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Torna la Festa del Moscato di Scanzo. La Docg più piccola d’Italia si fa “grande”

Si terrà dal 6 al 9 Settembre 2018 a Scanzorosciate la Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi giunta ormai alla sua 13esima edizione.

Protagonista indiscusso della manifestazione sarà il Moscato di Scanzo, rinomato passito a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (l’unica della bergamasca e la più piccola d’Italia).

Per tutti e quattro i giorni dell’evento, i produttori associati alla Strada del Moscato di Scanzo proporranno ai visitatori il proprio passito, oltre ad altri vini,  miele, olio, formaggi, gelato e prodotti da forno in un suggestivo percorso nell’affascinante borgo storico di Rosciate.

Una festa che sarà ricca di sapori, arte, cultura, folclore, laboratori, musica e che ospiterà anche illustri personaggi. Il carattere distintivo  della manifestazione, come ogni anno, sarà l’abbinamento del Moscato di Scanzo, eccellenza del territorio, ad altre importanti “eccellenze” provenienti dal mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura e dell’enogastronomia.

IL PROGRAMMA
Il giorno di apertura, giovedì 6 settembre, sarà illuminato dai giochi di luce dell’artista brasiliano Gustavo Ollitta con la performance luminosa “Equilibra”. Nel corso della serata, brindisi in piazza con alcuni giocatori della Foppapedretti e dell’Atalanta. Inoltre, presso la Sala Galizzi, si inaugurerà uno spazio culturale in cui tutte le sere si terranno proiezioni di opere di Ermanno Olmi.

Venerdì 7, vedrà in scena la simpatia del carismatico Omar Fantini con lo spettacolo comico/musicale “Uomini con le meches”.

Sabato 8, appuntamento con il Palio del Moscato di Scanzo, una gara di pigiatura dell’uva tra i bambini delle contrade. Il pomeriggio della Festa sarà poi animato dall’estro dello Chef e conduttore televisivo Andrea Mainardi, che si cimenterà in uno show-cooking con “Mistery Box Terre del Vescovado”, all’insegna della buona cucina e del divertimento.

La mattina di domenica 9, grande appuntamento con la terza edizione della “Moscato di Scanzo Trail”, una gara di corsa tra colline, vigne e cantine di Scanzorosciate, alla scoperta di paesaggi mozzafiato (per le famiglie verrà proposta una versione “soft” del percorso). Durante la mattinata si terranno, su prenotazione, anche le tradizionali camminate guidate lungo gli itinerari della Strada del Moscato.

Esperte guide del territorio accompagneranno i visitatori tra borghi, chiese, vigne e cascine alla scoperta del suggestivo territorio di Scanzorosciate e dei luoghi del Moscato. Alle 16:30  tutti a “scuola di cucina” con lo Chef della Nazionale Italiana Cuochi Francesco Gotti, che presenterà, in un laboratorio all’aperto, una nuova creazione di pasta fresca, tutta dedicata ai Sapori delle Terre del Vescovado.

Il  pomeriggio sarà come sempre all’insegna del folclore bergamasco con il teatro dialettale del Sottoscala, il gruppo Costom de Par e la Commedia dell’Arte di Mario Rota.

A fare da cornice alla festa del Moscato di Scanzo sarà il tradizionale binomio tra vino d’eccellenza e musica di qualità: per tutta la durata della festa, le vie del borgo saranno animate dai ritmi di 15 gruppi musicali che spazieranno dal rock al pop internazionale fino alla musica leggera italiana e alla nuova proposta di musica underground.

Oltre agli angoli musicali che saranno allestiti lungo le vie del borgo, sul palco principale di P.zza Alberico si esibiranno 4 big: giovedì, il folk celtico degli “Fba e il tributo agli U2 con i “Daydream”; sabato, “2 Mondi” – tributo a Lucio Battisti & “Vent Symphony Orchestra” nel 20° anniversario della morte del cantautore; domenica, tributo alle donne della musica italiana con i “Nails”.

Piazza degli Orti e l’area verde delle scuole medie ospiteranno la rassegna musicale underground originale e di qualità “In vino Veritas”, con la direzione artistica dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota, nelle figure di Michela Benaglia e Andrea Manzoni.

Due palchi, due atmosfere ben distinte e tantissimi musicisti dalla ricerca artistica personale ed innovativa si alterneranno tra l’elettrico e l’acustico per dar vita a una nuova rassegna musicale tra le vie del Moscato di Scanzo. Quest’anno saranno coinvolte anche quattro band giovanili di Scanzorosciate in una giornata di audizioni.

Queste, insieme ad alcuni giovani Dj, apriranno i concerti del palco di via degli Orti. Il palco delle scuole medie sarà utilizzato per la sperimentazione di altre attività e progetti musicali che coinvolgeranno il pubblico: cantautorato, jazz, blues, musica classica, giochi di luce e giocoleria.

Dal cuore di piazza Alberico la festa continuerà in via degli Orti: nel parco della scuola media, sede dell’Orto didattico più grande d’Italia, si terranno spettacoli e concerti, mentre nella struttura scolastica verranno proposti laboratori per bambini e ragazzi e la fattoria didattica.

Sabato e domenica, ci saranno i giochi in legno di una volta a cura dell’associazione Dindoca. Venerdì e domenica presso l’oratorio di Rosciate, sarà proposto il laboratorio “3×3: i formaggi orobici incontrano il Moscato di Scanzo DOCG” a cura di ONAF (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio).

DOVE MANGIARE
Sarà presente anche quest’anno un ristoro principale con piatti tradizionali e grigliate affiancato da altri tre punti Food: un’Area Ristoro a km0 (parcheggio di via Don Giulio Calvi) con piatti e prelibatezze del territorio, dove sarà possibile fare spuntini e pasti veloci a cura di alcuni ristoratori scanzesi; il Ristoro degli Orti (area scuole – via degli Orti), dove si potranno consumare veloci taglieri accompagnati da buon vino locale; e novità 2018, il Ristoro Terre del Vescovado con proposte di street food di alta qualità.

UNA FESTA ANCHE PER L’ARTE
Dopo il successo degli scorsi anni, la 13ª Festa del Moscato di Scanzo ospiterà anche una pluralità di linguaggi artistici con la direzione artistica dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota.

Forme artistiche che troveranno sede lungo le strade della Festa e nella quattrocentesca Chiesa di Santa Maria Assunta: “Abitare l’incontro” installazioni, interventi artistici e videoproiezioni, “Le rughe sono come strade” mostra fotografica, “Cinemoscato” la proiezione nella Chiesa di Santa Maria Assunta di due documentari del regista bergamasco Ermanno Olmi, “Moscans” l’originale gioco da tavolo del Moscato di Scanzo, “Habita(r)t” laboratori nomadi destinati ai giovani. Non mancheranno anche in questa edizione numerosi concorsi: addobbi case e vetrine e MoscaT-shirt, le magliette d’artista del Moscato.

ALTRE INFORMAZIONI UTILI
Confermato anche per questa edizione il servizio navetta gratuito messo a disposizione dal Comune di Scanzorosciate in collaborazione con ATB, che permetterà ai visitatori di lasciare la macchina nei parcheggi convenzionati e di raggiungere comodamente la Festa (per maggiori informazioni www.festadelmoscato.it).

Continua l’importante collaborazione con Oriocenter per la promozione e la divulgazione del programma della 13ª Festa del Moscato di Scanzo: dal 31 agosto al 2 settembre, sarà presente presso il centro commerciale Oriocenter lo stand informativo della Festa.

Il programma dettagliato della Festa, tutte le iniziative collaterali, gli ospiti, i concerti e tutte le informazioni utili ai visitatori (parcheggi, servizio navetta, aree ristoro, prevendite e iscrizioni) sono disponibili sul sito dell’associazione Strada del Moscato di Scanzo www.stradamoscatodiscanzo.it e sulla pagina www.festadelmoscato.it.

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A tutta birra a Milano per il Worldbeer 2016

Pullulano le feste della birra a Milano. A pochi giorni dall’Italian Beer Festival un nuovo appuntamento per gli amanti del luppolo. Da venerdì 1 aprile a domenica 3 aprile, all’Acquatica Park di Milano si terrà infatti

un’altra manifestazione legata alla bevanda fermentata più antica del mondo. Stavolta la firma è To Business Agency, collaudata agenzia di organizzazione eventi nota anche per ”In vino Veritas”. Le bionde, le scure e le ambrate saranno anche international. Per la WorldBeer 2016, questo il nome dell’evento sono previste più di 100 birre artigianali provenienti da 70 birrifici mondiali. Immancabile la carovana di food truck a sostegno delle birre e il dj set di sottofondo. Una postazione centrale proporrà oltre 60 ”eccellenze” di birra provenienti da Europa, Stati Uniti e Giappone, ma anche i prodotti made in Italy di 14 birrifici tra cui: Birrificio Castagnero On The Road, Birrificio Alba, Birra Gaia, Birrificio Artigianale Collesi, Brasseria Alpina, Irish Pub, Arte Birraia, I due fiumi, Gioia Bistrò, Birrificio Klec ,Birrificio E20 di gusto. Ingresso gratuito, dalle 18 di venerdì.

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Approfondimenti

Torino, delude “In vino veritas”: più food che wine. Bollicine calde, Brunello esaurito

C’eravamo anche noi alla manifestazione “In vino veritas”, andata in scena a Torino lo scorso weekend. Arriviamo a metà pomeriggio, l’ambiente è molto grande e c’è poca gente.

La prima cosa che notiamo è che effettivamente, come lamentano in molti commentando sul web le edizioni precedenti, il vino ha poco spazio, a dispetto della parte food truck che occupa quasi la totalità dell’area.

Alla cassa è possibile acquistare una “promo” di 6 ticket, che comprende calice e borsina per soli 10 euro, oppure singoli ticket a due euro con il vino servito in bicchieri di plastica.

Notiamo curiosamente molti avventori muniti di bicchiere in plastica, con le narici affondate all’interno, alla ricerca di chissà quale profumo: divertente risvolto, che forse la dice già lunga sul target della manifestazione torinese.

Più in là un bel tabellone in stile “Sagra di paese”, con l’elenco dei vini e il loro codice: sembrano 95, ma in realtà alcuni numeri non esistono. Probabilmente il foglio è un filtro maldestro dell’elenco totale dei vini gestiti dagli organizzatori, che variano a seconda della città ospitante.

I CONTI CHE NON TORNANO

Morale: i vini serviti sono 64, la metà di quelli indicati e pubblicizzati, non ultimo sulla pagina Facebook dell’evento. Le cantine sono solo 33 e non 45, le regioni rappresentate 13, più la Francia. Tra le regioni la padrona, giustamente, è il Piemonte con 19 etichette, seguita da Lombardia e Trentino con 8 etichette, 5 per la Toscana, 4 per il Veneto, 3 per Friuli, Marche, Campania e Sicilia, 2 etichette della Sardegna, Francia e Valle d’Aosta.

Un solo rappresentante per Emilia Romagna e Puglia. Chiediamo un po’ in giro alle persone cosa stanno bevendo. Una coppia ha scelto il Cannonau Sella & Mosca: sono piemontesi e le cantine presenti non sono le migliori per loro, per questo – dicono – si sono “buttati sul sicuro”. E come dargli torto? Incrociamo qualche Syrah.

Tanti Dolcetto e Nebbiolo. I rossi piemontesi vanno per la maggiore tra i nostri intervistati. Ci muniamo di ticket e andiamo a saggiare le doti dei sommelier. I vini in fila come soldatini, con il loro numerino sembrano un misto tra premi della pesca di beneficienza e bersagli da gioco delle giostre. Ma siamo qui per degustare.

Quattro ticket per provare una bollicina: scegliamo un metodo classico Pinot Nero Monsupello. Tragedia. Il vino è aperto da chissà quanto, caldo. E per il perlage bisogna rivolgersi a “Chi l’ha visto”. Insomma, tanto per cambiare l’Oltrepò Pavese massacrato, senza colpa (stavolta). Chiediamo al giovane dietro al bancone cosa va per la maggiore, tra le bollicine.

Ci risponde che Prosecco di Valdobbiadene e Chardonnay del Piemonte vanno alla grande, costano entrambi due ticket. A Milano, ci dice, “il Franciacorta era molto richiesto, qui non lo vuole nessuno, anche i rosè non vanno, ma nemmeno a Milano”. Aggiungiamo noi, a posteriori, che probabilmente non vuole nessuno nemmeno il Pinot dell’Oltrepò a giudicare dal suo stato decrepito. Ci buttiamo sui rossi.

DEGUSTAZIONI SHOCK

Quattro ticket per un Amarone “novello” del 2012 appena presentato: davvero uno spreco. Altri 4 ticket per un Taurasi che avrebbe avuto qualcosa da dire, servito meglio. Tre ticket per un rosso di Montepulciano senza infamia e senza lode.

Non ci siamo, nessun vino è servito a temperatura, nessun aroma, sensazioni tattili completamente stravolte. Chiediamo anche qui che aria tiri tra i rossi. Il Brunello è finito, era tra i più richiesti dopo i piemontesi. Mediamente vanno a ruba i vini serviti in cambio di due ticket. Effettivamente, usufruendo della “promo” era possibile bere tre calici con sei ticket e le proposte “economiche” sono la metà.

Continuiamo con le interviste, qualche anziano sta degustando un Sangue di Giuda, qualcuno una Malvasia. Ci dicono che nel pomeriggio preferiscono questo tipo di prodotto. Due ragazzi hanno provato il Pinot Nero, ma ne sono rimasti “un po’ delusi”.

Aggiungono che “nei paraggi ci sono eventi migliori dedicati al vino, ci invitano anzi provare una birra artigianale che merita”. Decidiamo di accettare l’invito, anche perché, forse, una birra ghiacciata è quello che ci vuole con lo street food che la fa da padrone, nel piatto. Si è fatto tardi, ci sediamo con la nostra birra e il nostro hamburger di cinta senese. Di fianco a noi una coppia non giovanissima, con due birre medie. “Niente vino?”, chiediamo loro. “No no”. Sono sommelier Ais.

“Nessun vino merita – ci dicono – siamo qui giusto per passare qualche ora diversa”. “Si salvano giusto due o tre vini – aggiungono – che non prendiamo perché li conosciamo già”. Non servono altre conferme. Effettivamente il vino sembra più uno specchietto per le allodole, ben presente nel nome stesso della manifestazione. Nessun produttore presente, poche informazioni. La festa è gradevole, i prezzi un po’ cari, ma in linea con eventi del genere. Diciamocelo, insomma: le degustazioni del vino sono tutt’altro.

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