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Italian Wine Brands (IWB) in controtendenza, cresce nel primo semestre 2024

IWB cresce nel primo semestre 2024 «Innovazione e strategia per conquistare nuove generazioni» mutinelli italian wine brands
Italian Wine Brands (IWB)
chiude il primo semestre 2024 in controtendenza, con risultati economici e finanziari in forte crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il complesso contesto macroeconomico internazionale, caratterizzato da un rallentamento dei consumi, il gruppo si conferma in grado di guardare al futuro con ottimismo, anticipando i trend di mercato e adattando le proprie strategie.
Alessandro Mutinelli, presidente e amministratore delegato di IWB, ha espresso grande soddisfazione per i risultati raggiunti, sottolineando l’importanza di una riorganizzazione aziendale mirata alla semplificazione gestionale e all’ottimizzazione dei costi.

«Il primo semestre 2024 – ha dichiarato Mutinelli – si è chiuso con risultati economici e finanziari in significativa crescita, ottenuti in un contesto macroeconomico internazionale complesso per i consumi». IWB ancora una volta è riuscita a guardare avanti, anticipando i tempi e completando una riorganizzazione del gruppo, che ci permette di proseguire con maggior vigore nell’incremento dei risultati e della generazione di cassa, massimizzando il valore per tutti gli stakeholder».

IWB E LE NUOVE GENERAZIONI DI CONSUMATORI

Uno dei fattori chiave alla base della performance positiva di IWB è stato l’andamento delle vendite di prodotti di fascia premium, che hanno compensato il calo delle vendite dei prodotti entry-level. Questo trend ha contribuito a un miglioramento significativo del margine operativo lordo, nonostante le sfide poste da un calo generale dei consumi. Guardando al secondo semestre, Mutinelli ha espresso fiducia nel mantenere il trend positivo, pur evidenziando la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione dei consumi delle famiglie, che attualmente mostrano una certa decrescita.

In questo contesto, il gruppo ha messo in atto una strategia commerciale più aggressiva e un’innovazione di prodotto mirata a catturare l’attenzione delle nuove generazioni, caratterizzate da abitudini di consumo più salutistiche rispetto al passato. «IWB sta espandendo la sua capacità di penetrazione commerciale con una più aggressiva organizzazione e con l’innovazione di prodotto, per raggiungere le nuove generazioni, che mostrano atteggiamenti di consumo più salutistici e differenti rispetto al passato», ha spiegato Mutinelli.

IWB: ATTENZIONE SELETTIVA ALLE OPPORTUNITÀ M&A

Italian Wine Brands non si limita solo alla crescita organica, ma valuta con grande attenzione anche opportunità di crescita tramite acquisizioni. Mutinelli ha sottolineato come il team stia «analizzando in maniera molto selettiva i vari dossier di M&A (Mergers and Acquisitions) che arrivano al gruppo, concentrandosi esclusivamente su quelle opportunità che possono apportare un valore concreto e sinergico alla struttura esistente. Lente d’ingrandimento, dunque, su operazioni come acquisizioni, fusioni e joint venture che modificano l’assetto delle aziende coinvolte, determinando spesso scossoni sui mercati.

«Organizzazione snella e veloce, crescita delle nostre persone, innovazione di prodotto e di marketing sono le direttrici sulle quali progettiamo il nostro futuro», conclude Alessandro Mutinelli, indicando le linee guida che orienteranno lo sviluppo strategico di IWB nei prossimi anni. Con una struttura riorganizzata e strategie focalizzate sull’innovazione e la sostenibilità, IWB si prepara a consolidare ulteriormente la propria posizione di leadership nel settore vinicolo, continuando a generare valore per azionisti, dipendenti e clienti.

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Barbanera acquistata da Italian Wine Brands Spa


Il 100% del capitale delle società della famiglia Barbanera, ossia Barbanera Srl e Fossalto Srl passa ad Italian Wine Brands Spa (Iwb). L’acquisizione è avvenuta in mattinata. Barbanera è una storica società familiare fondata negli anni ’70 a Cetona (Siena) dai fratelli Marco e Paolo Barbanera, attiva oggi nella vinificazione, produzione e vendita di vini di alta qualità nel segmento premium.

Gli accordi sottoscritti in data odierna prevedono che IWB, public company del segmento Euronext Growth Milan di Borsa Italiana Spa, uno dei principali player attivi nella «produzione, distribuzione e vendita di vini italiani di elevata qualità sui mercati internazionali», acquisisca il 100% del capitale di Barbarena e Fossalto sulla base di un Equity Value complessivo pari a 41.990.000,00 che verrà corrisposto da IWB per cassa alla data del closing, previsto indicativamente entro il 31 dicembre 2022 e, comunque, entro e non oltre il closing del 31 marzo 2023.

ITALIAN WINE BRANDS ACQUISISCE BARBANERA

La struttura dell’operazione prevede altresì che le holding della famiglia Barbanera reinvestano nel Gruppo IWB un valore complessivo pari a Euro 26.316.240,00 mediante la sottoscrizione di 657.906 azioni ordinarie IWB di nuova emissione a un prezzo di 40,00 euro cadauna. A completamento dell’operazione, la famiglia Barbanera arriverà a detenere una partecipazione complessivamente pari al 6,95% del capitale sociale di IWB post aumento di capitale.

Nel corso degli anni, Barbanera è cresciuta costantemente fino a diventare il punto di riferimento del vino toscano sui mercati internazionali grazie, in particolare, ai suoi vini autoctoni pluripremiati dai principali critici (Barbanera®, Gigino®, Vecciano®), realizzati sia con l’utilizzo della materia prima proveniente dai vigneti di proprietà della famiglia (circa 33 ettari situati in zone ad alta vocazione vitivinicola), che con materie prime oggetto di un’attenta selezione e di un processo di vinificazione interamente svolto all’interno dell’azienda.

Barbanera e Fossalto hanno realizzato nel 2021 un fatturato consolidato pari a 38,7 milioni, di cui oltre il 90% realizzato sui mercati internazionali e in costante e sensibile aumento dagli Euro 33,3 milioni del 2020 e dagli Euro 26,6 milioni del 2019. L’Ebitda Adjusted realizzato dalle società nel 2021 è stato pari a 5,4 milioni (margine sul fatturato pari al 14,0%). L’utile netto è stato pari a 3,8 milioni mentre la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2021 era positiva per 1,2 milioni di euro (dati IFRS compliant).

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Italian Wine Brands perfeziona l’acquisizione di Enoitalia

Italian Wine Brands S.p.A. perfeziona l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Enoitalia S.p.A.. Conseguentemente Gruppo Pizzolo S.r.l., ex socio di maggioranza di Enoitalia, reinveste nel capitale di Iwb mediante la sottoscrizione e liberazione dell’aumento di capitale riservato approvato dall’Assemblea degli azionisti della Società.

Con la chiusura dell’Operazione nasce il primo gruppo italiano privato nel mondo vinicolo per dimensione. Nell’ambito dell’acquisizione prende corpo il rinnovamento del Consiglio di Amministrazione della Società che vede Alessandro Mutinelli consolidare la propria posizione di Presidente e Amministratore Delegato.

«Abbiamo sempre immaginato – dichiara Mutinelli – che si potesse creare in Italia un gruppo di rilevanza internazionale nel settore del vino. In Iwb non abbiamo mai smesso di crederci, investendo tutte le nostre energie e le nostre competenze».

«Siamo felici – conclude il Presidente – di aver creato il primo gruppo vinicolo privato italiano: questo risultato oggi è stato oggi raggiunto. Ora è il tempo di obiettivi ancora più ambiziosi».

Giorgio Pizzolo assume la carica di Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Iwb con deleghe sulle tematiche di produzione industriale. Simone Strocchi mantenere la carica di consigliere a supporto nelle attività di finanza straordinaria del gruppo. Pier Paolo Quaranta mantenere le proprie deleghe sul finance e il ruolo di Investor Relator.

«Enoitalia, tra le prime dieci aziende del panorama vinicolo Italiano, saprà portare competenze, dimensione e tanta voglia di crescere – aggiunge Pizzolo – in un mercato in cui la grandezza, la capacità di innovare, la profondità di gamma sono e saranno sempre più strategiche».

Le tre società operative controllate al 100% da Iwb, Provinco Italia S.p.A., Enoitalia S.p.A. e Giordano Vini S.p.A., vedono altresì confermati nel loro ruolo di Amministratori Delegati, rispettivamente, Alessandro Mutinelli, Giorgio Pizzolo e Pier Paolo Quaranta.

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Approfondimenti

Italian Wine Brands chiude il 2020 a +29,7% grazie ad export ed e-commerce

Italian Wine Brands S.p.A. (Iwb) conferma il positivo trend di crescita del primo semestre dell’anno e registrando ricavi consolidati al 31 dicembre 2020 pari a 204,3 milioni di euro con un +29,7% rispetto al 31 dicembre 2019.

«L’esercizio appena concluso – ha dichiarato Alessandro Mutinelli, Presidente e Ad del Gruppo Iwb – e il perdurare della pandemia hanno dato prova della validità del modello di business di Italian Wine Brands e delle strategie commerciali implementate in questi anni».

La dinamica dei ricavi è stata caratterizzata da un ulteriore rafforzamento del Gruppo con vendite di vini a marchi proprietari sia sui mercati internazionali, dove sono stati realizzati ricavi delle vendite pari a 164,1 mln di euro (+32,8% rispetto al 2019), sia sul mercato domestico, dove sono stati realizzati ricavi pari a 39,5 mln di euro (+18,6% rispetto al 2019).

La suddivisione dei ricavi di vendita per canali distributivi evidenzia un marcato rafforzamento sia del wholesale (vendita alle catene della Gdo, ai monopoli statali e al canale tradizionale), che del distance selling (vendita diretta ai privati), dovuto in particolare alla fortissima crescita dell’e-commerce, sia in Italia che all’estero. In particolare, il management ha pianificato nel tempo una strategia commerciale volta a incrementare la conversione degli ordini dei clienti sui canali digitali dal tradizionale canale teleselling.

«Da un lato, la flessibilità produttiva e organizzativa, ci ha consentito di aumentare i volumi di vendita in un contesto difficile e limitato dalle restrizioni legate allo stato di emergenza – ha aggiunto Mutinelli – dall’altro, lo sviluppo dei prodotti a marchi propri e gli investimenti sui canali innovativi come l’e-commerce hanno consentito a Iwb di posizionarsi in tempi relativamente rapidi tra i primi gruppi privati del vino in Italia».

I risultati al 31 dicembre 2020 verranno approvati dal Consiglio di Amministrazione della Società previsto per il prossimo 17 marzo 2021 e presentati all’Assemblea degli Azionisti programmata per il prossimo 21 aprile 2021, in prima convocazione, e 22 aprile in seconda convocazione.

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Approfondimenti

Italian Wine Brands approva la Relazione Finanziaria Semestrale

Il Consiglio di Amministrazione di Italian Wine Brands S.p.A. ha esaminato e approvato la Relazione Finanziaria Semestrale consolidata al 30 giugno 2020, redatta ai sensi del Regolamento Emittenti Aim Italia/Mercato Alternativo del Capitale, ed in conformità ai principi contabili internazionali Ifrs.

Dalla relazione emerge come stia proseguendo il trend di positivo sviluppo del Gruppo, che accresce l’affermazione dei suoi prodotti a marchi proprietari sui mercati internazionali e nazionali incrementando i volumi di vendita su tutti i canali presidiati: grande distribuzione e diretto.

Abbiamo ottenuto in questo semestre i numeri migliori nella storia del gruppo Iwb – dichiara Alessandro Mutinelli, Presidende ed Ad del Gruppo – Tutti i nostri canali commerciali sono cresciuti ed abbiamo realizzato la prima acquisizione di rilievo, con la società svizzera Raphael Dal Bo Ag. La pandemia globale di Covid-19 è una sfida che le nostre persone hanno affrontano con consapevolezza dei rischi e delle opportunità, con la passione di chi crede nel valore del proprio lavoro e del servizio al cliente”.

“Non abbiamo mai smesso di investire sulle persone, nell’innovazione di prodotto e di processo, nella creazione di valore attraverso i nostri marchi e nell’adattarci alle mutate condizioni di mercato. I risultati ottenuti, i tanti progetti di sviluppo aperti, la coesione e la forza della nostra squadra sono ben auguranti anche per i mesi a venire”.

RICAVI DELLE VENDITE
Nel corso del primo semestre del 2020 il fatturato consolidato di gruppo ha raggiunto Euro 92,2 milioni, valore in sensibile e consistente crescita rispetto agli Euro 70,1 milioni del primo semestre 2019 (+Euro 22,1 milioni, +31,5% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +14,8%). Tale risultato è stato ottenuto in larga misura grazie allo sviluppo organico delle attività del gruppo (+Euro 16,9 milioni) e in parte grazie all’acquisizione di Raphael Dal Bo Ag perfezionata a inizio 2020 (+Euro 5,2 milioni).

La dinamica delle vendite è stata caratterizzata da un ulteriore, da sempre costante, rafforzamento del Gruppo sui mercati internazionali dove sono stati realizzati Euro 72,6 milioni (+33,4% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +16,1%) e da uno sviluppo positivo del mercato domestico, dove sono stati realizzati Euro 19,3 milioni (+25,6% sul 2019, tasso composto di crescita 2018-2020 pari a +10,8%).

Il canale distributivo wholesale si conferma il principale contributore di ricavi del gruppo anche nel corso del primo semestre del 2020 arrivando a rappresentare il 54,9% dei ricavi di vendita complessivi (53,3% nel 2019, 50,3% nel 2018). La crescita è stata costante e solida nel corso del periodo 2018-2020 con un Cagr del 19,9%. Nello specifico il Cagr riferito alla crescita organica delle attività del gruppo è stato pari al 13,6% mentre l’acquisizione di Raphael Del Bo ha contribuito per il rimanente 6,3%.

Tali importanti risultati di crescita sono stati ottenuti principalmente grazie all’ampliamento ed estensione della gamma del portafoglio prodotti a marchio proprio, che rappresentano oggi oltre il 90% delle vendite del canale e che rendono l’offerta commerciale del Gruppo Iwb appetibile, riconosciuta sul mercato e sinonimo di qualità, all’acquisizione di nuovi accounts, effettuata sostanzialmente su ogni singolo paese in cui opera il Gruppo, all’aumento della quota di mercato delle vendite su accounts esistenti grazie a ottimi parametri di rotazione dello shelf dei propri clienti ed alla crescita per linee esterne (acquisizione di Raphael Dal Bo Ag e Raphael Dal Bo S.r.l.).

Nel corso del primo semestre 2020, le vendite del canale distance selling sono significativamente cresciute (+27,3%) grazie in particolare alle vendite on-line pari a circa Euro 11,9 milioni (+113,6% rispetto al primo semestre 2019, Cagr 18/20 del 61,4%).

MARGINALITÀ
La marginalità operativa del Gruppo è aumentata significativamente rispetto agli anni passati. L’Ebitda Restated del primo semestre 2020 ha raggiunto in particolare Euro 10,7 milioni (11,5% sui ricavi delle vendite e altri ricavi) e si confronta con un Ebitda Restated 2019 di Euro 7,3 milioni (10,3% sui ricavi delle vendite e altri ricavi).

Tale risultato è stato in particolare raggiunto grazie al mantenimento di una buona redditività a livello di primo margine dettata da una stabilità dei prezzi di vendita e dei costi di acquisto di uve, mosti e vini sfusi, al crescente appeal dei prodotti a marchio proprio che hanno espresso marginalità sensibilmente superiori rispetto ai prodotti entry level ed  all’ulteriore contenimento dei costi commerciali variabili e dei costi fissi di struttura delle società operative del Gruppo, realizzato anche a fronte di una sensibile crescita del volume di attività.

Il risultato netto di Gruppo del primo semestre 2020 è pari a Euro 5,3 milioni, sensibilmente superiore agli Euro 2,7 milioni del 2019.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
L’indebitamento finanziario di gruppo al 30 giugno 2020 è pari a Euro 20,1 milioni di cui Euro 10,7 milioni relativi alle passività per i diritti d’uso derivanti dall’applicazione dello Ifrs 16, ed Euro 9,4 milioni relativi a indebitamento finanziario netto verso terzi.

Tale ultimo importo è in ulteriore riduzione rispetto agli Euro 9,9 milioni del 30 giugno 2019, nonostante il completamento dell’acquisizione di Raphael Dal Bo Ag e controllate che ha generato un esborso complessivo pari a Chf 9,5 milioni.

SITUAZIONE INDIVIDUALE DELLA CAPOGRUPPO IWB S.p.A.
La capogruppo Iwb S.p.A. evidenzia un risultato netto positivo pari a Euro 9,1 milioni (di cui Euro 9,2 milioni derivanti dal dividendo 2019 deliberato dalla controllata Provinco Italia S.p.A.) e una liquidità netta pari a Euro 30,2 milioni.

La relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2020 sarà messa a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previste nel Regolamento Emittenti Aim Italia.

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Vini al supermercato

Vino Rosé d’Italia La Primavera in rosa Grande Alberone, Provinco per Aldi

(2,5 / 5) Non sono molti i vini in vendita al supermercato che possono contare sulla “spinta” dei social network e di un sito dedicato. Tra questi c’è la linea “Grande Alberone“, presente su Instagram e Facebook. Un progetto a breve termine, dal momento che l’ultimo post risale al 30 aprile 2019, su entrambi i canali. I vini della linea, in primis il Rosé d’Italia “La primavera in rosa” Grande Alberone, restano però sugli scaffali internazionali del retailer Aldi.

“Grande Alberone” identifica un vero e proprio “marchio”, col quale Italian Wine Brands (Gruppo Iwb Spa) tramite una delle sue due controllate, Provinco Italia Spa di Rovereto (l’altra è Giordano Vini Spa), rende reperibili diverse referenze sui banchi della multinazionale tedesca ALbrecht-DIscount.

LA DEGUSTAZIONE
“La primavera in rosa” Grande Alberone si presenta di un bellissimo colore rosa salmone. Il primo naso risulta floreale, fruttato. Ricorda la rosa e il lampone, ma in maniera ancora più marcata la frutta esotica: in particolare il melone, tra la buccia (parte verde) e la parte giallo-arancio, più matura.

Non mancano i ricordi d’agrumi ma, appena il vino si scalda leggermente, ecco emergere toni marcatamente “verdi”, tipici dell’uva raccolta in una fase di pre-maturazione: una vena che disturba l’iniziale piacevolezza olfattiva.

Il palato de “La Primavera in rosa” segue a ruota il naso, dapprima sinuoso e suadente, poi disturbato da una certa ruvidità e acidità disequilibrata. Lo stesso vale per il retrolfattivo, ovvero per le percezioni distinguibili tra un sorso e l’altro, che peccano in grazia ed equilibrio.

LA VINIFICAZIONE
“La primavera in Rosa” Grande Alberone è un “Vino Rosé d’Italia”, ovvero un rosato generico (da tavola) le cui uve non devono essere dichiarate sulla base di un disciplinare di produzione, come invece occorre fare per i vini a denominazione o indicazione geografica. Le uve sono comunque di provenienza italiana.

Secondo la tecnica di vinificazione, i grappoli vengono pigia-diraspati e subiscono una leggera macerazione, sino ad ottenere la tonalità di “rosa” desiderata. Una volta diviso dalle bucce, il mosto viene fatto fermentare a una temperatura controllata di circa 16-18°, al fine di estrarre la maggior quantità di profumi.

Prezzo: 3,99 euro
Acquistabile presso: Aldi

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Italian Wine Brands compra Raphael Dal Bo ed entra a Valdobbiadene con Provinco

Italian Wine Brands S.p.A. (IWB), public company del segmento AIM di Borsa Italiana S.p.A., uno dei principali player attivi nella produzione, distribuzione e vendita di vini italiani a marchio proprio sui mercati internazionali – importante il suo ruolo nell’assortimento dei discount Aldi, in Italia – annuncia l’acquisto del 100% della società svizzera Raphael Dal Bo AG, che controlla Raphael Dal Bo S.r.l. di Valdobbiadene (congiuntamente “RDB”), avvenuto in data odierna tramite la propria controllata al 100% Provinco Italia S.p.A.

Raphael Dal Bo mantiene la carica di Amministratore Delegato di RDB, con l’obiettivo definito di sviluppare ulteriormente la presenza del gruppo in Svizzera e centro Europa e, contemporaneamente, entra oggi a far parte del Consiglio di Amministrazione di Provinco Italia S.p.A., consolidata del gruppo IWB che annovera marchi proprietari particolarmente apprezzati sul mercato internazionale ed orientati al canale delle catene di distribuzione organizzata (tra i principali: Ronco di Sassi, Grande Alberone, Oroperla, Old World).

L’operazione non si qualifica come operazione rilevante ai sensi del Regolamento Emittenti e non coinvolge parti correlate. Alessandro Mutinelli, Presidente e AD di IWB, dichiara: “Con l’acquisizione di Raphael Dal Bo diamo continuità e consistenza alla nostra missione di aggregatore di aziende nel settore del vino, rafforzando l’attenzione su brand, quote di mercato e segmenti a più alto potenziale di crescita, come quello biologico”.

“Raphael Dal Bo – continua Mutinelli – apporterà al gruppo IWB tutto questo e molte competenze tecniche e commerciali consentendoci di ampliare ulteriormente la gamma di brand proprietari riconosciuti e amati dal mercato. Da subito accresceremo il portafoglio prodotti dei marchi acquisiti in totale sinergia, realizzando i nuovi vini nelle nostre cantine, che si andranno specializzando sempre più in produzioni di alto valore aggiunto, e ne allargheremo la distribuzione a nuovi paesi dove IWB già opera”.

L’acquisizione da parte di Provinco delle azioni RDB, detenute al 90% dal signor Raphael Dal Bo e al 10% dal signor Giuseppe Geronazzo, è avvenuta sulla base di un valore d’azienda (Enterprise Value) pari a un massimo di circa CHF 13,4 milioni, corrispondente a un multiplo di valutazione dell’Ebitda sostanzialmente in linea con quello che IWB tratta attualmente sul mercato.

Ai fini della determinazione del prezzo delle azioni (Equity Value), si è aggiunta al valore d’azienda di cui sopra la cassa attiva presente in RDB al closing, pari a circa a CHF 1,0 milione.

Secondo gli accordi contrattuali, in data odierna, Provinco Italia S.p.A. ha corrisposto ai venditori un ammontare di CHF 12,4 milioni pari all’86% circa del prezzo di vendita complessivo convenuto tra le parti e il Signor Raphael Dal Bo ha acquistato da IWB n. 210.289 azioni proprie per complessivi CHF 2,9 milioni, divenendo azionista di IWB con una quota del 2,84%.

Le azioni IWB acquistate dal Signor Raphael Dal Bo sono soggette a un lock up period di 36 mesi dalla data odierna e determinano una forte fidelizzazione e allineamento di interessi del nuovo azionista con il mercato.

Il restante 14% circa del prezzo complessivo, pari a massimi CHF 2,0 milioni, sarà liquidato entro il 31 marzo 2021 sulla base del riscontro della continuità dei risultati 2020 di RDB. Tale importo sarà liquidato a fronte del contestuale impegno del signor Raphael Dal Bo ad acquistare da IWB azioni proprie in portafoglio per un ammontare pari al 30% del prezzo da quest’ultimo ricevuto.

Anche tali azioni saranno soggette a un lock up period di 36 mesi dalla data di acquisto. Raphael Dal Bo AG, con sede a Riedikon (Zurigo) e filiale a Valdobbiadene (TV), vanta una posizione rilevante in Svizzera nel segmento dei vini spumanti e frizzanti biologici, con i marchi di proprietà “Raphael Dal Bo”, “La vita è bella” e “Raffaello”.

La società dispone di un’ampia gamma di prodotti caratterizzati da un’elevatissima riconoscibilità dei brand e posizionamento nei segmenti di mercato a più alto valore aggiunto (cd. “affordable premium”). I prodotti sono distribuiti da un’importante base di clienti internazionali, costituita sia da primarie catene della grande distribuzione organizzata che da importanti catene di negozi specializzati.

Nel 2019 RDB ha realizzato vendite consolidate per complessivi CHF 10,7 milioni (+10,4% rispetto alle vendite consolidate del 2018). Grazie a quest’acquisizione Italian Wine Brands si afferma come uno degli esportatori di riferimento sul mercato Svizzero, quarto mercato mondiale per i vini italiani con un valore complessivo nel 2019 pari a Euro 350 milioni.

IWB è una public company nata con la mission imprenditoriale di “aggregare società nel mondo del vino, settore altamente frammentato in Italia”: nella stessa sono già confluite Provinco Italia S.p.A., che opera con marchi propri nel canale wholesale, Giordano Vini S.p.A. e Svinando S.r.l., entrambe attive nel canale direct selling e on line.

Grazie all’acquisizione di RDB, da oggi IWB annovera un nuovo, brillante player dai solidi presidi di mercato ed amplia numero e qualità dei brand proprietari in portafoglio nel settore degli organic sparkling wines.

Tra le immediate sinergie di ricavo generate dall’operazione, Raphael Dal Bo AG potrà sicuramente giovare della distribuzione ai propri clienti di nuove referenze di vini fermi biologici, realizzati in particolare in Puglia e in Piemonte, dove IWB possiede le proprie cantine di produzione, così come IWB proporrà i prodotti bio RDB sui mercati internazionali presidiati tramite il proprio network commerciale.

Quanto alle sinergie di costo, “verranno esplorate possibilità di riduzione dei prezzi di acquisto della materia prima, legate ai maggiori volumi di acquisto realizzati a livello di gruppo”. A seguito dell’acquisizione, i risultati economico-finanziari di RDB si andranno integralmente a consolidare con quelli di IWB.

In particolare, per il 2019, il fatturato aggregato pro-forma viene stimato indicativamente in circa 168 milioni di euro (dato aggregato non sottoposto a revisione contabile). I risultati consolidati 2019 del gruppo IWB verranno comunicati a valle del Consiglio di Amministrazione della stessa, che si terrà il prossimo 18 marzo 2020, come da calendario finanziario.

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Vini al supermercato

Il vino di Aldi: doppietta Italian Wine Brands – Luca Maroni. La degustazione

Un grande imbottigliatore di vino, Provinco. E un analista sensoriale, Luca Maroni. Questo il binomio con cui Aldi mira a sfondare sul mercato italiano del vino al supermercato.

La multinazionale tedesca ALbrecht DIscount (abbreviato Aldi) ha costruito la propria “cantina” attorno al catalogo di quello che è uno dei maggiori player della Gdo internazionale.

Provinco Italia Spa, ex agglomerato di Cooperative sociali, oggi azienda privata con sede a Rovereto (TN). Un colosso in grado di mettere in bottiglia tutto il Made in Italy vinicolo italiano. Dal Trento Doc al Grillo di Sicilia.

Dal 2015 parte della prima società del Bel Paese quotata in borsa: Iwb (Italian Wine Brands), nata dalla business combination tra Provinco Italia Spa e Giordano Vini, mediante la Spac (Special Purpose Acquisition Company) Ipo Challenger.

“Si tratta di una selezione accurata di prodotti – assicura Aldi – e, proprio per dimostrare la particolare attenzione che riserviamo al vino, collaboriamo con l’analista sensoriale Luca Maroni per la degustazione dei nostri vini, l’assegnazione di un punteggio e la realizzazione della nostra brochure”.

Italian Wine Brands, da sola, vende oltre 48 milioni di bottiglie l’anno, con una quota di export che si assesta sul 75%. Numeri che ne fanno la terza pedina in Italia, escludendo le Cooperative (settimo con le coop).

Impianti di vinificazione, affinamento e imbottigliamento di Iwb si trovano nelle Langhe, in Piemonte. Una seconda cantina è “strategicamente localizzata in Puglia”, a Torricella, in provincia di Taranto.

Ulteriore particolarità: Iwb non possiede vigneti, ma solo le strutture e i macchinari utili per la vinificazione (nella vicina isola di Malta opera così Delicata Winery).

Un “pacchetto” pressoché completo quello che Iwb ha offerto ad Aldi per lo sbarco in Italia, che suona piuttosto rétro in un periodo in cui la Grande distribuzione sta investendo in private label, valorizzando piccoli e medi produttori e cantine sociali, al posto degli imbottigliatori (vedi Iper, la Grande i con “Grandi Vigne” o Coop con “Fior Fiore”).

Va tuttavia considerato che Aldi è un Discount. E quel che emerge dalla nostra degustazione di 20 vini prelevati dal nuovissimo punto vendita di Castellanza, in provincia di Varese, è la sostanziale ricerca di un “every day low price” ulteriormente stressato dal cluster di riferimento.

Curiosa anche la posizione di Luca Maroni nello sbarco di Aldi in Italia. Provinco Italia Spa, di fatto, risulta “secondo miglior produttore italiano” nella Guida 2013 dell’analista sensoriale. Quasi scontato il suggerimento ai tedeschi, forti anche della fama di Provinco sul suo primo mercato di riferimento: la Germania.

LA DEGUSTAZIONE
Tutta un’altra storia quella scritta dalla nostra degustazione. La media dei punteggi da noi assegnati ai vini di Aldi si aggira attorno ai 3/5. Tradotto: sufficienza risicatissima.

Solo tre i vini a cui assegniamo 4 “cestelli” su 5. Si tratta di due etichette della linea “Casteltorre” (proprietà di Schenk Italian Wineries, altra vecchia conoscenza di Maroni che la recensisce a pieni voti nell’assortimento Md Discount): il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017 (in etichetta Schenk appare come “Cantina del Bacco”) e il Chianti Classico Docg 2016.

Convince anche il Maremma Rosso Toscana Doc “Poggio al Sale”, imbottigliato a Castellina in Chianti da Tenute Piccini Spa: altri 4 “cestelli” della spesa su 5, nella nostra speciale scala di valutazione.

Per il resto è un valzer di 3 e 3,5: vini che, da Nord a Sud Italia, raggiungono una sufficienza supportata soprattutto da un prezzo pieno all’osso, alla portata di tutti i portafogli.

Tra i peggiori assaggi il Metodo Classico Trento Doc (1/5) e il Bonarda dell’Oltrepò pavese (1,5/5).

Deludenti – soprattutto in termini di tipicità – due dei vini più costosi dell’assortimento Aldi Italia: il Barolo Docg 2013 “Giacondi” e, ancor più, l’Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone” (voto 3/5).

Per i più curiosi, ecco l’elenco completo e le valutazioni dei vini di Aldi

1) Prosecco Doc Extra Dry Millesimato 2017, Villa degli Olmi spa: 3,99 euro (2 / 5)

2) Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg “Giotti”, Casa Vinicola Bosco Malera srl (C.V.B.M. Salgareda): 4,49 euro (3 / 5)

3) Franciacorta Brut Docg “Duca Diseo”, Cantina Chiara Ziliani: 7,99 euro (3 / 5)

4) Metodo Classico Trento Doc Brut “Pentagono”, Provinco Italia: 6,99 euro (1 / 5)

5) Grillo Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3,5 / 5)

6) Soave Doc Classico 2017 “Villa Alberti”, Cantina Sociale Cooperativa di Soave (Ci.Esse): 1,89 euro (3,5 / 5)

7) Lugana Doc 2017, Cantina Delibori Walter (CDW Bardolino): 5,99 euro (3,5 / 5)

8) Gavi Docg 2017 “Franco Serra”, Tenute Neirano Spa (Te.Ne Cusano Milanino – Giacomo Sperone): 4,49 euro (3,5 / 5)

9) Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017, Cantina del Bacco (Schenk): 1,99 euro (4 / 5)

10) Trevenezie Igt Traminer Aromatico 2017, Provinco: 4,99 euro (3 / 5)

11) Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2017, Cantina di Ortona (Ci.Vi.): 1,99 euro (3 / 5)

12) Lambrusco di Modena Doc Secco “Terra Grande”, Provinco: 1,69 euro (2,5 / 5)

13) Bonarda dell’Oltrepò pavese Doc 2017, Provinco: 2,19 euro (1,5 / 5)

14) Nero d’Avola Doc Sicilia 2017 “Terre di Lava”, Provinco: 1,89 euro (3 / 5)

15) Primitivo di Manduria Doc 2016 “Sasso al Vento”, Provinco: 3,99 euro (2,5 / 5)

16) Puglia Igt Aglianico  2016, “Sasso al Vento”, Provinco: 3,49 euro (3 / 5)

17) Maremma Toscana Doc Rosso 2014 “Poggio al Sale”, Tenute Piccini: 4,99 euro (4 / 5)

18) Chianti Classico Docg “Il Castellare”, Schenk Italian Wineries: 3,99 euro (4 / 5)

19) Barolo Docg 2013 “Giacondi Autentico Italiano”, Mgm Mondo del Vino Forlì (MCQ Srl): 9,99 euro (3 / 5)

20) Amarone della Valpolicella Docg 2015 “San Zenone”, Provinco: 13,99 euro (3 / 5)

degustazione effettuata da Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti

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