottolinea l’ad Francesco Pugliese – soprattutto alla luce dell’andamento dei consumi, che registrano un preoccupante calo con il conseguente timore di una battuta d’arresto congiunturale. Cresciamo facendo investimenti destinati allo sviluppo e tutelando il poter d’acquisto degli italiani. Facciamo soprattutto impresa, creando nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro”.
“LA MARCA COME LEVA, MA NON DEL VINO” Molto rilevanti i numeri riferiti alla “marca”. Conad ci crede al punto di preferire quest’ultima alla leva promozionale. E i numeri danno ragione al Consorzio.
“Abbiamo investito molto sulla marca del distributore, portandola al 30%, e sui format distributivi necessari per soddisfare la richiesta di qualità e di convenienza che viene dai clienti”, sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Avanzini.
La marca Conad cresce molto più del mercato. Anzi: traina il trend delle private, a livello nazionale. I risultati economici raggiunti nel 2018 sono condizionati in maniera determinante dalla marca. Al punto di valere più del 50% della crescita di tutta la marca commerciale in Italia, sempre più il punto di riferimento per un numero crescente di clienti.
Merito anche di politiche di comunicazione e fidelizzazione legate al claim “Bassi&Fissi“: 500 prodotti di 90 categorie di consumo a prezzi ribassati del 30%, che hanno generato un risparmio annuo medio per famiglia quantificabile in 1.645 euro.
La quota nel Largo Consumo Confezionato sale al 29,7% – contro il 20,2% del valore medio nei supermercati (Fonte: IRI) – e il fatturato supera i 3,5 miliardi di euro (300 milioni in più rispetto allo scorso anno), con una crescita a valore pari al 7%.
Le offerte promozionali sono calate nel corso dell’anno, anche se hanno mantenuto un’efficacia sensibilmente più alta rispetto ai competitor. Se ne sono avvantaggiati i clienti Conad che hanno risparmiato nel 2018 oltre 717 milioni di euro nel solo Largo Consumo Confezionato (fonte: IRI), a cui si aggiunge la convenienza dei distributori, delle parafarmacie e dell’ottico per ulteriori 40 milioni di euro.
All’appello, tra le maggiori category, sembra mancare soltanto il vino. Conad conferma infatti di non voler percorrere la strada intrapresa da Coop (linea vini Fior Fiore) e Iper, la grande i (linea “Grandi Vigne”, tra l’altro nell’occhio del ciclone per via della pesante riorganizzazione interna in corso in Finiper).
“A livello di marca – spiega il direttore Conad Francesco Avanzini – siamo già intervenuti nel settore, che per la sua identità seguiamo e seguiremo con la dovuta attenzione. Siamo sempre andati alla ricerca di rapporti con il mondo della produzione diretta e sviluppato etichette proprietarie, pur senza una politica di brand”.
“Secondo le nostre ricerche – precisa l’ad Francesco Pugliese – l’incidenza del brand dell’insegna sarebbe inferiore a quella brand della singola cantina. Nel vino, l’endorsement della catena è ancora troppo debole. Anche per questo, a parte rare eccezioni come il Lambrusco, non apponiamo il nostro marchio sulle bottiglie, pur potendo contare su una rete di aziende vitivinicole che producono per noi le maggiori Denominazioni, circa 80 su base vitigno”.
Clamorosi, in questo senso, i numeri del Prosecco prodotto per Conad dalla Marca Trevigiana. Sono 275 mila le bottiglie vendute annualmente. “Di quella stessa etichetta – evidenzia Pugliese – Coop Swiss acquista attraverso di noi 350 mila bottiglie. Ciò significa che la Marca Trevigiana produce oltre 600 mila bottiglie attraverso Conad”.
CONAD IN ITALIA I punti di vendita sono 3.225, settantasei in più rispetto a quelli del 2017: 26 Conad Ipermercato, 229 Conad Superstore, 1.096 Conad, 972 Conad City, 465 Margherita Conad, 20 Sapori&Dintorni, 240 discount a insegna Todis e 177 tra altre insegne, cash&carry e tradizionali.
I 394 milioni di euro di investimenti dell’anno in corso sono stati finalizzati per il 74% a nuove aperture e per il restante a ristrutturazioni. La produttività al metro quadrato è cresciuta a 6.510 euro dai 6.140 dello scorso anno, superiore ai 5.620 euro della media di mercato, con una superficie media di 648 mq (Fonte: GNLC, I semestre 2018).
Altri concept di vendita rendono disponibili servizi in linea con le nuove esigenze di consumo degli italiani, sempre più orientati al risparmio e ai tagli. Ai 39 distributori di carburanti Conad hanno fatto rifornimento 15,5 milioni di automobilisti.
Un valore di 430 milioni di euro, con una convenienza di 25 milioni di euro pari in media a 8,5 centesimi al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati dal ministero dello Sviluppo. Sonop 155 gli addetti occupati negli impianti.
Le 135 parafarmacie Conad registrano un fatturato di 82 milioni di euro: 5,7 milioni di clienti, grazie agli sconti sempre attivi dal 15 al 40%, hanno risparmiato 13 milioni di euro sull’acquisto di prodotti per la salute e il benessere della famiglia e degli animali da compagnia. Nelle parafarmacie sono occupati 420 farmacisti iscritti all’Albo.
Nei 15 concept Ottico Conad in attività lavorano 50 ottici specializzati. Il fatturato ha superato i 7 milioni di euro e 200 mila clienti hanno usufruito di sconti dal 20 al 50%, con un risparmio annuale di 2 milioni di euro.
A questi servizi si aggiungono i 26 PetStore Conad che non solo offrono un ampio assortimento di prodotti a prezzi convenienti – il fatturato è stato di 15 milioni di euro con oltre 7 mila prodotti in assortimento –, ma si fanno anche promotori di raccolte di alimenti per cani e gatti in difficoltà che nel 2018 hanno raggiunto le 25 tonnellate di cibo donate a canili e gattili per un valore di 125 mila euro.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Eccoci nuovamente a scorrere i volantini delle maggiori insegne Iper e Super in scadenza tra il 30 Aprile e il 2 Maggio. Promozioni genericamente”democratiche” posizionate su un’offerta da scaffale medio al solito valutate in cestelli.
Palma d’oro per l’impegno ad offrire sempre ai suoi clienti un volantino rinnovato va certamente ad Esselunga. Meno variegate le altre catene con volantini ripetivivi, al limite del prevedibile.
Iper che generalmente ha una buona proposta non offre nulla di interessante per i prossimi pic-nic e nemmeno Coop eccelle sulla pagina “Speciale Grigliate”.
Il Gigante tra le “Grandi Marche fino al 50%” non seleziona alcun vino e ormai da gennaio non punta davvero sulla propria cantina per le promozioni a volantino.
Qualche outsider qua e là, qualcuno già recensito sul nostro sito, vi ricordiamo che non tutte le etichette in promo sono indicate sui volantini e che all’interno dei punti vendita potrebbero esserci ulteriori tagli prezzo.
Fino al 30 Aprile Aglianico del Vulture Dop Cantina di Venosa: 2,99 euro (5 / 5)
Rosso Bianco Umbria Vocante, Terre de la Custodia: 2,99 euro (5 / 5)
Tavernello (intera linea), Caviro: 2,24 euro (3,5 / 5)
Montepulciano/Cerasuolo d’Abruzzo I solchi Citra: 1,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Fino al 2 Maggio Dolcetto Langhe Cantina Clavesana: 2,78 euro (3,5 / 5)
Raboso o Marzemino Frizzante La Marca: 2,78 euro (3,5 / 5)
Rubicone Igt Bianco Frizzante Secco Canterino Riunite: 1,74 euro (3,5 / 5)
Sangiovese Igt Cecchi: 3,34 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Treviso La Gioiosa: 4,18 euro (3 / 5)
Bardolino Doc Torre Servaia: 2,38 euro (3 / 5)
Negroamaro Salento Igt Mottura: 2,98 euro (3 / 5)
Frascati Gotto d’Oro: 1,99 euro (2,5 / 5)
Fino al 2 Maggio Valtellina Doc Rosso Vinicola Nera: 5,90 euro (4 / 5)
Nero d’Avola o Grillo Doc Sicilia Tria: 2,39 euro (carta payback) (4 / 5) Chianti Docg Melini: 3,69 euro (carta payback) (3,5 / 5)
Metodo Classico Pinot Nero o Rosè Montù: 7,19 euro (3,5 / 5)
Ortrugo Vivace Doc Valtidone: 2,89 euro (3,5 / 5)
Bonarda Doc Amabile Valtidone: 3,28 euro (3 / 5)
Malvasia Vivace Doc Valtidone: 2,99 euro (3 / 5)
Verdea Vivace Panizzari: 3,29 euro (3 / 5)
Fino al 1 Maggio Gutturnio Frizzante Doc Calera Vicobarone: 3,49 euro (carta payback 30%) (4 / 5)
Nero d’Avola, Grillo, Inzolia o Syrah Settesoli: 3,59 euro(carta payback 30%) (3,5 / 5)
Corvo Igt Rosso o Bianco Duca di Salaparuta: 4,29 euro (carta payback 25%) (3,5 / 5)
Chianti Docg Al Tralcio Carrefour: 4,99 euro (3 / 5)
Fino al 30 Aprile – Superstore Lambrusco Doc Cantina Sociale Sorbara: 1,92 euro (4 / 5)
Chianti Docg Bufferia: 3,59 euro (3 / 5)
Veneto Igt Frizzante Verduzzo Trodo Antico: 2,35 euro (3 / 5)
Veneto Igt Sauvignon Verga: 3,49 (3 / 5)
Spumante Brut Pinot Chardonnay Dame Tervise: 3,59 euro (2,5 / 5)
Fino al 30 Aprile – Margherita e City
Lambrusco Reggiano 1915 Donelli: 2,99 euro (3 / 5)
Prosecco Spago Igt Mionetto: 6,99 euro (3 / 5)
Bonarda Amabile Doc Casabella: 2,59 euro (2 / 5)
Fino al 2 Maggio (Lombardia) Spumante Brut J.P Chenet: 3,99 euro (soci Coop) (4 / 5)
Sicilia Doc Nero d’Avola o Inzolia Cantina Settesoli: 3,29 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Loggia del Sole: 3,19 (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Cantina del Morellino: 5,20 euro (3,5 / 5)
Lambrusco di Sorbara Doc Tre Medaglie Cavicchioli: 3,99 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc Duchessa Lia: 6,35 euro (3,5 / 5)
Cavit Mastri Vernacoli Gewurztraminer: 6,99 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Doc Erste e Neue: 6,99 euro (4 / 5)
Ribolla Spumante Cescon: 3,55 euro (3 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Rocca Ventosa: 1,99 euro (3 / 5)
Barbera del Monferrato Doc Capetta: 3,45 euro (2,5 / 5)
Fino al 2 Maggio Soave Doc Nibai Cesari: 3,24 euro (4 / 5)
Asolo Prosecco Docg Cantina Produttori di Valdobbiadene: 4,55 euro (4 / 5)
Nero d’Avola o Inzolia Antica Tindari: 3,59 euro (4 / 5)
Bardolino Chiaretto Doc Cantina di Negrar: 2,37 euro (3,5 / 5) Remole Rosso Frescobaldi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vigneti delle Dolomiti Lagaria Bianco o Rosso: 1,85 euro (3,5 / 5)
Lambrusco dell’Emilia Verdi Cantine Ceci: 2,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Otto Santi: 2,49 euro (3 / 5)
Rosso Piceno Superiore Monteschiavo: 1,99 euro (3 / 5)
Barbera del Piemonte Capetta: 2,19 euro (2,5 / 5)
Fino al 29 Aprile Valpolicella Ripasso Sartori: 6,90 euro (4 / 5)
Spumante Prosecco extra dry Maschio: 3,99 euro (4 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Vie dell’Uva; 3,79 euro (3 / 5)
Fino al 29 Aprile Superstore Chianti Docg Le Vecchie Mura: 4,49 euro (3,5 / 5)
Ortrugo o Gutturnio Valtidone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Spumante 9-5-8 Santero: 3,75 euro (3 / 5)
Vini Rosè Maschio: 2,59 euro (3 / 5)
Roero Arneis Terre da Vino: 4,78 euro (3 / 5)
Piemonte Barbera Poggio dei Vigneti Natale Verga: 1,99 euro (3 / 5)
Fino al 2 Maggio Nessun vino in promozione a volantino
Fino al 1 Maggio Prosecco Doc Treviso o Bio Mionetto: 6,89 euro (3,5 / 5)
Prosecco extra dry, Ribolla Gialla o Muller Thurgau Cescon: 3,89 euro (3 / 5)
Sangiovese o Trebbiano Rubicone Igt Poggio dei Vigneti: 1,39 euro (3 / 5)
Freschello Bianco o Rosè linea Cielo e Terra: 1,39 euro (2,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Torre Pietraia Verga: 7,69 euro (2,5 / 5)
Fino al 2 Maggio Valtellina Superiore Docg Inferno o Sassella Bettini: 7,10 euro (3,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Giglio del Duca: 3,25 euro (3 / 5)
Lambrusco di Modena Doc Cavicchioli secco o amabile 1,5lt: 3,29 euro (3 / 5) Vini Il Gaggio (Barbera Piemonte Doc, Sangiovese Rubicone, Grecanico di Sicilia, Merlot Veneto, Montepulciano d’Abruzzo Doc, Nero d’Avola, Pinot Bianco o Muller Thurgau: 1,99 euro (2,5 / 5)
Vini il Gaggio Montepulciano 5lt: 9,50 euro (2,5 / 5)
Oltrepò Pavese Doc Bonarda o Barbera Igt Il Feudo: 1,75 euro (2 / 5)
Fino al 1 Maggio Malvasia, Ortrugo, Bonarda o Gutturnio Doc Cantina Valtidone: 2,79 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc Vecchia Modena Chiarli: 3,39 euro (3,5 / 5)
Traminer, Refosco dal Peduncolo Rosso Ca Vescovo: 4,99 euro (3 / 5)
Chianti Docg Giglio del Duca: 2,90 euro (3 / 5)
Oltrepò Pavese Doc Pinot Nero, Riesling, Barbera, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco Vie del Canto: 2,99 euro (3 / 5)
Campania Igt Falanghina, Greco o Fiano Ante Hirpis: 3,19 euro (3 / 5)
Oltrepò Pavese Doc Bonarda o Barbera San Zeno: 3,99 euro (3 / 5)
Bolgheri Doc Sabbiato Sensi: 7,90 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Grillo Igt Bio Natale Verga: 3,99 euro (3 / 5)
Grignolino Piemonte o Barbera d’Asti Docg La Cacciatora 1,5lt: 4,29 euro (2,5 / 5)
Oltrepò Pavese Doc Bonarda o Barbera Il Roccolo Natale Verga: 3,49 euro (2,5 / 5) Oltrepò Pavese Doc Bonarda o Barbera Igt Il Feudo: 1,50 euro (2,5 / 5)
Puglia Igt Rosè o Primitivo Pietre del Sole: 1,99 euro (2,5 / 5)
Vini da tavola Il Gaggio Bianco o Rosso: 1,19 euro (2,5 / 5)
Winemag.it, giornale italiano di vino e gastronomia, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online, sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze dell’enogastronomia italiana e internazionale. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, vincitore di un premio giornalistico nazionale nel 2024. Editiamo con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Apprezzi il nostro lavoro? Abbonati a Winemag.it, con almeno un euro al mese: potrai così sostenere il nostro progetto editoriale indipendente, unico in Italia.
Volantini un po’ “stitici” quelli dei prossimi giorni nelle maggiori catene Gdo. Un copia e incolla delle promozioni precedenti per molte insegne. Molti i vini per la tavola di tutti i giorni, ma offerte poco “competitive” anche nelle insegne Iper Galassia e Unes, oggi per la prima volta sotto la nostra lente di ingrandimento.
Di imperdibile nulla. Di annotabile qualche etichetta Iperal – che si conferma una delle catene in grado di sfoggiare il miglior rapporto qualità prezzo nelle offerte di vino al supermercato – e Carrefour.
Fino al 16 Marzo Sagrantino di Montefalco Docg Duca Odoardo: 11,90 euro (-40% payback) (4 / 5)
Oltrepo’ Pavese Doc Barbera o Bonarda Montù: 3,19 euro (-30% payback) (3 / 5)
Oltrepo’ Pavese Doc Barbera o Bonarda Le Cascine: 1,99 euro (-50% payback (1,5 / 5)
Rosso di Montepulciano Doc Della Seta: 4,49 euro (-25% payback) (3,5 / 5) Montepulciano d’Abruzzo Doc Riparosso Illuminati: 4,99 euro (-25% payback) (4,5 / 5)
Turà Lamberti bianco o rosato: 2,29 euro (-35% payback) (2,5 / 5)
Vermentino di Sardegna o Rosè di Alghero Doc Sella&Mosca: 3,99 euro (-35% payback) (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Grillo Doc, Cantine Europa: 2,99 euro -50% payback (3,5 / 5)
Fino al 20 Marzo Rosso di Valtellina Doc, Vinicola Nera: 5,90 euro (4 / 5)
Verdea Vivace Frizzante Igt, Panizzari: 3,29 euro (3,5 / 5)
Ortrugo Colli Piacentini Doc Cantina Vicobarone: 2,89 euro (-35% payback) (3 / 5)
Gutturnio Superiore Doc: 2,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg o Buon Governo Igt Piccini: 2,89 euro (-40% payback) (4 / 5)
Chardonnay Igp o Negramaro Igt o Barricato Igt Salento, Apigliani: 3,89 euro (-50% payback) (3,5 / 5)
Fino al 20 Marzo Chianti Docg, Elena: 2,49 euro (2,5 / 5)
Chianti Docg, Piccini: 2,99 euro (-40% payback) (3,5 / 5)
Turà Lamberti bianco o rosato: 2,59 euro (-35% payback) (2,5 / 5)
Corvo Igt Bianco o Rosso Duca di Salaparuta: 4,29 euro (3,5 / 5)
Cannonau di Sardegna Doc o Vermentino Igt Terre di Sicilia, Le Morre: 2,99 euro (-40% payback) (3,5 / 5)
Gutturnio Doc Cantina Vicobarone: 2,63 euro (-40% payback) (3,5 / 5)
Lambrusco di Castelvetro o Sorbara Doc Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Fino al 17 Marzo Oltrepo’ Pavese Doc Bonarda o Barbera del Monferrato Doc, Toso: 1,98 euro (2 / 5) Soave Doc Torre, Servaia: 1,99 euro (3 / 5)
Trebbiano o Sangiovese Doc, Brumale: 1,98 euro (2,5 / 5)
Terre Siciliane Igt Nero D’Avola, Rapitalà: 3,98 euro (3 / 5)
Fino al 18 Marzo Merlot o Cabernet Sauvignon Igt Colle dei Cipressi (1+1): 2,98 euro (3,5 / 5)
President Reserve Riccadonna (1+1): 4,98 euro (3,5 / 5)
Fino al 18 Marzo Ante Hirpis Vini: 2,79 euro (3,5 / 5)
Maestri Vernacoli Doc Vini: 3,49 euro (3,5 / 5)
Fino al 21 Marzo Spumante Muller Thurgau Durello Maximilian I: 2,95 euro (2,5 / 5)
Soave o Bianco di Custoza, Cadis: 2,00 euro (3,5 / 5) Chianti Vegante Superiore Sensi biologico: 6,90 euro (3 / 5)
Barbera d’Asti o Dolcetto d’Asti Docg, Podere Previnca: 2,60 euro (3 / 5)
Chianti Valiano Docg, Piccini: 9,90 euro (3,5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc, Giglio del Duca: 7,25 euro (4 / 5)
Vini Santa Cristina Antinori Bianco o Rosato: 4,40 euro (4 / 5)
Oltrepo’ Pavese Doc Bonarda o Barbera San Zeno Zonin: 3,70 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Doc, Cannonau Doc o Rosato Igt, Pedres: 3,99 euro (3,5 / 5)
Fino al 21 Marzo Vini Maschio Pinot Rosa, Pinot Bianco, Chardonnay, Verduzzo, Sauvignon: 2,79 euro (3 / 5)
Fino al 19 Marzo Superstore/Conad Garzellino Bianco Frizzante Emilia (2×1): 2,39 euro (3 / 5)
Lambrusco Igt Otello etichetta nera: 4,98 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg, Mionetto: 6,79 euro (3,5 / 5)
Greco di Tufo Docg, Inziria dei Principi: 4,98 euro (3,5 / 5)
Tavernello Syrah o Cabernet, Caviro: 2,09 euro (3,5 / 5)
Fino al 19 Marzo Conad City/Margherita Terre Siciliane Igt Nero D’Avola, Rapitalà: 3,98 euro (3 / 5)
Lambrusco Reggiano Doc, Campanone (City) : 3,69 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Blanc Igt, Le Cascine (2×1): 3,99 euro (1,5 / 5)
Fino al 20 Marzo
Lambrusco Grasparossa o Sorbara Castelvetro Doc Amabile, Civ&Civ: 3,59 euro (3 / 5)
Fino al 17 Marzo Spumante Muller Thurgau, Cavit: 2,79 euro (3 / 5)
Lambrusco Grasparossa o Sorbara Castelvetro Doc Amabile Civ&Civ: 3,59 euro (3 / 5) Vermentino Aragosta Cantina Santa Maria La Palma: 4,39 euro (soci coop) (2,5 / 5)
Terre Siciliane Igt Bio Centopassi Libera Terra Placido Rizzotto Bianco o Rosso: 4,79 euro (3 / 5)
Fino al 20 Marzo Merlot, I mori: 3,59 euro (3 / 5)
Colli Orientali Friuli Cabernet Franc, Zuccolo: 3,99 euro (3 / 5)
Terre Siciliane Igt Corvo Rosso o Bianco, Duca di Salapaura: 3,99 euro (3,5 / 5)
Frascati, Cantina Cerquetta: 2,19 euro (2,5 / 5)
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Eccoci nuovamente passare in rassegna i volantini delle maggiori insegne Gdo del mese di marzo. Tra ipermercati e supermercati, nonostante la ripetitività dei marchi in offerta, non manca qualche ghiotta occasione.
Per voi, al solito le nostre valutazioni in cestelli della spesa, che interessano anche Famila, Crai e Iperal. Interessante iniziativa di Carrefour Market con il volantino in scadenza il 18 marzo, “Vini e Delizie”.
Una vera e propria festa del vino con ben undici pagine dedicate alle maggiori regioni vinicole italiane, tanti sconti e promozioni carta payback: vi segnaliamo i migliori.
Dall’1 al 15 marzo
Morellino di Scansano Docg La Mora Cecchi (riservato soci coop) : 4,75 euro (3,5 / 5)
Spumante Prosecco Doc Millesimato Casa Sant’Orsola : 3,69 euro (3 / 5)
Bonarda secco o amabile Colli Piacentini Doc Viti & Vini: 2,19 euro (2,5 / 5)
Orvieto Doc Altarupe Nistri (riservato soci coop): 2,19 euro (2,5 / 5)
Bella Tavola Caraffa rosso o bianco Civ&Viv (riservato soci coop): 2,15 euro (2,5 / 5)
Dall’1 all’11 marzo (Sud)
Sicilia Doc Nero D’Avola Settesoli: 2,99 euro (4 / 5)
Sangiovese di Romagna Doc Terre Cevico: 2,10 euro (3 / 5)
Spumante Brut Muller Thurgau Cavit: 3,35 euro (3,5 / 5)
Lambrusco di Sorbara Doc Amabile Tre Medaglia Cavicchioli: 2,47 euro (3,5 / 5)
Fino all’8 marzo
Montepulciano / Cerasuolo, Pecorino /Passerina Terre di Chieti Igt: 2,39 euro (3 / 5)
Gutturnio Colli Piacentini Doc Vicobarone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Sorelli: 2,99 euro (3 / 5)
Prosecco Doc Spago o Prosecco Doc Pisani: 3,59 euro (3 / 5)
Morellino di Scansano Docg Mantellassi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Sangiovese / Trebbiano del Rubicone Igt, Poggio dei Vigneti: 1,59 euro (3 / 5)
Muller Thurgau, Santa Margherita: 4,99 euro (3,5 / 5)
Marino Doc Gotto D’Oro amabile, secco o rosato: 2,99 euro (2 / 5)
“Vini e Delizie”, fino al 18 marzo (segnalazioni)
Chianti Riserva Docg, Piccini: 3,99 euro (4 / 5)
Gutturnio Doc Calera, Vicobarone: 3,29 euro (4 / 5)
Bonarda / Sangue di Giuda / Buttafuoco Oltrepò pavese Doc, Quaquarini: 3,49 euro (5 / 5)
Inferno Docg Valtellina Superiore, Sertori Salis: 8,99 euro (5 / 5)
San Colombano Doc, Panizzari: 2,99 euro (4 / 5)
Pigato Doc, Cantina Lunae Bosoni: 6,99 euro (4 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Tenuta Friggiali: 15,99 euro (5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riparosso, Illuminati: 4,85 euro (5 / 5)
Est! Est!! Est!!! Doc, Bigi: 3,69 euro (4 / 5)
Cirò Classico Rosso / Bianco Doc, Caparra & Siciliani: 3,69 euro (4,5 / 5)
Aglianico / Falanghina del Sannio Doc, La Guardiense: 3,49 euro (4 / 5)
Aglianico del Vulture Dop, Vignali: 4,19 euro (4 / 5)
Colomba Platino Igt, Duca di Salaparuta: 5,85 euro (4,5 / 5)
Prosecco di Conegliano Docg, Carpené Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Spumante Metodo Classico Trento Doc, Cesarini Sforza: 7,69 euro (4,5 / 5)
Dall’1 al 10 marzo
Sicilia Igt Nero D’Avola Rapitalà: 3,29 euro (4 / 5)
Chardonnay o Pinot Grigio Doc Mezzacorona (carta payback 30% ): 4,25 euro (3,5 / 5)
Rigogolo Igt Domini di Castellare (carta payback 20%): 5,59 euro (4 / 5)
Fino all’11 marzo
Cannonau o Monica di Sardegna Doc Le Bombarde: 3,79 euro (4 / 5)
Pecorino Igt, Cerasuolo o Montepulciano d’Abruzzo Doc Agriverde: 3,89 euro (3,5 / 5)
Asti secco Docg o Prosecco Doc Millesimato Sant’Orsola: 4,90 euro (2,5 / 5)
Muller Thurgau Igt o Bonardo Oltrepò Pavese Doc La Cacciatora: 2,34 euro (3 / 5)
Fino all’11 marzo Pinot nero vinificato in bianco Doc o Pinot Nero Igt Vini Tralci: 2,75 euro (3 / 5)
Terre Siciliane Igt Syrah e Nerello Nuttata o Catarratto Matinata: 1,80 euro (2,5 / 5)
Dolcetto d’Alba Doc o Moscato d’Asti Docg Cantina Parroco: 6,90 euro (4 / 5)
Barbaresco Docg Cantina Parroco: 16,90 euro (4,5 / 5)
Ca’ Maiol Lugana Dop: 6,70 euro (4 / 5)
Vini del Sannio Dop Aglianico, Greco e Falanghina Guardiolo: 3,85 euro (3,5 / 5)
Vini d’Abruzzo Doc Citra Montepulciano o Cerasuolo: 2,39 euro (3 / 5)
Orvieto Doc Laurum: 3,49 euro (3 / 5)
Barbera del Monferrato Docg Michio Vaglio: 6,49 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Gallura Superiore Docg Cantina Pedres: 9,90 euro (4 / 5)
Fino all’11 marzo
Oltrepo’ Pavese Doc Pinot Nero Gioielli del Canneto: 2,98 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Doc Duchessa Lia: 3,90 euro (3 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc Terredavino: 5,49 euro (3 / 5)
Oltrepo’ Pavese Doc Bonarda Antica Vinicola Broni: 2,45 euro (3,5 / 5)
Gutturnio/Ortrugo Doc Valtidone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Oltrepo’ Pavese Doc Barbera o Riesling Le Cascine: 2,19 euro (1,5 / 5)
Lambrusco Grasparossa Doc Spago Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Roero Arneis Docg Panera Alta: 5,95 euro (4 / 5)
Fino all’11 marzo
Cannonau Doc Antichi Poderi: 3,49 euro (3,5 / 5)
Cabernet Bio Anno Domini: 3,39 euro (3,5 / 5)
Ruché di Castagnole Monferrato Doc Bersano: 4,29 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Carpené Malvolti: 6,59 euro (5 / 5)
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Giallo paglierino con riflessi verdognoli, buona limpidezza. E’ ottimo il primo impatto con il Friulano Forchir 2015, uno dei vini di punta del Friuli Venezia Giulia, nel rapporto qualità prezzo, presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. All’esame olfattivo, il vino conferma le buone, prime impressioni: anche se il Friulano non ha un bouquet complesso, la parte minerale e i sentori di mandorla e mela verde risultano in questo caso facilmente riconoscibili e apprezzabili. Al palato la mineralità la fa da padrona nel Friulano Forchir. Vino che evidenzia inoltre una discreta morbidezza, data dall’alcolicità, che ben si bilancia con l’acidità. Una volta deglutito, il ritorno di mandorla è persistente. Un sentore che, presto, si arricchisce con quello di melone giallo. L’abbinamento culinario perfetto è quello con gli antipasti, le minestre, in brodo o asciutte. Ma il Friulano Forchir offre il meglio di sé anche con altro prodotto che ha reso grande il nome del Friuli nel mondo: il prosciutto di San Daniele Dop. Rigorosa la temperatura di servizio, che deve assestarsi tra gli 8 e i 10 gradi.
LA VINIFICAZIONE
Le uve utilizzate sono al 100% quelle di Tocai Friulano. “Lusor” è di fatto il nome dei vigneti di proprietà di Forchir, situati nel Comune di Camino al Tagliamento, in provincia di Udine. Il terreno in questione è di tipo alluvionale e sassoso, ricco dunque di detriti. La vinificazione del Friulano Lusor Forchir prevede una pressatura soffice delle uve e una fermentazione a temperatura controllata di 18 gradi, in assenza di solfiti. La maturazione del vino avviene in vasche di acciaio inox. Come testimonia il registro di imbottigliamento n° 046, Forchir è uno dei primi imbottigliatori in Friuli. Oggi alla quarta generazione, l’azienda è impegnata “in un progetto enologico che alla tradizione unisce la moderna evoluzione della tecnica e del gusto”. Forchir Viticoltori in Friuli può contare su 230 ettari di vigneti collocati a Camino al Tagliamento, nell’udinese, e a Spilimbergo, nell’area pordenonese.
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(3 / 5) Grafica accattivante, così come il nome di fantasia. Peperosso Calabria Igp Cantine Spadafora, blend tra Magliocco di Donnici e Merlot, fa bella mostra di sé nel ‘fuori banco’ di un noto ipermercato milanese, nel reparto macelleria. Sull’etichetta, uno dei simboli della Calabria: il peperoncino, raffigurato a ventaglio. Potevamo non cadere in tentazione? Eccoci dunque a degustare Peperosso, con il consueto scetticismo col quale ci accostiamo a vini che sembrano strizzare un po’ troppo l’occhio a un marketing accattivante. E, soprattutto, un prezzo che rasenta il sottocosto. Nel calice, Peperosso Calabria Igp 2014 Spadafora si presenta di un rosso rubino con unghia violacea poco trasparente, intenso, scorrevole. Al naso sentori mediamente fini di frutta rossa: ribes, lampone, ciliegia sotto spirito. Eppure in bocca il corpo è leggero, così come l’alcolicità. Rotonda la morbidezza, scarna l’acidità e la sapidità. Anche il tannino è soffuso, contribuendo a un quadro di sostanziale equilibrio, che si gioca tutto sulla semplicità e facilità della beva. La corrispondenza olfatto-gusto è evidente e si basa sulle note fruttate già avvertite al naso. Retro olfattivo invece sorprendente per la sufficiente persistenza (fino a 8 secondi, per intenderci), nuovamente giocata sui frutti rossi. L’abbinamento consigliato da Spadafora per Peperosso Calabria Igt è quello con i piatti e i salumi piccanti della tradizione calabrese: il Morzello catanzarese o la Nduja di Spilinga, gli insaccati saporiti come la Sopressata del Cosentino. Ecco dunque spiegato il gioco grafico (e commerciale) del mazzo di peperoncini a ventaglio. In realtà, questo vino può facilmente travalicare i confini della cucina regionale di Calabria, giungendo sulle tavole di tutta Italia come vino rosso pulito, sano (alcolicità e solfiti ben dosati) e di facile beva, da consumare decisamente a tutto pasto, certamente non nelle grandi occasioni.
LA VINIFICAZIONE
Di Peperosso Calabria Igp sono state prodotte 30 mila bottiglie, in occasione della vendemmia 2014. Il territorio d’origine delle uve Magliocco e Merlot è quello di Donnici, con selezionate e raccolta a mano. Le vigne vengono allevate ad alberello, con resa media ridotta volutamente a 80 quintali di uva per ettaro. La vendemmia ha luogo da fine settembre a metà ottobre. La vinificazione prevede pressatura soffice, successiva macerazione prefermentativa a freddo, tale da estrarre gli aromi verietali, il colore e le componenti polifenoliche più morbide. La fermentazione ha luogo in acciaio, con temperature controllate, così come l’affinamento iniziale, per una durata di 6 mesi. Segue poi un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia, che precede la commercializzazione. Le Cantine Spadafora, che si occupano anche dell’imbottigliamento di Peperosso, hanno sede dal 1991 nella zona industriale di Piano Lago, frazione del Comune di Mangone, provincia di Cosenza. Nasce in realtà a Donnici, un paesino sulle colline a sud di Cosenza, nel 1915. In questa piccola struttura il capostipite dell’azienda, Ippolito Spadafora, commercializzava i vini sfusi prodotti dagli agricoltori della zona. Oggi, le uve conferite si aggiungono a quelle prodotte nei 40 ettari di proprietà dell’azienda, collocata su un’area complessiva di 20 mila metri quadrati, di cui 3 mila sono coperti.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(5 / 5) Un nome, una garanzia. Masciarelli Tenute Agricole si conferma al top della produzione e commercializzazione del Trebbiano d’Abruzzo anche con i prodotti “base”, destinati alla grande distribuzione organizzata. Si tratta della prima linea creata da Gianni Masciarelli, diventata negli anni “un punto di riferimento per l’azienda e i suoi clienti, oltre ad essere la produzione numericamente più consistente e conosciuta, in Italia come all’estero”. Peschiamo dagli scaffali del supermercato, appositamente, una vendemmia 2013. Con l’obiettivo di testarne la tenuta e la longevità. Prova, ve lo anticipiamo subito, che il Trebbiano d’Abruzzo Masciarelli supera con buoni voti. Nel calice, il vino si presenta di un giallo paglierino chiaro. Al naso note di fresco biancospino, fiori di campo e di magnolia. Non manca la frutta, vicina ai sentori esotici di ananas, melone giallo e mela. Un olfatto intenso, fine, complesso: arricchito da leggere ‘ventate’ di pepe bianco. Al palato – secco, di corpo, caldo – sfodera ottimo equilibrio tra acidità e sapidità, pur non regalando la complessità precedentemente offerta al naso. Lo spettro gustativo va dai sentori di mela a quelli della pesca bianca, sino a quelli più maturi (secchi) di mandorla. Un vino, il Trebbiano d’Abruzzo Masciarelli vendemmia 2013, che collochiamo in una fase matura, ancora più che mai apprezzabile. L’abbinamento perfetto, a una temperatura di servizio di 12 gradi, è quello con i piatti di pesce, a partire dagli antipasti. Ottimo anche con l’insalata di mare e con le verdure cotte.
LA VINIFICAZIONE
E’ dal 1981 che Gianni Masciarelli produce la linea “classica”. Del Trebbiano d’Abruzzo vengono sfornate circa 250 mila bottiglie l’anno. Le vigne, di età che non supera i 40 anni, si trovano in quattro diversi Comuni della provincia di Chieti, tutte situate a diverse altezze rispetto al livello del mare: San Martino sulla Marrucina (400 metri), Loreto Aprutino (350 metri), Ripa Teatina (250 metri) e Bucchianico (250 metri). Il terroir è simile: argilloso mediamente calcareo, medio impasto, sciolto. Il sistema di allevamento è quello della Pergola abruzzese (Guyot Semplice), che assicura una resa di 100 quintali per ettaro, con una densità d’impianto che varia dalle 1.600 a 6.500 piante per ettaro. Le uve vengono vendemmiate fra il 25 e il 30 settembre. La fermentazione avviene in vasche in acciaio inox a temperatura controllata, preceduta da una raccolta in piccole cassette, pressatura e decantazione statica del mosto. Anche l’affinamento viene effettuato in acciaio inox, prima della commercializzazione. Masciarelli Tenute Agricole nasce nel 1981 dall’intuito imprenditoriale di Gianni Masciarelli, figura simbolo del panorama enologico italiano e protagonista dell’affermazione della vitivinicultura abruzzese moderna. Cuore pulsante della cantina è San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, dove l’azienda può contare su circa 300 ettari di terreni coltivati a vigneto e uliveto, dislocati in tredici Comuni, in tutte e quattro le province abruzzesi. La produzione annuale supera i 2,5 milioni di bottiglie.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(3 / 5) E’ con il consueto piglio critico che ci apprestiamo alla degustazione del Gewurztraminer ungherese Huznar. L’etichetta evidenzia come si tratti di un 100% Traminer Aromatico d’Ungheria, imbottigliato in Italia. Dopo una serie di ricerche, scopriamo che la V.N.P. Spa Milano – Italia, che imbottiglia nello stabilimento di Asti, in Piemonte, è nient’altro che la Valsa Nuova Perlino Spa, azienda controllata dalla società Dilmoor Spa. Partner commerciale per i vini ungheresi della Perlino Spa è la Weinhaust di Bocsa, Ungheria. “E’ un’azienda privata – spiega Matteo Scarpellini, Marketing manager ed Export area manager di Perlino Spa – che vinifica quasi esclusivamente uve provenienti dai ben 450 ettari di proprietà, distribuiti tra la regione del Transdanubio, Hajos, e Matra, tutte nella zona nord del Paese. Vinificano tra i 12 e 15 milioni di Kg all’anno, con una capacità di stoccaggio di 160 mila ettolitri. Si tratta quindi di una realtà moderna – evidenzia ancora Scarpellini – che coniuga tradizione e savoir faire con le tecnologie produttive più recenti quali presse pneumatiche, vasche di acciaio con controllo della temperatura ed impianto di azoto per proteggere il vino dall’ossidazione”. Chiarita la paternità del nettare, ci apprestiamo con rinnovata serenità alla degustazione, che interessa sia la vendemmia 2014 sia la vendemmia 2015.
Troviamo la vendemmia 2014, come prevedibile, matura ma anche più piaciona. Nel calice si tinge d’un giallo dorato limpido, trasparente, che richiama quello dei Gewurztraminer altoatesini. Al naso è intenso, schietto, mediamente fine. Di complessità sottile, presenta profumi di natura floreale fresca (rosa) e fruttata, con i sentori tipici di litchi a braccetto con la pera Abate matura. Il meglio di sé, il Gewurztraminer ungherese Huznar 2014 lo offre al palato. Vino secco, di corpo, di alcolicità leggera (12%) ma percepibile, risulta rotondo, di fresca acidità. Fruttato in ingresso, con i sentori di litchi, pera e pesca, finisce per lo più sapido e spaziato (pepe bianco) con una punta di asprezza che ricorda il lime. Intenso anche nel retro olfattivo, offre un persistenza sufficiente, mediamente fine. Più lineare la vendemmia 2015 del Gewurztraminer Huznar, che mostra margini di miglioramento futuri nei prossimi 12-24 mesi. La carica olfattiva risulta molto intensa e penetrante: litchi, pera e pesca, un concerto di frutta matura. Ma al palato sfodera un corpo leggero, come l’alcolicità. E un’acidità fresca che fa ben sperare, assieme alla percezione salina, in una buona maturazione. Trattasi comunque di una vendemmia, quella 2015, assolutamente pronta alla beva, che assumerà quindi tinte meno complesse rispetto alla 2014. Per entrambi consigliamo l’abbinamento con antipasti e portate di pesce, primi leggeri e formaggi di media stagionatura, a una temperatura ideale di 14 gradi.
LA VINIFICAZIONE
Alla Weinhaust di Bosca, la vendemmia del Traminer Aromatico si svolge in maniera manuale, a metà settembre, con cernita delle uve, diraspatura, pressatura soffice dei soli acini e fermentazione alcolica a temperatura controllata variabile fra i 18 e 20 gradi. Un processo che si protrae per 15 giorni in vasche d’acciaio inossidabile. La tecnica di vinificazione del Gewurztraminer Huznar prevede quindi una sosta sulle fecce fini per due mesi, con stabilizzazione a freddo e imbottigliamento nel mese di marzo.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(4 / 5) E’ un vino che cambia e si evolve col passare dei minuti nel calice il Barbera d’Alba Doc 2012 Egidio dell’azienda agricola Bosio. Nome importante per questo vino fermo, che richiama il fondatore Egidio Bosio, padre dell’attuale conduttore dell’impresa di Santo Stefano Belbo, Valter Bosio. Lo notiamo a prezzo stracciato in un ipermercato Finiper (Iper la Grande I) e fiutiamo l’affare: trattasi, come spiega un commesso, di una “promozione smaltimento”. Tutta la giacenza al 50%, per intenderci. Lo conserviamo qualche giorno in cantina, prima di dedicarci alla degustazione. La capsula si presenta in ottimo stato e dal collo della bottiglia comincia già a sprigionarsi una ventata di frutta.
Lo versiamo. Il calice si tinge di un rosso rubino intenso, con riflessi granati: limpido, poco trasparente, indice di ottima presenza polifenolica. L’unghia granata è la firma degli anni ormai trascorsi dalla vendemmia 2012, ma anche la conferma che il vino è stato affinato a lungo in barrique, come indica la scritta sotto al nome stilizzato “Egidio”. Al naso si libera la frutta rossa già percepita pochi secondi prima: ribes, lampone. Ma ecco anche percezioni speziate, di cuoio, liquirizia, tabacco e vaniglia. Un olfatto decisamente complesso. Al palato, il Barbera d’Alba Egidio Bosio si conferma vino di corpo, di alcolicità calda, ben calibrata con una sapidità non certo consueta, che sorprende a differenza di un’acidità che si conferma fresca, come richiede qualsiasi buon Barbera. I frutti rossi, come evidenzia la stessa etichetta descrittiva, “danzano” veramente in bocca assieme alle spezie e a chiari sentori di tostatura conferiti dal legno delle barriques. Poggiamo il calice, soddisfatti. E quando lo rialziamo per un altro sorso, ecco che ci troviamo al cospetto di nuove evoluzioni olfattive. Quelle vegetali. Al naso giungono sentori di alloro e rosmarino che si aggiungono a quelli fruttati e speziati già evidenziati in precedenza. Anche il palato si evolve e dà vita a una l’eccezione Intensa, tattile, di zafferano. L’ossigenazione, insomma, corona il buon affare compiuto da Iper. E il retro olfattivo intenso, mediamente fine e decisamente persistente dimostra ancora una volta (ce n’è davvero ancora bisogno?) che bere bene al supermercato si può, senza spendere cifre da capogiro. Il Barbera d’Alba Egidio Bosio si sposa alla perfezione col brasato, con formaggi a pasta molle (da provare con la Toma), ma anche con primi grassi ed elaborati.
LA VINIFICAZIONE Si tratta non a caso del vino “top di gamma” dell’azienda agricola Bosio. Dalle vigne, tutte situate nell’area di Alba, giungono in cantina solo i migliori grappoli. Dopo la pigiatura e la prima fermentazione, il mosto viene sottoposto a fermentazione malolattica, in modo da ingentilire le spigolosità del vitigno favorendo la trasformazione dell’acido malico in acido lattico. Il vino riposa dunque in barriques di rovere francese per 18 mesi. Un anno e mezzo, dunque, prima di finire in commercio. Per acidità e tannino, il Barbera d’Alba Bosio si presta a un buon invecchiamento, anche se riteniamo vada consumato entro 4-5 anni dall’anno di vendemmia. Bosio Vini è una realtà ben consolidata del panorama piemontese, che dal suo quartier generale della frazione Valdivilla, strada Borelli 10, a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, distribuisce il proprio nettare in Europa e nel mondo, dal Canada all’Asia.
Prezzo pieno: 9,40 euro
Acquistato presso: Iper la Grande I (Finiper)
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(3 / 5) Sono forse un po’ troppi 13 euro per le emozioni che è in grado di regalare la Ribolla Gialla Doc Collio Cantina Produttori Cormòns. La vendemmia sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it è la 2014. Non certo un’annata felicissima, ma non per questo il vino in questione ha subito un deprezzamento sugli scaffali dei supermercati italiani, che lo espongono in sell out tra i 12 e i 14 euro. Di colore giallo paglierino intenso, con riflessi verdognoli, la Ribolla Gialla Doc Collio Cantina Produttori Cormòns si presenta limpida e trasparente. All’esame olfattivo risulta intensa, di carica “normale”. E’ la complessità che lascia qualche perplessità, parendo pressoché monocorde sul tema floreale, con qualche vena di limone a far capolino sullo sfondo. Definire “elegante” tale percezione ci sembra fuorviante. Al palato prevale su tutto una buona sapidità, ben calibrata con le note agrumate. Di fresca acidità, si fa desiderare in quanto a corpo e alcolicità. Aspetti che ci condono a giudicare “debole”, complessivamente, la beva: sufficientemente equilibrata. Il retro olfattivo si conferma leggero, mediamente fine. Poco persistente, per una vendemmia 2014 che speriamo di poter definire pronta, anche se i margini di miglioramento non sembrano poi così evidenti, visti i presupposti. Un vino, la Ribolla Gialla Doc Collio 2014 della Cantina Produttori Cormòns, che suggeriamo di abbinare ad antipasti leggeri e delicati. Oppure a primi come la zuppa di pesce e a secondi semplici (filetto di salmone o di trota salmonata), nonché alle carni bianche. Va prestata particolare attenzione alla temperatura di servizio: in inverno tra i 12 e i 14 gradi, mentre in estate non deve superare gli 8-10 gradi.
LA VINIFICAZIONE
La Ribolla Gialla Doc della Cantina Produttori Cormòns è ottenuta mediante vinificazione in purezza delle uve Ribolla gialla, la cui vendemmia inizia nelle prime settimane di settembre. Le uve vengono diraspate e macerate a freddo, al fine di conservare gli aromi. Segue poi la fermentazione a una temperatura controllata di 16 gradi, della durata di 15-20 giorni. Il vino viene quindi lasciato riposare per alcuni mesi, microfiltrato e dunque imbottigliato. L’affinamento avviene in gradi botti di acciaio. Nata sul finire degli anni Settanta, la Cantina Produttori Cormons è oggi costituita da oltre centocinquanta viticoltori che operano in una delle zone vitivinicole più vocate al mondo, il Friuli Venezia Giulia dalle zone vitivinicole più pregiate del mondo.
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(4 / 5) Prendetelo sul serio, perché il nome potrebbe trarre in inganno. E non solo quello: anche il prezzo, che neppure sfiora i 3 euro, rischia di far sembrare Locorotondo Dop prodotto e imbottigliato a Martina Franca (Bari) dalla San Martino Coluccivini, un vino di dubbio valore.
La degustazione convince anche il più ostico a ricredersi. Locorotondo Dop fa parte della linea Terrantica di Puglia dell’azienda San Martino Coluccivini. Il tappo risulta ben conservato e fa presagire, appena tolto, di essere al cospetto di un vino molto fruttato. La vendemmia sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it è la 2013, non la più fresca dunque. Ma comunque il prezioso nettare conserva le caratteristiche sperate, che richiamano i sentori tipici dei due uvaggi utilizzati per produrre Locorotondo: Verdeca (80%) e Bianco D’Alessano (20%).
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice il vino si presenta di un giallo dorato scarico, con riflessi verdolini. Al naso si sprigionano piacevoli e intensi sentori di datteri, pesca sciroppata, amarena, litchi. Curiosissimo l’impatto con tutti questi profumi, in un contorno floreale fresco che invita all’assaggio. Al palato, Locorotondo Dop 2013 Terrantica di Puglia dell’azienda San Martino Coluccivini si presenta con la stella spavalderia con cui aveva incontrato, poco prima, il naso. Di nuovo sentori spiccatamente fruttati di dattero e pesca, che scendendo in gola si fa più amara, ricordando la percezione tipica del morso ai semi dell’uva: un mix tra l’amarognolo e l’acidulo piacevole, per i richiami erbacei che fanno capolino prima e durante un finale di sufficiente persistenza, decisamente sapido. Tanto da invitare subito al sorso successivo. Un vino leggero, di appena 11,5 gradi, ma capace di reggere il confronto con piatti pesce, crostacei e carni bianche, oltre a poter essere tipicamente utilizzato come aperitivo.
LA VINIFICAZIONE
Che dire? Locorotondo Dop Terrantica di Puglia dell’azienda San Martino Coluccivini non è certamente uno dei vini di tendenza nel nord Italia. Ma restare quasi dimenticato sugli scaffali del supermercato ha fatto certamente bene a una bottiglia che ha guadagnato in “esperienza” e complessità dalla vendemmia 2013. L’area di produzione di questo vino è la Valle d’Itria e i comuni limitrofi. La spremitura delle uve Verdeca e Bianco D’Alessano avviene in maniera soffice, con vinificazione in bianco e criomacerazione per conservarne al meglio gli aromi. La fermentazione avviene a temperatura controllata, tra i 18 e i 20 gradi. Prima dell’imbottigliamento, Locorotondo Dop matura in vasche d’acciaio. Guidata dall’enologo Francesco Colucci in collaborazione col figlio Piercesare, la cantina San Martino Coluccivini si è rinnovata tecnologicamente da oltre 20 anni, a distanza di quasi un secolo dalla sua fondazione in via Locorotondo, a Martina Franca.
Prezzo pieno: 2,74 euro
Acquistato presso: Iper la Grande I
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(4 / 5) Prendi un vino tradizionale, “svecchialo”, mettilo in una bottiglia innovativa e ottieni un altro capolavoro dei geni del vino e del marketing che rispondono al nome di Cantine Ceci di Torrile, provincia di Parma. Vinialsupermercato.it degusta per voi il Decanta Rosso Emilia Igt delle Cantine Ceci di Torrile. Impossibile non cadere vittime del fascino della bottiglia decanter. Decanta Rosso delle Cantine Ceci è un Emilia Rosso Igt prodotto con un blend di uve Lambrusco e Cabernet Sauvignon vinificate in acciaio. È un vino fermo e secco, che però una volta versato nel calice si è mostrato, a suo modo, effervescente! Il colore già mette allegria, un bel rosso rubino intenso poco trasparente. Le note olfattive prevalenti sono fruttate, fragole e lampone su tutte, ma anche prugna, mora, ciliegia sotto spirito che ci ha riportato un po’ a ricordi dell’infanzia, agli spensierati pranzi familiari da bambini, quando il vino potevamo solo annusarlo. Oltre la frutta arrivano anche delle note erbacee, conferite dalle uve di Cabernet Sauvignon. La frutta si fa sentire anche al palato: il Decanta Rosso Emilia Igt delle Cantine Ceci non è un vino strutturato, ma ha una tale morbidezza, una perfetta rotondità che riempie la bocca con un equilibrio fine ed elegante che gli danno consistenza. La vendemmia non è indicata sulla bottiglia del Decanta Rosso Emilia IGT delle Cantine Ceci, che nonostante l’eccentrica forma troviamo essenziale ed elegante come il suo contenuto. È comunque evidente che si tratta di un vino giovane e di pronta beva, trasversale a tutti i piatti della cucina mediterranea, da primi saporiti, carni, affettati e salumi e perché no anche da portare in una gita fuori porta per dare un tocco chic alla tovaglia a quadrettoni da pic-nic.
Le Cantine Ceci di Torrile, per il Decanta Rosso Emilia Igt hanno creato questa particolare bottiglia decanter inclinata a 68.2 gradi che oltre a permettere una buona ossigenazione del vino, rende la tavola allegra e fa chiacchierare. Ma attenzione: mentre siete tutti piegati a osservare se il vino da quella strana bottiglia può fuoriuscire e verificare se davvero sta anche in piedi, i vostri commensali lo staranno finendo lasciandovi in dote l’oggetto di design vuoto! Cantine Ceci di Torrile sono già finite altre volte sotto la nostra lente di ingrandimento regalandoci sempre emozioni che anche con il Decanta Rosso Emilia Igt non tradiscono. Le Cantine Ceci di Torrile, con il Decanta riescono ad esprimere la giovialità, la genuinità e l’inventiva tipica dell’Emilia e degli Emiliani, rendendo un vino semplice un prodotto raffinato ed elegante. La storia della loro azienda comincia negli anni 40 con Otello Ceci. Da allora i suoi figli e nipoti hanno ben saputo interpretare e rinnovare la passione dell’antenato oste, portando il nome dei Ceci da osteria locale di riferimento, ad azienda leader nel panorama italiano enologico della quale in gdo possiamo apprezzare i prodotti.
Winemag.it, giornale italiano di vino e gastronomia, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online, sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze dell’enogastronomia italiana e internazionale. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, vincitore di un premio giornalistico nazionale nel 2024. Editiamo con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Apprezzi il nostro lavoro? Abbonati a Winemag.it, con almeno un euro al mese: potrai così sostenere il nostro progetto editoriale indipendente, unico in Italia.
(3,5 / 5) Certi vini hanno una storia da raccontare. Questa è la storia del Governo di Castellare: no, non si tratta né di un regno né di un castello, ma di un tipo di vinificazione storica che viene riproposta oggi dalla cantina Domini di Castellare di Castellina in Chianti, per il loro Governo di Castellare Igt. Si tratta di un vino rosso base al quale, come previsto dalla pratica di rigoverno alla toscana, dopo la prima fermentazione viene aggiunto un mosto di uve appassite. Sia per conferire grado zuccherino, sia per avviare anticipatamente la fermentazione malolattica rendendolo quindi un vino pronto prima. Tant’è che il Governo di Castellare Igt prodotto dalla cantina Domini di Castellare di Castellina in Chianti si definisce “vino di primavera”: una sorta di vino “novello” prodotto però con tutt’altra pratica, che non ha nulla a che fare con la macerazione carbonica. La vendemmia sotto la nostra lente di ingrandimento è la 2013, scelta con curiosità, volutamente, per una degustazione non proprio convenzionale data la tipologia di vino. Il Governo di Castellare Igt dei Domini di Castellare di Castellina in Chianti si presenta di un colore rosso rubino piuttosto scarico, ma con una bella luminosità. Anche facendolo roteare, nonostante i 13% di alcol in volume appare un vino leggero, poco denso. Il profumo è semplice, con prevalenza di note floreali quali la viola e la rosa appassita. Forse non è un caso che per il Governo di Castellare Igt, la cantina Domini di Castellare in Chianti abbia scelto come immagine un fiore: il fiore simbolo del Chianti, l’iris, il giaggiolo. La semplicità del Governo di Castellare Igt si riversa anche nell’assaggio, dove ritroviamo un tannino decisamente morbido, ma una freschezza ed un’acidità che gli donano una vivacità tale da farlo quasi sembrare frizzantino. Il finale è leggermente amarognolo e corto, quel corto e quell’acidità che invogliano il sorso. Un vino che, dunque, possiamo definire maturo. Se freschezza ed acidità sono l’obiettivo del Governo di Castellare Igt prodotto dai Domini di Castellare di Castellina in Chianti, vino beverino e gradevole che è possibile gustare anche freddo e in abbinamento al pesce, quasi fosse un vino bianco, la missione può dirsi raggiunta. Anche maturo resta un vino a tutto pasto, abbinabile a primi piatti, zuppe, carni bianche, piatti tradizionali. come un sangiovese. Mettiamo quindi da parte preconcetti di vini invecchiati, di sentori eterei, di note boisè e chi più ne ha più ne metta. Il Governo di Castellare IGT prodotto dalla cantina di Castellare in Chianti non è questo, è un vino semplice, il vino che nel passato veniva imbottigliato nella classica fiaschetta impagliata e bevuto all’ombra di un cipresso dai contadini toscani.
Un vino il cui concetto negli anni si è evoluto al discendente diretto Chianti, oggi conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: anche nel 2016 è un Chianti Classico ad essere stato eletto come il vino migliore da “Wine Enthusiast” a significare, tornando al nostro Governo di Castellare Igt che dalla tradizione si prendono le idee buone. Il Governo di Castellare Igt viene prodotto con uve Sangiovese (90%), Malvasia Nera (5%), Canaiolo (5%). La vendemmia viene portata a termine in ottobre, la vinificazione termocontrollata avviene in acciaio con affinamento di 4 mesi in vasca e di 2 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato. La cantina Domini di Castellare di Castellina in Chianti è un’azienda di circa 80 ettari nata nel 1968 per fusione di cinque poderi, i suoi vigneti hanno volutamente una resa molto bassa per favorire la qualità dei loro prodotti. Del Governo di Castellare Igt vengono prodotte 50 mila bottiglie all’anno. La cantina Domini di Castellare ha realizzato una cantina teatro nella quale vengono organizzati spettacoli e concerti in modo che assaggiare i loro vini diventi ancor più un modo conviviale per vivere l’esperienza del vino e della degustazione.
Permetteteci una critica però perché imbottigliare il vino con un imbottigliato da ICRF SI 4278 Siena Italia? Pratica consentita dalla normativa vigente, ma che un po’ ci lascia perplessi. Siamo certi non aiuti nel diffondere, in un’epoca dove si parla di ritorni a vini naturali, di tradizioni, di passato da riscoprire la commercializzazione di questo vino sconosciuto ai più. Il Governo di Castellare dei Domini di Castellare in Castellina in Chianti, unico nel suo genere, ha comunque una storia da raccontare. Una rondine non fa primavera, ma mettiamoci l’autore a questa storia, che parla di un vino che non ha nulla da invidiare ai vini novello e ai loro produttori, capaci di raggiungere risultati spesso poco elogiabili.
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(3,5 / 5) Ecco il “vino del supermercato”. Questa volta in senso letterale. Sotto la nostra lente di ingrandimento finisce oggi un prodotto “Grandi Vigne”, private label della catena di ipermercati Iper. Nello specifico, il Sangiovese di Romagna Doc Superiore Mazzolano Grandi Vigne prodotto per Finiper dall’azienda agricola Tre Monti Srl di località Bergullo, in provincia di Imola. Vendemmia 2014. Trattandosi di un vino “superiore” ha naturalmente una gradazione maggiore rispetto alla versione base: il titolo alcolometrico è 13%. Nel bicchiere, il Sangiovese di Romagna Doc Superiore Mazzolano Grandi Vigne si presenta rosso rubino, limpido, trasparente e luminoso. Al naso i profumi risultano abbastanza intensi, di mirtillo e mora. Ma si percepisce anche un delicato profumo di rosa appassita. All’assaggio, il vino è molto caldo: il Sangiovese di Romagna Doc Superiore Mazzolano Grandi Vigne ha anche un tannino deciso, che lascia una leggera astringenza, smorzata però dall’alcolicità, che tuttavia gli conferisce un carattere austero. Proprio per questa struttura, a differenza di un Sangiovese base, consigliamo di abbinare il Sangiovese di Romagna Doc Superiore Mazzolano Grandi Vigne con pietanze particolarmente grasse e succulente, quali primi piatti con sughi elaborati, bolliti, formaggi stagionati, salumi. Il nostro giudizio complessivo è che il Sangiovese di Romagna Doc Superiore Mazzolano Grandi Vigne sia un vino sufficientemente equilibrato. Un vino conviviale per un pasto con gli amici, ma senza esagerare. Perché l’alcolicità è presente, ed il passo a ritrovarsi a cantare “Evviva la Romagna, Evviva il Sangiovese”, è breve! Si tratta di un vino prodotto con uve raccolte a mano, a fine settembre, vinificate in acciaio. Il Sangiovese è il vitigno più rappresentativo della regione Emilia Romagna, in Italia rappresenta circa l’11% della superficie vitata e anche all’estero ha una discreta diffusione. Giacomo Tachis, grande enologo italiano, sostiene che il Sangiovese sta all’Italia come il Cabernet alla Francia. Iper, per la sua linea Grandi Vigne, ha radunato ben 27 produttori provenienti da quasi tutte le zone vitivinicole e dal 2011 conta anche la linea Grandi Vigne Bio, permettendo così anche ai piccoli produttori, come l’azienda agricola Tre Monti Srl, di crescere economicamente e professionalmente. Una realtà, la Tre Monti Srl, a conduzione familiare. Nasce negli anni Settanta, si sviluppa su due poderi per 55 ettari complessivi, divisi tra la provincia di Imola e il Riminese. Produce anche una linea senza solfiti e prodotti bio.
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(4 / 5) Un Lambrusco non ordinario, per chi ha voglia di bere un vino strettamente legato alla tradizione agricola e contadina, che abbia tuttavia una marcia in più. E’ Otello 200, Lambrusco Emilia Igt delle Cantine Ceci Spa di Torrile, Parma. Un vino frizzante equilibrato e beverino, di cui t’innamori non appena versato nel calice. Qui mostra immediatamente una spuma accattivante, tutt’altro che timida, anzi pomposa e vanitosa. Tanto da sembrare ottenuta dalla spremitura d’un pugno di more. Una schiuma che per consistenza ricorda quella del mare, se non fosse d’un viola accesso. Dal calice, dove si presenta d’un rosso profondo, impenetrabile, si propagano profumi allettanti e persistenti, di mora appunto. Ma anche di lampone e fragoline di bosco. Tutte percezioni che si ritrovano poi in bocca. Al palato tutto il gusto della frutta, cui si accosta delicatamente (ma sempre più “prepotentemente”, col passare dei secondi) una vena sapida deliziosa e persistente. Una beva facile e invitante, che anticipa un finale lungo, deciso, fresco. Perfetto accompagnamento, il Lambrusco Emilia Igt Otello 200 della Cantine Ceci Spa, di antipasti a base di salumi non solo della tradizione Parmense ed emiliana. Un Lambrusco transregionale, adatto anche a tutto pasto, da servire a un temperatura di 8-10 gradi. Come si evince dal sito aziendale delle Cantine Ceci Spa, era il 1938 quando Otello Ceci, famoso oste della nebbiosa bassa parmense si accorse che nella sua piccola trattoria oltre a degustare ottimi culatelli e salami, la gente “impazziva” per lo scurissimo lambrusco servito nelle scodelle. Anno dopo anno, quel meraviglioso rito della pigiatura ad ottobre è divenuto il mestiere suo e dei suoi figli. Tanto che i quasi 400 migliori viticultori della zona facevano a gara per vendergli il meglio del loro raccolto. Negli anni Novanta, grazie all’apporto di nipoti e pronipoti, nascono “prodotti che nessuno aveva mai immaginato di realizzare”. Per citarne uno, il Lambrusco “Terre Verdiane”, divenuto di fatto uno dei Lambruschi più diffusi e apprezzati nella ristorazione italiana. Nel 2003, dopo anni di sperimentazioni in vigna, nasce “Otello Oro NerodiLambrusco”, che la famiglia Ceci definisce “una scommessa”. Certamente vinta, così come quella della produzione destinata a finire sugli scaffali dei supermercati italiani, aggiungendo valore a tutto il comparto vini della Gdo.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
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