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Danni ai vigneti della Valpolicella, arrivano gli indennizzi del Governo

Firmato dalla Ministra Teresa Bellanova il decreto che apre le porte agli indennizzi per le aziende agricole del Veneto colpite dalle violente scariche di grandine e vento, a fine agosto 2020. Una buona notizia soprattutto per la Valpolicella, che ha subito danni anche ingenti, seppur a macchia di leopardo.

Gli aiuti (70 milioni di euro) saranno inseriti nella prossima Legge di Bilancio. Sono destinati alle imprese agricole che, oltre a dover affrontare le difficoltà dovute all’emergenza Covid-19, sono state costrette a fare i conti con la violenza degli eventi atmosferici eccezionali.

“Anche se recentemente sono stati ripartiti tra le Regioni i 13 milioni di euro attualmente disponibili nel Fondo di Solidarietà Nazionale finalizzati alla copertura degli interventi compensativi in caso di calamità naturali – spiega Bellanova – siamo consapevoli della necessità di ulteriori risorse finalizzate a sostenere le aziende nel loro fronteggiare i danni causati dagli eventi atmosferici eccezionali”.

Grandine e vento, vigneti rasi al suolo in Valpolicella. Zaia: “Stato di calamità”

“Prevediamo uno stanziamento ulteriore pari a 70 milioni di euro – afferma la Ministra Bellanova – perché non possiamo far mancare il supporto alle aziende agricole che assumono tutti i rischi connessi ai cambiamenti climatici”.

Allo stesso tempo, mentre continua l’impegno per rafforzare gli strumenti del nuovo Piano di Gestione dei rischi appena firmato, Il Governo è al lavoro anche a Bruxelles: “Perché – spiega Bellanova – il nuovo regolamento sulla Pac incrementi la quota dei pagamenti diretti da destinare al fondo di mutualizzazione nazionale”.

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Puglia, tre parole per il post Xylella: indennizzi, investimenti, ricerca

ROMA – Indennizzi, investimenti, ricerca. Sono le parole chiave del post Xylella – la rigenerazione olivicola della Puglia – che la Ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha voluto ribadire ancora una volta ieri, aprendo l’incontro convocato con istituzioni e associazioni per l’illustrazione del Piano straordinario.

Nessuna modifica, tranne nell’aumento delle risorse sugli indennizzi ad agricoltori e frantoiani. È stata proprio Bellanova a spiegare la strategia: “A chi chiede che le risorse vadano solo a questa misura – ha detto – ricordo che la norma impone una scelta diversa. Questo non è possibile”.

Capitolo investimenti. “Per rigenerare l’olivicoltura e l’agricoltura servono imprese agricole che investano – ha proseguito Bellanova – che possano fare i reimpianti, piantare altre colture, lavorare in ottica di territorio con imprese di trasformazione e commercializzazione”.

Per questo sono previste misure specifiche. E anche la parte sui contratti di distretto, per favorire la progettazione territoriale. Serve o no riprogettare un territorio dove prima c’era una coltura identitaria e adesso il deserto? Io rispondo sì. E’ necessario capire dove, cosa e quali procedure gli agricoltori devono affrontare per fare il loro mestiere”.

“Ho chiesto al mio ufficio legislativo di lavorare con Beni culturali, Ambiente e Regione – ha aggiunto la ministra Bellanova – per chiarire definitivamente cosa è consentito e cosa no. Abbiamo fatto un protocollo che ha sbloccato i reimpianti di ulivi con le 2 specie resistenti. Credo si debba ripartire dall’ulivo ma che gli agricoltori devono essere liberi di fare impresa, rispettando le norme”.

Quindi la ricerca, vera e propria chiave di volta: “E’ essenziale”, ha concluso la Ministra Bellanova, “nel dare prospettiva alla rigenerazione agricola. Servono risorse adeguate ma soprattutto dobbiamo trovare un coordinamento”,

Con un obiettivo chiaro: “La ricerca – ha spiegato Bellanova – deve aiutare gli agricoltori. Non essere fine a sé stessa, non essere scoordinata, non essere in competizione. È indispensabile. Se oggi si può sperare nella tenuta di due specie individuate come resistenti è perché si è fatta ricerca”.

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