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Blending Stories: Tannico e la sua linea di vini “a marchio”

Blending Stories Tannico e la sua linea di vini a marchio
Blending stories
di Tannico è il nome della linea di vini “a marchio” dell’e
noteca online numero uno in Italia. Si tratta di un nuovo progetto, lanciato nell’aprile 2024, che vede Tannico al fianco di alcune cantine selezionate per la realizzazione congiunta dei vini. L’ultima collaborazione è con la cantina altoatesina Kaltern, con la quale sono nati due vini esclusivi, in vendita sull’e-commerce. Altri vini della linea Blending stories di Tannico vedono protagoniste cantine come Argiolas, in Sardegna, Castello Vicchiomaggio, nel Chianti Classico, Tenuta Fertuna, in Maremma e Giacomo Fenocchio nelle Langhe. Il logo delle cantine partner appare in bella vista sulle etichette a sottolineare il loro ruolo di protagoniste nel progetto, sdoganato già nel 2022 da Tannico con l’emiliana Tenuta Forcirola e con la piemontese Fenocchio, prima che la linea assumesse il nome attuale.

BLENDING STORIES E NUOVA BRAND IDENTITY PER TANNICO

«Blending Stories – spiega Tannico – sono i vini per cui abbiamo personalmente partecipato alla creazione, a quattro mani con alcune selezionate grandi cantine. Questi combinano l’insostituibile conoscenza del territorio del singolo produttore, con l’inconfondibile stile di Tannico». Non è l’unica novità che riguarda l’enoteca online che, nel 2023, ha compiuto 10 anni di vita. Quest’anno, l’azienda finita nel 2022 sotto il controllo della joint venture Campari Group-Moët Hennessy (Lvmh), ha presentato la sua nuova brand identity.

SIRAGUSA: «RICERCA DELL’ECCELLENZA E ATTENZIONE PER LA COMMUNITY»

Il marchio storico, rappresentato da una botte stilizzata con acini d’uva, nella sua nuova declinazione, emerge più minimalista e contemporaneo. Ai cambiamenti si aggiungono una nuova font e un payoff, For the Love of Wine, che sottolinea «l’importanza dell’amore per il vino, la sua cultura e la comunità che lo circonda: una vasta rete di produttori, wine lovers e consumatori».

«La ricerca dell’eccellenza e l’attenzione alle esigenze della community dei wine lovers – commenta Daniela Siragusa, Chief Marketing Officer di Tannico – sono il nostro focus principale. Rinfreschiamo la nostra visual identity per renderla ancora più caratterizzata e riconoscibile, mantenendo di fatto i nostri elementi distintivi insieme alla passione che ci guida da dieci anni e la voglia di fare ogni giorno sempre meglio».

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Parola d’ordine “sostenibilità”. Sigillo “Fair’n Green” per Cantina Kaltern

CALDARO– “La sostenibilità è il trait d’union per un gran numero dei nostri soci e oggi inviamo un chiaro messaggio in questa direzione per l’intera regione”. Il Ceo di Cantina Kaltern, Tobias Zingerle, commenta così l’ottenimento della certificazione Fair’n Green, marchio della viticoltura sostenibile pensato e realizzato da e per produttori di vino.

Nato in Germania nel 2013, è stato scelto dalle più importanti aziende vitivinicole tedesche e oggi aspira a diventare la più autorevole certificazione per la viticoltura sostenibile in Europa.

Il simbolo Fair’n Green sarà apposto su tutti i vini dalla vendemmia 2018. La linea Classica è già sul mercato mentre la linea Selezione sarà disponibile sugli scaffali tra pochi mesi.

IL PROTOCOLLO FAIR’N GREEN
L’idea alla base di Fair’n Green è di rendere misurabili e verificabili gli obiettivi che definiscono un’azienda davvero sostenibile. Gli aspetti presi in considerazione sono quattro: la gestione aziendale, l’ambiente, la società e la catena del valore.

La gestione punta ad ancorare i criteri di sostenibilità al business dell’azienda perché lo sviluppo economico sostenibile esiste e funziona; l’area dell’ambiente si occupa del controllo dell’energia, CO2, acqua e rifiuti.

Per società si intende sia il sistema umano interno dell’azienda che deve vivere in un’atmosfera positiva e ricevere salari equi che il sistema paesaggistico e culturale fuori azienda. La catena del valore infine comprende la gestione e il rispetto della filiera.

Dai suoli, alle viti, dalla salvaguardia della biodiversità, alle pratiche in cantina, fino al modus operandi delle vendite. In tutto il protocollo Fair’n Green comprende 150 parametri, per ognuno vengono assegnati dei punteggi che nel tempo l’azienda si impegna a migliorare.

“In qualità di storica cooperativa vitivinicola – continua Zingerle – la gestione rispettosa e trasparente delle nostre risorse è per noi una cosa ovvia. Con la certificazione Fair’n Green non cercavamo un ‘adesivo senza obblighi’, ma sottolineare il nostro approccio olistico alla viticoltura, dal punto di vista ecologico, economico e sociale e non accontentarci”.

Lo standard Fair’n Green, infatti, che si basa su una vera e propria squadra di eccellenze, non fotografa una realtà statica ma prevede dei processi tesi a migliorare in modo continuativo gli standard di ogni azienda partecipante almeno del 3% ogni anno. Il tutto è verificato da analisi (tra cui la valutazione del bilancio ecologico e la determinazione della carbon footprint) garantite da istituti indipendenti.

GLI OBIETTIVI FUTURI
Cantina Kaltern punta a migliorare i propri parametri nei prossimi 12 mesi lavorando ancora meglio sui vigneti, sulla gestione dei rifiuti a 360° e infine sulle bottiglie: “Abbiamo in programma un alleggerimento che ci porterà ad un risparmio di 18/20 tonnellate di vetro all’anno”.

“Lavoriamo in modo sostenibile già in molti settori – aggiunge Zingerle – ma possiamo fare di più. Questo è il motivo per cui vogliamo rendere i nostri sforzi (per noi stessi e per i nostri clienti) misurabili e comprensibili”.

“Con Fair’n Green – conclude il Ceo di Kellerei Kaltern – abbiamo trovato un gruppo di aziende vinicole che condividono la stessa mentalità e che vogliono davvero cambiare le cose, imparare gli uni dagli altri ed evolvere passo dopo passo”.

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degustati da noi vini#02

Alto Adige Doc Lagrein Riserva 2016 Lareith, Cantina di Caldaro

(4 / 5) Immediato e piacevole. Un rosso senza fronzoli e con uso del legno non dominante. Il Lareith, Alto Adige Doc Lagrein Riserva di Cantina di Caldaro (Kellerei Kaltern), annata 2016, si conferma un vino interessante e godibile.

LA DEGUSTAZIONE
Colore rubino intenso e luminoso con riflessi violacei sull’unghia. Il naso apre immediatamente su frutti rossi e neri per poi spingersi su note erbacee di erbe aromatiche. Ben presenti ma non invasivi i terziari che rimandano al cacao ed leggero sentore di tabacco dolce.

Di buon corpo in bocca. Avvolge bene il palato rimanendo al contempo estremamente bevibile. Tannini vellutati che invogliano al sorso e non marcano la loro presenza durante la piacevole persistenza.

Un rosso generoso e di immediata comprensione ottimo compagno a tavola. Se risulta quasi scontato l’abbinamento con carni rosse o bianche arrostite è coi formaggi, stagionati e saporiti, che può trovare un accoppiamento vincente.

LA VINIFICAZIONE
Fermentazione alcolica e malolattica temperatura controllata cui segue affinamento in barrique (1/3 di primo passaggio) di un anno. Figlio di un’annata non fra le più semplici, in cui l’andamento climatico non sempre è stato favorevole, questo Lagrein risulta estremamente godibile.

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Pedalando da Caldaro a Capri in nome dello Schiava: l’eno-viaggio di Moser e Sanin

Si fanno chiamare ”I pirati del Kalterersee”. Sono Andrea Moser e Gerhard Sanin, rispettivamente responsabili enologici delle cantine Kaltern e Erste+Neue, le due realtà cooperative di Caldaro (BZ) impegnate nella valorizzazione del vitigno Vernatsch (Schiava) da cui si produce il Kalterersee (Lago di Caldaro DOC).  Per farlo conoscere al pubblico italiano hanno deciso di percorrere la penisola con un mezzo semplice ed ecologico, ma al tempo stesso vicino alla gente: un tandem. Un mezzo che incarna quello spirito fresco e spontaneo, coinvolgente e per certi versi trasgressivo che appartiene proprio al vino Kalterersee. La partenza è prevista il 15 maggio da Caldaro, l’arrivo il 26 a Capri. Oltre 1000 chilometri su due ruote seguiti da un’auto ammiraglia con due fotografi-videomaker che documenteranno il viaggio per raccontarlo in tempo reale su facebook, instagram e youtube. Dodici le tappe, per ognuna delle quali è in programma un momento di incontro con appassionati, winelovers, sommelier, giornalisti e blogger. Si alterneranno cene in ristoranti, incursioni in pizzerie, visite ad aziende di prodotti tipici e giri ai mercati rionali. Tra le prime tappe, Lazise e Reggio Emilia. Sul Lago di Garda, lunedì 16 maggio, i due enologi-pirati saliranno su una motonave che li condurrà a Punta San Vigilio dove dimostreranno la versatilità del Kalterersee attraverso l’abbinamento ad un menu a base di pesce di lago.  A Reggio Emilia, martedì 17 maggio faranno sosta al Ristorante Piccola Piedigrotta (dalle ore 19, in Piazza 25 Aprile) dove l’abbinamento del Kalterersee sarà con i piatti a base di Mozzarella prodotta con latte di Vacche Rosse. Il tragitto quindi proseguirà verso Firenze, Siena, Roma, Napoli e infine Capri. Ad ogni tappa offriranno al pubblico locale la possibilità di conoscere meglio il Kalterersee. Vino dal colore rubino chiaro, con profumi fragranti e fruttati, dotato di buona freschezza e di un tannino mai troppo aggressivo, di modesta gradazione alcolica. Con grande bevibilità e rara eleganza il Kalterersee accompagna perfettamente la cucina leggera dei nostri tempi. Altre informazioni su www.kalterersee.rocks

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Vini al supermercato

Pinot Nero Alto Adige Doc Blauburgunder 2014, Kellerei Kaltern

(4 / 5) Una chicca in esclusiva per il Penny Market, il Pinot Nero Alto Adige Doc Blauburgunder prodotto dalla cantina Kellerei Kaltern di Caldaro. L’annata sotto la lente di ingrandimento la 2014, annata sfavorevole per le sue evoluzioni metereologiche che ha dato del filo da torcere anche ai contadini della cantina Kellerei di Caldaro, molto impegnati tra germogliamenti anticipati, persi poi nei mesi estivi che sono stati piovosi ed una maturazione molto lenta.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice il Pinot Nero Alto Adige Doc Blauburgunder si è presentato rosso  rubino tendente al granato, ma non molto carico. Il ventaglio olfattivo non è risultato particolarmente complesso, molto delicato ed incentrato soprattutto su piccoli frutti rossi, ciliegia e lampone con una leggera nota vanigliata sul finale. Al palato, nonostante un corpo medio ha convinto col suo gusto fruttato. Un ottimo equilibrio tra le componenti morbide e dure. Un tannino ingentilito accompagnato da una vena acida con tocco amarognolo sul finale che risulta comunque persistente. Il Pinot Nero Alto Adige Doc Blauburgunder prodotto dalla cantina Kellerei Kaltern si è aggiudicato nel  2011 l’oscar Gambero Rosso per il miglior rapporto qualità prezzo e nel 2010 ha guadagnato 89 punti dalla rivista Wine Spectator. Si adatta particolarmente a piatti di carni, selvaggina e formaggi stagionati.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Pinot Nero. Le viti hanno un età media che va dai 5 ai 20 anni, sono allevate a pergola e a guyot su terreni collinari calcarei argillosi, esposti ad est ad un’altitudine compresa tra i 450 e i 550 metri sul livello del mare. La vinificazione avviene con fermentazione sulle bucce a temperatura controllata per otto giorni. Una volta svolta anche la malolattica il vino viene posto ad affinare per 7 mesi in grandi botti di legno e cemento. La cantina Kellerei nasce nei primi del 900. Attualmente conta 400 soci per un totale di 300 ettari vitati. La realtà cooperativa non è in Alto Adige un sistema semplicemente economico o di struttura aziendale, ma un modello di vita che fa parte del retaggio e della vita di tutti i giorni. Kellerei rappresenta una delle cooperative più produttive con un numero di bottiglie a sei zero: 1.800.000 bottiglie suddivise tra vini bianchi che corrispondono al 45% della produzione e vini rossi per il 55% del quale il Pinot rappresenta una quota minima.

Prezzo pieno: 7,99
Acquistato presso:Penny Market

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