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Trento Doc Brut Nature Cuvée Perlé Zero 10, Ferrari

Perlé Zero è l’ultimo spumante Metodo Classico partorito da Ferrari Trento. Una Cuvée di tre vendemmie di solo Chardonnay, messa in bottiglia nel 2010.

Un mosaico costruito con grande gusto ed eleganza dalla casa spumantistica trentina, che arricchisce il proprio curriculum dell’ennesimo capolavoro.

LA DEGUSTAZIONE
Il calice del Ferrari Perlé Zero Cuvée Zero (sboccatura 2017) si colora di un giallo dorato luminosissimo, spezzato da un perlage finissimo e di rara persistenza. Un vulcano in eruzione nel vetro.

Ma siamo in montagna. E il naso del Perlé Zero stabilisce coordinate geografiche (e ampelografiche) indiscutibilmente riconoscibili. Nette. Quelle del grande Chardonnay del Trentino.

A flebili richiami di crosta di pane e lieviti, tipici del Metodo Classico, rispondono con fierezza sentori morbidi di pasticceria. Un prato su cui spuntano fiori di camomilla, arnica, verbena, radice di liquirizia. Erba appena sfalciata. Quando la temperatura si alza un poco nel calice, ecco i caldi risvolti meno attesi: le zaffate del cumino e dello zenzero.

In bocca, il Trento Doc Ferrari Perlé Zero entra dritto, sul filo di un rasoio. Poi si allarga. Il filo conduttore resta comunque la sapidità, unita a un’acidità invidiabile. Tutt’attorno rimbalzano sentori fruttati esotici (ananas maturo) che giocano a smussare durezze e dosaggio (zero, appunto), assieme alla tipica avvolgenza ammandorlata dello Chardonnay. Sembra il lavoro del mare, attorno agli scogli.

Rendono ancora più complesso il quadro gustativo i richiami balsamici di mentuccia e macchia mediterranea. Il tutto prima di una chiusura lunga e persistente, connotata da una vena amara di pompelmo, capace di stuzzicare il sorso successivo.

Un grande spumante, complesso ed elegante, questo Perlé Zero di Ferrari. Perfetto in abbinamento a portate di pesce e crostacei, anche se – per struttura – non disdegna affatto le carni bianche. Da provare con un piatto esotico come l’anatra alla pechinese, tutt’altro che scontato.

LA VINIFICAZIONE
Tre vendemmie, messe in bottiglia nel 2010, compongono la Cuvée Zero 10 di Ferrari. In particolare, si tratta dell’assemblaggio del miglior Chardonnay 2006, 2008 e 2009. Uve provenienti dai vigneti di montagna di proprietà della famiglia Lunelli, alle pendici dei monti, in Trentino.

Come spiega la stessa Ferrari, la Cuvée di Perlé Zero prende il nome dall’anno della messa in bottiglia, in questo caso 10 (2010). Il mosaico di millesimi viene precedentemente affinato in acciaio e in legno, poi in vetro. Una volta imbottigliata, la cuvée matura per un minimo 6 anni su lieviti selezionati in proprie colture.

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Approfondimenti

60° Trattato di Roma: brindisi Ferrari Riserva Lunelli Trentodoc

È un brindisi Ferrari a suggellare le celebrazioni dedicate al sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, che segnò il primo passo verso l’Unione Europea e firmato nella capitale italiana nel 1957.

Il pranzo offerto sabato 25 marzo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ha infatti visto il Ferrari Riserva Lunelli Trentodoc protagonista del brindisi ufficiale e abbinato anche al primo piatto del menù.

“Ferrari – commenta la nota casa spumantistica trentina – ha l’onore di essere scelto come brindisi ufficiale di tutti i maggiori  appuntamenti istituzionali del nostro paese, tra i quali vogliamo ricordare proprio il cinquantenario del Trattato di Roma nel 2007 e ancor prima, nel 2004, la firma della nuova Costituzione Europea, nonché, più recentemente, le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e l’insediamento del Presidente Mattarella”.

Le bollicine Ferrari Trentodoc “si confermano, quindi, il brindisi italiano per eccellenza, che da oltre un secolo celebra i momenti più significativi della vita istituzionale, culturale e sportiva del nostro paese”.

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